Giappone
Fioritura dei ciliegi, samurai e sumo
Tappe: Osaka, Fushimi, Kyoto, Uji, Nara, Kumano, Nachi, Kii Katsuura, Toba, Takayama,
Shirakawago, Kanazawa, Matsumoto, Lago Kawaguchi, Kamakura, Tokyo, Nikko
Date: dal 17 marzo al 2 aprile 2017
Durata: 17 giorni, 14 notti
In pensione completa, con accompagnatore dall’Italia e con guida locale parlante italiano
“Il fiore perfetto è una cosa rara. Se si trascorresse la vita a cercarne uno, non sarebbe una vita
sprecata.” Katsumoto – “L’ultimo samurai”
Dall’inizio della fioritura dei prugni nei primi giorni di marzo, fino alla fine di maggio, quando
gli ultimi petali dei ciliegi in fiore cadono a terra, in Giappone la primavera segna il momento
della rinascita e della celebrazione della natura e degli uomini nel paese. La primavera in
Giappone è sinonimo di fiori, i quali si aprono in un arcobaleno infinito di colori e forme, che
tutto avvolge in una magica atmosfera, meraviglia della natura da vedere almeno una volta nella
vita.
Ovunque le feste celebrano il momento in cui le gemme dei ciliegi “sakura” si trasformano in
petali delicati mentre televisioni e giornali aggiornano sull’avanzamento da sud a nord del
fronte della fioritura. “Hanami” che significa “vedere i fiori” è un rito comunitario che diventa
occasione per una condivisione molto profonda dove le gerarchie sono abolite. Originatasi come
festa tenuta dalla corte imperiale si è poi allargata alla classe dei samurai. Oggi tutti
trascorrono il loro tempo sotto gli alberi, discorrendo e mangiando, nella consapevolezza che
quel momento è irripetibile perché ogni anno guardare i fiori è un fatto unico e diverso. I fiori
non sono gli stessi e neanche coloro che li guardano e condividono insieme il sentimento del
“Mono no aware”, il sentimento che le cose suscitano, legato alla natura transitoria della bellezza
oltre alla nostalgia per ciò che ineluttabilmente passa. Il ciliegio, simbolo dell’impermanenza
delle cose terrene, è apprezzato perché la fioritura è di breve durata e quindi la bellezza consiste
proprio nel suo dissolversi, nella transitorietà.
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I nostri viaggi di gruppo 2017
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Giappone
Il samurai, votato alla morte, trovava nel buddismo Zen lo strumento ideale per distaccarsi dalle
preoccupazioni e dai legami. Per ricordarsi della caducità riprendeva spesso nelle armature da
guerra il motivo del ciliegio, che divenne emblema di appartenenza alla propria classe.
Nell'iconografia classica del guerriero il ciliegio rappresenta insieme la bellezza e la caducità
della vita: il samurai vedeva riflessa la grandiosità della propria figura protetta dall'armatura
nello spettacolo incantevole della fioritura, e proprio come lui sarebbe potuto cadere per un colpo
di spada inferto dal nemico, un improvviso temporale avrebbe fatto cadere a terra tutti i fiori. Il
guerriero, abituato a pensare alla morte in battaglia non come un fatto negativo ma come l'unica
maniera onorevole di andarsene, riflette nel fiore di ciliegio questa filosofia. Un antico verso
ancora oggi ricordato è “hana wa sakuragi, hito wa bushi” ovvero come il fiore del ciliegio è il
migliore tra i fiori, così il guerriero è il migliore tra gli uomini.
E in questo viaggio utilizzeremo i samurai come filo conduttore delle nostre visite a partire dalle
prime testimonianze risalenti al periodo Heian fino ad arrivare alla carismatica figura di Saigō
Takamori, alla cui ultima battaglia è ispirato il film “L'ultimo samurai” del 2003, sebbene il
protagonista, interpretato da Ken Watanabe, si chiami Katsumoto.
Assisteremo al torneo di Sumo di Osaka. Ceneremo in compagnia di una geisha. Percorreremo le
antiche vie di pellegrinaggio Kumano Kodō. Ammireremo le perle a Mikimoto Pearl Island.
Trascorreremo una notte in un ryokan.
Un viaggio gastronomico nel quale si potranno assaggiare tutti i più importanti tipi di cucina
giapponese: "Kushiage", “Yakitori”, “Shabu-shabu”, “Tempura”, “Kaiseki”, “Hida-gyu”, "Japanese
Fusion", “Sushi”, “Gyu-Kaku Japanese BBQ”, “Suki-yaki”, “Okonomi-yaki”, “Sashimi”, “Teppanyaki”,
“Udon”, “Ramen”, “Katsudon”, “Teriyaki”, “Yakiniku”.
In compagnia di una delle migliori guide parlanti italiano in Giappone.
ITINERARIO
1° giorno: venerdì 17 marzo
ITALIA - DUBAI
Ritrovo dei partecipanti e partenza con pullman G. T. per l’aeroporto di Venezia in tempo utile per il
volo di linea Emirates EK 136 in partenza alle ore 15:25. (Su richiesta la partenza può essere
effettuata da Milano o Roma).
2° giorno: sabato 18 marzo
DUBAI – OSAKA
Arrivo a Dubai alle ore 00:15. Partenza per Osaka con il volo di linea Emirates EK 316 alle ore
03:00. Pasti e pernottamento a bordo. Arrivo a Osaka alle ore 16:50. Incontro con la guida parlante
italiano e trasferimento allo Sheraton Miyako Hotel Osaka 4*.
3° giorno: domenica 19 marzo
OSAKA
Colazione in Hotel. Inizia il nostro tour con la visita della capitale commerciale del Giappone.
Situata sulla foce del fiume Yodo, che confluisce nella baia di Osaka, la città dispone di una rete di
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Giappone
canali che si intersecano sulle sue strade affollate e che hanno storicamente giocato un ruolo
importante nella creazione della ricchezza della città. Città antica e metropoli moderna al tempo
stesso, Osaka ha dato i natali al prestigioso teatro di marionette Bunraku. Il quartiere di Umeda è il
punto di partenza di ogni visita a Osaka. Attorno al nodo ferroviario composto dalle stazioni delle
linee JR, Hankyu e Hanshin e delle tre stazioni della metropolitana, si ergono una quantità di centri
commerciali e grattacieli. Città erede di un ricco passato nel commercio tessile all’ingrosso,
Umeda registra un’impressionante concentrazione di uffici, banche o alberghi. Il suo centro
commerciale sotterraneo, il più grande di tutto il Giappone, forma di per sé un’intera città. Si sale
sull’Umeda Sky Building che offre una vista mozzafiato sulla città con la grande ruota rossa
installata nella parte superiore dell’edificio Hep Five. Si prosegue con il Castello di Osaka costruito
nel 1586 da Toyotomi Hideyoshi e considerato un tempo il più importante del Giappone. L’attuale
fortezza, su cinque piani, è una copia dell’edificio originale e contiene una grande quantità di
documenti e oggetti d’arte legati alla famiglia Toyotomi e alla vecchia Osaka. Pranzo in ristorante.
