Grandesuccessoperl`iniziativarealizzatadomenicaalBoschetto

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COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA
Lunedì
18 Giugno 2007
SPECIALE UN CAVALLO PER TUTTI
A cura della PubliAdige
Concessionaria di Pubblicità
L'Arena
Al nuovo Circolo Ippico Scaligero in scena la seconda edizione della manifestazione con 300 bambini disabili
Unacarezzalungaunagiornata
Grandesuccessoperl’iniziativarealizzatadomenicaalBoschetto
■ RieducazioneEquestre
Isegretidellaterapia
Ilcavallocomestrumentoriabilitativo
In cosa consiste la riabilitazione equestre? Semplificando al massimo, si
può definire come l'unica tecnica riabilitativa che utilizza uno "strumento" animato: il cavallo. La seconda domanda
nasce allora spontanea: come è possibile aiutare una persona a stare meglio, avvalendosi di un animale così timido, riservato, timoroso, forte e imprevedibile? Basta osservare le caratteristiche morfologiche del cavallo per rendersene conto: l'altezza, l'incollatura,
la lunghezza delle zampe. Poi quelle
biomeccaniche: il suo movimento, così armonico, al passo, al trotto e al galoppo. E poi la sua indole, paziente e
generosa. Tutto ciò compone uno
"strumento riabilitativo" così complesso da offrire molteplici possibilità di interventi. La riabilitazione attraverso
l'uso del cavallo offre molteplici possibilità terapeutiche, che possono essere suddivise: a) l'attività a terra consiste nell'approccio al cavallo attraverso
la cura, la pulizia, la bardatura ed è costantemente proposta durante tutto il
ciclo terapeutico; b) l'ippoterapia rappresenta la fase passiva dove viene sollecitata la risposta neuromotoria del
soggetto agli stimoli offerti dal cavallo
attraverso il suo movimento, cosiddetta interazione biomeccanica cavallocavaliere; c) la rieducazione equestre è
invece la fase attiva della terapia dove
vengono svolti attivamente esercizi fi-
nalizzati alla stimolazione delle reazioni di equilibrio e della coordinazione,
all'orientamento spaziale e temporale,
alla memorizzazione, all'accettazione
delle regole comuni, alla relazione e socializzazione. La rieducazione equestre può svolgersi con differenti modalità: lavoro individuale, di gruppo o volteggio. Le principali indicazioni della
riabilitazione equestre riguardano le lesioni neuromotorie, quali sindromi da
lesioni cerebrali, deficit di produzione
del movimento, disturbi della regolazione del tono muscolare, disturbi della
coordinazione, patologie neurologiche
progressive, turbe sensoriali quali la cecità. Ci sono poi i disturbi evolutivi e
comportamentali come sindromi da ritardo maturativo dello sviluppo psicomotorio, disturbi comportamentali, patologie psichiatriche, psicosi, autismo,
disturbi cognitivi, sindromi genetiche
(Down). Non va inoltre dimenticato che
esistono anche controindicazioni alla
riabilitazione equestre e precisamente
si tratta di alcune patologie ortopediche (esempio le scoliosi evolutive), neurologiche e cardiovascolari. In definitiva, la riabilitazione equestre rappresenta una valida tecnica rieducativa in grado di offrire molteplici possibilità di applicazione, sia in sinergia con altri interventi riabilitativi (soprattutto in età evolutiva), sia come unico programma riabilitativo per la qualità dell'intervento
stesso.
