GBC ITALIA Rassegna Stampa dal 05 al 21 marzo 2016 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE GBC ITALIA 21/03/2016 Il Sole 24 Ore Nasce ad Arese il mall dei record: porte aperte dal 14 aprile 5 17/03/2016 La Repubblica - Nazionale Costruire una casa eccellente 7 16/03/2016 Smartcity Efficienza energetica, sostenibilità, building automation, i paradigmi del cambiamento 9 GBC ITALIA WEB 18/03/2016 www.etribuna.com 10:08 IKEA Italia: 10 anni d'impegno dalla parte della sostenibilità 13 17/03/2016 ingenio-web.it Se non sei GREEN sei out 14 16/03/2016 www.qualenergia.it 16:07 In uscita la nuova edizione di "2°C", aggiornata dopo un anno movimentato per la transizione energetica 16 15/03/2016 byinnovation.it 06:07 Grattacielo Intesa-Sanpaolo: Building of the Year 18 10/03/2016 www.lastampa.it 11:40 Il tetto del mondo è ecologico 19 10/03/2016 www.tekneco.it 08:47 Riqualificazione degli edifici, un tema caldo 20 07/03/2016 www.edilportale.com 07:00 I giganti d'Italia, dieci grattacieli che dagli anni '60 ad oggi si sfidano in altezza 22 07/03/2016 ingenio-web.it Progettazione strutturale innovativa e LEED come vantaggi competitivi 24 ECOSOSTENIBILITA 21/03/2016 La Stampa - Nazionale Dall'Europa al Medio Oriente, Italiana Costruzioni esporta nel mondo l'arte del restauro tricolore 27 21/03/2016 Il Sole 24 Ore Vincoli idrogeologici: no al silenzio-assenso 28 18/03/2016 ItaliaOggi Il 9% del design di Ikea è italiano 30 18/03/2016 Il Venerdi di Repubblica COME MUOVERSI NEL NUOVO MERCATO DEL MATTONE 31 GBC ITALIA 3 articoli 21/03/2016 Pag. 15 diffusione:158404 tiratura:211708 Nasce ad Arese il mall dei record: porte aperte dal 14 aprile Enrico Netti pagina 16 Sarà il più grande centro commerciale d'Italia ed entrerà nella top ten dei mall d'Europa. Il centro commerciale di Arese è la nuova creazione di Marco Brunelli, proprietario del Gruppo Iper e del Gruppo Unes, una costellazione di supermercati e iper sparsi in tutta Italia. Ad Arese, alle porte di Milano, si stanno ultimando i lavori di rifinitura degli spazi comunie delle aree a verde e l'allestimento dei punti vendita in vista dell'inaugurazione fissata per giovedì 14 aprile. Un progetto colossale per gli standard italiani, che si sviluppa su oltre 90mila metri quadri di superficie, interamente affittata da 200 insegne del franchising. Quella di Brunelli è una sfida di lungo termine, caparbiamente portata avanti in questi anni difficili segnati dalla crisi e dal credit crunch, quando altri erano costretti a rivedere al ribasso o a sforbiciare i piani di sviluppo. Lui, classe 1927, è stato invece in grado di continuare a puntare sul progetto, che alla fine ha richiesto un investimento complessivo vicino ai 500 milioni. Una volta inaugurato, sono attesi 13 milioni di visitatori all'anno: in media 40mila al giorno, che durante i week-end diventeranno 60mila. Valori in linea con le medie di analoghi centri d'Europa. Il complesso del Gruppo Finiper dovrebbe chiamarsi «Il Centro» e si sviluppa su una superficie di quasi 300mila metri quadri, due edifici di due piani con un fronte lungo circa 800 metri, un'area coperta tra i 90mila e i 125mila metri quadri, caratterizzata da un porticato con accanto la pista ciclabile. Tra il personale impiegato nei punti vendita e lo staff dei servizi generali (dalla sicurezza alla vigilanza) dovrebbero es- sere creati tra i 1.800 e i 2mila posti di lavoro. Gli immobili sono stati progettati per ottenere il certificato Leed gold (Leadership in energy and environmental design), riducendo al minimo impronta ambientale e fabbisogno di energia e di acqua. Per la copertura è stata scelta, per esempio, una soluzione in legno lamellare strutturale. Il tutto nasce dalla collaborazione tra archistar come Michele De Lucchi, Arnaldo Zappa e Davide Paola di Design International, mentre le opere sono realizzate dalla Iti- nera del Gruppo Gavio. Brunelli, che giusto 40 anni fa inaugurò a Piacenza il primo centro commerciale d'Italia, ha voluto creare uno shopping center per le famiglie. Il patron del Gruppo Finiper, quando parla delle sue realizzazioni, fa capire quanto le "viva" in prima persona. Nulla è stato lasciato al caso: si dice che due suoi collaboratori abbiano visitato decine e decine di mall sparsi per il mondo per cercare la formula migliore da offrire ai clienti italiani. Per questi motivi sono state curate con particolare attenzione le aree comuni. Si ipotizza un orario d'apertura lungo, dalle 9 alle 22, ci sarà il wi-fi gratuito e a poca distanza si trovano il Museo Alfa Romeo e il Centro guida sicura ricavato dall'ex pista prove della casa del Biscione. Dal punto di vista delle potenzialità la scelta di Arese è strategica. Non solo per la prossimità con l'area metropolitana di Milano e i suoi quasi cinque milioni di abitanti. Il bacino dei clienti che vivono nel raggio di 60 minuti di auto arriva a circa otto milioni di persone. Ancora più importanteè il Pil pro capite espresso dall'area: a Milano e nel suo hinterland s'aggira sui 30mila euro l'anno. Il mall punta ad attirare turisti dello shopping anche dalla Svizzera, dai laghi di Como e Maggiore: si tratta in media di 4 milioni di ospiti all'anno, oltre a quelli che visitano il capoluogo lombardo. Non si può poi trascurare la vicinanza con l'area fieristica di Rho, con l'ex area dell'Expo (destinata a diventare un polo della ricerca e dell'innovazione) e con l'aeroporto di Malpensa (a soli 25 minuti di distanza). Il Centro sorege in prossimità dell'incrocio di due corridoi strategici della Ue: il Genova- Rotterdam e il quinto, da Lisbona a Kiev, della rete transeuropea dei trasporti (Ten-T). Il complesso ex Alfa Romeo conta circa due milioni di metri quadri e per Il Centro ne sono stati utilizzati meno di uno. In altre parole Brunelli potrebbe dare vita a una "fase 2" del mall. Infatti - oltre ad alcuni grandi capannoni, nell'area prospicente al circuito, oggi occupati da attività non legate al centro commerciale e che in futuro potrebbero essere impiegati per attività ludichee del tempo libero- c'è un altro lotto, in questo caso di GBC ITALIA - Rassegna Stampa 21/03/2016 5 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato CONSUMI 21/03/2016 Pag. 15 diffusione:158404 tiratura:211708 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato proprietà della Finiper, tra il malle il Museo Alfa Romeo. Qui, secondo gli addetti ai lavori, potrebbe nascere un retail park per esercizi commerciali di medie dimensioni. I NUMERI 90 mila mq Superficie di vendita Gli spazi destinati alle attività commerciali superano i 90mila metri quadri e sono occupati da oltre 200 insegne 13 Milioni I clienti che in un anno dovrebbero visitare lo shopping center: in media 40mila al giorno 2mila I posti di lavoro Tra addetti dei punti vendita e staff impiegato nei servizi verranno creati circa 2mila posti di lavorohttp://24o.it/mall-arese APPROFONDIMENTO ONLINE La gallery con le immagini del centro commerciale di Arese Foto: Grande impatto. Nel rendering la visione d'insieme del centro commerciale, un edificio a basso impatto ambientale. Sulla destra c'è l'ingresso principale, dove si nota anche la cupola della food court, i cui interni si vedono nell'immagine qui accanto. I posti auto nei parcheggi circostanti sono 6mila [email protected] GBC ITALIA - Rassegna Stampa 21/03/2016 6 17/03/2016 Pag. 39 diffusione:237405 tiratura:336211 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RCASA&DESIGN Costruire una casa eccellente Ha avuto l'opportunità di costruirsi l'abitazione da zero. Ha scelto tecnologie d'avanguardia e le soluzioni più efficienti ed ecocompatibili. Il suo caso diventa un esempio da imitare FRANCESCA GUGLIOTTA Si alimenta con il sole e si rinfresca con la bassa temperatura del sottosuolo. È "carbon free", cioè senza emissioni, ed è intelligente: la stazione meteo sul tetto, collegata ai sensori nel terreno, inibisce l'irrigazione in caso di pioggia o neve, gli impianti - fotovoltaico, solare e geotermico - comunicano tra di loro e si compensano "scambiandosi" energia. Nel frattempo un sistema domotico gestisce e monitora tutte le arterie di questo complesso e perfetto corpo abitativo. È la casa al top, certificata in classe A+, ultimata di recente a Modena. Il proprietario Andrea Serri racconta quando vedeva «i passanti che guardavano il cantiere stupefatti, perché la struttura in legno, leggera, antisismica, isolante, è stata montata in soli 15 giorni». Ma alle spalle c'è un lavoro complesso, un anno intenso di progettazione. «Notti trascorse a studiare le tecniche costruttive, gli impianti di nuova generazione e a bombardare di mail i tecnici», continua Serri, «perché per raggiungere alti standard qualitativi bisogna avere le idee chiare fin dall'inizio, con una montagna di documenti e immagini tali da riempire un archivio». Scopriamo un cantiere nato da un desiderio di vita. (segue all'interno dell'inserto) AModena, tra le casette costruite negli anni Cinquanta per gli operai, basse e con le facciate tutte uguali, spicca una nuova costruzione, innovativa dal punto di vista ambientale e della qualità abitativa. Un esempio di green bulding, che può essere preso come modello per chi deve costruire. Questa casa rispetta, per dimensioni e stile, l'edilizia circostante e si sviluppa su livello interrato, pianterreno, primo piano e sottotetto. È costruita seguendo un rigido protocollo di certificazione: «Ho scelto il protocollo Gbc Italia - Leed perché non si limita a considerare la sola qualità energetica dell'involucro, ma premia con punti tutte le azioni virtuose, dalla scelta del sito alla vicinanza ai mezzi pubblici, dal riciclo dei materiali demoliti al verde esterno, dalla produzione di energia rinnovabile alla qualità indoor», spiega Andrea Serri. «Un percorso lungo e complesso, verificato