Nel pomeriggio ci si reca all’ EDION Arena Osaka (Osaka Prefectural Gymnasium) per il torneo di
Sumo.
SUMO
Il Sumo è lo sport nazionale del Giappone ed è una forma di lotta corpo a corpo nella quale due
“rikishi”, atleti di dimensioni imponenti con una elaborata acconciatura simile a quella dei
samurai del passato, si affrontano vestiti di nient’altro che di un “mawashi”, un perizoma di seta.
Si posizionano dietro due linee bianche tracciate a terra con lo scopo di atterrare o estromettere
l'avversario dal “dohyo”, la zona di combattimento costituita da un anello elevato di 4,55 metri di
diametro su una piattaforma di creta e sabbia. Prima del combattimento gli atleti, che seguono
una particolare dieta per raggiungere il loro peso ed allo stesso tempo rimanere agili e forti,
battono con forza i piedi sul ring e partecipano ad un rituale di purificazione del terreno sul
quale si troveranno a lottare. Questa ritualità è il chiaro richiamo alla religione Shinto ed alle
"danze" che nell'antichità erano praticate nei templi dai lottatori. Il Sumo risale infatti a circa
1500 anni fa, in un tempo in cui gli uomini esibivano la propria forza come offerta alle divinità
celesti ed è indissolubilmente legato alle tradizioni feudali nipponiche. All'origine il sumo, inteso
come competizione, era praticato da lottatori (molto probabilmente samurai o ronin) come sport
di intrattenimento, per avere dei guadagni addizionali. Il lottatore, nella sua vita di continuo
allenamento e meditazione, è la perfetta sintesi tra un monaco guerriero e un samurai, additato
dai giapponesi quale esempio di rettitudine e incarnazione del codice samuraico (Bushidō) e
della millenaria tradizione Shintoista. I tornei si svolgono nei mesi dispari dell’anno, sempre
nella stessa località, 3 volte a Tokyo ed una a Osaka, Nagoya, Fukuoka. I visitatori dell’impianto
EDION Arena Osaka possono godersi i migliori incontri di oggi. Il torneo dura 15 giorni ed ogni
giorno si alternano incontri fra i lottatori. Le categorie dei lottatori non si basano sul peso ma
sulla loro bravura, sono molteplici e partono dalla divisione minore, Jonokuchi, per poi passare
rispettivamente a Jonidan, Sandanme, Makushita, Juryo e Makuuchi. Più in alto della categoria
Makushita ci sono le due divisioni professionistiche del Sumo (chiamate Sekitori): gli Juryo e i
Makuuchi che rappresentano la divisione maggiore e che a loro volta sono suddivisi in
Maegashira (dal livello 16 al livello 1) e Sanyaku. Quest'ultima è la categoria dei grandi campioni
divisi in: Komusubi, Sekiwake, Ozeki e Yokozuna. Ogni giorno nelle ultime tre ore dalle 15 alle 18
si sfidano tutti i migliori atleti, fra cui i tre Yokozuna attualmente in attività, il titolo in assoluto
più alto che possa essere raggiunto da un lottatore.
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Cena in ristorante. Si conclude con una piacevole passeggiata nel celebre quartiere dei
divertimenti di Dotonbori che inizia alla stazione di Namba, dove si dice si sia ispirato Ridley Scott
per le scene di strada di Blade Runner: un arcobaleno di luci e insegne incluso il celebre uomo che
corre Glico che è acceso dal 1935, un cacofonico groviglio di rumori e l'atmosfera vivace
annunciano i suoi ristoranti famosi per la cucina locale takoyaki e okonomiyaki, negozi, teatri, bar,
sale pachinko. Pernottamento in Hotel.
4° giorno: lunedì 20 marzo
OSAKA – FUSHIMI – KYOTO
Colazione in Hotel. Partenza per il Tempio di Fushimi Inari Taisha, un importante santuario
shintoista nel sud di Kyoto, famoso per le sue torii color vermiglio disposte su due fitte file
parallele chiamate Senbon Torii ("migliaia di torii"), che, attraverso una rete di sentieri dietro i suoi
edifici principali, conducono nella foresta del sacro monte Inari. Ha origini antichissime ed è il più
importante di diverse migliaia di santuari dedicati a Inari, il dio scintoista del riso. Si prosegue per
Kyoto. La prima visita è il Sanjūsangen-dō. Questo tempio fu costruito nel 1164 dal potente
guerriero-politico Taira-no-Kiyomori e, dopo un rovinoso incendio, ricostruito nel 1266. E’ famoso
per la sua statua in legno dalle undici facce, classificata Tesoro Nazionale del bodhisattva Kannon.
Inoltre, con i suoi 118 metri di lunghezza, è l’edificio in legno più lungo del mondo. Due statue
potenti e dinamiche del dio del tuono e del dio del vento sono poste ai lati della sala del tempio su
piedistalli in rilievo a forma di nube. Erano adorati come divinità che controllavano pioggia e vento
e portavano buoni raccolti. Queste statue sono autentici capolavori del periodo Kamakura (12°-14°
secolo). Le 28 statue disposte in linea retta davanti alle 1001 più piccole sempre in legno di
cipresso che riproducono Kannon sono divinità guardiane che lo proteggono. Molte di queste
divinità, le cui immagini mistiche sono espresse in maniera vivida, hanno la loro origine nell'antica
India. Tecnicamente queste statue sono state assemblate: braccia e teste sono stati intagliate a
parte, poi unite insieme, rivestite con lacca e finite con la colorazione. 124 furono fatte nel 12°
secolo mentre le rimanenti 876 risalgono al 13° secolo quando il tempio è stato rinnovato. Pranzo
in ristorante. Le visite proseguono con il Tempio Nanzenji che si trova alla base delle montagne
Higashiyama ed è uno dei più importanti templi zen in tutto il Giappone, comunque il principale
della setta Rinzai. Risale alla metà del 13° secolo, quando l’imperatore Kameyama costruì la villa
dove si sarebbe ritirato e in seguito fu trasformato in un tempio Zen. Andò distrutto durante le
guerre civili del tardo periodo Muromachi (1333-1573): il più antico degli edifici attuali venne
costruito dopo tale periodo. Si entra dalla porta d'ingresso Sanmon costruita nel 1628 dal clan
Tokugawa per i soldati morti durante l'assedio del castello di Osaka nel 1615. Superata la Dharma
Hall, una grande sala conferenze chiusa al pubblico c’è l’Hojo, famoso per il suo giardino di pietra
le cui rocce si dice assomiglino a tigri e cuccioli che attraversano l'acqua. Molto pregevoli anche i
dipinti sulle porte scorrevoli fusuma con rappresentazioni più realistiche di tigri in foglia d'oro.
