Monoclonal Mouse
Anti-Human HLA-DP, DQ, DR Antigen/FITC
Clone CR3/43
Codice n. F0817
Uso previsto
Per uso diagnostico in vitro.
L’uso di F0817 è previsto in citometria a flusso. L’anticorpo anti-antigene HLA-DP, -DQ, -DR è considerato
essenziale per la valutazione iniziale delle leucemie acute, delle leucemie croniche T e mieloidi assieme ad un
gruppo di anticorpi differenti (1-3). L’uso di F0817 non è previsto nella tipizzazione tissutale.
L’interpretazione dei risultati deve essere effettuata da professionisti qualificati, nel contesto dell’anamnesi
clinica del paziente e di altri test diagnostici.
Sinonimo dell’antigene
HLA-DR (5-7).
Introduzione
È ora riconosciuto che il sistema antigenico leucocitario umano (HLA), originariamente scoperto come risultato
di una reazione di trasfusione, gioca un ruolo cruciale in molte aree della medicina clinica. Le molecole
dell’HLA sono codificate da un cluster di geni strettamente correlati localizzato sul braccio corto del cromosoma
6. In base ad alcune caratteristiche strutturali e funzionali dei geni, la regione è stata suddivisa in tre parti:
regioni HLA di classe I, classe II e classe III (4). I geni A e B dell’HLA di classe II, DP, DQ e DR, codificano un
eterodimero formato da due catene  e  associate in modo non covalente rispettivamente di circa 34 e 28
kDa (4).
La funzione principale delle molecole HLA-DP, DQ e DR è quella di presentare i peptidi antigenici, per la
maggior parte di natura esogena, alle cellule T CD4-positive. È inoltre noto che le molecole HLA sono
associate a diverse patologie autoimmuni, non-autoimmuni e infettive e che limitano la risposta anticorpale a
determinati antigeni e vaccini (4).
Le molecole HLA-DP, DQ and DR sono espresse in modo costitutivo sulle cellule che presentano gli antigeni
(APC), come i linfociti B, i monociti e le cellule dendritiche ma possono essere individuate anche sui linfociti T
citotossici/soppressori e sui granulociti attivati (4, 5). È in dubbio se gli antigeni HLA-DP, DQ and DR siano
anche espressi sulle piastrine attivate. L’espressione dell’HLA di classe II può essere indotta anche su cellule e
tessuti come i fibroblasti e le cellule endoteliali come conseguenza dell’attivazione e/o da determinate citochine
come l’interferone , il fattore di necrosi tumorale e l’interleuchina-10 (4). L’antigene è stato riscontrato sulla
superficie cellulare di blasti leucemici provenienti da casi di leucemia linfoblastica acuta a cellule B (LLA), di
pre-LLA a cellule T, di leucemia mieloide acuta (LMA), eccetto l’LMA-M3 e di leucemia cronica a cellule B e T,
di leucemia mieloide cronica (LMC) in crisi blastica e di linfomi del tipo a cellule B e T (1-3, 6, 7). L’antigene
HLA-DP, DQ, DR è generalmente assente nei tumori non ematopoietici e nel mieloma multiplo (6).
Reagente fornito
Il coniugato anti-antigene HLA-DP, DQ, DR, F 0817, è stato prodotto da un anticorpo monoclonale murino
purificato. Il coniugato è fornito in forma liquida in soluzione tampone contenente albumina di siero bovino
all’1% (BSA) e NaN3 15 mmol/L, pH 7,2. Ciascuna fiala contiene 100 test (10 L di coniugato per un massimo
di 106 leucociti).
Isotipo: IgG1, kappa. Concentrazione di coniugato, mg/L: fare riferimento all’etichetta sulla fiala.
Specificità
Anticorpo,
codice n.
Fluorocromo
Controllo negativo,
codice n.
F0817
FITC (isotiocianato di fluoresceina Isomero 1)
X0927
L’ant-human HLA-DP, DQ, DR antigen CR3/43 reagisce con le catene ß dell’eterodimero α ß di tutti i prodotti
della famiglia dei geni DP, DQ e DR durante il First International Workshop and Conference on Monoclonal
Antibodies to Human MHC Class II Antigens (1983) e la sua specificità è stata accertata assieme ad altre
caratteristiche mediante tecniche differenti, fra cui la reattività con l’antigene isolato, l’immunoblotting e la
marcatura di cellule trasfettate (8).