nella progettualità e validato nelle scelte costruttive da Certiquality, un ente di certificazione indipendente». Il successo viene dalla progettazione integrata: «Ho scelto un team di professionisti», racconta il proprietario, «giovani e con esperienza in sistemi complessi come quelli industriali», (la lista completa su: design.repubblica.it ). Il livello interrato è dedicato agli impianti, una "sala termica" che ospita tre sistemi per produrre l'energia: il fotovoltaico, che trasforma i raggi solari in elettricità per alimentare tutti i dispositivi, come il piano cottura, i led e la pompa di calore (non c'è gas metano, tutto funziona con l'energia elettrica); il solare termico, per scaldare l'acqua calda sanitaria; il geotermico, utile per rinfrescare gli ambienti a costo zero, con un sistema a pavimento che sfrutta le basse temperature del sottosuolo. L'involucro ben coibentato garantisce l'isolamento termico e acustico, grazie a pareti e tetto in legno con strati isolanti, finestre con tripli vetri bassoemissivi, la ceramica di colore chiaro posta all'esterno che riflette i raggi solari. A ciò contribuiscono il sistema di riscaldamento a pavimento che permette di ottenere il benessere termico, perché distribuisce il calore in modo graduale dal basso verso l'alto; un sistema di ventilazione meccanica controllata che fa circolare l'aria ed evita le condense; i termostati per personalizzare il livello di umidità e di calore in modo differenziato in ogni stanza. Tanti i dettagli green per risparmiare risorse e riutilizzare gli scarti: i riduttori di flusso idrico in cucina e bagno, il compostaggio, l'addolcitore che rende potabile l'acqua del rubinetto, un sistema di grondaie che recupera l'acqua piovana e la riutilizza per lo scarico del wc e per l'irrigazione, gli elettrodomestici in classe A+++. Ma quando costa costruire una casa al top? «Il costo di fabbricazione è sui 4mila euro al mq», spiega Serri. «Tra le voci che fanno aumentare la spesa rispetto a una costruzione GBC ITALIA - Rassegna Stampa 21/03/2016 7 17/03/2016 Pag. 39 diffusione:237405 tiratura:336211 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato tradizionale ci sono i costi di progettazione e certificazione, pari al 7% del totale, e di impiantistica, il 25%». Ma è un investimento: il proprietario ha usufruito degli incentivi del 50 e del 65%, con il progetto ben fatto ha eliminato le spese in più non previste che spesso si presentano nel corso dei lavori e ha ottenuto un buon rapporto qualità-prezzo sulle forniture. Ha effettuato dei test per valutare le performance energetiche e ha stimato i futuri risparmi: il free cooling, per esempio, il sistema che permette di rinfrescare d'estate a costo zero, risparmiando 3.200 kWh l'anno rispetto alle soluzioni tradizionali. E con i tre impianti l'obiettivo è raggiungere l'autosufficienza energetica: consumare solo ciò che si produce. FOTO: © CRISTÓBAL PALMA AL TOP Un'abitazione di alto standard qualitativo, paragonabile a quella della nostra storia di copertina. È tratta dal libro "Green Buildings" edito da Taschen DA ANTOLOGIA A destra, una casa selezionata in Green Architecture Now, che con Green Buildings raccoglie abitazioni ecologiche o in legno. I due libri antologici sono editi da Taschen. www.libri.it La casa, certificata in classe A+, è a Modena , nasce dalla demolizione di un'abitazione del '52. Spicca per innovazione tra le costruzioni basse di quegli anni fatte per gli operai GBC ITALIA - Rassegna Stampa 21/03/2016 8 16/03/2016 Pag. 65 N.1 - feb/mar 2016 Smartcity La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Oltre la Classe A Efficienza energetica, sostenibilità, building automation, i paradigmi del cambiamento Giuliano Dall'O' - Politecnico di Milano - Presidente Comitato Il tema dell'efficienza energetica in edilizia è sempre stato uno degli assi portanti di MCE - Mostra Convegno Expocomfort che qualche edizione fa promuoveva con grande lungimiranza l'evento "Verso la classe A". Il significato era chiaro: in un momento in cui la Direttiva 91 del 2002, recepita dal Dlgs 192/05 richiedeva per gli edifici, sia nuovi che soggetti a riqualificazione, prestazioni energetiche decisamente superiori rispetto a quelle di allora, ma soprattutto rendeva obbligatoria la certificazione energetica, l'obiettivo della classe A, eccellenza della qualità energetica in edilizia, non doveva essere considerato un miraggio ma un qualcosa di assolutamente "a portata di mano" per progettisti, costruttori, impiantisti e certificatori energetici, grazie alle tecnologie impiantistiche messe in mostra nei padiglioni espositivi. L'area dedicata all'evento "Verso la classe A" ospitava i componenti e i sistemi impiantistici che esprimevano l'eccellenza del "Percorso Efficienza e Innovazione" suscitando grande interesse tra gli operatori della filiera del "ciclo edilizio ed impiantistico " dalla concezione del progetto alla manutenzione. Negli ultimi anni il mercato dell'edilizia efficiente si è decisamente evoluto: nella sola Regione Lombardia, ad esempio, a oggi ben 15.387 attestati di prestazione energetica certificano la Classe A e 2.555 certificano la Classe A+. I tempi quindi sono cambiati e l'efficienza energetica non rappresenta più un requisito "facoltativo tuttavia utile" ma una caratteristica prestazionale che richiede direttamente il mercato immobiliare. Già nella scorsa edizione, anche nella consapevolezza di questo cambiamento, l'area dell'eccellenza impiantistica di MCE assumeva una diversa definizione "Oltre la classe A". L'elemento che si aggiungeva all'efficienza era quello della "sostenibilità ambientale" ed il termine "Oltre" stava ad indicare appunto questo: che l'edificio, doveva essere anche sostenibile dal punto di vista ambientale. La certificazione ambientale degli edifici , almeno in Italia, non aveva lo stesso "appeal" di quella energetica, tuttavia si stavano diffondendo protocolli internazionali come il LEED o il BREEAM e molte regioni avevano già deliberato, o stavano per deliberare, leggi che introducevano uno standard italiano: il protocollo ITACA. Ma soprattutto si stava diffondendo la consapevolezza che fosse la sostenibilità ambientale e non solo l'efficienza energetica il vero obiettivo. Negli ultimi due anni un nuovo tema ha suscitato l'interesse degli operatori: quello delle città intelligenti meglio conosciute come " Smart City ". L'interesse a livello urbano di monitorare e quindi governare l'evoluzione tecnologica basata su infrastrutture di telecomunicazione attraverso l'ICT (Information and Communication Technology), ma anche su infrastrutture energetiche come reti gas o reti di teleriscaldamento o teleraffrescamento. Una riflessione quindi andava fatta: rivedere il ruolo stesso dell'edificio non come episodio isolato e indipendente, dal punto di vista energetico ed ambientale, dalla città che lo ospita, ma come tassello importante della città stessa in forte mutazione. L'edizione di quest'anno introduce importanti elementi di novità. Uno di questi è costituito dalle tecnologie della "building automation" da molti chiamata "domotica", che diventano un tassello importante ed irrinunciabile dell'evoluzione tecnologica dell'edificio. Efficienza energetica, sostenibilità ambientale e building automation diventano quindi i nuovi paradigmi di un cambiamento in atto nel settore delle costruzioni nel quale l'edificio diventa una vera "macchina per abitare" integrata con la città che lo ospita. Non è stato un caso che Smart Plant Smart City, l'integrazione funzionale tecnologica ed impiantistica dell'edificio con la città, diventasse l'asse portante del "Comfort Technology Road Show" promosso da MCE che ha toccato diverse città italiane, da Roma a Catania da Bari a Milano. Nella edizione di "Oltre la Classe A" di MCE 2016 gli organizzatori hanno fatto uno sforzo ulteriore proponendo non solo un'area espositiva dedicata ai prodotti innovativi selezionali, ma un piccolo prototipo di città "smart" con un modello di edificio residenziale in scala reale , un edificio per uffici, un piccolo parcheggio per auto elettriche con tanto di colonnina ricaricabile ed GBC ITALIA - Rassegna Stampa 21/03/2016 9 16/03/2016 Pag. 65 N.1 - feb/mar 2016 Smartcity GBC ITALIA - Rassegna Stampa 21/03/2016 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato una piazza. Rispetto alle precedenti edizioni, i componenti impiantistici selezionati per Oltre la Classe A saranno collocati all'interno dell'edificio, posizionati nella giusta collocazione. I componenti della "building automation", centraline e quadri di controllo, sensori e attuatori, saranno installati nello stesso edificio che diventerà l'esempio non di come saranno gli edifici del futuro ma di come possono essere gli edifici fin da oggi, perché anche per la "building automation" si farà riferimento a prodotti di mercato. L'evento "Oltre la Classe A" di MCE non vuole semplicemente rappresentare l'icona del cambiamento ma più semplicemente ciò che si può e che si deve fare d'ora in avanti. "Oltre la Classe A" ci porta dunque all'integrazione di tre concetti, efficienza, sostenibilità e automazione, che non possono più essere trattati separatamente ma che devono far parte di una visione unica indispensabile per stimolare delle preziose sinergie sia all'interno dello stesso edificio, sia tra gli edifici e la città. The theme of energy efficiency in building has always been one of the pillars of MCE - MostraConvegnoExpocomfort, which few editions ago promoted with great foresight the event "Verso la classe A" (Towards the A-Class). The meaning was clear: at a time when the Directive 91 of 2002, enacted by Legislative Decree 192/05 required for buildings, both new and subject to redevelopment, decidedly higher energy performance compared to