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FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 22/06/2013
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INDICE
IN PRIMO PIANO
Il capitolo non contiene articoli
SANITÀ NAZIONALE
22/06/2013 Corriere della Sera - Nazionale
Limiti Ue alle sigarette elettroniche «Saranno vendute in farmacia»
12
22/06/2013 Il Sole 24 Ore
Tabacco, intesa sulla direttiva Ue
13
22/06/2013 Il Sole 24 Ore
Medici, ai blocchi di partenza il cyber-Codice deontologico
14
22/06/2013 La Stampa - Nazionale
Sigarette elettroniche, scontro Italia--Ue
16
22/06/2013 La Stampa - Nazionale
Inizia la seconda vita del Viagra
18
22/06/2013 La Stampa - Nazionale
Adesso il piacere è per "lei"
19
22/06/2013 La Stampa - Nazionale
Non soltanto per i "vecchi" ma anche per giovani annoiati
20
22/06/2013 Il Messaggero - Nazionale
Ue: «Nelle farmacie la sigaretta elettronica»
21
22/06/2013 Avvenire - Nazionale
Ue: la sigaretta elettronica è un farmaco
22
22/06/2013 Avvenire - Nazionale
Belgio verso l'eutanasia dei bimbi
23
22/06/2013 QN - Il Giorno - Nazionale
Se il cuore zoppica fluidificare il sangue
24
22/06/2013 Il Tempo - Nazionale
Dabigatran e la rivoluzione in «ritardo»
25
22/06/2013 Il Tempo - Nazionale
Un convegno per combattere l'atrofia muscolare spinale
27
22/06/2013 ItaliaOggi
Ricerca, debutta a dicembre la Fondazione Negri Weizmann
28
22/06/2013 ItaliaOggi
Servono nuove norme sul diritto d'autore
29
22/06/2013 ItaliaOggi
Cambio packaging per le sigarette
30
22/06/2013 Alto Adige - Nazionale
L'OMEOPATIA E L'INQUIETANTE STORIA DI ERNST
31
22/06/2013 L'Arena di Verona
E cresce la domanda di formazione
32
22/06/2013 La Gazzetta di Parma
«Fegato grasso»: come scoprirlo e prevenirlo
33
22/06/2013 La Gazzetta di Parma
Farmaceutica: serve un quadro normativo stabile
34
22/06/2013 La Nuova Sardegna - Nazionale
Per fare ripartire l'economia la zona franca non serve
35
22/06/2013 Gente
la vita degli altri e' legata al cordone
36
22/06/2013 Milano Finanza
Libertà non è anarchia. Anche in Rete
38
22/06/2013 Il Sole 24 Ore - PLUS 24
Se ferie e Rc auto si pagano a rate
39
21/06/2013 Viver Sani e Belli
DAI DA BERE ALLA TUA PELLE
41
21/06/2013 Bimbi Sani e Belli
AL SOLE PROTETTE E IDRATATE
43
21/06/2013 Top Salute
BYE BYE, cellulite
46
22/06/2013 Logistica e Management
BUONE PRATICHE DI DISTRIBUZIONE DEI MEDICINALI
51
21/06/2013 ADN Kronos
Nasce 'integratori', l'App per una dieta equilibrata
57
21/06/2013 ADN Kronos 15:41
Staminali: Vannoni, il 25 consegno protocollo a Iss se condizioni Stamina rispettate
58
21/06/2013 AGI 15:37
Staminali: rinviata al 25 giugno riunione all'Iss con Vannoni
59
21/06/2013 Affari Italiani 08:43
Sigarette elettroniche, Lorenzin: "Da vendere solo in farmacia"
60
21/06/2013 Corriere.it
Tagliare gli sprechi per impiegare meglio i fondi
61
21/06/2013 Panorama.it 08:35
Una App per la dieta equilibrata
62
22/06/2013 La Notizia Giornale
Nuove prospettive nella cura del cancro al colon
63
22/06/2013 La Notizia Giornale
Contro i rischi del caldo killer La prevenzione si fa in farmacia
64
22/06/2013 La Notizia Giornale
Boom di farmaci contraffatti Attenzione alle vendite online
65
22/06/2013 La Notizia Giornale
L'argento è l'antibiotico più potente contro i batteri
66
21/06/2013 Quotidiano di Sicilia
Giornata mondiale contro l'ipertensione
67
22/06/2013 Left
Una sentenza geneticamente modificata
68
21/06/2013 IlFarmacistaOnline.it 05:35
Stamina. Vannoni: "Consegno protocollo se condizioni del metodo saranno
rispettate"
70
21/06/2013 Key4Biz
eHealth: quali cambiamenti organizzativi e culturali con l'introduzione del Fascicolo
sanitario elettronico?
71
21/06/2013 QS - QuotidianoSanita.it 05:35
Stamina. Vannoni: "Consegno protocollo se condizioni del metodo saranno
rispettate"
75
21/06/2013 QS - QuotidianoSanita.it 04:30
Enpaf. Approvato il bilancio 2012. Attivo per oltre 130 mln
76
VITA IN FARMACIA
22/06/2013 La Repubblica - Napoli
Così sono stati ridotti i debiti della sanità
78
22/06/2013 La Repubblica - Bologna
S. Orsola, operatore con la Tbc: test su colleghi e pazienti
79
22/06/2013 La Repubblica - Genova
Oculistica, il bando della discordia
80
22/06/2013 La Repubblica - Genova
E a Savona esplode la rivolta del pannolone
82
22/06/2013 La Repubblica - Genova
Marassi, scatta l'allarme tubercolosi detenuto isolato dopo una settimana
83
21/06/2013 La Stampa - Torino
Dov'è finita la lobby piemontese?
84
22/06/2013 La Stampa - Biella
"Consiglio aperto a tutti su asilo nido e farmacia"
85
22/06/2013 La Stampa - Savona
Presi i rapinatori delle farmacie
86
22/06/2013 Il Messaggero - Abruzzo
Non si trovano i medicinali per le malattie croniche
87
22/06/2013 Il Messaggero - Marche
Tra Costamagna e Mariotti lo scontro diventa un caso politico
88
22/06/2013 Il Messaggero - Umbria
Farmacie ko: scatta il piano di rilancio
89
22/06/2013 Il Giornale - Milano
Ticket in base al reddito, «Possiamo toglierlo solo tenendoci le nostre tasse»
90
22/06/2013 Il Giornale - Milano
Non truccarono i dati clinici: prosciolti dopo 6 anni
92
22/06/2013 QN - Il Resto del Carlino - Ascoli
Ok all'assunzione di cinque farmacisti col niet del segretario
93
22/06/2013 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
«Questo lavoro era nel mio destino»
94
22/06/2013 QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
«Qui c'è il magico Folletto»
95
22/06/2013 QN - Il Giorno - Milano
Farmacie Corsichesi: si cercano professionisti
96
22/06/2013 QN - Il Giorno - Brianza
In vacanza rapinano la farmacia
97
22/06/2013 QN - Il Giorno - Bergamo Brescia
MISANO RAPINATORE SOLITARIO METTE A SEGNO COLPO IN FARMACIA
98
22/06/2013 QN - Il Giorno - Nazionale
Colpo di sole
99
22/06/2013 Il Mattino - Nazionale
Si svolgerà oggi alle 10 presso il Palazzo Alabard...
103
22/06/2013 Libero - Milano
Proteste al Fatebenefratelli Gli infermieri si incatenano
104
22/06/2013 Il Secolo XIX - Genova
Concorso truccato, blitz della Finanza in ospedale
105
22/06/2013 Il Secolo XIX - Genova
Bilancio, Imu e sociale dividono il Pd
107
22/06/2013 Il Secolo XIX - Savona
I BANDITI DELLE FARMACIE PRESI GRAZIE ALLE IMMAGINI
108
22/06/2013 Il Tempo - Abruzzo
Un centro sanitario a servizio delle frazioni lontane dall'ospedale
109
22/06/2013 QN - La Nazione - Firenze
«Non resteranno solo le imprese forti La crisi sarà battuta con ricette nuove»
110
22/06/2013 QN - La Nazione - Massa Carrara
«No allo spostamento della farmacia da Marina»
111
22/06/2013 QN - La Nazione - Viareggio
Emerge il premio ai renziani Fabio Bartoli all'Asp-farmacie
112
22/06/2013 Corriere Adriatico - Macerata
Bufera per cinque assunzioni alle farmacie
113
22/06/2013 Corriere di Romagna - Rimini
Sesso e crisi economica uno su dieci non ce la fa Arriva il viagra low cost
114
22/06/2013 Eco di Bergamo
Blitz con minacce in farmacia, bandito arraffa 450 euro
115
21/06/2013 Gazzetta del Sud - Nazionale
Ospedali Riuniti e donatori stretti da un patto a favore della vita
116
22/06/2013 Il Centro - Nazionale
Cure fuori Abruzzo
117
22/06/2013 Il Cittadino di Lodi
Salvi i 9 farmacisti dell'Azienda comunale Il sindaco: «È un passo avanti importante»
118
22/06/2013 La Gazzetta di Parma
Via Gramsci
119
22/06/2013 La Nuova Ferrara - Nazionale
Cup in tilt e poi il blocco del terremoto
121
22/06/2013 La Sicilia - Nazionale
in breve
122
22/06/2013 Gente
DUE PASSI A PIEDI NUDI E RITROVI IL SORRISO
123
22/06/2013 Io Donna
L'uomo (e i suoi alleati)
125
21/06/2013 Viver Sani e Belli
L'agenda della settimana
126
21/06/2013 Viver Sani e Belli
La buona pasta che non si mangia: si spalma!
128
21/06/2013 Top Salute
IL KIT DI AUTOMEDIcazione IN ROSA
129
21/06/2013 AGI 12:40
Integratori alimentari: Italia primo paese in Europa occidentale
131
21/06/2013 AGI 13:15
Salute: integratori alimentari, Italia primo paese in Europa
132
21/06/2013 WallStreetItalia 18:20
Salute: mercato integratori a gonfie vele, Italia prima in Europa per vendite
133
21/06/2013 Giornale di Treviglio
Rapina la farmacia, equivoco sul complice sequestrato
134
21/06/2013 Giornale di Treviglio
A ottobre si deciderà il destino dei gestori della farmacia comunale
135
22/06/2013 Il Cittadino di Monza e Brianza
Due rapinatori di Solaro arrestati in Liguria
136
21/06/2013 In Chiari Week
Sarà inaugurata e benedetta la nuova farmacia comunale
137
21/06/2013 La Settimana di Saronno
NAS NELLA FARMACÌA COMUNALE
138
22/06/2013 La Voce di Mantova
Appello dei lagunari di Mantova alle farmacie per la raccolta medicinali
139
21/06/2013 Settegiorni Bollate - Paderno
Salute e benessere
140
21/06/2013 Settegiorni Bollate - Paderno
Asm, scade la proroga per le farmacie e intanto lascia il presidente Boccella
141
21/06/2013 Settegiorni - Alto Milanese
Tanti servizi alla farmacia comunale
142
21/06/2013 Settegiorni - Alto Milanese
«Farmacia più forte della crisi»
143
21/06/2013 Nuovo
FERMENTI LATTICI: RINFORZA LE DIFESE IN VISTA DELLE VACANZE
144
21/06/2013 IlFarmacistaOnline.it 01:19
Farmaci. I consigli di AssoSalute per una vacanza senza imprevisti
145
21/06/2013 Lettera43 09:00
Ue: sigarette elettroniche in farmacia
147
21/06/2013 QS - QuotidianoSanita.it 01:19
Farmaci. I consigli di AssoSalute per una vacanza senza imprevisti
148
21/06/2013 Yahoo Finanza 04:37
Integratori alimentari, FederSalus: mercato va a gonfie vele
150
PROFESSIONI
22/06/2013 Il Sole 24 Ore
Allarme per la ricerca sanitaria
152
22/06/2013 QN - Il Resto del Carlino - Nazionale
L'industria del farmaco investe in ricerca
153
22/06/2013 QN - Il Giorno - Nazionale
L'industria del farmaco investe in ricerca
154
22/06/2013 La Gazzetta dello Sport - Nazionale
Welchselberger « Mai parlato di doping con Alex»
155
22/06/2013 QN - La Nazione - Nazionale
L'industria del farmaco investe in ricerca
156
22/06/2013 La Gazzetta di Parma
Errani era a Parma per un convegno
157
22/06/2013 La Gazzetta di Parma
La produzione sfiora i 26 mld con 174 siti e 63.500 addetti
158
22/06/2013 La Gazzetta di Parma
Storie
159
22/06/2013 La Sicilia - Nazionale
Lo dico a La Sicilia
160
22/06/2013 Il Sole 24 Ore - PLUS 24
Nuovi lanci e focus sugli emergenti
164
22/06/2013 Automazione Oggi
L'INDUSTRIA CHIMICA: SITUAZIONE E PROSPETTIVA
167
22/06/2013 Automazione Oggi
Aria condizionata per prodotti farmaceutici
172
21/06/2013 AGI 12:27
Estate: esperti, ecco quali farmaci mettere in valigia
174
21/06/2013 AGI 13:24
Farmaci: Farmindustria, no agevolazioni ma stabilita' e regole
175
21/06/2013 AGI 15:54
Farmaci: Farmindustria, in Italia investimenti per 1, 2 mld l'annO
176
21/06/2013 AGI 15:56
Farmaci: Farmindustria, in Italia investimenti per 1, 2 mld l'anno
177
21/06/2013 ANSA 13:57
Wechselberger, mai parlato con Schwazer
178
21/06/2013 Associated Press 01:06
FDA allows OTC morning-after pill, lifts age limit
179
21/06/2013 WallStreetItalia 08:25
Viagra 'no logo', scade domani brevetto per la pillola del sesso
180
21/06/2013 WallStreetItalia 18:21
Estate: Assosalute, antidolorifici e garze in kit farmaci da vacanza
181
21/06/2013 LatinaOggi
Contraffazione e informazione
182
21/06/2013 IlFarmacistaOnline.it 08:05
Oncologia. I medici chiedono una legge ad "hoc". E per far presto se la scrivono da
soli
183
21/06/2013 Pubblicitaitalia.it 10:01
TBWA\Italia, la divisione Healthcare vince la gara Dompé Farmaceutici
185
21/06/2013 QS - QuotidianoSanita.it 04:00
Oncologia. I medici chiedono una legge ad "hoc". E per far presto se la scrivono da
soli
186
PERSONAGGI
21/06/2013 IlFarmacistaOnline.it 07:50
Industria farmaceutica. "Vale l'1,5% del Pil e oltre il 4% dell'export"
189
21/06/2013 QS - QuotidianoSanita.it 07:50
Industria farmaceutica. "Vale l'1,5% del Pil e oltre il 4% dell'export"
191
SANITÀ NAZIONALE
44 articoli
22/06/2013
Corriere della Sera - Ed. nazionale
Pag. 1.22
(diffusione:619980, tiratura:779916)
Limiti Ue alle sigarette elettroniche «Saranno vendute in farmacia »
Considerate come medicine oltre il milligrammo di nicotina
Ivo Caizzi
LUSSEMBURGO - Il Consiglio dei ministri della Salute dell'Unione Europea ha approvato la revisione della
direttiva sul tabacco, che punta a tutelare maggiormente i cittadini dai gravi danni prodotti dalle sigarette e a
ridurre la drammatica stima di circa 700 mila morti annui collegabili al fumo nei 27 Paesi membri. Nel testo
finale, approvato nella riunione a Lussemburgo, figurano anche le sigarette elettroniche. Le cosiddette e-cig,
se conterranno oltre un milligrammo di nicotina, dovranno essere considerate come i prodotti medicinali ed
essere sottoposte alle relative regole e autorizzazioni. La vendita potrà avvenire solo nelle farmacie. Quando
la nicotina sarà inferiore a 1 mg dovranno comunque essere rispettati specifici obblighi di informazione sulle
conseguenze negative per la salute dei fumatori.
Immediata è arrivata la protesta dell'associazione dei venditori di sigarette elettroniche, che ha accolto «con
stupore» le dichiarazioni dal Granducato del ministro della Salute Beatrice Lorenzin definendole
«contraddittorie» e contestando l'assimilazione delle e-cig ai medicinali.
Il presidente di turno della riunione dei ministri, l'irlandese James Reilly, ha espresso soddisfazione per
l'accordo raggiunto, che punta a ridurre il numero dei fumatori nell'Unione Europea. «Rappresenta un enorme
passo in avanti nella lotta contro l'uso del tabacco, così come una vittoria per la salute pubblica contro coloro
che non vogliono riconoscere le conseguenze devastanti della dipendenza da tabacco nella nostra società».
Sulla stessa linea si è espresso il commissario Ue per la Salute, il maltese Tonio Borg. Soddisfazione è stata
espressa anche da Lorenzin nonostante le critiche sulla sigaretta elettronica. «Andiamo avanti nel nostro
percorso di lotta al tabagismo in cui siamo leader mondiali - ha detto il ministro del Pdl -. E non abbiamo
compromesso la produzione italiana, che è di alta qualità, arrivando a una mediazione».
Il Consiglio si è trovato d'accordo sull'efficacia degli annunci shock sui pacchetti di sigarette, che
ammoniscono sui gravi rischi per la salute dei fumatori. Molti Paesi membri chiedevano di stabilire la
superficie da coprire con gli allarmi al 75% del totale. Le lobby delle multinazionali del tabacco premevano per
abbassare il limite quanto più possibile. Lorenzin si è schierata con i ministri frenatori, giustificando la
richiesta del 60% della superficie del pacchetto con la necessità di inserire i dati sulla composizione del
prodotto e il bollo dello Stato anticontraffazioni. Il compromesso finale è il 65%, considerato dalla delegazione
italiana «un punto di equilibrio».
L'Italia era contraria anche agli aromi (tipo fragola o mentolo), che potrebbero rendere più gradevole il gusto
delle sigarette e ridurre l'effetto degli annunci shock antifumo. Questa tesi ha prevalso nel testo finale. Ora la
procedura prevede il passaggio della direttiva sul tabacco nell'Europarlamento. Sarà gestito dalla nuova
presidenza semestrale dell'Ue, affidata alla Lituania dal 1° luglio prossimo. I lobbisti del fumo appaiono già
impegnati a convincere molti eurodeputati. Anche se il clima politico sull'argomento è molto prudente.
Soprattutto dopo l'emersione di molti dubbi sulle dimissioni dell'ex commissario per la Salute, il maltese John
Dalli, accusato da un gruppo del tabacco svedese di essere a conoscenza di una richiesta di tangente da 60
milioni di euro per annacquare le nuove norme antifumo.
RIPRODUZIONE RISERVATA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
12
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Bruxelles L'accordo sulla direttiva e la protesta dei negozianti italiani: Lorenzin chiarisca
22/06/2013
Il Sole 24 Ore
Pag. 18
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Tabacco, intesa sulla direttiva Ue
INTERESSI ITALIANI Lorenzin: il compromesso sulle immagini choc permette di salvare il bollino fiscale e i
simboli che scoraggiano il contrabbando
Alessio Romeo
Alla fine, dopo anni di roventi polemiche, il compromesso è arrivato. La guerra al fumo dichiarata da Bruxelles
può andare avanti ma con un occhio agli interessi della filiera e, come dice al termine del Consiglio Ue il
ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, anche alla tutela del made in Italy. E in effetti la mediazione italiana
si è rivelata preziosa per il raggiungimento dell'intesa: la percentuale di spazio da dedicare sui pacchetti di
sigarette alle immagini shock, con gli avvertimenti sui rischi del fumo per la salute, non sarà più il 75%
proposto dalla Commissione ma il 65. E nel calcolo della quota si terrà conto - contrariamente alla proposta
iniziale - anche del bordo da 1 millimetro.
Questo era e resta il cuore del provvedimento: una misura troppo radicale secondo i produttori che avrebbe
favorito il contrabbando, togliendo spazio ai marchi che garantiscono la provenienza e la qualità del tabacco.
Non è il 50% chiesto dalla commissioni competenti dell'Europarlamento (Agricoltura, Affari legali e Industria)
su suggerimento degli stessi produttori, ma il 65% è comunque «un buon compromesso che permetterà di
mantenere il bollino fiscale e i simboli sul pacchetto che scoraggiano il contrabbando», spiega soddisfatta al
termine della riunione il ministro Lorenzin sottolineando che stavolta «l'Italia ha agito da protagonista: tutte le
nostre richieste sono state accolte e compaiono nel testo risultante dalla mediazione».
Non compare invece nel testo, come previsto, il divieto di vendita delle sigarette slim, mentre sui limiti per la
presenza di additivi è stata eliminata la previsione di adozione automatica di livelli massimi a seguito del loro
riconoscimento da parte di soli tre Stati membri. Saranno invece mantenuti i sistemi di notifica della
composizione di prodotti del tabacco già esistenti. Come chiesto dall'Italia poi i singoli Stati membri potranno
vietare la vendita a distanza di prodotti del tabacco, niente sigarette su internet insomma.
Scontata la protesta dei tabaccai che ieri hanno manifestato a Montecitorio («la direttiva tabacco manda in
fumo il nostro lavoro»), restano comunque i dubbi su una strategia che tra le sue vittime conta anche i
produttori di tabacco: una filiera più che dimezzata a seguito dell'introduzione dei generosi incentivi
comunitari alla riconversione produttiva.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
I NUMERI
65 %
Le immagini choc
Lo spazio sui pacchetti di sigarette che sarà coperto dagli avvertimenti sui rischi del fumo per la salute
attraverso immagini choc
400mila
Occupati nella filiera tabacco
Il numero di addetti, a livello europeo, nel settore del tabacco, indotto compreso
14 miliardi
Le entrate fiscali
Il gettito annuo garantito all'Erario nazionale dai prodotti del tabacco
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
13
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Salute. Varate le nuove misure anti-fumo
22/06/2013
Il Sole 24 Ore
Pag. 22
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Medici, ai blocchi di partenza il cyber-Codice deontologico
CAMBIAMENTI CONTINUI L'ultimo restyling del 2006 è già superato dall'irrompere di nuove tecnologie Per i
79 articoli primo esame della Fnomceo
Barbara Gobbi
I dottori d'Italia alle prese con cybermedicina, tecnologie integrate e nuove frontiere del web, revisionano i
principi-guida della professione mettendo mano al loro codice deontologico. Che, aggiornato nel 2006,
appare già superato: la rapida trasformazione della società, delle tecniche e dell'Ict impone un deciso
restyling. I 106 ordini provinciali - riuniti nella federazione nazionale dei medici e degli odontoiatri (Fnomceo) stanno esaminando una prima bozza del nuovo Codice in 79 articoli (quattro in più dell'attuale), redatta da
una commissione ad hoc. Entro la fine dell'anno, integrati gli emendamenti proposti dal livello locale, il
"Codice 3.0" vedrà la luce.
La strada, intanto, è decisamente segnata ed è innanzitutto la realtà quotidiana a tracciarla. Basti pensare
all'eclatante "outing" di Angelina Jolie, inevitabile modello per milioni di donne, che ha dichiarato di essersi
sottoposta a una doppia mastectomia preventiva per scongiurare l'alto rischio di sviluppare un cancro al
seno. E vien da pensare, ancora, a Oscar Pistorius, diventato campione grazie a protesi hi-tech in fibra di
carbonio. Due esempi tra gli innumerevoli possibili, emblematici di una medicina senza più confini, che
toccano profondamente l'opionione pubblica. E chiedono risposte ai medici, quotidianamente sollecitati sui
limiti e sulle prospettive aperte nel settore della scienza e nelle tecnologie. Ma i progressi-lampo sono tutti da
conciliare con le prerogative di autonomia e indipendenza rivendicate dalla professione e con il diritto dei
pazienti alla privacy, al consenso informato e a chance concrete di cura. Soprattutto quando queste ultime,
almeno nella loro versione più sofisticata, sono riservate a una ristretta rosa di privilegiati. Il rischio da
scongiurare, ancora più pressante ora che i cordoni della borsa sono serrati, è che la sanità diventi
accessibile ai pazienti per "gironi": di serie A, B e C. Con buona pace dell'equità di accesso alle cure.
Ecco allora che anche il codice di condotta dei camici bianchi, specchio dei tempi, acquista pezzi. Dei quattro
articoli nuovi di zecca, tre affrontano le sfide dell'innovazione e dell'organizzazione sanitaria (il quarto
disciplina invece la new entry "medicina militare"). L'articolo 76 della nuova bozza - anticipata dal settimanale
Il Sole-24Ore Sanità (www.24oresanita.com) - si occupa proprio della "medicina potenziativa". Mirata, cioè,
«non solo al recupero e all'ottimizzazione della funzionalità del soggetto ma anche alla intenzionale modifica
e potenziamento del naturale funzionamento psicofisico dell'uomo». Come dovrà muoversi il medico in questi
ambiti? Orientandosi, è la risposta, ai principi «di precauzione, di proporzionalità e di rispetto
dell'autodeterminazione della persona». Verso le nuove tecniche c'è dunque un atteggiamento prudenziale:
fari dell'agire dovranno essere il consenso informato e i criteri di equità, sicurezza, uguaglianza d'accesso,
pertinenza e finalità sanitaria delle prestazioni.
Sempre nel quadro di quell'alleanza terapeutica con la persona, che rischia di smarrirsi nella fitta foresta dei
chip, del "cloud" e delle banche dati. Cui non a caso sono dedicati il nuovo articolo 78 sulle "tecnologie
informatiche" e il decalogo a esso allegato, un vademecum per i dottori alle prese con l'Ict. Chiaro è lo sforzo
di riuscire a cavalcare la tigre cybermedicina: la tecnologia - avvertono i medici - è preziosa e irrinunciabile,
ma è uno strumento al servizio dell'appropriatezza clinica. Nell'utilizzarla, il medico dovrà attenersi a «criteri di
proporzionalità, di sicurezza e di necessità dell'intervento, di pertinenza e di esplicita e corretta finalità clinica,
etica e deontologica, nel rispetto dell'autodeterminazione della persona, rifuggendo da ogni possibile
discriminazione».
I dottori avranno bisogno di spalle larghe, e lo sanno: all'articolo 79 chiariscono il proprio ruolo nei processi di
innovazione e organizzazione sanitaria. «Di fronte al necessario contenimento dei costi e alla
razionalizzazione della erogazione delle prestazioni - promettono - il medico garantisce ai cittadini
indipendenza di giudizio in scienza e coscienza». Nel segno del l'Ict.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Professionisti. Entro dicembre il testo aggiornato
22/06/2013
Il Sole 24 Ore
Pag. 22
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Gli altri temi
Nel nuovo Codice trovano spazio molti altri temi. Tra questi, il rapporto ambiente-salute: il medico si fa
promotore di una cultura mirata a un ecosistema stabile ed equilibrato. Si punta, poi, su formazione
permanente e valorizzazione dell'atto medico, a fronte delle prerogative crescenti riconosciute alle altre
professioni sanitarie. Infine, l'aderenza a criteri scientifici: è vietato adottare e diffondere pratiche non
sperimentate e terapie segrete o non validate
22/06/2013
La Stampa - Ed. nazionale
Pag. 18
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Sigarette elettroniche, scontro Italia--Ue
Il ministro della Salute Lorenzin: "Non possono essere vendute in farmacia , presto un'ordinanza" Bruxelles
prevede che sopra una certa soglia di nicotina siano considerate medicinali
MARCO ZATTERIN INVIATO A LUSSEMBURGO
«Esiste un parere del Consiglio superiore di Sanità secondo cui le sigarette elettroniche non sono un farmaco
, e noi ci atterremo all'indicazione». Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, conferma che le «e-cig» non
dovrebbero avere casa nei negozi con la croce verde e ieri, incontrando i colleghi europei, ha espresso «la
preoccupazione dell'Italia per questo prodotto». Il problema, ha spiegato in una pausa della riunione del
Consiglio svoltosi a Lussemburgo, «non è il dispositivo in sé, ma la quantità di nicotina contenuta dalle
sigarette elettroniche, che oltre certi limiti può indurre dipendenza o comportare dei rischi sanitari». È una
posizione chiara nei confronti di un fenomeno dilagante e ancora poco regolamentato. Se ne occupa in parte
la nuova edizione della Direttiva Tabacco approvata dai ministri della Salute europei, testo che va alla
concertazione con l'Europarlamento con la speranza di entrare in vigore entro il 2016. La normativa mette al
bando le sigarette con gusti aggiunti (il mentolo, ad esempio), obbliga a vendere pacchetti coperti per il 65%
da immagini shock (foto di tumori e malattie) e delega alle capitali la scelta sulla vendita «on line» delle
«paglie». In fine, accende un faro sui «prodotti che non contengono nicotina». Le «e-cig», appunto. La
decisione offre materia di contenzioso «su farmacia sì, farmacia no». L'Ue ritiene che le sigarette elettroniche
al di sotto di una soglia di nicotina tollerata (1mg per unità) siano ammesse sul mercato, purché con
avvertenze relative alla salute; in pratica, sono equiparate alle cicche normali. Al di sopra della soglia,
diventano però consentite solo se autorizzate come medicinali, ad esempio nelle terapie sostitutive della
nicotina. Inevitabile che le associazioni del fumo elettronico, nate ancor prima che vi fosse alcuna legge,
chiedano un chiarimento. Il ministro Lorenzin assicura che è in preparazione una ordinanza ministeriale. Il
provvedimento sarà il primo passo di contenimento di un fenomeno la cui velocità di espansione è stata
inversamente proporzionale all'attenzione che i governi gli hanno dedicato. «Non possiamo dire con certezza
che siano meno tossiche delle sigarette normali», dice con convinzione James Reilly, un medico a cui
l'Irlanda (presidente di turno) ha affidato la poltrona di ministro della Sanità. Il governo italiano intende
vietarne l'uso ai minori, non nei luoghi pubblici ma nelle scuole, e imporre un'indicazione chiara sugli
ingredienti contenuti nelle «paglie» senza tabacco. Quando? «Presto», dice la Lorenzin. La direttiva
approvata ieri lascia l'Italia «soddisfatta», come lo sono anche le multinazionali del tabacco, le cui fonti
applaudono il fatto che vi sia regole per le concorrenti ecig e non il pacchetto anonimo. Il nostro governo
voleva anche che le immagini truculente fossero al massimo al 60% della scatola, il negoziato ha portato la
soglia dal 70 al 65. «Così entra il bollino fiscale», precisa il ministro della sanità. Eravamo anche contro le
vendite «on line», che facilitano l'aggiramento dell'imposta, tuttavia i governi hanno deciso di darsi carta
bianca a livello nazionale. «È una norma che allinea la legislazione ai nuovi prodotti», giura il commissario
alla Salute Tonio Borg. L'Europarlamento conta di votarla in luglio.
Ha detto
Il ministro
Per il Consiglio superiore di Sanità non sono un farmaco, ci atterremo a queste indicazioni Beatrice Lorenzin
500
milioni di euro È il giro d'affari stimato dei 3 mila negozi italiani di sigarette elettroniche alla fine del 2013
2 milioni Dopo il boom degli ultimi mesi sarebbe questo il numero dei fumatori di e-cig in Italia
2 Paesi contrari Fra i Paesi europei solo Grecia e Lituania hanno vietato del tutto il fumo elettronico
Foto: Il boom
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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L'EUROPA VARA LE NUOVE NORME ANTI-TABACCO: DAL 2016 CI SARANNO IMMAGINI CHOC SUL
65% DELLE CONFEZIONI
22/06/2013
La Stampa - Ed. nazionale
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Foto: In Italia l'utilizzo di «svappatori» o sigarette elettroniche è cresciuto molto negli ultimi mesi Nel 2013 il
giro d'affari è più che raddoppiato rispetto all'anno scorso
22/06/2013
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Inizia la seconda vita del Viagra
Scade oggi il brevetto della pillola più celebre ed è subito boom di generici. "I prezzi scenderanno" Anche
un'azienda di Milano tra i nuovi produttori
STEFANO RIZZATO MILANO
In qualche modo, è la fine di un'epoca. Il farmaco più citato nelle barzellette e nelle email, l'unico mai
diventato fenomeno di costume, smette di essere un marchio. Da Viagra a sildenafil, il nome del principio. Da
pillola famosa e campionessa di vendite a farmaco generico. Scade oggi il brevetto di Pfizer, l'azienda che 15
anni fa scoprì e mise in commercio il più noto tra i medicinali per la disfunzione erettile. D'ora in poi il sildenafil
sarà venduto in 287 salse diverse, in base a produttore, confezione e dosaggio eproduttore. A
commercializzare il generico saranno 15 aziende: colossi come Teva e Sandoz, ma anche una realtà italiana,
la Doc di Milano. Come avviene in questi casi, i benefici più grandi saranno per i consumatori. «La riduzione
teorica dei prezzi è dell'ordine del 20-30%», conferma Michele Uda, direttore di Assogenerici. Che però
precisa: «E' un prodotto di fascia C e per questo il costo di listino viene stabilito dall'azienda. Non solo: anche
il prezzo al pubblico è definito libera mente dalle farmacie». Qualche previsione, tuttavia, si può fare. Il prezzo
della confezione da quattro compresse di 25 mg ora oscilla dai 46 euro del Viagra «ufficiale» fino agli 11 del
generico. La scatola da quattro pillole da 50 mg passa da 54 a 22 euro. I ribassi maggiori sembrano essere
proprio quelli offerti dall'italiana Doc. Che rischia di trascinare il mercato al ribasso. Il giro d'affari è di quelli
importanti. Nel mondo sono oltre due miliardi e mezzo le pillole blu vendute dal 1998 a oggi. Dall'esordio in
farmacia il Viagra è stato provato da oltre 41 milioni di persone e ha viaggiato alla media di 6 pasticche
consumate al secondo. L'Italia è il secondo Paese in Europa dopo l'Inghilterra, con 60 milioni di compresse
vendute. E pensare che l'erezione era un effetto collaterale di questo farmaco, concepito all'inizio come
rimedio per problemi di natura cardiovascolare come l'ipertensione. Vista poi l'efficacia come soluzione contro
i «flop» tra le lenzuola, Pfizer decise di indirizzare la ricerca in tutt'altra direzione. Oggi l'azienda non sembra
preoccuparsi. «È il normale ciclo di vita di un farmaco», spiega Paola Corti dall'ufficio stampa. «Il brevetto del
Viagra era già scaduto in altre otto nazioni. La sua storia ci lascia tante soddisfazioni, ma la nostra storia
parla di un'azienda attiva in tanti settori e che spende oltre 5 miliardi in ricerca ogni anno».
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il caso
22/06/2013
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Adesso il piacere è per "lei"
VALENTINA ARCOVIO
Dopo aver rivoluzionato la vita sessuale di molti uomini con la «pillolina blu», ora la scienza punta sul piacere
delle donne. E le case farmaceutiche sono ben contente di scommettere su un business così promettente,
che già conta una varietà di farmaci potenzialmente in grado di eliminare qualsiasi ostacolo al piacere
femminile. Attualmente è in vendita negli Usa «Osphena», un farmaco per il trattamento della dispareunia, un
disturbo che causa dolore durante la penetrazione e che colpisce alcune donne in menopausa. Bisognerà
aspettare, invece, il 2016 per l'entrata in commercio di «Lybrido», farmaco prodotto dalla società Emotional
Brain contro il disturbo da desiderio sessuale ipoattivo, un problema caratterizzato da un forte calo del
desiderio. Non manca molto neanche per «Tefina», lo spray nasale a base di testosterone che, assunto due
ore prima del rapporto, garantirebbe il raggiungimento dell'orgasmo. Più invasivo, invece, è «Orgasmatron»
(dal nome del famoso marchingegno che compare nel film «Sleeper» di Woody Allen), un impianto spinale
che stimola la donna «al momento giusto». Il dispositivo e il protocollo terapeutico ad esso associato sono
attualmente in fase di sviluppo. Questi farmaci non sono spuntati dal nulla. Da tempo la comunità scientifica
ha dimostrato di avere grande interesse per la sessualità femminile, che si è rivelata più complessa di quella
maschile. Negli ultimi anni, infatti, numerosi studi hanno tentato di far luce sulle misteriose sfaccettature del
piacere delle donne: dal punto G, individuato dall'italiano Emmanuele Jannini, allo studio delle aree del
cervello che si «accendono» e si «spengono» con l'orgasmo fino alla ricerca dei geni che potrebbero essere
la causa del mancato raggiungimento dell'apice del piacere.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Nuova frontiera
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Non soltanto per i "vecchi" ma anche per giovani annoiati
EUGENIA TOGNOTTI
Che il Viagra annunciasse una seconda rivoluzione sessuale per via farmacologica - mentre si appannavano
gli effetti della prima, attivata dalla pillola anticoncezionale - apparve chiaro già alla vigilia della sua
comparsa, a fine Anni 90. Nessun periodo avrebbe potuto essere più «giusto». All'invecchiamento del mondo
occidentale corrispondeva l'angoscia del declino e l'appannarsi, negli ex baby boomers , degli effetti della
rivoluzione degli Anni 60. I commentatori parlarono di un «vaso di Pandora». Ma non per evocare i possibili
mali, di cui si preoccupavano esperti di sanità e responsabili di organismi sanitari: i pericoli per gli uomini
affetti da problemi cardiaci, l'aumento di gravidanze indesiderate, l'Aids e la diffusione di malattie
sessualmente trasmesse. Sotto i riflettori erano piuttosto i prevedibili effetti dello sprigionarsi di quella forza
indomabile che è il sesso e la grandiosa rivoluzione sociale e sessuale che si profilava, paragonabile a quella
prodotta dagli anticoncezionali. Il Viagra - con la capacità di ripristinare la funzione sessuale maschile
svigorita - prometteva di trasformare la vita sessuale di milioni di uomini, curandone la «disfunzione erettile»,
responsabile di fallimenti sessuali e di drammi nascosti. Ma c'era di più. Al contrario della pillola, che aveva
segnato una svolta epocale, col separare la sessualità dalla riproduzione , il Viagra aveva un impatto sulle
classi di età più avanzate, nell'età del declino e della resa ; cancellava confini fisici e psicologici; e si lasciava
dietro tabù, come quello della sessualità dei vecchi. I primi effetti furono visibili già durante la campagna
pubblicitaria, che la Pfizer pensò bene di affidare all'anziano senatore Bob Dole. Senza imbarazzi, un uomo
attempato, un politico, un veterano di guerra, che aveva avuto un cancro alla prostata, parlava di sesso, in tv.
Lasciava intravedere la vulnerabilità e l'ansia - comune a molti uomini nella sua classe d'età e condizione per possibili problemi sessuali. Il messaggio era chiaro. Il Viagra, farmaco-miracolo, il cui nome era tutto un
programma, poteva aiutare i «seniors» a recuperare il vigore perduto. I giornali segnalarono la svolta. Quello
che stava accadendo era un fenomeno nuovo: per la prima volta uomini anziani e quasi vecchi, che un tempo
accettavano la materialità dei limiti biologici e si adattavano all'idea di vivere senza (o con poco) sesso, non si
rassegnavano alle rinunce imposte dall'Amara senectute e affollavano gli studi dei medici. «Siamo passati
dalla ricerca della serenità alla ricerca della rigidità», afferma, negli anni del decollo della «pillola blu», tra XX
e XXI secolo, la scrittrice americana, Erica Jong, autrice di «Paura di volare». Appariva possibile , allora, che
la rivoluzione del Viagra potesse cambiare completamente il paesaggio del sesso . Ma intanto, mentre i
giornali si riempivano di storie di vecchi satiri miliardari divoratori di Viagra, in fuga da mogli coetanee, e di
attempate celebrità ossessionate dal sesso, la soglia dell'età dei consumatori del farmaco si andava
abbassando, un fenomeno puntualmente segnalato dalla scelta di uno sportivo come testimonial per le nuove
campagne pubblicitarie. Il mercato (del prodotto «ufficiale» e di quello contraffatto) si apriva a una nuova
domanda: quella di giovani uomini alla ricerca di migliori prestazioni sessuali. E' stata vera rivoluzione quella
della pillola blu ? Ha distribuito i vantaggi tra uomini e donne? Ha migliorato l'intimità di coppia? Ha modificato
il modo di pensare all'invecchiamento e al sesso? Ha provocato una liberazione sessuale o ha indotto, come
sostengono alcuni, comportamenti sessuali conservatori? Forse 15 anni sono pochi per un bilancio. Con una
pillola non si cambia il mondo, se le idee vanno da un'altra parte.
I numeri 2,5 miliardi Sono le «pillole blu» vendute nel mondo dalla data del lancio, nel 1998, fino a oggi. Si
tratta di un successo davvero planetario 60 milioni Sono le compresse vendute in Italia nell'ultimo decennio.
Pistoia, Roma e Rimini sono le città dove le vendite sono al top 73 milioni È il giro d'affari annuo del Viagra:
adesso per questa «torta» si sfideranno non meno di 15 aziende farmaceutiche
Foto: L'effetto
Foto: Il tempo necessario perché il Viagra possa avere effetto varia da persona a persona ma in genere
oscilla da mezz'ora a un'ora
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Luci e ombre della seconda rivoluzione sessuale
22/06/2013
Il Messaggero - Ed. nazionale
Pag. 17
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Ue: «Nelle farmacie la sigaretta elettronica»
NORMA EUROPEA IN ARRIVO SULLE E-CIG: SOLO I PRODOTTI CON MENO DI 1 MG DI NICOTINA IN
VENDITA NEI NEGOZI
D.Sch.
