Corso di Tecniche della Promozione A.A. 2016-2017 La promozione al tempo dei Social Media Simona D’Amico [email protected] 1 Indice Il consumatore digitale e iperconnesso Utilizzare i Social Media con fini promozionali: pro e contro Il Modello POEM Il Social Reward e il Social Login Il Social Customer Care L’integrazione tra i programmi Loyalty e i Social Media 2 Il consumatore digitale e iperconnesso Utilizza la rete nella fase del pre-acquisto Oltre la metà della popolazione italiana è multicanale e la rete è uno strumento essenziale già nella fase del preacquisto. La rete è strumentale a comparare e perfezionare la scelta che non necessariamente sfocerà nell’ecommerce Riconosce nuovi soggetti influenzatori I consumatori seguono i consigli e i suggerimenti di altri consumatori sul Web. Forum, blog e social network sono gli influencer principali nel processo di acquisto del consumatore digitale e pierconnesso Utilizza lo smartphone nel pdv per … • • • • Confrontare i prezzi; Inviare messaggi o fotografie dell’acquisto ad amici/conoscenti; Cercare informazioni aggiuntive sui prodotti; Cercare recensioni online relative ai prodotti Ha sempre meno fiducia nella pubblicità tradizionale La pubblicità è considerata di supporto a tutto quanto passa attraverso la rete, perdendo il suo ruolo centrale 3 Le nuove sfide della promozione Integrare i canali fisico e virtuale con l’obiettivo di assicurare una seamless experience al cliente che, spesso, si trova on-line e instore anche contemporaneamente; Utilizzare i Social Media che, segnando il passaggio dal web 1.0 al 2.0, consentono di innovare le strategie promozionali aggiungendo creatività e prevedendo un ruolo sempre più attivo per i clienti; Sfruttare le opportunità della «gamification». 4 5 Gli User Generated Content Sono pubblici e accessibili su un sito o su di una piattaforma digitale Derivano da uno sforzo creativo Mancano di pratiche e routine professionali 7 I vantaggi dell’investimento sui Social Media con fine promozionale Raggiungere una maggiore ampiezza dell’audience, profondità e personalizzazione dei contenuti e coinvolgimento. Gli stadi dell’engagement sui Social Media si distinguono in cinque livelli, a intensità crescente: - observer - follower - engaged - endorsed - contributor Segmentare in maniera precisa, utilizzando informazioni e variabili che nessun altro mezzo consente; Ottenere degli ongoing insights a fine campagna precisi ed accurati; Ricevere un servizio di supporto costante. 8 Le minacce e i rischi dell’investimento nei Social Media con fine promozionale Il paradigma di riferimento è quello della conversazione e non più della comunicazione che coinvolgono quattro livelli di network differenti che rappresentano una notevole complessità gestionale: dall’azienda al cliente dal cliente all’azienda tra cliente e cliente tra azienda e azienda Potrebbe essere una minaccia la creazione di user generated content che nuocciono all’immagine dell’impresa. 9 Patrizia Pepe, quando la brand reputation passa attraverso una foto su Facebook Ad aprile 2011 il brand di abbigliamento lancia una campagna intitolata “Who is Patrizia?”, seguita subito da un’altra intitolata “Where is Patrizia?”. Una delle foto pubblicate sulla fanpage Facebook attira l’attenzione di alcune utenti, che commentano criticando la scelta di una modella molto magra. La risposta ufficiale del brand non si lascia attendere ed è molto secca: “Scusate se non rispondiamo, sono polemiche non utili”. Ciò non placa gli utenti che continuano a commentare negativamente la foto. Si scatena la vera e propria crisi e la polemica dilaga approdando anche sugli altri social, su testate giornalistiche online e su siti e blog specializzati. La gestione del piano editoriale Equilibrio nella qualità dei contenuti, tra contenuti promozionali e contenuti che hanno invece una finalità di svago, e la quantità degli stessi; Spesso alla base della creatività del piano editoriale si trova lo storytelling, inteso come lo sforzo di creare una storia intorno al brand per coinvolgere ed emozionare le persone che leggeranno i post dell’azienda. 