GBC ITALIA Rassegna Stampa dal 24 giugno 2016 al 01 luglio 2016 La proprietà intellettuale degli articoli è delle fonti (quotidiani o altro) specificate all'inizio degli stessi; ogni riproduzione totale o parziale del loro contenuto per fini che esulano da un utilizzo di Rassegna Stampa è compiuta sotto la responsabilità di chi la esegue; MIMESI s.r.l. declina ogni responsabilità derivante da un uso improprio dello strumento o comunque non conforme a quanto specificato nei contratti di adesione al servizio. INDICE GBC ITALIA 01/07/2016 L' Adige Villa Santi: la casa della sostenibilità 5 30/06/2016 Corriere della Sera - Nazionale La piazza verticale 7 27/06/2016 Corriere Economia Lusso Più Jaguar e Land Rover Ma lontani da Sua Maestà 9 16/06/2016 L'Impianto Elettrico e Domotico Comfort ed efficienza energetica per i nuovi uffici Microsoft 11 GBC ITALIA WEB 30/06/2016 www.rinnovabili.it 16:30 Il 2050 sarà a energia zero: la scommessa del Green Building Council 13 30/06/2016 bcrmagazine.it 14:29 Un giorno nella piazza verticale di Renzo Piano 14 28/06/2016 www.monitorimmobiliare.it 17:22 Posata la prima pietra della Torre Libeskind 15 27/06/2016 www.qualenergia.it 16:03 Una proposta per la riqualificazione energetica profonda degli edifici condominiali 17 27/06/2016 www.infobuildenergia.it Tortona 33 20 24/06/2016 www.rinnovabili.it 17:33 Greenbuilding, la nuova sede di New Balance è un LEED Platinum da record 22 24/06/2016 www.affaritaliani.it 03:56 Siemens inaugura a Monaco il nuovo Headquarter: nuova vision aziendale 23 ECOSOSTENIBILITA 01/07/2016 Corriere della Sera - Nazionale rifiuti, è subito emergenza 26 30/06/2016 Il Sole 24 Ore Competenze per la smart industry 28 29/06/2016 Il Sole 24 Ore Documento Ance al Governo 29 GBC ITALIA 4 articoli 01/07/2016 Pag. 10 diffusione:20577 tiratura:24977 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Nel Parco Adamello Brenta lo storico edificio ha conservato gli aspetti rurali: oggi è un centro di interpretazione ambientale Villa Santi: la casa della sostenibilità N el Parco Naturale Adamello Brenta c'è una casa che sa parlare. Con il linguaggio della vita rurale di un tempo e la conoscenza delle prestazioni architettoniche più moderne, ci parla di agricoltura di montagna, di paesaggio culturale, di rapporto antico tra l'uomo e il suo ambiente, di sapienza secolare nel saper utilizzare le risorse della terra ma anche di innovazione tecnologica, di performance energetiche e riduzione di emissioni inquinanti. Si chiama Villa Santi. Situata poco sopra l'abitato di Montagne nel comune di Tre Ville, questa antica casa rurale, dopo un attento restauro conservativo, ha riaperto i suoi battenti il 5 ottobre 2009 e, da allora, ha consolidato il ruolo centrale che ha sempre rivestito per la comunità locale. Dai Serafini da Favrio, ai Giovanella da Larzana, passando per i Simoni, gli Artini e i Bertolini, il «palazzo», come era chiamata in passato, dal XVIII secolo in poi è appartenuto a grandi famiglie locali, con la sola eccezione degli anni dal 1931 al 1950 in cui fu di proprietà della famiglia Maffei Gueret di Pinzolo, di cui l'alpinista Clemente fu l'esponente più noto. Nato come casa da mont , l'edificio storico, grazie alla splendida collocazione nella natura più genuina, al fascino autentico dell'architettura rurale, al sapore antico di una storia illustre passata dalle sue stanze, tra le molte funzioni che ha avuto, tra cui anche quella di esercizio pubblico, nel tempo ha saputo conservare le sue caratteristiche di ruralità e ospitalità. Potendo mostrare anche l'applicazione di tecnologie previste per le costruzioni più moderne ad un contesto tradizionale, non è un caso che proprio su di lei sia caduta l'indovinata scelta di eleggerla a centro di interpretazione ambientale del Parco. Il coinvolgimento dei residenti, l'ospitalità pacata a turisti consapevoli, il ritorno dei prati pascolati dalle razze rare dei parchi, il recupero delle antiche tradizioni e dell'uso delle risorse, fanno di Villa Santi anche un progetto culturale che coincide col messaggio di educazione alla sostenibilità che il Parco intende lanciare. Villa Santi sta dimostrando una grande potenzialità e il suo valore non è passato inosservato: dalla sua apertura ha ottenuto diversi importanti riconoscimenti tra cui il marchio Cuore Rurale della Trentino Marketing, la certificazione Leed Existing Building Operations & Maintenance (EB:O&M) versione 4 livello Gold e complimenti delle persone che l'hanno visitata. Villa Santi è dotata di 30 posti letto e numerose sale attrezzate come la sala conferenze, i laboratori per la trasformazione del latte e della smielatura, biblioteca e la fattoria delle razze rare con pecore, galline, vacche, capre e asini, ed è utilizzata tutto l'anno dal Parco per soggiorni verdi, convegni e meeting, attività didattiche giornaliere e stanziali, summer school. Per l'estate 2016 il Parco propone tre soggiorni tematici a chi vuole vivere una vacanza fuori dall'ordinario tra natura, cultura, gioco e creatività: dal 17 al 23 luglio «Incanti geologici» (settimana dedicata all'Adamello Brenta Geopark per veri amanti dell'escursionismo e della montagna); dal 24 al 30 luglio «Turisti in erba» (settimana dedicata al mondo delle erbe e delle piante del Parco), dal 14 al 20 agosto «Fuga in fattoria» (per scoprire i segreti del mondo contadino e conoscere gli animali domestici). Informazioni più dettagliate sul sito del Parco, www.pnab.it o al numero telefonico 0465.806632. Per tutta l'estate a Villa Santi il Parco organizza inoltre due attività all'insegna della ruralità. La prima è «Vita da pastora: Cheyenne e il suo gregge», in programma tutti i lunedì dall'11 luglio al 5 settembre e in più sabato 6 e 13 agosto, con ritrovo ad ore 15 a Villa Santi. È un'attività alla scoperta della vita e della passione della pastora Cheyenne, la quale fa conoscere gli animali del suo gregge che hanno il «duro» compito di mantenere puliti i prati del tipico paesaggio di montagna. La seconda è «Trekking dolce con gli asini», tutti i mercoledì dal 6 luglio al 31 agosto, con ritrovo ad ore 10 a Villa Santi. Una facile passeggiata in compagnia degli asini. Partendo da Villa Santi il lento passo dell'asino accompagnerà i visitatori per tutta la giornata a conoscere la natura, ad osservare il paesaggio e a riscoprire l'anima rurale della montagna. A cura del Parco naturale Adamello Brenta GBC ITALIA - Rassegna Stampa 01/07/2016 5 01/07/2016 Pag. 10 diffusione:20577 tiratura:24977 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato L'antico «palazzo» Villa Santi, poco sopra l'abitato di Montagne; a fianco trekking con gli asini, una delle attività che vi si svolgono (foto Pnab) Il progetto «Qualità Parco» Il Parco Adamello Brenta ha avviato fin dal 2003 il progetto di marketing territoriale «Qualità Parco», grazie al quale sta instaurando delle partnership importanti con le aziende private che operano sul territorio, nel settore ricettivo e in quello agroalimentare. Il Parco premia le aziende che dimostrano di rispettare i protocolli di tipo ambientale, gestionale e comunicativo, e ne diventa garante di qualità con la concessione del marchio. A loro volta, le aziende si mettono al fianco del Parco nella ricerca di uno sviluppo economico sostenibile e nella diffusione di una cultura della sostenibilità. Le aziende certificate Qualità Parco si distinguono sul mercato. GBC ITALIA - Rassegna Stampa 01/07/2016 6 30/06/2016 Pag. 42 diffusione:305863 tiratura:387811 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Eventi L'edificio Il grattacielo di Intesa Sanpaolo a Torino , gioiello di innovazione sostenibile, è un esempio della trasformazione degli istituti di credito in luoghi propulsivi della società. Dall'incubatore per giovani imprenditori alle rassegne culturali La piazza verticale giardino , teatro, sala da ballo la torre leggera di renzo piano e le nuove seduzioni delle banche La punta di diamante Un top manager guida il rinnovamento dei processi produttivi e organizzativi @fabiosavelli Talmente alto e complesso da far nascere un master al Politecnico con 35 giovani progettisti coinvolti dal primo all'ultimo mattone. Talmente innovativo ed eco-sostenibile da essere tra i dieci edifici accreditati del Leed, il protocollo internazionale che premia i migliori grattacieli al mondo. Un auditorium (a configurazione variabile) incastonato al terzo piano pronto a tramutarsi in una sala da ballo, all'occorrenza, in pochi secondi. Il ristorante al 35esimo appena inaugurato. Una sala eventi e mostre al 36esimo, la lounge bar al 37esimo. Sei anni per realizzarlo, 500 milioni di euro di costo. Valore di mercato cinque volte superiore. Si staglia imponente dalla vicina stazione di Porta Susa. È il quartier generale di Intesa Sanpaolo, il biglietto da visita della banca nel mondo. A progettarlo, lo studio parigino di Renzo Piano, che si è aggiudicato la gara battendo, tra gli altri, un altro mostro sacro dell'architettura mondiale come Daniel Libeskind. Al 32esimo c'è la sala dove si riunisce il consiglio di amministrazione sotto la presidenza