28 COMUNICAZIONE PUBBLICITARIA Lunedì 18 Giugno 2007 SPECIALE UN CAVALLO PER TUTTI A cura della PubliAdige Concessionaria di Pubblicità L'Arena Al nuovo Circolo Ippico Scaligero in scena la seconda edizione della manifestazione con 300 bambini disabili Unacarezzalungaunagiornata Grandesuccessoperl’iniziativarealizzatadomenicaalBoschetto ■ RieducazioneEquestre Isegretidellaterapia Ilcavallocomestrumentoriabilitativo In cosa consiste la riabilitazione equestre? Semplificando al massimo, si può definire come l'unica tecnica riabilitativa che utilizza uno "strumento" animato: il cavallo. La seconda domanda nasce allora spontanea: come è possibile aiutare una persona a stare meglio, avvalendosi di un animale così timido, riservato, timoroso, forte e imprevedibile? Basta osservare le caratteristiche morfologiche del cavallo per rendersene conto: l'altezza, l'incollatura, la lunghezza delle zampe. Poi quelle biomeccaniche: il suo movimento, così armonico, al passo, al trotto e al galoppo. E poi la sua indole, paziente e generosa. Tutto ciò compone uno "strumento riabilitativo" così complesso da offrire molteplici possibilità di interventi. La riabilitazione attraverso l'uso del cavallo offre molteplici possibilità terapeutiche, che possono essere suddivise: a) l'attività a terra consiste nell'approccio al cavallo attraverso la cura, la pulizia, la bardatura ed è costantemente proposta durante tutto il ciclo terapeutico; b) l'ippoterapia rappresenta la fase passiva dove viene sollecitata la risposta neuromotoria del soggetto agli stimoli offerti dal cavallo attraverso il suo movimento, cosiddetta interazione biomeccanica cavallocavaliere; c) la rieducazione equestre è invece la fase attiva della terapia dove vengono svolti attivamente esercizi fi- nalizzati alla stimolazione delle reazioni di equilibrio e della coordinazione, all'orientamento spaziale e temporale, alla memorizzazione, all'accettazione delle regole comuni, alla relazione e socializzazione. La rieducazione equestre può svolgersi con differenti modalità: lavoro individuale, di gruppo o volteggio. Le principali indicazioni della riabilitazione equestre riguardano le lesioni neuromotorie, quali sindromi da lesioni cerebrali, deficit di produzione del movimento, disturbi della regolazione del tono muscolare, disturbi della coordinazione, patologie neurologiche progressive, turbe sensoriali quali la cecità. Ci sono poi i disturbi evolutivi e comportamentali come sindromi da ritardo maturativo dello sviluppo psicomotorio, disturbi comportamentali, patologie psichiatriche, psicosi, autismo, disturbi cognitivi, sindromi genetiche (Down). Non va inoltre dimenticato che esistono anche controindicazioni alla riabilitazione equestre e precisamente si tratta di alcune patologie ortopediche (esempio le scoliosi evolutive), neurologiche e cardiovascolari. In definitiva, la riabilitazione equestre rappresenta una valida tecnica rieducativa in grado di offrire molteplici possibilità di applicazione, sia in sinergia con altri interventi riabilitativi (soprattutto in età evolutiva), sia come unico programma riabilitativo per la qualità dell'intervento stesso. Un successo. Enorme. In primis nei numeri. Ma anche nelle intenzioni di chi, con passione e abnegazione, ha lavorato alla manifestazione. "Una carezza lungo un giorno", un'intera giornata dedicata ai diversamente abili, per superare insieme gli ostacoli della vita, è stata molto più di una bella iniziativa. L'inizio di un percorso, il primo passo verso un approdo di serenità e gioia. Sono stati ben 300 i ragazzi affetti da disabilità varie che si sono presentati domenica scorsa al Nuovo Circolo Ippico Scaligero, al Boschetto in Lungadige Galtarossa. Una seconda edizione che è andata al di là delle più rosee previsioni. Il progetto portato avanti è semplice, ma altamente funzionale. L'obiettivo del Nuovo Circolo Ippico Scaligero è promuovere, con moventi puramente etico-sociali e di solidarietà, una serie di iniziative mirate all'avvicinamento all' equitazione dei diversamente abili. Significativa è stata la partecipazione (nel pomeriggio) di Giovanni Rana che con molta umiltà e tanta simpatia ha collaborato a rendere gioiosa la giornata a tantissimi bambini diversamente abili. Particolarmente commovente è stata la sua visita in carrozza al Parco dell’Adige in compagnia di una bimba non vedente nei confronti della quale ha dimostrato la dolcezza di un nonno. Non sono mancati momenti di grande commozione. Susanna Bordone, arma dei Carabinieri, già campionessa italiana nel 2004, è l’azzurra che ha partecipato ai mondiali e alle olimpiadi di completo. La Bordone, che probabilmente rappresenterà i nostri colori alle prossime olimpiadi di Pechino, si è prestata ad una avvincente esibizione a staffetta con Lara Villata, già olimpica ad Atlanta '96 e Sidney 2000 e Federico Lunghi, disabile che rappresenterà l’Italia ai prossimi Campionati del Mondo in Inghilterra. I tre grandi campioni si sono passati il testimone sotto un’arco di trionfo regalando una giornata intensa a tutti coloro che hanno visto campioni e diversamente abili saltare insieme. Grandissimo entusiasmo anche per la partecipazione delle campionesse italiane Laura Galluppi e Giorgia Giovanardi. Laura, veneziana, è affetta da una malattia rara, l’iperfenilalaninemia di tipo atipico. In pratica, anche se c’è nella persona molta volontà di apprendere, per rapportarsi a qualsiasi novità, sia a livello concettuale che pratico, deve essere costantemente accompagnata. Sin da piccola Laura ha avuto la fortuna di