the one existing, but most importantly made the certification energy compulsory, the goal of the A-Class, an excellence in the energy quality in construction, should not be considered a mirage but something absolutely "at hand" for designers, builders, installers and energy certifiers, thanks to the installation technologies on display in the exhibition halls. The area dedicated to the event "Towards the A-Class", hostingthe components and the installation systems expressing the excellence of the "Percorso Efficienza&Innovazione", arousing great interest among the operators in the chain of the "building and installation cycle" from the conception of the project to maintenance. In recent years, the market of the efficiency in buildinghas definitely evolved: in the Lombardy Region alone, for example, up to today 15,387 energy performance credentials certify the A-Class and 2,555 certify the Class A +. So, times have changed and energy efficiency is no longer an "optional but useful requirement" but instead a performance characteristic directly required by the real estate market. Already in the last edition, also in the awareness of this change, the MCE area dedicated of the excellence in installation took on a different definition" Oltre la classe A" (Beyond the A-Class). The element that was added to efficiency was "environmental sustainability" and the term "Beyond" meant precisely this: that the building, with its installations, in addition to being energy efficient also had to be sustainable from the environmentally point of view. Environmental certification of buildings, at least in Italy, had not the same "appeal" of the energy one, however, international protocols such as LEED or BREEAM were spreading and many regions had already approved, or were about to approve, laws introducing an Italian standard: the ITACA Protocol. But above all there has been a growing awareness that the real goal was environmental sustainability and not only energy efficiency. Over the past two years, a new theme has attracted the interest of the operators: that of the intelligent cities better known as "Smart City". The interest at the urban level in monitoring and thus in ruling the technological evolution, based on telecommunications infrastructure through ICT (Information and Communication Technology), but also on energy infrastructure such as gas networks and heating or cooling networks. Consequently, a reflection has to be done: reviewing the role of the building itself, not as an isolated and independent episode in terms of energy and environment, of the city that hosts it, but as an important part of the city, itself in strong mutation. This year's edition introduces important elements of novelty. One of these consists of the technologies of "building automation", also called "domotics", which become an important and essential part of technological building. Energy efficiency, environmental sustainability and building automation thus become the new paradigms of a change taking place in the construction sector where the building becomes a real "machine for living in" integrated in the city that hosts it. It was not by chance that Smart Plant Smart City, the functional technological and plant integration of the city building, became the backbone of the "Comfort Technology Road Show" sponsored by MCE that has 16/03/2016 Pag. 65 N.1 - feb/mar 2016 Smartcity GBC ITALIA - Rassegna Stampa 21/03/2016 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato touched several Italian cities, from Rome to Catania from Bari to Milan. In the edition of "Oltre la Classe A" of MCE 2016, organizers have made an extra effort by offering not only an exhibition area dedicated to the selected innovative products, but a small prototype of the "smart" city, with a full scale model of a residential building, an office building, a small parking for electric cars complete with a rechargeable column and a square. Compared to previous editions, the plant components selected for "Oltre la Classe A" will be placed inside the building, positioned in the right place. The components of "building automation", control units and panels, sensors and actuators, will be installed in the same building that will become the example not of how buildings will be the future, but of how buildings may be right now, because even "building automation" will be referred to market products. The event "Oltre la Classe A" of MCE does not only want to represent the icon of change but simply what can be and should be done from now on. Therefore "Oltre la Classe A" brings to the integration of three concepts, efficiency, sustainability and automation, which can no longer be dealt with separately but must be part of a unique vision, essential to stimulate valuable synergies both within the same building, and between the buildings and the city. GBC ITALIA WEB 8 articoli 18/03/2016 10:08 Sito Web www.etribuna.com pagerank: 4 Nel 2015 IKEA Italia ha raggiunto quota 98% di raccolta differenziata a livello nazionale. 20.000 m3 di materiale sono stati recuperati negli ultimi 10 anni dal Reparto Recovery. Un racconto sul passato e una riflessione sullo stato dell'arte e sulle prospettive future in un talk show moderato da Serena Dandini, che ha visto protagonisti Gianni Silvestrini, Direttore Scientifico Kyoto Club, Michele Tiraboschi, Direttore del Centro Studi Internazionali e Comparati Marco Biagi, e Don Colmegna della Casa della Carità. A presentare il Rapporto di Sostenibilità e i temi dell'incontro, Belen Frau, Amministratore Delegato IKEA Italia: "Questi dieci anni di Rapporto di Sostenibilità sono una dimostrazione concreta di quanto IKEA Italia abbia realizzato in termini di performance ambientali e di attenzione al sociale. Essere sostenibili significa generare un impatto positivo e duraturo, grazie a scelte aziendali che creano anche valore economico". Nel 2015 la percentuale di energia elettrica proveniente da fonti rinnovabili ha raggiunto il 98%, le emissioni di CO2 sono diminuite da 7.363 ton del 2006 a 2.455 ton del 2015. Inoltre, in 18 dei 21 store italiani sono stati installati impianti di produzione fotovoltaica, mentre cinque punti vendita sono stati dotati di sistemi di geoscambio che garantiscono raffreddamento degli ambienti in estate e riscaldamento in inverno. Legno e cotone, le materie prime fondamentali per IKEA Italia. Nel 2015 oltre il 50% del legno utilizzato proviene da foreste certificate FSC (Forest Stewardship Council, sistema internazionale che garantisce la corretta gestione forestale). Nello scorso anno è stata raggiunta quota 100% di cotone proveniente da fonti sostenibili, con la riduzione del 18% di fertilizzanti e pesticidi e il 20% di acqua risparmiata: un risultato reso possibile dalla partnership con WWF e l'adesione alla BCI (Better Cotton Initiative). Mobilità: il sistema logistico di IKEA Italia è sempre più improntato al trasporto intermodale (strada, ferrovia, short sea). Tutti i dipendenti IKEA possono usufruire del Bonus Mobilità, con sconti per l'utilizzo dei mezzi pubblici e incentivi per l'acquisto di veicoli sostenibili. In 18 negozi IKEA mette a disposizione di clienti e dipendenti colonnine di ricarica per i veicoli elettrici: nel 2015 sono stati erogati quasi 15.500 kWh di corrente elettrica per un totale di oltre 2.200 ricariche. Food: nel 2015 sono state acquistate 2.000 tonnellate di prodotti biologici certificati ICEA (Istituto per la Certificazione Etica ed Ambientale), il più importante ente di certificazione biologica italiano. IKEA ha realizzato numerosi progetti di solidarietà in collaborazione con associazioni internazionali, nazionali e locali. UNICEF, Save The Children, Medici senza Frontiere e UNHCR sono alcune realtà con cui l'Azienda collabora a livello nazionale e internazionale, per la tutela e la protezione dei diritti dell'infanzia, l'educazione e le condizioni di vita in Paesi in via di sviluppo. Grazie alla presenza sul territorio, IKEA Italia ha portato a termine negli ultimi 10 anni oltre 370 iniziative a favore delle comunità locali. 21.000 sono i posti di lavoro generati, direttamente e indirettamente dalla filiera di IKEA in Italia. Questo dato scaturisce da una ricerca condotta da Ernst & Young sul "valore esteso" di IKEA in Italia. La sola rete commerciale occupa, al 31 agosto 2015, 6.354 persone. Il 90% dei contratti è a tempo indeterminato, e il 66% a part time. La presenza femminile è pari al 58% e le donne che ricoprono ruoli manageriali sono pari al 42%. Nel 2015 IKEA Italia ha dedicato allo sviluppo delle competenze dei Co-worker oltre 131.000 ore di formazione, pari all'1,6% delle ore lavorate. GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato IKEA Italia: 10 anni d'impegno dalla parte della sostenibilità 17/03/2016 Sito Web ingenio-web.it Toccato (speriamo) il fondo della crisi economica ed immobiliare, è ora necessario riprendere senza indugio il percorso iniziato e puntare sul green building per rinnovare buone prassi e standard di mercato nel macro-settore delle costruzioni. PARLARE DI GREEN BUILDING IN ITALIA OGGI SEMBRA SCONTATO, QUASI FOSSE UNO STANDARD. IL GREEN BULDING PERÒ NON E' ANCORA UNO STANDARD, PERCHÉ NON HA AVUTO ANCORA IL TEMPO DI DIVENTARLO. Sono passati più di otto anni da quando venne costituito il GREEN BUILDING COUNCIL ITALIA, nato con la missione dichiarata di trasformare il settore delle costruzioni nel nostro Paese anche importando adattandole al contesto nazionale- le migliori prassi internazionali. Destino ha voluto che la storia del GBC si sia scontrata pressoché subito con la più feroce crisi economica dal dopoguerra e con il correlato scoppio della altrettanto dolorosa crisi immobiliare, con la quale stiamo tuttora facendo i conti. Una crisi che ha coinvolto tutti gli