di Gian Maria GrosPietro che nello stesso piano ha il suo ufficio. La Torino sabauda, conosciuta per il suo understatement , qui trova la rappresentazione plastica di una città che ha saputo innovare. Cambiando anche il suo skyline. Ponendosi come riferimento culturale nazionale anche per la capacità di allevare giovani con idee brillanti che hanno saputo produrre un florido ecosistema di start up «appetite» da multinazionali e società di consulenza. Nel capoluogo piemontese che ha appena deciso di cambiare colore politico premiando la pentastellata Chiara Appendino nel ruolo di primo cittadino - il grattacielo Intesa Sanpaolo sta assumendo pian piano un ruolo centrale. Si sta aprendo al territorio organizzando eventi (come il recente omaggio alla scrittrice Natalia Ginzburg nel centenario della sua nascita), mostre, visite guidate. È servito, ad esempio, anche per riqualificare il giardino «Nicola Grosa», manutenuto direttamente dalla banca in accordo con l'amministrazione comunale proprietaria del terreno. «Vogliamo che diventi un luogo di partecipazione per Torino e per il Paese - dice Vittorio Meloni, direttore delle relazioni esterne del gruppo bancario-. Un luogo che serva a trasmettere la nostra identità. Un luogo che sia un punto di riferimento culturale, che sia un modo di arricchire la comunità. Un luogo di incontro per la nostra clientela». A settembre, ad esempio, Intesa Sanpaolo terrà qui un ciclo di convegni dedicati alle piccole e medie imprese, in modo da aiutarle nell'attività quotidiana e nella capacità di andare all'estero. La sensazione, una volta entrati, è che la struttura sia terribilmente leggera, nonostante sia alta quasi come la Mole Antonelliana. Il merito è da ascrivere al modo in cui lo studio di Renzo Piano ha realizzato l'edificio. Lo snodo portante è una sorta di «tavolo» innestato ai piani bassi del grattacielo. Che serve da fondamenta per i ventotto piani superiori. L'edificio ospita duemila persone. È dotato di mensa e di asilo nido per i figli dei dipendenti. È alimentato con energia elettrica proveniente da fonte rinnovabile di tipo idroelettrico e da 1.600 metri quadri di pannelli fotovoltaici installati sulla facciata sud. Ospita soprattutto il centro per l'innovazione dell'istituto, alle dirette dipendenze del top manager Maurizio Montagnese. È la «punta di diamante» degli investimenti che la banca fa per innovare i propri processi produttivi e organizzativi. Per intenderci una squadra molto snella (cento persone al massimo) ha appena portato alla completa smaterializzazione dei documenti, processo che ha interessato tutte le filiali di Intesa Sanpaolo in Italia e all'estero. È la cabina di regia che sovrintende agli investimenti in fintech della banca, in stretta collaborazione con la sede di Londra. «È una sorta di piattaforma per far incontrare domanda e offerta di innovazione per la GBC ITALIA - Rassegna Stampa 01/07/2016 7 30/06/2016 Pag. 42 diffusione:305863 tiratura:387811 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato nostra clientela, anche attraverso due fondi di venture capital per oltre 200 milioni di euro», scandisce Montagnese. © RIPRODUZIONE RISERVATA Le visite A partire dal 10 luglio In primis, il grattacielo di Intesa Sanpaolo. Il prossimo 10 luglio, domenica, sarà possibile visitarlo con una guida (la prenotazione al sito www.grattacielointesasanpaolo.com ). L'edificio progettato da Renzo Piano sarà coinvolto anche nella notte di San Lorenzo, il 10 agosto. Dal 35esimo piano sarà possibile vedere le stelle, allietati anche dalla cucina dello chef Milani e dai cocktail del lounge bar. Il primo ottobre, nel tradizionale appuntamento promosso dall'Abi, il grattacielo sarà visitabile all'interno della giornata «Invito a Palazzo». Fino al 17 luglio alle «Gallerie d'Italia- Piazza Scala» a Milano la diciassettesima edizione di «Restituzioni». Nella sede museale di Intesa Sanpaolo un'ampia casistica di tipologie di materiali e tecniche di realizzazione (dalla pittura su tela o tavola alla tecnica del mosaico, dalla scultura in marmo a quella lignea, dall'oreficeria ai manufatti in vetro) relative a oltre mille opere. Info su www.grattacielointesasanpaolo.com. 37 piani quelli del grattacielo Intesa Sanpaolo a Torino 500 milioni di euro il costo della struttura progettata da Renzo Piano 2,5 miliardi di euro il possibile valore di mercato dell'edificio a impatto zero 35 i giovani progettisti del Politecnico coinvolti nella realizzazione 80 per cento dei corpi illuminanti nella struttura è a led a basso consumo Foto: Impatto zero Una veduta esterna del quartier generale di Intesa Sanpaolo a Torino: duemila i dipendenti. Usa energia idroelettrica e altra ricavata da 1.600 m2 di pannelli fotovoltaici Foto: Uno scorcio del grattacielo di Intesa Sanpaolo, sede (a Torino) del gruppo bancario, progettato dall'architetto Renzo Piano. Nella foto ( di Marco Alpozzi per l'agenzia LaPresse ) il dettaglio inquadra la terrazza panoramica all'ultimo piano dell'edificio, che è stato inaugurato lo scorso anno GBC ITALIA - Rassegna Stampa 01/07/2016 8 27/06/2016 Pag. 13 N.24 - 27 giugno 2016 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Storie Un altro dibattito si accende nel Regno Unito sul futuro dei marchi storici, guidati da Speth sotto l'ombrello del gruppo indiano Tata Motors Lusso Più Jaguar e Land Rover Ma lontani da Sua Maestà Entro il 2020 il 40% assemblato tra Cina, Brasile ed Europa La «rivoluzione» globale ha portato al raddoppio delle vendite BIANCA CARRETTO Auto di lusso britanniche costruite molto lontano dall'Isola. Dopo lo choc del referendum si apre un altro dibattito sull'opportunità della globalizzazione che investe due marchi simbolo dell'industria nazionale. Jaguar Land Rover ha iniziato a costruire non solamente nelle fabbriche storiche del paese, ma ha aperto nuovi stabilimenti in altre nazioni. Nei giorni scorsi è stata inaugurata a Itatiaia, nello stato di Rio de Janeiro, in Brasile, una fabbrica, costata 302 milioni di euro, dove saranno prodotte le Range Rover Evoque e le Discovery Sport destinate alla vendita interna. La mappa Un progetto che ambisce ad ottenere la certificazione di sostenibilità Leed Gold, grazie a tecnologie di modernissime, proponendosi come la migliore struttura del Sud America per conformità e certificazione delle emissioni, nel rispetto assoluto dell'ambiente. Prevede la raccolta delle acque piovane e verranno piantati più di 1.200 alberi. E' stata anche ufficializzata la posa della prima pietra di un altro impianto, il primo in Europa ma al di fuori della Gran Bretagna, a Nitra, in Slovacchia. Un investimento da 1,4 miliardi di euro con l'assemblamento di 150 mila vetture che, a cadenza annuale, usciranno dal 2018. E, dal 2017, altri veicoli - circa 70 mila dovrebbero essere costruiti in Austria nella fabbrica di Magna Steyr. Allo studio, secondo le dichiarazioni del ceo, Ralf Speth, la possibilità di realizzare una produzione anche in Arabia Saudita. Jaguar Land Rover potrebbe produrre, dal 2018, il 20% dei suoi volumi fuori dalla Gran Bretagna, che diventerebbero il 40% nel 2020, contro gli attuali 5%. La novità Una rivoluzione partita nel 2014 quando è stato attivato con il partner Chery il sito cinese nella provincia di Jiangsu. Una svolta internazionale per due marchi che dal 1935 (Jaguar) e dal 1948 (Land Rover) sono stati costruiti esclusivamente nei tre impianti inglesi. Il gruppo ha venduto lo scorso anno oltre 520 mila unità, più del doppio di quanto veniva realizzato nel 2008 quando fu ceduto da Ford all'indiana Tata che ha iniziato immediatamente ad effettuare forti investimenti per sviluppare nuove piattaforme e motori che hanno permesso il lancio di inediti modelli. Land Rover ormai conta su tre famiglie di prodotto, Range Rover, Discovery e Defender. Jaguar ha ribaltato ancora di più la situazione. Oltre al coupé FType - anche in versione convertibile - alle berline XE e XF, ha commercializzato da poco il suo primo suv, il F-Pace, concepito su una architettura che deriva da quella della F-Type, in alluminio e magnesio, rigida e leggera, che verrà seguito da un altro crossover. L'obiettivo Il brand punta su questa fascia in piena espansione, i suv premium, che consentono la maggiore redditività, lo scorso anno Jaguar Land Rover ha registrato un margine operazionale vicino al 15%, uno dei più alti di tutto il settore. Utili che hanno permesso di sostenere il bilancio di Tata che soffre, in India, un forte calo nelle vendite ai privati. All'inizio di gennaio é stato reclutato, come presidente di Tata Motors, Guenter Butschek (ex Daimler e Airbus) ha promesso di riposizionare l'immagine del marchio che ha sofferto della concorrenza di Renault e Mahindra, attente a proporre veicoli più idonei, pur essendo economici. Gli occhi di JLR sono puntati sulla Cina, che nonostante il rallentamento, continua a rappresentare il mercato più importante e sull'Europa ( le immatricolazioni di JLR sono cresciute, nel 2015, del 42%) che produce anche per gli Stati Uniti. GBC ITALIA - Rassegna Stampa 01/07/2016 9 27/06/2016 Pag. 13 N.24 - 27 giugno 2016 GBC