iniziare varie attività sportive, tra le quali la rieducazione equestre rivolta ai ragazzi diversamente abili. Laura è una stellina che brilla nell’equitazione: con il suo cavallo, di nome Grey, ha vinto l’oro per la categoria Working trail (nel 2004 a Roma per i Giochi italiani Special olympics) e l’argento ai campionati italiani assoluti Cip di Gioia del Colle. Giorgia, invece, è ipovedente e pratica equitazione anche agonistica da oltre dieci anni. Giorgia lavora come come operatore della riabilitazione equestre e segue numerosi ragazzi disabili. Due ragazze straordinarie che hanno impreziosito con la loro partecipazione la giornata al Boschetto. Le due atlete assieme alle bravissime Chiara Visotto ragazza down e Antonella Cecilia colpita da sclerosi multipla, hanno regalato al pubblico una appassionante dimostrazione di dressage e durante la premiazione Giorgia Giovanardi non ha saputo trattenere la propria commozione. All’evento nessu- na traccia di differenze sociali. Sul palco delle premiazioni sono salite infatti anche le due addette che durante l’intera giornata hanno provveduto alla pulizia delle toilettes allestite per i disabili. Ad accompagnarle nel momento dei riconoscimenti il grande fumettista Milo Manara, a dimostrazione del fatto che tutti, ma proprio tutti, sono e sono stati indispensabili alla riuscita della manifestazione. La giornata all’insegna delle grandi emozioni e commozioni è stata inoltre celebrata da Padre Davide di San Bernardino con una messa organizzata grazie alla collaborazione degli scout. Presente a questa giornata anche la piccola Ottavia Dorrucci, vincitrice di una recente edizione dello Zecchino d’oro con la canzone che esalta il gusto delle buonissime tagliatelle di nonna Pina. In questa occasione Ottavia ha prestato la sua voce bianca per intonare le note dell’inno nazionale italiano. Totale e collettiva dunque l’adesione a questo evento dove le forti emozioni sono state le vere protagoniste. "Il cavallo non fa differenze: si comporta con me allo stesso modo, che io sia uomo o donna, piccolo o adulto, disabile o normodotato. Avvicinandomi a questo animale mi sento veramente accettata". La frase è di Valentina Bianco, medico veterinario veronese, uno dei numerosi operatori e volontari impegnati ad accogliere, sin dal mattino, le centinaia di persone che hanno affollato il centro ippico per trascorrere una giornata in mezzo al verde del Parco dell'Adige e soprattutto per testare con mano come l'equitazione, declinata in senso ludicosportivo, permetta davvero di superare numerose disabilità, di tipo sia fisico che psichico. "Sono diversi i motivi per cui il cavallo risulta particolarmente adatto per svolgere attività riabilitative - ha spiegato il veterinario - si approccia allo stesso modo con tutte le persone, ha una pazienza enorme, tollerando anche soggetti particolarmente ansiosi e aggressivi e trasmettendo serenità. Costringe, per avvicinarlo, a immergersi nella natura e infine è da sempre un potente simbolo di libertà". Libertà di muoversi, ma anche di confrontarsi alla pari, in groppa a un cavallo, con persone normodotate, con cui condividere la stessa passione. Un modo, insomma, di azzerare le differenze, tant'è vero che, an- che in ambito agonistico, da sempre l'equitazione è l'unica disciplina olimpica in cui uomini e donne gareggiano insieme. "La persona disabile si sente accettata dall'animale con pari dignità rispetto agli altri - ha raccontato il veterinario, paraplegica in seguito a un incidente stradale ma appassionata di equitazione già da prima - e il più grande insegnamento che deriva dal cavallo è che gli ostacoli, di tutti i tipi, si possono sempre superare". Questo lo scopo della riabilitazione equestre, rivolta a chi soffre di particolari patologie come quelle della vista, l'autismo, la sindrome di Down, e di cui il Nuovo Circolo Ippico Scaligero, unica scuola nel Veronese, offre una serie di corsi. "Non si tratta di ippoterapia - spiega Silvia Squassabia, titolare, assieme al marito Gilberto Sebastiani, del Circolo - ma di un'attività ludico-sportiva, con una serie di corsi pensati ad hoc per i diversamente abili e programmi personalizzati. L'iniziativa ha avuto un successo davvero significativo, soprattutto perché i più numerosi sono stati proprio i veronesi. Devo anche dire grazie alla sensibilità di Unicredit che con il loro contributo ha realizzato all'interno del circolo due rampe per superare l'argine dell'Adige e il rifacimento di tutti i sentieri con un materiale drenante". In mattinata gli ospiti sono stati accompagnati nelle scuderie, dove hanno assistito e partecipato alla quotidiana cura dei cavalli e alla forgiatura di un ferro. E dopo l'inaugurazione del percorso completamente privo di barriere architettoniche spazio alle spettacolari dimostrazioni pratiche delle diverse discipline equestri accessibili anche ai disabili: dal salto ostacoli, al dressage, alla staffetta. A scendere in campo sono stati campioni internazionali, disabili e normodotati. "Il nostro sogno si è realizzato - commenta Silvia Squassabia - rendere il Circolo pienamente accessibile ai disabili. Ora ci resta l'altro e forse il più grande: quello di realizzare la prima scuola in Italia per artieri ippici diversamente abili, ovvero personale di scuderia qualificato per la cura dei cavalli. Una possibilità di lavoro per diversamente abili figura professionale che oggi scarseggia e che invece rappresenterebbe una possibilità concreta di impiego lavorativo anche per i ragazzi disabili innamorati di questi animali".