ROMA Sigarette elettroniche nella tempesta. Una direttiva europa sul tabacco stabilisce che le e-cig vengano
considerate farmaci e quindi vendute nelle farmacie. Nel testo concordato dai ministri della Salute riuniti nel
Consiglio di Sanità a Lussemburgo, si prevede che i prodotti che contengono nicotina oltre certi livelli
debbano essere autorizzati come farmaci. In particolare ogni e-cig che contiene almeno 1mg di nicotina sarà
soggetta al regolamento dei farmaci e richiederà quindi un'autorizzazione all'immissione in commercio. Ogni
sigaretta elettronica con meno di 1 mg di nicotina sarà regolata invece dalla direttiva tabacco, e dovrà
contenere specifiche avvertenze. Una direttiva che mette in pericolo le decine di migliaia di negozi di sigarette
elettroniche aperti negli ultimi mesi in Italia. Se fosse accettata la norma in Italia, molti punti vendita
dovrebbero chiudere o quanto meno ridimensionarsi notevolmente. La notizia ha suscitato la reazione
dell'Associazione nazionale fumo elettronico (Anafe). Il presidente Massimiliano Mancini afferma: «La
direttiva europea è in contrasto col parere del Consiglio superiore di sanità che lo scorso 4 giugno ha
chiaramente detto che la sigaretta elettronica non può essere considerato un farmaco». Mancini polemizza
col ministro della Salute Beatrice Lorenzin e chiede al Governo italiano cosa intende fare sulla sigaretta
elettronica: «Seguire le direttive europee o quelle del Cosiglio nazionale di Sanità?». L'Anafe chiede inoltre
che «si dia il via ai lavori del tavolo di approfondimento annunciato, assieme agli operatori del mercato». Nei
giorni scorsi il ministro Lorenzin aveva affermato: «La direttiva Ue sulle sigarette elettroniche è estremamente
vaga perchè fa solo una differenziazione quantitativa della nicotina. Sulla quantità di nicotina nelle sigarette
elettroniche è evidente che si sta studiando per capire qual è il parametro di nicotina all'interno della sigaretta
che non la trasforma in farmaco». Adesso l'Europa ha deciso sulla quantità e la parola passa al governo
italiano.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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LA DIRETTIVA
22/06/2013
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 11
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Ue: la sigaretta elettronica è un farmaco
IVIANADALOISO
E chiarezza fu. Almeno a guardare la spinosa questione delle sigarette elettroniche da Lussemburgo. Dove
ieri il Consiglio di sanità ha deciso: se contengono nicotina in quantità superiore a 1 mg vanno considerate
farmaci a tutti gli effetti, e come tali devono essere autorizzate e messe in commercio. Al contrario, ogni
sigaretta elettronica con meno di 1 mg di nicotina sarà regolata invece dalla direttiva tabacco. Peccato che a
Roma le cose siano un po' meno chiare, se è vero che secondo il Consiglio superiore di sanità le e-cig
farmaci non sono e che il ministro della Salute Beatrice Lorenzin, pur soddisfatta dell'accordo «ragionevole»
raggiunto in Euro pa, abbia già anticipato di essere intenzionata ad aprire un tavolo di approfondimento sulla
questione. In ogni caso, da ieri il futuro degli "svapatori" sembra segnato: se vorranno fumare la sigaretta
elettronica molto presto dovranno recarsi in farmacia. Con buona pace delle migliaia di posti di lavoro che il
nuovo fenomeno ha pur sempre prodotto in Italia in un momento di crisi devastante. Non a caso l'Anafe,
l'Associazione nazionale fumo elettronico, si è scagliata contro la decisione dell'Ue: «La direttiva che il
ministro giudica ragionevole prevede che la e-cig contenente nicotina possa essere immessa sul mercato
solo se autorizzata a norma della direttiva 2001/83/CE, che altro non è che la direttiva che regolamenta i
medicinali per uso umano», ha sottolineato il presidente Massimiliano Mancini, chiedendo alla Lorenzin che
cosa intende fare ora e come muoversi rispetto al parere del Css. Oltre alla decisione sul fumo elettronico,
sono molte le novità approvate ieri a Lussemburgo dai 27 ministri della Salute. Il cuore del provvedimento
resta la percentuale di spazio da dedicare sui pacchetti di sigarette alle immagini choc: non sarà più il 75%
inizialmente proposto dalla Commissione, ma il 65 (bordino escluso). «Questo compromesso permetterà di
mantenere il bollino fiscale e i simboli sul pacchetto che scoraggiano il contrabbando», ha sottolineato il
ministro Lorenzin, secondo cui «l'Italia ha agito da protagonista». Come previsto, il Consiglio ha poi vietato i
paccchetti "slim" e gli aromi che potrebbero aumentare tossicità e dipendenza, come frutta o mentolo.
Saranno mantenuti inoltre i sistemi di notifica della composizione di prodotti del tabacco già esistenti.
Confermata infine la possibilità per gli Stati membri di vietare la vendita a distanza di prodotti del tabacco,
anche questo in linea con le richieste italiane.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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la decisione Accordo dei 27 sulla direttiva anti-fumo che boccia pacchetti "slim", additivi e aromi. E-cig in
farmacia
22/06/2013
Avvenire - Ed. nazionale
Pag. 14
(diffusione:105812, tiratura:151233)
Belgio verso l'eutanasia dei bimbi
Quattro senatori depositano le proposte di legge L'idea è di allargare la norma del 2002, già controversa, che
consente ad adulti malati di chiedere un'iniezione letale Nel 2012 record di casi: 1.432, il 25% in più rispetto
al 2011
DI GIOVANNI MARIA DEL RE
Estendere l'eutanasia anche ai bambini. La proposta che sta choccando il Belgio, e che ha buone chance di
diventare realtà, è stata avanzata da quattro senatori di quattro dei partiti della maggioranza (Socialisti
fiamminghi e valloni e liberali delle due comunità linguistiche), che hanno depositato altrettante iniziative di
legge, hanno già raccolto anche l'assenso dei senatori dei due partiti ecologisti delle rispettive comunità.
L'idea è di allargare la legge - già controversa - in vigore del 2002, che consente ad adulti malati di chiedere
ai sanitari un'iniezione letale per porre fine a gravi malattie e a sofferenze, o anche di lasciare indicazioni di
farlo quanto la situazione sarà ritenuta insostenibile, ad esempio in casi di Alzheimer. Nel 2012 il Belgio ha
registrato il record di casi di eutanasia da quando la legge è in vigore, 1.432, in aumento del 25% rispetto al
2011, pari a poco meno del 2% dei decessi totali. I quattro senatori del governo guidato dal premier socialista
vallone Elio Di Rupo hanno già di fatto ottenuto una maggioranza trasversale vastissima che esclude solo i
cristianodemocratici fiamminghi e valloni, che inutilmente hanno ricordato che la questione eutanasia non
rientra nel programma di governo della coalizione. «Non è questione di maggioranza governativa - ha
replicato secca la capogruppo Mr (i liberali francofoni), Christine Defraigne - le questioni bioetiche sono
sempre d'appannaggio del Parlamento». Nella proposta, ha spiegato il socialista Philippe Mahoux, uno dei
padri della legge del 2002, i medici potrebbero mettere «fine alla vita di un bambino, qualora si trovi in una
situazione medica senza uscita, in uno stato di sofferenza fisica o psichica costante e insopportabile, e che
presenti una domanda di eutanasia». Non si fissano limiti minimi di età, piuttosto, nella proposta, si fa
riferimento alla «capacità di discernimento» del bambino con la «garanzia che ciò che esprime sia ciò che
comprende». A valutarlo saranno psichiatri dell'età evolutiva e psicologi. Specialisti interpellati dal Senato
hanno parlato della «straordinaria maturità» che sviluppa un bambino gravemente malato. Altra condizione, è
l'autorizzazione di entrambi i genitori (in caso di accordo tra loro non si potrà procedere), che riceveranno un
accompagnamento psicologico, anche per diversi anni dopo la morte del bambino. La proposta vieta inoltre
clausole di coscienza collettive per un'istituzione. Il medico che riceverà richiesta di eutanasia dovrà
esprimersi entro sette giorni, in caso di rifiuto passare la "pratica" a un collega. La nuova proposta, i cui autori
puntano a un'approvazione rapida, già entro le ferie estive, suscita un forte allarme, soprattutto se si guarda
all'Olanda, dove già dal 2004 è possibile praticare l'eutanasia di minori. Le legge pone come limite minimo i
12 anni di età, in realtà da tempo vengono uccisi anche neonati (dal 2005 sono stati sottoposti a eutanasia 22
bebè con spina bifida). E solo pochi giorni fa ha fatto scalpore un documento dell'Associazione medica reale
olandese, in cui si include tra le motivazione di eutanasia anche «il caso di grave sofferenza emotiva dei
genitori» per le condizioni del figlio. Lo stato emotivo di una coppia potrebbe decidere sulla vita o la morte di
un terzo. Per di più completamente indifeso.© RIPRODUZIONE RISERVATA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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OFFENSIVA SULLA VITA L'iniziativa ha già ottenuto una maggioranza trasversale vastissima. Non si fissano
limiti minimi di età, mentre si si fa riferimento alla «capacità di discernimento» del minore. Servirà
l'autorizzazione di entrambi i genitori
22/06/2013
QN - Il Giorno - Ed. nazionale
Pag. 36
(diffusione:69063, tiratura:107480)
Tra i disturbi del ritmo cardiaco la fibrillazione atriale è il più comune, affligge 850 mila italiani, 40mila casi di
ictus ogni anno sono riconducibili a questo disturbo. Anche in Italia è ora possibile prevenire tali affezioni: l'
Aifa, Agenzia italiana del Farmaco, ha concesso infatti la rimborsabilità dell'anticoagulante orale di nuova
generazione. «Efficacia e profilo di sicurezza favorevole di dabigatran etexilato sono dimostrati - ha dichiarato
Giuseppe Di Pasquale, direttore della Cardiologia all'Ospedale Maggiore di Bologna, intervenuto a Milano in
conferenza stampa - . Rispetto allo standard di cura storico, questa molecola riduce di circa il 35% il rischio di
ictus ed embolia sistemica, ed è l'unico dei nuovi anticoagulanti orali che abbia delineato, con lo studio Rely,
una superiorità rispetto allo standard nel ridurre l'ictus ischemico». A differenza degli anticoagulanti di vecchio
stampo, la nuova molecola di Boehringer Ingelheim viene assunta a dose fissa e non necessita di
monitoraggio ripetuto. e. f.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Se il cuore zoppica fluidificare il sangue
22/06/2013
Il Tempo - Ed. nazionale
Pag. 9
(diffusione:50651, tiratura:76264)
Dabigatran e la rivoluzione in «ritardo»
Il farmaco L'anticoagulante di nuova generazione è ormai in vendita da due anni ma in Italia arriva solo oggi.
Riduce il rischio di ictus e migliora la vita dei pazienti
Claudio Lo Tufo
C'è un farmaco, il dabigatran etexilato, che cambierà la vita di migliaia di persone in Italia, ma avrebbe potuto
farlo già due anni fa, come è accaduto in tutto il resto del mondo occidentale. Un tempo troppo lungo anche
per il nostro Paese. Qualcosa non ha funzionato eppure, il dabigatran è il primo anticoagulante orale di nuova
generazione presente sul mercato italiano e può essere indispensabile per chi soffre di fibrillazione atriale.
Una malattia sempre più diffusa che ha tra le sue conseguenze più gravi l'Ictus. E pensare addirittura che
questo farmaco viene prodotto in Italia, nello stabilimento a Fornovo San Giovanni, presso la Bidachem
azienda del Gruppo Boehringer-Ingelheim, che è stato recentemente ampliato con l'impianto produttivo
Sintesi 2 con un investimento di oltre 70 milioni di Euro. E se non bastasse in questi due anni grazie al
dabigatran avremmo, probabilmente, assistito a 4mila Ictus in meno, con una media di 15 al giorno, senza
contare il problema delle emorragie dovute all'eccessiva coaugulazione, effetto collaterale dei farmaci fino ad
oggi a disposizione. Un ritardo che fortunatamente appartiene al passato, infatti, anche in Italia da oggi è
possibile prevenire l'Ictus da fibrillazione atriale non valvolare con il dabigatran etexilato. L'Agenzia Italiana
del Farmaco (AIFA), infatti, ha concesso la rimborsabilità all'anticoagulante orale di nuova generazione per la
prevenzione dell'Ictus cerebrale. La fibrillazione atriale, infatti, aumenta il rischio di Ictus cerebrale di circa
cinque volte. Inoltre, un caso di Ictus su cinque è direttamente attribuibile a questa problematica e molto
spesso si presenta in una forma più severa: la metà dei pazienti perde la vita entro 12 mesi, mentre la
probabilità di restare invalidi è stimata intorno al 60%. Un problema che appartiene a circa 850 mila pazienti
italiani e che oggi finalmente trova una soluzione, come spiega Francesco Romeo, Presidente della
Federazione Italiana di Cardiologia e Professore Ordinario di Cardiologia presso l'Università degli Studi di
Roma Tor Vergata: «Finalmente oggi anche i cardiologi italiani hanno a disposizione questa importante
innovazione terapeutica. Possiamo inoltre contare, oltre che sui dati di letteratura, anche sull'esperienza che i
nostri colleghi, da oltre 2 anni, hanno già avuto modo di consolidare nella loro pratica clinica quotidiana in
oltre 80 paesi al mondo. Il parere positivo giunto dall'Agenzia Italiana del Farmaco rappresenta un importante
segnale di come tutte le componenti sociali, istituzionali e scientifiche, siano pronte a organizzare un percorso
terapeutico che si basi sull'impiego dei nuovi anticoagulanti orali, al fine di arginare una vera e propria
minaccia, così diffusa sull'intero territorio nazionale, come quella rappresentata dall'Ictus correlato a
fibrillazione atriale». Infatti, fino a oggi per ridurre il rischio di Ictus, i pazienti affetti da fibrillazione atriale
venivano generalmente trattati con una terapia a base di farmaci anticoagulanti che mantengono il sangue a
un certo livello di fluidità, evitando così la formazione di coaguli che minacciano l'arresto del flusso sanguigno
al cervello. Dabigatran etexilato oltre a ridurre il rischio di sanguinamenti intracranici e di quelli pericolosi per
la vita, presenta una serie di significativi vantaggi che saranno in grado di contribuire al miglioramento della
qualità di vita delle persone con fibrillazione atriale non valvolare. Mentre gli anticoagulanti orali di vecchia
generazione presentano una serie di criticità che impattano sensibilmente sulla vita quotidiana del paziente,
come la necessità di controlli costanti dei parametri della coagulazione, il continuo adeguamento del
dosaggio, l'alto potenziale di interazione con gli altri farmaci o con i cibi e il rischio di complicanze
emorragiche, dabigatran etexilato, disponibile nel dosaggio da 150 mg e 110 mg, viene assunto a dose fissa,
non impatta sulle abitudini alimentari del paziente e non necessita di monitoraggio. Giuseppe Di Pasquale,
componente dello steering commitee internazionale dello Studio RELY e RELYABLE, Direttore dell'Unità
Operativa di Cardiologia dell'Ospedale Maggiore di Bologna e Presidente dell'Italian Stroke Forum non ha
dubbi: «Lo studio RELY ha dimostrato come dabigatran etexilato, rispetto allo standard di cura storico, riduca
di circa il 35% il rischio di Ictus ed embolia sistemica ed è l'unico dei nuovi anticoagulanti orali che abbia
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Fibrillazione atriale
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Il Tempo - Ed. nazionale
Pag. 9
(diffusione:50651, tiratura:76264)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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dimostrato una superiorità rispetto allo standard di cura nella riduzione dell'Ictus ischemico (-25%) riducendo
al contempo il rischio di emorragie (-59% emorragie intracraniche). Dati che confermano quanto i pazienti
affetti da fibrillazione atriale possano finalmente contare su un'alternativa più efficace e più sicura». E
pensare che tutto questeo era possibile già due anni fa. 70 700 850 60% Euro È il costo all'anno del nuovo
dabigatran etexilato Milioni Investiti nello stabilimento italiano di Boehringer Ingelheim Mila I pazienti in Italia
che soffrono di fibrillazione atriale Dei pazienti Colpiti da lctus da fibrillazione atriale resta invalido 18.000
Euro È il costo di un paziente colpito da Ictus nella fase acuta INFO Boehringer Ingelheim L'azienda da molti
anni è impegnata nella ricerca e nello sviluppo di nuove strategie terapeutiche atte a migliorare la salute e le
condizioni di vita dei pazienti
Foto: La malattia Il disturbo cardiaco provoca un ictus celebrale
22/06/2013
Il Tempo - Ed. nazionale
Pag. 9
(diffusione:50651, tiratura:76264)
Un convegno per combattere l'atrofia muscolare spinale
Isis Pharmaceutical É lo studio in fase 2 in sperimentazione nella primissima infanzia Metodo Stamina
Utilizza cellule staminali con il protocollo messo a punto da Vannoni
Giuseppe Grifeo
Nuove speranze, sperimentazione e certificazioni sulle cellule staminali al centro del convegno annuale
«SMA: Il Valore della Vita», organizzato dal 21 al 23 giugno all'Holiday Inn Eur Parco dei Medici a Roma, da
Famiglie SMA, l'associazione dei genitori di bambini e degli adulti affetti da atrofia muscolare spinale.
L'attenzione è fortemente focalizzata alle aspettative e alla qualità di vita di molti che dipendono da questa
nuova frontiera della medicina, dal metodo Stamina e decreto Balduzzi, dalle ultime novità in fatto di trial
nazionali e internazionali. «I bambini affetti da atrofia muscolare spinale sono disabili gravissimi - dice Daniela
Lauro, presidente di Famiglie SMA - ma mentre attendono una cura, assaporano ogni giorno, ognuno nel suo
modo e secondo le sue possibilità, il gusto dolce e amaro della vita. Per questo la loro voglia di vivere nel
quotidiano deve rimanere la nostra chiara guida mentre parliamo di ricerca e in particolare di temi delicati
come staminali e metodo Stamina». Proprio oggi si parlerà di ricerca scientifica. A esporre la situazione,
esponenti di livello internazionale. Fra questi un rappresentante dell'Isis Pharmaceutical (studio in fase 2 in
sperimentazione nella primissima infanzia) che farà il punto su uno dei trial, quello che sembra dare le
maggiori speranze d'efficacia: riguarda una terapia farmacologica sperimentata su animali prima e su esseri
umani. Nei topi ha rallentato il decorso della malattia e, a tutt'oggi, nell'uomo non ha dato effetti collaterali. La
tavola rotonda di sabato pomeriggio moderata da Stefano Borgato, segretario di redazione del portale sulla
disabilità Superando.it, ha avuto come obiettivo il metodo Stamina che, come sottolineato nello scritto
dell'associazione, è «presentato dalla fondazione omonima presieduta dal professore Davide Vannoni che lo
ha diffuso come una cura in grado di guarire i pazienti dalle forme più gravi di SMA1, creando un prevedibile
stato di confusione nelle circa mille famiglie che in Italia ogni giorno affrontano la malattia rara del loro
bambino e che finora si sono avvalsi di altre terapie di supporto». Proposto per la cura di bambini ai primi
mesi di vita garantendone la sopravvivenza, in molti casi ha fatto vivere bambini fino a età maggiori. Il
metodo, come descritto dall'associazione che ha organizzato il convegno, «è ora oggetto del decreto
Balduzzi - approvato alla fine dello scorso mese e sostenuto dalla stessa associazione Famiglie SMA». In
breve, adesso deve essere sottoposto a un protocollo scientifico di sperimentazione per un periodo di 18
mesi. Il primo giorno del convegno ha visto lo svolgersi di un corso gratuito accreditato Ecm (Educazione
Continua in Medicina) come disposto dalla Commissione nazionale, utile per gli operatori del settore.
Comunque, per tenersi aggiornati sulle ultime novità nel campo delle staminali e ultimi risultati, basta
connettersi al sito web www.famigliesma.org dove sono anche indicati i numeri di telefono e le mail per
dialogare con l'associazione.
Foto: Daniela Lauro Il presidente di Famiglie SMA
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Il Valore della Vita È l'incontro organizzato dal 21 al 23 giugno all'Holiday Inn Eur Parco dei Medici a Roma
dall'associazione Famiglie SMA
22/06/2013
ItaliaOggi
Pag. 17
(diffusione:88538, tiratura:156000)
Dopo oltre vent'anni di collaborazione nella ricerca e nella cultura del paese, l'Istituto Mario Negri di Milano e
l'Istituto Weizmann di Scienze (Tel Aviv), hanno annunciato la prossima nascita della Fondazione Negri
Weizmann. Dal 1990 le due realtà unite nel Comitato Negri Weizmann perseguono l'obiettivo di sconfiggere
le malattie e migliorare la qualità della vita, unendo la sensibilità per la salute alla passione per la musica, e
organizzando grandi eventi attraverso i quali coinvolgere e sensibilizzare l'opinione pubblica oltre che
raccogliere fondi da destinare allo sviluppo di importanti progetti scientifici. Nella sua più che ventennale
attività il Comitato Negri Weizmann ha sostenuto lo sviluppo di importanti progetti riguardanti la patogenesi e
la cura dei tumori, i trapianti di organi, le neuroscienze e le malattie neurodegenerative. E dal 2010 ha
lanciato il progetto «Musica per la mia mente», finanziato con i fondi raccolti durante i concerti del Teatro alla
Scala, una nuova iniziativa con lo scopo di sostenere la ricerca scientifica sull'Alzheimer. Il primo concerto
organizzato dalla Fondazione si terrà al Teatro La Scala il prossimo 9 dicembre. Fabio Luisi, direttore del
Metropolitan Opera House di New York, dirigerà su musiche di Versi, Rossini, Puccini e Mascagni la
Filarmonica della Scala e il violino solista Nikolaj Znaider.© Riproduzione riservata
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Ricerca, debutta a dicembre la Fondazione Negri Weizmann
22/06/2013
ItaliaOggi
Pag. 21
(diffusione:88538, tiratura:156000)
Servono nuove norme sul diritto d'autore
Finalmente. Bisogna essere grati al presidente dell'Antitrust Giovanni Pitruzzella per le parole chiare e nette
con cui, nel suo discorso di presentazione della relazione annuale lo scorso del 18 giugno, ha chiesto regole
anche per internet. Citando testualmente: «...la libertà è stata una grande e positiva caratteristica di internet.
Ma la libertà non significa anarchia e assenza di regole. Anche se le caratteristiche di internet portano a
privilegiare una regolamentazione morbida che non ostacoli i processi innovativi che quotidianamente vi si
svolgono...». Pitruzzella ha poi fatto riferimento alla segnalazione sul tema inviata dall'Autorità a governo e
parlamento lo scorso 24 maggio.Questa, molto articolata e puntuale, parte dall'assunto che la mancanza di
qualunque norma specifica possa incidere sullo sviluppo della rete in modo tale anche da incentivare, nel
lungo periodo, una strutturazione dell'offerta che non consente una corretta interazione competitiva.
Ciononostante - prosegue l'Antitrust - bisogna essere molto cauti nell'ipotizzare norme e regole attesa la
delicatezza della materia visto il ruolo che la rete ha assunto anche come strumento della libera circolazione
delle idee.Alcune aree richiedono però interventi «indispensabili». «Tra queste rientra quella della produzione
di contenuti informativi online e del loro utilizzo da parte degli operatori attivi sulla rete». Nel suo discorso per
la relazione annuale, Pitruzzella è stato ancora più esplicito sottolineando la necessità di intervento: «In
particolare, per la tutela dei diritti di autore degli editori che producono contenuti, e ne sopportano i relativi
costi, e i cui prodotti vengono utilizzati gratuitamente dagli over the top».Come detto, molto bene. Al riguardo
tuttavia mi permetto alcune considerazioni. La prima: credo che la questione del diritto d'autore debba
estendersi anche a quello degli autori in senso stretto e non solo degli editori anche se è vero che alcuni
contratti di edizione nel nostro sistema, soprattutto nel settore dell'editoria tradizionale cartacea, in qualche
modo assorbono le due responsabilità. Quella della distinzione tra autori ed editori è una vecchia questione
non solo di natura giuridica che da noi è anche plasticamente rappresentata nella struttura della Siae che,
non casualmente, è la Società italiana autori ed editori.L'altra considerazione è che sebbene sia
comprensibile, vista l'urgenza della situazione, che vengano cercati interventi tampone spesso di natura
negoziale (come l'ormai famoso accordo Google/editori francesi) la strada maestra per risolvere questo tipo di
problemi è quella dell'aggiornamento e della ridefinizione della normativa sul diritto d'autore intanto a livello
nazionale e poi, sperabilmente, a livello internazionale (Pitruzzella lo dice, ancora una volta, con molta
chiarezza nella segnalazione del 24 maggio).E ciò anche perché le soluzioni negoziali «tampone» lasciano i
problemi di fondo tutti irrisolti; meglio allora affidarsi alla tecnologia e ipotizzare, in attesa della riforma del
diritto d'autore sulla rete, nuove forme di Drm (Digital rights management) anche per i contenuti digitali
prodotti dall'editoria tradizionale.© Riproduzione riservata
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Il Punto di Mauro Masi*
22/06/2013
ItaliaOggi
Pag. 25
(diffusione:88538, tiratura:156000)
Cambio packaging per le sigarette
Novità in arrivo sui pacchetti delle sigarette. Per quanto riguarda le avvertenze di salute combinate (testoimmagine), ci sarà per queste ultime una dimensione dell'area ad esse riservata pari al 65% della superficie
frontale e posteriore del pacchetto, ma in tale percentuale è incluso anche il bordo da 1 mm. Per quanto
riguarda il limite per la presenza di additivi, eliminata la previsione di adozione automatica di livelli massimi a
seguito del loro riconoscimento da parte di soli tre stati membri. Salvaguardati i sistemi di notifica della
composizione di prodotti del tabacco già esistenti. Confermata infine la possibilità per gli stati membri di
vietare la vendita a distanza di prodotti del tabacco, in linea con quanto l'Italia, attraverso il ministro della
salute, ha richiesto. Questi i principali contenuti dell'accordo raggiunto dai ministri della salute al Consiglio
dell'Unione europea. L'Italia, con il ministro Beatrice Lorenzin, spiega una nota, «ha partecipato attivamente
ai lavori, segnalando la necessità di apportare alcune modifiche al testo di compromesso proposto dalla
presidenza irlandese, al fine di contemperare le primarie esigenze di tutela della salute con altre comunque
rilevanti, quali la lotta alla contraffazione e la tutela dall'introduzione sul mercato di tabacco di provenienza
non controllata. Tutte le richieste italiane sono state accolte e compaiono nel testo risultante dalla
mediazione», conclude la nota.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Accordo tra i ministri europei
22/06/2013
Alto Adige - Ed. nazionale
Pag. 28
(diffusione:36446, tiratura:45959)
di Giorgio Dobrilla
L a rivista Query, a firma di Andy Lewis, riporta una storia inquietante di cui protagonista è Edzard Ernst, Cattedratico di Medicina Comple- mentare all'Univeristà di Exeter (Uk). La cattedra fu istituita nel 1993 da Sir
Maurice Laing allo scopo di verificare senza precon- cettil'efficaciainprimisdell'omeopatiamedianteprotocolliclinici rigorosi.Ernst,tedescodinascita, avevainiziatolacarrieraall'Ospe- dale
Omeopatico di Monaco, per poidirigerelaCattedradiMedici- naFisicaeRiabilitativaall'Univer- sitàdiVienna.
L'obiettivo iniziale di provare l'efficacia specifica dell'omeopatia si scontrava tuttavia con risultati così
deludenti da indurre Ernst a una serie di pubblicazioni e iniziative per segnalare alle autorità competenti
inglesi i sostanziali insuccessi e pure la necessità che i farmacisti dicano la verità sull'assenza di prove per i
preparati omeopatici che vendono. Che Ernst avesse usato la cattedra per rivelare l'inconsistenza scientifica
dell'omeopatia, e non per promuoverla, ha sollevato violente reazioni degli omeopati e, in particolare del
Principe Carlo noto fautore ("esperto"?) di questa cura alternativa. Al contrario, in sintonia piena con le
posizioni di Ernst, lo Science Technology Committee (bipartisan) del Regno Unito (www.parliament.uk) e la
British Medical Society auspicavano in modo indipendente la drastica "messa al bando" dell'omeopatia già
nel 2010 (www.medindia.net/news/BMA). Sfavoriti dalle evidenze oggettive gli omeopati hanno allora cercato
di screditare e delegittimare in vari modi la figura professionale di Ernst (tecnica, com'è noto, consolidata e
frequentemente adottata in politica). A questo riguardo Andy Lewis pubblica l'articolo "Schmutzige Methoden
der sanften Medizin" (gli sporchi metodi della medicina alternativa) in Süddeutsche Zeitung, nel quale si
accusano esplicitamente alcune società tedesche di aver finanziato il giornalista Claus Fritzsche affinchè
venissero denigrati coloro che criticano l'omeopatia e specialmente il professor Ernst. Ligio a questo incarico
Fritzsche, dopo un'intervista a Ernst (pubblicata su Deutscher Zentralverein Homöopatischer Ärzte) definiva il
professore persino "privo di qualifiche, ingannevole nei confronti delle persone e inadatto a giudicare l'
omeopatia". Lewis riporta pure che a seguito della denuncia su Süddeutsche Zeitung, e forse per contenere il
clamore negativo suscitato dalla notizia, una delle società inizialmente coinvolte nella campagna denigratoria
(la Weleda) si ritirava dall'accordo con Fritzsche. Questa storia non è apparsa "stranamente" in alcun mezzo
di comunicazione né nel Uk né, a quanto risulta a chi scrive, sui media di altri Paesi, Italia inclusa. Molto più
spazio ha ricevuto la notizia dell'inaugurazione a Piazza Navona il 17/6/2013 del Primo Museo dell'
Omeopatia, dedicato ad Hahnemann, con la presenza benedicente della Ministra Lorenzin di cui molti in
verità ignorano la peculiare competenza in ambito sanitario. Peccato davvero che molti non ricordino, Ministra
inclusa, la "piena" assoluzione di Piero Angela (difeso dall'Avvocato Buongiorno) accusato di diffamazione
dalle due associazioninazionali omeopatiche (Fiamo e Simo) proprio per aver sostenuto che la medicina
omeopatica non aveva alcun fondamento scientifico. C'è da chiedersi quando un Ministro patrocinerà delle
giornate speciali nel Museo Nazionale della Scienza, che già esiste dal 1953 (ma poco promozionato) nel
nostro Paese, dedicandole a Premi Nobel italiani (Golgi, Fermi, Natta, Rubbia, Dulbecco, Montalcini,
Capecchi) grazie ai quali regge il prestigio del nostro Paese e grazie ai quali i nostri giovani possano essere
attratti dalla bellezza della ricerca scientifica. Giorgio Dobrilla
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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L' OMEOPATIA E L'INQUIETANTE STORIA DI ERNST
22/06/2013
L'Arena di Verona
Pag. 7
(diffusione:49862, tiratura:383000)
E cresce la domanda di formazione
Crescono di numero, badanti e colf, e al tempo stesso le domande per partecipare a corsi di formazione in
vista di un possibile impiego. L´ultimo, promosso da PrivatAssistenza (agenzia che svolge assistenza
domiciliare per anziani, malati e disabili), ha sessanta partecipanti. «Ma le domande per la frequenza erano
molte di più e questa è la tendenza in atto. Con la crisi sono sempre di più le persone che cercano questo
tipo di lavoro o provano a ricollocarsi dopo aver perso quello precedente. E gli italiani, anche maschi, sono in
crescita», dice Antonietta Sapuppo, coordinatrice di PrivatAssistenza, che con le Acli e in collaborazione con
il Comune e il Cems-Centro medico di assistenza promuove la Giornata dell´assistente familiare, alla quarta
edizione. Sono previste iniziative e incontri in città, a partire da lunedì e fino a domenica della prossima
settimana. Paola Dal Dosso, delle Acli, ricorda che «nel 2009 le domande di regolarizzazione contrattuali di
assistenti familiari furono 5.349, di cui 1.466 di badanti e 3.883 di colf. E l´anno scorso sono state tremila».
Una badante per anziano non autosufficiente guadagna minimo 937,78 euro lordi al mese, più vitto e alloggio.
Il datore di lavoro (quindi il singolo o la famiglia) devono poi versare i contributi Inps. Da lunedì a giovedì
quindi, nella sala Lucchi del palazzetto Masprone (vicino allo stadio), si terrà appunto il corso, a
partecipazione gratuita, dal titolo «Alleviare il dolore con l´empatia», che prevede incontri con personale
medico e paramedico specializzato sulle problematiche delle persone anziane, disabili e malate, sul contratto
nazionale di colf e assistenti familiari e sulla tutela del malato dalla malasanità. Per iscriversi, telefonare al
numero verde 800032888. Sabato e domenica prossimi (29 e 30 giugno) saranno invece presenti in piazza
Bra due postazioni dove, in collaborazione con Tribunale del Malato, Federfarma e Cems, verrà offerta ai
cittadini la possibilità di approfondire tematiche sulle attività sociosanitarie e sull´assistenza familiare, con
consulenze gratuite. «Sarà presente inoltre un´ambulanza per misurare gratis la pressione arteriosa e la
glicemia», dice il referente di Cems, Alessio Guandalini, presente il presidente di Federfarma Verona Marco
Bacchini, consigliere comunale. «Quello dell´assistenza familiare è tema di grande attualità», dice
l´assessore ai servizi sociali e alla famiglia, Anna Leso, «che riguarda anziani, malati e disabili. Iniziative
come questa sottolineano l´importanza del lavoro svolto dalle persone che, a fianco delle istituzioni sociali e
socio-sanitarie, contribuiscono in maniera determinante all´offerta di servizi sempre più qualificati e quindi a
migliorare la qualità della vita delle fasce più deboli».E.G. © RIPRODUZIONE RISERVATA
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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LE MANIFESTAZIONI. Da lunedì a domenica della prossima settimana seminari e incontri con associazioni
ed enti
22/06/2013
La Gazzetta di Parma
Pag. 12
(diffusione:42090, tiratura:51160)
«Fegato grasso»: come scoprirlo e prevenirlo
Più della metà di coloro che si sottopongono ad un'ecografia addominale scoprono di avere una steatosi
epatica, meglio conosciuta come «fegato grasso». Il riscontro di questo tipo di alterazione deve essere un
campanello d'allarme per approfondire lo stato di salute del proprio fegato. E' quanto è emerso al simposio
alla sala convegni della Casa di cura Città di Parma nell'ambito del Progetto medico chirurgico del
programma Ecm 2013 promosso dalla Clinica di piazzale Maestri. Relatori due medici della Casa di cura Città
di Parma: Giancarlo Pasetti, specialista in malattie infettive ed epatologia, e Roberto Giacosa, specialista in
medicina interna e medico ecografista. «La steatosi epatica è di frequente riscontro all'ecografia addominale
e spesso si associa ad alterazioni delle transaminasi - ha spiegato Pasetti - Le cause più conosciute di
epatopatia steatosica sono i virus epatitici (HCV genotipo 3) e il consumo di alcol; ma negli ultimi anni sta
aumentando l'incidenza della steatosi epatica non alcolica spesso associata ad altre alterazioni metaboliche,
come diabete, ipercolesterolemia e obesità. Molti studi hanno dimostrato che la steatosi epatica, considerata
a lungo una alterazione benigna, progredisce circa nel 10% dei casi in fibrosi gravi e cirrosi. In
considerazione dell'ampia diffusione di questa patologia nella popolazione è purtroppo previsto negli anni
futuri un incremento dei casi di cirrosi». La prevenzione verso le forme più gravi si fonda principalmente su
una dieta equilibrata nelle calorie e nei vari componenti e sullo svolgimento di un'adegua ta attività fisica
aerobica. Non esiste al momento una specifica terapia farmacologica. u
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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CITTA' DI PARMA CON PASETTI E GIACOSA
22/06/2013
La Gazzetta di Parma
Pag. 34
(diffusione:42090, tiratura:51160)
Farmaceutica : serve un quadro normativo stabile
Il settore è compatto: non vanno penalizzati gli investimenti. Scaccabarozzi: troppi tagli
Andrea Del Bue II Il mondo dell'industria farmaceutica è compatto e, in coro, chiede un patto di stabilità
triennale: un quadro normativo stabile che non penalizzi gli investimenti per un comparto che è secondo, in
Europa, dietro solo alla Germania, per produzione in termini assoluti (25,7 miliardi di euro, contro i 26,9 dei
tedeschi) e primo per produzione procapite (423 euro) . E' il messaggio uscito dal convegno «Produzione di
Valore. L'in dustria del farmaco: un patrimonio che l'Italia non può perdere», organizzato da Farmindustria e
ospitato a Parma nel Centro Ricerche di Chiesi Farmaceutici. «Il nostro settore ha assistito a 44 manovre
diverse, di cui 4 in soli otto mesi, durante il governo precedente: è insostenibile - osserva Massimo
Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, durante la tavola rotonda moderata dal vicedirettore del Tg1 Rai
Fabrizio Ferragni -. La Banca d'Italia, da una parte, sottolinea come l'industria del farmaco sia in salute, ma
dall'altra precisa che la spesa sanitaria, nel 2012, è calata grazie soprattutto ai tagli alla spesa farmaceutica (7% nel biennio 2011-2012, ndr); dobbiamo essere soltanto noi a tenere in piedi la sanità?». E' d'accordo
anche Vasco Errani, presidente della Regione Emilia Romagna, che rilancia: «Il patto di stabilità non deve
essere di tre, ma di cinque anni - sottolinea durante un intervento che si concentra, così come quello di Fabio
Pammolli, che lo ha preceduto, direttore del Cerm, sulla spesa nella sanità pubblica -. C'è un atteggiamento,
in Italia, che va superato al più presto, con un cambio di passo culturale - continua il governatore -. La sanità,
e la ricerca connessa, vengono infatti considerate solo un costo, mentre sono un valore di crescita. E'
necessario creare un sistema per cui ogni euro pubblico speso per la salute venga considerato un valore
perché produce ricerca, impresa e occupazione. Io non ci sto più a sentire che in Italia la sanità costa troppo:
la spesa procapite, va detto, è inferiore rispetto alla Grecia». Errani si appella anche ad un modo di
approcciarsi ai tagli che premi le Regioni più virtuose: «Bisogna differenziare a seconda dei territori e della
qualità dei servizi che questi erogano - precisa -; è necessario fare una programmazione dei livelli essenziali
di assistenza, perché oggi in alcune regioni siamo sopra la media, in altre estremamente lontani». Così come
c'è la Regione virtuosa e quella meno, anche nella farmaceutica bisogna fare un distinguo: «Va detto conclude Errani, rivolto agli imprenditori -: non è che tutte le industrie sono uguali; ci sono quelle che
presentano veri farmaci innovativi per la cura delle malattie, altre che non modificano il principio attivo ma
cambiano solo il marchio. Chi fa così va lasciato fuori». La farmaceutica rimane un'eccellenza italiana, ma si
manifestano i primi segnali di crisi, che si traducono in -2,5% di investimenti totali nel 2012 (primo calo in 10
anni di crescita), -23% di studi clinici nel 2008-2011, una perdita, negli ultimi 6 anni, di 11.500 addetti e il
rischio di dover far fronte a 2 mila esuberi nel 2013. Alla base delle contrazioni, una normativa che non facilita
gli investimenti: tetti di spesa per categoria e prodotto, burocrazia infinita, tempi lunghi per l'accesso a nuovi
farmaci, costi alti a livello di energia, trasporti, burocrazia e fisco, prezzi più bassi rispetto ai concorrenti
europei. «Bisogna fare qualcosa per abbattere la burocrazia - tuona Maurizio Marchesini, presidente di
Confindustria Emilia Romagna - e rianimare al più presto gli investimenti pubblici». Al convegno hanno
partecipato anche i rappresentanti dei sindacati Cgil, Cisl e Uil, Anna Rosa Marra, coordinatore Area
Registrazione di Aifa, Laura Bianconi, senatrice Pdl, e Marco Iezzi, economista del dipartimento Impresa e
Internazionalizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico. u
Foto: Convegno Alberto Chiesi (in alto e con Borri), a fianco Paolo Chiesi. Qui sopra da sinistra Errani,
Scaccabarozzi e Marchesini.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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FARMINDUSTRIA «STATI GENERALI» A PARMA OSPITATI DALLA CHIESI
22/06/2013
La Nuova Sardegna - Ed. nazionale
Pag. 15
(diffusione:59819, tiratura:72030)
di GIORGIO MACCIOTTA
Cappellacci promette a tutti i sardi sgravi fiscali con l'istituzione della zona franca integrale. Dovrebbe
spiegare quali siano, nella spesa regionale, gli sprechi eliminabili per bilanciare la conseguente riduzione
delle entrate. Tenendo conto della quota di IVA e accise di competenza regionale la spesa dovrebbe ridursi di
almeno 2 miliardi di €, 1/4 di quelle previste (7,7 miliardi di €). Esclusa la rozza strada dei tagli lineari (il 25%
su ciascuna voce) occorrerebbe scegliere voci con adeguata consistenza e, in ordine di rilevanza, sanità (3,5
miliardi destinati ai "servizi alla persona"), remunerazione del personale pubblico della Regione o del sistema
delle autonomie locali (circa 0,6 miliardi per ciascuna voce). Lungi da me l'idea che la Regione non sprechi.