ITALIA - Rassegna Stampa 01/07/2016 10 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tre strutture operative in Inghilterra (Solihull, Halewood, Castle Bromwich, tutte a pieno regime, in cui solo un anno fa sono stati impegnati oltre 815 milioni di euro), più Wolverhampton in cui vengono progettati e costruiti i motori, più una in Brasile ed un'altra in Cina, oltre all'impianto di Pune, in India, dedicato al Land Rover Freelander 2, attive grazie ai sette miliardi di euro investiti , a suo tempo, da Tata che è riuscita dove gli americani di Ford avevano fallito. © RIPRODUZIONE RISERVATA Foto: Vertici Ralf Speth, ceo di Jaguar Land Rover. Due marchi storici inglesi ora nel portafoglio dell'indiana Tata Motors Foto: Leader Ratan Tata 16/06/2016 Pag. 42 N.3 - GIUGNO 2016 L'Impianto Elettrico e Domotico Comfort ed efficienza energetica per i nuovi uffici Microsoft ABB HA FORNITO LE SOLUZIONI DI BUILDING AUTOMATION A STANDARD KNX PER I NUOVI UFFICI DEL COLOSSO DEL SOFTWARE IN DANIMARCA Enrico Novi delimitati da pareti in vetro, per sfruttare la luce naturale proveniente dalle vetrate della facciata, e di sale riunioni, adiacenti all'atrio, illuminate dal grande lucernario posto sulla copertura. Utilizzando, dove possibile, la luce e il calore del sole ed agendo su tende e finestre, si risparmia energia senza rinunciare al comfort e anche il calore prodotto da computer e server può essere riutilizzato per ridurre al minimo gli sprechi di energia. Oltre a scegliere i componenti intelligenti della soluzione KNX di ABB, per la prima volta in Danimarca Hoffman ha impiegato MooV'n'Group di Newron System ABB, l'interfaccia di programmazione grafica per KNX. Una realizzazione di grande portata La portata e la complessità del sistema KNX implementato fa di questa realizzazione una delle più grandi di tutta la Danimarca, certificata LEED Gold per il risparmio energetico e l'ecosostenibilità.«È il più grande impianto tecnico mai realizzato da Hoffmann, per il quale siamo riusciti ad utilizzare al meglio le potenzialità di KNX, insieme ad altre tecnologie», ha affermato Jan Roed, BMS Project Manager di Hoffmann. Inoltre, il sistema è preconfigurato in modo che gli elementi di controllo KNX dell'edificio possano essere gestiti tramite interfaccia Web, dando così ai dipendenti la possibilità di regolare luci, tende da sole e temperatura direttamente dai loro computer o tablet. Soltanto nelle sale riunioni sono presenti termostati e interruttori a pulsante sulle pareti. «Questa soluzione così sofisticata è il risultato della nostra scelta di coinvolgere fornitori e subcontractor sin dalle prime fasi del progetto per sfruttare, in tal modo, la loro esperienza e le loro competenze», racconta Gorm Meyer, Project Manager di Hoffmann. «Si spiega così la scelta di ABB, che è in grado di offrire il meglio in fatto di soluzioni e prodotti in questo campo». UN PROGETTO PREMIATO Il progetto del nuovo quartier generale di Microsoft ha avuto enorme successo, tanto che la KNX Association di Bruxelles, proprietaria dello standard internazionale KNX per la gestione intelligente degli edifici, ha selezionato la nuova sede Microsoft per il premio KNX Award 2016, che è stato consegnato lo scorso 15 marzo in occasione della manifestazione fieristica dell'illuminazione e della building automation "Light& Building" di Francoforte. GBC ITALIA - Rassegna Stampa 01/07/2016 11 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato degli edifici, che ha il compito di garantire la corretta illuminazione e la perfetta climatizzazione degli ambienti, grazie all'ottimizzazione della temperatura e della qualità dell'aria. Soluzioni all'avanguardia GBC ITALIA WEB 7 articoli 30/06/2016 16:30 Sito Web www.rinnovabili.it pagerank: 6 Annunciata la nuova strategia che taglierà 84 gigatonnellate di CO2 nei prossimi 35 anni: tra i paesi pilota del progetto anche India e Brasile Il 2050 sarà a energia zero: la scommessa del Green Building Council (Rinnovabili.it) - Entro il 2030 tutti gli edifici di nuova costruzione e quelli che subiscono gli interventi più profondi di restauro dovranno essere a energia zero. Al giro di boa del 2050 il 100% degli immobili dovrà essere net zero. È l'ambizioso obiettivo che si è posto il Green Building Council (GBC), organo globale con sezioni in 74 paesi al mondo e punto di riferimento mondiale per la bioarchitettura. La nuova strategia è stata pensata per supportare l'accordo sul clima di Parigi dello scorso dicembre e per contrastare i cambiamenti climatici. La proposta prende il nome di Advancing Net Zero ed è rivolta in particolare a tutte quelle sezioni del GBC che operano nei paesi dove ci sono le più alte stime di crescita del comparto edilizio, per rendere operative anche in quei contesti le certificazioni di struttura a energia zero. Per quanto è dato sapere fino ad ora, i primi 8 GBC nazionali che aderiscono all'iniziativa sono quelli di Australia, Brasile, Canada, Germania, India, Olanda, Sudafrica e Svezia. È ovviamente possibile, oltre che auspicabile, che la lista si allunghi. La proposta traduce in pratica l'impegno, preso in occasione della COP21 da parte delle 27mila aziende partner del GBC, di ridurre le emissioni di CO2 imputabili al settore edilizio di 84 gigatonnellate entro il 2050. Queste le linee guida generali. I GBC nazionali sviluppano un piano d'azione con lo scopo di lanciare una certificazione nazionale per gli edifici a energia zero (anche rendendo più stringenti i criteri di valutazione di protocolli già esistenti). Oltre a ciò, si impegnano a fornire aggiornamento e assistenza ai professionisti del settore in modo da raggiungere, a livello globale, 75mila professionisti formati in materia nel 2030 e 300mila entro il 2050. La speranza è che queste iniziative locali spingano i governi a raccogliere la sfida e a modificare la legislazione in modo da favorire la diffusione di edifici a energia zero. GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 01/07/2016 13 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il 2050 sarà a energia zero: la scommessa del Green Building Council 30/06/2016 14:29 Sito Web bcrmagazine.it Talmente alto e complesso da far nascere un master al Politecnico con 35 giovani progettisti coinvolti dal primo all'ultimo mattone. Talmente innovativo ed eco-sostenibile da essere tra i dieci edifici accreditati del Leed, il protocollo internazionale che premia i migliori grattacieli al mondo. Un auditorium (a configurazione variabile) incastonato al terzo piano pronto a tramutarsi in una sala da ballo, all'occorrenza, in pochi secondi. Il ristorante al 35esimo appena inaugurato. Una sala eventi e mostre al 36esimo, la lounge bar al 37esimo. Sei anni per realizzarlo, 500 milioni di euro di costo. Valore di mercato cinque volte superiore. Si staglia imponente dalla vicina stazione di Porta Susa. il quartier generale di Intesa Sanpaolo, il biglietto da visita della banca nel mondo. A progettarlo, lo studio parigino di Renzo Piano, che si aggiudicato la gara battendo, tra gli altri, un altro mostro sacro dell'architettura mondiale come Daniel Libeskind. Al 32esimo c' la sala dove si riunisce il consiglio di amministrazione sotto la presidenza di Gian Maria Gros-Pietro che nello stesso piano ha il suo ufficio. La Torino sabauda, conosciuta per il suo understatement, qui trova la rappresentazione plastica di una citt che ha saputo innovare. Cambiando anche il suo skyline. Ponendosi come riferimento culturale nazionale anche per la capacit di allevare giovani con idee brillanti che hanno saputo produrre un florido ecosistema di start up appetite da multinazionali e societ di consulenza. Nel capoluogo piemontese - che ha appena deciso di cambiare colore politico premiando la pentastellata Chiara Appendino nel ruolo di primo cittadino il grattacielo Intesa Sanpaolo sta assumendo pian piano un ruolo centrale. Si sta aprendo al territorio organizzando eventi (come il recente omaggio alla scrittrice Natalia Ginzburg nel centenario della sua nascita), mostre, visite guidate. servito, ad esempio, anche per riqualificare il giardino Nicola Grosa, manutenuto direttamente dalla banca in accordo con l'amministrazione comunale proprietaria del terreno. Vogliamo che diventi un luogo di partecipazione per Torino e per il Paese - dice Vittorio Meloni, direttore delle relazioni esterne del gruppo bancario-. Un luogo che serva a trasmettere la nostra identit. Un luogo che sia un punto di riferimento culturale, che sia un modo di arricchire la comunit. Un luogo di incontro per la nostra clientela. A settembre, ad esempio, Intesa Sanpaolo terr qui un ciclo di convegni dedicati alle piccole e medie imprese, in modo da aiutarle nell'attivit quotidiana e nella capacit di andare all'estero. La sensazione, una volta entrati, che la struttura sia terribilmente leggera, nonostante sia alta quasi come la Mole Antonelliana. Il merito da ascrivere al modo in cui lo studio di Renzo Piano ha realizzato l'edificio. Lo snodo portante una sorta di tavolo innestato ai piani bassi del grattacielo. Che serve da fondamenta per i ventotto piani superiori. L'edificio ospita duemila persone. dotato di mensa e di asilo nido per i figli dei dipendenti. alimentato con energia elettrica proveniente da fonte rinnovabile di tipo idroelettrico e da 1.600 metri quadri di pannelli fotovoltaici installati sulla facciata sud. Ospita soprattutto il centro per l'innovazione dell'istituto, alle dirette dipendenze del top manager Maurizio Montagnese. la punta di diamante degli investimenti che la banca fa per innovare i propri processi produttivi e organizzativi. Per intenderci una squadra molto snella (cento persone al massimo) ha appena portato alla completa smaterializzazione dei documenti, processo che ha interessato tutte le filiali di Intesa Sanpaolo in Italia e all'estero. la cabina di regia che sovrintende agli investimenti in fintech della banca, in stretta collaborazione con la sede di Londra. una sorta di piattaforma per far incontrare domanda e offerta di innovazione per la nostra clientela, anche attraverso due fondi di venture capital per oltre 200 milioni di euro, scandisce Montagnese. 