la piramide di caio cestio a roma

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FrancescaPontani
LA PIRAMIDE DI CAIO CESTIO A ROMA
UNA PIRAMIDE A ROMA
La Piramide di Caio Cestio a Roma,
al centro del piazzale di Porta San
Paolo, è divenuta (purtroppo per i
più) un semplice spartitraffico nel
caos incessante del transito cittadino (foto 1). La Piramide si trova tra
tutto, dopo l’annessione dell’Egitto
all’impero romano nel 31 a.C., quel
mondo orientale sviluppò l’esplosione di una vera e propria moda
che era imitata e ammirata perché
affascinava. Fu così che a Roma
divennero “di tendenza” molte
risparmiare tempo, mezzi e materiali (foto 3). Smontare la piramide
sarebbe stato troppo difficoltoso,
mentre lasciarla inglobata nelle
mura avrebbe fornito un’ottima
protezione per la città. Quindi si
scelse di non destabilizzarne la
foto 1 / (©Francesca Pontani) Piazzale Ostiense con
l’inizio dei lavori di restauro della Piramide (2013)
foto 2 / (©Francesca Pontani) Porta San Paolo con
all’interno il Museo della Via Ostiense
foto 3 / (©Francesca Pontani) Visione d’insieme delle
Mura Aureliane, della Piramide e di Porta San Paolo
il Cimitero Acattolico e Porta San
Paolo (sede del museo) (foto 2) ed
è uno dei monumenti più caratteristici di Roma. Tuttavia, sebbene ricordi le piramidi egizie, è un monumento costruito completamente
seguendo le tecniche costruttive
romane. Cioè i materiali, le dimensioni e la struttura sono tipiche
dell’edilizia romana e al centro del
monumento si trova un’unica camera sepolcrale.
La Piramide di Caio Cestio è l’unica
costruzione avente questa forma
sopravvissuta fino ad oggi, perché
infatti non fu la sola opera piramidale realizzata a Roma nell’antichità. Dopo le vicende di Cesare, Marco Antonio e Cleopatra e, soprat-
espressioni caratteristiche egizie,
sia nello stile di vita, nella religione
e nell’arte, e la forma piramidale fu
tra i primi elementi esotici ad arrivare, tanto che qui a Roma ne furono realizzate almeno quattro di
piramidi. Però, ciò che permise alla
Piramide di Caio Cestio di sopravvivere fino ad oggi, sono state le
mura erette nel 275 d.C. da Aureliano a difesa della città.
Con la necessità di una più funzionale cinta muraria difensiva per
Roma, gli architetti inglobarono al
suo interno moltissimi monumenti
antichi come l’Anfiteatro Castrense, l’attuale Porta Maggiore, una
parte dell’acquedotto e la Piramide di Caio Cestio. Tutto questo per
struttura, evitando di prelevare i
preziosi marmi di copertura, per
evitare cedimenti e pericolosi crolli
della cinta muraria che, qui, costeggiava il bivio che sorgeva all’altezza
dell’importante snodo commerciale della Via Ostiense.
A Roma, a partire dalla fine dell’VIII
secolo a.C., non si seppellisce più
dentro la città; uniche eccezioni potevano essere i bambini, come stabiliva la più antica opera legislativa
romana, la Legge delle XII Tavole
che prescriveva che nessun morto fosse inumato in città. Dunque
i cimiteri antichi erano fuori le città
o lungo le strade, con le tombe segnalate da monumenti funerari. La
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1 / attribuita dalla tradizione al 450-451 a.C.
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