Fuori dell’Hojo c’è un grande acquedotto in mattoni risalente al periodo Meiji (1868-1912), parte di
un sistema di canali costruito per portare acqua e merci tra Kyoto e il lago Biwa nella vicina
prefettura di Shiga. La giornata si conclude con una passeggiata nel quartiere storico di Gyon, reso
immortale dal romanzo “Memorie di una geisha”. Nelle strade dalle case che evocano la
perfezione architettonica del Giappone antico e dove passeggiano le eleganti maiko (apprendiste
geisha), si ritrova un’atmosfera unica. È anche un luogo dove si trovano numerosi negozi che
vendono manufatti tradizionali tipici dell’artigianato artistico della città. Trasferimento all’ Hotel
Nikko Princess Kyoto 4*. Ci si reca in taxi per la cena Sushi Set in una sala riservata al Ristorante
“Ganko Takasegawa Nijoen” in compagnia di una maiko. Pernottamento in Hotel.
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5° giorno: martedì 21 marzo
KYOTO
Colazione in Hotel. Intera giornata di visite in pullman riservato della città più affascinante del
Giappone. Kyoto è stata la capitale del Giappone per più di un migliaio di anni dal 794 al 1868 ed è
divenuta, nel corso di questi secoli, la culla di gran parte di ciò che il paese ha prodotto di più
elaborato nel campo delle arti, della cultura, della religione o delle idee. Si iniziano le visite con il
Tempio buddista Kiyomizu (letteralmente "Tempio dell’Acqua Pura") uno dei templi più celebri del
Giappone. E’ stato fondato nel 780 sul sito della Cascata Otowa ai piedi della collina boscosa di
Higashiyama a est di Kyoto. Il tempio è stato originariamente associato con la setta Hosso, una
delle scuole più antiche del buddismo giapponese e ha poi formato una propria setta Hosso Kita
nel 1965. E’ registrato come Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO dal 1994. Una caratteristica di
Kiyomizu è il palco di legno che si protende dalla sua sala principale, 13 metri sopra il pendio
sottostante, offrendo ai visitatori una bella vista della città di Kyoto in lontananza fra alberi di
ciliegio e aceri che si accendono in un mare di colori in primavera e in autunno. Entrambi sono stati
costruiti senza usare alcun chiodo e contengono una bella statua di Kannon. Dietro c’è il santuario,
dedicato alla divinità dell’amore che favorisce incontri e matrimoni. Di fronte al santuario ci sono
due pietre distanti 18 metri l'una dall'altra: riuscire ad andare da una all'altra con gli occhi chiusi si
dice che porti fortuna nel trovare l'amore. La cascata Otowa scende alla base della sala principale
di Kiyomizu e le sue acque sono divise in tre flussi separati. I visitatori utilizzano tazze dai lunghi
manici con cui poter bere una delle tre acque ognuna delle quali si dice abbia un diverso beneficio:
favorire la longevità, il successo, o una vita sentimentale fortunata. Ma perché funzioni se ne può
bere una sola. Si prosegue con il Tempio di Kinkaku-ji, o "Padiglione d’Oro". Quest’area era il sito di
una villa chiamata Kitayama-dai di proprietà di uno statista, Saionji Kintsune. Fu poi acquistata da
Ashikaga Yoshimitsu, 3° shogun del periodo Muromachi (1336-1573). Alla sua morte fu
trasformata in tempio da Muso-kokushi, che ne divenne il primo abate. Il nome del tempio, Rokuonji derivava dal nome che Yoshimitsu aveva dato all’aldilà, Rokuon-in-den. Un meraviglioso giardino
si estende davanti a questo padiglione ricoperto con foglie d’oro, replica perfetta dell’edificio
originale distrutto nel 1950 e ricostruito nel 1955. E’ registrato come Patrimonio dell'umanità
dall'UNESCO dal 1994. Il brillante riflesso del Padiglione d'Oro nello specchio d'acqua del lago è
una vista di eccezionale bellezza, che fa del Kinkaku-ji uno dei luoghi più famosi del Giappone. A
questa splendida vista che rappresenta il Paradiso Buddhista, fa da sfondo il Monte Kinugasa. Il
giardino grazie alla perfetta armonia di tutti questi elementi è uno splendido esempio
dell'architettura dei giardini del periodo Kamakura e appartiene alla tipologia dei giardini del
paradiso, creati per evocare il paradiso buddhista e formati da "paesaggi presi in prestito": gli alberi
e le montagne al di là dei confini diventano infatti parte integrante del giardino stesso, mentre le
pietre formano sponde e isole rocciose. Dal punto di vista contemplativo questo giardino è
classificato (per il modo in cui deve essere guardato) come “funa asobi”, ovvero appartiene a quel
tipo di giardini creati intorno a un lago che andrebbero osservati da una barca. Pranzo in ristorante.
La successiva visita è al Ryoan-ji Temple. Lo stagno è stato realizzato alla fine del 12° secolo.
Fino a pochi anni fa nello stagno si vedevano molte anatre mandarine, per cui Ryoanji era
generalmente conosciuto come Oshidoridera, il tempio delle anatre mandarine. L'acqua sgorga dai
due scogli a sud e sull'isolotto Bentenjima c’è una sala, in cui è ospitata l'immagine di Sarasvati.