30 giugno 2016 (modifica il 30 giugno 2016 | 13:50) © RIPRODUZIONE RISERVATA GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 01/07/2016 14 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Un giorno nella piazza verticale di Renzo Piano 28/06/2016 17:22 Sito Web www.monitorimmobiliare.it pagerank: 4 Si è svolta a CityLife la cerimonia della posa della prima pietra della Torre Libeskind (foto) alla presenza dell'architetto Daniel Libeskind, dell'amministratore delegato di CityLife Armando Borghi, del direttore tecnico Marco Beccati, di Emiliano Cacioppo di CMB, impresa che si occuperà dei lavori di costruzione e di una rappresentanza dei lavoratori di CityLife e di CMB. Torre Libeskind, progettata da Daniel Libeskind, architetto americano di fama mondiale, sarà completata nel 2018. Le fondazioni sono state gettate nel novembre 2015 e i lavori di costruzione prenderanno il via nella primavera 2016. Una volta terminato, l'edificio, che avrà una caratteristica forma ricurva, comprenderà 31 piani per un'altezza complessiva di 175 metri e una superficie lorda commercializzabile di circa 33.000 mq. La torre progettata da Daniel Libeskind è l'ultima ad essere costruita del CityLife Business & Shopping District, cuore del progetto CityLife, insieme a Torre Allianz, progettata da Arata Isozaki con Andrea Maffei e Torre Generali, progettata da Zaha Hadid Architects e che ha ormai completa dal punto di vista strutturale. Daniel Libeskind, architetto di fama mondiale vincitore di numerosi premi internazionali, a CityLife, oltre alla terza torre del business district, ha progettato anche un prestigioso complesso residenziale sito in via Spinola, ottimo esempio di armonia tra design ricercato e qualità della vita. Torre Libeskind sarà direttamente connessa con la galleria commerciale del CityLife Shopping District e alla Piazza Tre Torri, collegata con la linea metropolitana M5. L'accesso veicolare sarà garantito da un innovativo sistema di viabilità interrata riservata alle Torri ed al Commerciale, con risalite dai parcheggi direttamente verso la lobby della Torre e la Galleria commerciale stessa. La Torre Libeskind si trova al centro della composizione delle tre torri e con la sua forma ricurva raccorda idealmente le altre due. Il concept architettonico è così descritto dallo studio Libeskind: "Le immagini da cui si è tratta ispirazione sono la cupola rinascimentale e la scultura michelangiolesca della Pietà Rondanini. La cupola come elemento classico, anche prendendo a riferimento gli studi di Leonardo, definisce uno spazio interno e al tempo stesso diviene un elemento urbano e territoriale, un segnale per tutta la città. Per vie differenti, ma con medesimo intento emotivo e concettuale, la Pietà Rondanini, opera mirabile di Michelangelo Buonarroti conservata a Milano, con l'inarcamento dei corpi vuole comunicare protezione e intimità. Così nascono i presupposti creativi che hanno portato alla definizione della forma della torre, un intervento urbano che dialoga con le altre due torri e unitamente ad esse definisce un nuovo luogo della città, la piazza, e per la città, il landmark urbano rappresentato dallo skyline del masterplan CityLife". L'edificio, con il suo andamento curvilineo, è organizzato con una lobby a doppia altezza, disegnata in continuità la nuova piazza Tre Torri. La sagoma del piano uffici e la relativa superficie sono variabili piano per piano in relazione allo sviluppo geometrico dell'edificio. La variabilità della sagoma di piano, data dalla particolarità del volume architettonico, è compensata dagli spazi di supporto (ancillary spaces) che sono modulati piano per piano, attorno al nucleo centrale. La struttura dell'edificio è interamente in calcestruzzo armato sino al livello 29° penultimo impalcato compreso; a partire dal livello 30° compreso, la struttura diviene in acciaio e va a costituire il coronamento sommitale (crown). La torre è sostenuta da 20 pilastri perimetrali di sezione circolare variabile, da un massimo di 140cm ad un minimo di 60cm. I pilastri saranno realizzati in calcestruzzo armato, fatta eccezione di quelli che insistono sulla duplice altezza della main lobby, per i quali è previsto l'impiego in concomitanza di profili in acciaio. GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 01/07/2016 15 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Posata la prima pietra della Torre Libeskind 28/06/2016 17:22 Sito Web www.monitorimmobiliare.it GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 01/07/2016 16 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Il crown dell'edificio è caratterizzato da un volume vetrato, con lamelle metalliche, che completano le linee geometriche che generano la torre. Il sistema delle facciate è stato studiato con un'attenzione particolare che tiene conto della geometria dell'edificio: l'involucro è infatti costituito da pannelli vetrati, sorretti nella parte sommitale da un sistema di centine e travi metalliche in continuità con la maglia di pilastri dei piani inferiori. Data la variabilità delle geometrie, i pannelli vetrati di facciata hanno dimensioni che cambiano piano per piano. Ai livelli 27° e 28° della torre è prevista la realizzazione di una sala conferenze a doppia altezza, che occupa un "semipiano", accessibile dal core attraverso un'ampia lobby. Torre Libeskind ha già ottenuto, come le altre due Torri, la pre certificazione LEED™ con rating GOLD, soddisfacendo i prerequisiti di sostenibilità ambientale previsti dagli standard internazionali LEED™. L'ottenimento di questa certificazione conferma l'impegno che da sempre CityLife dimostra nei confronti della sostenibilità ambientale, ponendosi in coerenza e continuità con l'obiettivo di realizzare un intero quartiere rispettoso dell'ambiente. 27/06/2016 16:03 Sito Web www.qualenergia.it pagerank: 6 ENEA propone un nuovo meccanismo di incentivazione per le riqualificazioni profonde. L'innovativa strategia raccoglie diversi consensi, tra i quali quello di Enrico Morando, Vice Ministro dell'Economia. Dettagli della proposta e aspetti da approfondire. Articolo di Virginio Trivella (Renovate Italy). 27 giugno 2016 Pubblichiamo un articolo a cura di Virginio Trivella (Renovate Italy), che ringraziamo per la collaborazione. La proposta di un nuovo meccanismo di incentivazione degli interventi di riqualificazione energetica profonda degli edifici condominiali, illustrata dal Presidente di ENEA Federico Testa nel corso della presentazione della nuova edizione del Rapporto Annuale sull'Efficienza Energetica (RAEE), sembra avere le caratteristiche per essere un vero punto di svolta, quasi una rivoluzione copernicana, nella politica di sostegno sinora adottata dai Governi che si sono susseguiti negli ultimi dieci anni (vedi anche, Efficienza energetica e accesso al credito, la proposta ENEA). Il nocciolo della proposta è coerente con alcuni degli aspetti fondamentali evidenziati da Renovate Italy in diversi documenti e, in particolare, nell'analisi sistematica delle barriere e proposte di soluzioni pubblicata alcune settimane fa. Il meccanismo proposto si applicherebbe agli interi edifici condominiali; l'ambito sarebbe quello dell'efficientamento profondo (è stata usata la locuzione "deep renovation", ipotizzando riduzioni dei consumi dal 40 all'80%) e il beneficio sarebbe esteso a tutte le unità del condominio. Poco a che vedere dunque con i commenti bizzarri e imprecisi apparsi su vari organi di stampa, in cui si è letto di agevolazioni per la tinteggiatura delle scale o per l'installazione di pannelli fotovoltaici. L'ambizione del nuovo strumento, quindi, sarebbe ben più alta di quella dell'inutile provvedimento introdotto con l'ultima legge di stabilità (la cessione della detrazione dai "no tax area people" ai fornitori, vedi anche QualEnergia.it) rivelatosi, come facilmente previsto da Renovate Italy, un clamoroso flop. L'obiettivo sarebbe di sbloccare il processo di trasformazione del patrimonio immobiliare con un'azione di stimolo in cui l'ecobonus ha fallito, come oggi finalmente