stakeholders di quel processo - la conversione al green del sistema- che si proponeva di rappresentare una vera e propria rivoluzione copernicana del settore della progettazione e della costruzione in Italia e che si è scaricata sull'intera filiera. Oggi, a distanza di otto anni, parlare di Green Building appare cosa scontata, quasi fosse uno standard consolidato sia nel settore delle nuove costruzioni, che in quello della riqualificazione. In realtà il fenomeno Green Building, per quanto sia stato ampiamente dibattuto e veicolato, non è mai diventato - nei fatti- quel fenomeno di massa che ci si attendeva. Il Green Building non è passato di moda semplicemente perché non ha avuto neppure il tempo per diventarlo. La crisi si è portata via anche un po' di entusiasmo e di visione, ma l'approccio che fu alla base dell'idea di costituire GBC Italia non è venuto meno, così come non sono cambiati i punti di partenza, le evidenze empiriche, del mercato nazionale. In realtà ciò che è successo è che si è bloccato il processo di definizione di una nuova consapevolezza nei protagonisti del sistema delle costruzioni: enti regolatori, progettisti, imprese, produttori di materiali, società di servizi. Occorre dunque ripartire daccapo, ma forti di un bagaglio di esperienze, di cose fatte, di know how e di visione maturate in questi anni e quindi con la possibilità, finalmente, di celebrare un "new deal" del costruire sostenibile in Italia. L'auspicio è che la crisi, ed il tempo trascorso, abbiano scalfito resistenze, inerzie, dubbi, incertezze e scetticismo indossati da molti operatori e decision maker nella prima fase del percorso, mentre - progressivamente- l'ecosistema venutosi a strutturare intorno a GBC si adoperava, in mezzo a non poche difficoltà - per rendere il mercato progressivamente pronto ad operare secondo nuovi paradigmi. La rivoluzione introdotta da GBC Italia attraverso l'introduzione dei rating systems di derivazione americana in Italia (LEED) non riguarda infatti solo aspetti tecnici o elementi di dettaglio del progettare o del costruire, ma si riferisce al mutato approccio ed all'inserimento del diaframma della sostenibilità come codifica integrata al processo di progettazione-costruzione. Ciò che GBC Italia ha proposto è la trasformazione di un mercato, guardando alle best practices internazionali ed adattandole al mercato nazionale; e trasformare un mercato significa creare opportunità, sviluppo, lavoro. Tale circostanza assume concreta evidenza nelle figure professionali che LEED e gli altri rating systems propongono come necessarie o addirittura come obbligatorie quali commissioning authorities, specialisti in modellazione energetica e Accreditated Professionals (AP). I tecnici della sostenibilità in edilizia, non esistevano prima della fondazione di GBC Italia e dell'introduzione del sistema LEED in Italia; oggi sono circa 200 in tutta Italia ed alcuni di essi sono "nativi sostenibili", cioè sono diventati professionisti della sostenibilità come prima scelta lavorativa dopo il percorso di studi. Dal punto di vista sociologico il professionista accreditato LEED è giovane, molto spesso donna, laureato (soprattutto in discipline GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 14 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Se non sei GREEN sei out 17/03/2016 Sito Web ingenio-web.it GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato tecniche): un risultato, questo, indiretto rispetto agli obiettivi del progetto-GBC ma tutt'altro che trascurabile sia nelle dimensioni assolute (se riportate anche al contesto), che in quelle relative, cioè del settore allargato della progettazione e costruzione che certo non ha potuto brillare per crescita ed inclusività di genere o generazionale in questi anni così difficili. 16/03/2016 16:07 Sito Web www.qualenergia.it pagerank: 6 Dall'ulteriore crescita delle "tecnologie dirompenti", al crollo del prezzo del barile, passando per l'accordo di Parigi, nel 2015 sono accadute molte cose. La seconda edizione di "Due gradi", in libreria da domani, registra le evoluzioni in atto, i rischi da gestire e le opportunità da cogliere. Gianni Silvestrini 16 marzo 2016 Domani, 17 marzo 2016, il mio libro "Due gradi. Innovazioni radicali per vincere la sfida del clima e trasformare l'economia" torna nelle librerie con un'edizione aggiornata. Le importanti novità intervenute nel 2015 non solo hanno imposto un aggiornamento dei dati, ma hanno sollecitato l'ampliamento di alcuni capitoli, in particolare quelli relativi al clima, ai combustibili fossili, alle rinnovabili, alla mobilità e alla Cina. Le tecnologie "dagli impatti dirompenti", la cui analisi costituisce il cuore di "2 °C", hanno tutte infatti mantenuto le promesse e, anzi, la loro evoluzione ha subito un'accelerazione. Così, le fonti rinnovabili hanno visto investimenti record malgrado i bassi prezzi dei fossili, tanto che la potenza eolica supera ormai quella nucleare e negli Usa ci sono più occupati nel solare che nelle estrazioni petrolifere. Le vendite di auto elettriche, grazie all'exploit della Cina, hanno superato lo scorso anno il mezzo milione prefigurando un prossimo boom reso possibile dal forte calo dei prezzi delle batterie e dagli effetti dello scandalo Volkswagen. Molte le novità anche sul fronte dei veicoli senza guidatore, una soluzione su cui si va concentrando una crescente attenzione segnalata dall'entrata in campo di Apple e dalla possibile alleanza tra Ford e Google. E mentre l'illuminazione a Led continua a sorprendere con prezzi in picchiata che hanno raggiunto valori previsti solo nel 2020, la stampa 3D diventa adulta con forti investimenti sui materiali da utilizzare e sulle nuove stampanti. Un altro settore che ha fatto registrare cambiamenti, per certi versi addirittura imprevisti, è quello dei combustibili fossili. A cominciare dal clamoroso calo dei consumi di carbone. L'impatto sulle miniere è stato brutale, con alcune delle più importanti società costrette al fallimento. Altrettanto dolorosi gli impatti del crollo del prezzo del petrolio sui paesi produttori, sulle multinazionali del greggio e soprattutto sugli operatori del "fracking" che rischiano di alimentare una "bolla" legata alla crisi delle imprese del settore. Ma il 2015 è stato anche un anno di svolta per il clima. Proprio quando si raggiungevano valori record di temperatura e si registrava la più alta concentrazione di CO2 in atmosfera degli ultimi 800 mila anni, due importanti eventi hanno segnalato i cambiamenti in atto. Per la prima volta, infatti, si è registrato un calo della produzione mondiale di anidride carbonica a fronte di un aumento del Pil. Inoltre, la Conferenza sul clima di Parigi ha rappresentato un punto di svolta e sta già accelerando le politiche di riduzione delle emissioni: campane a morto per il carbone risuonano dagli Usa alla Cina, dalla Germania al Vietnam, e si prefigura lo spostamento di finanziamenti per centinaia di miliardi di dollari dai combustibili fossili alle rinnovabili e all'efficienza. In parallelo si rafforzano le esperienze di economia condivisa, di nuovi modi di fare impresa, di consumo consapevole, prefigurazione di possibili modelli economici diversi. In tempo, si spera, per affrontare l'aggravamento della crisi climatica, come ci ricordano le siccità che costringono a migrare milioni di persone e il delinearsi di scenari da incubo legati all'innalzamento del livello degli oceani. GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 16 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato In uscita la nuova edizione di "2°C", aggiornata dopo un anno movimentato per la transizione energetica 16/03/2016 16:07 Sito Web www.qualenergia.it GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 17 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La seconda edizione di "Due gradi" registra le rilevanti evoluzioni in atto, i preoccupanti rischi da gestire e le straordinarie opportunità da cogliere. Gianni Silvestrini 16 marzo 2016 15/03/2016 06:07 Sito Web byinnovation.it pagerank: 3 SAINT-GOBAIN_grattacielo Intesa SanPaoloGrattacielo Intesa-Sanpaolo: Building of the Year con SaintGobain. Torino si conferma al vertice dell'architettura mondiale con il grattacielo Intesa-Sanpaolo premiato dal seguitissimo portale Archdaily, e la sua selezionata community di architetti, con il "Building of the year" sempre Torino era stata premiata nel 2015 con "The Number 6" come "la casa più bella del mondo". Entrambi i progetti hanno visto coinvolta in prima linea la squadra Saint-Gobain con le soluzioni più innovative e ecosostenibili all'insegna del comfort abitativo. Per l'edizione 2016 più di 55.000 utenti hanno votato più di 3.000 progetti, scegliendo i vincitori di ben 14 categorie. Questa volta sono gli spazi del nuovo quartier generale della banca a ottenere il titolo di "costruzione dell'anno", nella categoria "Uffici". Un altro fiore all'occhiello che si aggiunge al recente "Leed Paltinum", importante riconoscimento sull'ecosostenibilità ottenuto dal grattacielo firmato dall'archistar Renzo Piano. 