Adorazione Eucaristica Domenica XXII del Tempo Ordinario Rm 12, 1-2 G. Vi esorto, per la misericordia di Dio, a offrire i vostri corpi come sacrificio vivente, santo e gradito a Dio; è questo il vostro culto spirituale. Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasformare rinnovando il vostro modo di pensare, per poter discernere la volontà di Dio, ciò che è buono, a lui gradito e perfetto. Canto In piedi O Signore nostro Dio quant'è grande il tuo nome sulla terra, sopra i cieli s'innalza, s'innalza, la tua magnificenza. Sopra i cieli s'innalza la tua magnificenza per bocca dei bimbi e dei lattanti Affermi la tua potenza contro i tuoi avversari per far tacere i tuoi nemici. Rit. Ecco il cielo creato dalle tue dita, la luna e le stelle che ha fissate. Che cosa è mai l'uomo perché te ne ricordi, ti curi del figlio dell'uomo? Rit Salmo 62 (63) G. O Dio, tu sei il mio Dio, T. dall’aurora io ti cerco, ha sete di te l’anima mia, desidera te la mia carne in terra arida, assetata, senz’acqua. G. Così nel santuario ti ho contemplato, guardando la tua potenza e la tua gloria. Poiché il tuo amore vale più della vita, le mie labbra canteranno la tua lode. T. Così ti benedirò per tutta la vita: nel tuo nome alzerò le mie mani. G. Come saziato dai cibi migliori, con labbra gioiose ti loderà la mia bocca. Quando penso a te che sei stato il mio aiuto, esulto di gioia all’ombra delle tue ali. T. A te si stringe l’anima mia: la tua destra mi sostiene. Seduti In ascolto Mt 16, 21-27 In quel tempo, Gesù cominciò a spiegare ai suoi discepoli che doveva andare a Gerusalemme e soffrire molto da parte degli anziani, dei capi dei sacerdoti e degli scribi, e venire ucciso e risorgere il terzo giorno. Breve silenzio Pietro lo prese in disparte e si mise a rimproverarlo dicendo: «Dio non voglia, Signore; questo non ti accadrà mai». Ma egli, voltandosi, disse a Pietro: «Va’ dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo, perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!». Breve silenzio Allora Gesù disse ai suoi discepoli: «Se qualcuno vuole venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua. Perché chi vuole salvare la propria vita, la perderà; ma chi perderà la propria vita per causa mia, la troverà. Breve silenzio Infatti quale vantaggio avrà un uomo se guadagnerà il mondo intero, ma perderà la propria vita? O che cosa un uomo potrà dare in cambio della propria vita? Perché il Figlio dell’uomo sta per venire nella gloria del Padre suo, con i suoi angeli, e allora renderà a ciascuno secondo le sue azioni». Breve silenzio L. Che cosa significano le parole: «Se uno vuol venire dietro a me, rinneghi se stesso, prenda la sua croce e mi segua» (Mt 16, 24)? Comprendiamo che cosa vuol dire: «Prenda la sua croce»; significa: «Sopporti la sua tribolazione»; prenda equivale a porti, sopporti. Vuol dire: «Riceva pazientemente tutto ciò che soffre a causa mia. «E mi segua». Dove? Dove sappiamo che se ne è andato lui dopo la risurrezione. Ascese al cielo e siede alla destra del Padre. Qui farà stare anche noi . [...] «Rinneghi se stesso». In che modo si rinnega chi si ama? Questa è una domanda ragionevole, ma umana. L'uomo chiede: «In che modo rinnega se stesso chi ama se stesso?» Ma Dio risponde all'uomo: «Rinnega se stesso chi ama se stesso». Con l'amore di sé, infatti, ci si perde; rinnegandosi, ci si trova. Dice il Signore: «Chi ama la sua vita la perderà» (Gv 12, 25). Chi dà questo comando sa che cosa chiede, perché sa deliberare colui che sa istruire e sa risanare colui che ha voluto creare. Chi ama, perda. È doloroso perdere ciò che ami, ma anche l'agricoltore perde per un tempo ciò che semina. Trae fuori, sparge, getta a terra, ricopre. Di che cosa ti stupisci? Costui che disprezza il seme, che lo perde è un avaro mietitore. L'inverno e l'estate hanno provato che cosa sia accaduto; la gioia del mietitore ti dimostra l'intento del seminatore. Dunque chi ama la propria vita, la perderà. Chi cerca che essa dia frutto la semini. Questo è il rinnegamento di sé, per evitare di andare in perdizione a causa di un amore distorto. Non esiste nessuno che non si ami, ma bisogna cercare un amore retto ed evitare quello distorto. Chiunque, abbandonato Dio, avrà amato se stesso e per amore di sé avrà abbandonato Dio, non dimora in sé, ma esce da se stesso. […] Abbandonando Dio e preoccupando ti di te stesso, ti sei allontanato anche da te e stimi ciò che è fuori di te più di te stesso. Torna a te e poi di nuovo, rientrato in te, volgiti verso l'alto, non rimanere in te. Prima ritorna a te dalle cose che sono fuori di sé e poi restituisci te stesso a colui che ti ha fatto e che ti ha cercato quando ti sei perduto, ti ha trovato quando sei fuggito, ti ha convertito a sé quando gli volgevi le spalle. Torna a te, dunque, e va' a colui che ti ha fatto. Breve silenzio (Agostino di Ippona, Discorsi 330, 2-3 NBA XXXIII, pp. 818-822) Preghiera Universale G. Preghiamo Dio nostro Padre che ancora oggi chiama uomini e donne a seguire suo Figlio Gesù. L. Con quanti si scandalizzano di fronte alla morte in croce di Gesù noi ti preghiamo, o Padre: T. fa' che sappiamo seguirlo nella sua passione e morte, per risorgere con lui. L. Con quanti non sanno perdere la propria vita noi ti preghiamo, o Padre: T. fa' che sappiamo spenderla a causa di Gesù, nulla anteponendo al suo amore. L. Con quanti accumulano i beni e confidano in essi noi ti preghiamo, o Padre: T. fa' che sappiamo rinunciare a ciò che possediamo per trovare la libertà di amare. L. Con quanti faticano alla sequela di Gesù, noi ti preghiamo, o Padre: T. fa' che sappiamo restare fedeli anche nell'ora della tentazione. C. Accogli ed esaudisci la nostra preghiera Padre. Per Cristo nostro Signore. T. Amen. Canto Ti seguirò, ti seguirò o Signore E nella tua strada camminerò. Ti seguirò nella via dell'amore E donerò al mondo la vita. Rit. Ti seguirò nella via della gioia E la tua voce ci guiderà. Rit. Benedizione. Acclamazione di congedo Ti rendo grazie, Signore con tutto il cuore hai ascoltato le parole della mia bocca. A te voglio cantare davanti agli angeli, mi prostro verso il tuo Tempio Santo.