si inizia ad ammettere. La proposta Un fondo ad hoc (si è parlato della Cassa Depositi e Prestiti) finanzierebbe il 90% del costo degli interventi, mentre il rimanente 10% resterebbe a carico dei proprietari. Il fondo recupererebbe l'investimento in dieci anni incassando il 65% dallo Stato (in analogia con l'ecobonus), consentendo in tal modo alla finanza pubblica di sostenere il processo diluendo l'impegno in un periodo compatbile con le esigenze di equilibrio di bilancio (vedi anche Green Building Council Italia">Come "decarbonizzare" interi edifici: le proposte di Green Building Council Italia). La differenza sarebbe recuperata, in un periodo che non è stato precisato, ma che si può ipotizzare anch'esso pari a 10 anni, attraverso il risparmio energetico generato, che sarebbe addebitato agli utenti degli appartamenti nella bolletta energetica, con un meccanismo analogo a quello adottato nel Green Deal britannico. Questo sistema presenterebbe il vantaggio di rendere più agevole il recupero delle morosità ed escluderebbe il passaggio attraverso le spese condominiali che, spesso, è uno dei motivi che impediscono alle assemblee di condominio di deliberare le costose attività di manutenzione straordinaria delle parti comuni, a causa del timore di dover sostenere le quote dei condomini morosi. Si è anche accennato a una condivisione al 50% del risparmio con i proprietari, per rendere maggiormente allettanti le proposte e aumentare il tasso di adesione. GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 01/07/2016 17 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Una proposta per la riqualificazione energetica profonda degli edifici condominiali 27/06/2016 16:03 Sito Web www.qualenergia.it GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 01/07/2016 18 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato La progettazione degli interventi di efficientamento sarebbe lasciata al mercato, ma sarebbe richiesta la validazione da parte di un ente terzo di natura pubblica. ENEA, come già fatto in passato, si è candidato a svolgere questo ruolo. Non sono stati forniti altri particolari e, sul delicato tema di come considerare i risvolti di finanza pubblica, il professor Testa ha lasciato la questione alla competenza della politica. Suscitando una certa sorpresa in chi conosce il meccanismo, il Vice Ministro dell'Economia Enrico Morando ha replicato affermando che l'idea è molto buona. Ha ribadito, come già fatto in passato, che si opporrà alla stabilizzazione perpetua degli incentivi: non sarebbero accettati dalla Ragioneria dello Stato perché nel lungo periodo verrebbero a mancare le "esternalità" positive dell'incentivo, cioè l'effetto anticiclico e la creazione di occupazione. Forse vale la pena di ricordare che la detrazione fiscale per i lavori di ristrutturazione edilizia è già stata resa permanente dal decreto legge n. 201/2011; ciò che non è permanente è solo l'attuale aliquota al 50% che, salvo ulteriori proroghe, scadrà alla fine del 2016 e tornerà al 36%. Il Vice Ministro ha invece sostenuto il suo favore per una stabilizzazione per 3 anni. Non è chiaro, perché non lo ha precisato, se si sia riferito al solo ecobonus (o a ciò che lo sostituirà o integrerà, se effettivamente la proposta di ENEA sarà attuata) o anche al mantenimento dell'aliquota al 50% per l'altra misura di incentivazione. Entrando più nel dettaglio, Morando ha parlato testualmente di acquisizione dell'incentivo da parte di Cassa Depositi e Prestiti (CDP). Ha inoltre sostenuto che, contrariamente a molti altri settori che hanno ormai superato la crisi, è necessario aiutare il settore dell'edilizia a riprendere volume e occupazione. L'aspetto fortemente innovativo della nuova proposta sta proprio nella trasformazione da detrazione fiscale in incentivo, un'opzione che finora era sempre stata negata con la motivazione che il riconoscimento di un credito certo (condizione necessaria per coinvolgere la finanza) comporterebbe la registrazione del corrispondente debito (decennale) nel bilancio dello Stato, con creazione di debito pubblico e conseguente necessità di trovare immediata copertura anche per le quote che competono gli anni a venire. Al contrario, la detrazione fiscale non viene registrata che di anno in anno e trova copertura generica nella fiscalità complessiva. Si tratta di investimenti per decine di miliardi di euro all'anno (lo stesso ordine di grandezza di quelli attualmente incentivati con lo sgravio fiscale per le ristrutturazioni), coerentemente con i numeri calcolati da ENEA. Anche Mauro Mallone, della Divisione Efficienza energetica e risparmio energetico del MISE, ha ricordato che il potenziale di efficientamento del patrimonio immobiliare italiano è enormemente superiore a quanto si realizza con le politiche correnti. Stime recenti mostrano che solo lo 0,14 per mille delle superfici non finestrate dell'involucro degli edifici italiani è stato riqualificato nel 2013 grazie all'ecobonus. Da qualche tempo, dal Ministero giungono annunci di una profonda revisione del meccanismo di incentivazione, con l'obiettivo di renderlo più efficiente. Il sistema proposto, grazie alla transizione da detrazione a incentivo, cambierebbe drasticamente il contesto attuale, soprattutto nella prospettiva degli investitori che potrebbero contare su una rendita finanziaria pluriennale certa. Alcune tra le barriere sinora rimaste non affrontate sarebbero finalmente superate, eliminando l'incertezza insita nel meccanismo di detrazione fiscale e consentendo un ampio coinvolgimento della finanza privata in affiancamento all'azione pubblica. L'impatto sul bilancio pubblico sarebbe mitigato dall'impostazione decennale e potrebbe essere compensato dalla esplicita computazione delle retroazioni positive sui conti dello Stato: da un lato l'aumento di PIL e imposte dirette e indirette conseguenti all'attivazione di iniziative che, senza potenti stimoli, il mercato non genera spontaneamente; dall'altro la riduzione di altre spese pubbliche favorite dalla 27/06/2016 16:03 Sito Web www.qualenergia.it GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 01/07/2016 19 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato riduzione delle emissioni inquinanti e dall'aumento del benessere, come quelle per la sanità e per gli ammortizzatori sociali legati alla disoccupazione. Il meccanismo potrebbe essere regolato attraverso il contingentamento delle risorse disponibili, comunque a un livello sufficientemente elevato da risultare rilevante per capacità espansiva e contribuzione alla soluzione del problema ambientale. Infine, come per tutti i processi di innovazione che richiedono una iniziale fase di stimolo, la maturazione del mercato, i meccanismi di emulazione, l'evoluzione delle prassi e l'innovazione tecnologica, probabilmente renderanno in futuro, se non superfluo, meno impellente il ruolo dell'incentivazione. Diversi dettagli dovrebbero essere definiti, per evitare che aspetti trascurati, apparentemente marginali, impediscano al sistema di esprimersi pienamente: quorum e maggioranze condominiali, per esempio, dovrebbero essere definiti tenendo presente che le delibere sarebbero vincolanti, nei confronti dei dissenzienti, anche per ciò che riguarda il meccanismo di addebito delle quote di rimborso sulle bollette delle singole unità. La possibilità di rendere il meccanismo più flessibile, consentendone l'applicazione anche a una sola parte delle unità condominiali ed escludendo dal finanziamento e dall'addebito in bolletta i proprietari delle unità disposti a sostenere direttamente l'investimento, procurerebbe vantaggi per i proprietari (minor costo dovuto all'assenza degli oneri finanziari) e per il sistema (maggiori risorse a disposizione delle famiglie che non dispongono delle risorse da investire). E non si vedono motivi per non consentire l'applicazione del modello a tutte le istituzioni finanziarie che desiderassero impegnarsi in questo mercato nascente, vasto e articolato. Per finire, si può suggerire di usare cautela nel fissare standard eccessivamente vincolanti relativi ai parametri tecnici ed economici, per evitare di generare aspettative poco realistiche e di impedire che condizioni eccessivamente gravose siano di ostacolo all'offerta di servizi di qualità che, comunque, di fronte a una domanda vasta si regolerebbe attraverso la competizione. Per esempio, una prima simulazione, che tiene conto dei costi plausibili degli interventi necessari per realizzare i risparmi prospettati, rende piuttosto arduo ipotizzare che Cassa Deposito e Prestiti, rinunciando al 50% del risparmio generato e rimanendo nell'orizzonte di 10 anni, possa trovare convenienza nell'investimento, ottenendo tassi di rendimento positivi. Il rischio che bisogna evitare è che la convenienza sia circoscritta alle tecnologie meno costose ma anche meno efficaci, non in grado di generare risparmi di energia sufficientemente ambiziosi (deep renovation), e che il sistema resti in stallo. Un approfondimento è necessario. Naturalmente non tutto dipende dagli incentivi, ma anche da altri fattori più legati al