omelia epifania 2016 - Sacro Cuore ai Gerolomini Pozzuoli

“CERCATORI DI DIO!” (Epifania 2016)
Con l’Epifania del Signore… Dio che si manifesta
a i Magi, concludiamo il ciclo delle feste natalizie.
Ringraziamo il Signore per i doni ricevuti in
questo tempo, per gli incoraggiamenti, le
illuminazioni. Chiediamogli di conservare la
Grazia e nella Festa della Luce - “Alzati, rivestiti
di luce” - chiediamo perdono per le tenebre che
ancora permangono nel nostro cuore, nelle
nostre parole, nelle nostre azioni… nelle nostre
scelte. i Magi, che ricevono l’accoglienza nella
famiglia di Nazareth e adorano il Bambino, dopo
aver fatto un lunghissimo viaggio, non
appartengono al popolo di Israele. Matteo, qui,
ha già disegnato… ha già consegnato alla Chiesa
la sua dimensione universale. Una esplosione nel
cuore di Israele è rappresentata purtroppo da
Erode, dagli esperti della Legge, da tutti coloro
che sanno… sanno bene… sanno troppo bene, ma
non si mettono in cammino e per questo sono
esclusi dalla salvezza. Coloro invece che vengono
da lontano e che non sanno nulla, ma hanno
guardato il cielo, hanno guardato il cuore, hanno
guardato un pensiero e si sono lasciati attrarre
da un sogno… questi diventano i nuovi cittadini
del Regno di Dio. Speriamo di essere Magi e non
Erode, Magi e non esperti della Legge: si può
essere anche oggi esperti della Parola di Dio, ma
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esserne lontani. Voglio brevemente cercare con
voi, all’interno di questa stupenda pagina
evangelica, alcune parole… poche… che ci
guidino nell’insegnamento che il vangelo di oggi
vuole consegnarci. Incontro per questo alcuni
verbi; il primo: cercare. I Magi sono dei
cercatori, sono persone che non si accontentano
di quello che hanno (e hanno tanto!), non sono
poveri, non appartengono alla classe dei
mendicanti: si fanno mendicanti, deponendo le
loro corone, lasciando i loro palazzi. Siamo
invitati ad essere cercatori… cercatori d’oro;
Cercare è amare… e l’amore non è una realtà
che tu prendi e possiedi. L’amore è un cammino:
ogni giorno, ogni mattina tu devi metterti in
cerca di tuo marito, di tua moglie, dei tuoi figli,
dei tuoi amici, delle persone che ami e se non ti
metti in cammino ogni giorno, tu perdi l’amore
che presumi di avere. Il secondo verbo è: partire.
Cercano ovviamente coloro che hanno il
coraggio di partire… perchè partire richiede
coraggio! I Magi ne hanno avuto tanto, lasciando
tanto e sono partiti all’avventura. Il viaggio è
scomodo… è scoraggiante… è pieno di difficoltà.
Vivere, è partire continuamente; Il terzo verbo è:
guardare in alto o anche guardare in profondità.
I Magi si sono mossi, al vedere l’apparire di una
stella. Attenti! Questa stella non è apparsa 15
giorni prima: è facile un viaggio di 15 giorni!
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Forse è apparsa cinquant’anni… trent’anni..
vent’anni… dieci anni prima! I magi erano degli
astronomi… sapevano leggere il linguaggio delle
stelle e alzando lo sguardo si sono accorti che
c’era qualcosa di nuovo in cielo, stava per
accadere qualcosa di nuovo in terra… e si sono
messi in cammino. Anche noi… invitati ad alzare
lo sguardo e vedere le stelle. La stella è una luce,
la stella è una nostalgia, la stella è una persona
che ti indica il bene, la stella è un evento che
sconvolge la tua esistenza. Alzare lo sguardo e
guardare la stella! Attenzione… e lo dico in
particolare a voi giovani! È facile pensare che la
stella sia il ragazzo o la ragazza, o la stella del
cinema o la star!!! Ci sono stelle più alte… più in
alto oltre le stelle che vedi. Quando proviamo a
guardare le stelle in una notte tersa d’estate…
quando guardi di più, se ne accendono altre di
stelle. Ci sono delle stelle che si vedono subito e
ci sono quelle che per essere viste hanno bisogno
di un’attenzione e di una tensione. Ci sono dei
segni anche nella tua vita… nella vita della tua
famiglia… della tua parrocchia: guarda! Guarda
in alto! Non ti stancare di leggere le stelle, anche
se gli altri ti prenderanno in giro. Pensate a
quanti
avranno
scoraggiato
i
Magi
dall’intraprendere il loro pellegrinaggio!
Certamente saranno stati derisi: Dove andate?
Illusi! Cosa cercate ancora? Restate qui, avranno
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detto... ed invece essi hanno affrontato il viaggio!
Per guardare la stella e per guardare le stelle,
bisogna superare la barriera della derisione. I
tuoi colleghi, i tuoi familiari, i tuoi amici che ti
deridono: “Tu ancora vai in Chiesa! Tu ancora
frequenti! Tu ancora credi!”. Il quarto verbo è:
adorare. Mi piace pensare che i Magi giungono
davanti al Bambino anziani… come li
rappresentiamo nei presepi! Invecchiati in
questo lunghissimo viaggio: sono partiti con i
capelli neri e giungono bianchissimi. Auguro a
me e a voi un buon cammino: riprendiamo il
nostro itinerario consueto, la nostra ferialità, ma
con la gioia di sapere che stiamo seguendo una
stella e che questo cammino è lungo: è un
pellegrinaggio. Arriveremo anche noi alla meta,
forse invecchiati e con le rughe… ma avremo
trovato… e il nostro cuore sarà finalmente
abitato da un bambino!
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