Note di regia MARTEDÌ 1, MERCOLEDÌ 2, GIOVEDÌ 3 MARZO 2016 ORE 20.45 Ho accolto con grande entusiasmo la responsabilità di dirigere questa commedia. È un’opera a mio avviso molto importante perché riprende argomenti cari a Miller e ad altri autori americani della seconda metà del Novecento che hanno focalizzato sul tema della famiglia e del disagio economico legato a mutamenti storico-economici il loro interesse più appassionato. In questa commedia tutto ha un prezzo: le scelte, i ricordi, gli errori, le vittorie e le sconfitte. Ma quello che mi ha colpito di più, in questo lavoro così ben strutturato nella sua alternanza di momenti divertenti e di momenti drammatici, è stata la consistenza e lo spessore dei quattro personaggi che animano la storia con un dialogo a volte divertente come una commedia di Woody Allen e a volte tragico come un dramma di O’Neil. Un testo per attori. IL PREZZO Massimo Popolizio Rassegna stampa «Un testo che mette a nudo ferite accantonate, egoismi incrociati e destini scissi col pretesto di dare un valore agli arredi del passato. Un lavoro il cui recupero va ascritto al merito della compagnia di Umberto Orsini». Rodolfo di Giammarco, “Repubblica” «Un quartetto di interpreti tutti straordinari: la regia del quasi debuttante Massimo Popolizio (anche coprotagonista in scena) che si conferma portatore di molta della sapienza interpretativa del suo maestro Luca Ronconi; la presenza carismatica di Umberto Orsini che mostra grande piacere nel ruolo non principale dell’artefice magico (…); una bella scena di Maurizio Balò che evoca una soffocante presenza di mobilio affastellato senza letteralmente darlo a vedere; i tempi giusti e una durata godibile da bere d’un fiato». Gianfranco Capitta, “Il Manifesto” Testi a cura di Francesca Ferro W W W. T E AT R O U D I N E . I T ph: Marco Caselli Nirmal Rita Cirio, “L’Espresso” graphic: anthes «Qual è il prezzo giusto dei ricordi? E quello delle scelte, delle sconfitte, degli errori, dei sacrifici? (…) Navigando in questo mare di evidenti metafore, Massimo Popolizio si dirige e dirige con mano sobria e sicura Alvia Reale ed Elia Schilton e soprattutto il vecchio broker ebreo, insieme saggio e scaltro, filosofo e affarista, interpretato da Umberto Orsini in un personale momento di grazia». IL PREZZO di Arthur Miller traduzione di Masolino D’Amico personaggi e interpreti Gregory Solomon Victor Franz Esther Franz Walter Franz Umberto Orsini Massimo Popolizio Alvia Reale Elia Schilton scene Maurizio Balò costumi Gianluca Sbicca luci Pasquale Mari regia Massimo Popolizio direzione artistica Umberto Orsini PRODUZIONE: COMPAGNIA ORSINI CASA TEATRO - Azioni di Cultura Teatrale VEDI ALLA VOCE: EREDITÀ a cura di Roberto Canziani, studioso e critico del teatro (Università di Udine) mercoledì 2 marzo 2016 – ore 17.30 QUEL CHE VALE LA VITA incontro con Umberto Orsini, Massimo Popolizio, Alvia Reale e Elia Schilton conduce Roberto Canziani Ingresso libero «Il tempo è una brutta bestia» Gregory Solomon Rappresentato nel 1968 a Broadway per 429 repliche consecutive, Il Prezzo di Arthur Miller viene tradotto solamente nel 2015 in Italia, a dieci anni esatti dalla scomparsa del grande drammaturgo americano. La traduzione a cura di Masolino D’Amico per i tipi di Einaudi arriva in effetti a colmare, come scrive lo stesso Umberto Orsini che dello spettacolo è interprete e produttore, «una lacuna nell'opera omnia di Miller» e pone le basi della nuova messa in scena di questo dramma potente che riflette sulla questione sociale di un’economia basata sul profitto e sul “prezzo” da pagare per raggiungere i propri obiettivi. Siamo in America e due fratelli si incontrano nella stanza-deposito di uno stabile in via di demolizione dove sono accatastati mobili e oggetti appartenuti al loro padre, morto sedici anni prima. L’uomo, drammaticamente colpito dalla grande crisi del 1929, li ha raccolti e accumulati nel corso di una vita e ora un vecchio broker è chiamato a stabilirne il prezzo: da questo semplice spunto emergono nei figli tutte le incomprensioni e le menzogne che la paura della perdita improvvisa del benessere ha esercitato su di loro. Commedia costruita per quattro caratteri che rappresentano uno spaccato di una società che non è solo americana ma nella quale ognuno di noi, oggi più che mai, può riconoscersi, Il Prezzo concentra in sé i temi più cari a Miller - la critica al sistema economico crudele e spersonalizzante, i difficili rapporti familiari, la responsabilità etica individuale – e insieme invita a interrogarsi sul significato della colpa e della complicità, della dignità personale e della coscienza collettiva rivelandosi capolavoro che, pur venendo da lontano, ci porta ai nostri giorni così pieni di incertezze. A Umberto Orsini, Massimo Popolizio (che qui è anche regista), Alvia Reale ed Elia Schilton il compito riuscitissimo di dare vita a personaggi di profonda e dolorosa umanità, stretti tra minute speranze e grandi delusioni e riuniti in uno spazio che diventa il contenitore dei loro ricordi, dei dissensi, degli scontri e delle diverse concezioni di vita. «Sei anni fa nella libreria del National Theatre di Londra mi capitò tra le mani The Price di Arthur Miller e la memoria mi riportò ad uno spettacolo interpretato da Raf Vallone negli anni Sessanta. Cominciai la lettura e fui catturato dal dialogo e dall'attualità della vicenda. Cercai una traduzione italiana ma era inesistente. Decisi che avrei portato in scena la commedia solo se avessi trovato tre bravissimi attori nei ruoli principali e in tal caso per me avrebbe avuto un senso interpretare Gregory Solomon, un mediatore di mobili di novant'anni. I miei desideri si sono avverati: ho tre splendidi compagni e finalmente Il Prezzo gode di una traduzione italiana che viene a colmare una lacuna nell'opera omnia di Miller nel decennale della sua scomparsa». Umberto Orsini