Questo semplice ma incantevole giardino rettangolare Zen misura solo venticinque metri da sud a
nord ed è completamente diverso dagli splendidi giardini di corte nobili costruiti nel Medioevo. Non
si vede nessun albero: nel giardino sono utilizzate solo quindici rocce e ghiaia bianca. Le pareti
sono fatte di argilla bollita in olio. Col passare del tempo ha assunto un design peculiare dato
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dall’olio fuoriuscito. Questo famoso giardino roccioso è stato creato alla fine del periodo
Muromachi (intorno al 1500), da un monaco Zen molto venerato, Tokuho Zenketsu. Il tempio
Ryoanji era originariamente una casa di campagna del Clan Tokudaiji. Fu acquistato nel 1450 da
Hosokawa Katsumoto per farne un tempio di formazione Zen. E’ stato distrutto da un incendio
durante la Guerra Onin e fu ricostruito nel 1499. E’ registrato come Patrimonio dell'umanità
dall'UNESCO dal 1994. La pietra lavandino per la sala da tè, la “Tsubukai” ha un'iscrizione unica,
"imparo solo per essere contento". Chi impara solo per essere contento è spiritualmente ricco,
mentre quello che non impara per essere contento è spiritualmente povero anche se è
materialmente ricco. Questo concetto è importante nello spirito Zen. Il “Tsubukai” si dice sia stato
donato da Mitsukuni Mito (1628-1700), un feudatario che ha scritto la grande storia del Giappone
conosciuta come "Dainippon-shi". La sala da tè Zoroku è nel tipico stile preferito da Kishuza, un
maestro del tè dei primi anni del 17° secolo. Zoruku significa tartaruga, che è il simbolo di Genbu, il
Dio guardiano del nord. L’ultima visita è al Castello di Nijo costruito nel 1603 come residenza
ufficiale di Kyoto del primo Shogun Tokugawa, Ieyasu. Fu completato nel 1626 dal terzo Shogun
Tokugawa, Iemitsu, con l'aggiunta di alcune strutture trasferite dal Castello di Fushimi (costruito
nel periodo Momoyama, 1573-1614). Il Castello Nijo è uno dei migliori esempi del primo periodo
Edo e della cultura Momoyama in Giappone, in quanto fa largo uso di disegni degli edifici d'epoca,
dipinti, sontuose sculture che Iemitsu aveva generosamente commissionato. Nel 1867, quando
Yoshinobu, 15° Shogun Tokugawa restituì la sovranità all'imperatore, il castello divenne proprietà
della famiglia imperiale. Fu donato alla città di Kyoto nel 1939. E’ registrato come Patrimonio
dell'umanità dall'UNESCO dal 1994. Pernottamento in Hotel.
6° giorno: mercoledì 22 marzo
KYOTO – UJI – NARA
Colazione in Hotel. Partenza per Uji. Si visita il Tempio Byodo-in, originariamente costruito nel
1052 da Fujiwara Yorimichi che al tempo era il kampaku (consigliere capo) dell'imperatore. La sala
della Fenice è stata costruita l'anno successivo, come la sala Amitabha (tesoro nazionale) per
contenere una statua di Amitabha Tathagata (anch’essa tesoro nazionale). Il giardino, nello stile
paesaggistico “Jodo”, è considerato un sito storico, luogo di rara bellezza paesaggistica. La
“Suhama” (spiaggia di sabbia), l’“Hirabashi” (ponte piatto), il “Soribashi” (ponte ad arco), e la
“Kojima” (isola) circondano la sala della Fenice. Byodoin ospita numerosi beni culturali del periodo
Heian: dipinti raffiguranti Amitabha nei nove gradi di rinascita nella Terra Pura in stile Yamato-e, il
tempio buddista a campana, e la coppia di fenici, tutti considerati tesori nazionali. Particolarmente
eccezionali sono le 52 statue di Bodhisattva che cavalcano sulle nuvole mentre ballano o suonano
vari strumenti musicali, l'unico gruppo esistente di statue buddiste dell’11° secolo. Si prosegue per
Nara, antica capitale del Giappone dal 710 al 794, ricordata anche come culla dell’arte, della
letteratura e della cultura giapponese. E’ stata inserita con la vicina Uji tra i Patrimoni dell’Umanità
dell’UNESCO. Ci si reca quindi alla casa della cerimonia del tè Tahio-an.
CERIMONIA DEL TE’
Nota come “Sado”, esprime la filosofia Zen di vivere il momento. E’ un elaborato rituale eseguito
in un ambiente tranquillo, e rappresenta sia un esercizio di contemplazione e conversazione che
un momento di riposo. Gli utensili e le ciotole utilizzati sono di fattura finissima, per arricchire
con la loro bellezza questa esperienza estetica. Come contrappunto al sapore amaro del tè
vengono serviti dei dolci tradizionali, i “wagashi”. L’ospite deve dire “per favore mangia il dolce”
e chi lo riceve deve rispondere “okashi o choudai itashimasu” che significa “sto ricevendo il
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dolce”. Allo stesso modo prima di bere il tè occorre dire “ otemae choudai itashimasu”, cioè “sto
ricevendo il tè” e girare in senso orario due volte la tazza, “chawan.
Pranzo in ristorante. Visita al Tempio buddista Todaiji costruito nel periodo Nara (710-794) per
volere dell'imperatore Shomu (724-749). Era uno dei tanti templi provinciali costruiti dallo stato, ma
dal momento che l’oggetto di culto è il Buddha Vairocana ("Buddha che brilla in tutto il mondo
come il sole"), è stato costruito un magnifico tempio in modo da riflettere tale importanza. Serve
sia come luogo di preghiera per la pace e il benessere sulla terra sia come centro di ricerca
dottrinale buddista. Nel corso dei secoli a Todaji si sono formati molti famosi sacerdoti studiosi.
Fu fondato dal vescovo Roben, ed è ad oggi il tempio principale della setta Kegon del Buddhismo.
L'oggetto principale di culto è il Buddha Vairocana, che è anche la figura principale nel Sutra
Kegon. La statua di Buddha Vairocana è realizzata in bronzo fuso successivamente placcato in
oro, è stata consacrata nel 752, ma è stata danneggiata e riparata più volte nei secoli successivi.
Le attuali mani della statua sono state fatte nel periodo Momoyama (1568-1615), e la testa è stata
fatta nel periodo Edo (1615-1867). La Sala del Grande Buddha è stata bruciata in incendi causati
dalle guerre nel 1180 e 1567, e l’edificio attuale è in realtà la struttura di terza generazione
costruita nel periodo Edo. La larghezza della costruzione è inferiore di circa il 33% rispetto a quella
originaria, ma è ancora considerata la più grande struttura di legno nel mondo. Si prosegue con il
Santuario shintoista Kasuga famoso per le 3000 lanterne di pietra e di bronzo che vengono accese
durante due Festival, in febbraio e agosto. È dedicato alla divinità protettrice della città ed è stato
anche il santuario dei Fujiwara, il più potente clan familiare del Giappone durante i periodi Nara ed
Heian. Come i santuari di Ise anche Kasuga Taisha veniva ricostruito periodicamente ogni 20 anni,
ma questa usanza è stata interrotta alla fine del periodo Edo. Trasferimento all’ Hotel Nikko Nara
3* sup. Cena in ristorante. Pernottamento in Hotel.