Per esempio se per la spesa farmaceutica la Giunta avesse proceduto sulla strada dell'adeguamento alla
media nazionale si spenderebbero circa 60 milioni in meno. Ma perché non si sono eliminati questi sprechi
nel corso dei 5 anni di presidenza Cappellacci, destinando meglio le risorse? Né sostengo che l'uso della leva
fiscale non possa (e non debba) essere strumento di una politica di sviluppo. Al contrario l'intollerabile livello
cui è giunto il prelievo sui redditi di famiglie e imprese richiede interventi urgenti per rilanciare i consumi
interni, la componente che meno contribuisce all'incremento della ricchezza, e per incentivare le imprese a
investire. Proprio da qui occorrerebbe partire a Cagliari (e a Roma), evitando promesse irrealizzabili e
affrontando la politica fiscale per cambiarla. Per quanto male pensi della Giunta Cappellacci non ritengo,
però, che sia possibile ridurre così drasticamente la spesa e, di conseguenza, penso che una politica di
sviluppo attraverso riduzioni della pressione fiscale debba fondarsi su tre requisiti che creerebbero meno
entusiasmo ma consentirebbero di fondare le scelte su basi solide e stabili. Occorrerebbe spiegare che la
compensazione delle minori entrate oltre che da una graduale politica di riduzione della spesa deriverà dalle
maggiori entrate conseguenti l'auspicata ripresa dell'economia con nuova occupazione e maggiori consumi
interni. Poi occorrerebbe rendere esplicito che l'operazione sarà graduale perché graduale sarà il processo di
riduzione della spesa e, soprattutto, quello di reperimento delle (sperate) maggiori entrate. Infine, e qui viene
il difficile, occorrerà chiarire che gradualità significa che è impossibile non solo concedere tutto subito e a tutti
ma anche poco (o pochissimo) a tutti. Occorrerà, invece, scegliere, mirando, i settori idonei a garantire un
immediato sviluppo e, conseguentemente, un più rapido rientro di risorse da utilizzare per nuove riduzioni.
Occorrerebbe mobilitare le associazioni d'impresa e le competenze delle nostre università per definire
proposte economicamente e giuridicamente praticabili. Un esempio: le capacità ricettive turistiche sono da
sempre sotto utilizzate per la brevità della stagione e, ora, per l'aumento dei trasporti. Il turismo in Sardegna
richiede l'auto al seguito. Combinando riduzione delle accise (in bassa stagione) e riduzione permanente
dell'IMU sugli alberghi (un credito d'imposta pari al 70% di competenza regionale), si consentirebbero offerte
a prezzi contenuti e per un più lungo periodo dell'anno. Quanta occupazione aggiuntiva, e stabile, sarebbe
realizzabile, quanti maggiori consumi di non residenti e, perché no, quanti vantaggi per i residenti, in quei
periodi dell'anno? Ai 936 cittadini di Villasimius converrebbe di più risparmiare 109,44 € medi pro capite
pagati per IMU sulla prima casa o favorire un allungamento dell'offerta turistica (il versamento medio per
6.995 contribuenti con seconde case e immobili strumentali è stato di 622,19 €, e per gli esercizi turistici ben
più elevato)?
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Per fare ripartire l'economia la zona franca non serve
22/06/2013
Gente - N.27 - 2 luglio 2013
Pag. 88
(diffusione:372741, tiratura:488629)
la vita degli altri e' legata al cordone
«donatelo: potreste salvare la vita a un malato di leucemia», dice l'esperta. e una ricerca sulle staminali apre
nuovi scenari
Alessandra Gavazzi
«donatelo: potreste salvare la vita a un malato di leucemia», dice l'esperta. e una ricerca sulle staminali apre
nuovi scenari Una bambina italiana di 3 anni e mezzo affetta da paralisi cerebrale dopo un parto difficile. Un
piccolo tedesco di 2 ridotto allo stato vegetativo da un arresto cardiaco. Per loro, una speranza è arrivata dal
trapianto di cellule staminali prelevate dal proprio cordone ombelicale, crioconservato subito dopo la nascita.
Entrambi, la femminuccia curata alla Duke University negli Stati Uniti, il maschietto all'Università di Bochum in
Germania, sono stati inseriti in una sperimentazione clinica che si basa sull'utilizzo delle staminali autologhe.
Visibili dopo mesi i primi miglioramenti. Dunque viene dal cordone ombelicale la speranza di tanti malati? «In
realtà, le cellule staminali provenienti dal cordone sono già una cura efficace per leucemie e in generale per
le malattie letali del sangue», spiega Nicoletta Sacchi, immunogenetista e responsabile del Registro
nazionale donatori di midollo e cordone ombelicale che ha sede all'ospedale Galliera di Genova. «Si parla di
cellule ematopoietiche, cioè "programmate" per diventare cellule del sangue se infuse via endovena». La
storia di questo tipo di trapianti è una lunga scia di successi che parte in Italia nel 1989. «Oggi, nel mondo ci
sono 21 milioni di donatori, 400mila solo nel nostro Paese. E da noi, 29.700 sono le "sacche" provenienti da
donazione di cordone, prelevati nei 206 ospedali autorizzati e conservati in 18 banche certificate». Tra cui la
Milano Cord Blood Bank che ha appena festeggiato i suoi primi vent'anni con un gran risultato: la certezza di
aver contribuito a salvare più di 30mila vite nel mondo. In Italia, è bene ricordarlo, il cordone ombelicale si
può solo donare, non conservare per sé. «La conservazione autologa del cordone nell'eventualità che il
bambino possa averne bisogno in futuro da noi è vietata dalla legge», continua la dottoressa Sacchi. Con
un'unica eccezione: «Se in famiglia c'è già un figlio affetto da leucemia, il prelievo del cordone del nuovo nato
è invece obbligatorio». Tanti i falsi miti. «C'è un equivoco di base: al momento le staminali prelevate dal
cordone non curano tutte le malattie. Esistono delle sperimentazioni, certo, come quella nella quale sono stati
inseriti i due bimbi appena trapiantati. E sono in corso studi sul diabete e sulle malattie genetiche. Ma per
adesso solo la cura delle malattie del sangue è già una realtà ultra-consolidata». Il primo passo in caso di
diagnosi in questo senso è verificare la compatibilità tra i familiari. Se non si trova, si cerca un donatore. Ed è
qui che entra in gioco il Registro nazionale. Ma come avviene il prelievo? «In sala parto, subito dopo la
nascita, quando la placenta è ancora in corpo, il cordone viene "strizzato" o viene inserito un ago che preleva
il sangue». In tutto, si tratta di circa 100-150 millilitri, nei quali si trovano le preziose staminali. «A quel punto,
vengono fatte le analisi di idoneità e la sacca viene congelata in azoto liquido a -170°. I controlli comprendono
lo screening genetico». A sei mesi di distanza, i genitori del piccolo donatore vengono contattati per
accertarsi che nel frattempo non siano insorte complicanze. «Se è tutto a posto, i dati vengono inseriti nel
Registro nazionale a disposizione di possibili pazienti». Un gesto di generosità che non costa nulla e può
davvero regalare un futuro a tanti malati. l
chi può donare
occhio ai geni In generale è difficile non essere compatibili con la donazione di cordone ombelicale, ma può
succedere», avverte la dottoressa Sacchi. «La gravidanza dev'essere serena e senza problemi di sorta. La
madre deve essere esente da malattie infettive gravi. E nessuno dei due genitori naturali deve essere
portatore di malattie genetiche trasmissibili». Detto questo, è importante il parto: «Se insorge qualsiasi
complicanza, la priorità è la salute del nascituro e della mamma». Il prelievo è semplice e sicuro, privo di
rischi per entrambi. «La donna firma comunque un consenso informato. E già al settimo mese, nei corsi preparto, si discute di questa eventualità».
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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salute vent'anni fa apriva la prima banca italiana di sangue ombelicale
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Gente - N.27 - 2 luglio 2013
Pag. 88
(diffusione:372741, tiratura:488629)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Foto: le cellule della speranza un bambino appena nato è ancora unito alla mamma attraverso il cordone.
proprio qui sono contenute le staminali utili contro le malattie del sangue.
Foto: Cellule mesenchimali tESSUto CorDonALE Il disegno mostra la sezione del cordone ombelicale. Qui
sopra, le cellule mesenchimali, in grado di differenziarsi in tessuto osseo, cartilagine o cellule del grasso
(adipociti). Cellule ematopoietiche SAnGUE CorDonALE Le cellule ematopoietiche sono capaci di diventare
cellule del sangue.
22/06/2013
Milano Finanza - N.122 - 22 giugno 2013
Pag. 20
(diffusione:100933, tiratura:169909)
Libertà non è anarchia. Anche in Rete
MAURO MASI
Finalmente. Bisogna essere grati al presidente Antitrust Giovanni Pitruzzella per le parole chiare con cui,
presentando la Relazione annuale il 18 giugno, ha chiesto regole anche per internet. Citando testualmente:
«... la libertà è stata una grande e positiva caratteristica di internet. Ma libertà non significa anarchia e
assenza di regole. Anche se le caratteristiche di Internet portano a privilegiare una regolamentazione morbida
che non ostacolii processi innovativi che quotidianamente vi si svolgono...». Pitruzzella ha poi fatto riferimento
alla segnalazione sul tema inviata dall'Autorità a governo e parlamento il 24 maggio. Questa, molto articolata
e puntuale, parte dall'assunto che la mancanza di qualsiasi norma specifica possa incidere sullo sviluppo
della Rete in modo tale anche da incentivare, nel lungo periodo, una strutturazione dell'offerta tale da non
consentire una corretta concorrenza. Ciononostante - prosegue l'Antitrust - bisogna essere molto cauti
nell'ipotizzare norme e regole data la delicatezza della materia e il ruolo che la Rete ha assunto anche come
strumento di libera circolazione delle idee. Alcune aree richiedono però interventi «indispensabili». «Tra
queste rientra la produzione di contenuti informativi online e il loro utilizzo da parte degli operatori attivi sulla
Rete». Nel discorso per la Relazione Annuale, Pitruzzella è stato ancora più esplicito sottolineando la
necessità di intervento: «In particolare per la tutela dei diritti d'autore degli editori che producono contenuti, e
ne sopportano i relativi costi, e i cui prodotti sono utilizzati gratuitamente dagli Over the top». Come detto,
molto bene. Al riguardo tuttavia mi permetto alcune considerazioni. La prima: credo che la questione del
diritto d'autore debba estendersi anchea quello degli autori in senso stretto e non solo degli editori, anche se
è vero che alcuni contratti di edizione nel nostro sistema, soprattutto nella tradizionale editoria cartacea, in
qualche modo assorbono le due responsabilità. La distinzione tra autori ed editori è una vecchia questione
non solo giuridica che da noiè anche plasticamente rappresentata nella Siae che, non per caso, è la Società
Italiana Autori ed Editori. L'altra considerazioneè che, sebbene sia comprensibile, vista l'urgenza della
situazione, che si cerchino interventi tampone spesso di natura negoziale (come l'ormai famoso accordo fra
Google ed editori Francesi), la via maestra per risolvere questi problemi è l'aggiornamento e la ridefinizione
della normativa sul diritto d'autore, intanto a livello nazionalee poi, sperabilmente,a livello internazionale. (
Pitruzzella lo dice, ancora una volta, con molta chiarezza nella segnalazione del 24 maggio). E ciò anche
perché le soluzioni negoziali «tampone» lasciano i problemi di fondo tutti irrisolti; meglio allora affidarsi alla
tecnologia e ipotizzare, in attesa della riforma del diritto d'autore sulla Rete, nuove forme di Drm (Digital rights
management) anche per i contenuti digitali prodotti dall'editoria tradizionale. *delegato italiano alla Proprietà
Intellettuale ([email protected])
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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IL PUNTO
22/06/2013
Il Sole 24 Ore - PLUS 24
Pag. 10
Se ferie e Rc auto si pagano a rate
In tempo di crisi aumenta il numero di chi cerca prestiti Attenzione ai costi e alla sostenibilità
Federica Pezzatti
Indebitarsi per andare in vacanza? O per assicurare l'auto? Il numero di chi ricorre a un finanziamento non
per comprare beni fisici ma servizi è in aumento. Segno della crisi e anche di un cambiamento culturale.
Nonostante i dati Assofin registrino che l'erogazione dei finanziamenti dei primi 4 mesi dell'anno sia in
contrazione del 5,6% rispetto all'analogo periodo del 2012, secondo l'osservatorio del comparatore Facile.it è
aumentato del 13% l'importo medio richiesto per le vacanze (4.700 euro nell'analisi 2013, contro i 4.100 euro
di quella relativa allo stesso semestre dello scorso anno). Si tratta ancora di una goccia nel mare se si guarda
al totale delle richieste: si è passati dallo 0,7% allo 0,83% del totale delle richieste di prestito personale
presentate in Italia.
Tuttavia la scelta di indebitarsi può costare cara e avere ripercussioni sulle finanze familiari di lungo periodo:
per ripagare la vacanza, secondo un'elaborazione realizzata dal comparatore Facile.it per «Plus24», bisogna
sborsare mensilmente oltre 218 euro per un finanziamento a 24 mesi, che scende a 120 euro in 4 anni. Prima
di tuffarsi con spensieratezza è meglio pensarci bene e pensare al prossimo anno: si stipulerà un altro
prestito per andare in vacanza? Liberarsi dalle rate non è facile allora forse è meglio ridurre il periodo di ferie
o scegliere una meta più accessibile rispetto al desiderio iniziale: senza dimenticare che la vacanza deve
essere prima di tutto spensierata quindi inutile andare nel luogo dei sogni per poi trascorrere un soggiorno
con il pensiero dei sacrifici da fare al rientro in città. Va poi tenuto presente che in caso di necessità future
potrebbe rendersi necessario stipulare nuovi finanziamenti per bisogni ben più urgenti. I prestiti già in corso
pesano sulla valutazione dell'ente erogatore, soprattutto in tempi di stretta creditizia come l'attuale.
Per esempio potrebbe essere necessario indebitarsi per assicurare la propria auto. Come è noto il parco di
veicoli circolante si sta riducendo: molti lasciano la macchina in garage pur di non sottoporsi al balzello, o
circolano senza contrassegno. Complice anche il caro Rc auto: in Italia le tariffe sono il doppio di quelle
francesi, come ha ricordato martedì scorso Giovanni Pitruzzella, presidente dell'Antitrust. Per venire incontro
alle difficoltà degli assicurati alcune compagnie permettono di rateizzare il premio in rate mensili attraverso
delle carte revolving offerte dalle compagnie stesse in accordo con dei circuiti di pagamento. Genertel, offre
Genertel Visa. Cattolica assicurazioni propone CattolicaCard, realizzata in accordo con la Compass mentre
l'altra compagnia del gruppo offre Duomo UniOne Card. Genialloyd punta su Carta Viva Genialloyd con
possibilità di rateizzare in quattro rate a tasso del 9,38% (Taeg).
© RIPRODUZIONE RISERVATA Quanto costa finanziare il viaggio restituzione rata mensile taeg%
finanziaria In 2 anni 217,32 € 12,08 Fiditalia 218,83 € 12,36 Compass 218,84 € 11,81 Consel In 3 anni
152,10 € 11,94 Fiditalia 152,95 € 11,91 Compass 153,65 € 11,70 Consel In 4 anni 119,66 € 11,86 Fiditalia
120,17 € 11,68 Compass 121,25 € 11,64 Consel Simulazione prestito finalità: viaggi e vacanze importo
richiesto 4.700 euro, professione richiedente: dipendente azienda privata ( *) Preventivi calcolati il 17/06/2013
su Facile.it
il caro polizza spinge il pagamento mensile
assicurazioni in banca Il 55% di "Viaggia con me" sceglie la rata Il vantaggio di vendere polizze in banca in
questo periodo non ha prezzo. Lo sanno bene le compagnie che stanno cercando accordi con finanziarie per
consentire agli agenti di vendere polizze Rc Auto con pagamento rateale. Tra queste c'è anche Generali, che
sta finalizzando un accordo con la finanziaria Compass. In banca invece non ci sono problemi: il premio si
incassa a rate addebitandolo sul conto corrente e la possibilità piace. Nelle filiali del gruppo Intesa Sanpaolo
la percentuale di polizze rateizzate "ViaggiaConMe" si attesta al 55%. La polizza auto venduta agli sportelli di
Intesa Sanpaolo prevede per il clienti, ai quali sia concedibile un finanziamento, la possibilità di pagare il
premio annualmente o con un finanziamento con Tan e Taeg zero di durata di un anno e importo pari al
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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finanziamenti / 1
22/06/2013
Il Sole 24 Ore - PLUS 24
Pag. 10
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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premio. Anche le polizze non auto (casa, salute, infortuni) prevedono per il cliente Intesa Sanpaolo la
possibilità di scegliere se pagare il premio annualmente o mensilmente senza che in questo caso sia
necessario un finanziamento: il premio annuale è diviso per 12 a costo zero per il cliente. A differenza di
quanto avviene in caso di frazionamento realizzato dai contratti dalle compagnie assicurative. ©
RIPRODUZIONE RISERVATA
21/06/2013
Viver Sani e Belli - N.26 - 28 giugno 2013
Pag. 34
(diffusione:178924, tiratura:864000)
DAI DA BERE ALLA TUA PELLE
Dalla superficie in profondità. Gli idratanti dell'estate stimolano l'epidermide a ricostituire a tutti i livelli le sue
preziose riserve di acqua, ma lo fanno con grande leggerezza: fluidi, sieri e gel dissetano e trattengono la
naturale umidità cutanea, senza ungere e regalando un'immediata sensazione di freschezza e comfort
UN EQUILIBRIO IDRICO DELICATO La salute della pelle, e di riflesso la sua bellezza in termini di
morbidezza e luminosità, dipendono dalla percentuale di acqua presente nei diversi strati cutanei. Si calcola
che se si scende sotto il 13% nello strato superficiale, 1'epidermide non solo perde compattezza, ma
risponde con irritazioni più frequenti agli attacchi esterni. In profondità, invece, la "siccità" rompe delicati
equilibri portando alla formazione precoce di rughe e cedimenti. il termometro sale e il benessere scende II
clima influisce in maniera diretta sull'equilibrio della cute: il caldo e l'esposizione al sole, anche se calibrata e
protetta, impoveriscono l'Nmf, il fattore di idratazione naturale, e diminuiscono la funzionalità dell'acido
ialuronico, una sostanza naturale altamente idratante. 11 Sono pericolose anche le continue variazioni di
umidità tipiche della bella stagione: il brusco passaggio dall'esterno ai luoghi chiusi con il secco dell'aria
condizionata, prosciuga le riserve idriche dell'epidermide più che restare esposte in modo diretto al caldo e ai
raggi Uv. Risultato: la pelle diventa ruvida, opaca e, impegnata a reintegrare le riserve d'acqua, trascura altri
processi di riparazione, fondamentali per il suo benessere con conseguenze negative su tono, morbidezza e
luminosità. cambia la consistenza delle formule, non l'efficacia Già negli anni giovanili, l'idratante si può
considerare come il prodotto di trattamento più prezioso per la pelle e, in genere, anche l'unico consigliato dai
dermatologi. il Se, però, in estate come in inverno resta invariata la necessità di idratare, a cambiare in base
alla stagione sono le consistenze delle creme che si utilizzano per centrare l'obiettivo. H Con il freddo sono
indicate creme ricche che proteggano dalla rigidità climatica e contrastino la secchezza, con il sole la cute ha
principalmente bisogno di dissetarsi con formule leggere sotto forma di fluidi, gel e sieri che idratino a fondo,
senza ungere e senza appesantire per non renderne insopportabile l'utilizzo. con acido ialuronico, estratti
vegetali e zuccheri Gli ingredienti più preziosi da cercare nei trattamenti dell'estate? li Innanzitutto l'acido
ialuronico, la sostanza naturalmente presente nella pelle che in tutte le sue versioni e nei suoi diversi pesi
molecolari, agisce a vari livelli per preservare integre le riserve idriche della cute. Sé Assorbendo e
gonfiandosi di acqua, inoltre, lo ialuronico agisce come un riempitivo con un effetto filler che distende e leviga
anche le rughette. • Sono preziosi anche gli estratti vegetali di aloè e bacche selvatiche, l'allantoina e gli
zuccheri, come il trealosio e il sorbitolo, che stimolano il naturale processo di idratazione della cute, riparano
e rinforzano la barriera cutanea perché trattenga acqua, danno energia e mantengono vitale l'epidermide.
PIÙ APPLICAZIONI AL GIORNO Evanescenti e di immediato assorbimento, gli idratanti estivi si possono
usare come trattamento quotidiano, alla mattina sotto il trucco e alla sera sulla pelle ben detersa, ma sono
perfetti anche da mettere e rimettere durante il giorno se la cute pizzica, tira e si arrossa. Alcune formule si
possono impiegare persino come maschera, il trattamento Sos prezioso per affrontare eventuali emergenze
dovute alle temperature elevate, al vento e al sole. Servizio di Alberta Mascherpa. Con la consulenza della
dottoressa Milena Valentini, cosmetologa a Milano. O Estetil Crema Viso Idratante 24 Ore Hynecos - Una
sinergia di acido ialuronico a basso e alto peso molecolare, e disidratato per idratare, riempire e stimolare (
farmacia, 40 mi, € 19,50) © /I/oc Crema Viso Equilibra Con filtri solari protettivi e il 40% di aloè vera,
idratante. Senza profumo, paraffine, oli minerali (grande distribuzione, 75 mi, € 7,20) © Hydrotenseur Fluido
Idratante Rilastil - Acido ialuronico, ceramidi e vitamina A: idrata senza appesantire, preserva l'elasticità e la
compattezza della cute, e opacizza per contrastare le lucidità (farmacia, 50 mi, € 39,90) O Opr/Va Siero
Aqua-Capture Boots Laboratories - Leggero e di rapido assorbimento, con il complesso Althalis lenisce,
idrata e rinforza, mentre l'allantoina aumenta il contenuto di acqua nella cute per un viso più morbido e
levigato. Anche per le pelli sensibili (farmacia, 30 mi, € 24,50).
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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BELLEZZA VISO
21/06/2013
Viver Sani e Belli - N.26 - 28 giugno 2013
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
O Defence Hydra5 Booster Fluido Idratante Intensivo BioNike - Combina acido ialuronico in cinque forme con
un fitocomplesso vegetale energizzante e rinforzante (farmacia, 30 mi, € 33) © misture Surge Extended Thirst
Relief Clinique - Acido ialuronico, sorbitolo, trealosio, urea, glicerina per una ricetta superidratante, ideale
anche come maschera dissetante (profumeria, 50 mi, € 45,50) © Acido Ialuronico Fluido Viso a Tripla Azione
L'Erbolario - Con acido ialuronico a basso, medio e alto peso molecolare, lavora a tutti i livelli per non fare
mancare acqua alla pelle, rafforzando la barriera protettiva (erboristeria, 28 mi, € 25) 0 Aquapulpe Elisir
Idratante Intensivo Galénic - Fresco, delicato e fruttato, grazie all'acido ialuronico, a un estratto di bacche
selvatiche e a principi attivi osmoregolatori disseta in profondità la pelle (farmacia, 30 mi, € 26,50).
O di acqua
al di sotto di questo limite, lo strato superficiale della cute si irrita più di frequente
21/06/2013
Bimbi Sani e Belli - N.7 - luglio 2013
Pag. 72
(diffusione:96812, tiratura:131140)
AL SOLE PROTETTE E IDRATATE
Anche con il pancione il desiderio di mostrare una pelle dorata non manca di certo. Ma in gravidanza occorre
prestare particolare attenzione per evitare tutti i possibili danni
II primo punto fermo? Il sole fa bene: i suoi raggi sono una fonte inesauribile di vita e di energia di cui non ci
si deve privare, sia pur con le dovute precauzioni, né in gravidanza né durante l'allattamento. L'esposizione al
sole infatti favorisce la sintesi della vitamina D, indispensabile per il metabolismo del calcio e per dare forza
alle ossa. Il sole poi "disinfetta" la pelle: aiuta a eliminare funghi e batteri, migliora l'acne, tiene sotto controllo
la psoriasi e altri disturbi della pelle come la dermatite seborroica. Inoltre, stimola il sistema di difesa naturale
dell'organismo, rendendolo più forte e resistente alle aggressioni. migliora il tono dell'umore Infine, modula
positivamente l'umore e questo è particolarmente utile dopo la nascita di un bebé per controllare le
manifestazioni della depressione post parto. I raggi funzionano infatti come antidepressivi naturali perché
stimolano la produzione di endorfine, gli ormoni del piacere, e di serotonina, un altro ormone del benessere. Il
sole però ha anche aspetti negativi: un'esposizione eccessiva e non protetta può essere, infatti, pericolosa.
Oltre a causare eritemi e scottature, i raggi penetrano in profondità provocando danni al Dna cellulare che si
possono tradurre nel tempo in problemi seri. Anche la pelle corre rischi: quello di irritarsi e di scottarsi, ma
anche quello di segnarsi prima del tempo. I raggi solari favoriscono, infatti, un aumento nella _* ci vuole
Sempre, ma soprattutto in gravidanza, il solare è indispensabile per proteggere la pelle %t II prodotto va
scelto con particolare attenzione controllando innanzitutto il fattore protettivo: in gravidanza, quando la pelle è
più sensibile, è buona regola utilizzare formule solari con un indice protettivo dal 30 fino al 50+. I fattori più alti
rimangono la scelta d'elezione per chi vuole offrire la massima sicurezza alla pelle. %t Sono indispensabili
per le cuti più chiare, per quelle sensibili che mal sopportano i raggi, e nei primi giorni di esposizione in attesa
che l'epidermide metta in atto i naturali meccanismi di difesa. Nulla vieta però che a usarle siano anche le
pelli più robuste, anche per tutto il tempo della vacanza: con una protezione alta ci si abbronza in modo
graduale, ma uniforme e durevole nel tempo. Man mano che la pelle si scurisce si può scendere con il fattore
protettivo senza mai però scendere sotto il fattore di protezione 30 per prevenire il rischio di macchie scure:
anche se non si scotta, la cute che non viene protetta riceve una dose eccessiva di raggi che possono
danneggiarla e farla invecchiare precocemente. shopping l.BIistexUltraProtectorSPF 30 È il prodotto ideale
per offrire massima protezione sotto il sole alla delicatissima mucosa labiale. Resistente all'acqua per ben 80
minuti, è dermatologicamente testato: incolore, si può usare anche sotto il rossetto. Blistex, in farmacia e in
profumeria, circa 5 euro. 2. Crème Riche Délice Ideale come doposole. Ha una formula ricca e nutriente a
base di olio vegetale di jojoba, burro di pesca, soia. Delarom, in farmacia, 50 mi, 75 euro. 3. Defence Sun
Crema ricca SPF 30 per pelli secche e molto secche. Garantisce una protezione ad ampio spettro contro Uva
e Uvb, mentre lo speciale Raksaa Complex aiuta a prevenire i danni dei radicali liberi. È resistente all'acqua e
specifica per cuti delicate. BioMike, in farmacia, 50 mi, 18,50 euro Al momento della scelta del solare occorre
fare attenzione non solo all'indice protettivo per gli Uvb, ma anche a quello per gli Uva. Un prodotto che ha un
alto indice protettivo per i raggi Uvb che scottano, ma basso per gli Uva, spinge a passare molto tempo al
sole perché argina i rischi di eritemi e ustioni. Questo però fa sì ; che la pelle assorba un'elevata ' dose di
raggi Uva che, pur non ;•• scottando, provocano danni profondi e accelerano il processo di invecchiamento
della cute. attenzione anche al caldo ^$ In gravidanza è meglio non restare troppo sotto il sole. Oltre al rischio
di scottarsi, infatti, bisogna tener conto degli effetti negativi che il caldo può avere sull'organismo materno.
Soprattutto le donne che in gravidanza hanno la tendenza alla pressione bassa è bene che non stiano a
lungo sotto il sole e in luoghi caldo-umidi. Meglio preferire i luoghi secchi e ventilati, come il mare o la pineta,
onde evitare ulteriori cali di pressione. E per arginare il rischio di pericolosi colpi di calore non bisogna
dimenticare il cappello, uno spray di acqua fredda e frequenti passaggi a riva per bagnare la fronte, le tempie,
il collo, le braccia e i piedi. Ma soprattutto è importante evitare le ore centrali della giornata, quando sole e
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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bellezza
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Bimbi Sani e Belli - N.7 - luglio 2013
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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caldo possono essere davvero troppo intensi e opprimenti. in crema, Ricche, morbide e nutrienti, le creme
sono adatte per le pelli secche e per offrire protezione e comfort alla cute del viso e dì altre parti fragili come il
décolleté. Latti e fluidi hanno una consistenza leggerissima e si assorbono subito: sono la soluzione perfetta
per il corpo e per chi non ama la sensazione di unto. Pratici e veloci, gli spray risolvono i problemi di
applicazione che si possono presentare in gravidanza quando con il pancione può essere difficile raggiungere
alcuni punti del corpo. Gli oli sono ultraammorbidenti: ideali sulla cute secca, sublimano il colorito e
preservano dalle screpolature. Gli stick si stendono in un attimo e si possono portare sempre con sé per
rinnovare spesso l'applicazione: sono il prodotto giusto per evitare scottature sui punti delicati come le
orecchie, il naso, il contorno occhi e labbra, ma anche da mettere su cicatrici e nei che richiedono massima
protezione sotto il sole. 4. Sun Fluid Opacizzante Viso FP50+ A effetto anti-lucido, ideale per le pelli miste e
grasse, previene i danni del sole con il Licochalcone A anti-invecchiamento, l'acido glicirretico che protegge il
Dna cellulare. Per pelli sensibili. Eucerin, in farmacia, 50 mi, 17,50 euro. 5. Spray Doposole Idratazione 24
Ore Idrata, addolcisce e rinfresca e in più prolunga l'abbronzatura: con acido ialuronico, gel di aloè vera e
l'estratto di Xi Xian Cao, erba cinese dalle valide proprietà riparatrici. Collistar, in profumeria, 200 mi, 24,50
euro. 6. Solei Crema Solare Viso Con Uvr Multidermal, offre una protezione ad ampio spettro, anche negli
strati più profondi della pelle. Previene la formazione di macchie scure e rughe. Boots Laboratories, in
farmacia, 50 mi, 18,65 euro. 2. SpraySole SPF 30 Grazie a una selezione attenta di preziosi oli vegetali di
argan, girasole, macadamia e oliva, previene screpolature e aridità. L'estratto di bacche di goji, ricchissimo
concentrato vitaminico, potenzia le difese della cute. L'Erbolario, in erboristeria, 150 mi, 17,50 euro.
produzione di radicali liberi e questo determina un'accelerazione nel processo di invecchiamento con la
comparsa di rughe. In gravidanza, però, il pericolo maggiore è rappresentato delle macchie scure (cloasma
gravidico) dovute a un eccesso di melanina, la sostanza che colora la pelle e che viene prodotta per effetto
diretto dell'irraggiamento solare: gli ormoni della gravidanza sollecitano la produzione del pigmento che tende
ad accumularsi determinando la tipica colorazione scura a chiazze. sicurezza innanzitutto La ricerca
cosmetica guarda con particolare attenzione alla protezione della pelle. Lo fa creando filtri che non si alterano
con il calore e la luce, che proteggono da tutto lo spettro solare, compresi i raggi Uva lunghi (poco conosciuti
ma altrettanto dannosi degli Uva corti), che non si fermano alla superficie cutanea, ma arrivano fin negli strati
più profondi, arginando i possibili danni a tutte le strutture cellulari, dalle membrane fino al Dna. protezione a
360 gradi L'obiettivo principale dei solari è offrire protezione alla cute sotto il sole. Le formule non contengono
solo filtri solari, ma anche principi attivi che si prendono cura dell'epidermide durante l'esposizione. Oli e burri
vegetali prevengono la secchezza e le screpolature, l'acido ialuronico, l'aloè e l'allantoina idratano e
rigenerano, estratti vegetali come quello di soia e di goji danno energia e potenziano le difese
dell'epidermide, mentre vitamine come la E e la C e complessi vegetali arginano i danni dei radicali liberi. mai
senza doposole In crema o in fresco gel, in olio o nella pratica versione spray, i doposole contengono
un'elevata percentuale di sostanze nutrienti: riportano a livello ottimale il tasso di idratazione, nutrono e
contrastano l'aridità, addolciscono, calmano e rinfrescano, tenendo a freno le fastidiose sensazioni di rossore
e di calore.
è importante Spesso si lesina sul prodotto solare per evitare che la pelle resti bianca. Invece per una buona
protezione bisogna abbondare %!f Anche il solare migliore perde la sua efficacia se viene utilizzato male. Il
primo errore? La quantità insufficiente: la dose giusta sarebbe quella di 2 mg per centimetro quadrato di pelle
(pari a circa un cucchiaino da caffè), mentre è stato calcolato che in genere se ne mette meno della metà. Sul
viso servono due cucchiaini e mezzo di prodotto mentre per collo e décolleté sì arriva a quattro cucchiaini.
Con lo spray occorrono due strisce sulle gambe e sulle braccia.
spesso, specie dopo il bagno Ìl Attenzione, poi, a mettere il solare dappertutto, senza trascurare alcuna parte
del viso e del corpo. I punti che in genere si dimenticano? Quelli che per altro sono più sensibili come
l'attaccatura dei capelli, le orecchie, l'incavo dei seni, l'interno delle ginocchia, il dorso delle mani e dei piedi,
nonché la parte sotto il collo e le zone ai bordi del costume. II solare, infine, va messo una ventina di minuti
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Bimbi Sani e Belli - N.7 - luglio 2013
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prima di esporsi e rimesso con regolarità almeno ogni due ore e sempre dopo il bagno o la doccia, anche se
si sceglie una formulazione resistente all'acqua. di Alberto Mascherpa con la consulenza del professor
Leonardo Celleno, dermatologo a Roma, presidente Aideco,Associazone italiana dermatologia e
cosmetologia
8. Aloè Latte Solare SPF 50+ L'olio di mandorle dolci, il burro di karitè e un'elevata percentuale di aloè vera
mantengono morbida la pelle; il bisabololo e la vitamina E svolgono un'azione riparatrice e addolcente.
Equilibra, nella grande distribuzione, 150 mi, 13,50 euro. 9. Latte Spray SPF 30 II Sun Adaptive aumenta la
capacità della cute di difendersi dai raggi, il Dna ARGB11 neutralizza i radicali liberi, il 18 Beta-glicirretico
calma e addolcisce. Il brevetto Liquisome S assicura una migliore distribuzione dei filtri. Lichtena Sole, in
farmacia, 125 mi, 23,20 euro. 10. Argà Orosolare Olio Solare Viso-Corpo SPF 6 Adatto alle pelli abbronzate,
sublima e intensifica il colorito con un acceleratore di abbronzatura. Resistente all'acqua, si usa sia per il viso
sia per il corpo. Nature's, in erboristeria e farmacia, 150 mi, 18 euro. 11. Fotoprotector Isdin Ultra 100+
Fusion Fluid Efficace nel prevenire le macchie cutanee. Specifico per pelli molto delicate, è arricchito con
vitamina E, acido ialuronico e allantoina. Isdin, in farmacia, 50 mi, 25,50 euro.
21/06/2013
Top Salute - N.4 - giugno 2013
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BYE BYE, cellulite
Non è solo un inestetismo, il più odiato dalle donne. È una malattia cronica causata dalla concomitanza di più
fattori. Ereditarietà, alimentazione scorretta, cattive abitudini. Curarla si può, vediamo insieme come
Carta d'identità Nome scientìfico: Panniculopatia edemato-fibro-sclerotica Nome in codice: Cellulite Data di
nascita: Sono gli anni '20 quando il dott. Alquier e il dott. Pavot utilizzano per la prima volta il termine
"cellulite" per descrivere l'effetto a buccia d'arancia della pelle. Che cos'è: È un'alterazione delle strutture del
tessuto connettivo che si manifesta in superficie con aspetto spugnoso e bucherellato della pelle e
rigonfiamenti più o meno evidenti. Questo particolare aspetto del tessuto è causato dall'aumento di volume
delle cellule adipose. Residenza: Fianchi, cosce, glutei Connotati e contrassegni salienti: La cellulite si evolve
in 3 stadi, caratterizzati da una progressiva degenerazione del tessuto interessato. • Fase edematosa: è
caratterizzata dalla presenza di gonfiore (edema) dovuti al ristagno di liquidi nel tessuto e di accumulo di
grasso e acqua nelle cellule. La cute è ancora tesa ed elastica, ma si comincia ad ~ avvertire un senso di
pesantezza agli arti; se la cute viene compressa non rimangano "impronte". • Fase fibrosa: già a questo
stadio la cellulite è visibile (buccia d'arancia); il ristagno di liquidi e la cattiva circolazione producono un
isolamento di gruppi delle cellule di adipe. A questo punto si formano piccoli noduli e il tessuto connettivo di
sostegno perde elasticità e diventa più rigido. L'epidermide assume un colorito spento, si arrossa se
compressa e assume il cosiddetto aspetto "a buccia d'arancia" se viene stretta fra le dita. • Fase sclerotica: è
il risultato finale del processo di degenerazione tessutale. A questo stadio i noduli risultano induriti e dolenti.
La pelle presenta avvallamenti e gonfiori evidenti che le conferiscono l'aspetto "a materasso". Cause La
formazione della cellulite è riconducibile principalmente all'azione degli estrogeni (ormoni sessuali femminili)
che favoriscono una maggiore ritenzione di liquidi ed un naturale deposito di grasso in particolari zone del
corpo (cosce, fianchi, glutei). Diversi fattori concomitanti, tuttavia, contribuiscono alla formazione di cellulite:
fra questi, accanto alla familiarità, abitudini di vita non corrette, come una vita sedentaria, l'abuso di alLe
risposte della dermatologa Intervista alla dottoressa Magda Belmontesi - Docente Master Medicina Estetica
Università di Pavia Le creme sono tutte uguali? In base a quali caratteristiche una donna deve sceglierla? No,
le formulazioni sono molto diverse tra loro. Per prima cosa una donna deve scegliere la crema adatta al
grado della propria cellulite, che non dipende dall'età, ma dal tipo di cellulite. Usare una crema "leggera"
perché più adatta ad un primo grado, se si ha un grado più elevato, può da una parte non dare gli effetti
desiderati e promessi dal prodotto, dall'altra generare la convinzione che le creme non siano efficaci. Dalla
crema non ci si deve aspettare una reazione "miracolosa", ma bisogna considerarla un alleato efficace e
molto utile per migliorare l'aspetto della cellulite. E importante, però, scegliere la formulazione più adatta alla
propria pelle, considerando gli ingredienti attivi e il mezzo di veicolazione che possiedono. Le formulazioni
vincenti sono quelle che vengono chiamate "cosmeceutici": che presentano principi attivi in grado di agire
efficacemente non solo sulla cellulite esistente, ma anche di prevenire una nuova formazione. Infine, da non
dimenticare la costanza di utilizzo di questo tipo di trattamento: solo un uso costante quotidiano,
accompagnato da un leggero massaggio, può assicurare un risultato visibile e un reale miglioramento. A
quanti anni bisogna cominciare a curare la cellulite? La cellulite è un problema tipicamente cool e fumo.
Anche indossare indumenti troppo stretti o scarpe con tacchi troppo alti sembra giocare un ruolo importante
per gli effetti sulla circolazione delle gambe .Quando infatti il sangue affluisce ai tessuti con difficoltà e,
altrettanto difficilmente defluisce, può indurre una degenerazione del tessuto connettivo. In particolare, nel
derma si modifica il processo di fuoriuscita di liquidi dai capillari e il rientro di liquidi per via linfatica e venosa.
Nell'ipoderma, contemporanefemminile, legata a diversi fattori: ormonali, di familiarità, di alimentazione e di
stile di vita. Lo sviluppo precoce delle ragazze di oggi e l'uso della pillola contraccettiva anche in giovane età,
accompagnata spesso anche da una cattiva alimentazione, fa sì che la cellulite compaia già verso i 16-18
anni. Ai primi segni è bene cominciare a curarsi con delle creme e adottare comportamenti alimentari corretti,
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SALUTE
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Top Salute - N.4 - giugno 2013
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come evitare l'uso eccessivo di sale e idratarsi bene ogni giorno. Anche l'uso quotidiano di jeans molto stretti
è da evitare, poiché, ostacolando la circolazione nelle gambe, può favorire la comparsa della cellulite. Chi ha
solo un grado leggero di cellulite trae dei vantaggi nell'uso di prodotti anticellulite? Sì, assolutamente. Perché
la cellulite in fase iniziale risponde meglio alle creme, e invece, se trascurata, può peggiorare. La cellulite non
va mai via da sola, perciò l'uso precoce di una crema specifica già dai primi segni, anche prima della
comparsa della buccia d'arancia, può migliorare la situazione esistente e prevenire un eventuale
peggioramento. Naturalmente è fondamentale la combinazione di prodotti cosmetici specifici e corrette
abitudini di vita. Per quanto riguarda l'abbinamento con gli integratori da assumere per bocca è molto utile la
sinergia che si viene a creare nell'approccio su due fronti: si può parlare in questo caso di dermo-nutrizione. È
però bene evitare il "fai da te" nell'associazione crema-integratore e privilegiare i prodotti pensati per essere
utilizzati insieme. In quale momento dell'anno bisogna cominciare i trattamenti? Certamente non bisogna
aspettare l'ulamente, si formano dei pronunciamenti che tendono a spingersi e ad incunearsi nel derma,
provocando un'anomalia strutturale nel tessuto connettivo. Quando i liquidi ceduti per via capillare non
riprendono il flusso per via linfatica e venosa e quindi non vengono drenati, si verifica una condizione
infiammatoria da stasi idrica. Si ha così una condizione di compressione generale del connettivo, con
costrizione delle terminazioni nervose e dei vasi. timo momento prima dell'estate per cominciare ad utilizzare i
trattamenti anticellulite e questo atteggiamento, ormai, è entrato nell'abitudine della maggior parte delle
donne. Certo che la bella stagione, proprio per il fatto di doversi "spogliare" invita a guardarsi e a prendersi
maggiormente cura del proprio corpo. L'esigenza però di curarla tutto l'anno comincia ad essere una sana
abitudine consolidata. Dunque è bene affrontare la cellulite tutto l'anno: con l'uso costante di creme, che
hanno un ruolo importante in tutti i gradi di cellulite, anche quelli elevati, e con l'adottare abitudini sane
alimentari e con una costante attività fisica. L'arma in più? Le onde d urto L'estate ormai è alle porte e con
essa la fatidica prova costume, che sempre di più interessa sia uomini che donne. Come porre rimedio alle
fatidiche" maniglie dell'amore", alla rotondità dell'addome o alla famigerata cellulite? L'arma in più si chiama
onda d'urto, tecnologia già in uso nella medicina Curala con l'omeopatia Oggi la comunità scientifica è
concorde nel ritenere la cellulite non un inestetismo ma una condizione patologica, che riguarda circa l'8090% delle donne. Il termine è utilizzato per indicare una serie di alterazioni morfologico-tissutali che
determinano manifestazioni quali la cosiddetta pelle "a buccia d'arancia", adiposità localizzata, riduzione del
tono muscolare e ristagno di liquidi. Diverse possono essere le condizioni e i fattori che ne favoriscono
l'insorgenza: difetti posturali, sedentarietà, fumo e alcool, cattive abitudini alimentari, così come assunzione di
farmaci estro-progestinici. I trattamenti cosmetici sono in grado di migliorare soprattutto l'inestetismo cutaneo,
nel senso che riducono più o meno efficacemente l'effetto visivo della pelle a "buccia d'arancia". "Sarebbe
inesatto dire che con i medicinali omeopatici si riesce a risolvere completamente il problema - precisa il dott.
