Teorema di Dirichlet: una nostra nuova possibile dimostrazione con le forme 6k + 1 dei numeri primi Francesco Di Noto, Michele Nardelli, Pierfrancesco Roggero Abstract In this paper we show a n our possible proof of Dirichlet ‘s Theorem with arithmetical forms 6k + l of prime numbers Riassunto In questo lavoro tentiamo una nostra dimostrazione del Teorema di Dirichlet con le forme aritmetiche 6k + 1 dei numeri primi, con qualche nuova osservazione e riferimenti finali a nostri lavori precedenti sull’argomento (formule per trovare numeri primi) Il Teorema di Dirichlet riguarda, com’è noto, serie infinite di numeri primi di forma aritmetica particolare. Dopo la sua parziale definizione da parte di Wikipedia, tentiamo una nostra dimostrazione tramite le due forme numeriche dei numeri primi, 6k + 1 (tranne il 2 e il 3 iniziali, che fanno eccezione essendo di forma diversa, rispettivamente 6k + 2 e 6k + 3 per k = 0). Parzialmente da Wikipedia: 1 Teorema di Dirichlet Nella teoria dei numeri, il teorema di Dirichlet afferma che dati due numeri interi coprimi a e b, esistono infiniti primi della forma a + nb, dove b > 0 (n ∈ N), o, in altre parole, ogni progressione aritmetica siffatta contiene infiniti numeri primi. Questo teorema rappresenta una naturale generalizzazione di quanto affermato da Euclide, e cioè che esistono infiniti numeri primi (ciò infatti rappresenta il caso particolare in cui a = b = 1). In effetti, è in genere piuttosto facile dimostrare casi particolari di questo teorema (ad esempio che esistono infiniti primi della forma 4n + 1, o 4n + 3, o 6n + 5, etc), ma il caso generale presenta invece parecchie difficoltà. È importante osservare che il teorema non dice affatto che esistono infiniti numeri primi consecutivi in progressione aritmetica. Eulero affermò che ogni progressione aritmetica che cominci con 1 contiene un infinito numero di primi. Il teorema in questa forma fu prima congetturato da Gauss e dimostrato da Dirichlet nel 1835 con le L-serie di Dirichlet. La dimostrazione è modellata sul precedente lavoro di Eulero che collegava la funzione zeta di Riemann alla distribuzione dei numeri primi. Il teorema rappresenta l'inizio della moderna teoria dei numeri analitica. Nella teoria dei numeri algebrica il teorema di Dirichlet viene generalizzato al teorema di densità di Chebotarev. ... Casi particolari Esistono delle dimostrazioni elementari per numerosi casi particolari del teorema, che si ottengono sulla falsariga della dimostrazione dell'infinità dei numeri primi data da Euclide. Primi della forma Supponiamo per assurdo che esistano solo un numero finito di primi della forma più grande di essi. Consideriamo il seguente intero: , e sia il dove il prodotto contiene tutti i numeri primi dispari minori o uguali a p. è un numero della forma , ed essendo , deve essere composto. Tutti i suoi fattori sono inoltre [1] maggiori di e, quindi, devono essere della forma . Ma il prodotto di due o più numeri di questa forma è ancora della forma . Ciò conduce ad un assurdo, pertanto esistono infiniti numeri primi della forma . 