Nel sangue normale periferico l’anticorpo colora le cellule B e la maggior parte dei monociti ma non reagisce con le
cellule T e con i polimorfonucleati normali. Tuttavia, vengono colorate le cellule T attivate nel sangue periferico (5).
L’anti-antigene HLA-DP, DQ, DR non reagisce con gli eritrociti e i megacariociti (6).
L’analisi immunoistochimica ha dimostrato che l’anti-antigene HLA-DP, DQ, DR, CR3/43, marca leLMA (5 casi
su 5 (6)), le LLA a cellule B (3 casi su 3 (6)), le leucemie croniche e i linfomi del tipo a cellule B e T (3 casi su 3
(6) e 45 casi su 46 (7)) e le LMC in crisi blastica (1 caso su 1 (6)). L’anticorpo non marca il mieloma multiplo (0
casi su 3) ma evidenzia una colorazione debole di una minoranza di cellule nei carcinomi metastatici della
mammella (2 casi su 5) (6).
Precauzioni
1. Per operatori specializzati.
2. Questo prodotto contiene sodio azide (NaN3), sostanza chimica altamente tossica allo stato puro. Alle
concentrazioni indicate, il prodotto non è classificato come pericoloso, ma la sodio azide potrebbe reagire con
le tubature in piombo e rame formando azidi metalliche altamente esplosive. Per lo smaltimento del prodotto è
consigliabile sciacquare abbondantemente per prevenire la formazione di azidi metalliche nelle tubature.
3. Come per ogni prodotto di derivazione biologica, utilizzare procedure di manipolazione adeguate.
(102759-004)
F0817/IT/MBH/04.03.05 p 1/2
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Conservazione
Conservare al buio a 2-8 C. Non usare dopo la data di scadenza riportata sulla fiala. Se i reagenti sono
conservati in condizioni diverse da quelle specificate, l’utente deve verificarne le condizioni. Non esistono segni
evidenti che indichino l’instabilità del prodotto. Per questo motivo, è necessario includere gli opportuni controlli
positivi e negativi per ogni campione del paziente. Se si dovesse osservare una colorazione inattesa non
attribuibile a modifiche delle procedure di laboratorio e si sospetta un problema relativo all’anticorpo, contattare
il nostro Servizio Tecnico.
Procedura di colorazione
1.
Raccogliere il sangue venoso in una provetta contenente un anticoagulante.
2.
Isolare le cellule mononucleate per centrifugazione in un mezzo di separazione. Alternativamente, lisare le
emazie dopo la fase 6.
3.
Lavare le cellule mononucleate due volte con RPMI 1640 o con PBS, pH 7,2-7,4.
4.
Miscelare 100 L di sospensione cellulare con 10 L di F0817.
5.
Come controllo negativo, utilizzare un anticorpo monoclonale non reattivo dello stesso isotipo e coniugato
con lo stesso fluorocromo (vedi tabella).
6.
Incubare al buio a 4 C per 30 minuti.
7.
Lavare due volte con PBS contenente BSA al 2%. Risospendere le cellule in un fluido appropriato per
citometria a flusso, p.e. 0,3 mL di paraformaldeide (fissativo) all’1% in PBS 0,01 mol/L, pH 7,4.
8.
Analizzare con un citometro a flusso.
Per il controllo del reagente e della preparazione, si raccomanda di includere un campione di controllo positivo
e un campione di controllo negativo idonei in ogni prova. Occorre ricordare che i coniugati con fluorocromo
sono fotosensibili e che pertanto i campioni devono essere protetti dalla luce durante la procedura di
colorazione, fino all’analisi.
Riferimenti bibliografici
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De Zen L, Orfao A, Cazzaniga G, Masiero L, Cocito MG, Spinelli M, et al. Quantitative multiparametric
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8.
Appendix. Table of workshop monoclonal antibodies and a synopsis of their principal characteristics. In:
Steel CM, editor. Disease markers. Special Issue. Human MHC Class II Antigens: Genetics, Structure and
Function. Sussex: John Wiley & Sons, Ltd., 1984;2:363-69.
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