7° giorno: giovedì 23 marzo
NARA – KUMANO – NACHI – KII KATSUURA
Colazione in Hotel. Partenza in pullman riservato per Kumano. Tra le molte foreste del Giappone,
nessuna è probabilmente intrisa di mistero e spiritualità come la foresta di Kumano, attraversata
dalle antiche vie di pellegrinaggio, i Kumano Kodō, che si snodano lungo la penisola di Kii, la
maggiore penisola del Giappone. L’esistenza di questi percorsi è attestata fin dal periodo Heian
(794-1192). Sono registrati come Patrimonio dell'umanità dall'UNESCO dal 2004 sotto la
denominazione "Siti sacri e vie dei pellegrini nella penisola di Kii". Delimitati ai bordi con pietre di
muschio e statuine del dio Jizo, portano a grandi templi shintoisti, conosciuti come i tre santuari di
Kumano. Bellezza e mistero, che sono la quintessenza della natura in Giappone, qui sono
concretamente percepibili. Queste strade possono essere divise in tre sotto-vie: "Kiji", "Kohechi" e
"Iseji". La via "Kiji" si snoda lungo la costa occidentale della penisola fino alla città di Tanabe dove
si biforca in "Nakahechi" e "Ohechi". I "Tre santuari shintoisti di Kumano" sono il Kumano Hongu
Taisha nella città di Tanabe, il Kumano Hayatama Taisha di Shingu e il Kumano Nachi Taisha a
Nachisan. Pranzo in ristorante. Il santuario più grande e più venerato è il Kumano Hongu Taisha,
situato in un fitto bosco propizio alla serenità, al centro della rete delle vie di pellegrinaggio. Fin
dall’antichità si dice che gli dèi vivano qui. Custodisce sia la propria divinità, Hongu Taisha sia le
divinità degli altri due santuari, Hayatama Taisha e Nachi Taisha, e la dea del sole Amaterasu. Il
Kumano Nachi Taisha è uno dei tre santuari di Kumano, situato a pochi chilometri da Katsuura. Il
santuario è il sito religioso che meglio esemplifica qui la fusione delle influenze buddiste e
scintoiste. La venerazione dei santuari del Kumano come luoghi santi per lo shintoismo è anteriore
all’introduzione in Giappone a metà del 6 ° secolo del Buddismo, che, una volta arrivato, mise radici
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in fretta, e invece di competere con la religione locale per l'autorità religiosa, iniziò un lungo
processo di armoniosa integrazione. Il risultato di questo rapporto congeniale può essere
compreso a Nachi Taisha. Proprio accanto al Santuario principale c’è il tempio buddista Seigantoji.
In effetti, per la maggior parte della loro storia gli edifici non ebbero autorità separate, ma
funzionarono come un’unica istituzione religiosa. Per sperimentare i sentieri, si può effettuare una
breve passeggiata fino al Daimon-Zaka. Il percorso pavimentato con pietre e delimitato da grandi
sempreverdi conduce 600 metri più in alto fino alle porte di Nachi Taisha. A breve distanza dal
Seigantoji e dal Nachi Taisha c’è la cascata più alta in Giappone con i suoi 133 metri, la Nachi no
Taki. Trasferimento a Kii Katsuura all’Hotel Urashima *** sup. Dopo un bagno rilassante nell’acqua
calda della “onsen”, la fonte termale naturale, cena e pernottamento in Hotel.
8° giorno: venerdì 24 marzo
KII KATSUURA – TOBA
Colazione in Hotel. Intera giornata di escursioni in pullman riservato a Ise e Toba. Si iniziano le
visite con l'Ise Jingu costituito da due santuari: il Santuario esterno (Geku), che è dedicato a
Toyouke, la divinità Shinto dell’abbigliamento, del cibo e dell’alloggio, e il Santuario interno (Naiku),
dedicato alla divinità più venerata Amaterasu, dea del Sole. Il santuario di Ise custodisce il Sacro
Specchio raffigurante Amaterasu, un tesoro nazionale che lo rende il più importante sito sacro
dello Shintoismo. L'accesso all'area dove è custodito lo Specchio è strettamente limitato ed
escluso a laici e turisti. Naiku e Geku si trovano a diversi chilometri di distanza l'uno dall'altro, ai
piedi delle colline boscose. A differenza di molti altri santuari shintoisti, i Santuari di Ise sono
costruiti in uno stile architettonico prettamente giapponese, senza alcuna altra influenza del
continente asiatico. Si ritiene che Naiku sia stato fondato nel 3 ° secolo e Geku nel 5 ° secolo. Sono
carichi di fascino per la loro estrema semplicità: null’altro che alberi verdi, sentieri di ghiaia e le
strutture del santuario di legno appena dipinte. I santuari Naiku e Geku sono entrambi ricostruiti
ogni 20 anni, secondo un’antica tradizione scintoista. Per questa ragione uno spazio vuoto viene
lasciato accanto ad ogni edificio di culto per la ricostruzione successiva. La 62^ ricostruzione del
Santuario di Ise è stata completata nel 2013 e la successiva avverrà nel 2033. Pranzo in ristorante
locale. Si continua il tour fino alla Mikimoto Pearl Island, un eccellente museo sulle perle, sulla loro
coltivazione, su Mikimoto Kokichi, la prima persona che è riuscito a coltivarle. L'isola si trova nella
baia di Toba ed è accessibile tramite un ponte. Mikimoto Kokichi, nato a Toba nel 1858, divenne la
prima persona a coltivare con successo le perle nel 1893. Aprì il primo negozio nel 1899. Qui
lavorano le pescatrici di perle, note come “Ama” (letteralmente "donne del mare"), che si occupano
di depositare e raccogliere le ostriche. Nell’adiacente Pearl Plaza si possono ammirare ed
acquistare una vasta gamma di gioielli con le perle. Trasferimento al Toba Hotel International ****.
Cena e pernottamento in Hotel.
9° giorno: sabato 25 marzo
TOBA – TAKAYAMA
Colazione in Hotel. I bagagli verranno spediti all’Hotel di Kanazawa dove si pernotterà il giorno
dopo 26 marzo, mentre, attrezzati con un bagaglio a mano più piccolo con il necessario, si parte
per Takayama dalla Stazione di Toba alle 08:30 con treno espresso. Si raggiunge la stazione di
Nagoya alle 11:03, dove si cambia treno e si riparte alle 11:43 con treno espresso per Takayama.
Box lunch sul treno. Alle 14:09 si raggiunge quindi la tradizionale cittadina di Takayama nel cuore
delle Alpi giapponesi che ha conservato molta dell’atmosfera del Giappone antico. Per le sue
risorse di legname pregiato, Takayama e la Regione di Hida furono messe sotto il controllo diretto
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Giappone
dello shogunato Tokugawa nel 1692. Visita alla Takayama Jin’ya. Fu la sede degli uffici dello
shogunato di Edo dal 1692 al 1868. Unico edificio di questo tipo tuttora esistente, è riconosciuto
come sito storico di importanza nazionale. Lo shogunato governò direttamente circa sessanta
territori in varie e importanti zone del Giappone chiamate tenryo. L’intero edificio fu in uso durante i
176 anni in cui la provincia di Hida (l’attuale regione di Takayama) fu territorio tenryo. Per
venticinque generazioni i capi amministrativi chiamati “daikan”, in seguito promossi a “gundai”,
furono inviati da Edo per questioni amministrative, tra cui la riscossione delle tasse, finanziarie,
giudiziarie, di polizia e gestione dei beni forestali. Accanto all'edificio principale si trova il più
grande magazzino di riso in Giappone ed ora funziona come un museo con effetti personali,
documenti ufficiali e vecchie mappe dei signori feudali del passato. Infine si visita la Takayama
Yatai Kaikan dove sono esposti quattro carri del festival autunnale (yatai) riccamente decorati, il
miglior esempio della antica e leggendaria arte di Takayama. Il Festival di Takayama si tiene in
primavera e in autunno ed è classificato come uno dei tre più belli del Giappone. Sistemazione in
un tipico Hotel giapponese, il Ryokan Takayama Kanko Hotel. Il momento migliore per effettuare
un bagno rilassante nell’acqua calda della “onsen”, la fonte termale naturale, è prima della cena.