44 piani per 166 metri di altezza per l'avveniristico edificio in acciaio e vetro situato nelle immediate vicinanze della stazione ferroviaria di Porta Susa progettato per essere una struttura "in cui lavorare diventa piacevole" grazie alla serra bioclimatica con alberi d'alto fusto e specie vegetali della macchia mediterranea, al ristorante superpanoramico in cima e all'asilo al piano terra. Un edificio studiato per essere il più possibile sostenibile a livello ambientale ottenendo un ottimale recupero, controllo e contenimento dei consumi energetici, grazie ai 1.600 metri quadrati di pannelli fotovoltaici installati sulla facciata sud, al sistema di riscaldamento e raffreddamento in pompa di calore che sfrutta l'energia termica dell'acqua di falda e alla gestione automatizzata della "doppia pelle" sulle facciate est ed ovest, in grado sia di catturare che di dissipare il calore solare. Per garantire isolamento acustico, resistenza meccanica, prestazioni antincendio e ridurre notevolmente i tempi di esecuzione, sono stati utilizzati i sistemi a secco con soluzioni Saint-Gobain Gyproc e Isover, che uniscono le performance del cartongesso a quelle della lana di vetro. Per realizzare i divisori interni, le contropareti e i controsoffitti, a seconda delle diverse esigenze degli spazi interni del complesso, sono state utilizzate lastre Wallboard, Hydro (per i locali umidi), Rigidur (per una maggiore resistenza ai carichi), Fireline e Lisaflam (per la protezione anticendio), unitamente all'isolante in lana di vetro Isover Par 4+, per incrementarne le prestazioni acustiche, e all'intonaco Igniver, progettato per la protezione passiva dal fuoco. Saint-Gobain Glass ha completato la squadra impegnata nel prestigioso cantiere fornendo, per la realizzazione dei parapetti, il vetro extra chiaro Diamant 15 mm che garantisce una trasmissione luminosa e una resa cromatica eccellente. Questi elementi, combinati tra loro, hanno permesso la realizzazione di pareti divisorie, controsoffitti e contropareti in grado di ridurre notevolmente i tempi di esecuzione e di dare le giuste risposte ai problemi di solidità, di acustica e di compartimentazione al fuoco senza mai dimenticare il comfort abitativo e l'estetica. www.saint-gobain.it GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 18 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Grattacielo Intesa-Sanpaolo: Building of the Year 10/03/2016 11:40 Sito Web www.lastampa.it diffusione:7 pagerank: 7 Shanghai Tower, il secondo grattacielo più alto del pianeta, ha ottenuto la certificazione energetica LEED Gold giulia mattioli (nexta) E' il secondo edificio più alto del mondo, ed è stato completato solo poche settimane fa: la Shanghai Tower svetta sullo skyline cinese con i suoi 632 metri di altezza e 120 piani abitabili, collocata tra altri due imponenti grattacieli, il Jin Mao Building e lo Shanghai World Financial Center. Insieme, i tre edifici hanno cambiato per sempre il panorama della metropoli cinese, ma alla Shanghai Tower va anche un altro merito: quello di aver letteralmente innalzato l'asticella della sostenibilità per un edificio tanto grande. Il secondo grattacielo più alto del mondo (preceduto solo dal Burj Khalifa di Dubai) ha infatti ricevuto la certificazione LEED Gold, attestazione prestigiosa che testimonia l'efficienza energetica e l'impronta ecologica degli edifici. Il progetto della Shanghai Tower, concepito dallo studio di architettura californiano Gensler, è attualmente pronto per gli ultimi ritocchi e per l'ingresso dei residenti, ma le sue caratteristiche ecosostenibili sono già ben delineate. In generale, si stima che le strategie sostenibili adottate consentano una diminuzione dei consumi del 20% circa rispetto ai grattacieli tradizionali - se di 'tradizione' si può parlare visto la velocità evolutiva di questi giganti architettonici. La forma attorcigliata e affusolata è stata pensata per minimizzare l'impatto dei venti (che a quell'altezza spirano potenti) e ridurre l'urto causato dai tifoni - soluzione testata in galleria del vento. La struttura è leggera, e l'acciaio risparmiato per costruirla in questo modo ha consentito una riduzione notevole dei costi e dei materiali. L'involucro dell'edificio è costituito da una doppia 'pelle' composta di lastre di vetro rinforzato di forme differenti: l'intercapedine che si viene a formare tra un rivestimento e l'altro garantisce un altissimo isolamento termico, sia nei mesi freddi che in quelli caldi. Inoltre, la facciata vetrata consente alla luce naturale di penetrare negli ambienti interni per molte ore al giorno, riducendo i futuri costi di illuminazione. L'energia per le luminarie esterne viene fornita dalle turbine eoliche inserite all'interno della facciata stessa. Dove possibile sono stati utilizzati materiali proveniente da riciclo, mentre il parapetto esterno funge anche da canalina che convoglia l'acqua piovana - riutilizzata per gli impianti. GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il tetto del mondo è ecologico 10/03/2016 08:47 Sito Web www.tekneco.it pagerank: 4 Al via il più grande progetto collaborativo d'Europa, ma in Italia c'è preoccupazione per il ritardo delle modalità di accesso agli ecobonus sui condomini Scritto da Andrea Ballocchi il 10 marzo 2016 alle 8:47 | Photo: Wikimedia Il tema della riqualificazione edilizia è decisamente caldo. Ne ha parlato in questi giorni il ministro delle Infrastrutture e Trasporti, Graziano Delrio, affermando che «Dobbiamo migliorare le prestazioni energetiche degli edifici» di pubblica edilizia. A motivare l'obiettivo la necessità di risparmio energetico e dei conseguenti tagli delle bollette, che «sono una parte importante dell'economia delle famiglie e una voce pesante del loro bilancio. Alleggerire la bolletta da 250 euro che si paga nelle case popolari è come dire che gli dimezziamo l'affitto». Ma non si è fermato qui: «Se falliamo la riqualificazione energetica di interi condomini è un fallimento dello Stato, delle Regioni e dei Comuni, e soprattutto nei confronti dei diritti dei cittadini, che è molto peggio», suggerendo di fare entrare in gioco le EsCo (Energy service company) per migliorare le prestazioni energetiche. Ecobonus condomini, Architetti e Legambiente critici Sul tema riqualificazioni ed ecobonus ci sono tornati sempre in questi giorni il Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori e Legambiente che in una nota congiunta «esprimono la loro preoccupazione per il grave ritardo nei tempi di definizione, da parte della Agenzia delle Entrate, delle modalità di accesso alle detrazioni fiscali per gli interventi di riqualificazione energetica che riguardano i condomìni, provvedimento approvato con la Legge di Stabilità 2016 ed in linea con le proposte inviate da architetti e ambientalisti a Governo e Parlamento». Professionisti e ambientalisti segnalano che il testo approvato nella Legge di Stabilità prevede, infatti, di superare le difficoltà di accesso alle detrazioni fiscali per gli interventi edilizi attraverso la possibilità di cederli ai fornitori che hanno effettuato l'intervento che, anticipando le risorse necessarie, possono innescare un processo virtuoso di rigenerazione del patrimonio edilizio italiano. L'accesso a questa opportunità sarebbe stato possibile solo dopo che l'Agenzia delle Entrate ne avesse definito le modalità, ovvero entro 29 febbraio 2016, «cosa che, invece, non è ancora avvenuta» sottolineano. «Considerando che le detrazioni scadono il 31 dicembre 2016 - e tenuto conto della complessità di una decisione di intervento da parte dei condomìni - è forte il rischio che i ritardi da parte dell'Agenzia delle Entrate e le incertezze rispetto all'orizzonte degli incentivi possano pregiudicarne il positivo esito». Build Upon, un progetto corale per l'Europa Mentre in Italia ci si interroga sulla questione, è stato dato il via ufficiale a quello che è stato definito Build Upon, il più grande progetto collaborativo al mondo sulla riqualificazione degli edifici. A lanciarlo è il Green Building Council in Europa, con una serie di 80 eventi europei il cui obiettivo è coinvolgere più di 1.000 organizzazioni in uno sforzo organizzato per ridurre le emissioni degli edifici, che rappresentano il 36% delle emissioni totali di CO2 dell'UE. Finanziato dal programma Horizon 2020, Build Upon si propone di supportare governi, industria e società civile nell'elaborare strategie di riqualificazione nazionale, puntando a programmi a lungo termine mirati a trovare la giusta formula per riqualificare gli edifici residenziali, pubblici e commerciali di ogni Stato Membro con elevati standard di efficienza energetica. «Queste strategie devono essere aggiornate entro il 30 aprile 2017 secondo gli obblighi derivanti della regolamentazione europea» segnala il GBC in una nota. GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 20 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Riqualificazione degli edifici, un tema caldo 10/03/2016 08:47 Sito Web www.tekneco.it GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 21 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'idea che deve prevalere è il confronto tra i vari stakeholder per trovare una condivisione degli intenti su azioni prioritarie coordinate «per improntare le strategie nazionali con obiettivi di risparmio energetico chiari, iniziative di sensibilizzazione che coinvolgano i cittadini, corsi di aggiornamento che formino i professionisti delle costruzioni per fornire riqualificazioni di alta qualità, meccanismi finanziari come i "mutui e prestiti verdi" e politiche come i certificati di prestazione energetica più avanzati in chiave prestazionale». Il progetto, contenente impegni per 2,35 milioni di euro coinvolge i Green Building Council di 13 paesi: Bulgaria, Croazia, Repubblica Ceca, Finlandia, Irlanda, Italia, Lettonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e Turchia, ed è supportato dal network europeo del World Green Building Council. 