2 Primi della forma Sia un intero. Poniamo il più piccolo divisore primo di allora , e inoltre . Poiché ; è quindi dispari e maggiore di 1. Chiamiamo non è divisibile per nessuno dei numeri 2, 3, ..., , Eleviamo entrambi i membri all'esponente : Per il teorema di Fermat, , quindi Questa congruenza è evidentemente soddisfatta solo se . In definitiva, per ogni numeri di questa forma sono dunque infiniti. esiste un primo . è pari, e quindi della forma .I Altri casi particolari Si possono fornire delle dimostrazioni semplici per molti altri casi, come le forme , , , , , , , , ; con tecniche elementari, uno dei risultati più generali noti è che esistono infiniti numeri primi nelle progressioni aritmetiche delle forme e , ossia i casi particolari del teorema di Dirichlet in cui e .” ... Per il resto si rimanda a Wikipedia. L’evidenza in rosso è nostra per indicare l’argomento di questa nostra dimostrazione, basata sulle forme 6n -1 e 6n +1 dei numeri primi, poiché ci sembrano le più adatte al nostro scopo rispetto scopo rispetto alle altre forme. Premettiamo che in tutti i casi si ottengono serie infinite di numeri primi non consecutivi, come sottoinsieme della serie infinita di tutti i numeri primi consecutivi, poiché sappiamo che un sottoinsieme di un insieme infinito è anch’esso infinito. Per esempio tutti i numeri sono infiniti, i numeri pari e i numeri dispari ne sono 3 due sottoinsiemi, ma sono anch’essi infiniti... Nel caso dei numeri primi e del teorema di Dirichlet, premettiamo che è comprensibile come, al crescere del numero primo di base, del suo multiplo e del numero aggiunto, e cioè p*a + b, crescono anche gli intervalli consecutivi tra un primo trovato e quello successivo, per cui la maggiore frequenza di numeri primi nella serie considerata si ha con p = 3 , con a piccoli ma dispari (affinché il prodotto a*b sia anch’esso dispari, e (a = 2, 3, 4, 5, ecc.) e b = 2, 4, 6 pari affinché la somma p*a + b sia anch’essa dispari e quindi potenzialmente numero primo. Breve tabella come esempio pratico per p = 3 : Tabella 1 p b =2 p*a + 2 3 a = numeri naturali dispari 1 2 3 3 3 3 3 3 3 3 3 ... 3 5 7 9 11 13 15 17 19 ... 2 2 2 2 2 2 2 2 2 ... 3*1+2 = 5 primo 11 primo 17 primo 23 primo 29 primo 35 composto 41 primo 47 primo 51 primo 59 composto ... Come possiamo notare, con p = 3, a = numeri dispari e b = 2, 4 otteniamo una serie infinita di numeri non consecutivi di forma 6k -1 e composti , per es. 35 e 59, anch’essi di forma 6k -1 . Se invece proviamo con b = 4, otteniamo numeri primi di forma 6k +1 e numeri composti della stessa forma. Ecco quindi una certa importanza delle forme 6k -1 e 6 k +1 nel teorema di Dirichlet, ma anche le altre forme potrebbero avere risultati simili. Tabella 2 p b =4 p*a + 4 3 a = numeri naturali dispari 1 4 3 3 3 3 3 3 3 3 3 ... 3 5 7 9 11 13 15 17 19 ... 4 4 4 4 4 4 4 4 4 ... 3*1+4 = 7 primo 13 primo 19 primo 25 composto 31 primo 37 composto 43 primo 49 composto 53 primo 61 composto ... Se invece poniamo b = 6, che è un multiplo di p = 3, otteniamo tutti multipli di 3: 5 Tabella 3 p 3 3 3 3 3 3 3 3 3 3 ... a = numeri naturali dispari 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 ... b=6 p*a + 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 6 ... 