Fragole, possibili alleate della prevenzione Le fragole potrebbero rappresentare un’arma in più contro il tumore al seno, anche se al momento i test sono stati effettuati solo sui topi. Uno studio italiano, di ricercatori dell’Università Politecnica delle Marche, in collaborazione con altri dell’America Latina e spagnoli, pubblicato su Scientific Reports, ha infatti evidenziato che con un estratto di questi frutti si può bloccare la diffusione del tumore. “Abbiamo mostrato per la prima volta che l’estratto di fragole, ricco di composti fenolici, inibisce la proliferazione delle cellule del tumore al seno in modelli in vitro e in vivo”, spiega Maurizio Battino, coautore dell’articolo. Per gli esperimenti in vitro è stata utilizzata una linea di cellule tumorali altamente aggressive e invasive, trattate con concentrazioni diverse di estratto della varietà Alba di fragola, per 24, 48 e 72 ore. Ne è emersa una diminuita vitalità cellulare (dipendente dal dosaggio e dall’ora), che ha bloccato il ciclo che porta alla divisione delle cellule e ne ha inibito la migrazione. È stata osservata inoltre una ridotta espressione di geni coinvolti nelle metastasi. Per gli esperimenti in vivo, topi femmine di un mese sono state divise in due gruppi, uno dei quali con una dieta che per il 15% consisteva di estratto di fragole. Un mese dopo a tutti gli animali sono state iniettate cellule tumorali. Il tumore è risultato ridotto in peso e volume e si bloccava la propagazione a tessuti sani con diete che prevedevano estratti di fragole. Secondo gli studiosi, pur non essendo i risultati ancora applicabili all’uomo, una dieta ricca che includa le fragole potrebbe rappresentare una buona strategia di prevenzione. Fonte: Ansa La scoperta: la corsa fa bene o male alle ossa? La rivista scientifica “Bone” ha pubblicato uno studio che mostra come alcuni esercizi specifici come correre e saltare riescano favorire la formazione delle ossa, aumentandone la densità. L’osteoporosi colpisce più di 200 milioni di persone in tutto il mondo ed è un grave problema di salute pubblica, in quanto favorisce fratture e ricoveri. Il team dell’Università del Missouri-Columbia, guidato da Pamela Hinton, ha preso in esame 38 uomini di età compresa tra 25 e 60 anni affetti da osteopenia, ovvero bassa massa ossea, suddividendoli in due gruppi. Un gruppo ha eseguito esercizi come affondi e squat, l’altro gruppo ha eseguito vari tipi di salti. Dopo 12 mesi di esecuzione, per due o tre volte a settimana, di questi esercizi in entrambi i gruppi è stata osservata una diminuzione del livello di sclerostina, proteina che, ad alti livelli, ha un impatto negativo sulla formazione dell’osso. L’altro cambiamento significativo è stato un aumento dell’ormone IGF-1, che invece innesca la crescita delle ossa. “Spesso le persone sanno di dover fare attività fisica per prevenire l’obesità, malattie cardiache o diabete”, spiega Hinton. Tuttavia, sport come nuoto e ciclismo, hanno benefici per la salute globale, ma non rafforzano lo scheletro. “C’è quindi anche bisogno – conclude – di fare esercizi specifici per proteggere la salute delle ossa, come correre, saltare e fare affondi”. Fonte: Ansa