07/03/2016 07:00 Sito Web www.edilportale.com pagerank: 5 Firmati da archistar e di grande impatto su un contesto urbano non ancora 'abituato' alla loro presenza, coniugano densità abitativa e risparmio di suolo 07/03/2016 I giganti d'Italia, dieci grattacieli che dagli anni '60 ad oggi si sfidano in altezza 07/03/2016 - Si sviluppano in altezza per ragioni di spazio, perché consentono un'alta densità abitativa senza occupare troppo suolo. Sono i grattacieli, spesso al centro di vere e proprie competizioni tra progettisti e società finanziarie, interessati a realizzare "l'edificio più alto del mondo". Tecnicamente, si tratta di torri moderne, con un nucleo di acciaio in grado di garantire resistenza, ma anche elasticità. La struttura interna, costituita di acciaio o calcestruzzo, presenta una scansione in piani. Nonostante sia difficile competere con i colossi americani e asiatici, anche in Italia ci sono edifici che possono vantare dei primati. Ecco una lista, in ordine di altezza, dei primi dieci grattacieli, che ripensano un contesto urbano ancora non molto abituato alla loro presenza. Torre Unicredit a Milano È altra 231 metri e ha 31 piani. È stata completata nel 2012 ed è l'edificio più alto d'Italia secondo l'altezza strutturale. Si trova nel centro direzionale di Milano. torre unicredit milano La facciata nord è interamente vetrata, quella sud modulata dalle linee orizzontali dei frangisole. La torre fa parte di un complesso di tre edifici disposti a semicerchio intorno a piazza Gae Aulenti progettato dall'architetto César Pelli e dalla società di Ingegneria MSC Associati s.r.l. di Milano. Grattacielo della Regione Piemonte Alto 209 metri, 200 metri al tetto cui si aggiungono 9 metri di vele, conta 42 piani ed è in fase di completamento. regione piemonte L'ultimo piano ospiterà un bosco pensile accessibile al pubblico. L'edificio, che si trova vicino al polo fieristico del Lingotto, nel quartiere di Nizza Millefonti, è stato progettato dallo Studio Fuksas e sarà il Palazzo unico della Regione. Torre Allianz a Milano Conosciuta anche come Torre Isozaki o "il Dritto", è l'edificio più alto d'Italia al tetto. È alto 207,2 metri, a cui si aggiungono 40 metri di antenna, che ospitano 50 piani. Questo grattacielo è stato progettato dall'architetto giapponese Arata Isozaki e dall'architetto italiano Andrea Maffei. Grattacielo Intesa San Paolo a Torino L'edificio è alto 167,25 metri e contiene 38 piani più sei interrati. È stato progettato dall'architetto Renzo Piano e si trova nel quartiere Cit Turin. grattacielo intesa san paolo La sua realizzazione ha modificato lo skyline cittadino scatenando molte polemiche, che hanno portato i progettisti a diminuire l'altezza di circa 200 metri inizialmente prevista. Ha ottenuto la certificazione LEED Platinum come grattacielo europeo più ecologico. Palazzo Lombardia È un complesso unitario di edifici, tra cui un grattacielo alto 161,3 metri con 43 piani. Il complesso è risultato vincitore di un concorso internazionale indetto dalla Regione Lombardia, aggiudicato al gruppo composto da Pei Cobb Freed & Partners di New York, Caputo Partnership e Sistema Duemila di Milano. GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 22 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato I giganti d'Italia, dieci grattacieli che dagli anni '60 ad oggi si sfidano in altezza 07/03/2016 07:00 Sito Web www.edilportale.com GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 23 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato palazzo lombardia Nel progetto sono state inserite soluzioni tecnologiche avanzate, quali un sistema a travi fredde con utilizzo di pompe di calore a acqua di falda, studiato sia per il riscaldamento che per il raffreddamento, e pannelli fotovoltaici su alcune facciate. Torre Solaria a Milano È l'edificio residenziale più alto d'Italia con i suoi 143 metri e 37 piani, più quattro interrati. La torre è stata progettata dallo studio Arquitectonica di Miami fondato dall'architetto peruviano Bernardo Fort-Brescia. torre solaria La torre ospita 102 appartamenti, tra cui alcuni disposti su due o tre piani, studiati per avere la massima esposizione alla luce naturale. Nell'edificio ci sono inoltre una sala per feste private, una sala home theatre con maxischermo, una sala biliardo, una sala lettura, un'area gioco bimbi, una per la pratica dello yoga e una per meeting di lavoro. Torre Diamante a Milano Ha 30 piani ed è alta 140 metri. Può vantare il primato di essere l'edificio di acciaio più alto d'Italia. Sorge nel centro direzionale di Milano ed è stato costruito nell'ambito del processo di riqualificazione urbana "Progetto Porta Nuova". torre diamante La struttura sfaccettata è stata progettata dall'architetto italo americano Lee Polisano, dello studio di architettura Kohn Pedersen Fox, vincitore di un concorso internazionale. Torre Telecom Italia a Napoli Con i suoi 129 metri e 33 piani, è stata l'edificio più alto dal 1995 al 2009. La Torre è stata progettata dall'architetto Corrado Beguinot e si trova nel centro direzionale di Napoli. Torre Telecom Italia napoli L'edificio è rivestito in vetri a specchio su tutte le facciate ed è circondato da due corpi più bassi. Frontalmente presenta due piloni rivestiti in pannelli bianchi che comprendono il corpo degli ascensori e delle scale. Torre Pontina a Latina È alta 128 metri e ha 37 piani e nella città di Latina rappresenta l'unico esempio di "grattacielo". torre pontina latina Il progetto architettonico della Torre è dell'architetto Lodovico Risoli, mentre il progetto delle strutture in elevazione è stato redatto dagli ingegneri Massimo Guerrini e Luciano Gioacchini della SBG & Partners di Roma. Grattacielo Pirelli a Milano Conosciuto anche col soprannome di "Pirellone", l'edificio è alto 127 metri, ha 31 piani e si trova in prossimità della Stazione Centrale di Milano. grattacielo pirelli milano È il più "antico" dal momento che è stato realizzato negli anni '60 ed è stato il più alto d'Italia fino al 1995. La progettazione è stata effettuata dall'architetto Gio Ponti e dall'ingegnere Pier Luigi Nervi. 07/03/2016 Sito Web ingenio-web.it INGENIO » INGENIO n.41 » Progettazione strutturale innovativa e LEED come vantaggi competitivi Progettazione strutturale innovativa e LEED come vantaggi competitivi07/03/2016 Alessio Argentoni In che modo la sismoresistenza e l'ecosostenibilità delle strutture miste acciaio-calcestruzzo possano essere determinanti nella realizzazione di un edificio ultramoderno La costruzione della nuova sede direzionale del gruppo farmaceutico Angelini si distingue dagli altri cantieri della capitale quale esempio di ricostruzione sismoresistente, ecosostenibile e senza spreco di territorio. Già in fase di progettazione fu deciso che l'edificio avrebbe mirato all'ottenimento della certificazione internazionale di sostenibilità LEED livello GOLD. Pertanto ai fornitori furono richiesti requisiti ambientali molto stringenti per i materiali usati, nel caso di Tecnostrutture per le travi ed i pilastri misti acciaiocalcestruzzo, impiegati in tutti gli spazi uffici del complesso. Proprio la capacità nel valutare le necessità della commessa in termini di sostenibilità, riuscendo a garantire i livelli auspicati si è rivelata determinante nel consentire all'azienda veneta di acquisire il lavoro. Se fino ad alcuni anni fa le strutture miste acciaio-calcestruzzo venivano scelte sostanzialmente per le loro performance strutturali e di sismoresistenza, oggi riuscire a fornire degli elementi che concorrono all'ottenimento di crediti LEED è divenuto un vantaggio competitivo. Nuova Sede Angelini: candidata al LEED Gold La nuova sede del gruppo farmaceutico Angelini è una costruzione a basso impatto ambientale con azzeramento dello spreco di suolo grazie ad una pianificata demolizione e ricostruzione della storica sede consentendo il prosieguo delle regolari attività del personale. Il progetto è a cura dello studio Transit insieme a Enzo Pinci, mentre la tecnologia strutturale pilastri-travi-solaio scelta per realizzare l'intervento di riqualificazione degli attuali uffici di via Amelia, tra la Tuscolana e la Casilina, è NPS® New Performance System, fornita da Tecnostrutture s.r.l. E' invece Astaldi S.p.A. ad effettuare la ricostruzione dell'edificio. La superficie del lotto è di 12.600 mq, mentre il totale della superficie coperta è pari a 4.102 mc. Il corpo centrale, articolato su diverse altezze, sarà adibito a centro polifunzionale con sale di formazione, mensa, sale proiezioni, sale riunioni di rappresentanza e spazi per la socialità in generale. Figura 1 - Render della nuova sede direzionale del gruppo farmaceutico Angelini a Roma. Per la realizzazione della nuova sede romana sono utilizzati materiali ecosostenibili e tecnologie che contribuiscono al miglioramento dell'efficienza energetica, rispettando sia nella fase di progettazione che di costruzione i requisiti per l'ottenimento della certificazione internazionale LEED di livello GOLD. "Si tratta di un intervento innovativo per quattro ragioni principali" - afferma l'ingegner Gianluca Salin, responsabile progetto di Angelini Immobiliare S.p.a. - "la nuova sede Angelini è stata progettata infatti con l'intento di contribuire a riqualificare l'area, impiegando tecnologie innovative, puntando sulla qualità architettonica e sulla sicurezza strutturale." Riqualificazione dell'area e qualità architettonica L'idea progettuale è quella di creare un sistema unitario composto da edifici intervallati da giardini. Spazi verdi volti a costituire affacci gradevoli e a migliorare l'ambiente di lavoro. In linea con i requisiti della certificazione LEED Gold, il progetto pone attenzione agli aspetti bioclimatici, sfruttando per quanto possibile l'illuminazione naturale e minimizzando l'impatto ambientale dei materiali. Gli impianti sono progettati per il massimo contenimento energetico: uso razionale dell'energia e gestione ecologica dell'acqua. Innovazione tecnologica La committenza ha compiuto una scelta innovativa decidendo volontariamente di isolare sismicamente l'edificio in modo da garantire una elevatissima sicurezza delle strutture ed incrementando così anche il GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 24 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Progettazione