9 15 21 27 33 39 45 51 57 63 ... b, quindi, non deve essere multiplo di p . Vedremo se con altri numeri primi maggiori si verifica lo stesso fenomeno. Per esempio, con 5, che ora è di forma 6k – 1, per k = 1, e 6*1 - 1 = 5 Tabella 4 p 5 5 5 5 5 5 5 5 5 5 ... a = numeri naturali dispari 1 3 5 7 9 11 13 15 17 19 ... b=2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 2 ... 6 p*a +2 = 5*a +2 7 primo 6k+1 17 primo 6k -1 27 composto 37 primo 6k +1 47 primo 6k -1 57 composto 67 primo 77compos. 6k -1 87 composto 97 primo 6k +1 ... Ora invece abbiamo numeri primi di entrambe le forme 6k -1 e 6k +1, e numeri composti, alcuni multipli di 3, come 27, 57, 87. o multipli di 7 come 77, o di numeri primi più grandi, , ecc. Se b è multiplo pari 5, es. 20, avremmo per esempio, per b = 7 5 *7 + 20 = 35 + 20 = 55 anch’esso multiplo di 5, e come tutti gli alti numeri della relativa tabella, proprio come avveniva per p =3 e b multiplo di 3. Tabella 5 limitata ai primi cinque valori. p a = numeri naturali dispari b = 20 5 5 5 5 5 ... 1 3 5 7 9 ... 20 20 20 20 20 ... p*a + 20 = 5*a +20 Tutti composti e multipli di 5 25 35 45 55 65 Ma, circa la parità di b, può valere anche per il contrario, e cioè a numeri naturali pari, e b numeri dispari. Un solo esempio con la Tabella 6 per p = 3, a pari e b dispari 7 Tabella 6 p 3 3 3 3 3 3 a = numeri naturali pari 2 4 6 8 10 12 b=5 5 5 5 5 5 5 p*a + 5 3*a +5 11 primo 17 primo 23 primo 29 primo 35 composto 41 primo 3 14 5 47 primo 3 16 5 53 primo 3 18 5 59 primo 3 ... 20 ... 5 ... 65 composto ... Ora invece otteniamo numeri primi di forma 6k -1, e numeri composti pure di forma 6k -1 Quindi lo stesso si verifica, come si potrebbe facilmente controllare, con tutti gli altri numeri primi p di entrambe le forme e a pari o dispari e b dispari o pari, ma mai ovviamente insieme b pari e dispari In ogni caso si ottengono serie infinite di numeri primi non consecutivi, e sempre meno numerosi al crescere di p, a e b , poiché gli intervalli tra i numeri finali successivi p*a + b sono sempre più grandi e i 8 numeri primi “saltati” sono sempre di più, e quindi quelli che appaiono nell’ultima colonna (serie numeriche di Dirichlet, che comprendono anche i numeri composti oltre ai numeri primi) delle relative tabelle sono proporzionalmente sempre di meno. Noi aggiungiamo anche la variante aritmetica “opposta “ alla formula di Dirichlet, e cioè p *a – b purché b sia minore di p*a, altrimenti si ricade nei numeri negativi, che complicano le cose. Una sola tabella come esempio sottrattivo, la Tabella 2 con p*a – b, anziché p*a + b . Tabella 2 p b=4 p*a - 4 3 a = numeri naturali dispari 1 4 3 3 3 3 3 3 3 3 3 ... 3 5 7 9 11 13 15 17 19 ... 4 4 4 4 4 4 4 4 4 ... -1 eccezione iniziale: p > p*a - 4 5 primo 11 primo 17 primo 23 primo 29 primo 35 composto 41 primo 47 primo 53 primo 9 Otteniamo una serie di primi e composti di forma 6 k – 1 , così per le tutte le tabelle aritmeticamente opposte (sottrattive anziché additive), quindi la nostra estensione del teorema di Dirichlet alla sottrazione funziona egualmente bene come la versione additiva nell’ottenere li serie numeriche con infiniti numeri primi anche se non consecutivi. Per ottenere numeri primi consecutivi, invece, si rimanda ai nostri riferimenti finali 3 e 4 (versione in italiano e in inglese. In Rif. 2 , prima parte, ci sono nostri risultati sulla formula di Eulero, e sulle