Un successo. Enorme. In
primis nei numeri. Ma anche nelle intenzioni di chi,
con passione e abnegazione, ha lavorato alla manifestazione. "Una carezza lungo un giorno", un'intera
giornata dedicata ai diversamente abili, per superare
insieme gli ostacoli della vita, è stata molto più di una
bella iniziativa. L'inizio di un
percorso, il primo passo
verso un approdo di serenità e gioia. Sono stati ben
300 i ragazzi affetti da disabilità varie che si sono presentati domenica scorsa al
Nuovo Circolo Ippico Scaligero, al Boschetto in Lungadige Galtarossa. Una seconda edizione che è andata al di là delle più rosee previsioni. Il progetto portato
avanti è semplice, ma altamente funzionale. L'obiettivo del Nuovo Circolo Ippico Scaligero è promuovere, con moventi puramente
etico-sociali e di solidarietà, una serie di iniziative mirate all'avvicinamento all'
equitazione dei diversamente abili. Significativa è
stata la partecipazione (nel
pomeriggio) di Giovanni Rana che con molta umiltà e
tanta simpatia ha collaborato a rendere gioiosa la giornata a tantissimi bambini diversamente abili. Particolarmente commovente è stata
la sua visita in carrozza al
Parco dell’Adige in compagnia di una bimba non vedente nei confronti della
quale ha dimostrato la dolcezza di un nonno. Non sono mancati momenti di
grande commozione.
Susanna Bordone, arma
dei Carabinieri, già campionessa italiana nel 2004, è
l’azzurra che ha partecipato ai mondiali e alle olimpiadi di completo. La Bordone, che probabilmente rappresenterà i nostri colori alle prossime olimpiadi di Pechino, si è prestata ad una
avvincente esibizione a staffetta con Lara Villata, già
olimpica ad Atlanta '96 e Sidney 2000 e Federico Lunghi, disabile che rappresenterà l’Italia ai prossimi Campionati del Mondo in Inghilterra. I tre grandi campioni
si sono passati il testimone
sotto un’arco di trionfo regalando una giornata intensa a tutti coloro che hanno
visto campioni e diversamente abili saltare insieme.
Grandissimo entusiasmo
anche per la partecipazione delle campionesse italiane Laura Galluppi e Giorgia
Giovanardi. Laura, veneziana, è affetta da una malattia
rara, l’iperfenilalaninemia di
tipo atipico. In pratica, anche se c’è nella persona
molta volontà di apprendere, per rapportarsi a qualsiasi novità, sia a livello concettuale che pratico, deve essere costantemente accompagnata.
Sin da piccola Laura ha
avuto la fortuna di iniziare
varie attività sportive, tra le
quali la rieducazione equestre rivolta ai ragazzi diversamente abili. Laura è una
stellina che brilla nell’equitazione: con il suo cavallo, di
nome Grey, ha vinto l’oro
per la categoria Working
trail (nel 2004 a Roma per i
Giochi italiani Special olympics) e l’argento ai campionati italiani assoluti Cip di
Gioia del Colle. Giorgia, invece, è ipovedente e pratica equitazione anche agonistica da oltre dieci anni.
Giorgia lavora come come operatore della riabilitazione equestre e segue numerosi ragazzi disabili. Due
ragazze straordinarie che
hanno impreziosito con la
loro partecipazione la giornata al Boschetto. Le due
atlete assieme alle bravissime Chiara Visotto ragazza
down e Antonella Cecilia
colpita da sclerosi multipla,
hanno regalato al pubblico
una appassionante dimostrazione di dressage e durante la premiazione Giorgia Giovanardi non ha saputo trattenere la propria commozione. All’evento nessu-
na traccia di differenze sociali. Sul palco delle premiazioni sono salite infatti anche le due addette che durante l’intera giornata hanno provveduto alla pulizia
delle toilettes allestite per i
disabili. Ad accompagnarle
nel momento dei riconoscimenti il grande fumettista
Milo Manara, a dimostrazione del fatto che tutti, ma
proprio tutti, sono e sono
stati indispensabili alla riuscita della manifestazione.