strutturale innovativa e LEED come vantaggi competitivi 07/03/2016 Sito Web ingenio-web.it GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 21/03/2016 25 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato valore della costruzione. Le NTC 2008, infatti, non impongono l'obbligo di isolare sismicamente l'edificio. Figura 2 - Foto di cantiere dopo l'installazione dei primi pilastri Sismi PDTI® Vengono impiegati pilastri Sismi PDTI® in acciaio con isolatore sismico elastomerico pre-installato in stabilimento. La parte metallica dei pilastri viene realizzata nei moderni centri produttivi di Tecnostrutture, inserendo all'interno un'armatura in acciaio B450C per garantire la resistenza al fuoco R180'. Ogni pilastro è provvisto di piastre posizionate sulla sommità dello stesso. Dotati di dispositivo sismico pre-installato in stabilimento, i pilastri Sismi PDTI® giungono in cantiere già in grado di assorbire le sollecitazioni sismiche a partire dalla fase di costruzione. Una volta posati vengono riempiti di calcestruzzo, configurandosi così come pilastri misti acciaio-calcestruzzo. Sono posizionati al piano interrato adibito a parcheggi ed isolano la sovrastruttura dalla fondazione. Figura 3 - Immagine descrittiva del pilastro Sismi PDTI® con isolatore sismico in fase statica e in fase di massimo spostamento. "L'isolamento sismico è assicurato da isolatori elastomerici accoppiati ad una esigua percentuale di isolatori a scorrimento a superficie piana che garantiscono un'alta deformabilità orizzontale." - riporta l'ingegner Gianluca Salin, responsabile progetto di Angelini Immobiliare S.p.a." - "Funzionano disconnettendo la struttura portante dell'edificio dal suolo in modo da mitigare la trasmissione delle spinte orizzontali del terremoto dal suolo alla struttura." ECOSOSTENIBILITA 4 articoli 21/03/2016 Pag. 21 diffusione:174381 tiratura:249918 Dall'Europa al Medio Oriente, Italiana Costruzioni esporta nel mondo l'arte del restauro tricolore Il presidente Navarra: abbiamo ristrutturato Villa Reale a Monza e le moschee in Turchia NADIA FERRIGO Scorrere l 'elenco dei restauri monumentali realizzati da Italiana Costruzioni è come parti re per un viaggio tra le meraviglie architettoniche italiane: dal Castello Sforzesco di Milano alla basilica di Sant'Antonio a Padova, dal colonnato di Bernini di San Pietro a Roma al Palazzo Ducale di Genova. Fondata da Claudio Navarra nel 19 75, la società di costruzioni specializzata in edilizia pubblica e privata, oggi guid ata dai f ratelli Attilio e Luca Navar ra, è leader nel campo dei restauri monumentali, con un fattu rato di 145 milioni di euro nel 2015 e oltre 550 dipendenti - cinque anni fa e rano meno di 200 tra la sede centrale di Roma e Milan o, L'Aquila, Belg rado e Istanbul. I restauri realizzati nascono dall'esigenza di coniugare l'immenso patrimonio artistico italiano con le difficoltà finanziarie delle istituzioni pubbliche: è nata così l'idea di «restauro sostenibile», un acco rdo t ra pubbli co e pri vato con una gestione del bene restaurato da parte del privato per un periodo definito. Per il progetto di recupero e valorizzazione della Villa Reale di Monza e del Giardini, ancora in corso, si tratta di vent'anni: il bene resta quindi pubblico, ma il privato che ne ha ottenuto la gestione ha l'onere di occuparsi della sua conservazione per tutto la durata della concessione. Il prossimo obiettivo di Italiana Costruzioni è portare nel mondo il «saper fare» italiano: tra i restauri in corso, la moschea di Divrigi in Tu rchia, costruita nel 1299 in una zona ad alto rischio sismico. «Oggi circa il 10 per cento del fattu rato arri va da commesse estere - spiega il presidente Attilio Maria Navarra ma nel prossimo biennio prevediamo di arrivare al 30 per cento». «Negli ultimi due anni - prosegue Navarra - i bandi in Italia sono crollati. Se poi consideriamo che il restauro del Teatro lirico di Milano è stato assegnato con un ribasso del sessanta per cento, è facile capire che per continuare a crescere dobbiamo guardare oltre i confini». Tra gli ultimi accordi siglati da Italiana Costruzioni, c'è quello con il ministero dei Beni culturali iraniano, che prevede diverse collabo razioni nello sviluppo della rete museale: solo per il Museo Nazionale di Teheran è previsto un intervento di ristrutturazione di circa 10 milioni di euro. «Oltre all'accordo per lo sviluppo con il ministero, realizzeremo per la fie ra di Tehe ran un p adiglione espositi vo dedic ato al know how italiano - conclude Navarra -. Per il governo iraniano il restauro è una priorità. Si prevede uno stanziamento di circa 143 miliardi di dollari in sei anni per rimettere in sesto 14.000 metri quadri di edifici: ecco perché questo è solo l'inizio di una lunga partnership con l'Iran, un mercato che dopo la caduta del regime sanzionatorio è tra i più dinamici e interessanti». c Foto: Collaborazione pubblico-privato A destra il salone della Villa Reale di Monza restaurato da Italiana Costruzioni Foto: Restauro A sinistra il dettaglio di un intervento di ripristino e a destra un'altra immagine della Villa Reale di Monza, stavolta in esterno ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 21/03/2016 27 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ARCHITETTURA E MONUMENTI tutto SOLDI 21/03/2016 Pag. 1 diffusione:158404 tiratura:211708 Vincoli idrogeologici: no al silenzio-assenso I lavori edilizi su immobili in aree con vincolo idrogeologico non possono beneficiare del silenzio assenso, né di altre procedure semplificate. A chiarire i limiti delle autorizzazioni nelle zone a rischio di frane e alluvioni (l'88% del nostro territorio) è il collegato ambientale, in vigore dal 2 febbraio. La legge richiede il nulla osta dell'Autorità preposta al vincolo prima di avviare i lavori. pagina 25 Il Collegato ambientale (legge n. 221 del 28 dicembre 2015) introduce nuove procedure, più complesse, per mitigare il rischio idrogeologico, aspetto che interessa gran parte del territorio nazionale. In edilizia questo ha un impatto immediato perché nelle numerose zone soggettea questo vincolo le semplificazioni introdotte di recente sono applicabili in misura limitata. Secondo un recente studio di Ispra (Dissesto idrogeologico in Italiadicembre 2015), oltre l'88% dei Comuni è a rischio idrogeologico e questa problematica interessa quasi sette milioni di persone. A fronte di ripetuti tragici eventi accaduti negli ultimi decenni (franee alluvioni), il legislatore è intervenuto a più riprese, rendendo obbligatoria per i Comuni la redazione dei Piani di assetto idrogeologico (legge n. 183/89), prevedendo l'obbligo per i Comuni ad alto rischio di predisporre un piano emergenziale (legge n. 267/98), fino al più recente Dlgs n. 49/2010, che ha dato attuazione alla direttiva 2007/60/ Ce per la prevenzione e mitigazione del rischio idrogeologico a livello europeo. Grazie, poi, all'assoggettamento di piani e programmi alle procedure di Vas (valutazione ambientale strategica), il rischio idrogeologico ha assunto sempre più rilevanzaa livello di pianificazione urbanistica. La necessità di tutelare il territorio, però, si scontra con l'altra faccia della medaglia, ovvero la necessità di semplificare le procedure amministrative, incluse quelle in materia edilizia. Ci si riferisce in particolare alle modifiche introdotte dalla legge n. 134/2012 rispetto allo sportello unico per l'edilizia, che, attraverso la conferenza di servizi,è competente ad acquisire tutti gli atti preliminari di assenso necessaria completare l'istruttoria, inclusi quelli delle autorità preposte alla tutela dell'ambiente, del paesaggio del patrimonio storico-artistico e, oggi, anche dell'assetto idrogeologico. Ancor più rilevante la semplificazione introdotta dal Dl n. 69/2013 che ha esteso il silenzio assenso alle domande di permesso di costruire che non vengono concluse con provvedimento espresso motivato entro 30 giorni dal completamento della relativa istruttoria. Per non parlare poi dell'introduzione della Scia (segnalazione certificata di inizio attività) e Cia (comunicazione inizio lavori) anche in edilizia. A seguito delle modifiche introdotte dal Collegato ambientale, tuttavia, le semplificazioni edilizie - così come quelle più generali introdotte al procedimento amministrativo (legge n. 241/90) - incontrano un ulteriore limite applicativo oltre a quelli già preesistenti relativi ad aspetti essenzialie primari, tra cui la tutela dell'ambiente, del paesaggio, nonché la salutee sicurezza delle persone. Dal 2 febbraio scorso - data di entrata in vigore del Collegato ambientale,a tali aspetti essenziali si aggiunge anche il rischio idrogeologico, con conseguente mag- gior attenzione agli interventi su immobili interessati da vincolo idrogeologico (di fatto gran parte del patrimonio edilizio esistente). L'attività edilizia libera (ossia senza titolo edilizio), ad esempio, deve comunque considerare e rispettare anche le previsioni normative e regolamentari comunali poste a tutela del rischio idrogeologico. Gli interventi sottoposti a Dia, Scia o Cia (secondo le specifiche discipline regionali) devono ottenere preventivamente attio pareri relativi all'assetto idrogeologico laddove previsto dalla normativa applicabile. Ed è escluso il ricorso alle autocertificazioni o a attestazioni e asseverazioni da parte di tecnici abilitati. Il permesso di costruire non si forma per silenzio assenso nel caso in cui, rispetto all'intervento in progettazione sussista un vincolo idrogeologicoe non sia ottenuto il relativo parere favorevole (momento da cui iniziano a decorrere i 30 giorni per il silenzio assenso). Anzi, qualora venga rilasciato un parere negativo, la mancata formale conclusione del procedimento principale, comporta il rigetto della domanda di permesso di costruire. L'equilibrio