Cappello ma si può sicuramente intervenire raltradizionale (urologia e ortopedia) che nella metodica
defocalizzate, trova utilizzo nel trattamento di adiposità localizzate e cellulite. Il trattamento, indolore, viene
eseguito in 8 sedute ( 2 per settimana) e prevede l'utilizzo di due manipoli, applicati sulla cute, uno che
agisce sulla membrana dell'adipocita, rendendola più permeabile, favorendo la riduzione dello stesso, l'altro
che migliora la vascolarizzazione della cute. lentando questo disturbo". Come spiega il medico, per donne
con cellulite su cosce e bacino e che hanno tendenza all'aumento del girovita, può essere utile Thuya
occidentalis 9 CH, 5 granuli da assumere mattino e sera. Se invece la cellulite è diffusa, il medico consiglia
Natrum sulfuricum 9 CH, 5 granuli da assumere mattino e sera. Quando la cellulite compare in menopausa o
in pre menopausa è preferibile Silicea 9 CH, 5 granuli da assumere mattino e sera. "In questo caso aggiunge il medico - si può affiancare anche un drenaggio con Rubus fruticosus Macerato Glicerico 1 DH e
Fraxinus excelsior Macerato Glicerico 1 DH, 30 gocce di ciascuno, da assumere per via orale mattino e sera
per 2 mesi". Quando la cellulite è localizzata soprattutto sulle cosce e le ginocchia, in una donna con
insufficienza ovarica e/o tiroidea, il medico indica Graphites 5 CH, 3 volte al giorno. Per la paziente con
cellulite dura e dolorosa il dott. Cappello consiglia invece Badiaga 5 CH, 5 granuli 3 volte al giorno. II risultato
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è un profilo più definito e la cute più tonica. Il trattamento può essere eseguito anche se ci si espone al sole
ed i risultati, apprezzabili sin dalla terza/ quarta seduta, si ottimizzano nei mesi successivi e perdurano per un
anno. (Dott.ssa Patrizia Matano medico chirurgo specializzato in chirurgia plastica ricostruttiva) "In ognuno di
questi casi" - conclude il medico - "come aiuto topico locale si può ricorrere a Hypericum perforatum Tintura
Madre e Rhus toxicodendron Tintura Madre, da miscelare in parti uguali e da utilizzare per massaggi". (dott.
Raggerò Cappello Medico chirurgo, Docente di Omeopatia presso la Scuola di Medicina bioterapica per
medici e farmacisti, Docente di Medicina non convenzionale presso Uted, Provincia di Trento).
Vero e falso sulla cellulite
SOLO LE DONNE IN SOVRAPPESO HANNO LA CELLULITE FALSO, la cellulite affligge anche le donne
normopeso che seguono un'alimentazione scorretta. Per alimentazione scorretta non si deve intendere solo
un problema di eccessiva introduzione di energia, e quindi di calorie, ma di non corretta introduzione di
alimenti. BERE MOLTO AIUTA A MIGLIORARE LA CELLULITE VERO. Bere molta acqua, almeno un litro al
giorno, è molto importante per ridurre la ritenzione idrica. Infatti, se non si beve a sufficienza l'organismo si
difende trattenendo la maggior quantità di liquidi possibile. MANGIARE MOLTO SALATO FA MALE VERO, il
sale fa male anche alla cellulite, non solo alla pressione. Peggiora la situazione perché favorisce la ritenzione
idrica. È quindi meglio non usare molto sale per condire i cibi. In particolare è sconsigliabile mangiare cibi
pronti preparati con molto sale. IL CIOCCOLATO È NEMICO DELLA CELLULITE? FALSO. Una modesta
quantità di cioccolato fondente aiuta a stimolare la lipolisi perché il cacao contiene le metilxantine che hanno
un'azione positiva sul metabolismo. LA CREMA CONTRO LA CELLULITE NON SERVE FALSO, la crema
aiuta molto a migliorare l'aspetto delle zone colpite da cellulite. Ma non basta: poiché la cellulite ha diversi
fattori scatenanti, solamente con un approccio globale, che comprenda alimentazione sana e corrette
abitudini, si possono ottenere risultati notevoli. LA CELLULITE SI PUÒ COMBATTERE EFFICACEMENTE
VERO. Per tenere la cellulite sotto controllo bisogna mettere in atto tutte le strategie a disposizione:
trattamenti cosmetici, alimentazione corretta, regolare attività fisica. Non esiste, infatti, una sola cura o un
unico trattamento che elimini il problema completamente. LA CREMA PUÒ CREARE UN EFFETTO
REBOUND, ovvero QUANDO SI SMETTE LA SITUAZIONE TORNA PEGGIO DI PRIMA FALSO, la crema
non può peggiorare la situazione, può solo agire positivamente. Quando però si smette di usare la crema (e
magari si pensa un po' meno in generale a combattere la cellulite) l'aspetto può peggiorare leggermente. LA
PILLOLA PUÒ PEGGIORARE LA SITUAZIONE VERO, l'uso della pillola contraccettiva può favorire la
ritenzione idrica e quindi aumentare la cellulite. Soprattutto se associata ad una alimentazione scorretta e ad
una vita sedentaria. Basta tenerlo presente ed intervenire per prevenire la sua comparsa, ricordandosi di bere
molta acqua, di mangiare correttamente e di usare una crema anticellulite adatta del proprio grado di cellulite.
La giusta alimentazione Bere acqua in modo esagerato non risolve il problema, piuttosto agevola il lavoro
del rene con alimenti che favoriscono l'eliminazione dei sali responsabili della ritenzione dei liquidi nei tessuti.
Evita manzo, funghi, bieta e spinaci cotti, troppi pomodori e formaggi stagionati. Alla pasta preferisci riso e
patate, che contengono meno glutine, e come frutta sono meno indicate macedonie, pere, albicocche, fichi e
ciliegie. Non associare mozzarella e pomodoro, carne e verdure cotte miste, carne al sugo e spinaci,
formaggio e prosciutto, spinaci e mozzarella. Scegli cetriolo, finocchio, insalate, cicoria, ananas, melone,
anguria, pesca bianca, fragole e tanta cipolla, cruda o cotta. (dott.ssa Sara Farnetti, specialista in Medicina
Interna)
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perché i 3 principi chiave - Caffeina, Biancospino, Poria Cocos - sono veicolati attraverso le speciali capsule
Fat Fighting Capsules che a contatto con la cute si rompono e li rilasciano in profondità. Inoltre Olio di
Pompelmo+Estratto di Biancospino inibiscono l'accumulo di grassi, l'estratto di Fagus Sylvatica stimola la
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Top Salute - N.4 - giugno 2013
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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idrica riattivando il microcircolo, la Caffeina e un mix di flavoni e flavonoidi mobilitano gli acidi grassi
riducendo gli accumuli adiposi con un'efficace azione Apolitica e drenante, lAcido Linoleico Coniugato
inibisce infine la formazione degli adipociti. La pelle è più tonica, levigata, compatta, il corpo ritrova un profilo
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22/06/2013
Logistica e Management - N.236 - giugno 2013
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(diffusione:9500, tiratura:10000)
BUONE PRATICHE DI DISTRIBUZIONE DEI MEDICINALI
Nell'ambito di Cosmofarma 2013, Asso-Ram ha organizzato un evento dedicato alle nuove linee guida
europee sulle buone pratiche di distribuzione, e al loro inevitabile impatto sulla supply chain farmaceutica .
L'analisi puntuale del testo fornita in quell'occasione, oggetto anche del presente articolo, vuole contribuire ad
una più pronta e consapevole adesione alla nuova normativa
Asso-Ram, Associazione Nazionale degli Operatori Commerciali e Logistici che provvedono alla
"Distribuzione Primaria" dei prodotti dell'Industria della Salute, ha organizzato il 19 aprile, nel prestigioso
contesto di Cosmofarma 2013, un evento formativo dedicato agli impatti, sulla supply chain farmaceutica,
delle nuove linee guida europee sulle buone pratiche di distribuzione. Tale documento rappresenta la
revisione delle precedenti linee guida 94/C63/03 ed è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione
Europea dell'8 marzo 2013. Entrerà in vigore, secondo quanto precisato sul sito della Commissione UÈ, sei
mesi dopo la data di pubblicazione. Ciò al fine di consentire agli stati membri di adeguarsi alle nuove
previsioni. L'evento Asso-Ram ha esaminato vari aspetti delle GDP: il contesto normativo di riferimento e
l'operatività in Italia del testo UÈ; le novità rispetto alle linee guida del '94 recepite in Italia con il DM 6 luglio
1999; il nuovo approccio basato sulla gestione del rischio, l'applicazione pratica dei nuovi requisiti; la gestione
e la convalida dei processi; stoccaggio e distribuzione: la logistica integrata. Il presidente, Edoardo Maria
Felsani, ha introdotto i lavori, precisando che Asso-Ram ha seguito attentamente tutto l'iter di approvazione
delle linee guida, partecipando insieme agli altri operatori di settore alla consultazione pubblica indetta dalla
commissione UÈ, e conclusasi il 31 dicembre 2011. Le nuove linee guida, continua il presidente, sono
improntate ad un cambiamento culturale improntato ad un sistema di qualità senza interruzioni: garantito
dalle GMP (buone pratiche di fabbricazione) nella fase della produzione, e mantenuto dalle GDP nella fase
postproduzione di deposito-distribuzione intermedia e finale. «Siamo tutti d'accordo sugli obiettivi» continua
Felsani: «si tratterà di capire quale sarà il costo dell'efficienza totale, in un momento di grande crisi di
redditività in cui versa il settore. Gli investimenti richiesti dalle nuove GDP potrebbero non essere sostenibili
per le piccole imprese e per chi non è pronto a gestire i cambiamenti in atto». li contesto normativo di
riferimento L'avvocato Mila De Iure, segretario generale di Asso-Ram, evidenzia l'opportunità di una lettura
congiunta delle linee guida con le previsioni della direttiva anticontraffazione 2011/62/UE. Entrambi i
documenti, infatti, perseguono l'obiettivo prioritario di impedire l'ingresso di medicinali falsificati nella catena di
fornitura legale, tramite la previsione di sistemi di qualità e misure di sicurezza che garantiscano l'affidabilità e
la sicurezza di tale catena, anche agli occhi dei pazienti. Tra le molte novità della direttiva 62 (che è
incentrata soprattutto sull'introduzione di un sistema anticontraffazione nella doppia forma delle seguenti
caratteristiche di sicurezza: un sistema di identificazione delle singole confezioni nonché l'inserimento
sull'imballaggio esterno di un dispositivo per verificarne l'eventuale manomissione) va segnalata anche la
modifica del Titolo VII della direttiva 2001/83 sulla distribuzione all'ingrosso di medicinali, con l'introduzione di
uno specifico obbligo del grossista di medicinali di verificare le caratteristiche di sicurezza delle confezioni e
di informare immediatamente l'autorità competente - e in caso il titolare AIC - se i medicinali ricevuti o
proposti vengano identificati come falsificati o sospetti tali. Viene, inoltre, previsto l'obbligo del distributore
all'ingrosso di istituire un sistema di qualità che precisi le responsabilità, i processi e le misure di gestione dei
rischi in relazione alle sue attività. Tale obbligo viene dettagliato nelle linee guida europee sulle buone
pratiche di distribuzione, oggetto del convegno Asso-Ram. L'avvocato De Iure ha evidenziato l'assoluta novità
del capitolo VII sulle attività esternalizzate. Per la prima volta si disciplina la prassi della gestione in
outsourcing delle attività contemplate nelle GDP, con l'obbligo di un contratto scritto che stabilisca
chiaramente gli obblighi delle parti in conformità alle previsioni delle nuove linee guida. Committente e
contraente risponderanno di quanto reciprocamente definito e concordato in ambito contrattale, nel rispetto
delle GDP. La relatrice evidenzia, tuttavia, l'apparente contraddizione tra l'obbligo di stabilire contrattualmente
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i reciproci compiti e obblighi dei contraenti e l'affermazione al punto 7.2: "il committente è responsabile delle
attività appaltate ad operatori esterni" che farebbe intendere, per come formulata letteralmente, che il
committente sarebbe comunque responsabile delle attività appaltate, il che inficerebbe di per sé il significato
del contratto.
La suddetta frase non potrà quindi essere recepita sic et simpliciter. Asso-Ram, continua De Iure, evidenzierà
questo insieme ad altri suggerimenti di possibile correzione interpretativa delle linee guida, nelle sedi
istituzionali competenti.
Loperatività in Italia delle linee guida L'avvocato Paolo Leopardi, consulente dell'associazione, ha fatto
alcune riflessioni sulla tempistica di entrata in vigore del testo delle linee guida osservando che attualmente
(al 19 aprile scorso) non è ancora possibile sapere quando entreranno in vigore in Italia. Se ci si attiene a
quanto avvenuto in passato per le linee guida del '94 infatti, un atto di recepimento da parte dell'Italia
sembrerebbe necessario, come peraltro confermato dall'art. 110 del decreto legislativo 219/2006, che
rimanda espressamente al recepimento tramite decreto delle nuove disposizioni comunitarie in materia di
buone norme di distribuzione. Nell'eventualità, invece, che il documento fosse ritenuto, dall'Italia, già del tutto
chiaro - in quanto riferito alle vecchie linee guida già recepite - la sua entrata in vigore potrebbe avvenire già
a settembre di quest'anno. Leopardi ha quindi invitato le aziende del settore a prepararsi per tempo,
ricordando che le violazioni potranno essere punite anche con pesanti sanzioni.
Analisi comparata L'analisi comparata delle novità è stata condotta in modo dettagliato e puntuale dalla
dottoressa Monica Mutti, direttore tecnico e responsabile della divisione pharma del gruppo Difarco nonché
membro del comitato direttivo e coordinatrice della commissione trasporti di Asso-Ram. Rispetto alle
precedenti linee guida, le nuove si mostrano in una veste nuova che le caratterizza per alcuni elementi di
assoluta novità rispetto alla versione precedente, pubblicata nel 1994 e recepita dallo stato italiano con il
decreto ministeriale del 6 luglio 1999. La pubblicazione definitiva segue il documento che in draft era stato
reso disponibile a luglio del 2011 e che è stato oggetto di analisi e considerazioni effettuate dagli stati
membri; questi hanno hanno avuto alcuni mesi di tempo per inviare i propri commenti direttamente. Più di 80
stakeholders, fra i quali anche Asso-Ram, hanno inviato all'EMA il proprio contributo. Su alcuni punti in
particolare si è concentrato il dibattito e, a distanza di oltre un anno, la linea guida definitiva recepisce e
chiarisce, in parte, alcuni di questi punti. I due documenti, fra i quali intercorre quasi un decennio, si
presentano, anche ad una prima superficiale comparazione, molto diversi. Diverso il "volume": più concisa la
versione del 94, decisamente più prolissa quella odierna. Diversa anche la riflessione che ha guidato
evidentemente il legislatore: un tempo tutto sommato breve è intercorso fra la pubblicazione della linea guida
rispetto alla direttiva di riferimento nella versione precedente e oltre un decennio invece è stato necessario
per l'attuale. Infine la struttura: più semplice e snella quella del 94, costituita da sette paragrafi, e più
articolata e complessa l'attuale che è invece composta da dieci capitoli. Le tematiche affrontate nella
precedente versione vengono riprese, enfatizzate e maggiormente dettagliate nell'attuale stesura. Sono
tuttavia inserite nuove tematiche: • un capitolo intero dedicato alle attività date in outsourcing e a come
l'esternalizzazione deve essere «controllata»; • un capitolo dedicato ai broker; • un capito dedicato alle
operations delle quali viene dato un dettaglio ampio e articolato. La legittimazione della figura del broker
come attore all'interno della filiera e l'accento posto sulla necessità di prevenire l'ingresso dei farmaci
contraffatti nella filiera sono tematiche affrontate già nell'introduzione nella quale si elencano tutte le figure
che, a vario titolo hanno un ruolo all'interno della supply chain. Nella stesura precedente prima della
trattazione dei singoli paragrafi venivano richiamati alcuni "principi cardine", elementi fondanti sui quali la
linea guida poggiava. Nella nuova stesura questi principi si ritrovano all'inizio di ogni capitolo e ne definiscono
gli elementi caratterizzanti. Nella trattazione dei principi, la linea guida del 1994 citava come requisito
essenziale l'istituzione di un sistema qualità che si facesse garante del rispetto dei requisiti. Non vi era quindi
un paragrafo dedicato espressamente alle tematiche legate alla qualità, ma la necessità di istituire,
mantenere e sviluppare il sistema rappresentava uno degli elementi su cui l'intera norma si poggiava. Nella
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nuova stesura, alla gestione della qualità viene invece dedicato un intero capitolo in cui si esplicita un
concetto che verrà poi ripreso anche nei capitoli successivi: l'approccio alla gestione del rischio che
rappresenta una novità e una metodica nuova introdotta dalla nuova versione della linea guida. Il sistema
qualità, dice ora la GDR deve precisare: a. Responsabilità b. Processi e. Misure di gestione del rischio. La
finalità è quella di assicurare l'integrità dei medicinali all'interno della filiera distributiva. Si stabilisce quindi che
il mezzo per raggiungere questo fine è il QRM e la responsabilità dell'attuazione di quanto suggerito è della
leadership. Il capito dedicato al sistema qualità è declinato in quattro paragrafi che consentono di definirne,
nel dettaglio, il ruolo e le implicazioni pratiche del sistema che viene ampiamente descritto. Viene esplicitato
in maniera molto chiara il ruolo del management che, attraverso strumenti di governo dell'impresa, si fa
garante di preservare il consumatore finale attraverso una corretta gestione, in tutte le fasi, del farmaco. Parte
integrante del sistema qualità sono le attività date in outsourcing per le quali viene definito, nel dettaglio, il
processo di gestione. Le metodiche illustrate dalla norma sono quelle tipiche dei sistemi richiamati dalle ISO:
la misurazione del conseguimento degli obiettivi, la valutazione attraverso KPI (Key Performance Indicator),
l'attenzione alle innovazioni e al contesto normativo, i cambiamenti di contesto e gli obiettivi commerciali.
Tutte leve che la leadership non può non utilizzare nella gestione efficace ed efficiente dell'azienda. Fra i
metodi di valutazione possibili, quello basato sulla gestione del rischio, è quello indicato dalla nuova GDP.
Metodo che rappresenta senza dubbio il vero cardine innovativo della nuova versione delle GDP. Nella
precedente stesura si faceva riferimento alla persona responsabile ma anche a tutti coloro che, a vario titolo,
maneggiano direttamente o gestiscono processi legati allo stoccaggio e distribuzione del farmaco.
L'addestramento, la formazione e l'evidenza dell'attuazione di quanto suggerito erano requisiti già presenti.
Nella nuova stesura vengono ripresi ed enfatizzati con particolare dettaglio soprattutto per la figura della
persona responsabile. Nella nuova GDP, oltre alla persona responsabile e a tutto il personale coinvolto, si fa
riferimento alla formazione, con particolare focus sui controlli volti ad evidenziare farmaci contraffatti introdotti
nel canale distributivo. Vengono indicati nel dettaglio strumenti quali gli organigrammi, la descrizione dei ruoli
e le interconnessioni fra di essi, le job description e la necessità di definire per ogni funzione l'opportuno back
up. In particolare, le funzioni della persona responsabile vengono definite nel dettaglio, una novità rispetto
alla stesura precedente. Accanto alle attività che si possono definire tipiche del ruolo: la gestione dei richiami
e dei ritiri dal mercato, la gestione delle ispezioni interne, la supervisione dell'applicazione del sistema qualità,
vengono ricomprese fra le responsabilità in capo alla persona responsabile anche la qualifica dei fornitori e
l'approvazione dei contratti di outsourcing con particolare riferimento allo specifico dettaglio delle rispettive
responsabilità. Strumenti quali i quality agreement fra committente e appaltatore rappresenteranno pertanto
una possibilità concreta di realizzare quanto richiesto. Pur dovendo essere costantemente reperibile, si fa
riferimento allo strumento della delega quale possibile soluzione operativa mantenendo chiaramente
inalterata la responsabilità. Sulla gestione dei locali e delle apparecchiature: viene dato ampio spazio agli
aspetti operativi di dettaglio aggiungendo, rispetto a quanto già indicato nella precedente edizione, specifiche
attività. L'accesso alle zone di detenzione e spedizione deve essere protetto non solo dagli agenti esterni che
ne possano alterare le condizioni di conservazione ma anche da eventuali accessi non consentiti: nella
stesura definitiva (non presente nella bozza) si fa riferimento alla necessità che eventuali visitatori debbano
essere accompagnati. Un chiaro riferimento alla gestione del rischio e alle metodiche basate su questa
filosofia, è rappresentato dai richiami fatti alla necessità di validare i sistemi quando questi sostituiscono delle
attività "manuali" per essere certi che il livello di sicurezza, la riproducibilità del dato e i sistemi siano sempre
in grado di garantire il conseguimento dell'obiettivo per il quale sono stati pensati. Fra le attività "nuove"
espressamente richieste è indicata l'effettuazione di una mappatura termica dei locali nei quali il farmaco
viene stoccato, nell'ottica del corretto posizionamento dei rilevatori nelle zone maggiormente critiche. Anche
sulle apparecchiature si fa riferimento, nella nuova stesura ad attività specifiche come la manutenzione
preventiva programmata, oltre a calibrazione, taratura e registrazione di tutte le attività effettuate. Anche sui
sistemi la linea guida è molto dettagliata. Richiede che vi sia un documento scritto che identifichi non solo le
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caratteristiche ma anche la modalità di utilizzo e l'interfaccia con altri sistemi. Si enfatizza il controllo per
l'accesso ai dati e la necessità di protezione con sistemi di back up e di restore che garantiscano la corretta
conservazione e traccia di tutte le informazioni. Il BCP (business continuity pian) è esplicitamente richiesto.
Un chiaro riferimento infine alla logica di QRM la si trova nella descrizione delle attività di qualifica e convalida
volte a salvaguardare il corretto funzionamento delle apparecchiature coinvolte in tutti i processi. Sulla
gestione della documentazione le novità sono rappresentate dall'inserimento del rimando alla direttiva sulla
gestione dei dati personali e a quella sulla gestione della tracciatura delle informazioni legate alla cessione
del farmaco che comprendono la data, la denominazione, il quantitativo, il nome del fornitore o del
destinatario, il lotto per farmaci che rappresentano caratteristiche di sicurezza. Su quest'ultimo punto, che
nella precedente versione era più restrittivo (richiedeva la tracciabilità di tutti i farmaci fino al grossista) la
legislazione interna è più stringente. Con il decreto sulla tracciabilità del 2004, non ancora a regime, in Italia
la tracciabilità viene effettuata su tutti i farmaci tramite la Banca Dati Centrale Ministero Salute/ AIFA,
finalizzata a monitorare le confezioni dei medicinali all'interno del sistema distributivo. Il capitolo sulle
operazioni è una novità rispetto alla precedente versione. È molto articolato e dettagliato. Dopo un richiamo
nei principi alle regole volte a preservare l'introduzione nel canale distributivo di farmaci contraffatti e al
richiamo alla necessità delle opportune autorizzazioni, sono elencate sia la qualificazione dei fornitori sia
quella dei clienti (che rappresenta una assoluta novità). Tale necessità trova probabilmente il suo fondamento
nell'obiettivo di prevenire irregolarità e tutelare la filiera dall'immissione di prodotto contraffatto. Vi sono poi
descritte le attività di ricezione, di stoccaggio, di distruzione del prodotto obsoleto, le attività di preparazione
dell'ordine e di spedizione, compresa la spedizione a paesi terzi. Il processo di selezione e qualificazione dei
fornitori è dettagliato e completo. Nel processo si fa riferimento ad una metodica basata sulla gestione del
rischio che deve comprendere: • le indagini sulla reputazione del fornitore; • i farmaci che hanno maggiori
possibilità di essere falsificati; • offerte più ampie del normale; • prezzi non di mercato. Il possesso di idonea
autorizzazione è invece un prerequisito. Anche il processo di qualificazione dei clienti è dettagliato tanto da
elencare tutte le verifiche del caso: • copia autorizzazione • verifica sul sito internet • richiesta di prove di
qualificazione La novità in questo caso è rappresentata dal fatto che per il processo di ricevimento delle
merci, oltre alla verifica che il mittente sia un fornitore approvato, si fa riferimento alla necessità di controllare
che l'autorizzazione all'immissione in commercio del lotto ricevuto sia stata rilasciata. Sulle attività di
stoccaggio, già dettagliate nella stesura precedente, viene aggiunto poco. Da notare il passaggio da FIFO a
FEFO sulla rotazione delle scorte e a un nuovo richiamo a sistemi di segregazione contabile che per essere
equivalenti devono aver superato una corretta valutazione del rischio e quindi essere stati opportunamente
convalidati. Sono dettagliate, nella nuova stesura, le attività di picking (di preparazione dell'ordine). Fra i
controlli da effettuare vi sono quelli che garantiscono una vita residua del prodotto accettabile. Nella
traduzione non è molto chiaro a cosa ci si riferisca. Riprendendo la norma nella lingua originale i dubbi
vengono chiariti. La vita residua deve garantire che vi sia di fatto un periodo residuo compatibile con i tempi di
distribuzione sul mercato. Sono ridefiniti i criteri di compilazione dei documenti di fornitura e viene ribadito
quanto già indicato nel capitolo precedente relativo alla documentazione. L'accenno ai reclami è una novità.
Per il processo deve inoltre essere nominato un responsabile. Tutti i reclami vanno indagati e, nel caso
notificati alle autorità (l'attenzione è sempre rivolta alle attività legate all'anticontraffazione). Sui prodotti resi
viene inserito un limite temporale considerato accettabile, la necessità che vi sia il rimando al documento di
uscita e che si faccia riferimento ad una metodica di valutazione basata sull'analisi del rischio. I medicinali,
come già stabilito, possono essere reintegrati solo in presenza di dichiarazione di corretta conservazione.
Viene però specificato che in caso di rinvenimento dopo un furto i medicinali debbano necessariamente
essere avviati a distruzione. Per i medicinali contraffatti devono invece essere predisposte procedure
operative adeguate per la formazione del personale. Sui recali invece vengono introdotti test periodici per
simulare piani di ritiro con una frequenza di almeno una volta all'anno. Inoltre si prevede la possibilità che la
procedura di ritiro venga approvata direttamente dalle autorità. La descrizione delle operazioni date in
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outsourcing è una novità della nuova stesura. Nei principi si definisce la necessità di contrattualizzare il
rapporto e tale documento deve definire in modo chiaro le responsabilità di entrambi. Sarà quindi necessario
predisporre dei quality agreement dettagliati, che definiscano esattamente le responsabilità. Poiché il
committente è responsabile delle attività appaltate a terzi è necessario che effettui gli opportuni controlli e
monitoraggi dopo aver messo nelle condizioni il contraente di sapere esattamente quali sono le
caratteristiche e le modalità di gestione più appropriate. Dal canto suo il contraente deve fornire le garanzie
necessarie, disporre di locali, apparecchiature ed esperienza idonee. Per regolare al meglio il rapporto e
monitorare i risultati raggiunti fra committente e contraente devono essere adottate le giuste contromisure:
agreement; SLA (Service Level Agreement); KPI (Key Performance Indicato r), dati tecnici. Le autoispezioni
nella precedente stesura venivano trattate molto brevemente. Anche ora il legislatore non si dilunga
particolarmente. L'unica nota che si può fare è quella che nel maggior dettaglio fornito si richiama la
responsabilità della leadership che deve ricevere lista di NC (Non Conformità) riscontrate e autorizzare
eventuali AC (Azioni Correttive)e AP (Azioni Preventive). Nella linea guida precedente il trasporto era trattato
all'interno di un paragrafo con alcuni sottopunti. Ora invece al trasporto viene dedicato un intero capitolo,
costituito da tre diversi paragrafi: il trasporto, i contenitori imballaggi ed etichettatura, e il trasporto per prodotti
che richiedono particolari condizioni di temperatura. Il trasporto è stato un punto molto dibattuto. Sul trasporto
sono state numerose le osservazione inviate dai paesi membri nel periodo della consultazione della bozza. In
particolare due sono stati i punti oggetto di discussione: la sosta tecnica, e la necessità di dotarsi di
autorizzazione anche per i trasportatori. La prima era prevista in sole 24 ore ed ora è stata indicata come
«ridotta al minimo». L'autorizzazione invece non è più richiesta. Il focus è senza dubbio sulle corrette
condizioni di conservazione e sulla possibilità che i trasportatori possano avvalersi di sub vettori, ricadendo
quindi nelle prescrizioni indicate al capitolo 7. Altri due aspetti vengono presi dettagliatamente in
considerazione. Gli imballaggi e il trasporto per particolari categorie di farmaci. Sugli imballaggi, in accordo
con lo spirito della nuova norma, si applica l'approccio dell'analisi del rischio. Sulla scelta sono da tenere
presenti: • le esigenze di trasporto; • lo spazio richiesto; • le oscillazioni termiche esterne; • la durata massima
del trasporto; • la convalida di imballaggi e contenitori. Applicazione pratica dei nuovi requisiti II dott. Luca De
Toro, Pharma Quality Manager di Ceva Logistics nonché membro del comitato direttivo e responsabile della
commissione trasporti di Asso-Ram, ha improntato il proprio intervento sulle specificità della applicazione
pratica dei requisiti normativi delle nuove "Good Distribution Practice", basate sull'articolo 84 e 85 ter,
paragrafo 3, della direttiva 2001/83/CE del Parlamento Europeo e del Consiglio, del 6 novembre 2001
(Codice Comunitario relativo ai Medicinali per uso umano), e in particolare approfondendo sia argomenti
legati ad aspetti prettamente operativi, quali la gestione dei processi e l'integrazione di logistica e trasporti,
sia legati a settori critici quali il Quality Risk Management, la convalida del sistema informativo, la qualifica
delle infrastrutture e la gestione delle falsificazioni dei prodotti. Dopo una breve apertura che ha visto
l'accenno sintetico a quanto già analizzato sapientemente dai colleghi negli interventi precedenti, il dott. De
Toro ha da un lato approfondito le motivazioni generali che hanno condotto all'aggiornamento della vecchia
versione della linea guida GDP, i cui contenuti pubblicati nella loro prima versione nel 1994 non risultavano
essere più adeguati anche in considerazione della evoluzione delle prassi operative ma soprattutto per la
effettiva necessità di tenere in stretta considerazione gli emendamenti al Codice Comunitario introdotti con la
Direttiva 2011/62/EU, che ha modificato la Direttiva 2001/83/EC relativa ai prodotti medicinali per uso umano,
riguardo la prevenzione dell'entrata nei canali della legale supply chain di prodotti medicinali contraffatti, e
dall'altro è sceso in profondità nel perimetro del Quality Risk Management, un nuovo processo sistemico,
evoluzione del Quality Management, basato su una visione complessiva e integrata della realtà, per la
valutazione iniziale, il controllo, la comunicazione e la revisione dei rischi che possono inficiare la qualità del
prodotto medicinale. Su tale tema, Luca De Toro si è soffermato soprattutto in ottica di applicazione pratica
nel settore della logistica e distribuzione farmaceutica, ambito in cui si deve garantire che la valutazione del
rischio sia basata sulla conoscenza scientifica, sull'esperienza e sia finalizzata alla protezione del paziente, e
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
in cui il livello di impegno ("effort"), di formalismo e di documentazione dei processi debba quindi essere
commisurato al livello dei rischi potenziali. Nel prosieguo della presentazione, sono stati poi esaminati aspetti
cosiddetti "core" nello sviluppo di un approccio sistemico efficiente ed efficace, sottolineando in particolare le
fasi operative più critiche e potenzialmente fonte di danni economici, d'immagine e alla società per l'azienda
farmaceutica titolare del codice AIC; nello specifico e Toro ha posto l'attenzione sulle competenze necessarie
alle convalide dei sistemi informativi e alla qualifica delle infrastrutture attive e presenti presso i depositari o
gli altri player della filiera della distribuzione primaria del farmaco. L'intervento di Luca De Toro ha visto quindi
approfondire due ultimi temi di forte attualità; il primo è stato una interessante e circostanziata panoramica del
settore della logistica del settore farmaceutico in Italia, assicurata oggi da circa 150 aziende autorizzate, fra
grandi e piccole, che dispongono di circa 250 magazzini, e appoggiata ad una distribuzione garantita da poco
più di una dozzina di corrieri rilevanti, supportati a loro volta da un alto numero di piccoli vettori (ed.
"padroncini"), negli ultimi due anni in forte diminuzione a causa della forte crisi economico-finanziaria, in tutti i
settori. Il secondo e ultimo tema è stato invece la gestione delle falsificazioni, una nuova e difficile sfida in
quanto fenomeno che si estende ormai dalla produzione di farmaci contraffatti alla vendita tramite canali non
autorizzati o internet, e che si è sviluppato nell'ultimo decennio con andamento esponenziale raggiungendo
proporzioni tali da rappresentare un grave problema per la salute pubblica oltre che un ingente danno
economico. Luca De Toro ha quindi concluso sottolineando che la distribuzione farmaceutica primaria è oggi
sempre più un'attività di valore nella gestione integrata dell'approvvigionamento, attività molto complessa che
coinvolge numerosi operatori ma che non gode purtroppo di significative marginalità economiche o economie
di scala sostenibili. •
(i Per la prima volta si disciplina la prassi della gestione in outsourcing delle attività contemplate nelle
GDP, con l'obbligo di un contratto scritto che stabilisca chiaramente gli obblighi delle parti in
conformità alle previsioni delle nuove linee guida
Asso-Ram: Carta d'identità dell'associazione Asso-Ram-fondata nel 1965. apolitica e senza fine di lucro-è
l'unica Associazione Nazionale degli Operatori Commerciali e Logistici che provvedono alla "Distribuzione
Primaria" dei prodotti dell'Industria della Salute con un servizio di alta professionalità e di rilevante importanza
sociale che assicura la puntuale e tempestiva fornitura a grossisti, cooperative, farmacie, ospedali. ASL.
laboratori di analisi, erboristerie, parafarmacie. centri di estetica e. in casi specifici, anche direttamente a
pazienti. Aderiscono ad Asso-Ram oltre cento aziende, tra cui alcune multinazionali. Molteplici le
collaborazioni ad ogni livello grazie alle attività del comitato direttivo e delle diverse commissioni: rapporti
istituzionali, trasporti, leggi e assicurazioni, innovazione e tecnologia. Il sito di riferimento ufficiale è
www.assoram.it dove è possibile scaricare gratuitamente il "Book Asso-Ram". profilo assai completo delle
attività svolte.
Foto: (i L'avvocato Mila De Iure, segretario generale di Asso-Ram, evidenzia l'opportunità di una lettura
congiunta delle linee guida con le previsioni della direttiva anticontraffazione 2011/62/UE
Foto: (i Rispetto alle precedenti linee guida, le nuove si mostrano in una veste nuova che le caratterizza per
alcuni elementi di assoluta novità rispetto alla versione precedente, pubblicata nel 1994 e recepita dallo stato
italiano con il decreto ministeriale del 6 luglio 1999 ,
Foto: il Nella nuova stesura, alla gestione della qualità viene invece dedicato un intero capitolo in cui si
esplicita un concetto che verrà poi ripreso anche nei capitoli successivi...
Foto: (( Parte integrante del sistema qualità sono le attività date in outsourcing per le quali viene definito, nel
dettaglio, il processo di gestione
Foto: {{ Nella nuova GDP, oltre alla persona responsabile e a tutto il personale coinvolto, si fa riferimento alla
formazione, con particolare focus sui controlli volti ad evidenziare farmaci contraffatti introdotti nel canale
distributivo
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Sito Web
Un invecchiamento in salute rappresenta oggi una priorità del sistema sanitario pubblico Nasce 'integratori',
l'App per una dieta equilibrata (21/06/2013 - 08:33:42) Articoli correlati Femminicidio, una donna su due
uccisa dal compagno. Un delitto su sette in casa Maturità, seconda prova per gli studenti Al Classico versione
di Quintiliano Femminicidio nel mondo, una su due muore per mano del partner Salute: nasce 'integratori',
l'App per una dieta equilibrata Immigrati, la richiesta del cardinal Vegliò: "
Milano, 20 giu. - (Adnkronos Salute) - Un'alimentazione equilibrata e' alla base di una vita sana, ma con i ritmi
frenetici che caratterizzano le giornate di molti, e' difficile mangiare correttamente. Nasce cosi' 'Integratori',
l'App gratuita per smartphone e tablet, che spiega come colmare quelle carenze nutrizionali che a lungo
andare potrebbero diventare problematiche. L'applicazione contiene anche un glossario, i consigli dell'esperto
e una serie di Faq per rispondere ai dubbi piu' comuni. "Il nostro obiettivo e' aiutare i consumatori a
conoscere gli integratori alimentari e utilizzarli consapevolmente", spiega in una nota Massimiliano Dona,
segretario generale dell'unione Nazionale consumatori, oggi a Milano per presentare l'Applicazione,
realizzata con il supporto dell'Associazione italiana industrie dei prodotti alimentari (Aiipa). L'App si presenta
divisa in 2 parti, una prima sezione dinamica per il calcolo del Bmi, e un test di autovalutazione sulla
conoscenza degli integratori; c'e' poi una seconda sezione di taglio informativo-educativo, che illustra le
principali categorie e utilizzi degli integratori, con una particolare guida sui 'distretti del corpo', per indicare gli
specifici benefici di ogni prodotto. "Le informazioni contenute nell'App - spiega Dona - non fanno riferimento ai
brand commerciali. Mai dimenticare che per quesiti specifici relativi alla salute e' opportuno ricorrere al parere
del proprio medico curante o del farmacista". "Una dieta varia ed equilibrata e un adeguato livello di attivita'
fisica pongono le basi per il mantenimento di uno stato di salute e qualita' della vita per gli anni a venire spiega Anna Paonessa, Responsabile area integratori alimentari e prodotti salutistici di Aiipa - Ed e' proprio in
questo ambito che gli integratori alimentari trovano il loro naturale utilizzo, contribuendo a migliorare lo stato
nutrizionale, e coadiuvando le funzioni fisiologiche dell'organismo. Come Aiipa - aggiunge Paonessa abbiamo realizzato tre Libri Bianchi sul comparto degli integratori alimentari, di cui uno appena lanciato in
collaborazione con Federfarma, il sito educativo www.integratoriebenessere.it, e una continua attivita' di
informazione ed educazione". "L'ottenimento di un invecchiamento in salute rappresenta oggi la principale
priorita' del sistema sanitario pubblico del mondo occidentale e quindi della ricerca medico-scientifica nel
prossimo futuro - spiega Giovanni Scapagnini, Biochimico Clinico dell'Universita' del Molise - Grazie anche
all'utilizzo degli integratori alimentari ci si sta spostando alla possibilita' concreta di ritagliare su misura del
singolo individuo, protocolli nutrizionali realmente in grado di migliorare il metabolismo e le funzioni
fisiologiche dell'organismo, favorendo cosi' l'instaurarsi di un invecchiamento in salute".
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Nasce 'integratori', l'App per una dieta equilibrata
21/06/2013
15:41
ADN Kronos
Sito Web
Staminali: Vannoni, il 25 consegno protocollo a Iss se condizioni Stamina
rispettate
Roma, 21 giu. (Adnkronos Salute) - "Consegnero' il protocollo per l'applicazione del metodo Stamina
all'Istituto superiore di sanita' il 25 giugno, ma solo se saranno rispettate le condizioni di garanzia che
abbiamo posto". Lo annuncia Davide Vannoni, fondatore di Stamina Foundation, che oggi era stato invitato
ad una riunione all'Iss per discutere l'avvio della sperimentazione. Un appuntamento che Vannoni ha chiesto
di rinviare a martedi' 25 giugno, alle 14,30, perche' il vicepresidente di Stamina, Marino Andolina, oggi non
avrebbe potuto partecipare. Vannoni ha spiegato all'Adnkronos Salute che questo primo incontro tanto atteso
sara' dirimente. "La consegna del protocollo - ha detto - non potra' prescindere da alcune condizioni. In primo
luogo che le cellule siano prodotte dai nostri biologi. Che ci sia trasparenza in tutte le fasi della
sperimentazione e che nel comitato scientifico che guidera' il trial ci siano anche medici consulenti di
Stamina". Vannoni inoltre ha annunciato che il calendario di incontri con gli enti preposti alla sperimentazione
(Iss, Cnt e Aifa) prevede un ulteriore appuntamento il 2 luglio, ma per il fondatore di Stamina, almeno
teoricamente, non ci sarebbe un reale pericolo di uno slittamento dell'avvio della ricerca. "L'avvio della
sperimentazione non significa che dal 1 luglio si dovra' cominciare a infondere cellule staminali. Ci sono fasi
preparatorie come ad esempio l'insediamento del comitato scientifico. Noi restiamo disponibili, ma
ovviamente se si vuole sperimentare il nostro metodo, non si puo' prescindere dal nostro coinvolgimento".