Tipica cena “Kaiseki” e pernottamento al ryokan.
RYOKAN
E’ il tipico albergo giapponese risalente all’epoca Daimyo. Lasciate le scarpe all’ingresso, un caldo
corridoio di legno conduce alle stanze. Le camere sono grandi stanze, il cui pavimento è
ricoperto con il “tatami” (stuoia di paglia di giunco bordata con una striscia di tessuto). Il
mobilio è costituito solamente da un tavolo basso e da porte scorrevoli, gli “shoji”. Si dorme su un
caldo e soffice “futon” (materasso realizzato con materiali naturali) che sostituisce il letto
tradizionale e viene srotolato alla sera dalle cameriere direttamente a contatto con il tatami. Si
indossa un comodo “yukata”, un kimono informale di cotone che diventa l’abbigliamento abituale
durante la permanenza nel Ryokan. Quando fa più freddo viene messa a disposizione una giacca
da indossare sopra, il “tanzen”. La maggior parte dei ryokan dispone di una vasca comune con
acqua termale, di cui uomini e donne usufruiscono separatamente.
10° giorno: domenica 26 marzo
TAKAYAMA – SHIRAKAWAGO – KANAZAWA
Colazione giapponese al ryokan. Si visita l’animatissimo mercato del mattino di Miyagawa e la
San-machi Old Street, con le sue caratteristiche costruzioni, case di mercanti, locande tipiche,
fabbriche di sakè, case da tè. Partenza in pullman riservato per il vecchio villaggio di Shirakawago,
situato alla sorgente del fiume Sho nel nord della prefettura di Gifu e registrato come Patrimonio
mondiale dell'Unesco nel dicembre 1995, incastonato fra suggestivi panorami montani con le
antiche fattorie, le “Gashozukuri” della valle di Shokawa con il tetto di paglia a doppio spiovente la
cui struttura, adatta alle abbondanti nevicate invernali, ricorda delle mani giunte in preghiera. Le
alte mansarde sotto i tetti aguzzi venivano utilizzate per l’allevamento dei bachi da seta. La pianta
della città di Ogimachi con 114 case in stile Gassho, il maggior numero esistente, era già formata
agli inizi del Medioevo e prosperò con l’arrivo di Yamashita Ujikatsu, il signore del castello. Dal
ponte osservatorio si ha una bellissima visione panoramica di Shirakawago. Terminata la visita ad
una Gashozukuri, la casa Wada, pranzo in ristorante. Partenza con pullman riservato per
Kanazawa, famosa per i suoi giardini e i suggestivi vecchi quartieri di geishe e samurai. Visita alla
Ochaya Shima (= vecchia casa del te) in Higashichaya-gai. Sistemazione all’ ANA Crown Plaza
Hotel Kanazawa 4*. Cena in ristorante. Pernottamento in Hotel.
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Giappone
11° giorno: lunedì 27 marzo
KANAZAWA – MATSUMOTO – LAGO KAWAGUCHI
Colazione in Hotel. Si visita il Giardino Kenroku-en, uno dei tre più belli del Giappone. E’ un giardino
in “stile passeggiata” nel paesaggio con le caratteristiche di un tipico paesaggio del periodo Edo.
Originariamente il giardino esterno del Castello di Kanazawa si trovava sul pendio di fronte al
castello. Nel 1676, il 5° daimyo Maeda Tsunamori spostò sul pendio la costruzione della sede
amministrativa, costruì una casa di villeggiatura denominata "Renchiochin" e iniziò a modificare il
paesaggio progettando un giardino chiamato "Renchitei” nella zona circostante. Tuttavia villa e
giardino andarono a fuoco nel 1759. L’11° daimyo Harunaga ha ripristinato il giardino con la
creazione della Cascata Midoritaki (di smeraldo) e la costruzione nel 1774 di quello che oggi è il
più antico edificio del giardino, lo Yugao Tei. Nel 1822, il 12° daimyo Narinaga ha costruito la
splendida Villa Takezawa sulla pianura Chitosedai a est del castello, anche se vi erano già le case
della servitù e la scuola del clan. Ha sviluppato il giardino disegnando ruscelli sinuosi, utilizzando
l'acqua del sistemo idrico Tatsumi e costruendo ponti di pietra su di essi. Nell'anno del
completamento della Villa Takezawa, il daimyo Narinaga chiese a Rakuo Shirakawa di dare un
nome al giardino. Gli diede il nome di un giardino che unisce i sei attributi di un perfetto giardino
paesaggistico: spaziosità, isolamento, artifici, oggetti antichi, corsi d'acqua e panorami. Il nome
deriva da un libro di giardinaggio scritto da Li Gefei, un famoso poeta cinese. Narinaga morì due
anni dopo il completamento della Villa Takezawa. In quel luogo dopo che la villa è stata
successivamente distrutta, il 13° daimyo Noriyasu ha ampliato lo stagno Kasumigake e ha
aggiunto altri ruscelli tortuosi che si armonizzano con il giardino Renchitei. Così venne completata
la struttura del presente ampio giardino. Il 7 maggio 1784, quando quel sistema di dominio fu
abolito, il giardino Kenrokuen fu aperto al pubblico, è stato designato sito nazionale di bellezza
scenica l'8 marzo 1922 e sito nazionale di speciale bellezza scenica il 20 Marzo 1985. Si
passeggia fra le vecchie case dove abitavano i samurai e le loro famiglie a Nagamachi, un distretto
situato ai piedi del vecchio Castello di Kanazawa. L'area conserva un'atmosfera storica che si
apprezzerà visitando la Nomura-ke, una residenza di samurai con un bellissimo giardino,
restaurata con manufatti originali. Poi, in circa tre ore si raggiunge Matsumoto.