La giornata all’insegna delle grandi emozioni e commozioni è stata inoltre celebrata da Padre Davide di
San Bernardino con una
messa organizzata grazie
alla collaborazione degli
scout. Presente a questa
giornata anche la piccola
Ottavia Dorrucci, vincitrice
di una recente edizione dello Zecchino d’oro con la
canzone che esalta il gusto
delle buonissime tagliatelle
di nonna Pina. In questa occasione Ottavia ha prestato
la sua voce bianca per intonare le note dell’inno nazionale italiano. Totale e collettiva dunque l’adesione a
questo evento dove le forti
emozioni sono state le vere
protagoniste. "Il cavallo
non fa
differenze: si comporta
con me allo stesso modo,
che io sia uomo o donna,
piccolo o adulto, disabile o
normodotato. Avvicinandomi a questo animale mi sento veramente accettata".
La frase è di Valentina Bianco, medico veterinario veronese, uno dei numerosi operatori e volontari impegnati
ad accogliere, sin dal mattino, le centinaia di persone
che hanno affollato il centro
ippico per trascorrere una
giornata in mezzo al verde
del Parco dell'Adige e soprattutto per testare con
mano come l'equitazione,
declinata in senso ludicosportivo, permetta davvero
di superare numerose disabilità, di tipo sia fisico che
psichico. "Sono diversi i
motivi per cui il cavallo risulta particolarmente adatto
per svolgere attività riabilitative - ha spiegato il veterinario - si approccia allo stesso modo con tutte le persone, ha una pazienza enorme, tollerando anche soggetti particolarmente ansiosi e aggressivi e trasmettendo serenità. Costringe, per
avvicinarlo, a immergersi
nella natura e infine è da
sempre un potente simbolo
di libertà".
Libertà di muoversi, ma
anche di confrontarsi alla
pari, in groppa a un cavallo,
con persone normodotate,
con cui condividere la stessa passione. Un modo, insomma, di azzerare le differenze, tant'è vero che, an-
che in ambito agonistico,
da sempre l'equitazione è
l'unica disciplina olimpica
in cui uomini e donne gareggiano insieme. "La persona
disabile si sente accettata
dall'animale con pari dignità rispetto agli altri - ha raccontato il veterinario, paraplegica in seguito a un incidente stradale ma appassionata di equitazione già
da prima - e il più grande insegnamento che deriva dal
cavallo è che gli ostacoli, di
tutti i tipi, si possono sempre superare".
Questo lo scopo della riabilitazione equestre, rivolta
a chi soffre di particolari patologie come quelle della vista, l'autismo, la sindrome
di Down, e di cui il Nuovo
Circolo Ippico Scaligero,
unica scuola nel Veronese,
offre una serie di corsi.
"Non si tratta di ippoterapia
- spiega Silvia Squassabia,
titolare, assieme al marito
Gilberto Sebastiani, del Circolo - ma di un'attività ludico-sportiva, con una serie
di corsi pensati ad hoc per i
diversamente abili e programmi personalizzati. L'iniziativa ha avuto un successo davvero significativo, soprattutto perché i più numerosi sono stati proprio i veronesi. Devo anche dire grazie alla sensibilità di Unicredit che con il loro contributo
ha realizzato all'interno del
circolo due rampe per superare l'argine dell'Adige e il
rifacimento di tutti i sentieri
con un materiale drenante". In mattinata gli ospiti sono stati accompagnati nelle
scuderie, dove hanno assistito e partecipato alla quotidiana cura dei cavalli e alla
forgiatura di un ferro. E dopo l'inaugurazione del percorso completamente privo di barriere architettoniche spazio alle spettacolari
dimostrazioni pratiche delle diverse discipline equestri accessibili anche ai disabili: dal salto ostacoli, al
dressage, alla staffetta. A
scendere in campo sono
stati campioni internazionali, disabili e normodotati. "Il
nostro sogno si è realizzato
- commenta Silvia Squassabia - rendere il Circolo pienamente accessibile ai disabili. Ora ci resta l'altro e forse il più
grande: quello di realizzare la prima scuola in Italia
per artieri ippici diversamente abili, ovvero personale di scuderia qualificato
per la cura dei cavalli. Una
possibilità di lavoro per diversamente abili figura professionale che oggi scarseggia e che invece rappresenterebbe una possibilità
concreta di impiego lavorativo anche per i ragazzi disabili innamorati di questi animali".