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Washington chiama Roma
21/06/2013
15:37
AGI
Sito Web
Staminali: rinviata al 25 giugno riunione all'Iss con Vannoni
(AGI) - Roma, 21 giu. - Doveva tenersi oggi all'Istituto Superiore di Sanita' la riunione tra il ministero della
Salute, l'Aifa e il centro nazionale trapianti con Davide Vannoni, presidente della Stamina Foundation, per
mettere a punto i criteri con cui si svolgera' la sperimentazione sul "metodo" stamina, terapia a base di cellule
staminali mesenchimali, ma l'incontro e' stato rinviato al 25 giugno. Lo riferisce lo stesso Vannoni, che ha
declinato l'invito di oggi dell'Iss spiegando che il medico di Stamina, Marino Andolina, e' in ferie proprio
questa settimana. "Come anticipato - spiega Vannoni - siamo ben lieti di partecipare alla sperimentazione, ma
sappiamo che questa non risolvera' in alcun modo la difficile situazione delle liste d'attesa per le cure
compassionevoli presso gli Spedali Civili di Brescia. Alla riunione scopriremo quali sono le intenzioni sulla
sperimentazione, ovvero: Da chi sara' composta la commissione scientifica prevista dal decreto ministeriale.
Quale peso avra' Stamina nella progettazione della sperimentazione stessa. Quale sara' la cell factory in cui
si produrranno le linee cellulari. Chi produrra' le linee cellulari. In quale ospedale si operera'. Quali garanzie
avra' Stamina sulla trasparenza dell'intero processo di sperimentazione". Vannoni e' comunque pessimista:
"Credo sia chiaro a tutti che il 1 luglio non si fara' il prelievo a nessun paziente, ma al massimo si potra'
iniziare a lavorare sugli aspetti clinici e tecnici per creare un progetto di ricerca su alcune patologie ancora da
individuare. Tutto questo avviene in un contesto difficile, in cui migliaia di persone devono rivolgersi ai giudici
per cercare di dare una speranza ai loro cari. Spesso la decisione avviene tra una condizione di morte certa e
la speranza di una cura incerta (perche' non ancora sperimentata ufficialmente)".
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Ricerca e sviluppo
21/06/2013
08:43
Affari Italiani
Sito Web
"Le e-cig sono un farmaco". Dietrofront del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. L'annuncio arriverà
durante il Consiglio europeo dei ministri della Salute a Lussemburgo. Vittoria inaspettata per la lobby dei
farmacisti. Su tutte le furie imprenditori e distributori che hanno lanciato in Italia il fumo elettronico. La gallina
dalle uova d'oro può cambiare padrone... E sul pacchetto generico: il 75% della superficie delle scatolette
sarà occupata da immagini choc sull'effetto del tabagismo. Nella riunione dei ministri della Salute europei per
stabilire una linea comune dell'Unione Europea sulla sigaretta elettronica e sul normale tabacco si
prevedono nuovi dossier restrittivi (avvisi choccanti più grandi, pacchetti standardizzati e bianchi). GUERRA
SULLE ACCISE E I DUBBI PER LA SALUTE. TUTTO QUELLO CHE C'E' DA SAPERE SULLE E-CIG
NELLO SPECIALE DI AFFARITALIANI.IT INTERVISTA/ IL N. 1 DELLA SIGARETTA ELETTRONICA: CON
NOI SI GUADAGNANO 10 ANNI DI VITA" Per quanto riguarda le e-cig tremano i tanti negozianti che hanno
aperto punti vendita: tra le proposte sul tavolo c'è quella di classificare la maggioranza delle e-cigarette come
prodotto medicinale da vendersi soltanto in farmacia. Altra novità potrebbe arrivare dall'abbassamento del
livello di nicotina nel contenuto da inalare: la regolamentazione della vendita sopra i due milligrammi. Il Wall
Street Journal ha potuto esaminare le bozze dei documenti in discussione: l'abbassamento a 2 milligrammi
(invece dei 4 della proposta originale) dovrebbe consentire la classificazione delle e-cigarette nella stessa
lista delle gomme e dei cerotti contro il tabagismo. Attivisti anti-fumo e ricercatori denunciano diverse criticità.
'invasiva propaganda delle lobby sembra replicare la retorica delle big companies di qualche anno fa sulle
sigarette light che alla fine si rivelarono tutt'altro che meno nocive. Nessuno sa, ammoniscono gli scienziati,
quali conseguenze avrà sulla salute il consumo a lungo termine, evidenze scientifiche non sono disponibili.
Grande preoccupazione desta il fatto che si stiano sperimentando essenze per esempio alla fragola, in grado
di attrarre i più giovani.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Sigarette elettroniche, Lorenzin: "Da vendere solo in farmacia "
21/06/2013
Corriere.it
Sito Web
Tagliare gli sprechi per impiegare meglio i fondi
Salute
IL CANCRO COSTA OGNI ANNO 124 MILIARDI - Secondo le stime riportate da uno studio britannico
presentato a Vienna qualche mese fa, il costo del cancro nell'Unione Europea è pari a 124 miliardi di euro
ogni anno. Solo il 36 per cento della spesa è dovuto a farmaci, ricoveri e interventi chirurgici, mentre il 44 per
cento è riconducibile alla mancata produttività dei malati e il 20 per cento a quella dei familiari. La lotta ai
tumori passa anche attraverso una corretta pianificazione della spesa. Nel mondo nel 2010 le uscite
complessive per i pazienti oncologici sono state pari a 290 miliardi di dollari. Ma quanto costa nel nostro
Paese curare una persona colpita dal cancro? In Italia manca ancora una stima delle risorse assorbite dalla
malattia, indispensabile per poter redigere un budget annuale da assegnare all'oncologia e far fronte alle
difficoltà create dalla spending review. «Per questo l'Aiom ha promosso uno studio per analizzare la spesa
farmaceutica oncologica negli ultimi tre anni in Italia e nelle singole Regioni - dice Stefano Cascinu,
presidente dell'associazione -. La sostenibilità del sistema è messa a rischio anche dallo stallo in cui si
trovano le reti oncologiche regionali, finora rimaste solo sulla carta».TAGLIARE GLI SPRECHI, PER
IMPIEGARE MEGLIO I FONDI - Il punto su cui lavorare, secondo gli esperti, è soprattutto l'uso razionale
delle risorse: «È necessario realizzare una vera integrazione fra le varie discipline, che deve diventare lo
standard di riferimento nella cura di una malattia che ogni anno in Italia fa registrare 364mila nuovi casi e
175mila decessi - continua Cascinu -. E lo strumento è rappresentato dalle reti oncologiche regionali.
Vogliamo procedere ad una revisione critica delle strutture esistenti sul territorio nazionale. Solo così potremo
risparmiare e garantire alti standard qualitativi su tutto il territorio. Finora però ha visto la luce solo il cinque
per cento dei progetti iniziali per la costruzione di questi network. Serve una svolta, perché i costi cominciano
a diventare insostenibili. Lo studio sulla spesa farmaceutica è un'iniziativa indispensabile per definire l'entità
del budget nazionale per l'oncologia e capire come le nuove terapie possano essere introdotte bilanciando
l'aggravio finanziario con i risparmi, legati anche all'impiego di farmaci generici e biosimilari. In questo modo
potremo offrire alle Istituzioni uno strumento per distribuire al meglio i fondi».CURE MIGLIORI NEI CENTRI
SPECIALIZZATI - Il rischio, altrimenti, è quello di non poter garantire a tutti i pazienti la stessa qualità nelle
cure, «di non avere i fondi necessari per far fronte alla spesa richiesta dai nuovi farmaci e
dall'implementazione delle apparecchiature per radioterapia - aggiunge Giovanni Mandoliti, presidente Airo -.
Anche in Italia è importante cominciare ad affrontare il problema e proporre soluzioni». Realizzare percorsi
diagnostico-assistenziali uniformi è poi fondamentale, oltre che per utilizzare al meglio le risorse, per
garantire pari opportunità ai malati. «È dimostrato - conclude Alfredo Garofalo, presidente Sico - che la
sopravvivenza aumenta quando i pazienti sono seguiti in centri specializzati. E il sistema delle reti
oncologiche regionali permette di trattare i casi più complessi nelle strutture meglio attrezzate e con più
esperienza. Senza costringere i malati ad affrontare i cosiddetti viaggi della speranza. All'interno del network
infatti ogni ospedale deve gestire i casi "ordinari", attivando un continuo dialogo fra oncologo, radioterapista,
chirurgo, patologo e tutte le altre figure coinvolte per una presa in carico complessiva del malato. A livello
regionale, poi, vanno creati percorsi in grado di indirizzare i pazienti più "complicati" là dove c'è più
esperienza per la loro patologia: dovranno forse spostarsi, ma non troppo lontano. Un modello già adottato
con successo in Gran Bretagna».V.M.21 giugno 2013 | 10:46© RIPRODUZIONE RISERVATA
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Oncologi, radioterapisti e chirurghi riuniti per cercare soluzioni ai costi elevati e in crescita delle terapie
anticancro
21/06/2013
08:35
Panorama.it
Sito Web
Una App per la dieta equilibrata
Milano, 20 giu. - (Adnkronos Salute) - Un'alimentazione equilibrata è alla base di una vita sana, ma con i ritmi
frenetici che caratterizzano le giornate di molti, e' difficile mangiare correttamente. Nasce cosi' 'Integratori',
l'App gratuita per smartphone e tablet, che spiega come colmare quelle carenze nutrizionali che a lungo
andare potrebbero diventare problematiche. L'applicazione contiene anche un glossario, i consigli dell'esperto
e una serie di Faq per rispondere ai dubbi piu' comuni. "Il nostro obiettivo è aiutare i consumatori a conoscere
gli integratori alimentari e utilizzarli consapevolmente", spiega in una nota Massimiliano Dona, segretario
generale dell'unione Nazionale consumatori, oggi a Milano per presentare l'Applicazione, realizzata con il
supporto dell'Associazione italiana industrie dei prodotti alimentari (Aiipa). L'App si presenta divisa in 2 parti,
una prima sezione dinamica per il calcolo del Bmi, e un test di autovalutazione sulla conoscenza degli
integratori; c'è poi una seconda sezione di taglio informativo-educativo, che illustra le principali categorie e
utilizzi degli integratori, con una particolare guida sui 'distretti del corpo', per indicare gli specifici benefici di
ogni prodotto. "Le informazioni contenute nell'App - spiega Dona - non fanno riferimento ai brand
commerciali. Mai dimenticare che per quesiti specifici relativi alla salute e' opportuno ricorrere al parere del
proprio medico curante o del farmacista". "Una dieta varia ed equilibrata e un adeguato livello di attività fisica
pongono le basi per il mantenimento di uno stato di salute e qualità della vita per gli anni a venire - spiega
Anna Paonessa, Responsabile area integratori alimentari e prodotti salutistici di Aiipa - Ed e' proprio in questo
ambito che gli integratori alimentari trovano il loro naturale utilizzo, contribuendo a migliorare lo stato
nutrizionale, e coadiuvando le funzioni fisiologiche dell'organismo. Come Aiipa - aggiunge Paonessa abbiamo realizzato tre Libri Bianchi sul comparto degli integratori alimentari, di cui uno appena lanciato in
collaborazione con Federfarma, il sito educativo www.integratoriebenessere.it, e una continua attivita' di
informazione ed educazione". "L'ottenimento di un invecchiamento in salute rappresenta oggi la principale
priorità del sistema sanitario pubblico del mondo occidentale e quindi della ricerca medico-scientifica nel
prossimo futuro - spiega Giovanni Scapagnini, Biochimico Clinico dell'Universita' del Molise - Grazie anche
all'utilizzo degli integratori alimentari ci si sta spostando alla possibilita' concreta di ritagliare su misura del
singolo individuo, protocolli nutrizionali realmente in grado di migliorare il metabolismo e le funzioni
fisiologiche dell'organismo, favorendo cosi' l'instaurarsi di un invecchiamento in salute".
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Dieta
22/06/2013
La Notizia Giornale
Pag. 13
Nuove prospettive nella cura del cancro al colon
Una ricerca italiana individua il gene che rende inecace la chemioterapia Con gli inibitori in futuro sarà
possibile superare la farmaco -resistenza
Damiano luCarelli
Arriva da uno studio tutto italiano l'ultima scoperta utile alla cura del cancro del colon. Si chiama Gsk3B
(Glyco gen Synthase Kinase) ed è un gene responsabile di buona parte dei fallimenti delle terapie a base di
5-uorouracile, un farmaco che mioterapico che viene utilizzato proprio nella cura di questo tipo di tumore, e
verso cui un gran numero di pazienti sviluppa resistenza già dopo pochi cicli di terapia. La ricer ca, realizzata
da un gruppo di biologi del dipartimento di Chirurgia e Medicina Interdisciplinare dell'Università di MilanoBicocca, è nata proprio con l'obiettivo di identificare i geni coinvolti nella farmaco-resistenza dei tumori del
colon ad alcuni chemioterapici utilizzati per il trattamento di questa patologia. Con la scoperta di questo
nuovo marcatore si potrà bloccare la far maco resistenza e quindi consentire ai pazienti di avere benefici
dalle terapie con un miglioramento della qualità della vita. Infatti, fermando il gene in que stione, le cellule
tumorali resistenti all'azione del 5-uorouracile diventano sensibili alla terapia e muoiono. le statistiche Il
cancro del colon è una delle più frequenti cause di morte per neoplasia del mondo. I numeri fanno paura.
Secondo l'Associazione Italiana Registri Tumori (Airtum) solo nel nostro Paese, si scoprono ogni giorno, mille
nuovi casi, ma nel frattempo migliorano le percentuali di guarigione. Il 61% delle donne e il 52% degli uomini
è vivo a cinque anni dalla diagnosi. Segno che oggi dal cancro si guarisce, che le campagne di screening
funzionano e le terapie sono più ecaci, se si interviene tempestivamente. Ma anche se la ricerca ha fatto
passi da gigante c'è ancora tanto da fare per migliorare le terapie e allungare la sopravvivenza. In otto anni, il
gruppo autore dello studio, è riuscito grazie ad una tecnica all'avanguardia, a identificare 49 geni e proteine
coinvolti nel fenomeno della farmaco-resistenza. Il Gsk3B, però, è il primo di questi geni per il quale è stato
completato lo studio e di cui è stato provato il coinvolgimento nel farmaco utiliz zato per la chemioterapia. lo
studio "Negli esperimenti in vitro eettuati fino ad ora - ha detto Marialuisa Lavitrano direttore del laboratorio si
è potuto dimostrare che le cellule tumorali resistenti diventano sensi bili all'azione del chemio-terapico e si è
scoperta anche la via molecolare che viene attivata per indurne la morte". Una ricerca fondamentale dal
momento che l'incapacità della cellula tumorale di innescare il pro cesso di morte è la principale causa della
farmaco-resistenza. Non solo. Parallelamente è stato condotto uno studio retrospettivo su cin quanta pazienti
aetti da carcinoma del colon, sottoposti a terapia con 5-uorouracile e poi seguiti per dieci anni. Si è dimostrato
che la presenza di GSK3B è associata anche alla progressione tumorale ed è correlata ad una peggiore
risposta alla terapia e quindi anche a una minore sopravvivenza. Per inibire il gene Gsk3B a livello
sperimentale è stato impiegato un farmaco (il litio cloruro) che si usa già da tempo per la terapia di disor dini
neurologici come l'epilessia e la depressione. La ricerca apre ora la strada all'ipotesi dell'utilizzo di farmaci
inibitori di Gsk3B in associazione ai chemioterapici per curare il tumore del colon.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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speciale salute
22/06/2013
La Notizia Giornale
Pag. 14
L'attenzione è rivolta ai soggetti più vulnerabili E un vademecum spiega le cautele da adottare I consigli
Evitare di uscire nelle ore più calde e indossare abiti leggeri Bere molta acqua e limitare l'assunzione di
alcolici e caffeina
simona de santis
Le temperature sono in forte aumento, e in molte città hanno già oltrepassato le medie stagionali. Gli
operatori sanitari hanno fatto scattare l'allerta con prontezza, soprattutto per tutelare le fasce di cittadini più
esposti ai rischi delle ondate di calore. Il ministero della Salute ha giù pubblicato un vademecum che fornisce
una serie di raccomandazioni e di utili consigli per arontare l'afa. Un'attenzione particolare, naturalmente, è
prestata nei confronti degli anziani soli, dei malati cronici, dei neonati e dei bambini molto piccoli d'età, come
anche delle donne in gravidanza e delle persone senza fissa dimora. La guida elenca le die ci regole più
importanti per limitare l'esposizione alle alte temperature, facilitare così il rareddamento del corpo ed evitare il
rischio di esporsi alla disidratazione e proteggere la salute delle persone più fragili. Figure di riferimento Ma
per la prevenzione del colpo di calore si stanno dando un gran da fare anche le categorie professionali. Infatti
1.220 farmacie distribuite sul territorio sono già state allertate e attrezzate per prestare, in vista dei picchi di
calore previsti nell'arco dei prossimi giorni (ma saranno attive per tutta la durata dell'estate) particolare
attenzione ai soggetti a rischio. Le Regioni hanno infatti individuato proprio nella figura del farmacista,
nell'ambito del "Piano Caldo 2013", una delle figure sanitarie di maggior riferimento per i cittadini, insieme
all'importante ruolo ricoperto dal medico di famiglia, dagli ospedali, e dai presidi sanitari localizzati nelle aree
di vacanza. In particolare, i farmacisti si trovano ad avere un rapporto molto vicino e frequente con i cittadini e
hanno occasione di individuare - ad esempio nel caso delle persone anziane che si recano in farmacia per
diverse necessità - se c'è qualcosa che non va, riuscendo a intuirlo anche da piccoli segnali. Le ondate di
calore L'eetto delle ondate di calore ha un andamento relativamente immediato, con una latenza che varia da
uno a tre giorni tra il verificarsi di un rapido in nalzamento della temperatura e il conseguente incremento nel
numero di decessi. L'esperienza maturata alcuni anni fa, e in particolare nel 2003 ha mostrato come
un'ondata di calore non prevista possa causare gravi danni alla salute della popolazione. In Italia almeno
8.000 persone sono decedute come causa diretta dell'ondata di calore dell'estate di quell'anno. E si trattava
principalmente di soggetti vulnerabili come anziani, bambini e malati cronici. Poche semplici regole Per
proteggersi dalle ondate di calore è buona norma mantenere delle abitudini che ci permettano di migliorare la
nostra resistenza al caldo. Una buona idea è vestire indossando esclusivamente indumenti leggeri, fatti di
cotone o di lino, preferibilmente di colore chiaro. In secondo luogo è importante usare creme solari per
proteggere la pelle e regolare i condizionatori d'aria ad una temperatura che non si discosti di più di sei o
sette gradi rispetto a quella esterna, onde evitare dei bruschi colpi d'aria. La migliore protezione, anche in
questo caso è la prevenzione, per cui è fondamentale evitare di uscire nelle ore più calde della giornata, vale
a dirre nella fascia che va dalle 11.00 fino alle 18.00, ed evitare comunque l'esposizione per lunghi periodi al
sole. Inoltre una corretta alimentazione può prevenire gli eetti sulla salute derivanti da colpi di calore. E'
meglio consumare pasti leggeri, preferire la pasta e il pesce alla carne ed evitare i cibi elaborati e piccanti.
Bisogna poi consumare molta frutta e verdura. Sostituire i pasti abbondanti con quattro, cinque piccoli pasti
durante la giornata. È indispensabile bere molto, anche in assenza dello stimolo della sete, almeno due litri al
giorno, salvo diverso parere del medico. Da evitare l'assunzione di bevande gassate e zuccherate, ricche di
calorie, e gli alcolici, perché aumentano la sensazione di calore e la sudorazione, contribuendo così ad
aggravare la disidratazione. E anche la caeina è da limitare.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Contro i rischi del caldo killer La prevenzione si fa in farmacia
22/06/2013
La Notizia Giornale
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A prezzi da discount, attirano sempre più italiani Ma il pericolo per la salute è dietro l'angolo I danni I falsi
principi attivi possono causare gravi patologie E spesso chi acquista rimane vittima di una truffa
AndreA gAllo
Farmaci che costano pochissimo e che arrivano direttamente a casa. Sarebbe davvero una soluzione
perfetta, se non fosse che sono taroccati. Cresce il numero di italiani che sceglie di acquistare prodotti
attraverso il web, attirati dai prezzi scontatissimi. Ma la trua è dietro l'angolo e quando si parla di salute i rischi
possono essere davvero tanti. Ogni giorno nascono nuovi siti che propongono medicinali per i quali sarebbe
necessaria la ricetta, ad un costo da discount, ma nella maggior parte dei casi sono contraatti e gli ef fetti
sono disastrosi. Il caso scoperto dai Nas di un medicinale della Geymonat prodotto senza principio attivo
risulta infatti isolato, con pochissimi precedenti. In rete Mentre per quello che riguarda il web, ha spiegato
Domenico Di Giorgio, direttore della unità che si occupa di lotta alla contraazione dell'Agenzia ita liana del
farmaco, solo l'1% dei siti che vendono farmaci rispettano le norme. Il "canale" Internet resta la porta
principale per l'accesso di questi prodotti pericolosi, spesso contaminati con ingredienti inattesi (addirittura
gesso o vernice). Il grosso lavoro che l'Aifa (Agenzia ita liana del farmaco) e le altre amministrazioni fanno in
sinergia ha portato a risultati notevoli (oltre 100 le farmacie "oscurate"). I clienti I riscontri relativi ai controlli in
corso in questi giorni per l'operazione doga nale Pangea evidenziano che ci sono ancora molti "clienti" italiani
che ricorrono a questi siti pericolosi, per approvvigionarsi per lo più di farmaci per usi non terapeutici come
steroidi, prodotti per disfunzioni erettili, integratori e dimagranti. La contraazione che arriva nei cana li uciali
della distribuzione ha invece percorsi diversi. All'estero In Germania uno studio eettuato dal le autorità
tedesche alcuni anni fa portò al campionamento di 39 farmaci a base di uno stesso principio attivo ed è
risultato che per il 20% il produtto re aveva acquistato il principio attivo da un fornitore diverso da quello
approvato dalle autorità, probabilmente sul libero mercato internazionale attraverso broker, e quindi da una
fonte non controllata ne controllabile ma più economica. Principi attivi alterati Un caso ancora più grave di
contraffazione farmaceutica è avvenuto negli USA, causando oltre 100 vittime: i for nitori asiatici di una
multinazionale americana, ha ricordato Di Giorgio, hanno inviato un principio attivo (eparina) 'tagliato' con una
sostanza tossica che alle analisi di laboratorio dava le stesse risposte del principio attivo corretto. Il principio
attivo "tagliato" è sta to così utilizzato per produrre un farmaco che è stato distribui to nella filiera legale, con
esiti devastanti. Ma la lotta al farmaco falso diventa ancora più accanita e vitale in luoghi del mondo dove i
farmaci taroccati sono dei veri e propri salvavita. In Africa ad esempio il 50% dei medicinali contro la malaria
è sta to contraatto, rappresentando così un rischio mortale. Fra le iniziative messe in campo c'è an che quella
di 600 mini-laboratori por tatili, messi a punto dalla Merck e distribuiti gratuitamente in ottanta Paesi in via di
sviluppo. Più della metà di questi paesi è in Afri ca, mentre un terzo si trova in Asia.
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Boom di farmaci contraffatti Attenzione alle vendite online
22/06/2013
La Notizia Giornale
Pag. 15
L'argento è l'antibiotico più potente contro i batteri
Gli effetti Serviranno altri studi per renderlo idoneo all'uso clinico Ma la sua tossicità può danneggiare il
sistema circolatorio
GIULIA DOMINICI
L'argento è un'arma preziosa per neu tralizzare i batteri. In particolare, il le sue caratteristiche lo rendono
capace di eliminare anche i batteri che si rivelano antibiotico-resistenti. I risultati sono stati dimostrati dalle
ricerche e dagli esperimenti condotti da James Collins, ingegnere biomedico della Boston University. La
rivista Science Translanational Medicine ha rivelato i dettagli dello studio, secondo il quale sciolto
nell'antibiotico, l'argento in forma ionica farebbe crescere fino a mille volte l'eciacia dei farmaci stessi.
L'argento aumenterebbe infatti la permeabilità della parete dei batteri e del microorganismo che ha provocato
l'infezione. In questo modo le molecole di antibiotico, incluse quelle di grandi dimensioni come nel caso, ad
esempio, della Vancomicina, riescono a passare e ad essere ecaci come terapia dell'infezio ne. Gli ioni
argento hanno inoltre l'eetto di costringere il batterio stesso a produrre massicce dosi di radicali liberi che
possono distruggerlo. Allo stato attuale l'Agenzia spaziale america na e l'agenzia russa utilizzano negli shuttle
dei filtri a base d'argento per purificare l'ac qua dai batteri. Tutti i batteri e i funghi dopo essere stati per un
lasso di tempo di alcuni minuti a contatto con l'argento risultano neutralizzati, e inoltre nessun organismo
patogeno riesce a sopravvivere in presenza anche di minuscole tracce. Lo studio dei ricercatori di Boston
apre quindi le porte a una riscoperta delle capacità antinfiammatorie possedute dall'argento. Gli eetti
dell'argento sull'uomo, tutta via, possono essere molto dannosi. I composti dell'argento possono essere infatti
assorbiti nel sistema circolatorio e si possono depositare in diversi tessuti dell'organismo portando all'ar giria,
un' alterazione cutanea consi stente nella colorazione blu-grigiastra della pelle. L'argento non ha alcun ruolo
negli equilibri biologici degli esseri umani e anche quando è inalato può provocare gravi problemi al corpo
umano. Occorerà quindi continuare lo studio dei suoi meccanismi d'azione, in modo tale da rendere l'argento
utilizzabile a sco po clinico, evitando i rischi legati alla tossicità per l'uomo, con preparazioni e dosaggi sicuri.
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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L'ultima scoperta della Boston University
21/06/2013
Quotidiano di Sicilia
Pag. 23
PALERMO - Misurazione della pressione e consulenze gratuite in postazioni sparse in tutta Italia. Si è svolta
lo scorso maggio la Giornata mondiale contro l'ipertensione. In quest'occasione anche la Società Italiana per
l'Ipertensione Arteriosa (Siia) ha promosso diverse iniziative in tutto il territorio nazionale. Lo scopo è stato
soprattutto quello di informare l'opinione pubblica, di destare la consapevolezza legata ai rischi e all'ampia
diffusione dell'ipertensione. Nelle piazze di diverse città, negli ospedali e persino in molti centri commerciali
sono state allestite apposite postazioni, in cui si dava alle persone la possibilità di misurare la pressione
arteriosa e di ricevere consulenze gratuite. Importante è stata anche l'opera di divulgazione di materiale
informativo, fondamentale non soltanto per la cura, ma anche per la prevenzione. Lo stesso è stato fatto in
molte scuole, attraverso l'organizzazione di convegni sul tema.Anche ai bambini ipertesi è stata dedicata
grande attenzione, con la divulgazione di materiale apposito. L'iniziativa ha avuto un ottimo riscontro anche
grazie alla partecipazione diretta di medici, infermieri, volontari della Croce Rossa Italiana, farmacisti, che
hanno posto al centro dell'iniziativa la sensibilizzazione, poiché questa si costituisce come il primo passo
importante per porre un freno all'ipertensione. (os)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Giornata mondiale contro l'ipertensione
22/06/2013
Left - N.24 - 22 giugno 2013
Pag. 56
(diffusione:57256, tiratura:78653)
Una sentenza geneticamente modificata
L'essere umano non può essere brevettato, afferma la Corte Suprema, negli Stati Uniti. Ma chi esulta per la
sconfitta delle multinazionali biotech potrebbe andare incontro a un'amara sorpresa
Federico Tulli
n'arma a doppio taglio. La sentenza della Corte Suprema Usa con cui si è stabilito che nessuna parte del
corpo umano (un organo, un tessuto, un singolo gene, l'intero genoma o delle cellule) può essere oggetto di
un brevetto né può diventare proprietà privata, argina solo in parte le pressioni delle multinazionali
biotecnologiche che si fatturano miliardi con le royalties su scoperte legate alla decodificazione del genoma
umano. Chiudendo un annoso dibattito, i giudici americani hanno stabilito un principio fondamentale nel
campo della genetica umana: il nostro corpo è un bene comune e nessuna sua parte può essere oggetto di
esclusiva proprietà da parte ad esempio di un'azienda. A maggior ragione, questo vale per il Dna, lo scrigno
in cui sono riposte le informazioni biologiche necessarie per costruirlo e farlo funzionare. La specie umana,
dunque, considerando il patrimonio genetico in comune tra le singole persone, non può essere brevettata. E
questo segna una differenza sostanziale con ciò che invece già avviene per quelle piante che sono al centro
del fiorente commercio dei brevetti sugli Ogm vegetali (Organismi geneticamente modificati) considerati tra i
principali responsabili della progressiva perdita di biodiversità nel nostro Pianeta. Ma è davvero così? «In
realtà - spiega a left Marcello Buiatti, biologo molecolare e genetista dell'Università di Firenze - pur potendo
nessuna azienda si è mai arrischiata a imboccare la via verso l'Homo brevettato. Probabilmente non per
questioni etiche ma per puro calcolo commerciale. Infatti, fino a oggi chi ha isolato e brevettato un pezzo di
Dna è diventato proprietario di tutti i materiali genetici che contengono quella particolare sequenza di Dna. In
teoria, il patrimonio genetico in comune tra gli esseri umani avrebbe quindi potuto far sì che qualcuno ne
rivendicasse la "proprietà" complessiva». La sentenza Usa dice che questo oggi non è più possibile ma al
tempo stesso lascia una porta aperta a soluzioni alternative. Essa infatti stabilisce che mentre è vietato
brevettare i geni estratti dal corpo umano isolando il Dna, è possibile ottenere un brevetto per il materiale
genetico prodotto sinteticamente. «Se così fosse - precisa Buiatti - alla fine della fiera poco è cambiato. Anzi
nulla. Perché è sufficiente "estrarre" una parte di Dna e modificarla aggiungendo ad esempio una molecola
sintetica, come si fa per creare le piante Ogm, per poterla brevettare». La sentenza è stata innescata dalla
Myriad genetics inc., una società di biogenetica americana detentrice di numerosi brevetti di cDna, cioè di
Dna sintetico. Dopo il verdetto il suo titolo in borsa è aumentato immediatamente dell'8 per cento. Il business
ruota intorno ai brevetti sui biomarcatori molecolari, particolari sequenze di Dna che associate a una parte
specifica di genoma umano danno determinate informazioni. Tra cui la scoperta di mutazioni genetiche
analoghe a quelle che hanno spinto l'attrice Angelina Jolie a sottoporsi alla mastectomia perché probabile
portatrice di uno dei geni a rischio tumore al seno. L'esame cui si è sottoposta la Jolie è sotto il brevetto della
Myriad e costa alcune migliaia di dollari, ma l'industria biogenetica Usa ritiene indispensabile detenere i
brevetti per garantire gli investimenti fatti e per sostenere la ricerca medica. «Questa sentenza - osserva
Buiatti - è senza dubbio un passo in avanti dal punto di vista epistemologico. Per la prima volta è messo nero
su bianco che "io" non posso essere brevettato. Resta il forte dubbio sulla possibilità di aggirare il divieto
estraendo il "mio" Dna e modificandolo». Come avviene con i biomarcatori. «Nel caso della Jolie i marcatori
Brc1 di proprietà della Myriad avevano indicato una alta probabilità di sviluppare un tumore. In teoria l'attrice,
poiché Brc1 è Dna sintetico, rischia di essere brevettata. Del resto è quanto già accade con le piante. Oggi
non si può brevettare una varietà vegetale mentre lo si può fare per una pianta in cui è stato isolato un gene
oppure una sequenza di genoma nel quale viene introdotto un pezzo di Dna brevettato: ed ecco un Ogm». Va
infine evidenziato un altro aspetto al centro di un vibrante dibattito in seno alla comunità scientifica. L'assenza
di brevetti all'inizio degli anni 50 ha dato alla ricerca internazionale sui tumori un impulso senza precedenti
grazie alle cosiddette cellule immortali di Henrietta, la donna americana malata di tumore (di cui vi abbiamo
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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scienza
22/06/2013
Left - N.24 - 22 giugno 2013
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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raccontato in queste pagine) che donò alla ricerca le sue cellule, dalle quali sono state derivate le prime linee
cellulari impiegate nella ricerca sul cancro. Guardando anche all'esperienza "collettiva" del Progetto genoma
umano - scienziati di Paesi diversi riuniti in consorzio decisero di pubblicare subito ogni scoperta, affinché le
informazioni fossero disponibili gratuitamente e non brevettabili -, da un lato c'è chi sostiene che la possibilità
di brevettare il Dna umano interferisce con la ricerca scientifica e medica, e che la sentenza apre nuove
opportunità per lo sviluppo dei servizi diagnostici, compresa la possibilità di analizzare un maggior numero di
geni in una volta. L'altra parte invece afferma che senza la copertura commerciale di un brevetto, nessun tipo
di medicina, di cura o di esperimento diagnostico potrebbe essere portato avanti. La decisione pilatesca della
Corte Suprema Usa sembra offrire motivi di entusiasmo a entrambe le scuole di pensiero.
Foto: Un rendering del genoma umano fa da cornice all'articolo. Sopra, l'elica del Dna
21/06/2013
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"Consegnerò il protocollo del metodo Stamina ma solo se saranno rispettate le condizioni di garanzia che
abbiamo posto". Così il fondatore di Stamina Foundation, Vannoni, che oggi non si è presentato ad una
riunione presso l'Iss per discutere l'avvio della sperimentazione previsto per il primo luglio.
21 GIU - Oggi il presidente e fondatore di Stamina Foundation, Davide Vannoni, non si è presentato alla
riunione fissata presso l'Istituto Superiore di Sanità nella quale avrebbe dovuto consegnare il Metodo
Stamina. Vannoni avrebbe dovuto consegnare il suo "metodo" agli esperti del'Iss, dell'Agenzia Italiana del
Farmaco (Aifa) e del Centro Nazionale Trapianti (Cnt), in modo da fornire agli esperti tutti gli elementi utili ad
elaborare il protocollo in vista della sperimentazione del Metodo Stamina, il cui avvio è per il primo luglio.
Vannoni, raggiunto dall'Adnkronos Salute, ha fatto sapere che "consegnerà il protocollo per l'applicazione del
metodo Stamina all'Istituto superiore di sanita' il 25 giugno, ma solo se saranno rispettate le condizioni di
garanzia che abbiamo posto". Il motivo del mancato appuntamento di oggi, spiega Vannoni, è dovuto al fatto
che Marino Andolina, vicepresidente di Stamina, non avrebbe potuto partecipare. "La consegna del protocollo
- ha aggiunto Vannoni -non potra' prescindere da alcune condizioni. In primo luogo che le cellule siano
prodotte dai nostri biologi. Che ci sia trasparenza in tutte le fasi della sperimentazione e che nel comitato
scientifico che guidera' il trial ci siano anche medici consulenti di Stamina". Vannoni ha fatto anche sapere
che il calendario di incontri con gli enti preposti alla sperimentazione (Iss, Cnt e Aifa) prevede un ulteriore
appuntamento il 2 luglio, ma per il fondatore di Stamina, almeno teoricamente, non ci sarebbe un reale
pericolo di uno slittamento dell'avvio della ricerca. "L'avvio della sperimentazione non significa che dal 1 luglio
si dovra' cominciare a infondere cellule staminali. Ci sono fasi preparatorie come ad esempio l'insediamento
del comitato scientifico. Noi restiamo disponibili, ma ovviamente se si vuole sperimentare il nostro metodo,
non si puo' prescindere dal nostro coinvolgimento".
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Stamina. Vannoni: "Consegno protocollo se condizioni del metodo
saranno rispettate"
21/06/2013
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Franco Pizzetti (All4i): 'Un salto culturale importante per la nostra sanità , ma senza linee guida. Se abbiamo
delle best practice è solo per merito del Garante privacy. Agli investimenti in eHealth non sono seguiti
interventi normativi all'altezza'.
Flavio Fabbri
Internet - In questi giorni il Consiglio dei Ministri ha presentato il "Decreto del Fare", un provvedimento
recante misure urgenti in materia di crescita e sviluppo che in gran parte ha accolto, assieme al Ddl
Semplificazioni, alcune raccomandazioni che la Commissione europea ha rivolto proprio al nostro Paese. Per
la sanità, sono state prese decisioni storiche, tra cui l'eliminazione di tutte le certificazioni mediche per
impieghi pubblici e privati, l'accelerazione del Fascicolo Sanitario Elettronico (FSE), l'obbligo per le regioni di
presentare un piano di progetto sanitario elettronico all'Agenzia per l'Italia digitale entro la fine dell'anno in
corso. Proprio sul significato di fascicolo sanitario digitale, sul suo utilizzo, sul ruolo dei medici, degli operatori
sanitari, delle amministrazioni pubbliche e dei cittadini stessi, si è svolto ieri a Roma, presso la LUISS
Business School, il convegno "Fascicolo Sanitario Elettronico. Strategie di attuazione e impatto sugli attori
coinvolti: Istituzioni, Aziende sanitarie e cittadini", promosso dalla stessa LUISS, Federsanità Anci e Ordine
dei Farmacisti di Roma. Un incontro in cui si è discusso, tra l'altro, dei cambiamenti culturali ed organizzativi
che la diffusione dell'ehealth ha determinato e sta determinando, sia a livello di aziende sanitarie locali, sia di
strutture ospedaliere. Dal processo di cambiamento non sono rimaste esenti le pubbliche amministrazioni che
dovranno favorire il nuovo corso e coinvolgere i cittadini nell'utilizzo dell'FSE. Secondo il nuovo decreto, i
progetti regionali relativi anche all'FSE, dopo approvazione entro il 31 dicembre 2013 da parte del ministero
della Sanità e dell'Agenzia per l'Italia Digitale, dovranno trovare attuazione entro la fine del 2014. Tra questi,
sicuramente ci sono "i progetti degli enti pubblici che hanno fatto meglio e che si trovano in un'indiscussa
posizione di vantaggio, come nel caso dell'Emilia-Romagna e della Lombardia", ha evidenziato Massimo
Mangia, responsabile eHealth di Federsanità ANCI e qui in veste di moderatore del convegno. Cosa si
intende per fascicolo sanitario elettronico? C'è grande entusiasmo attorno alla tecnologia e le sue diffuse
applicazioni. Ogni novità è portata in trionfo, attribuendoli doti miracolose ancora prima di averla utilizzata.
Spesso di fronte all'innovazione manca una cultura informatica di base che ne minimizza le proprietà e ne
limita i potenziali effetti positivi. Ecco perché bisogna saper usare i nuovi mezzi di comunicazione elettronica,
conoscerne i linguaggi e le infinite sfumature culturali quante sono le applicazioni possibili. Oltre all'utilizzo del
mezzo, poi, occorre in una seconda fase conoscere il grado di soddisfazione di cittadini, professionisti, addetti
ai lavori, amministratori pubblici, che con questa tecnologica sono venuti a contatto. Nel caso dell'FSE, su
internet vengono raccolte in forma dematerializzata tutta una serie di informazioni relative ai pazienti. Dati che
poi possono essere elaborati e conservati in base alle leggi vigenti sulla privacy. Il nostro rapporto con la
Pubblica Amministrazione, con la sanità e i medici (certificati, analisi, esami, domande, interventi clinici)
producono dati che sono immagazzinati in forma di bit in caselle informatiche disposte in rete. "Chi nasce
oggi avrà tra qualche anno un fascicolo sanitario piuttosto corposo", ha spiegato Mauro Moruzzi, Direttore
Generale CUP 2000, società di eHealth ed eCare della Regione Emilia-Romagna. Dopo il decreto
ministeriale e l'avvio dei piani regionali, c'è da procedere all'organizzazione dei dati e questo è possibile, in
termini di interfaccia grafica, grazie ad una MyPage, con tutte le voci principali relative alla nostra storia
sanitaria. "In Emilia- Romagna - ha specificato Moruzzi - 4,3 milioni di persone hanno già un account per
accedere al proprio fascicolo sanitario elettronico offerto dal servizio sanitario regionale dell'Emilia-Romagna.
Da un lato si interagisce con il servizio sanitario regionale, all'interno del quale fare richiesta di certificati e
visite, prenotare e pagare i servizi, dall'altro, invece, si ha a che fare con la situazione sanitaria personale e
sociale, più aperta alla comunicazione e alla condivisione delle informazioni, con personale specializzato,
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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eHealth: quali cambiamenti organizzativi e culturali con l'introduzione del
Fascicolo sanitario elettronico?