Pranzo in ristorante. Visita al Castello di Matsumoto, uno dei più belli e completi tra i castelli
originali del Giappone. Si tratta di un "hirajiro", un castello costruito sulla pianura invece che su una
collina o una montagna. La sua unicità è data dal fatto che presenta sia un mastio secondario che
una torretta accanto al mastio principale. La struttura del castello emana un'aria di grandezza e di
equilibrio, l'interno in legno offre un'autentica esperienza al contrario di quelli ricostruiti in cemento
armato. Caratteristiche interessanti del castello sono le ripide scale di legno, le aperture per
scagliare pietre sugli invasori, quelle per gli arcieri e la piattaforma di osservazione al sesto piano
con una bella vista sulla città. In pullman si raggiunge infine il Lago Kawaguchi. Trasferimento al
Fuji Lake Hotel 4*. Cena e pernottamento in Hotel.
12° giorno: martedì 28 marzo
LAGO KAWAGUCHI – KAMAKURA – TOKYO
Colazione in Hotel. Partenza in pullman riservato: la prima sosta è al Fuji Visitor Center. Partenza
per Kamakura. Si tratta di una piccola città costiera, ricca di templi, con un’atmosfera accogliente.
Della presenza del governo feudale che si insediò in questa città nel 1192, Kamakura conserva
ancora un patrimonio storico di fondamentale importanza. Il modo migliore per scoprire Kamakura
è addentrarsi nelle sue strade. I celebri templi della città trasportano dolcemente il visitatore nel XII
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Giappone
secolo, in pieno periodo Kamakura. Pranzo in ristorante. Il Grande Buddha seduto, Amida Nyorai
conosciuto con il nome familiare di Daibutsu di Kamakura è la divinità del Tempio di Kotoku-in. E’
una statua gigante di 11,3 metri di altezza e 121 tonnellate di peso, che raffigura il Buddha nella
posizione del loto sotto la volta celeste. La costruzione del Daibutsu è iniziata nel 1252 e
proseguita per circa dieci anni. I costi di costruzione del Daibutsu sono stati sostenuti dal
sacerdote Joko, che convinse con successo i membri della comunità a fare le donazioni
necessarie. Tra i registri del tempio, il nome di Hisatomo Tanji è indicato come l’artigiano
responsabile della fusione del Daibutsu, e nella tradizione orale compare un altro uomo conosciuto
come Gorouemon Ohno, ma il progettista del modello originale e molti altri dettagli che circondano
la costruzione rimangono sconosciuti fino ad oggi. Si pensa che la sala che ospitava il Daibutsu
sia stata distrutta due volte da forti venti nel 1334 e nel 1369. Di sicuro non è stata più ricostruita
dopo il XV secolo.
La visita successiva è al Tempio Hase-Kannon famoso per il suo edificio principale di legno e il
suo magnifico giardino in stile giapponese. Secondo la leggenda, nel 721 il pio monaco Tokudo
Shonin trovò un grande albero di canfora nelle foreste della montagna vicino al villaggio di Hase
nella regione di Nara. Capì che il tronco dell'albero era così grande che avrebbe potuto fornire
legno sufficiente per scolpire due statue di Kannon con undici teste. La statua che egli ordinò
fosse scavata nella parte inferiore del tronco venne posizionata nel Tempio Hasedera nei pressi di
Nara; la statua ricavata dalla metà superiore (la più grande delle due) fu gettata in mare nei pressi
dell'attuale Osaka con la preghiera che sarebbe riapparsa per salvare le persone. Quindici anni
dopo, la notte del 18 giugno del 736, comparve sulla spiaggia Nagai della penisola di Miura non
lontano da Kamakura emanando raggi di luce. La statua venne portata a Kamakura e le fu
costruito un tempio in suo onore. Da tempo immemorabile il Tempio Hasedera è diventata la 4°
stazione tra i 33 luoghi santi nella zona di Kanto. Partenza per Tokyo. Trasferimento all’Hotel New
Otani Tokyo The Main 5*. Cena in hotel. Pernottamento in Hotel.
13° giorno: mercoledì 29 marzo
TOKYO
Colazione in Hotel. Intera giornata di visita in pullman riservato della capitale. L’area metropolitana
di Tokyo ospita un quarto della popolazione giapponese, 12 milioni di anime che vivono nei confini
della città. La prima visita è al grattacielo del Tokyo Government Office. La successiva è al
Santuario Meiji dedicato all’imperatore e all’Imperatrice Meiji, un edificio particolarmente
rappresentativo dell’arte scintoista al centro di un lussureggiante parco con circa 100.000 alberi.
La visita continua nella Piazza del Palazzo Imperiale. Una volta era il Castello di Edo ed è ancora
protetto dai profondi fossati scavati originariamente, mentre splendide porte e antiche torri di
guardia punteggiano le mura a intervalli regolari. Il Nijubashi, un elegante ponte a due archi,
conduce all’ingresso principale aperto al pubblico in alcune occasioni. Il Giardino Orientale
(Higashi Gyoen) era occupato dal mastio originale.
Pranzo in ristorante. Dopo pranzo si passeggerà nelle strade di Ginza, famoso quartiere dello
shopping di lusso con ristoranti, gallerie d'arte, locali notturni e bar, i suoi prestigiosi grandi
magazzini ricchi di storia e tradizione, le boutique famose come Chanel e Gucci e altre con
l’abbigliamento più informale come Uniqlo e Forever 21. All’incrocio fra la via centrale Chuo-Dori e
Harumi-Dori si trovano palazzi che sono divenuti simboli di Ginza come i grandi magazzini
Mitsukoshi e la torre dell’orologio Wako. Rientro in Hotel. Pernottamento in Hotel.
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Giappone
14° giorno: giovedì 30 marzo
TOKYO
Colazione in Hotel. Si inizia con l’Ueno Imperial Park, forse il più importante spazio pubblico a
Tokyo, l’equivalente del Central Park di New York. Qui troveremo la statua del carismatico Saigō
Takamori con il suo cane, al tempo stesso guerriero e diplomatico che giocò un ruolo
fondamentale nella Restaurazione Meiji. Fu infatti una figura di spicco tra coloro che si
opponevano alla modernizzazione del Giappone oltre che ad essere uomo guida del governo
anche se per un breve periodo. Per aver guidato la Ribellione di Satsuma, in cui fu profondamente
determinato nel costituire un’accademia di samurai pronti a combattere contro il governo centrale,
divenne “l’ultimo Samurai”. Per meglio completare il nostro percorso storico, si visita il Museo
Nazionale di Tokyo istituito nel 1872, il più grande del Giappone con una collezione di più di
110.000 oggetti, reperti archeologici e oggetti di arte antica provenienti anche da altre aree
dell’Asia. Dopo aver completato la passeggiata nel parco ci si reca nel quartiere di Asakusa per
una fuga nel passato di Tokyo. Pranzo in ristorante. Ad aprire l’accesso c’è l’imponente portale
Kaminari-mon, la Porta del Dio del Tuono con la sua ampia lanterna di carta rossa che conduce
nella strada principale, la Nakamise dori che conduce all’emblematico Tempio Sensoji, il più antico
della città, dedicato alla divinità della misericordia Kannon. Le numerose strade isolate e strette,
sono fiancheggiate da vecchie case e botteghe che vendono oggetti tradizionali, dai kimono ai
pettini fatti a mano, souvenir, vestiti eccentrici, parrucche da Samurai, giocattoli, lecca lecca a
forma di Hello Kitty e Doraemon. Sarà l’occasione per gli ultimi acquisti prima del rientro in Italia.