territorio e all'azione degli operatori, come la diffusione della consapevolezza delle possibilità e dei benefici delle azioni di retrofit, e come l'organizzazione e la mobilitazione degli attori privati imprenditoriali e finanziari. Tuttavia, un aspetto sta diventando sempre più chiaro: che il perseguimento di elevati obiettivi di trasformazione del patrimonio immobiliare e i benefici che dipendono dal loro conseguimento sono troppo importanti, per l'intero Paese, per essere lasciati alle sole decisioni di investimento dei singoli individui. Un ruolo di primaria importanza deve essere svolto dalle norme, per la creazione di un contesto favorevole, e dalle amministrazioni locali e regionali nello stimolare e indirizzare il processo di rinnovamento. Per questi motivi la strategia di riqualificazione del patrimonio immobiliare nazionale dovrebbe combinare in modo accorto requisiti ragionevoli, strumenti efficaci di persuasione all'azione e progressivi meccanismi di dissuasione dell'inazione. L'articolo completo di Renovate Italy (pdf) 27 giugno 2016 27/06/2016 Sito Web www.infobuildenergia.it pagerank: 4 Luogo Milano Committente GfK Progettisti Il Prisma Categoria di intervento UFFICI Pensare gli uffici come luogo aperto e di condivisione Per la ristrutturazione di Tortona33, il punto di incontro e di intesa tra il committente GfK, azienda che fornisce informazioni su mercati e consumatori, e lo studio progettista Il Prisma, è stato quello di abbandonare l'idea di un ufficio tradizionale, come luogo puramente di produzione, e abbracciare l'idea di un ufficio come luogo di scambi intellettuali, di condivisione e di relazioni, soprattutto in un'epoca storica così social come quella odierna. Edificio Tortona33 Lo studio di architettura ha collaborato per mesi mediante workshop con i dipendenti del Gruppo GfK, per arrivare alla conclusione che l'ambiente di lavoro perfetto dovesse prevedere degli spazi customizzati e non stardardizzati, in grado di accogliere le attività dinamiche organizzative dell'azienda. Sono stati tenuti come elementi cardine l'equilibrio vita-lavoro del dipendente, la sua dimensione soggettiva e relazionale, e il valore che ogni persona lavoratrice possiede e dona nel lavoro di tutti i giorni. Reception dell'edificio Al termine delle indagini statistiche e dei confronti con i dipendenti, sono emerse principalmente 5 tematiche e dunque 5 forti bisogni da tradurre in 'Smart Working': La necessità di poter usufruire di momenti di concentrazione - un tema complesso da declinare nella formula dell'open space. La necessità di spazi in cui riunirsi per collaborare con i colleghi e con i manager, non solo però in occasione di riunioni programmate ma anche di meeting spontanei e brainstorming. Il frequente uso del telefono da parte di alcuni team di lavoro. Vivere un momento di socializzazione legato maggiormente alla pausa lavorativa. Poter gestire con attenzione, ma anche personalizzazione, la propria postazione e archiviazione personale. Sale di attesa Frammentato, l'open space è suddiviso da diversi ambienti a supporto sia degli informal meeting sia delle riunioni programmate e più formali. Viene, dunque, prevista sia l'attività di concentrazione sia quella più relazionale e quindi più rumorosa. Nel primo caso le aree operative sono interrotte da una serie di ambienti dove poter ritrovare la concentrazione o poter fare delle riunioni senza disturbare chi lavora alla propria scrivania. Le postazioni di lavoro sono dotate di elementi divisori per offrire maggiore varietà tra i diversi momenti di privacy e archiviazione. Sono, inoltre, intervallate da sedute informali. Aree di meeting informali Nel secondo caso sono state create le "chat box" e le "buzz room". GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 01/07/2016 20 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Tortona 33 27/06/2016 Sito Web www.infobuildenergia.it GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 01/07/2016 21 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Si tratta di ambienti semi chiudibili che permettono un livello crescente di separazione dal resto delle postazioni e utilizzabili spontaneamente per i momenti di confronto in piccoli gruppi. La scrivania non è l'unico appoggio su cui lavorare. Sale riunioni formali Non esiste più la divisione netta tra luoghi di lavoro, corridoi e aree break, ma uno spazio continuo in cui le attività si susseguono in sequenza generando paesaggi caratterizzati da differenti materiali e cromie. Dopo un totale intervento di ristrutturazione "Tortona 33", edificio per uffici risalente agli anni '80 e ubicato nel cuore della Milano del design, è uno dei soli 16 edifici in tutta Italia ad aver ottenuto il livello più alto, il Platinum, della prestigiosa certificazione americana di sostenibilità ambientale Leed, con 87 punti su 110, nella versione Core and Shell v 2009. La riqualificazione dell'edificio ha comportato la conservazione dei soli solai e pilastri, rinnovando tutte le componenti tecnologiche e gli interni. Tra gli obiettivi prestazionali raggiunti, la significativa riduzione dei consumi energetici e di acqua potabile, l'utilizzo negli elementi da costruzione di materiali riciclati e di provenienza regionale, il riciclo dei rifiuti da costruzione e gli elevati standard di comfort interno. 24/06/2016 17:33 Sito Web www.rinnovabili.it pagerank: 6 Soltanto altri due edifici al mondo erano riusciti a raggiungere il massimo dei crediti nella categoria dell'Indoor Environmental Quality del Green Building Council Usa Greenbuilding, la nuova sede di New Balance è un LEED Platinum da record (Rinnovabili.it) - La sede di Boston della New Balance World è il terzo edificio al mondo a raggiungere altissime performance nella qualità ambientale degli interni. Il colosso dell'abbigliamento sportivo a stelle e strisce ha inaugurato alla fine del 2015 il nuovo quartier generale, che adesso ha ottenuto la certificazione LEED Platinum. Si tratta di un ottimo esempio di greenbuilding per diversi motivi, dal design energeticamente efficiente all'uso di tecniche di costruzione sostenibili, dal reperimento locale dei materiali impiegati all'attenzione verso la gestione dell'acqua. In particolare, l'opera firmata dallo studio Elkus Manfredi Architects insieme a Transwestern e John Moriarty Associates si è vista riconoscere dal Green Building Council americano (USGBC) tutti i crediti possibili nella categoria dell'Indoor Environmental Quality secondo il sistema di rating v2009 Core and Shell. Finora soltanto altri due edifici al mondo erano arrivati a tanto. "Dare la priorità ad una eccezionale qualità degli ambienti interni è esattamente quel tipo di atteggiamento responsabile che ci si aspetterebbe da una azienda che si dedica alla salute e all'attività sportiva", commenta il CEO dell'USGBC Rick Fedrizzi. Le performance energetiche della sede di Boston sono in effetti interessanti. Il design progettato soprattutto in funzione dell'incremento dell'efficienza energetica riesce a totalizzare un risparmio annuale sui costi dell'energia del 26%, rispetto a edifici tradizionali della stessa categoria edilizia. L'impianto idrico non è da meno, dal momento che tramite una serie di accorgimenti riesce a ridurre il consumo d'acqua del 35%. Inoltre, l'intero progetto è stato orientato verso l'abbattimento dell'impronta ecologica. Circa tre quarti dei materiali impiegati proviene da fonti locali, mentre la restante parte è stata riciclata e tutto il legno impiegato è certificato FSC. Rispetto alle performance della vecchia sede dell'azienda, quella improntata al greenbuilding ha davvero abbattuto i consumi, quasi dimezzati. GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 01/07/2016 22 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Greenbuilding, la nuova sede di New Balance è un LEED Platinum da record 24/06/2016 03:56 Sito Web www.affaritaliani.it pagerank: 6 La struttura è il fulcro di un autentico quartiere urbano progettato nel cuore di Monaco. A Milano si lavora per la realizzazione del quartier generale I numeri del nuovo quartier generale di Siemens a Monaco 1 Aperte le porte del nuovo Corporate Headquarter di Siemens. Avviato nel 2010 e realizzato dallo studio danese Henning Larsen Architects, l'edificio rappresenta un ultramoderno esempio di commistione tra innovazione e tradizione, nel rispetto dei più alti standard di efficienza energetica. Il nuovo quartier generale è al centro di un più ampio progetto che prevede anche un campus esterno, corredato di spazi verdi aperti al pubblico, cafè, ristoranti e uno speciale percorso pedonale che collega il centro cittadino al distretto museale. La futuristica struttura, capace di ospitare fino a 1.200 collaboratori, sorge su una superficie totale di 45.000mq: un vero e proprio quartiere urbano nel cuore di Monaco che integra al suo interno anche lo storico Palazzo Ludovico Ferdinando. ESEMPIO DI SOSTENIBILITA' ED EFFICIENZA Non solo una nuova base operativa, dunque, ma un simbolo della vision che l'azienda leader nel campo dell'automazione e della digitalizzazione vuole