21/06/2013
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parenti, amici, contatti sulla rete, sempre nei limiti disposti dalla privacy". Il fascicolo sanitario elettronico è
sotto la responsabilità diretta del cittadino, a differenza della Cartella Clinica Elettronica (CCE) di cui risponde
il medico e funzionale ad una gestione organica e strutturata dei dati riferiti alla storia clinica di un paziente in
regime di ricovero o ambulatoriale, garantendo il supporto dei processi clinici (diagnostico-terapeutici) e
assistenziali nei singoli episodi di cura e favorendo la continuità di cura del paziente tra diversi episodi di cura
afferenti alla stessa struttura ospedaliera mediante la condivisione e il recupero dei dati clinici in essi
registrati. Se in fase iniziale dagli atomi si è passati ai bit, per la reale diffusione del nuovo strumento: "La
nuova sanità dovrà riuscire a trasformare i bit in atomi di cura - ha affermato Moruzzi - per affermarsi e
coinvolgere i cittadini in un nuovo processo di innovazione tecnologica e culturale". Quasi tutto il centro nord
ha attuato ormai piattaforme FSE. Grazie a tale tecnologia si possono dematerializzare decine di milioni di
documenti clinici, circa 65 milioni in Emilia-Romagna, per un risparmio pari a 30 milioni di euro. Risultato
diretto di un minor utilizzo di personale, della riduzione di materiale di ordinario utilizzo e della spesa
regionale per innovazione nei processi. Per ogni milione di euro investito in dematerializzazione, si
risparmiano soì 2 milioni di costi per il personale e 10 milioni di euro per quelli relativi ai processi. L'FSE in
Europa e le best practice italiane A partire dal 2009, il ministero della Salute ha coordinato il progetto pilota di
quello che sarebbe poi divenuto l'FSE. C'era da creare una rete nazionale, di modo che ogni cittadino
potesse utilizzare il proprio fascicolo elettronico in ogni regione, indipendentemente dalla provenienza e i
percorsi individuali. Un progetto di interoperabilità su larga scala, che poi si è riversato nel progetto europeo
epSOS, Smart Open Services for European Patients, dedicato proprio ai fascicoli sanitari elettronici. "Il
patient summary, la cartella clinica elettronica, la prescrizione elettronica sono servizi che possono contribuire
a rendere più sicure e appropriate le prestazioni, mettendo a disposizione dei professionisti dati e
informazioni utili per una più efficace assistenza sanitaria. Il significativo incremento della mobilità dei cittadini
europei ha reso indispensabile ricercare soluzioni che facilitino l'interoperabilità dei sistemi di sanità digitale
attualmente in uso nei Paesi e nelle Regioni d'Europa, rendendo nel contempo disponibili i servizi a favore
dei cittadini laddove essi si trovino", ha affermato Paola Tarquini, Agenzia per l'Italia Digitale e dirigente
Dipartimento per la Digitalizzazione della PA e l'Innovazione Tecnologica. La regione Lombardia ha
rappresentato l'Italia in un tavolo internazionale, organizzato proprio per accogliere le necessità dei cittadini
europei di spostamento e accesso a servizi in tutta l'Unione. Per la rete italiana serviva un'infrastrutture
tecnologica, utile a far viaggiare i dati, ma anche a standardizzare le informazioni e dare un valore semantico
ai dati. Ad eseguire gli interventi necessari è stato chiamato il CNR, sia a livello nazionale, sia regionale. Il
Decreto Fare ha aggiunto molto alla norma istitutiva del fascicolo, obbligando di fatto le regioni mancanti a
presentare il proprio progetto di FSE. Il decreto consente alle regioni di aiutare altri enti locali, andando a
sviluppare sinergie locali e interregionali per l'attivazione dei servizi informatici connessi all'FSE. Chi è già
pronto può partire, gli altri si devono però adeguare all'innovazione, adottando magari modelli già affermati e
recuperando il tempo perduto. "Si nota subito una grande differenza a livello organizzativo tra le regioni
italiane. Il tetto di spesa è diverso e le prestazioni variabili, in termini di efficienza e qualità. Queste
considerazioni, a seconda delle risorse finanziarie disponibili, favoriscono l'innovazione o meno, anche a
livello manageriale. La gestione dei pazienti, per le regioni meno attrezzate, richiede uno sforzo consistente in
termini di elaborazione e condivisione dati che non sempre porta dei risultati concreti, annullando ogni
possibilità di risparmio reale", ha Sottolineato Enzo Chilelli, direttore generale Federsanità ANCI. La sanità è
governata dalle regioni. Le best practice delle regioni Lombardia ed Emilia-Romagna, del Nord Est e della
Toscana, anche se a livello sperimentale quest'ultima, sono le conseguenze pratiche di investimenti oculati,
grande professionalità e competenza degli operatori. "L'FSE non è più solamente un discorso tecnologico,
ma anche culturale. La sanità deve saper sfruttare al meglio l'ICT per assicurare livelli sanitari di qualità e
ottimizzazione delle risorse. C'è da essere capaci di governare i processi informativi ed innovativi. Dobbiamo
garantire l'accesso di tutti ai servizi, soprattutto nel Meridione, dove in molti ne sono esclusi. I risparmi sanitari
rischiano di ricadere sulla popolazione, in termini di tagli, escludendone una larga parte di pazienti dalle cure
21/06/2013
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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di base", ha osservato Tonino Pedicini, direttore generale dell'Istituto Nazionale per lo Studio e la Cura dei
Tumori 'Pascale'. La sanità elettronica deve garantire la possibilità di aumentare l'inclusione sociale, deve
saper gestire in trasparenza ed efficienza gran parte dei processi organizzativi del sistema, disporre quindi di
una forte integrazione fra strumenti diagnostici, sistemi informatici e sistema organizzativo sanitario locale,
regionale e nazionale. L'introduzione dell'ICT nella propria struttura rischia, se non governata, di far
collassare tutti i processi pregressi. Per far fruttare l'innovazione servono competenze, autonomie, standard,
strategie chiare, trasparenza, professionalità, padronanza dei linguaggi, interoperabilità diffusa. In Italia è
pieno di reti locali, ma non sono interconnesse. Il rischio di mancare l'appuntamento con la storia e l'Europa è
ancora attuale. L'azione di governo ci ha dato una spinta forte alla realizzazione dell'FSE e dobbiamo
sfruttarla a pieno per realizzare un piano nazionale concreto. Secondo Angelo Rossi Mori, Unità di Sanità
elettronica dell'Istituto Tecnologie Biomediche del CNR, "Si devono implementare i nuovi modelli
organizzativi, a partire dalle infrastrutture che stanno nascendo in tutta Italia. Sarà possibile gestire le malattie
croniche, dimettere pazienti seguendoli in home care, far interagire strutture ospedaliere e medici di base,
gestire la mobilità dei pazienti, integrare modelli di cura e molto altro. Tutte linee guida già presenti nel
documento di lancio del 2007, dedicato al fascicolo sanitario personale, dove il termine elettronico era stato
volontariamente omesso, ma che di fatto anticipava l'attuale modello FSE". La sanità è un settore che ha un
elevato valore sociale, ma anche economico, solo in Lombardia vale 17 mld di euro. L'FSE ha diverse
funzioni: sanitarie-diagnostiche, di ricerca e organizzative. "In Lombardia il cittadino è al centro del sistema,
sia in termini di cure e assistenza, sia per la raccolta di dati su percorsi clinico assistenziali in atto. I numeri
del Sistema Informativo Socio-Sanitario-SiSS della Lombardia ci dicono che i cittadini hanno attivato 6 mln di
FSE e che i numeri sono in aumento. Al crescere dell'innovazione cresce la domanda di servizi e quindi gli
investimenti e la spesa in sanità elettronica. Il sistema informativo richiede territorializzazione,
semplificazione, empowerment e governance per poter dare i suoi frutti", ha detto Antonio Barone,
responsabile Governo Servizi SISS Regionali - Lombardia Informatica. Serve più o meno privacy? Ruolo del
Garante e del ministero della Salute Nel tempo, da più parti, è stata avanzata l'ipotesi che la normativa sulla
privacy non aiuta lo sviluppo di una efficiente sanità elettronica in Italia, per i severi vincoli di tutela dei dati
personali che impediscono alle stesse strutture predisposte alla cura del paziente di elaborare i dati e
soprattutto di condividerli in rete per il miglioramento stesso dei servizi. "in Italia abbiamo 4 regioni dove
possiamo parlare concretamente di FSE. Per il resto possiamo solo constatare il ritardo spaventoso di cui
soffre il Paese", ha commentato nel suo intervento Francesco Pizzetti, presidente di Alleanza per Internet ed
ex Garante per la Protezione dei Dati Personali. "In un contesto di per sé difficile e frammentario, è nato un
processo innovativo già mancante di linee guida e per di più, lì dove si sono radicate delle best practice,
come in Lombardia ed Emilia-Romagna, i sistemi adottati dalle regioni sono diversi fra loro e dunque
difficilmente integrabili. Il Garante della privacy ha fatto un enorme lavoro di supplenza, in un settore delicato,
fin dal 2006.I risultati ottenuti oggi non sono neanche immaginabili senza il lavoro svolto negli anni dal
Garante privacy, che ha saputo colmare il vuoto lasciato dal mancato intervento del ministero della Sanità. Da
allora sono stati fatti investimenti importanti, a cui però non sono seguiti interventi normativi all'altezza. L'FSE
previsto dal Decreto Fare è stato concepito in modo complesso, con dei compiti nuovi, di governo, di
valutazione della spesa e di organizzazione". "Se l'FSE che deve diventare strumento di governo e di analisi
economica da chi deve essere gestito? Solo dalla sanità? Dagli enti locali? Dalle strutture ospedaliere? Deve
essere lasciato alla volontà dell'individuo, se vuole o no attivarlo? Forse va ripensato nel suo complesso", ha
suggerito Pizzetti. "Un conto è la funzione di controllo sociale per i decisori politici e pubblici, un'altra cosa è
la sua funzione prettamente sanitaria e medica. Lo strumento dell'FSE è un salto culturale fondamentale, ma
va evidentemente rafforzato e rivisto nelle sue funzioni. L'FSE è utile al medico per orientare le scelte. E' utile
come strumento di prevenzione e azioni sanitaria e per l'analisi generale delle condizioni del malato. Il
problema è quando si vuole caricare su di esso le scelte di programmazione economica, il controllo di
efficacia della struttura e tanto altro. Così si rischiano disfunzioni operative", ha ammonito l'ex Garante
21/06/2013
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
privacy, che ha ricordato, come "solo i termini di privacy hanno reso possibile un avanzamento del settore in
termini di trasparenza, chiarezza e semplicità". In risposta a Pizzetti, Rossana Ugenti, direttore generale del
Sistema informativo e statistico sanitario del Ministero della Salute, ha ricordato che le linee guida in
questione, oggetto di intesa Stato-Regioni, sono state emanate dal ministero già nel 2010. Ogni anno le
regioni devono seguire tali norme per ottenere finanziamenti e il ministero verifica, controlla e assiste. "Per
finalità diverse dalla cura, il Tavolo Stato-regioni ha lavorato ad una norma ad hoc per il monitoraggio dei
livelli minimi di assistenza, che presupponeva l'accesso ai dati. Informazioni necessarie per definire azioni da
porre in essere per sorreggere il sistema sanitario. La norma è disposta nella legge 221 di fine 2012.
L'articolo 122 in questione prevede l'emanazione di un decreto attuativo a cui tuttora si sta lavorando. Il 25
ottobre prossimo entra in vigore la direttiva sui rapporti transfrontalieri e anche per lo scambio di informazioni
sanitarie. Si stanno definendo proprio in questi giorni le norme base del modello europeo, che chiederà
direttamente ai medici e agli operatori un parere diretto. Non sarà semplice e l'Italia non è l'unico paese in
difficoltà. Le regioni sceglieranno il modello più idoneo alle proprie linee organizzative in base al proprio livello
di autonomia. Il ministero, a riguardo, ha l'intenzione di condividere con le regioni le linee guida relative
all'FSE e alla sanità elettronica in generale per uno sviluppo della piattaforma il più omogeneo ed equilibrato
possibile", ha confermato Ugenti. In conclusione, Franco Fontana, direttore della LUISS Business School, ha
voluto sottolineare la centralità di un approccio collaborativo all'argomento della sanità elettronica e dell'FSE,
sostenendo che "Serve un grande lavoro interdisciplinare che coinvolga professionisti ed esperti di diverse
aree del sapere. Ciò che manca è la condivisione di informazioni e di linguaggi. La comprensione di questi
ultimi è centrale nella scelta tecnologica ed organizzativa". "La sanita vede finalmente un salto culturale e
tecnologico storico, in relazione al contesto europeo - ha infine dichiarato Fontana - non tutto va male, c'è
ovviamente molto da fare, ma i miglioramenti sono evidenti e vanno messi in comune, spronando
all'innovazione chi è rimasto indietro. L'obiettivo non è fare risparmio e basta, semmai ottenere migliori
risultati da un punto di vista clinico, organizzativo, della sicurezza e nella tutela del paziente. Serve uno sforzo
organizzativo e collaborativo di tutti, che implichi nuovi modelli formativi e culturali di riferimento". La LUISS, a
tal proposito, ha ricordato Fontana prima di salutare i partecipanti al convegno, è disponibile ad impegnarsi
sul fronte formativo, con la nascita di un Osservatorio dedicato e nuovi master per creare e preparare figure
professionali nuove che sappiano guidare i nuovi processi di cambiamento nel Paese.
21/06/2013
05:35
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"Consegnerò il protocollo del metodo Stamina ma solo se saranno rispettate le condizioni di garanzia che
abbiamo posto". Così il fondatore di Stamina Foundation, Vannoni, che oggi non si è presentato ad una
riunione presso l'Iss per discutere l'avvio della sperimentazione previsto per il primo luglio.
21 GIU - Oggi il presidente e fondatore di Stamina Foundation, Davide Vannoni, non si è presentato alla
riunione fissata presso l'Istituto Superiore di Sanità nella quale avrebbe dovuto consegnare il Metodo
Stamina. Vannoni avrebbe dovuto consegnare il suo "metodo" agli esperti del'Iss, dell'Agenzia Italiana del
Farmaco (Aifa) e del Centro Nazionale Trapianti (Cnt), in modo da fornire agli esperti tutti gli elementi utili ad
elaborare il protocollo in vista della sperimentazione del Metodo Stamina, il cui avvio è per il primo luglio.
Vannoni, raggiunto dall'Adnkronos Salute, ha fatto sapere che "consegnerà il protocollo per l'applicazione del
metodo Stamina all'Istituto superiore di sanita' il 25 giugno, ma solo se saranno rispettate le condizioni di
garanzia che abbiamo posto". Il motivo del mancato appuntamento di oggi, spiega Vannoni, è dovuto al fatto
che Marino Andolina, vicepresidente di Stamina, non avrebbe potuto partecipare. "La consegna del protocollo
- ha aggiunto Vannoni -non potra' prescindere da alcune condizioni. In primo luogo che le cellule siano
prodotte dai nostri biologi. Che ci sia trasparenza in tutte le fasi della sperimentazione e che nel comitato
scientifico che guidera' il trial ci siano anche medici consulenti di Stamina". Vannoni ha fatto anche sapere
che il calendario di incontri con gli enti preposti alla sperimentazione (Iss, Cnt e Aifa) prevede un ulteriore
appuntamento il 2 luglio, ma per il fondatore di Stamina, almeno teoricamente, non ci sarebbe un reale
pericolo di uno slittamento dell'avvio della ricerca. "L'avvio della sperimentazione non significa che dal 1 luglio
si dovra' cominciare a infondere cellule staminali. Ci sono fasi preparatorie come ad esempio l'insediamento
del comitato scientifico. Noi restiamo disponibili, ma ovviamente se si vuole sperimentare il nostro metodo,
non si puo' prescindere dal nostro coinvolgimento". 21 giugno 2013 © Riproduzione riservata
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Stamina. Vannoni: "Consegno protocollo se condizioni del metodo
saranno rispettate"
21/06/2013
04:30
QS - QuotidianoSanita.it
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Registato un incremento del 7,2% rispetto all'avanzo di esercizio del 2011. Il patrimonio complessivo ha
riportato un tasso di rendimento lordo pari al 4% (netto 3%). Questi i numeri del bilancio approvato questa
mattina dal Consiglio nazionale dell'Ente.
21 GIU - Il Consiglio nazionale dell'Enpaf ha approvato questa mattina all'unanimità il bilancio relativo all'anno
2012, che presenta un avanzo di esercizio pari a 133,9 milioni di euro (+7,2 % rispetto all'avanzo di esercizio
2011). Il risultato è stato raggiunto nonostante la sensibile contrazione della contribuzione oggettiva dello
0,90%, pari a 7,8 milioni di euro, collegata alla riduzione della spesa farmaceutica in regime di Servizio
sanitario nazionale. L'avanzo di esercizio rafforza la riserva legale che, al 1° gennaio 2013, è pari a 10,36
volte la spesa pensionistica 2012. Il patrimonio complessivo dell'Ente ha riportato un tasso di rendimento
lordo pari al 4% (netto 3%), contribuendo al risultato di esercizio unitamente alla sensibile contrazione di tutti i
costi per consumi intermedi, nel rispetto delle disposizioni governative sulla spending review. Il portafoglio
mobiliare, che non presenta titoli strutturati e, per la parte obbligazionaria, è prevalentemente investito in titoli
di Stato italiani (oltre 320 milioni di euro al 31-12-2012), presenta una elevata liquidità (pari al 38,4 % del
portafoglio complessivo), in conseguenza dei rischi legati alla crisi dell'area euro, che hanno generato una
situazione di forte volatilità nei mercati finanziari per gran parte dell'esercizio. In attesa che i Ministeri vigilanti
completino le nomine di competenza negli Organi statutari, rinnovati lo scorso gennaio con la conferma di tutti
i componenti del precedente Consiglio di amministrazione, la Fondazione, nei prossimi mesi, sarà impegnata
a verificare possibili spazi di intervento a sostegno del reddito, estendendo sul piano assistenziale le
fattispecie meritevoli di tutela, nonché attraverso modifiche regolamentari che possano attenuare la pressione
contributiva per coloro che si trovano in stato di disoccupazione. 21 giugno 2013 © Riproduzione riservata
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 22/06/2013
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Enpaf. Approvato il bilancio 2012. Attivo per oltre 130 mln
VITA IN FARMACIA
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22/06/2013
La Repubblica - Napoli
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Così sono stati ridotti i debiti della sanità
OTTAVIO LUCARELLI
IL DEBITO strutturale della sanità in Campania è stato ridotto da 9 miliardi e mezzo di euro a 8 miliardi e il
disavanzo annuale abbattuto in ventiquattro mesi da 850 milioni ai 119 milioni previsti per la fine del 2013. Le
somme pignorate per i pagamenti ai fornitori, inoltre, sono diminuite drasticamente da un miliardo e mezzo a
duecento milioni. DUE anni di lavoro e una prima radiografia completa dello stato di salute della sanità.
Salvatore Varriale ottiene in consiglio di amministrazione il via libera al documento contabile e poi si dimette
per incompatibilità da presidente della Soresa, la società regionale per la sanità, essendo stato nominato nel
frattempo dal presidente della Regione Stefano Caldoro capo dipartimento in via Santa Lucia per i settori
finanze, patrimonio e personale. «È stato un lavoro enorme e i risultati ci sono - commenta Varriale - anche
se i problemi da affrontare restano tanti. Ma i numeri parlano chiaro». Numeri che il presidente uscente ha
elencato assieme all'amministratore delegato Franco D'Ercole, al consigliere di amministrazione Gennaro
Santamaria e al sindaco Fabio Benincasa.
Una società che ha accentuato il ruolo di centrale di acquistie che si apprestaa diventare centrale unica di
pagamento per la sanità finalizzata a monitorare costantemente le movimentazioni finanziarie delle singole
Asl. Nel piano per il triennio 2013-2015, approvato ieri dal consiglio di amministrazione, è anche prevista una
banca dati unificata della Regione finalizzata ad accogliere e gestire a livello centrale tutte le informazioni
sulla gestione delle aziende sanitarie e proprio con la banca dati sarà possibile avviare la centrale unica di
pagamento. E non solo. Se vantare un credito nei confronti di un'azienda sanitaria campana può comportare
un'attesa media di pagamento di 644 giorni (dato rilevato da Assobiomedica su tutto il territorio regionale),
decisamente più contenuti sono i tempi medi di pagamento applicati da Soresa nei confronti dei fornitori che
passano attraverso la centrale di acquisto: dai 250 giorni medi registrati nel 2010, si è arrivati ai 180 giorni del
2012. Negli ultimi due anni, ciò ha consentito un risparmio di 85 milioni di euro su un valore della produzione
complessivo di un miliardo e mezzo.
«Siamo tra le prime cinque centrali di acquisto in Italia - spiega Varriale - e la revisione profonda dei sistemi
nei prossimi tre anni consentirà di riequilibrare quelle differenze di prezzo sugli stessi prodotti venduti dallo
stesso fornitore ad aziende diverse nel territorio regionale. Una siringa oggi costa più a Napoli che a Salerno
o a Benevento». In tema di spending review, alla Soresa è stata affidata la realizzazione e la gestione di una
piattaforma informatica per la raccoltae il monitoraggio delle riduzioni dei prezzi che le aziende sanitarie
campane hanno applicato. Nel prossimo triennio sarà operativo l'osservatorio regionale dei prezzi e, con
l'attivazione della centrale regionale dei pagamenti delle forniture, la società arriverà a gestire ogni anno oltre
sette miliardi di euro di pagamenti.
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Le cifre DEBITO Il debito strutturale è stato ridotto da 9,5 miliardi di euro a 8 miliardi.
DISAVANZO Il disavanzo annuale è passato da 850 a 119 milioni previsti per il 2013.
SOMME PIGNORATE Le somme pignorate sono diminuite da un miliardo e mezzo a duecento milioni.
PER SAPERNE DI PIÙ www.regione.campania.it www.soresa.it
Foto: IL PIANO Il reparto di un ospedale Una prima radiografia della stato di salute della sanità è stato fornito
dalla Soresa.
Approvato dal cda il piano 20132015
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Il bilancio
22/06/2013
La Repubblica - Bologna
Pag. 13
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UN CASO di Tbc al Sant'Orsola. Un operatore sanitario in servizio presso la degenza dell'unità operativa di
ortopedia e traumatologia del policlinico del policlinico, assente dal servizio dal 12 giugno, è risultato affetto
da tubercolosi, una malattia infettiva oggi facilmente curabile senza conseguenze. Lo rende noto la direzione
del Sant'Orsola «in circostanze simili, le possibilità di contrarre la malattia sono estremamente ridotte».
Il policlinico ha subito informato l'assessorato alle Sanità della Regione e il dipartimento di Sanità pubblica
dell'Ausl e ha istituito un gruppo operativo per la valutazione dell'evento e il relativo monitoraggio. Sono già in
corso i test sugli operatori dell'unità di ortopedia e traumatologia e i controlli continueranno anche nei prossimi
giorni. Le persone che sono state ricoverate nel recente periodo (dal 25 febbraio al 12 giugno) presso l'unità
operativa di ortopedia e traumatologia e che possono essere entrate in contatto con l'operatore, saranno
contattate per la predisposizione delle opportune misure di prevenzione. Per informazioni ci si può rivolgere al
numero 051.6361259. PER SAPERNE DI PIÙ www.ausl.bologna.it www.repubblica.it
Foto: IN CORSIA Letti d'ospedale
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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S. Orsola, operatore con la Tbc: test su colleghi e pazienti
22/06/2013
La Repubblica - Genova
Pag. 1.5
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La Centrale Acquisti compra prodotti indiani a 80 euro, ma su Internet si trovano a 30 Montaldo: "Niente di
strano, ma noi non possiamo prendere questi articoli sulla rete"
AVA ZUNINO
LA REGIONE compra a 80 ma su internet lo stesso prodotto costa 30: strano ma vero, succede con la gara
unificata per i cristallini artificiali per la cataratta. La gara bandita dalla centrale degli acquisti regionale per
tutti gli ospedali liguri, così da risparmiare rispetto agli acquisti di ogni singola azienda sanitaria che farebbe
ordinativi per quantità inferiori, si è conclusa con l'assegnazione di cristallini artificiali prodotti in India e al
prezzo di 80 euro l'uno. Ad accorgersi della differenza di prezzo sono stati gli stessi oculisti che utilizzano i
cristallini per gli interventi di cataratta.
«Niente di strano, ci può stare il fatto che su internet le quotazioni siano inferiori, ma in ambito sanitario non
possiamo permetterci di acquistare su internet presidi come i cristallini artificiali», spiega il vice presidente
della giunta e assessore alla salute Claudio Montaldo, dopo essersi consultato con il direttore della centrale
regionale per gli acquisti.
Questi cristallini, spiega Montaldo: «costavano 100 euro, li abbiamo presi ad 80. Prima della gara
acquistavamo cristallini equivalenti con un prezzo tra i 120 ed i 140 euro».
E' su questa parolina, "equivalenti" che però molti, in ambito sanitario, stanno già storcendo il naso. Montaldo
mette le mani avanti. «Se qualcuno ha da obiettare perché questi cristallini sono prodotti in India, posso dire
che ormai i prodotti indiani in campo sanitario sono tantissimi.E poi sia chiaro, che c'è una commissione di
primari che valuta i prodotti delle offerte che arrivano nelle gare. La commissione ha ritenuto idoneo questo
prodotto, la differenza di qualità non è stata sufficiente a sopperire la differenza di prezzo». Tradotto significa
che questo bando di gara per i cristallini artificiali non era basato solo sul prezzo ma aveva un capitolato che
prevedeva, attraverso formule matematiche, una valutazione che incrociasse prezzo e qualità. Secondo
l'amministrazione regionale l'equilibrio tra questi due fattori era tale da preferire i cristallini della ditta cui è
stata assegnata la fornitura per i prossimi tre anni in tutti gli ospedali liguri. Voci dei soliti beneinformati dicono
che il punteggio sulla qualità di questo prodotto sarebbe stato intorno agli 11 punti, contro i 50 di altri.
In ogni caso, appena gli ospedali cominceranno le ordinazioni e arriveranno le forniture si capirà alla prova
dei fatti quale è la realtà. Questa è la tesi dell'amministrazione regionale.
Gli oculisti che lavorano nel sistema pubblico hanno delle perplessità? «La gara prevede una fornitura per tre
anni; come in tutte le forniture, durante l'utilizzo dei prodotti si fanno delle verifiche e se si trovano anomalie si
può anche rescindere il contratto». Di più: «le amministrazioni che aderiscono e acquistanoi cristallini hanno
la responsabilità di valutare la qualità del prodotto».
Ed è qui che qualche medico ha sgranato gli occhi: non si dovrebbe valutare prima? La valutazione,
sottolineano in Regione, è stata fatta dalla commissione che ha scelto i cristallini artificiali, valutando le offerte
di diverse ditte e lo ha fatto incrociando caratteristiche qualitative e offerta economica. Di fronte a chi storce il
naso in Regione spiegano: «c'è un discorso di mentalità e un modo di approcciare le procedure in modo
diverso rispetto a come avveniva fino a che le gare non sono state centralizzate. Non si possono ottenere
subito risultati ottimali, questo è un percorso diverso che può dare ottimi risultati».
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La scheda I CRISTALLINI Sono prodotti in India, La fornitura è per tre anni, il prezzo alla Regione è 80 euro,
su internet anche 50 di meno I PANNOLONI La ditta che ha vinto la gara ha chiesto ai pazienti di pesarli
prima e dopo l'uso.
La Asl 2 ha detto "si", la Regione no.
LE STRISCE DIABETICI Gli apparecchi forniti con la gara regionale hanno istruzioni in coreano e inglese e
sono complicati da utilizzare PER SAPERNE DI PIÙ www.regione.liguria.it genova.repubblica.it
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Oculistica, il bando della discordia
22/06/2013
La Repubblica - Genova
Pag. 1.5
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Foto: IL CASO riguarda un prodotto acquistato a prezzi fuori mercato
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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22/06/2013
La Repubblica - Genova
Pag. 5
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E a Savona esplode la rivolta del pannolone
E' UN cammino a ostacoli quello delle gare unificate per gli acquisti in sanità in Liguria. Nel savonese è
appena scoppiata la rivolta sui pannoloni per incontinenti e l'assessore Claudio Montaldo è dovuto intervenire
per bloccare la Asl 2. L'azienda che ha vinto la gara, ha previsto di inviare un test ai pazienti che utilizzano i
pannoloni forniti dalle Asl: bisogna pesare il pannolone prima e dopo l'uso (asciutto e bagnato) e annotare gli
orari in cui avvengono i cambi. Questo per 16 giorni di fila. La Asl 2 è stata l'unica a dire di "si", tutte le altre si
sono rifiutate. Così agli incontinenti savonesi sono arrivati i pannoloni e la scheda del test. La Regione ha
stoppato il test mentre la Asl si è difesa: si trattava di tarare la tipologia dei pannoloni, verificando il tipo di
incontinenza. Montaldo ha tagliato netto. «Sui suoi pazienti la ditta è libera di fare i test», su quelli del servizio
sanitario regionale no. L'altra vicenda che ha sollevato proteste e che ancora sta creando problemi è quella
relative alle strisce per diabetici, gli apparecchi che i malati utilizzano quotidianamente, più volte al giorno, per
misurare l'insulina: la gara regionale ha acquisito kit senza le istruzioni in italiano (coreano e inglese) e molto
complesse da utilizzare.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Il caso
22/06/2013
La Repubblica - Genova
Pag. 13
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Marassi, scatta l'allarme tubercolosi detenuto isolato dopo una settimana
Il sindacato Uil Penitenzari accusa "Agenti di custodia non sottoposti ai necessari controlli"
STEFANO ORIGONE
DOPO la scabbia, scatta l'allarme tubercolosi nel carcere di Marassi.
La malattia infettiva è stata diagnostica a un detenuto italiano di 44 anni ricoverato nel Centro Clinico al
secondo piano. Il sindacato Uil Penitenziari Liguria parla di scarsi controlli e della possibilità del rischio di
contagio su larga scala. «Era in camera con due persone ed è entrato in contatto anche con diversi
poliziotti», racconta Fabio Pagani, il segretario regionale.
«Siamo davanti a due situazioni paradossali - aggiunge - .
La prima, è che gli agenti non sono stati ancora sottoposti ad accertamenti clinici per verificare l'insorgenza
di eventuali casi di positività alla malattia, una eventualità che speriamo possa essere scongiurata ma che,
purtroppo, appartiene al novero delle ipotesi possibili.
La seconda, riguarda i ritardi degli accertamenti. La "Tbc attiva" è stata riscontrata al terzo controllo, quando
il detenuto era già in carcere da una settimana. È stato quindi isolato nella Sesta sezione, in una cella
singola, ma ormai era troppo tardi». Il direttore Salvatore Mazzeo, getta acqua sul fuoco.
«È un caso ancora sospetto, allo stato non c'è da allarmarsi, e comunque sono state prese tutte le misure di
prevenzione».
Una risposta che non tranquillizza il sindacalista Uil. «Piuttosto che minimizzare il problema - aggiunge
Pagani - , sarebbe stato meglio attivarsi immediatamente per avviare le necessarie azioni di profilassi e di
prevenzione. Siamo in possesso di tutta la documentazione medica, la possibilità che il contagio possa
riguardare anche il personale è un rischio da noi rilevato sin dal primo momento. Speriamo che le autorità
sanitarie e la stessa amministrazione penitenziaria si attivino con efficacia». Secondo Pagani, la questione
sanitaria è un aspetto del dramma del sovraffollamento che interessa il sistema carcere in Liguria. «Nel
carcere di Marassi la gestione sanitaria ingenera tante perplessità. Le malattie infettive, il sovraffollamento, e
parlo degli 815 detenuti presenti rispetto alla capienza di 430, la carenza di circa 100 poliziotti penitenziari,
rappresentano un rischio alle già critiche condizioni del carcere. E non si può far finta di niente di fronte alla
mancata fornitura di strumenti di prevenzione al personale e soprattutto l'assenza di sottoporre i lavoratori a
periodiche forme di profilassi». © RIPRODUZIONE RISERVATA
Foto: SOVRAFFOLLAMENTO Nel carcere di Marassi un numero di detenuti superiore alla capacità
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Il caso Un nuova malattia infettiva diagnosticata in carcere. Il direttore Mazzeo: "Prese tutte le misure"
21/06/2013
La Stampa - Torino
Pag. 43
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È andata male. L'assessore al Bilancio del Piemonte, Gilberto Pichetto, con obbligata diplomazia, si è
dichiarato «non deluso» per il rifiuto espresso dal governo alla richiesta di spalmare il disavanzo della Sanità
in due anni. Ci si può pure consolare apprezzando il regalo di 200 milioni stanziato dal Consiglio dei ministri
per la nostra regione. Ma la cosa che conta, per i cittadini piemontesi, è il risultato finale: il rincaro, già da
quest'anno, delle tasse regionali per far fronte ai buchi della disastrata Sanità pubblica. Eppure la «lobby
piemontese» sembrava, questa volta, essere partita col piede giusto, compatta e decisa a far valere le nostre
ragioni. A cominciare dall'atteggiamento battagliero del presidente Cota e dalla insolita mancanza di divisioni
e di polemiche all'interno della pattuglia di parlamentari piemontesi che hanno sostenuto la necessità di
accettare la dilazione dei tempi nel piano di rientro dal mostruoso debito che grava sui conti del settore.
CONTINUA A PAG. 45
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Dov'è finita la lobby piemontese?
22/06/2013
La Stampa - Biella
Pag. 45
(diffusione:309253, tiratura:418328)
«I cittadini potranno dare suggerimenti sui diversi servizi» Un Consiglio comunale su asilo, farmacia e casa di
riposo Un Consiglio comunale aperto sulla gestione dei servizi sociali comunali di Santhià, vale a dire la casa
di riposo, l'asilo nido e la farmacia, con la partecipazione dei cittadini che potranno dare i propri suggerimenti.
E' la richiesta presentata in Comune dai consiglieri pidiellini Giuseppe Orto e Gilberto Canova, oltre agli
esponenti della Lega Massimo Simion e Ornella Spagna e dal consigliere pd Luca Dibitonto. «La richiesta spiegano - è di realizzare una seduta aperta per poter coinvolgere direttamente la cittadinanza che potrà
proporre una differente gestione dei servizi sociali». Questi ultimi, una volta gestiti dalla Servizi Pubblici Locali
srl, società in house del Comune di Santhià ora in liquidazione, saranno affidati a privati e di fronte a questa
scelta i vari gruppi di minoranza hanno chiesto un confronto aperto con l'amministrazione. «Inoltre - precisano
i consiglieri - chiederemo l'istituzione di una Commissione consiliare per l'esame delle possibili alternative alla
gestione esterna dei servizi sociali». Sulla questione il sindaco Angelo Cappuccio spiega: «E' singolare
vedere come da parte della minoranza ci sia sempre la volontà di proporre soluzioni diverse all'affidamento a
privati della Spl, società che ricordiamo ha accumulato un buco di circa 700 mila euro. Va bene il confronto
pubblico, va bene il Consiglio, ma a differenza di quello che abbiamo fatto noi, perché nessuno porta sulla
situazione debitoria della Spl, un documento certificato da un commercialista?».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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"Consiglio aperto a tutti su asilo nido e farmacia "
22/06/2013
La Stampa - Savona
Pag. 52
(diffusione:309253, tiratura:418328)
Uno dei malviventi inquadrato dalle telecamere di sorveglianza Hanno rapinato due farmacie per pagare il
conto di un week-end in Riviera. I carabinieri hanno arrestato Simone Calonico, 22 anni, e Domenico Longo,
25 anni, residenti a Cogliate in provincia di Monza e accusati degli assalti compiuti sabato 16 marzo nelle
farmacie Nuova di via Doria e San Giovanni di via Garibaldi. Il primo colpo, nel pomeriggio, era andato a
vuoto per la reazione di un dipendente. La seconda rapina, in serata, aveva fruttato un bottino di circa
millecinquecento euro. I militari stanno cercando di identificare il terzo componente della banda. A tradire i
banditi sono stati i filmati delle telecamere della videosorveglianza e una sbronza consumata nei locali
notturni per festeggiare la riuscita del secondo colpo. Nella notte tra sabato 16 e domenica 17 marzo,
Calonico aveva raggiunto il pronto soccorso del S. Corona di Pietra Ligure sulla soglia del coma etilico. Il
giovane aveva dato in escandescenza e i sanitari avevano telefonato al 112. Quando gli uomini dell'Arma
erano arrivati nel reparto, la situazione si era già calmata. Le forze dell'ordine avevano comunque chiesto i
documenti al giovane, scoprendo i suoi precedenti penali per reati contro il patrimonio. Nei giorni successivi,
analizzando le immagini girate dalle videocamere del Comune, gli investigatori hanno notato la presenza di
Calonico nelle vicinanze delle farmacie poco prima delle irruzioni. Arrivare a Longo è stato semplice: i due
giovani si muovevano in coppia, come risulta dai controlli delle forze dell'ordine, e proprio il venticinquenne
lombardo è il ladro inquadrato dalle telecamere mentre assalta la San Giovanni. I malviventi agivano con una
prassi consolidata. Un rapinatore entrava nell'attività commerciante con la scusa di chiedere un'informazione
e, una volta uscito, spiegava al complice il posizionamento della cassa e altri dettagli utili all'incursione. I due,
disoccupati, già noti alla giustizia italiani per episodi simili, hanno organizzato le razzie per finanziare il loro
soggiorno in Liguria. Gli uomini del nucleo operativo e della stazione di Loano, coordinati dal capitano
Michele Morelli e dal maresciallo Luigi Carta, li hanno arrestati nelle loro case di Cogliate, eseguendo
l'ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal giudice Emilio Fois su richiesta del sostituto
procuratore Daniela Pischetola. Al blitz hanno partecipato anche i carabinieri milanesi di Solaro.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Presi i rapinatori delle farmacie
22/06/2013
Il Messaggero - Abruzzo
Pag. 44
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Pazienti disperati farmacisti sconcertati «E' una vergogna»TORO DELLA SAFAR «SITUAZIONE GRAVE A
RISCHIO LE TERAPIE» LE PREZIOSE SCATOLE FINISCONO ALL'ESTERO DOVE SONO PIU' CARE
SANITA' PESCARA Pazienti disperati, costretti a interrompere terapie o cambiare cura per la scarsa
reperibilità, nelle farmacie abruzzesi, di medicinali per malattie croniche (psicofarmaci, antipsicotici, farmaci
per Alzheimer, enfisema polmonare, epilessia), costosi e senza equivalente nei generici. Gli utenti sono
obbligati a estenuanti ricerche, e i farmacisti spesso aprono le confezioni e distribuire singoli blister per
soddisfare più richieste. Un'emergenza che discende dall'attività di esportazione di farmaci (parallel trade): i
medicinali vengono consegnati dai produttori ai depositi, passaggio che sembrerebbe monitorato dall'Aifa,
ente di controllo e vigilanza, ma poi, stando ai farmacisti interpellati, «molte confezioni invece di arrivare nelle
farmacie finiscono su mercati stranieri dove il farmaco costa di più». La Safar, cooperativa abruzzese (800
farmacie servite), da sola non riesce a soddisfare le richieste. Morale: farmacie contingentate, distributori
inferociti, pazienti disperati. «UNA VERGOGNA» Massimo Belluzzi, dell'omonima farmacia di Chieti: «E' una
vergogna. Alcuni pazienti hanno dovuto interrompere la terapia. Ci siamo rivolti direttamente ai produttori: o
non evadono la richiesta o consegnano pochi pezzi, insufficienti al fabbisogno». Un altro farmacista, il
teramano Carlo Zuccarini: «I grossisti fanno quello che possono. E le richieste ai numeri verdi delle aziende
produttrici rimangono inevase. A volte le Asl non riescono a soddisfare le domande dei pazienti e danno il
nullaosta all'utente, che comincia a girare o a tempestare di telefonate le farmacie. Abbiamo difficoltà a
ricevere perfino i principi attivi dalle multinazionali per preparazioni galeniche: sono soprattutto farmaci per
uso pediatrico, importantissimi. Una situazione vergognosa». Da Alanno, Maria Tolloso: «Vorremo sapere
perché c'è questa carenza. Cerchiamo di accontentare più pazienti con una stessa confezione». Dalla
farmacia Capuzza di Pescina, la titolare Maria Luisa: «Il problema è ancora più grave nei piccoli Comuni,
dove la farmacia non ha la forza per rivolgersi direttamente al produttore, che pretende grossi quantitativi. Al
distributore locale chiediamo quattro farmaci, ne riceviamo uno. Anche il medico di base è in difficoltà: i
pazienti conoscendo l'emergenza vanno in anticipo da lui per farsi rinnovare la ricetta che spesso non può
essere evasa se la confezione precedente del medicinale non viene consumata. In 33 anni non ho mai visto
una situazione del genere». Più tranquille alcune grosse farmacie, come quella di Fausto Palombaro a Chieti:
«Riusciamo a soddisfare le richieste grazie al distributore locale». E' duro Claudio, titolare della farmacia
Ferroni a Montesilvano: «Le aziende ci precludono l'acquisto diretto, anche se previsto dalla legge per giusto
approvvigionamento entro 72 ore. Rispondono che hanno già distribuito i farmaci e non ne hanno altri a
disposizione. L'Aifa se ne lava le mani come Pilato». SOTTOPRODUZIONE «Non si può andare avanti così dice esasperato Luca Toro, a.d. della Safar- La situazione è grave, il fenomeno è sempre più critico e mette a
rischio la continuità terapeutica per i pazienti». Safar ha scritto all'Aifa: le aziende sostengono di adottare un
identico comportamento con tutti i grossisti «ma -scrive la Safar- abbiamo motivo di ritenere che non sia
vero». C'è chi s'interroga se il problema sia nella «sottoproduzione di farmaci a livello europeo», come l'Adfassociazione dei distributori farmaceutici. E Giancarlo Visini, responsabile di Federfarma Abruzzo, domanda
provocatoriamente: «Il farmaco è merce o servizio. Se si accetta il farmaco come merce allora dobbiamo
tenerci i rischi del libero mercato. Ma noi crediamo nel servizio sanitario nazionale, di assistenza e servizio ai
cittadini». Adriana Settuario © RIPRODUZIONE RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Non si trovano i medicinali per le malattie croniche
22/06/2013
Il Messaggero - Marche
Pag. 53
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Tra Costamagna e Mariotti lo scontro diventa un caso politico Sullo sfondo ci sono i rapporti col Pd e il vice
sindaco Silenzi CIVITANOVA Sul segretario generale del Comune Piergiuseppe Mariotti è nato un vero caso
politico, i cui eventuali sviluppi rischiano di mettere a dura prova la tenuta dell'amministrazione Corvatta. Si
profila infatti uno scontro fra big. Ad un angolo del ring scalpita il presidente del Consiglio comunale Ivo
Costamagna, il «regista perfetto» della vittoria di Corvatta alle primarie e alle comunali, ai ferri corti col
segretario per l'arenamento delle commissioni d'indagine su parentopoli e grandi strutture di vendita e per
altre vicende amministrative. All'altro angolo, a fianco del segretario, c'è il vicesindaco Giulio Silenzi, che ha
voluto con forza Mariotti a Palazzo Sforza per la sua esperienza in ambito finanziario e legale (il segretario ha
già lavorato con Silenzi in Provincia). Dopo il caso del mancato avvio delle commissioni d'indagine, sul quale
Costamagna ha sibillinamente incolpato i vertici della macchina burocratica comunale (quindi il segretario),
Mariotti ha dato parere contrario a 5 assunzioni a tempo determinato alle Farmacie Comunali, guidate dal
presidente Carlo Centioni, ex coordinatore della lista di Costamagna, Uniti per cambiare. Le assunzioni di 4
farmacisti, per garantire le ferie al personale e per sostituire una dipendente in maternità e l'assunzione di un
nuovo commesso hanno comunque avuto l'assenso della giunta, in seguito ai chiarimenti forniti da Centioni,
che ha stimato in 130mila euro il danno causato da un'ipotetica chiusura delle farmacie per ferie. Dal canto
suo il segretario ha motivato il parere contrario affermando che, sulla base di presupposti normativi e di
pronunce delle sezioni regionali della Corte dei Conti, dovrebbe considerarsi vietata per le società partecipate
e per gli enti locali la sostituzione di personale in ferie con personale interinale. L'ennesimo scontro fra
Mariotti e la lista di Costamagna pare avere incrinato il rapporto fra il presidente del Consiglio e il segretario.
