Popolazione, economia e società dell’Asia
In Asia vive circa il 60% della popolazione mondiale; l’incremento demografico è uno
dei grandi problemi del continente (sovrapopolazione).
Sono presenti numerose etnie:
Europoidi
Mongoloidi
La popolazione che risiede
nell’Asia occidentale (russi,
ebrei, arabi, indiani, iranici,
caucasici, armeni...).
La popolazione che vive
nell’Asia orientale (cinesi,
mongoli, birmani, coreani,
giapponesi).
Altre minoranze
Sono quelle popolazioni
isolate in zone ben precise
dell’Asia: gli Ainu (in Giappone), i Vedda (nello Sri
Lanka), i Negritos (nelle Filippine), i Dayak (nel Borneo).
Le lingue parlate in Asia sono numerose e si dividono in vari gruppi:
•indoeuropee: persiano, russo, armeno,
•uralo-altaiche e sino-tibetane: mongolo, cinese, tibetano
•semitiche: arabo, ebraico
•giapponese-coreano
•malese-polinesiano: malese, cambogiano, vietnamita.
Le religioni principali sono:
•l’Ebraismo: diffuso nello Stato di Israele
•l’Islam: diffuso nei paesi arabi, nella regione iranica (Iran, Afghanistan), in Pakistan e alcuni paesi del sud-est asiatico
•il Cristianesimo: nelle Filippine e in alcune zone dell’ex Unione Sovietica
•l’Induismo: in India e Nepal
•il Buddhismo: in Birmania, Thailandia,
Cambogia, Vietnam
•il Lamaismo: nella parte della Cina vicina al Tibet
•il Confucianesimo e il Taoismo: in Cina
•lo Shintoismo: in Giappone
economia dell’Asia
L’ economia asiatica è in forte crescita; il paese-pilota dell’economia è il Giappone, che
dopo la seconda guerra mondiale, pur essendo uscito sconfitto e distrutto, ha saputo realizzare un progresso economico e sociale che l’ha portato ai vertici mondiali.
Altre “economie emergenti” a livello mondiale
dell’Asia sono: la Corea del Sud, Taiwan, Singapore, la Thailandia, la Cina e l’India, paesi che hanno
puntato sullo sviluppo culturale ed economico, pur
mantenendo le loro tradizioni. Nonostante lo sviluppo, però, sia in questi stati, sia in
varie altre parti del continente asiatico sono presenti vastissime zone caratterizzate da
condizioni economiche e sociali arretrate, soprattutto a causa della disparità del trattamento sociale, della politica repressiva di alcuni governi e delle tensioni etniche e religiose.
Molti stati, fra l’altro, hanno ottenuto da tempi relativamente recenti l’indipendenza e
sono stati per anni sfruttati dal colonialismo europeo o dall’influenza economica e militare degli Stati Uniti o dell’Unione Sovietica.