tra tutela del territorio e semplificazione edilizia, dunque, si fa sempre più precario, considerato che il rischio idrogeologico interessa una parte rilevante del nostro patrimonio immobiliare. Da un lato, non possono ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 21/03/2016 28 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato EDILIZIA NORME& TRIBUTI 21/03/2016 Pag. 1 diffusione:158404 tiratura:211708 ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 21/03/2016 29 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato essere sicuramente trascurati aspetti sempre più importanti per la tutela della collettività, dall'altro, le amministrazioni dovranno strutturarsi e operare in modo da non ostacolare o ritardare lo sviluppo sostenibile evadendo le richieste dei privati nei tempi di legge. Procedure a confronto ATTIVITÀ EDILIZIA LIBERA IMMOBILE SENZA VINCOLO IDROGEOLOGICO Non necessita di titolo abilitativo, ma deve rispettare la normativa urbanistica comunale, la normativa antisismica, di sicurezza, antincendio, igienico-sanitaria, di efficienza energetica, e le disposizioni del Codice dei beni culturali e del paesaggio (Dlgs 42/2004) IMMOBILE CON VINCOLO IDROGEOLOGICO Deve rispettare la normativa urbanistica comunale, la normativa antisismica, di sicurezza, antincendio, igienicosanitaria, di efficienza energetica, e le disposizioni del Codice dei beni culturalie del paesaggio (Dlgs 42/2004). In più deve rispettare la disciplina sul rischio idrogeologico (ad esempio: piano di assetto idrogeologico) Le autorizzazioni ai lavori necessarie con e senza vincolo idrogeologico PERMESSO DI COSTRUIRE L'istruttoria è completata entro sessanta giorni (con (acquisizione pareri tramite sportello unico e conferenza di servizi). La conclusione del procedimento avviene entro i successivi trenta giorni, decorsi i quali si ha silenzio assenso I trenta giorni per la conclusione del procedimento decorrono dal rilascio dell'atto di assenso per gli aspetti idrogeologici. Altrimenti , decorsi trenta giorni, la domanda di permesso di costruire si intende respinta DIA, SCIA E CIA In caso di attività edilizia regolata da Dia (denuncia di inizio attività) Scia (segnalazione certifificata di inizio attività) e Cia (comunicazione inizio lavori) La conformità dell'intervento è dichiarata e asseverata nel titolo edilizio e i pareri possono essere sostituiti da autocertificazione, attestazioni e asseverazioni Deve essere acquisito preventivamente il parere favorevole dell'Autorità preposta alla tutela dell'assetto idrogeologico (così come per aspetti di tutela storico-artistica, paesaggistico-ambientale) 18/03/2016 Pag. 2 diffusione:33717 tiratura:72280 Il 9% del design di Ikea è italiano Al via a Roma e Cagliari i negozi cittadini Pick up Point FRANCESCA SOTTILARO Ikea made in Italy e di prossimità? Non è una chimera per il colosso svedese dell'arredamento che si appresta a varare nella Penisola importanti novità, dal digitale ai punti vendita. «L'Italia è l'unico paese dove compriamo più design di quanto ne vendiamo», dice Belen Frau, cognome tedesco ma originaria della Spagna dove ha guidato Ikea Iberica prima di essere nominata, un anno fa, ceo del gigante della casa in Italia. «L'8,6% del totale degli acquisti per tutti i negozi Ikea del mondo è fatto in Italia». I partner tricolore del design si dice superino le 20 unità e riguardano le zone più importanti della casa: fra gli altri il salotto (Natuzzi), la cucina (3B), e poi la tecnologia (Electrolux, Whirlpool), fi no alla sala dei giochi (arrivano da un polo di aziende sul lago di Iseo). Ma non c'è solo questo. Frau è arrivata per guidare le prossime rivoluzi oni: il nuovo format di negozi cittadini Pick up Point aiutato dal digitale, è al debutto entro l'anno a Roma e a Cagliari. Nei negozi sarà disponibile una piccola selezione della collezione casa e fungeranno soprattutto da punto di ritiro per la merce comprata online. «Lo store di Roma Collatino in particolare, un quartiere ad alta densità abitativa, è capofi la della sperimentazione fra le capitali d'Europa», spiega Frau alla presentazione milanese del bilancio di sostenibilità. «Voi siete la Mecca del design e le attese sono alte, considerato che dopo una contrazione fi siologica del mercato stiamo assistendo a una nuova ripresa». Il fatturato 2015, è stato di 1,6 miliardi in Italia, in aumento le visite nei negozi, 47 milioni di persone (+0,3%) mentre i clienti sono aumentati del 2,2% a 19,4 milioni. I nuovi store non saranno temporary, come quello aperto sui Navigli in occasione di ExpoMilano 2015, né incentrati sul food e sulle cucine di design. Piuttosto «si tratta di format che vanno incontro ai nuovi bisogni dei consumatori, riducendo gli spostamenti e in chiave sostenibile». La sostenibilità, oltre a essere globalmente un asset per le aziende, «per Ikea è una delle cinque dimensioni del cosiddetto design democratico, assieme alla qualità, la funzione, il design e il prezzo basso», continua Frau. «Negli anni è passata da qualcosa "nice to have" a "must have" (da bello a obbligatorio), ma la caratteristica rispetto alla maggior parte degli altri rivenditori è che vendiamo esclusivamente prodotti a nostro marchio. Ciò ci pone in una situazione di grandissima responsabilità». Negli ultimi dieci anni l'azienda ha recuperato 20 mila metri cubi di materiale e ridotto dal 2006 a oggi l'emissione di CO 2.455 tonnellate. La vendita dei prodotti sostenibili rappresenta il 5,5% del fatturato, corrispondente a 86,5 milioni euro. Mentre 20 negozi hanno impianti fotovoltaici per un totale di 200.000 pannelli e cinque impianti di geoscambio. L'investimento totale di 70 milioni di euro comprende anche l'utilizzo della tecnologia Led di cui si è dotato ogni store. A proposito di negozi, Milano non avrà ancora la sua isola cittadina «ma apriremo un quarto format tradizionale», conclude l'a.d. © Riproduzione riservata Foto: Nei nuovi store si ritirerà la merce comprata online Foto: Belen Frau ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 21/03/2016 30 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il colosso svedese esporta made in Italy in tutto il mondo. Oltre venti i fornitori dell'azienda 18/03/2016 Pag. 50 N.1461 - 18 marzo 2016 diffusione:295204 tiratura:398792 COME MUOVERSI NEL NUOVO MERCATO DEL MATTONE Gli incentivi aiutano la ripresa dell' immobiliare . Così come i prezzi in calo. Ma muoversi non è facile: ecco qualche consiglio per investire Raffaele Ricciardi Abolizione della Tasi sulle prime case, imposta di registro agevolata al 2 per cento, detrazioni Irpef al 65 per cento per la riqualifcazione energetica, al 50 per cento per ristrutturare gli edifci. Ancora, detrazione dell'Iva dovuta sugli acquisti di immobili in classe energetica A e B, se a vendere sono le imprese costruttrici. Sono molti gli strumenti che la legge di Stabilità ha confermato o introdotto per il rilancio dell'immobiliare. Agevolazioni che fanno del 2016 un buon momento per acquistare casa, come testimonia la ripresa delle compravendite: l'anno scorso si è chiuso con un +4,7 per cento delle operazioni. Anche perché i prezzi sono ancora ai minimi e nel breve termine non sono previsti scossoni. Ne è convinta Daniela Percoco, research & development manager di REAG-Real Estate Advisory Group, società internazionale leader nella valutazione immobiliare. «Dopo diversi anni di penalizzazione, il settore non è più considerato come il bancomat dell'Erario: il governo ha messo in campo iniziative strutturali», commenta. Per l'anno in corso prevede un recupero degli acquisti nell'ordine del 10 per cento sul 2015. Si tratta di un rimbalzo ancora parziale rispetto al pre crisi, se si considera che gli scambi si sono dimezzati dai circa 800 mila annui che si registravano prima della Grande Recessione. I prezzi degli immobili restano invece ai minimi termini e solo l'anno scorso si è interrotto il trend di calo che durava da tre anni e mezzo. Una casa che costava 100 nel 2007, adesso vale tra 70 e 80. «Per il 2016 prevediamo una stabilità dei prezzi, dall'anno prossimo la ripresa sarà lenta, nell'ordine di 1 o 2 punti percentuali all'anno». Per questo, annota l'uffcio studi di Tecnocasa, nelle grandi città è aumentata la domanda di case un po' più grandi: con il calo dei prezzi, ci si può permettere la stanza in più. È cambiato anche l'approccio al mattone nell'ottica di investimento. Non è più la stagione del boom, quando si acquistava una casa per rivenderla nel giro di pochi anni e intascare lauti guadagni. «In tempi di montagne russe sui mercati fnanziari, il mattone offre una prospettiva stabile: acquistare e mettere in afftto un immobile garantisce rendimenti interessanti», spiega ancora Percoco. A favore degli acquirenti gioca la Bce, che sta sostenendo i mercati abbassando gli spread. Così, i tassi sui mutui sono ai minimi storici: secondo l'Abi il tasso medio è intorno al 2,5 per cento, contro il 5,72 per cento di fne 2007. Ovviamente conta il quartiere, ma non solo: «Servizi e infrastrutture sono requisiti fondamentale. A Milano, nelle zone dove sono in costruzione nuovi rami della metropolitana, le aspettative di crescita dei prezzi sono interessanti». Per la svolta defnitiva, e sostenibile, del settore, l'esperta chiede un nuovo scatto al governo: «Incentivi per chi interviene sul cosiddetto brownfeld , le zone già costruite ma da bonifcare e riqualifcare. Così le nostre città potranno svilupparsi, senza consumo di suolo». ALESSANDRO SERRANO' / AGF COSA CERCANO GLI ITALIANI 21,9% 24,4% 35,6% 37,5% 30,2% 25,1% 3,7% 4,0% 8,3% 9,3% GENNAIO 2013 GENNAIO 2016 Monolocale 2 locali 3 locali 4 locali 5 locali ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 21/03/2016 31 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato ECONOMIE