11 http://www.mediabuzz.it/5-esempi-di-storytelling-per-la-tua-azienda/ Coco Chanel viene raccontata come un personaggio fiabesco. C’era una volta, così la voce narrante del video introduce la ragazza e la donna che ha dettato i criteri dell’eleganza. E fa capire come ogni elemento della sua vita è diventato punto di forza dello stile Chanel. Uno schema per la redazione di piano editoriale Canale Obiettivo Contenuto Tipo di post Target Settimana Reach e Valutazione 1 Metriche Performance Awareness Storytelling Update di stato All giorno/ora “…” Like, Share, Commen ts Conversion CTA Update di stato + link Cluster 1 … Click, Downloa d Facebook 14 Alcuni esempi di piani editoriali di successo… La pagina fb di Gianni Morandi La pagina Instagram di Tiffany Pur essendo prodotti editoriali molto diversi, queste pagine hanno in comune un fattore critico di successo… 15 La pagina piace a 2 milioni di fan Come mai tanto successo? L’azienda sta utilizzando Instagram per mostrare agli utenti tutti i dettagli del processo di produzione dei suoi prodotti, a partire dalla materia prima fino all’ottenimento del prodotto finito, ovvero gli anelli di diamante. È un modo per “umanizzare” il brand, facendo diventare il follower partecipe di un processo e affezionandolo allo stesso. 17 Facebook come strumento promozionale PAGINE: hanno lo scopo di aggiornare gli utenti/clienti su tutto ciò che può ruotare attorno all’universo di riferimento di un’azienda e a livello di marketing sono lo strumento migliore da utilizzare per: attività di branding; lancio nuovi prodotti; comprensione delle aspettative dei clienti; aumento del traffico al sito web/blog; incremento delle vendite. INSERZIONI: una volta creato un annuncio con immagine e testo è possibile definirne il target. 18 La definizione di un obiettivo per le pubblicità su Facebook 19 Instagram come strumento promozionale Instagram si caratterizza per la vocazione all’immagine, veicolo di emozioni e sensazioni che sui social si diffondono in modo anche virale; Il suo legame con il mobile è strettissimo (Instagram nasce come app); Su Instagram la pubblicità è arrivata anche in Italia. Per aziende di diverse dimensioni è possibile utilizzare Instagram come piattaforma su cui promuovere le proprie campagne di advertising. 20 La piattaforma social-fotografica è l’ideale palcoscenico per l’immaginario Pan di Stelle. Una serie di scatti presenta i diversi prodotti della gamma, inseriti in un contesto magico e onirico. Pan di Stelle è uno dei primi brand italiani presenti su Instagram. 21 Twitter come strumento promozionale È la piattaforma di microblogging dove tutto avviene in 140 caratteri ed è organizzato attraverso l’uso degli hashtag e delle mention; Come facebook anche twitter prevede la possibilità per le imprese di gestire un account, monitorare l’andamento delle campagne e gli insight finali e di utilizzare alcuni strumenti a pagamento; Periscope è una piattaforma dove è possibile vedere e condividere video in diretta streaming tutti i giorni, ad ogni ora. 22 La definizione di un obiettivo per le pubblicità su Twitter 23 Il modello POEM Il modello POEM identifica i diversi tipi di approccio che un’impresa può avere online con i propri clienti. POEM è l’acronimo di: Paid Media: rappresentano tutte le forme di comunicazione e promozione acquistate dalle imprese sui media digitali, come le display ads; Owned Media: si tratta di tutti i punti di esposizione e contatto attivati dall’impresa sui media digitali, in particolare quelli social (pagine ufficiali di FB, account di Twitter, blog aziendali); Earned Media: sono un dono. Significa ottenere visibilità per il proprio brand o per i propri prodotti/servizi attraverso il passaparola. Questo tipo di media è gratis per l’impresa. 