Infine ci si imbarca per una breve crociera sul fiume Sumida. Rientro in Hotel. Pernottamento in
Hotel.
15° giorno: venerdì 31 marzo
TOKYO – NIKKO – TOKYO
Colazione in Hotel. Intera giornata di visite in pullman riservato. Nikko è una meraviglia di bellezze
naturali e di insuperabili capolavori architettonici del Giappone. Fa parte del Patrimonio Mondiale
dell’UNESCO dal 1999. Il punto focale della città è il Santuario di Toshogu, completato nel 1636 e
dedicato al fondatore dello shogunato dei Tokugawa. A differenza di altri santuari scintoisti,
caratterizzati da un tipo di architettura purificata e in perfetta fusione con il paesaggio circostante,
questo sprigiona un’esuberanza di colori, di applicazioni di lamine d’oro e di sculture di ogni
genere. In particolare, esso custodisce la famosa scultura delle Tre scimmie della saggezza: "non
odo ciò che non si deve udire, non dico ciò che non si deve dire, non vedo ciò che non si deve
vedere", così come quella del Gatto dormiente. La successiva visita è all’imponente Cascata di
Kegon-no-taki alta 97 metri, una delle più famose del Giappone, e al Lago Chuzen-ji. Pranzo in
ristorante. Rientro a Tokyo. Cena in ristorante. Pernottamento in Hotel.
16° giorno: sabato 1 aprile
TOKYO
Colazione in Hotel. Giornata a disposizione per attività individuali.
Questo viaggio è stato ideato per permettere di ammirare la fioritura dei ciliegi. In base ai dati
registrati negli ultimi 10 anni, a Tokyo i primi fiori sbocciano mediamente il 22 marzo e la piena
fioritura avviene il 30 marzo. Abbiamo quindi deciso di trascorrere 4 giornate intere a Tokyo in
un bellissimo hotel 5* sia per visitare al meglio una delle più importanti capitali mondiali,
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Giappone
mentre solitamente i tour prevedono una sola notte, sia per aumentare le probabilità del nostro
“hanami”. Tuttavia alla natura non si comanda e, anche a causa dei cambiamenti climatici, non
possiamo ovviamente garantire che il picco della fioritura coinciderà con la nostra permanenza
a Tokyo.
Da soli o in compagnia del nostro esperto accompagnatore, potrete recarvi nuovamente a
passeggiare nel Parco Ueno, oppure lungo il percorso Chidorigafuchi a ovest del Palazzo Imperiale
con la sua splendida fila di alberi in fiore di ciliegio piantati lungo il fossato, che, se attraversato in
barca, rende veramente uno spettacolo la fioritura dei ciliegi vista dalla superficie dell'acqua. Un
altro bel posto per “hanami” è il più antico e il più affascinante giardino di Tokyo, Koishikawa
Korakuen, un tipico giardino della famiglia del Daimyo-Tokugawa del periodo Edo, in cui lo
splendido equilibrio fra estetica cinese e giapponese si riflette sul paesaggio che vuole
rappresentare gli oceani, i fiumi, le montagne, i campi. Per passeggiate alternative ci si può recare
a Shibuya che può considerarsi l’attraversamento pedonale più trafficato del mondo, di fronte
all’uscita della stazione con la statua del cane Hachiko e al 109 uno dei centri commerciali più
popolari di Tokyo: qui nascono le nuove tendenze mondiali della moda. Oppure una passeggiata
nella Takeshita Street, una strada pedonale molto popolare tra i giovani adolescenti ricca di
boutique, caffè, ristoranti e piccoli negozi indipendenti noti come "negozi antenna", perché
espongono prototipi per test-marketing e individuano le tendenze. Alle 21:30 partenza dall’Hotel
per l’Aeroporto Haneda.
17° giorno: domenica 2 aprile
TOKYO – DUBAI – ITALIA
Partenza con il volo EK 313 alle ore 00:30. Arrivo a Dubai alle ore 06:45. Pasti e pernottamento a
bordo. Ripartenza con il volo di linea Emirates EK 135 alle 09:15 e arrivo a Venezia alle 13:35. (Su
richiesta il ritorno può essere effettuato su Milano o Roma). Rientro a Padova con pullman
riservato.
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PREZZI E INFORMAZIONI
Quota in camera doppia base 15 partecipanti
€
6250
Quota in camera doppia base 20 partecipanti
€
5900
Supplemento camera singola
€
1630
Le quote di partecipazione sono state calcolate sulla base del cambio: 1 EURO = 117 YEN (18-072016). Eventuali adeguamenti valutari potranno essere applicati 20 giorni prima della partenza. La
parte quotata in Yen corrisponde al 70% del totale. L’iscrizione e la partecipazione al viaggio è
regolata dal Contratto di Viaggio riportato nel sito www.doitviaggi.com e disponibili presso la
nostra sede; la quota include una “Polizza di assistenza sanitaria, rimborso spese mediche e
danni al bagaglio” fornita da AXA. Le normative, i massimali assicurati e le possibili integrazioni
sono riportati nel sito www.doitviaggi.com e disponibili presso la nostra sede.
LA QUOTA COMPRENDE:
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volo di linea EMIRATES Venezia / Dubai / Osaka / Tokyo / Dubai / Venezia, inclusa franchigia
bagaglio 23 Kg;
tasse aeroportuali;
assistenza in aeroporto (arrivo/partenza);
trasferimenti aeroporto/hotel/aeroporto;
trasferimenti, tour ed escursioni, come da programma con pullman riservato per tutto il tour;
trasporto separato dei bagagli da Takayama direttamente per Kanazawa, saltando una notte di
soggiorno a Takayama il 25 marzo;
15 pernottamenti negli hotel indicati 4 stelle e in un Ryokan con sistemazione in camera
doppia;
trattamento di pensione completa (ad eccezione delle cene del 18, 21, 29, 30 marzo, e del
pranzo del 30 marzo);
guida nazionale giapponese parlante italiano;
trasferimenti in treno espresso da Toba a Nagoya e da Nagoya a Takayama il 25 marzo;
accompagnatore DOIT VIAGGI dall’Italia;
entrate indicate nel programma;
assicurazione medico bagaglio.
LA QUOTA COMPRENDE:


bevande, mance (saranno raccolti € 70 dall’accompagnatore in loco) extra personali e quanto
non indicato alla voce "la quota comprende";
assicurazione contro l’annullamento (€ 230).
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