quadruple di numeri primi. Conclusioni Possiamo concludere dicendo che il Teorema di Dirichlet, pur con la nostra nuova e semplice dimostrazione e l’estensione alla versione sottrattivi, dà serie infinite di numeri primi, sebbene non consecutivi, e quindi di poca utilità pratica. Sono meglio le forme 6k -1 e 6k +1, senza prodotti, aggiunte ne sottrazioni , e che danno numeri primi consecutivi di entrambe le forme, sebbene separatamente. Basterebbe intercalarli, per avere la lista completa dei numeri primi (tranne soltanto il 2 e il 3 iniziali) e i loro prodotti e potenze. Una nostra idea in merito è in Rif. 3 e 4, che qui riassumiamo in 10 breve, tramite una serie di somme successive: 1+4+2+4+2+4+2+4 ....all’infinito Infatti : 1+4=5=6-1 1+4+2=7=6+ 1 1 + 4 + 2 + 4 = 11 = 6*2 - 1 1 + 4 + 2 + 4 + 2 =13 = 6*2 + 1 1 + 4 + 2 + 4 + 2 + 4 =17 =6*3 - 1 1 + 4 + 2 + 4 + 2 + 4 + 2 = 19 = 6*3 + 1 ... In Rif. 3, al quale rimandiamo c’è anche il modo per eliminare i numeri composti e lasciare i soli numeri primi. Un nuovo metodo, quindi, migliore del teorema di Dirichlet e affini (formula di Eulero, ecc.). Infine, qualcuno pensa , forse frettolosamente, che una eventuale dimostrazione dell’ipotesi di Riemann potrebbe dare una lista dei numeri primi, e questo potrebbe aiutare una fattorizzazione più veloce in grado perfino di violare la crittografia RSA. Secondo noi una tale dimostrazione non darebbe nessuna delle due cose, come indicato nella 11 Nota 1 finale del Rif. 5, ma ancora in via di pubblicazione, probabilmente entro questo anno Riferimenti (sul nostro sito, salvo diversa indicazione) 1) Wikipedia, “Teorema di Dirichlet” 2) “QUADRUPLE DI NUMERI PRIMI TRAMITE LE FORME 6K + 1 E LORO INFINITA’ ” Francesco Di Noto, Michele Nardelli (parte prima, dedicata alla formula di Eulero) Dal quale riportiamo il brano riguardante la formula di Eulero per ottenere numeri primi: “...Comunque, si tratta della famosa formula di Eulero X^2 + x + 41, dove x^2 + x è la somma dei primi x numeri pari consecutivi, con x = √x^2 +x parte intera. Per esempio per 30 abbiamo √30 = 5,47, parte intera 5, e 30 è proprio la somma dei primi 5 numeri pari: 2+4+6+8+10 =30 = doppio del numero triangolare 15. Infatti tutti i numeri uguali a x^2+x sono di forma 2T, con T = numeri triangolari (seconda diagonale del Triangolo di Tartaglia) ma anche di forma n(n-1), ed essendo T = n(n-1) /2 (combinazione di due elementi in matematica combinatoria) 12 Nel caso di p=17, 17^2 = 289, e 289 – (2p -2) = 289 - 32 = 257 = ultima somma precedente a 289. Come volevasi dimostrare: la seri e di numeri primi finisce sempre col numero 2n = 2p – 4, ma con 2p - 2 abbiamo sempre un numero composto. Ma p deve essere sempre di forma 6k - 1, per poter partire da n = 2, poichè per 6k +1 abbiamo già 6k +1 +2 = 6k + 3 multiplo di 3 e quindi composto. Esempio per p = 11: ... La sequenza si arresta a 121, poichè il numero pari 22 =11*2 - 2 = 20 = 2p -2 Con tale formula, applicata a p = 11, si ottengono i nove (= 11-2 =p -2) numeri primi: 13 17 23 31 41 53 67 83 101 (diff.: 4, 6, 8, 10, 12, 14, 16 e 18) mentre i sedici numeri primi (maggiori di 11) saltati sono: 19 29 37 43 47 59 61 71 73 79 89 97 103 107 109 113 In totale abbiamo 30 numeri primi fino a 113 e 30 – 9 - 16 = 5 numeri primi minori di 13 e cioè 2, 3, 5, 7, 11, che non sono compresi in quelli prodotti dalla formula. “ ( I numeri primi gemelli sono divisi singolarmente tra le due serie, tranne le coppie intere 59 e 61, 71 e 73, 107 e 109 nel la seconda serie). Anche nell’esempio precedente, per p = 17, abbiamo 15 = 17 - 2 = p - 2 primi, e i numeri saltati maggiori di 17 sono 33 . Conclusione: per avere la serie completa dei numeri primi maggiori di p bisogna intercalare i numeri primi ottenuti dalla formula con quelli saltati, che sono in numero maggiore di quelli ottenuti 16 contro 9 per p = 11, 33 contro 17 per p = 17, con rapporto sempre a favore dei secondi (16/9 = 1,77; 33/15= 2,2) In particolare, i numeri ottenuti sono sempre p- 2, mentre i numeri saltati maggiori di p sono all’incirca π(p + 2n) - ( p - 2) , con n = p + 1....” 13 Come vediamo, anche con la formula di Eulero, oltre che col teorema di Dirichlet, molti numeri primi vengono saltati. Questo però non avviene nel Rif. 3 seguente, al quale rimandiamo. 3)”REGOLA UNIVERSALE PER TROVARE TUTTI I NUMERI PRIMI “ Ing. Pier Francesco Roggero, Dott. Michele Nardelli,, Francesco Di Noto 4) “UNIVERSAL RULE TO FIND ALL THE PRIME NUMBERS” Pier Francesco Roggero, Michele Nardelli, Francesco Di Noto Sul sito empslocal.ex.ac.uk/people/.../nardelli2013d.pdf 5) “CALCOLO DEL NUMERO DI NUMERI PRIMI π(x) APPLICANDO LA SERIE ARMONICA” Ing. Pier Franz Roggero, Dott. Michele Nardelli, P.A. Francesco Di Noto Con, parzialmente, il brano finale della Nota 1 finale: NOTA 1 Sull’accenno al conteggio dei numeri primi, a B. Riemann e alle possibili conseguenze dell’ipotesi di Riemann. Nella 4° di copertina del libro di John Derbishire, leggiamo che: “ Nell’agosto 1859 Bernhard Riemann, matematico giovane e ancora poco noto, presentò all’accademia di Berlino un articolo intitolato Sul numero dei 14 primi minori di una certa grandezza . In quella circostanza discusse pr la prima volta l’ipotesi che prende il suo nome è passata alla storia come uno di più famosi problemi irrisolti della matematica. Dimostrare questa ipotesi permetterebbe di trovare una formula per generare l’elenco dei numeri primi, cosa che avrebbe conseguenze fondamentali non solo per la scienza matematica, ma anche per la fisica quantistica e per la sicurezza informatica...” Nostro commento Siamo d’accordo per le conseguenze in matematica e fisica quantistica, ma non per la sicurezza informatica. Abbiamo già elenchi lunghissimi di numeri primi, che però non aiutano affatto eventuali violazioni della crittografia RSA basata sui numeri primi e numeri RSA come prodotti di due numeri primi lunghi qualche centinaio di cifre. Occorrerebbero elenchi di coppie di numeri primi, come per esempio le coppie di numeri primi gemelli, le coppie di Goldbach o dei numeri di Sophie - Germain, ecc. con rispettivi rapporti r = q/p di circa 1, variabile tra 1 e 2,25, e di circa 2. Escludiamo i prodotti tra di due numeri gemelli, facilmente fattorizzabili con l’algoritmo di Fermat a ritroso, e i prodotti di due numeri di Sophie - Germain, poiché ad un rapporto r di circa 2 corrisponde una percentuale di p rispetto ad n = √N pari a circa il 70% di n, e quindi anch’esso facilmente fattorizzabili. ....” 15