24 Trade off #1: Il ruolo della pubblicità per i SNSs Gli investimenti pubblicitari ricoprono un ruolo preponderante nei business model dei SNSs: oltre il 90% delle revenue deriva infatti dalla pubblicità; La forte dipendenza da un’unica tipologia di flusso di ricavi potrebbe minare la sostenibilità del modello di business dei principali SNSs; Un repentino cambiamento sul fronte legislativo, a tutela della privacy del navigatore minerebbe queste fonti di ricavi; Il trad offe per i SNSs è quello che si crea tra la necessità di ricavi derivanti dalla pubblicità, per la quale serve mantenere elevato il numero di utenti attivi, e la scarsa voglia che le persone hanno di vedere la pubblicità sui propri newsfeed. 25 Trade off#2: Be personal, not (only) promotional • Il web 2.0, del quale i social media sono la principale essenza, richiede alle imprese di cambiare approccio, integrando la vocazione promotional con quella personal; • Gli account non personali che hanno maggiore successo in termini di reach organica ed engagement rispettano due requisiti: offrono alle persone stralci della propria quotidianità che in genere resta lontana dai riflettori, non parlano la lingua sofisticata del marketing ma quella di tutti i giorni rivolgendosi alla community online senza il classico approccio top down ma peer to peer, per tono e contenuti. 26 I Social Media e i programmi di CRM I Social Media possono rappresentare una via anche per integrare e arricchire i programmi di Customer Relationship Management delle imprese, in particolare attraverso: Social Rewards Social Login Customer Care online. In questo caso, gli sforzi promozionali sono finalizzati alla fidelizzazione della target audience. 28 I Social Reward Per Social Reward si intende quella tattica di loyalty marketing che intende premiare attraverso il riconoscimento di punti e premi, le attività che gli iscritti ai programmi fedeltà compiono sui propri SNSs riferendosi all’azienda. 29 I Social Login Le applicazioni di Social Login permettono ai navigatori del web di iscriversi molto velocemente a siti/applicazioni/contest utilizzando le credenziali già attive sui principali siti di Social Networking. Maggior numero di iscrizioni e sottoscrizioni, grazie all’esperienza «oneclick login» che semplifica e rende immediato il processo; Possibilità di aggiungere e ottenere un numero ed una qualità molto maggiori di informazioni alle anagrafiche del proprio CRM derivanti dalle informazioni condivise con i Siti di Social Networking; Permette di poter contare su dati sempre aggiornati: ad ogni accesso tramite social login infatti è possibile avere un refresh delle informazioni. Aggiornate magari anche in una sola delle altre piattaforme. Questa opzione può diminuire di molto il tasso di obsolescenza dei database aziendali. 30 I Social Login 31 Il Social Customer Care Le best practices nella gestione del social customer care sono: • • • • • la creazione di account dedicati su Twitter. Su FB è possibile attivare un collegamento diretto con il website dell’azienda, permettendo di veicolare su di una piattaforma di proprietà e non pubblica la gestione delle segnalazioni; la definizione e la pubblicazione dei Terms of Service, che segnalino l’operatività dell’account, dando alternative qualora gli account non siano attivi in determinate fasce orarie e presentando gli operatori che firmeranno le risposte; l’utilizzo nelle risposte di un tono informale ed empatico; la definizione di un piano editoriale che svolga la funzione delle FAQ e si alterni alle risposte date ai clienti; la creazione di un’immagine coordinata a quella dell’azienda, che innesti un circolo virtuoso con gli altri canali dell’azienda stessa. 32 La sfida di integrazione tra canale fisico e digitale Occorre considerare alcuni punti chiave che devono essere seguiti dai brand che intendono integrare i Social Media nelle campagne promozionali e nelle attività di CRM: • • • • i social media devono integrarsi e non sostituire le tradizionali leve di marketing; l’utilizzo dei social media deve rispondere ad obiettivi chiari, realistici e condivisi; nei social media si incontrano persone e le aziende devono cercare di adeguare il proprio stile di comunicazione e i contenuti al tono della conversazione; i temi legati ai social media e ai SNSs sono in continua evoluzione. Di qui la necessità di un continuo aggiornamento. 33