Costamagna per ora non parla, ma da ambienti politici a lui vicini filtra che per il politico socialista la misura è
colma. La questione è stata affrontata anche durante la riunione del Psi di ieri sera, al Miramare. All'incontro,
durante il quale si è fatto il punto sulla situazione amministrativa locale, era prevista la presenza del
segretario nazionale socialista Riccardo Nencini. Inutile dire che se la vicenda Mariotti non rientra si
annunciano guai per il sindaco e la sua maggioranza. Se infatti la questione viene presa di punta da
Costamagna appare inevitabile uno scontro col Pd di Silenzi, primo partito della coalizione a sostegno di
Corvatta. Il primo cittadino affronta l'argomento con molta cautela. «Sono a conoscenza dei malumori di Ivo.
Me ne ha parlato, ma il problema non è stato ancora affrontato in maggioranza. La stabilità
dell'amministrazione in pericolo? Dipende da quanti caffè berremo prima di confrontarci» ironizza il sindaco.
In realtà il caso segretario non sembra riguardare solo Costamagna e la lista civica Uniti per cambiare. Da
palazzo trapela infatti che qualche altro consigliere e assessore ha dovuto fare i conti con il forte carisma e la
proverbiale rigidità di Mariotti. Simone Ronchi © RIPRODUZIONE RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Tra Costamagna e Mariotti lo scontro diventa un caso politico
22/06/2013
Il Messaggero - Umbria
Pag. 45
(diffusione:210842, tiratura:295190)
Farmacie ko: scatta il piano di rilancio Il bilancio Afas passa l'esame della Seconda commissione con 11 voti
a favore, 2 contrari e un astenuto. Ma per l'azienda delle farmacie, che ha chiuso il 2012 in perdita di 166mila
euro, si apre una stagione di rilancio e risanamento. «Prosegue il trend negativo avviato nel 2011 - ha
spiegato l'assessore Livia Mercati - con una perdita d'esercizio in aumento», determinata da una riduzione
del fatturato cui non è corrisposta una flessione simile dei costi. Hanno pesato gli sconti, ma anche la crisi
economica e, come indicato dal direttore generale, Raimondo Cerquiglini, «leggi nazionali e regionali che
hanno imposto una drastica riduzione della spesa farmaceutica». Così, per ottimizzare la gestione e riportare
redditività si agirà su affitti, utenze, forniture, prodotti scontati. S'interverrà anche sul personale, bloccando
straordinari, sostituzioni a tempo determinato e assunzioni.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Farmacie ko: scatta il piano di rilancio
22/06/2013
Il Giornale - Milano
Pag. 1
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Ticket in base al reddito, «Possiamo toglierlo solo tenendoci le nostre
tasse»
Maria Sorbi
Abolire il ticket sanitario? È possibile solo tenendo in Regione il 75% delle tasse (e non solo il 66,8%). Per ora
si pensa a rimodulare le tariffe in base al reddito. E l'assessore alla Sanità Mario Mantovani annuncia che un
gruppo di tecnici è già al lavoro per la nuova tariffazione. a pagina 4 Azzerare il ticket sanitario? Per ora
sembra più realistico «rimodularlo» in base al reddito. Il sogno del presidente lombardo Roberto Maroni di
rendere gratuiti per tutti esami e visite deve aspettare ancora un po'. Sarebbe realizzabile solo se in
Lombardia rientrassero contributi pari al 75% e non solo del 66,8%: si tratterebbe di circa 16 miliardi di euro e
questo permetterebbe di cancellare l'imposta sanitaria. Mentre si aspettano risposte da Roma, al Pirellone si
sta studiando il modo per rendere il ticket più equo. «C'è già un tavolo dei direttori generali al lavoro con
rappresentanti di aziende ospedaliere e Asl e anche dei tecnici per rimodulare la compartecipazione alla
spesa sanitaria - spiega l'assessore lombardo alla Sanità Mario Mantovani - Noi vorremmo modularla
tenendo conto del reddito familiare. Se riuscissimo ad avere il 75% delle tasse trattenute in Lombardia
elimineremmo sicuramente il ticket per intero». L'idea è quella di far pagare il ticket anche agli over 65 con un
reddito elevato e di esonerare dall'imposta solo chi ha entrate all'osso. Il Pd propone, come spartiacque tra
chi paga e chi no, i 30mila euro lordi di Isee familiare. «Sotto quella cifra spiegano i consiglieri - è
obiettivamente impossibile andare a infierire nelle tasche dei cittadini». Si sta anche valutando un super ticket
per i più ricchi: oggi l'esame più costoso arriva a quota 66 euro ma per le famiglie più facoltose potrebbe
arrivare a costare fino a 75 euro. «Per chi ha un reddito Isee di oltre 100mila euro all'anno - spiega Carlo
Borghetti, responsabile Sanità del Pd - l'aumento non farebbe alcuna differenza. Cerchiamo anche di
stringere i tempi sulla riforma sanitaria. Abbiamo impegnato la giunta a fare tutto entro la fine dell'anno». La
commissione Salute si sta confrontando su tre ipotetiche fasce di reddito per ridisegnare il piano ticket e sta
facendo i conti per bilanciare spesa e esenzioni. «Vogliamo correggere un'anomalia - spiega il leghista Fabio
Rizzi -. Oggi il ticket è fisso per tutti in base alla prestazione. Invece andrà ripensato in base al reddito». Cioè,
la stessa tac nello stesso ospedale potrebbe avere ticket differenti in base alle possibilità economiche del
paziente. Sulla nuova «filosofia» sanitaria sono d'accordo anche i grillini Silvana Carcano e Iolanda Nanni e
le novità potrebbero essere introdotte prima di dicembre. Dai banchi del Pdl, il cardiologo Stefano Carugo,
che sta studiando il nuovo schema dell'imposta, fa anche notare la funzione sociale dei ticket: «Sono un
deterrente, quindi pensiamoci bene prima di eliminarli del tutto spiega - Rendendo tutto gratuito si rischia un
eccesso indiscriminato di esami e visite e il sistema sanitario non sarebbe in grado di sostenere un tale
aumento». Altro nodo da affrontare: i ticket per i disoccupati. Chi ha perso il lavoro paga comunque l'imposta
sanitaria in base ai parametri Isee dell'anno precedente, quando in casa c'era ancora uno stipendio fisso.
«Dobbiamo correggere questo vuoto legislativo - spiega Rizzi - perché parecchie famiglie sono in reale
difficoltà e non possiamo ignorare questa esigenza». Si discuterà anche dei cassaintegrati: per loro la giunta
Formigoni aveva previsto l'esenzione totale, poi corretta per limitare il fenomeno dei furbetti che baravano
sull'autocertificazione pur di non pagare.
I numeri
38.500 il reddito familiare al di sotto del quale oggi viene concessa l'esenzione dal ticket sanitario agli ove 65
30.000
il limite di reddito su cui rimodulare l'esenzione dal ticket in base alla proposta del Pd regionale
66 euro la tariffa massima delle prestazioni. Con l'introduzione del super ticket per i più ricchi potrebbe salire
a 75 euro
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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LA RIFORMA DELLA SANITÀ
22/06/2013
Il Giornale - Milano
Pag. 1
(diffusione:192677, tiratura:292798)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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51% la percentuale dei lombardi che oggi, per reddito o per patologia, non pagano il ticket: si tratta di un
cittadino su due
16 i miliardi di «ritorno» in Lombardia per poter rendere gratuiti per tutti esami e visite specialistiche
Foto: LA SVOLTA Le nuove tariffe in arrivo entro la fine dell'anno
22/06/2013
Il Giornale - Milano
Pag. 4
(diffusione:192677, tiratura:292798)
Non truccarono i dati clinici: prosciolti dopo 6 anni
L'imprenditore e altre 70 persone erano accusati di aver gonfiato i rimborsi regionali
LF
Finisce con un nulla di fatto l'inchiesta della Procura di Milano che nel 2007 aveva investito l'imprenditore
Giuseppe Rotelli e le sue cliniche private, accusati di avere truccato le cartelle cliniche dei pazienti per
gonfiare i rimborsi da parte della Regione. Il giudice preliminare Vincenzo Tutinelli ieri ha disposto
l'archiviazione del procedimento a carico di settanta indagati, in prevalenza medici in servizio nelle tre
strutture di Rotelli (Policlinico San Donato, Istituto ortopedico Galeazzi e Istituto clinico Sant'Ambrogio). Lo
stesso Rotelli risultava indagato come responsabile delle tre strutture. Il provvedimento del giudice non
esclude affatto che ci sia stata una prassi di prestazioni non necessarie o addirittura mai effettuate, fatte
apparire nei cosiddetti Drg solo per incassare rimborsi in più: ma spiega che risulta impossibile distinguere le
cartelle truccate dalle altre, magari semplicemente inesatte. Sarebbe d'altronde una fatica inutile, perché
ormai la prescrizione è scattata. «L'imponenza del fenomeno oggetto del procedimento - scrive Tutinelli in
termini di numero di pratiche e di entità delle erogazioni ottenute è già di per sè indicativo non di una iniziativa
estemporanea di un singolo operatore sanitario, ma di una scelta pianificata di tutta la struttura. Tale
imponenza è espressa dal numero di cartelle firmate e spedite dai medesimi soggetti». Per questo motivo,
dopo che il pm Letizia Mannella aveva chiesto l'archiviazione per tutti gli indagati, si è tenuta l'udienza
preliminare solo per quelli che avevano firmato più di cento cartelle con «anomalie» superiori ai cinquecento
euro. Ma anche per questi non si è arrivati a poter disporre il rinvio a giudizio: il giudice dà atto che non
risultano convincenti le linee difensive «volte a dimostrare che non erano i medici a doversi preoccupare dei
profili economico-patrimoniali della loro attività», visto che la loro condotta «si sostanzia in una serie di
erronee indicazioni in ordine alle patologie e alle modalità di ricovero [...] per ottenere rimborsi in misura
significativamente maggiore». Ma «non è possibile distinguere gli inadempimenti formali dagli inadempimenti
sostanziali». «Sebbene quindi vi sia una situazione di oggettiva incertezza, ad oggi non è più possibile
giungere ad un effettivo accertamento, sia per il tempo trascorso sia per l'impossibilità di fatto di ricostruire
l'esatta dinamica dei ricoveri».
Foto: ARCHIVIAZIONE Giuseppe Rotelli
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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L'INCHIESTA SUL GRUPPO ROTELLI
22/06/2013
QN - Il Resto del Carlino - Ascoli
Pag. 17
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Ok all'assunzione di cinque farmacisti col niet del segretario
LA GIUNTA approva l'assunzione a tempo determinato di 5 farmacisti per sopperire al piano ferie e per una
maternità, ma con il parere negativo del segretario generale Piergiuseppe Mariotti. «Come ogni anno
abbiamo preparato un piano ferie - ha spiegato Carlo Centioni, presidente delle Farmacie comunali -. Con
delibera comunale è stato deciso che ogni azione di un'azienda partecipata deve passare per la giunta.
Abbiamo allora inoltrato la richiesta per l'inserimento di farmacisti a tempo determinato, così come
chiederemo l'ok per l'apertura della sesta farmacia comunale. Il segretario ha espresso parere negativo,
perché a suo avviso non ci sono i presupposti per le assunzioni. Noi abbiamo discusso con il sindaco
Corvatta e spiegato che non abbiamo personale per rimanere aperti durante le ferie: ci sono 17 farmacisti, 3
impiegati e 6 addetti al magazzino, per 5 sedi. Le assunzioni servono: dobbiamo mandare in ferie il
personale, altrimenti c'è un costo e rischiamo di andare in perdita». Come si legge nella delibera, Mariotti si è
detto contrario all'intervento, visto «il blocco dei rinnovi previsto per gli enti locali» e l'impossibilità di sostituire
«personale in ferie con personale interinale assunto per lo scopo», sempre per gli enti locali. Un "no", quello
di Mariotti, che sembra agitare le acque tra il segretario e una parte politica della maggioranza, vicina al
presidente del Consiglio comunale Ivo Costamagna. «So di malumori di Costamagna - ha detto il sindaco
Corvatta -, ma non mi sono mai stati palesati. Crisi in maggioranza? Per ora non temo per la stabilità».
Proprio ieri sera si è tenuto un incontro del Psi all'hotel Miramare dove era prevista la presenza del segretario
nazionale Nencini. Qui, si è anche parlato della situazione amministrativa locale. Sintomo di frizione e mal di
pancia?
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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IL CASO
22/06/2013
QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Pag. 14
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Valentino Baioni, titolare dell'attività, è nato proprio dentro una farmacia
LUGO IL DOTTOR Valentino Baioni contitolare insieme alla moglie Anna Maria Semenza - che riveste il ruolo
di direttrice - della omonima farmacia di Voltana, si può dire sia nato con il camice. La madre venne sorpresa
dalle doglie mentre si trovava nel retro della farmacia di Fusignano nella quale lavorava. E lui nacque proprio
lì, fra scaffali e medicine. E, per non smentire la tradizione di famiglia, due dei loro tre figli hanno deciso di
seguire le orme dei genitori. Alla farmacia di Voltana sono approdati otto anni fa, rilevando la precedente
gestione. Una ventata di novità, accolta positivamente dai residenti. «Ci hanno fatto sentire subito a nostro
agio - spiegano -. Ogni tanto c'è qualcuno che ci porta l'insalata, una torta o una cassetta di frutta. Ci hanno
accolto come persone di famiglia». Da parte sua, lo staff formato dalla coppia Baioni-Semenza, dalla
dottoressa Marilena Battaglia e dai due magazzinieri, Alessio Ruscelli e Laura Tazzari, fa di tutto per offrire
risposte alle varie esigenze. «Fa piacere cogliere quei gesti, anche piccoli, che fanno capire quanto i nostri
clienti facciano affidamento sul fatto che ci siamo e che siamo a loro disposizione - sottolinea Valentino
Baioni -. La ristrutturazione della farmacia effettuata due anni fa, ha permesso di dotare l'immobile di nuovi
spazi e quindi - continua - di renderla funzionale all'evoluzione dei bisogni». La vecchia loggetta è stata
trasformata nell'ufficio riservato al servizio di prenotazione Farmacup, mentre sul davanti è stata creata una
nuova zona riservata alla misurazione della pressione, alla prova di calze e pancere e ad altre attività che
richiedono riservatezza. IL RINNOVAMENTO ha coinvolto anche i colori degli spazi che dal giallino classico,
hanno virato verso un verde brillante che rende più piacevole gli ambienti. Nel corso della ristrutturazione che
ha coinvolto la Casa del Popolo, sono stati ricavati alcuni ambulatori che i farmacisti intendono utilizzare per
ospitare medici specialistici. «Il nostro obiettivo - spiega Baioni - è di divenire un punto di riferimento per la
gente. Pensiamo di organizzare la presenza di figure specialistiche che mancano in paese per evitare di fare
girare le persone e offrire in loco un servizio in più». PERIODICAMENTE, la farmacia propone giornate
informative e dimostrative dedicate anche a bisogni e richieste meno frequenti come la misurazione della
circolazione delle gambe, la rilevazione dell'osteoporosi, l'analisi del capello e dell'udito. «Nella scelta dei
prodotti da proporre alla clientela - conclude - privilegiamo quelli che hanno un prezzo interessante pur
conservando la qualità tipica della farmacia». Monia Savioli
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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«Questo lavoro era nel mio destino»
22/06/2013
QN - Il Resto del Carlino - Ravenna
Pag. 14
(diffusione:165207, tiratura:206221)
LUGO SI CHIAMA 'Folletto' ma non è da confondere con il noto elettrodomestico. In realtà si tratta di ben
altro. E' un liquore, anzi il 'sovrano dei liquori' come recita l'etichetta, dal colore e dal profumo simile
all'alkermes, il cui aroma ha caratteristiche tali da essere particolarmente apprezzato da un numeroso
pubblico. La ricetta - le cui origini si perdono nei ricordi dei clienti più anziani - è stata tramandata agli attuali
titolari della farmacia di Voltana che continuano a produrlo conservando anche l'etichetta in stile Liberty che
risale probabilmente agli anni intorno al 1940. Persino da Bologna arrivano per acquistarlo, memori di quando
le nonne lo nominavano e lo usavano come ingrediente segreto per valorizzare i dessert, dalla zuppa inglese,
alle pesche ripiene. Un tocco magico, quello del Folletto, 'indispensabile nella produzione dei dolci', che ora
ha incontrato un nuovo utilizzo su gelati e biscotti. L'IDEA che già da tempo i titolari della farmacia stanno
accarezzando è di realizzare, come omaggio di Natale, una raccolta delle vecchie ricette che richiedono
l'utilizzo del Folletto. Un modo anche per conservare delle memorie legate alla tradizione. LA PRODUZIONE
del Folletto non è l'unico aspetto che distingue la farmacia di Voltana. Ad affiancarla c'è la linea di prodotti di
cosmesi e integratori prodotta da Unifarco, unione di farmacisti del settore, e personalizzata con l'etichetta
dell'attività. «Dopo il corso di specializzazione in scienze e tecnologie cosmetiche - ricorda Valentino Baioni abbiamo deciso di creare la Unifarco per garantire la qualità dei prodotti ora diffusi in buona parte delle
farmacie». m.s.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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«Qui c'è il magico Folletto»
22/06/2013
QN - Il Giorno - Milano
Pag. 13
(diffusione:69063, tiratura:107480)
Farmacie Corsichesi: si cercano professionisti
- CORSICO - SOLO quattro candidature per un consiglio d'amministrazione che scotta: l'amministrazione
riapre il bando. Non sono sufficienti, secondo la giunta corsichese i curriculum giunti per occupare i due posti
disponibili nel consiglio d'amministrazione di Farmacie Corsichesi spa, la società controllata al 90% dal
comune di Corsico. Proprio l'anno scorso l'azienda partecipata era finita nell'occhio del ciclone a causa di un
bilancio in sofferenza di 300mila euro e un ammanco di farmaci per un totale di 190mila euro. Una situazione
che è oggi al centro di una vicenda giudiziaria sia civile che penale e che aveva visto capitolare la testa del
direttore generale della spa. Ora, dopo le dimissioni dei due consiglieri di parte pubblica (il terzo è
espressione della farmacia), si cercano due «sostituti» preparati. Proprio per questo, per avere persone
competenti e non solo espressioni politiche, il sindaco di Corsico ha prorogato il bando fino al 12 luglio. Una
prassi - quella delle competenze - prevista dalla legge ma nuova per le pubbliche amministrazioni perché, per
la prima volta, non si individueranno posizioni sulla base delle segnalazioni che giungono dai partiti, ma solo
sull'esperienza professionale. «Una scelta - spiegano dall'amministrazione comunale - in linea con la volontà
di garantire il massimo della trasparenza, della legalità rifuggendo qualsiasi forma di clientelismo o
favoritismo». LA SCELTA dei candidata sarà effettuata da una commissione composta dal sindaco, dall'
assessore alle risorse umane, il segretario generale e il vice segretario. Francesca Santolini
[email protected]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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BANDO PROROGATO FINO AL 12 LUGLIO
22/06/2013
QN - Il Giorno - Brianza
Pag. 8
(diffusione:69063, tiratura:107480)
In vacanza rapinano la farmacia
SONIA RONCONI
Di SONIA RONCONI - SOLARO - RAPINA TRAGICOMICA di due turisti in una farmacia di Loano. Uno dei
due, completamente ubriaco, è stato preso mentre cercava di fuggire con ancora addosso i soldi rubati e il
coltello utilizzato per intimorire i farmacisti . I due incensurati di Solaro, S.C. di 22 anni e I.L. di 44, si
trovavano in vacanza a Loano. Con addosso cappellino e occhiali da sole per rendersi meno riconoscibili e
armati di taglierino, avevano deciso di fare una rapina individuando il bersaglio in una farmacia nel centro
della città. Il colpo era previsto già in mattinata ma poi, probabilmente disturbati da qualcosa o da qualcuno,
avevano pensato di rimandare. Hanno voluto riprovare in serata, approfittando del fatto che l'orario estivo
della farmacia ne prolungava l'apertura fino a mezzanotte. A questo punto i due si sono divisi i compiti. Il
44enne è rimasto fuori a fare il palo mentre il più giovane, visibilmente brillo, si è fatto consegnare mille euro
dai farmacisti minacciati col taglierino. Tuttavia, a causa del suo forte stato di ubriachezza, una volta per
strada ha attirato troppo l'attenzione. Non si reggeva in piedi, cadendo addosso alla gente e sbraitando. I
passanti, impauriti, hanno così pensato di chiedere aiuto chiamando il 118. A questo punto, il complice,
preoccupato, lo ha abbandonato scappando via da solo. I medici e gli infermieri, insieme ai carabinieri
dell'Arma di Albenga, hanno faticato non poco per tenere a bada il giovane che, alla fine, è stato portato in
ospedale e arrestato. Grazie alle testimonianze del farmacista e della gente che poco prima per strada aveva
assistito alla scena, è stato ricostruito un identikit del complice che, alla fine, è stato intercettato e arrestato
dai carabinieri di Solano. [email protected]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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DA SOLARO A LOANO
22/06/2013
QN - Il Giorno - Bergamo brescia
Pag. 3
(diffusione:69063, tiratura:107480)
ANCORA una farmacia nel mirino dei rapinatori. Dopo il raid a Bariano, ieri poco dopo mezzogiorno, un
malvivente solitario ha messo a segno il colpo a Misano Gera d'Adda. All'interno due dipendenti che sono
state minacciate dal bandito fuggito con 400 euro.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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MISANO RAPINATORE SOLITARIO METTE A SEGNO COLPO IN
FARMACIA
22/06/2013
QN - Il Giorno - Ed. nazionale - il settimanale
Pag. 33
(diffusione:69063, tiratura:107480)
Come abbronzarsi senza rischi e superare gli alti e bassi delle stagioni estreme
Alessandro Malpelo
La tintarella è il chiodo fisso di quattro italiani su dieci, con una netta prevalenza nei giovani tra i 18 e i 24
anni (indagine Gfk Eurisco). Il sole scalda, piace, ma può diventare un azzardo se si affronta senza le dovute
cautele. È uno stress quando si alternano pomeriggi di caldo africano a serate avvolte dal freddo gelido
dell'aria condizionata. Diventa una droga nelle persone che si rosolano come lucertole dalla mattina alla sera,
magre e nere come il carbone, tanto che in questi casi si parla di «tanoressia», quasi una malattia. Meglio
esporsi gradualmente, rispettando il «fototipo» cutaneo. Cosa significa? Pelle diafana e occhi chiari sono
espressione del tipo 1 e 2, più vulnerabili agli ultravioletti. Pelle olivastra, capelli neri e occhi scuri sono tra i
requisiti per entrare a far parte dei livelli 5 e 6, più resistenti alla luce solare. Evitiamo il fai da te e affidiamoci
allo specialista per individuare il fototipo e i prodotti da adottare. «Ogni anno in Italia registriamo 11.000 casi
di melanoma - avverte Gian Marco Tomassini, coordinatore nazionale del Gruppo melanoma dei dermatologi
ADOI - con un'adeguata prevenzione e scelte corrette durante l'esposizione molti guai potrebbero essere
evitati». Accanto a creme, filtri e fattori di protezione più sofisticati, le parole magiche per sfoggiare una
carnagione dorata sono antiossidanti e vitamina A. Quest'ultima si può trovare naturalmente in alimenti come
carote, spinaci, albicocche, radicchi e via dicendo. Una dieta fresca aiuta a formare il pigmento, la melanina,
che scaccia il pallore invernale. Coldiretti lancia quest'anno il personal trainer di Campagna Amica , un
animatore che aiuta il turista a mantenersi in forma con la giusta alimentazione e garantirsi un'abbronzatura
naturale. Da provare. SERVIZI ALLE PAGINE 34 e 35 Il sole? Un amico, che ci rende più allegri e trasforma
la pelle chiara dell'inverno nelle splendide tintarelle estive. Aiuta a produrre la vitamina D fondamentale per la
salute delle ossa, dà calore, può aiutare a controllare meglio malattie della pelle come la psoriasi. Ma occorre
avere la giusta attenzione, evitando la ricerca dell'abbronzatura in poche ore e a tutti i costi. A fronte di questi
aspetti benefici, esistono sicuramente effetti potenzialmente dannosi dell'esposizione protratta e poco
intelligente alle radiazioni solari. Due tipi di radiazioni, le ultraviolette A e B, entrano soprattutto in gioco nei
delicati rapporti tra pelle e sole. Ultravioletti Per capire meglio questi effetti si può fare un gioco: basta cioè
aggiungere alla A di UV-A, Aging, cioè invecchiamento, e alla B di UV-B, Bruciatura. Il gioco di parole
attribuisce alle due principali componenti lo spettro solare i rispettivi ambiti di influenza. Gli ultravioletti A
possono accelerare, se in eccesso e per lungo tempo, l'invecchiamento della pelle che non è un processo
accelerato di senescenza della cute, quanto piuttosto un fenomeno legato proprio ai raggi solari.
L'arrossamento, o eritema solare, è invece una reazione infiammatoria UVB mediata, che provoca
vasodilatazione earrossamento della cute. A seconda dell'intensità della fotoesposizione e, quindi, della
gravità dell'effetto, l'infiammazione si estrinseca con sintomi e segni crescenti, dal fastidio, al prurito, al dolore
con sintomi generalizzati in caso di scottature. Filtro Per tutti questi motivi, al sole occorre proteggersi,
scegliendo creme, oli, stick e simili con il giusto fattore di protezione. A guidare debbono essere le
caratteristiche della pelle, del colore degli occhi e dei capelli, che definiscono il fototipo: tanto più questo è
basso quanto più deve essere elevata la protezione. Questo è particolarmente importante per i bambini, che
debbono essere preservati dalle radiazioni solari con costumi coprenti, cappellino e simili: le ripetute
scottature in età infantile sono infatti un fattore di rischio per il melanoma. Un'altra raccomandazione: chi
pratica sport all'aperto dovrebbe applicare le creme protettive più spesso in quanto la sudorazione diluisce i
prodotti. Acqua In ogni caso conviene riapplicare spesso la crema solare, soprattutto dopo il bagno, anche se
è resistente all'acqua. Nel proprio rapporto con il sole non bisogna tenere presente solo la quantità di
radiazioni in arrivo dal cielo, ma anche quelle che rimbalzano. L'acqua del mare riflette la luce solare
aumentando la quantità di ultravioletti che colpiscono la pelle.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Colpo di sole
22/06/2013
QN - Il Giorno - Ed. nazionale - il settimanale
Pag. 33
(diffusione:69063, tiratura:107480)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Fragola e limone Con l'arrivo del caldo torrido sono subito mutate le scelte alimentari degli italiani: gelati e
frutta schizzano in vetta alla classifica delle preferenze, gettonatissimi i classici prosciutto e melone,
mozzarella e pomodoro, insalate di riso, succhi di frutta naturali
Sos in farmacia Scottature, gambe gonfie, piccoli disturbi, qualche linea di febbre. Il farmacista, ricorda
Assosalute aiuta a scegliere i vari farmaci di automedicazione riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride
sulla confezione, acquistabili senza obbligo di ricetta medica
Amici animali Anche gli animali soffrono il caldo, i padroni hanno il dovere di tenerli in un luogo fresco e
ventilato, non fare mai mancare una ciotola con l'acqua. L'Enpa ha stilato e diffuso un vademecum. Prima
regola: non dimenticare mai un animale incustodito chiuso in auto al sole Tre punti per vincere il caldo torrido
PROTEZIONI Uscire di casa nelle ore meno calde, proteggersi con occhiali da sole, cappelli e creme solari .
Indossare vestiti leggeri Chiudere le finestre di giorno aprirle solo la sera, nelle ore più fresche per ricambiare
l'aria ACQUA FRESCA Fare bagni e docce con acqua tiepida, rinfrescare viso e braccia con un panno
bagnato Bere acqua ondanza, salvo diversa indicazione del medico Evitare alcolici e bibite gelide Consumare
insalata e frutta SORVEGLIANZA Nei periodi prolungati di caldo intenso, prestare attenzione a familiari o
vicini di casa anziani, infermi, specie se vivono da soli. Segnalare ai servizi sanitari le situazioni di disagio o di
abbandono
Gli orari
ESPORSI AL MATTINO E TARDO POMERIGGIO All'inizio conviene esporsi nelle prime ore della mattina e
nel tardo pomeriggio, quando i raggi ultravioletti sono filtrati più efficacemente dall'atmosfera: in questo modo
si può ottenere gradualmente l'abbronzatura.
Scuri a ogni costo Quando l'abbronzatura è una mania
Sempre più numerosi i cultori della pelle abbronzata. Una mania, la cosiddetta tanoressia, che espone a
rischi seri. L'allarme arriva dai dermatologi, si sottovalutano i rischi causati dall'esposizione al sole e alle
lampade solari. Da uno studio su un campione di studenti di un liceo di Napoli risulta che il 17% degli
adolescenti tra i 16 e 19
anni non considera i danni dell'esposizione al sole e il 35% di questi ignora i rischi legati all'uso di lettini solari.
La mania da abbronzatura spinta fa breccia tra i giovani. Ignazio Stanganelli, specialista di oncologia
dermatologica a Ravenna, ha misurato questa «moda» rilevando un aumento di tumori cutanei nei fototipi più
sensibili.
La protezione
MASCHERARE GLI OCCHI CON LENTI SCURE Meglio evitare l'esposizione al sole tra le e 11 e le 15 (1216 ora legale), ore in cui il sole è allo zenit e i raggi ultravioletti sono più intensi. In queste fasce orarie
conviene proteggere sempre gli occhi con occhiali da sole e magari rivestirsi.
L'evoluzione dei solari Nuvoloso? Resta al mare Fattore X, istruzioni d'uso I prodotti dei laboratori Bioderma
sono solari di seconda generazione, il filtro agisce in sinergia col complesso ectoina (protegge le membrane
cellulari) e mannitolo (contrasta i radicali liberi) Anche se il tempo è nuvoloso, i raggi del sole raggiungono
comunque la pelle, anche se non allo stesso modo. Le nuvole proteggono fino al 40 per cento i raggi UvB ma
non bloccano gli UvA. Fattore di protezione 30 significa che passa 1/30 della radiazione (il 3,3%), un fattore
50 è uguale a 1/50 (cioè il 2%). In altri termini, il primo prodotto filtra il 96,7% mentre il secondo il 98%
L'altitudine
OLTRE I MILLE METRI IRRADIAZIONE BOOM Attenzione all'ambiente: in montagna il rischio cresce visto
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22/06/2013
QN - Il Giorno - Ed. nazionale - il settimanale
Pag. 33
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
COME PROTEGGERSI DAL SOLE Eettuare periodici controlli dal dermatologo per vericare che non ci siano
nei sospetti o problematici. Non esporre al sole diretto i bambini piccoli Evitare del tutto o quasi l'esposizione
al sole nelle ore tra le 11 e le 16 Evitare la sovraesposizione anche se si usa un fattore di protezione elevato
L'ombrellone lascia passare il 50% dei raggi del sole Applicare una protezione solare 50+ su tutte le zone
esposte, senza tralasciare orecchie, collo, nuca, mani, dorso del piede Rinnovare l'applicazione dei solari
dopo il bagno Utilizzare una protezione ad alta tollerabilità, resistente all'acqua, alla sabbia, al sudore, testata
a livello dermatologico o pediatrico Impiegare prodotti doposole per lenire e idratare la pelle ANTI UVA/UVB
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ostacola l'abbronzatura, e non è nemmeno equivalente al doppio di un 30 o al triplo di un 15. Il valore SPF
(fattore di protezione solare) indica infatti il rapporto tra la radiazione solare filtrata e la radiazione
effettivamente trasmessa alla pelle.
ANTIOSSIDANTI
Come i microbi nel deserto
Nei solari, oltre ai principi attivi filtranti o riflettenti possono essere contenute sostanze che riparano dal danno
provocato dai raggi solari. Si associano anche antiossidanti e molecole che stabilizzano le membrane
cellulari, come ad esempio l'ectoina presente in alcuni batteri che sopravvivono nel deserto in zone molto
soleggiate e aride, in modo da essere protetti dalle condizioni di clima estremo.
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22/06/2013
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il fotoinvecchiamento e i tumori cutanei. Cercate sempre, sulla confezione, il valore di protezione da UVA
(UVA-PF), non solo il valore SPF, che indica la protezione da UVB.
22/06/2013
Il Mattino - Ed. nazionale
Pag. 51
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Si svolgerà oggi alle 10 presso il Palazzo Alabardieri, in via Alabardieri 38, la cerimonia di premiazione dei
vincitori della 19esima edizione del premio internazionale Nunzio Pascale. Istituito nel 1994 dalla fondatrice
del Club Lions Ottaviano Adriana Pascale, il Premio assegna ogni anno borse di studio a giovani medici,
farmacisti e biologi campani. Il Premio si avvale di un Comitato scientifico coordinato dal professor Oreste
Perrella. Alla manifestazione parteciperanno, tra gli altri, Michele Schiano, Antonio Giordano, Michele di Iorio
e Luca Capasso. Modera Valerio Ceva Grimaldi.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
103
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Si svolgerà oggi alle 10 presso il Palazzo Alabard...
22/06/2013
Libero - Milano
Pag. 43
(diffusione:125215, tiratura:224026)
Proteste al Fatebenefratelli Gli infermieri si incatenano
Clamorosa protesta all'ospedale Fatebenefratelli da parte di un gruppo di dipendenti aderenti alla Rsu. I
lavoratori si sono incatenati simbolicamente all'esterno della struttura, in piazza Principessa Clotilde. Nel
mirino della protesta c'è la direzione dell'ospedale accusata dagli infermieri incatenati di aver avviato un
percorso per chiudere l'ospedale. [Fotogramma]
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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CONTRO LA DIRIGENZA DELL'OSPEDALE
22/06/2013
Il Secolo XIX - Genova
Pag. 1
(diffusione:103223, tiratura:127026)
Concorso truccato, blitz della Finanza in ospedale
Due posti da farmacista, atti sequestrati al San Martino
MARCO GRASSO e MATTEO INDICE
GENOVA. Svolta nell'inchiesta della Procura genovese sul concorso truccato per l'assegnazione di due posti
di dirigenti della farmacia del San Martino. Nel corso di un blitz in ospedale, la Finanza ha sequestrato la
documentazione relativa alle prove d'esame. La graduatoria per l'assunzione dei due dirigenti era stata
svelata da un "corvo" addirittura un mese prima della pubblicazione dei risultati. E l'inchiesta approda in
Puglia dove è stato ascoltato un superteste. GRASSO e INDICE >> 17 SARANNO anche «stanchi», come
scrivevano in uno degli esposti anonimi inviati alla Finanza, ma di sicuro sono piuttosto lucidi. Il gruppo di
«farmacisti» (così si definivano nelle loro dettagliatissime missive, accompagnando la qualifica all'attributo
«stanchi») che ha sollevato lo scandalo del concorso truccato per due posti da dirigente farmacista al San
Martino, ha dimostrato di avere la vista lunga: sapevano con esattezza chi sarebbero stati i candidati vincenti
prima che iniziassero le prove. Dopo l'apertura ufficiale di un'inchiesta della Procura, ieri è andata in scena la
seconda puntata della vicenda. E le Fiamme Gialle hanno effettuato un doppio blitz: il primo all'ospedale
genovese, per acquisire tutti gli atti, i test scritti e orali e le delibere finali sulla graduatoria, il secondo in
Puglia per ascoltare un supertestimone. Un interrogatorio cui seguirà probabilmente quello di altri usciti
sconfitti. Il reato su cui indaga il pubblico ministero Francesco Pinto è di abuso d'ufficio, mentre sull'esistenza
di indagati gli inquirenti si trincerano dietro a un secco «no comment». Ma non è escluso che già nelle
prossime settimane gli accertamenti subiscano un'accelerazione e si arrivi all'individuazione di altri capi
d'accusa e ai relativi responsabili. Il bando era stato indetto alla fine del 2012. In palio c'erano due contratti a
tempo indeterminato con la qualifica di «dirigente sanitario, profilo professionale farmacista, area farmacia,
disciplina farmacia ospedaliera». In pratica, la struttura aveva bisogno di due specialisti da impiegare nella
farmacia interna, il centro che gestisce e distribuisce le tonnellate di medicinali utilizzati in uno degli ospedali
più grandi d'Europa. L'ipotesi su cui lavora la magistratura è che i vincitori fossero stati decisi a tavolino. È
questo lo scenario delineato da un'informativa del 7 maggio scorso redatta dal nucleo di polizia tributaria,
guidato dal colonnello Carlo Vita e coordinato dal generale Antonino Maggiore, comandante provinciale. Le
date in questa storia sono importanti: quando i militari inviano il primo dossier alla Procura stanno già
lavorando da tempo sulla gara, già conclusa, ma i cui risultati non sono ancora stati resi noti. Sintomo del
fatto che i dubbi sulla regolarità della procedura affiorano subito. Contributo fondamentale a innescare i rilievi
arriva da un esposto anonimo, indirizzato alla caserma di corso Europa. Un j'accuse firmato, appunto,
"Farmacisti Stanchi". La segnalazione precede lo svolgimento delle selezioni e pronostica già le valutazioni
della commissione. L'esito finale della gara, formalizzato con una delibera, corrisponderà alla "profezia". Non
solo. Il "corvo" in seguito fa circolare la lettera in ambienti ospedalieri e ribadisce che la competizione in realtà
è una farsa. Il bando risale all'autunno 2012 e la scadenza per la presentazione delle domande era al 6
dicembre. La prima prova, lo scritto, si svolge il 21 marzo di quest'anno. Partecipano in 19, età compresa fra i
30 e i 34 anni ad eccezione di una concorrente di 46. E in nove (la pubblicazione dei risultati è del 28 marzo,
firmata dal direttore Farmacia del San Martino Maria Attilia Grassi) ottengono una valutazione idonea ad
affrontare lo step successivo, ovvero l'orale. Si tiene l'8 aprile e dall'incrocio dei due test viene ricavata la
graduatoria definitiva, di dominio pubblico e reperibile su internet. Le vincitrici sono Elisabetta Sasso
(punteggio 83,055) e Beatrice Bonalumi (82,527). Al terzo posto, molto ravvicinato, si piazza Arrigo Paciello
(79,281). Gli altri - Michela Bandelloni (68,238), Grazia Mingolla (66,024) e Adele D'Angelico (64,697), sono
più distaccati. Va ricordato che si tratta di un concorso «per titoli ed esami», ovvero di un tipo di valutazione
che tiene conto (anche) delle esperienze rilevanti maturate dai candidati fino a quel momento. La
«deliberazione ufficiale» dei risultati - firmata dal direttore delle risorse umane al San Martino, Claudia
Storace - è del 13 maggio. L'informativa della Finanza alla Procura porta tuttavia la data del 7, quindi la
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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E UN SUPERTESTE È STATO INTERROGATO IN PUGLIA
22/06/2013
Il Secolo XIX - Genova
Pag. 1
(diffusione:103223, tiratura:127026)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
precedeva di una settimana. L'elemento più sorprendente riguarda però la profezia del "corvo", che aveva
indicato con precisione dettagli sulle vincitrici in una data ancora antecedente. Tempi perlomeno strani, agli
occhi di chi sta conducendo gli accertamenti. L'inchiesta, va precisato, non si concentra sulla preparazione
dei singoli candidati (i primi sei classificati hanno tutti profili di alto livello), ma piuttosto sulla modalità con cui
sono stati assegnati i posti. Elementi sui quali adesso gli inquirenti vogliono vedere chiaro, e che potrebbero
dare il la a una serie di ricorsi.