trasmettere già dal suo prestigioso quartier generale. Lo si comprende dai criteri seguiti nella realizzazione, soprattutto in tema di sostenibilità energetica e building tecnology: il Corporate Headquarter di Siemens produce il 90% di emissioni di CO2 in meno rispetto al precedente edificio, con un consumo di energia elettrica pari al 10% della vecchia struttura, grazie all'utilizzo di circa 7.400 lampade a LED e alla predisposizione di sensori che ne determinano la potenza in base alla presenza di luce naturale, per un risparmio di energia pari al fabbisogno annuale di 750 abitazioni familiari. Risultato simile anche per il consumo di acqua e per l'impianto di riscaldamento: -75% (il fabbisogno annuale di 180 abitazioni) e 550.000 litri in meno di liquido (400 appartamenti da 100mq in un anno). Ciò fa del nuovo Headquarter l'edificio più efficiente in Europa e avvicina sensibilmente Siemens agli obbiettivi prefissati per il 2020, soprattutto in termini di emissioni di CO2. All'interno dell'edificio passano circa 66 km di tubatura suddivisi tra fornitura di acqua, impianto di riscaldamento, raffreddamento e irrigazione: una lunghezza pari a tre volte la Munich Middle Ring Road. L'intera struttura sarà costantemente monitorata da circa 30.000 data points. OPERA DI INGEGNO E ARTE A completare l'ambizioso progetto c'è anche la componente artistica: la splendida scultura di bronzo Schwesterngruppe (Gruppo di Sorelle) di Georg Baselitz accoglie chi si appresta ad entrare all'interno del complesso. La scultura è parte integrante della nuova concezione di edificio aperto di Siemens. Joe Kaeser, Presidente e CEO di Siemens AG, ha dichiarato in occasione della cerimonia inaugurale dell'opera d'arte: "Il nostro quartier generale è il luogo degli incontri, anche di tipo artistico. Siamo grati che opere di arte contemporanea così importanti siano presentate qui nella sezione pubblica del nostro edificio." Una seconda opera, che si erige sempre all'interno del quartier generale, è la scultura chiamata The Wings, creata dall'architetto e artista Daniel Libeskind e tra le massime espressioni artistiche protagoniste di EXPO 2015, dove ha incantato migliaia di visitatori con un'alternanza costante di suoni, immagini e forme pulsanti, ispirate alle tendenze tecnologiche del futuro: dalla fabbrica digitale all'energia sostenibile, fino alle infrastrutture intelligenti. Situata direttamente sulla Oskar-von-Miller-Ring di Monaco, segna un punto di riferimento al nuovo asse che collega il centro città al distretto dei musei. Con altre due copie della scultura che saranno installate nelle sedi Siemens di Erlangen (la sede più grande della multinazionale) e Berlino GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 01/07/2016 23 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Siemens inaugura a Monaco il nuovo Headquarter: nuova vision aziendale 24/06/2016 03:56 Sito Web www.affaritaliani.it GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 01/07/2016 24 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato (città nella quale è stata fondata l'azienda), il gruppo simboleggia un ponte che collega le sedi storicamente più rilevanti di Siemens. DA MONACO A MILANO L'inaugurazione del nuovo Headquarter anticipa di due anni la realizzazione di un altro ambizioso progetto, anch'esso parte della nuova vision cui Siemens punta con entusiasmo e determinazione. Si tratta del nuovo quartier generale di Siemens in Italia, che sorgerà a Milano nel 2018. Progettato dallo studio di architettura Barreca e La Varra, offrirà un ambiente di lavoro moderno e stimolante per oltre 900 collaboratori su 15.000 metri quadri di superficie e conterrà una sala conferenze, un training center e una mensa. Attualmente l'area di via Vipiteno, dove è partito il cantiere, comprende un edificio già esistente con uffici, palestra, centri di competenza e laboratori di ricerca (oltre 800 collaboratori). A lavori ultimati i due palazzi si troveranno nella stessa area e saranno circondati da un ampio parco a disposizione per i dipendenti. A corredo del nuovo quartier generale, il progetto prevede sia la realizzazione di una strada pubblica che congiungerà via Ponte Nuovo con via del Ricordo, sia un campo da calcio. I lavori saranno coordinati da Siemens Real Estate, la divisione responsabile di tutte le attività immobiliari della Società. Il progetto rientra nella strategia globale di Siemens basata sulla sostenibilità che ogni anno riceve il riconoscimento dell'indice Dow Jones (DJSI). Prima di tutto, l'edificio sarà un green building con certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), in grado di soddisfare i più alti standard di sostenibilità ambientale. E poi anche qui sarà implementato lo smart working che Siemens adotta dal 2011. Questo nuovo modo di lavorare è caratterizzato, oltre che dalla flessibilità dei dipendenti che sono più liberi negli spostamenti casa-ufficio, anche dalla riduzione degli spazi dedicati agli uffici, il che si traduce in minor consumo di illuminazione e clima, e quindi ridotte emissioni inquinanti nell'ambiente. ECOSOSTENIBILITA 3 articoli 01/07/2016 Pag. 1 diffusione:305863 tiratura:387811 rifiuti, è subito emergenza Sergio Rizzo Il giorno del trionfo di Virginia Raggi, Beppe Grillo profetizzava: «Loro molleranno la spazzatura in mezzo alla strada per dire: "Avete visto come hanno ridotto Roma?"» Forse non sapeva, il garante del Movimento 5 Stelle, che questo succede «ogni maledetta domenica», come avrebbe detto Oliver Stone. E non solo. Succede anche ogni maledetto giorno festivo, qual è per esempio nella capitale il 29 giugno, ricorrenza dei santi Pietro e Paolo. E mentre la sindaca Virginia Raggi era alle prese con il rebus della sua giunta, magicamente i 67 mila cassonetti disseminati per la città traboccavano di rifiuti, l'immondizia tracimava nelle strade, cartacce, lattine e bottiglie vuote s'impadronivano delle meravigliose piazze del centro piene di turisti. Siamo già al sabotaggio? Chi avanza il sospetto dovrebbe sapere prima di tutto come funziona a Roma. Dovrebbe sapere che la pulizia delle strade nei giorni di festa è ridotto al 25 per cento, e che la raccolta dei rifiuti non supera il 30 per cento. Il che, in una città dove proprio in quei giorni la pressione dei visitatori si avverte di più, non è certo un bel viatico. Spiegano gli esperti che pure nelle altre metropoli italiane il servizio festivo viene svolto a ritmi ridotti. Ma il giorno dopo, a Milano, gli impianti lavorano il doppio e nessuno se ne accorge. A Roma, invece, gli impianti non ci sono proprio. Non c'è più nemmeno la discarica di Malagrotta, il buco senza fondo che ingoiava tutto. In compenso, però c'è la burocrazia. La costruzione del sito per far fronte ai casi di emergenza è bloccata alla Conferenza dei servizi da due anni e mezzo. La richiesta di esportare in Germania 500 tonnellate di spazzatura al giorno è ferma da febbraio alla Regione Lazio. Dove da un anno e mezzo sono arenate anche le procedure per realizzare il primo eco distretto. Così ogni maledetto lunedì nella Capitale d'Italia l'emergenza è dietro l'angolo. Ma se lunedì i netturbini fanno sciopero è garantita. Se poi lo sciopero si prolunga il martedì, meglio non parlarne. Immaginate dunque il risveglio di Roma la mattina di mercoledì 13 luglio, dopo la domenica e ben due giorni di sciopero. L'hanno proclamato i sindacati alle prese con un rinnovo del contratto di lavoro nazionale che si profila non facile: soprattutto a Roma. I vertici dell'Ama chiedono due ore in più di lavoro, da 36 a 38 ore settimanali e che la domenica e i festivi siano giorni come tutti gli altri. Ma già, a quanto pare, gli hanno risposto picche. Per capire che cosa sta accadendo nella capitale dopo l'arrivo di Virginia Raggi non si può che partire da qua. Oltre che, naturalmente, da uno stato di cose che propone quotidianamente situazioni disastrose. L'ultima scoperta la racconta il nostro Rinaldo Frignani nelle pagine della cronaca di Roma: tre discariche abusive a villa Pamphili, uno dei più grandi polmoni verdi della città. Nessuno può escludere che dietro gli episodi di questi giorni, a cominciare dai roghi dei cassonetti che hanno sconvolto Il quartiere di Tor Bella Monaca, ormai sempre più la Scampia romana, si possa intravedere un inquietante messaggio diretto alla futura giunta grillina. Di sicuro la partita della spazzatura, che com'è stato ricordato su queste colonne ha bruciato intere generazioni politiche, e che fa girare quantità inenarrabili di denaro, risulterà decisiva anche qui. Con un'amministrazione che dichiara la propria fede incrollabile nella legalità, costretta al tempo stesso a fare i conti con il possibile ricatto dell'emergenza continua. Un passaggio cruciale per Virginia Raggi, preoccupata al punto da volere relazioni giornaliere sullo stato del servizio. Tutto questo mentre dovrebbero suggerire attenzione non minore certi sviluppi nell'azienda municipalizzata. Dove le fuoruscite di personaggi legati a parentopoli, volute dall'attuale gestione di Daniele Fortini, hanno lasciato strascichi velenosi. E dirigenti sindacali da poco emarginati si sono già riaffacciati sulla scena. ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 01/07/2016 26 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato lo sciopero a metà luglio 01/07/2016 Pag. 1 diffusione:305863 tiratura:387811 ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 01/07/2016 27 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Dice tutto il caso del potente capo dei netturbini della Cisl, sindacato che all'Ama controlla migliaia di tessere. Già garante della pax aziendale al tempo di Franco Panzironi, successivamente si era dovuto fare da parte. Ma giusto il tempo per rientrare in pompa magna alla guida del sindacato dopo essere uscito dalla finestra, accompagnato per di più da una lettera ufficiale della Cisl che cancellava un forse troppo frettoloso avvicendamento. Altri segnali, e questi fin troppo chiari. © RIPRODUZIONE RISERVATA La parola Ama Si tratta di una società della Capitale che opera nel settore dei servizi ambientali. Fondata nel 1985, la public utility del Comune di Roma ha assunto la sua denominazione attuale nel 2000. Tra le sue funzioni: il trattamento e lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani, i servizi cimiteriali e il mantenimento del decoro urbano (pulizia delle strade, dei bagni pubblici, disinfestazioni) 67 le migliaia di cassonetti sparsi per le strade di Roma: la pulizia delle strade nei giorni di festa è ridotta al 25 per cento 30 la percentuale della raccolta dei rifiuti nella Capitale durante i giorni festivi: la cifra non è dissimile da quella di altre città 38 le ore settimanali di lavoro secondo le richieste dei vertici Ama (ora sono 36), ma la richiesta per ora è stata rifiutata Foto: Tra i turisti Immondizia per le strade della Capitale in Via dei Pastini ( Benvegnù-Guaitoli ) 30/06/2016 Pag. 18 diffusione:155874 tiratura:211650 Competenze per la smart industry NON SOLO AULA Alle lezioni teoriche si accompagnerà la presenza direttamente nelle aziende, supportate anche nella crescita del capitale umano Barbara Ganz pDalla manifattura tradizionalea un progetto di Smart manifacturing che richiede innovazione e formazione. Una rivoluzione che nasce dalla sempre più stretta interazione coni comparti dell'Ict e del digitale, della prototipazione, dell'automazione, dell'eco-compatibilità ed efficienza energetica, del design e uso di nuovi materiali. In Veneto due progetti - realizzati nell'ambito del Fondo Sociale Europeo della Regione - prendono per mano le imprese. Il primo, firmatoConfindustria Veneto Siav, coinvolge 25 aziende manifatturiere che sa- ranno accompagnate in un percorso di innovazionee trasferimento tecnologico e di conoscenza. Si chiama Smart Manufacturing: Tecnologie, Design e Digitalizzazione, e «ci permette - spiega Stefano Miotto, direttore della società di servizi promossa dagli industriali veneti - di utilizzare strumenti di innovazione e formazione con molto più valore aggiunto rispetto a quelli tradizionali. Entreremo nelle aziende per supportarle non solo nel processo d'innovazione, ma anche nella formazione di capitale umano innovativo». A una prima fase informativa su diversi aspetti della Smart Manufacturing e sulle opportunità di finanziamenti regionali ed europei, attraverso workshop, seguiranno corsi di formazione interaziendale direttamente nelle aziende, di 80 e 40 ore, incentrati su tecnologie, design e digitalizzazione. Successivamente, le imprese potranno approfondire uno di questi aspetti ed essere supportate nella realizzazione di un progetto d'innovazione finanziato nell'ambito dei fondi sociali europei. A luglio 2017 la presentazione dei risultati. Un secondo progettoè firmato da Unis&F, società di servizi e formazione degli industriali di Trevisoe Pordenone, edè dedicato al "nuovo responsabile R&D": rivolto anch'esso a 25 aziende, nell'ambito dei processi di innovazione interviene in particolare sulle competenze dei responsabili ricerca e sviluppo per trasferire loro un approccio più orientato al clientee al mercato. Il percorse prevede sempre tre workshop informativi aperti a tutti e successivi interventi di consulenza alle aziende per la trasformazione dell'idea in business di successo e sulle opportunità offerte da Horizon 2020.I progetti potranno trovare concreta realizzazione all'interno di Unis&Flab di Treviso, dove i prodotti vengono scannerizzati, realizzati attraverso stampanti 3Do taglio laser, sottoposti ad analisi sensoriale e a riprese video da diverse prospettive attraverso l'utilizzo di droni. ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 01/07/2016 28 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato Innovazione e formazione. Due progetti di Confindustria Veneto Siav e Unis&F con il Fondo sociale europeo VENETO VENEZIA 29/06/2016 Pag. 15 diffusione:155874 tiratura:211650 Documento Ance al Governo Giorgio Santilli Documento Ance al Governopagina 19 p«Dobbiamo superare la frammentazione degli interventi nelle città per ripartire con politiche urbane capaci di dare respiro alle scelte strategiche. I nuovi sindaci devono avere il coraggio di dare alla loro città una visione lungae selezionarei progetti sulla base di questa visione». Claudio De Albertis, presidente dell'Ance (Associazione nazionale costruttori edili), ha nel cuore le politiche urbane da sempre. Riqualificazione strategica, serve. Davantia sé ha una tabella - contenuta nello studio che l'Ance ha recentemente messo a punto sulle «politiche urbane» - che raccoglie i fondi, non pochi, che lo Stato destina ai progetti urbani: piano periferie 500 milioni, piano aree degradate 200 milioni, piano città 318 milioni, Pon Metro 896 milioni, piano stralcio per il rischio idrogeologico 1,3 miliardi, riqualificazione edifici scolasti- ci 2,5 miliardi, Fondo sviluppo coesione 36 miliardi (da programmare), Fondi strutturali europei 51,7 miliardi, impianti sportivi 100 milioni e ancora piani nazionali banda larga, fondi della Cassa depositi e prestiti, piano per la mobilità sostenibile. Senza contare le fette di risorse destinate alle città dai 51,7 miliardi dei Fondi strutturali europei. «Bisogna garantire- dice De Albertis - l'integrazione dei fondi e la definizione di visioni e strategie unitarie a livello territoriale per l'utilizzo di tutte le risorse disponibili. Questo significa cambiare approccio rispetto al passato e ragionare in termini di fabbisogni e progetti di riqualificazione urbana validi e strategici e non più in funzione dei finanziamenti disponibili per ottenere i quali si attiva qualunque tipo di progetto». Potrebbe funzionare l'idea di integrare tutti questi finanziamenti in un fondo unico per le città che premi solo progetti strategici capaci di diventare un motore di crescitae di rigenerazione urbana? «È la nostra idea, certo, è necessario superare un sistema di fondi frammentati che premiano, a loro volta, progetti frammentati e privi di alcuna linea strategici». «Lo ripeto - dice De Albertis in questo momentoè necessario prendere fiato: vale per il governoe vale peri nuovi sindaci. Evitiamo di affastellare progetti mal fatti e risorse distribuite a pioggiae concentriamocia individuare le reali priorità strategiche. Su quelle concentriamo le risorse in funzioni di progetti condivisi e di qualità». Ci sono poi gli aspetti fiscali e urbanistici. «La demolizione e ricostruzione - dice De Albertis - ha fatto un passo avanti con il riconoscimento legislativo di interventi che modifichino volumetrie e sagome, ma sul piano fiscale questa tipologia continua ad avere una penalizzazione. Bisogna fare un salto». Una riqualificazione urbana che metta la qualità al centro del progetto oggi non può prescindere dall'aspetto energetico e da un uso piùù efficiente dei crediti di imposta del 50% e del 65% rispettamente per il recupero e per l'efficientemento energetico. «Le operazioni di riqualificazione energetica urbana su larga scala devono poter usufruire di queste agevolazioni. Ma, per renderle più efficienti, sarebbe bene concederle in misura più intensa via via che cresce l'investimento fattoe il risultato ottenuto i termini di efficienza energetica». L'Ance ripropone anche forme di tassazione agevolate per quelle imprese che si impegnano ad acquistare abitazioni vecchie ed energivore e a ristrutturarleea elevarle di classe energetica entro un periodo di tempo di5 anni. «Bisogna agevolare la sostituzione edilizia se vogliamo far respirare le nostre città, dice De Albertis. PER LO SVILUPPO n Misure richieste Claudio De Albertis (nella foto), presidente Ance, afferma che va superata «la frammentazione degli interventi nelle città per ripartire con scelte urbane capaci di dare scelte strategiche. Alla proposta di un fondo unico per le città si unisce la richiesta di forme di tassazione agevolata per le imprese che si impegnano ad acquistare abitazioni vecchie ed energivore e a ristrutturarle elevandole di classe energetica entro uhn periodo di tempo di 5 anni ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 01/07/2016 29 La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato RIQUALIFICAZIONE Edilizia