Il giuoco delle parti Scritto da Umberto Rossi Giovedì 12 Febbraio 2015 09:20 - Ultimo aggiornamento Giovedì 12 Febbraio 2015 13:04 Luigi Pirandello (1867 – 1936) scrisse Il giuoco delle parti nel 1918 e fece ritornare questo testo nel suo capolavoro, Sei personaggi in cerca d’autore (1921) in cui le figure del titolo irrompono in un teatro in cui si sta mettendo in scena il testo di tre anni prima. Roberto Valerio propone una messa in scena, interprete principale Umberto Orsini, che sposta l’ambientazione da una cucina e un salotto medioborghesi ad uno scenario non ben definito che potrebbe essere interpretato come un ospedale o una casa di riposo, entrambi tutt’altro che lussuosi. Qui Leone Gala, filosofo con la passione della cucina, rovescia la trappola tesagli dalla moglie separata. La donna ha preso a pretesto l’incursione di un gruppo di gaudenti alticci che hanno scambiato il suo appartamento con quello della prostituta Pepita sua vicina di casa, per coinvolgerlo in duello dal prevedibile esito mortale per lo sfidante chiamato ad affrontare un abile spadaccino e provetto tiratore. Lui accetta di lanciare la sfida ma rifiuta di prendervi parte, costringendo a battersi il suo posto l’amante della moglie, che si era nascosto in camera da letto al momento dell’incursione. E’ un testo che già contiene molti germi di quel relativismo pessimista che il drammaturgo siciliano svilupperà compitamente nel prosegue dell’opera. E’ proprio su questo versante che la regia convince meno. Intanto perché la scelta della nuova ambientazione non trova una motivazione convincente; poi in quanto il tema del valore relativo della morale borghese appare decisamente datato e scarsamente riferito al presente. L’unica cosa oggettivamente positiva è l’interpretazione di Umberto Orsini che, a ottantun anni e dopo cinquantotto di carriera, dimostra di possedere ancora l’energia e la verve necessarie a dare vita a questo personaggio. http://www.youtube.com/watch?v=Q0LX0ZgleFs 1/1