Foto: La notizia dell'inchiesta sul Secolo XIX di martedì scorso La graduatoria finale del concorso
Un'ambulanza davanti all'ingresso dell'ospedale San Martino L'esito degli scritti, ora sequestrati dai pm
22/06/2013
Il Secolo XIX - Genova
Pag. 21
(diffusione:103223, tiratura:127026)
Bilancio, Imu e sociale dividono il Pd
Rischio spaccatura. Vassallo: «Non è scritto da nessuna parte che dobbiamo votarlo»
VINCENZO GALIANO
DUECENTO posti di lavoro a rischio nel sociale, famiglie dei disabili e cooperative servizi sul piede di guerra
per via dei tagli annunciati al welfare cittadino, il Pd sull'orlo di una crisi di nervi per il (presunto) immobilismo
della giunta di Palazzo Tursi sul fronte finanziario. A pochi giorni dal varo - mai così sofferto del bilancio di
previsione del Comune, Marco Doria e la sua squadra finiscono al centro di un fuoco incrociato, dentro e fuori
il Palazzo. Il malcontento ha raggiunto il livello di guardia nel gruppo consiliare del principale alleato, il Pd,
che appare spaccato sull'ipotesi - caldeggiata dal sindaco e dalla giunta di un nuovo aumento dell'Imu: dal 5
al 6 per mille per recuperare buona parte - 27 milioni, per l'esattezza dei 40 milioni di euro che mancano
quest'anno all'appello per garantire i servizi ai cittadini. Tanto che i consiglieri democratici potrebbero far
mancare il proprio, unanime assenso al bilancio 2013 in via di elaborazione. «Non è scritto da nessuna parte
che dobbiamo votare il bilancio, se Doria non accetta il nostro programma». Così l'ex assessore Gianni
Vassallo è sbottato, ieri in piazza della Vittoria, nel corso di una riunionefiume della direzione provinciale del
partito durata oltre quattro ore. Al centro del dibattito, a tratti incandescente, il documento
economicofinanziario che la giunta doveva approvare entro luglio ma che, invece, slitterà a settembre. Il Pd,
ieri, ha messo a punto le "condizioni" da dettare a Doria in cambio del via libera al bilancio. Tra queste: la
vendita del 40 per cento di Amiu, dei bagni e delle farmacie comunali; la riorganizzazione di Aster; il varo
"senza se e senza ma" di Gronda e Terzo valico; un'attenta analisi della spesa sociale per evitare tagli
indiscriminati che penalizzerebbero oltremodo le fasce deboli. Quanto all'Imu, il Pd subordinata l'ok
all'aumento alla riforma dell'imposta, da parte del governo, secondo criteri di progressività. Se ne parlerà a
settembre. Spetta alla giunta, adesso, decidere se formalizzare subito il rincaro dell'Imu o rinviare tutto a
dopo la pausa estiva. Alla discussione hanno assistito, con qualche imbarazzo, i democratici in forza
all'esecutivo doriano: il vicesindaco Stefano Bernini, che ieri si è apertamente espresso a favore della parziale
privatizzazione di Amiu, gli assessori Anna Maria Dagnino (Trasporti) e Valeria Garotta (Ambiente). Più d'uno,
ha puntato il dito contro lo scarso decisionismo del sindaco, additato come il vero handicap di questa
amministrazione anche dai sostenitori di Doria. Il segretario Giovanni Lunardon ha preso atto delle critiche
ma, alla fine, ha invitato alla calma: «Mica possiamo far cadere la giunta», ha detto. «Il Pd deve esprimere un
forte senso di responsabilità votando il bilancio - è il commento di Farello - ma anche Doria deve fare
altrettanto favorendo finalmente l'avvio di provvedimenti per la crescita». Tradotto: il sindaco inviti i suoi ovvero i consiglieri della lista Doria - a non ostacolare più grandi opere e privatizzazioni. Contro Tursi, ieri, si
è scagliata ieri persino la Legacoop Liguria: «Sono a rischio - si legge in una nota del comparto cooperative
sociali - servizi fondamentali per i cittadini più deboli della nostra comunità: anziani, minori, disabili. Sono a
rischio centinaia di posti di lavoro, di educatori, assistenti domiciliari, operatori dell'assistenza che non
possono essere considerati lavoratori di serie B. Il bilancio del Comune di Genova non è stato ancora
approvato e non si hanno notizie certe sui tempi di approvazione. Tutto questo determina una situazione di
totale incertezza». Legacoop lancia quindi un appello a Comune, partiti e sindacati «affinché il problema
venga finalmente affrontato e ci siano risposte chiare».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
LA POLITICA DELLA GIUNTA AL CENTRO DELLE CRITICHE ALLA DIREZIONE PROVINCIALE DEL
PARTITO
22/06/2013
Il Secolo XIX - Savona
Pag. 29
(diffusione:103223, tiratura:127026)
I BANDITI DELLE FARMACIE PRESI GRAZIE ALLE IMMAGINI
FERMATI IN LOMBARDIA In cella sono finiti Simone Calonico di 22 anni, e Domenico Longo di 25 anni
L. B.
LOANO . Sono stati arrestati anche grazie alle immagini registrate dalle telecamere di video-sorveglianza
privata e pubblica installate dentro e fuori dalle rivendite colpite gli autori delle due rapine (una riuscita, l'altra
no) ai danni di altrettante farmacie del centro storico di Loano avvenute a metà marzo. Si tratta del
ventiduenne Simone Calonico e del venticinquenne Domenico Longo, entrambi con precedenti penali. A
fermarli sono stati i carabinieri di Cogliate, cittadina in provincia di Milano. I due colpi dei quali sono ritenuti
essere i responsabili risalgono al 16 marzo. Intorno alle tre del pomeriggio uno dei due arrestati era entrato
all'interno della Farmacia Nuova di via Doria con il volto incappucciato e gli occhiali scuri e, dopo averle
strattonato un braccio, aveva intimato alla farmacista in quel momento in servizio di consegnargli tutto
l'incasso. La donna aveva iniziato a urlare e chiedere aiuto ai colleghi che si trovavano sul retro, così il
malvivente era dovuto fuggire a mani vuote. Poche ore dopo, cioè intorno all'ora di cena, gli stessi malviventi
avevano rapinato (stavolta riuscendoci) la farmacia San Giovanni di via Garibaldi: dopo aver puntato un
coltello contro il farmacista in quel momento in servizio (altre due sue colleghe stavano lavorando sul retro e
non si erano accorte di nulla) si era fatto consegnare il denaro contenuto nel registratore, cioè poco più di
mille euro di fondo-cassa. In entrambi i casi tutti i movimenti dei rapinatori erano stati ripresi dalle telecamere:
i filmati di quelle comunali sono stati incrociati con i nastri di quelle private delle due farmacie. Ciò ha
permesso non solo di ricostruire tutte le mosse dei due rapinatori (dai "sopralluoghi" per studiare la
conformazione interna delle farmacie ai loro spostamenti prima e dopo ogni singolo colpo), ma anche di
avere informazioni dettagliate circa abbigliamento, aspetto fisico e tratti somatici. Tutti elementi utilizzati dai
carabinieri per individuare e fermare i due.
Foto: Il rapinatore delle farmacie ripreso dalle telecamere interne. Immagini che hanno portato all'arresto
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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I COLPI A METÀ MARZO IL CASO
22/06/2013
Il Tempo - Abruzzo
Pag. 6
(diffusione:50651, tiratura:76264)
Un centro sanitario a servizio delle frazioni lontane dall'ospedale
Approvato il progetto per la realizzazione di un Centro Sanitario a Paganica. Un milione e duecentomila euro
è la somma impegnata. L'opera è resa possibile grazie a donazioni della Protezione Civile e ad una raccolta
fondi di Federfarma nazionale e della trasmissione Porta a Porta. «Individuato quale beneficiaria la Onlus
"Salviamo Paganica" per la localizzazione dell'opera e il trasferimento della proprietà all'Amministrazione
Beni Separati di Uso Civico di Paganica e San Gregorio, cofinanziatrice del progetto», ha detto l'assessore
alla ricostruzione Piero Di Stefano. La gara d'appalto dei lavori è stata svolta dal Provveditorato Interregionale
alle Opere Pubbliche. Servirà le frazioni che si trovano dal lato opposto dell'ospedale San Salvatore, poiché
situate nella zona est della città, che hanno anche vissuto un aumento della popolazione residente a seguito
degli insediamenti Case e Map, potranno finalmente godere di servizi essenziali. «La Asl si è impegnata, - ha
aggiunto Di Stefano - nella gestione e manutenzione del presidio e nella dotazione di personale medico,
paramedico e amministrativo». Bruno Vespa si è detto felice che gli aquilani possano, attraverso la solidarietà
degli italiani, beneficiare di un centro sanitario attrezzato in un'area finora sprovvista. Ha aggiunto che la
Presidente di Federfarma, Annarosa Racca, fu da subito intenzionata a vedere realizzato un presidio
sanitario.
Foto: Paganica Il primo campo medico post sisma
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Paganica Verrà realizzato con i soldi della Protezione civile, di Federfarma e quelli raccolti dalla trasmissione
di Bruno Vespa «Porta a porta»
22/06/2013
QN - La Nazione - Firenze
Pag. 24
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Pino Di Blasio SANSEPOLCRO (Arezzo) «UN'IMPRESA non esiste se assume la decrescita come valore.
Nessuno investirebbe in un'attività che non dà profitto. La crescita qualitativa è l'unica ricetta possibile.
Questa crisi farà sparire tante imprese. Per sopravvivere bisogna aumentare il valore di ciò che si produce,
far capire che conviene consumare meno ma farlo per cose che valgono di più». Poco più di due mesi fa
Massimo Mercati, direttore generale di Aboca, presentava il saggio di Fritjof Capra contro la crescita senza
qualità come bussola per orientare le strategie produttive del gruppo vocato alle piante medicinali e
all'erboristeria. Le tesi dello scienziato austriaco hanno fatto talmente breccia, da diventare un tema all'ultimo
esame di maturità. La sua è un'esaltazione del darwinismo economico: resteranno solo in pochi sul mercato?
«Resteranno i migliori - ribatte Mercati - non necessariamente i più forti. In economia la selezione premierà, o
almeno dovrebbe farlo, la cooperazione, il meccanismo fondante della vita che è la simbiosi. Gli aggressori
non hanno lunga vita, vince la creatività. E le idee di Capra, applicate all'economia anche toscana, premiano
aziende che lavorano fuori dagli schemi, che aggiungono valore in quello che producono». Vista con le lenti
Aboca non è una regione utopica quella che disegnate? «Anche in Toscana tanti imprenditori aggressivi alla
fine si sono autodistrutti. Purtroppo hanno trascinato con loro imprese che meritavano sorte migliore. Ma
questa legge presuppone un equilibrio esterno, un insieme di leggi e regole che impediscano la prevalenza
del più scorretto. Il darwinismo cattivo è quello che non mette fuori mercato l'illegalità, ma lo fa sopravvivere».
Che idee è pronto a dare alla Toscana il suo gruppo? «Noi abbiamo offerto 150 posti di lavoro a giovani
laureati toscani. E tante imprese potrebbero fare lo stesso, se non si scontrassero contro una burocrazia
ostinata, che affossa ogni iniziativa. Tra leggi non applicate e lacciuoli asfissianti, si sprecano troppe
occasioni di sviluppo». I vostri fatturati puntano verso quota 100 milioni di euro. Che cosa potrebbero fare gli
assessori regionali per aiutare le imprese? «Se potessi chiedere qualcosa agli assessori alla sanità e
all'agricoltura, li inviterei ad avere un orizzonte politico più ampio. Ormai si fanno azioni di governo nell'ottica
di mesi, senza prospettive future. Sull'agricoltura, invece, si potrebbe fare molto. Prima di tutto, superare una
regolamentazione eccessiva e farraginosa che alla fine crea una concorrenza sleale». Aboca non è
interamente vocata al biologico? «E' proprio questo il punto. Io chiederei l'inversione dell'onere della prova.
Non pretenderei che le aziende biologiche certificassero e pagassero i controlli per avere gli attestati bio. Ma
vorrei che fossero le altre imprese a pagare perché usano pesticidi. Inquinare è un costo per tutti, per le
imprse e e per l'ambiente. L'agricoltura toscana deve essere rilanciata puntando sul verde e sulla qualità
incontaminata. Così si frenerebbe l'abbandono dei terreni». E all'assessore alla salute? «Puntare sulle
farmacie, a cominciare da quelle comunali, come primo presidio per i cittadini sulla prevenzione. La spesa
farmaceutica incide per l'11% sul totale, si potrebbero tagliare costi con percorsi di collaborazione tra medici i
per ricreare valore e ridare vigore a una rete di farmacie». Servono idee e investimenti, non solo regole...
«Noi facciamo innovazione di prodotto costantemente. Non è una questione di prezzo. Abbiamo lanciato un
nuovo microclisma al miele, che ha avuto successo, con 100mila pezzi venduti. Eppure costa tre volte più del
concorrente. Lavoriamo anche sulla cultura, tra un anno a Sansepolcro organizzeremo un convegno
internazionale con la società internazionale dei medici per l'ambiente, sugli effetti per la salute delle
devastazioni ambientali. La Toscana potrebbe essere la California d'Italia. Dovrebbe solo volerlo».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
«Non resteranno solo le imprese forti La crisi sarà battuta con ricette
nuove»
22/06/2013
QN - La Nazione - Massa carrara
Pag. 13
(diffusione:136993, tiratura:176177)
LO «SMANTELLAMENTO» della farmacia di via Modena, a Marina di Carrara, è oggetto di una dura
denuncia da parte di Alessandro Amorese e Stafano Baria (Fratelli d'Italia) . «Sarà una via crucis per il
personale ma soprattutto per i pazienti che devono ricorrere a determinate e delicate cure», dicono. Di qui la
richiesta al sindaco Volpi di «un impegno concreto per fermare questo spostamento» e l'annuncio di una
petizione.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
111
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«No allo spostamento della farmacia da Marina»
22/06/2013
QN - La Nazione - Viareggio
Pag. 9
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Emerge il premio ai renziani Fabio Bartoli all'Asp- farmacie
ALLA LUCE dello scontro in atto nel gruppo consiliare Pd, che ieri sera ha eletto Andrea Strambi capogruppo
visto che l'offerta fatta a Lorenzo Bertoli non era stata raccolta, si capiscono anche meglio i gossip e le voci
sulle possibili nomine negli enti secondari e alla Fondazione Carnevale (e anche l'elezione all'unanimità di
Strambi). PER IL REAME di Burlamacco continuano a circolare i nominativi di Massimo Lucchesi (che
sostiene di non aver ricevuto alcuna proposta), Tiziano Nicoletti (che ha già detto di non essere disponibile,
ma mai dire mai), e di Gualtiero Lami di Sel. Anche i carristi, in questo regno delle favole che è il Carnevale,
cadono dalle nuvole. Ma la novità di ieri è che per Fabio Bartoli gran capo dei renziani viareggini sarebbe
pronta la presidenza dell'Asp-Farmacie, la partecipata che più di tutte produce servizi e anche reddito per il
comune. Una nomination che molti, nel centrosinistra, leggono come succherino per garantirsi il voto in
consiglio dell'avvocato David Zappelli, che alle primarie ha appoggiato Betti e poi è stato dato per certo quale
assessore (si diceva al sociale), e invece è rimasto consigliere comunale. Per il resto non si sa nulla ma, se è
vero che di partecipate e Fondazioni si occupa Chiara Romanini come dice il consigliere Franco Paterni,
allora bisognerà aspettare di leggerle sui massmedia che la sostengono nella sua cavalcata alla conquista
del ruolo di controllata e controllore. Del resto, mentre finora in municipio l'ufficio del presidente del consiglio
si trovava all'estremità opposta di quello del sindaco, per lei è pronta la sede accanto a Leonardo Betti.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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NOMINE ORE FRENETICHE A CACCIA DI VOTI
22/06/2013
Corriere Adriatico - Macerata
Pag. 8
(diffusione:18490, tiratura:24149)
Bufera per cinque assunzioni alle farmacie
La giunta dà l'ok per l'assunzione di cinque farmacisti (tempo determinato) alla società Farmacie Comunali
nonostante il parere negativo del segretario comunale e scoppia il caso politico. La richiesta di aumentare
l'organico è stata avanzata dal neo presidente Carlo Centioni (Uniti per Cambiare), motivandola con il piano
ferie e con due medici in maternità che avrebbe portato l'azienda a chiudere un punto vendita per
l'impossibilità di effettuare i turni. Inizialmente contraria l'amministrazione, poi convinta dalle spiegazioni del
presidente dell'azienda. E' invece rimasto sulle sue posizioni il segretario generale Mariotti che nella delibera
ha allegato un parere tranciante. Non l'avrebbe presa bene Ivo Costamagna, presidente del consiglio
comunale, che già era ai ferri corti con il segretario per le commissioni d'indagine consiliare, che ancora
devono essere insediate. Questo parere negativo rischia di far esplodere il caso con Uniti per Cambiare
contro Mariotti e il resto della maggioranza. Ieri sera si è tenuta una riunione voluta da Costamagna, alla
presenza del senatore Riccardo Nencini, degli esponenti la lista civica e di "tutte le forze riformiste". All'ordine
del giorno "situazione nell'amministrazione comunale di Civitanova". Tre farmacisti saranno assunti per
quattro mesi in modo da permettere le ferie agli altri, un altro per un mese (sostituzione di una farmacista in
maternità) e un altro per sette mesi (maternità più ferie). Il segretario Mariotti è categorico e ritiene che l'atto
violi "le specifiche leggi che regolano la materia della gestione del personale nelle società pubbliche
affidatarie in house". Sarebbe vietata la sostituzione di personale in ferie "proprio come avviene per gli enti
locali, cui le aziende in house sono equiparate". Operazione svantaggiosa anche "sotto il profilo economico
poichè "se chiudere una farmacia avrebbe determinato un mancato incasso lordo per 130 mila euro, l'introito
netto sarebbe stato inferiore a 26 mila euro, per cui di valore inferiore al costo del personale da assumere".
Atto che per il segretario comunale "è suscettibile di responsabilità per l'intero Cda delle Farmacie".
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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La giunta Corvatta dà il via libera nonostante il segretario comunale esprima un duro parere negativo
22/06/2013
Corriere di Romagna - Rimini
Pag. 7
RIMINI. Chi non lavora, non fa l'amore. Non è solo Celentano a dirlo, ma la triste fila di giovani che chiedono
aiuto a Urologia: 30enni e 40enni che, rimasti disoccupati, non riescono ad essere più felici nemmeno a letto
e chiedono aiuto alla chimica; a Rimini, sono almeno uno su dieci. Ma il Viagra costa caro e, con la crisi che
c'è, pure il sesso è diventato un lusso: per questo, si era fatta messianica l'attesa della scadenza del brevetto
della pillolina blu. Da oggi, via libera alla vendita dei farmaci generici: in arrivo sconti sulle con - fezioni di
Viagra e medicinali con lo stesso principio attivo che costeranno fino al 30 per cento in meno. E già ci si
prepara al tutto esaurito: diverse le richieste di informazioni giunte alle farmacie, dice Federfarma, e ai medici
di Urologia. «Ma non è detto che i farmaci generici sortiranno gli stessi effetti del Viagra: occhio», avverte
l'andrologo Pasquale Scarano dell'Ausl di Rimini. La crisi non è solo sociale, ma rischia di diventare anche
coniugale dunque. I casi di giovani che chiedono aiuto ai medici del reparto di Urologia de ll'Infermi sono
sempre di più: «Sono giovani uomini che affrontano amaramente la difficoltà economica personale e, così,
per un mero agente psicogeno, sono affetti da gravi disfunzioni erettili. Si aggiunge sconforto allo sconforto:
col Viagra certe situazioni da un punto di vista meccanico ovviamente si correggono ma è solo dando la
possibilità a questi giovani di rimettersi in gioco che torneranno a fare l'amore». Insomma, un effetto a
cascata, quello della mancanza di denaro, che dai suoi mille rivoli rischia di implodere di una vera emergenza
sociale. Problema che soffrono non solo i giovani: almeno il 30 per cento degli ultra65enni riminesi si aiuta
con la pillolina blu a letto e, anche per loro, l'alto costo della confezione è un peso spesso non affrontabile. Di
recente il prezzo era persino salito. «Pagano 62 euro e 49 centesimi per quattro pillole, per star bene diciamo
un mese - spiega Scarano -, quando fino a gennaio la confezione costava 55 euro. Non vogliono farne a
meno, perché vogliono sentirsi uomini e mi chiedono se possono spezzare la pillola così da non sprecarla. E'
ovvio che con l'abbassamento del prezzo della confezione, ora che il brevetto è scaduto, prevedo la corsa
all'acquisto. Non che, al Viagra, in realtà, si sia mai rinunciato nonostante la flessione delle vendite». Già, ma
se per la pillola blu si attendono sconti sensibili, è sui generici che si fa il vero affare. Solo, occhio alla loro
efficacia. «Il generico ha lo stesso principio attivo, ma vedremo se si comporterà nella stessa maniera - mette
le mani avanti l'andrologo -. C'è uno scarto della sostanza rispetto alle quantità detenute nella pillola di Viagra
e ciò potrebbe essere in parte responsabile di un effetto incerto». Eppure, la curiosità è tanta: d'altronde, su
alcuni medicinali "no logo", il ribasso è addirittura del 70 per cento. «Già in diversi ci han chiesto della
scadenza del brevetto - r ife ri sce Roberto Deluigi di Federfarma -. Ci attendiamo un aumento delle vendite,
sia sul Viagra che sui "no logo", ma questo non inciderà invece sul mercato del Cialis: è un farmaco che ha
una clientela e un utilizzo diverso».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Sesso e crisi economica uno su dieci non ce la fa Arriva il viagra low cost
22/06/2013
Eco di Bergamo
(diffusione:54521, tiratura:63295)
Blitz con minacce in farmacia , bandito arraffa 450 euro
Misano Ha agito disarmato affidandosi solo a minacce verbali, prendendo di mira la farmacia di Misano dove
ha portato via 450 euro. È il bandito solitario entrato in azione ieri a mezzogiorno nel punto farmaceutico
all'angolo delle vie Roma e Grossi, davanti alla chiesa parrocchiale. Al momento dell'incursione del
rapinatore, oltre alle due dipendenti, nella farmacia c'era anche un paio di clienti. Il rapinatore ha agito
incurante della presenza di più persone nel punto vendita, prendendo così poche precauzioni: si è infatti
limitato a coprirsi la testa con un cappellino da baseball rosso e gli occhi con un paio di grossi occhiali da
sole. L'individuo è arrivato in paese molto probabilmente con un'auto, parcheggiata poco distante dal suo
obiettivo. Verso mezzogiorno si è presentato all'ingresso della farmacia e ha annunciato le sue intenzioni,
passando poi alle minacce. In pochi secondi ha raggiunto il banco e si è fatto aprire il registratore di cassa
prelevando i 450 euro in banconote. Non appena presi i soldi, il malvivente ha dato un'occhiata nel cassetto,
per verificare se ci fossero o meno altre banconote. Poi è uscito velocemente dalla farmacia, correndo verso
la zona sud del paese, facendo perdere le proprie tracce. Il blitz dell'uomo ha generato un po' di spavento tra
le donne presenti nella farmacia Daleffe. Immediata da parte della farmacista la chiamata al 112, per
segnalare l'accaduto. Rapido anche l'intervento dei carabinieri, giunti poco dopo sul posto con una pattuglia
di Caravaggio e in seguito con un militare della scientifica per prendere le impronte lasciate dal bandito. La
farmacia Daleffe era stata presa di mira da un rapinatore solitario anche lo scorso autunno. In quell'occasione
l'uomo, armato di taglierino e volto coperto da un passamontagna si era portato via alcune centinaia di euro.
Fabrizio Boschi
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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PROVINCIA
21/06/2013
Gazzetta del Sud - Ed. nazionale
Pag. 27
(diffusione:49872, tiratura:67738)
Ospedali Riuniti e donatori stretti da un patto a favore della vita
L ' Avis tiene a battesimo il libro di Enzo Romeo " L ' invisibile bellezza "
Donare il sangue per donare la vita. Il patto sottoscritto tra il volontariato del sangue e l ' Azienda ospedaliera
vuole radicare questi principi per fare della scelta del dono un modello di vita. Un accordo che suggella una
sinergia proprio nella giornata del donatore. Il patto che indica ruoli e competenze è previsto dalle normative,
ma tra le sue righe si legge una nuova consapevolezza, «è l ' anello di congiunzione tra la sanità pubblica e il
volontariato sociale» dice il presidente regionale dell ' Avis, Paolo Marcianò durante l ' incontro di
sottoscrizione del documento, avvenuto alla presenza del direttore dell ' Azienda ospedaliera, Carmelo
Bellinvia. L ' atto fondamentale è infatti previsto dalla legge 219/2005 che regola i rapporti di base tra aziende
sanitarie ed associazionismo del sangue. Direttive che hanno portato a un ulteriore accordo nazionale nella
conferenza Stato- Regioni del 2008. Da questo accordo nazionale è stata fatta la Convenzione regionale in
Calabria. In questa cornice legislativa è maturata la convenzione della durata di tre anni che prevede la
chiamata dei donatori alla formazione, il loro aggiornamento e disciplina gli aspetti tecnici che
contraddistinguono il rapporto tra le associazioni dei donatori e l ' ospedale. Un rapporto prezioso così come
ha ribadito anche Giuseppe Bresolin direttore del servizio immunotrasfusionale, soprattutto in vista dei
cambiamenti dei distretti trasfusionali a cui affluiranno altre strutture per una raccolta che sarà globalizzata
per razionalizzare consumi e risorse. Insomma un riordino di tutto il sistema, così come ha sottolineato la
presidente dell ' Adspem, Caterina Filippone Muscatello. Ma nella giornata dedicata ai donatori, l ' Avis ha
voluto suggellare l ' amicizia con il caporedattore del Tg2, il vaticanista Enzo Romeo che nel salone dei
lampadari di Palazzo San Giorgio ha raccontato " L ' invisibile bellezza " . La sua ultima fatica letteraria che
scopre un volto inedito di Saint-Exupery, il papà de " Il piccolo principe " , all ' incontro moderato da Mimmo
Nisticò della segreteria regionale, a cui hanno partecipato il vicario generale mons. Antonio Iachino, il docente
universitario Daniele Castrizio, il presidente regionale dell ' Avis, Paolo Marcianò, il vaticanista Rai ha
spiegato come nasce la vicinanza con l ' Avis e suggerito una chiave di lettura al suo libro a queste latitudini.
«Si racconta di un deserto, di un pilota che cerca una sorgente. Un po ' come potrebbe sembrare da lontano
la Calabria, in cui tutto pare perduto, ma non è così - dice Romeo - basta saper cercare i segni capaci di dare
un futuro diverso ai giovani di questa terra».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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a nuova convenzione con le associazioni
22/06/2013
Il Centro - Ed. nazionale
Pag. 9
(diffusione:24265, tiratura:30718)
Accordo raggiunto nell'ambito della Conferenza Stato-Regioni per consentire alla Regione Abruzzo di
rateizzare in due anni i pagamenti dovuti alle altre Regioni e relativi alle prestazioni sanitarie effettuate nel
2009 dai cittadini abruzzesi al di fuori dell'Abruzzo. Nel 2009 infatti, anno del terremoto, il flusso verso le altre
Regioni, per motivi sanitari, aumentò vertiginosamente.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Cure fuori Abruzzo
22/06/2013
Il Cittadino di Lodi
Pag. 25
(diffusione:16000, tiratura:96000)
Salvati i posti di lavoro dei nove farmacisti in capo ad Acs (Azienda comunale servizi) che hanno rischiato di
finire nel vortice degli esuberi. Un segnale positivo rispetto alle prospettive iniziali. In base infatti a quanto era
stato annunciato in una seduta di consiglio comunale che si è tenuta a metà maggio, la liquidazione
dell'azienda, con quasi 3 milioni di perdite, avrebbe prodotto un totale di 19 esuberi, tra cui 9 farmacisti e due
amministrativi addetti al settore. La notizia riguardante il salvataggio di una parte di personale è emersa nella
giornata di ieri con una nota diramata dall'ente in cui viene annunciato: «La riduzione di organico, con la
trasformazione diretta di Acs in Azienda speciale, sarà più contenuta e non coinvolgerà il personale delle
farmacie: da 19, pertanto, i possibili esuberi, grazie anche alla ricollocazione in municipio di un'ulteriore figura
professionale, scenderebbero a circa sette persone». In particolare, emerge che in un incontro che si è tenuto
nei giorni scorsi in prefettura a Milano alla presenza del sindaco Andrea Checchi, nonché del liquidatore di
Acs, insieme alle rappresentanze sindacali, è stata promossa la soluzione individuata dalla giunta con il
supporto dei tecnici e dei consulenti. «Un passo avanti - commenta il sindaco Andrea Checchi - che conferma
la forte attenzione di questa amministrazione e della coalizione di centrosinistra che la sostiene, rispetto ai
problemi del lavoro e che non si esaurisce qui». Entrando nel merito, aggiunge: «Stiamo cercando in ogni
modo di individuare soluzioni possibili che possano garantire il posto di lavoro anche alle figure rimaste fuori
dal quadro dell'accordo. Certo il momento non è dei più propizi, ma faremo ogni sforzo possibile in questa
direzione». Nella giornata di ieri le forze politiche di maggioranza hanno diffuso una comunicazione in cui,
sottolineando che verrà garantita continuità a servizi delle quattro farmacie comunali, dichiarano: «Vogliamo
ringraziare i dipendenti Acs, le Rsu e le Rappresentanze sindacali per il senso di responsabilità e la grande
disponibilità al dialogo». E sottolineano: «È nostra ferma intenzione continuare a muoverci in questa
direzione, per salvaguardare i dipendenti Acs che non hanno ancora prospettive di reinserimento lavorativo».
Giulia Cerboni
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Salvi i 9 farmacisti dell'Azienda comunale Il sindaco: «È un passo avanti
importante»
22/06/2013
La Gazzetta di Parma
Pag. 11
(diffusione:42090, tiratura:51160)
Via Gramsci
Troppo traffico e auto veloci nel viale dei tigli I negozianti: «Attraversare sulle strisce è un problema. Non ci
sono controlli e parcheggi. I marciapiedi usati come pista ciclabile»
Mara Varoli
Raschi: Ruffini Una strada a metà. Di qua l'ingresso al centro, di là l'uscita in campagna: prima e dopo il
semaforo dell'ospedale. La vecchia via Emilia Ovest, oggi via Gramsci, è spezzata in due, per cui pregi e
difetti secondo il numero civico. Tuttavia, il viale di tigli che un tempo rappresentava la porta Santa Croce ha
mantenuto una sua identità: qui chi ci vive o ci lavora si sente come parte di un paese, con la farmacia, il
fiorista, il tabaccaio, Fantagiaco e il super, aperti anche la domenica mattina. Anzi, proprio perchè c'è tutto,
c'è chi lo chiama quartiere, come l'edicolante Carla «E' un quartiere che vive. E sono tante le persone che si
ritrovano per socializzare: la mia edicola ogni giorno è un salotto». Sì, gli affitti sono cari e qualcuno ha tirato
giù la saracinesca, ma la strada è ancora «in piedi». E' così per Daniela dell'omonima gioielleria che con la
sua Lilly, vera mascotte di via Gramsci, rappresenta un po' l'ingresso del viale: «Sì è vero, c'è molta
solidarietà tra i negozianti: rapporti di buon vicinato. Ma i problemi non mancano e la mancanza di parcheggi
è in cima alla lista». G ro s s a rd i Il tratto prima del semaforo Daniela Pini della tabaccheria Ad e l e ha le
idee chiare: «La sporcizia. Nessuno viene a pulire strada e marciapiedi, tant'è che dobbiamo essere noi
commercianti a togliere lo sporco. E qualche volta dobbiamo pure sperare nella pioggia». E sul marciapiede
di questo primo tratto di via Gramsci c'è di più: «Purtroppo è diventato molto pericoloso - dice della
Profumeria Chiastra -: i ciclisti lo usano come pista ciclabile e fanno cadere i pedoni o chi è fermo ad
aspettare l'autobus. E non ho finito: mancano completamente le aree di sosta per le auto: se vogliono dare
l'opportunità ai commercianti di lavorare a maggior ragione con la crisi qualcuno deve intervenire». Francesca
Chiozzi è entusiasta. Ha aperto il suo negozio di moda per bambini «Baby Trend» nel settembre scorso, là
dove c'erano gli storici articoli per la casa di Marta Bertolotti . E per Francesca «è tutto positivo. In via
Gramsci c'è ancora aria di paese con bella gente: sia negozianti che clienti. Ma i parcheggi non ci sono e i
passanti fanno fatica a fermarsi». E il traffico è consistente: «Troppi incidenti continua Daniela Pini - e non si
riesce nemmeno ad attraversare la strada sulle strisce. Insomma, ci sono pochi controlli. Sembra Mario Greci
Francesco Barbieri Franco Pellicelli che il centro finisca in piazzale Santa Croce e invece non è così: questa
non è periferia». Anche dell'omoni ma farmacia punta il dito sul problema mobilità: «Questa è una via
estremamente viva, straordinaria: c'è l'ospedale, il parco, i negozi e i bar storici ammette Barbieri -. L'altra
faccia della medaglia è la mobilità. Via Gramsci dovrebbe avere una corsia per le bici, una per i mezzi
pubblici e uno spazio enorme per i pedoni. Bus dai quali non escono nuvole nere: ci vogliono i mezzi elettrici.
Non a caso stiamo organizzando una visita a Friburgo, una città strutturalmente molto simile a Parma, ma
senza auto nei quartieri: solo bici e mezzi pubblici. Insomma, dobbiamo rivedere il modo con cui ci spostiamo,
educare i cittadini e agevolarli. Bisogna aver voglia di investire sulle persone». «C'è troppo traffico - esordisce
- e pochi controlli. E' difficile attraversare via Gramsci sulle strisce, perchè le macchine vanno troppo veloci».
fiorista dal 1960 sottolinea che «se da una parte il traffico porta movimento e passeggio, dall'altro però i vigili
li vediamo poco. Anche la pista ciclabile è pericolosa, perchè bisogna rifare la segnaletica. Per non parlare
dei marciapiedi Enrico Truzzi sporchi: anch'io pulisco il mio, ma non posso fare tutta la strada». «Se non
siamo noi a pulire - incalza de «La Baita» - è un problema. Il giardinetto qua dietro e i marciapiedi sono
sporchissimi. Solo dalla parte dell'ospedale arrivano gli addetti al lavoro per pulire». Traffico anche per dini e
Roberto Zirri Blu: «Via Pasini chiusa e il doppio senso in via Osacca hanno peggiorato la situazione: il traffico
si è concentrato tutto qua. E quindi c'è molto più smog. Senza dimenticare che nelle ore serali il semaforo di
via Osacca non funziona». Maria Cristina ha aperto il negozio da parrucchiera soltanto da tre mesi: «Sono
scappata dal centro dopo vent'anni e qua sono contenta. Ho trovato persone davvero speciali. L'unico
problema è che ci sono poche manifestazioni, anche perchè il passaggio non manca». «E poi - aggiunge
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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INCHIESTA
22/06/2013
La Gazzetta di Parma
Pag. 11
(diffusione:42090, tiratura:51160)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Stefano Buonocore - a differenza di via Emilia Est, qui dopo una certa ora è tutto spento. Ci vorrebbe qualche
locale in più aperto dopo le 19». E in effetti a parte «Fantagiaco» che piace sempre di più ai giovani all'ora
dell'aperitivo, con un buffet di gustose pizze, e a parte il venerdì della «Luna Blu» con musica dal vivo, non
c'è tanto. Clara GhiDopo il semaforo La famiglia Ghidini è qui da sessant'anni: «Tre generazioni di fioristi esordiscono - e nel tempo il viale è cambiato molto. Praticamente dal semaforo in giù siamo un po'
abbandonati. A parte la sporcizia, il degrado è evidente. E poi, quando ci sono le feste, la nostra zona viene
esclusa: i C a r ra ra ra Caruso e Sabrina Calino banchi per l'appunto arrivano fino al semaforo. Non a caso, a
parte i clienti fissi, c'è solo gente che passa per andare in ospedale: i clienti occasionali sono pochissimi.
Infine, i parcheggi: dal momento che non sono a pagamento, c'è chi la lascia qui tutto il giorno e blocca la
possibilità ai clienti di fermarsi». Anche la Perla abbigliamento è lì da sessant'anni: «La strada è migliorata dal
punto di vista estetico dicono Lorenza e Chiara Zanardi - e sono diversi i negozianti storici, per cui siamo
molto uniti. Ma c'è poco passaggio. E la sicurezza si fa desiderare: alla sera non ci si sente al sicuro,
soprattutto d'inverno». «Io ho messo il campanello - confessa Fra n c e s c o Debo , salumiere -, soprattutto
per quando mia moglie rimane sola in negozio. Una misura di prevenzione, visto quello che succede. Siamo
un po' isolati rispetto al tratto iniziale. Abbiamo un bellissimo viale e non sarebbe male organizzare qualche
mercatino del vecchio, ma quando li organizzano solo il tratto prima del semaforo viene coinvolto». Da marzo
c'è anche «Lissè»: «E' una strada che va a giorni alterni - concludono le commesse -. Ci sono dei giorni che
abbiamo il negozio pieno e altri no. Tuttavia, siamo in una posizione felice e per ora non ci lamentiamo». u
Corrado Cocchi
«Da 75 anni in via Gramsci» «Quando mio padre aprì la trattoria nel 1924 all'angolo con via Marchesi, qui
c'erano solo prati. E via Gramsci era praticamente l'ultima casa di Parma». Il ristoratore Corrado Cocchi
ricorda com'era il viale dei tigli: «Quando morì mio padre Paride, anche mia mamma Jolanda entrò in trattoria:
prima si fermavano solo carrettieri e ortolani, poi avventori di tutti i livelli. Perchè mia madre era una cuoca
eccezionale per la cucina tradizionale. Sua era la famosa pasta allo stecchino con un ripieno molto speciale.
Poi nel 1971 ci siamo trasferiti all'angolo con via Abbeveratoia: con mia moglie Laura, che ha imparato da mia
madre, mio fratello Pino, le mie sorelle Edda e Luciana». E Cocchi è diventato famoso: «Oggi conclude ormai aiuto i miei figli Daniele, Silvia e mia nuora Elisabetta. E spero nei nipoti: Beatrice, Giulia e Andrea».
Foto: Foto 1. Daniela Ruffini con Lilly 2. Adele Grossardi 3. Da niela Pini 4. Mario Greci 5. Stefano Buonocore
6. Maria Cristina Malcisi
22/06/2013
La Nuova Ferrara - Ed. nazionale
Pag. 13
(diffusione:10740, tiratura:14040)
doppia emergenza all'asl
Giornata difficile per gli utenti della sanità locale. Ieri mattina la linea internet del Cup è andata fuori uso per
alcune ore e molti pazienti hanno dovuto rinunciare alla prenotazione. È successo in numerose farmacie, che
da tempo raccolgono il grosso dell'utenza che per comodità preferisce rivolgersi al punto prenotazioni più
vicino (appunto la farmacia) piuttosto che recarsi in via Cassoli. Il problema è stato risolto in mattinata, ma nel
frattempo è arrivata la scossa di terremoto delle 12.33 a bloccare nuovamente l'erogazione del servizio. I
dipendenti e l'utenza sono stati invitati ad uscire dagli uffici di via Cassoli. Alcuni pazienti, però, hanno
preferito attendere all'interno che cessasse l'emergenza protestando per l'assenza del personale. All'Asl
sottolineano che in caso di terremoto il personale e l'utenza devono allontanarsi dall'edificio e che il personale
ha poi svolto il servizio oltre l'orario di lavoro per smaltire le richieste rimaste in attesa.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Cup in tilt e poi il blocco del terremoto
22/06/2013
La Sicilia - Ed. nazionale
Pag. 32
(diffusione:64550, tiratura:80914)
decoro urbano Picanello, consiglieri e volontari ripuliscono i muri Il consigliere della II Circoscrizione Marco Di
Blasi e il consigliere comunale Ausilia Mastrandrea insieme ad altri 15 volontari hanno ripulito, partendo dalla
sede della II Municipalità, in via Duca degli Abruzzi, i muri del quartiere dai manifesti elettorali, abusivi e non.
«Catania è stata invasa dai manifesti elettorali ha detto Di Blasi - e a quelli elettorali si sono aggiunti anche
quelli abusivi, quindi ci sembra doveroso ripulire la nostra città». «Ciascuno di noi deve riflettere
consapevolmente su comportamenti da tenere per rendere Catania vivibile per ogni cittadino», ha aggiunto la
Mastrandrea. In una nota Il presidente della II municipalità, Enzo Li Causi, plaude invece all'iniziativa del
Comune che ha annunciato un programma di pulizia straordinaria della città dai manifesti elettorali. «Bisogna
scongiurare il rischio di ritrovarci con le strade sporche ed invase dalle cartacce. Affissioni abusive e
volantinaggio selvaggio sui semafori, sui muri, sulle auto e persino sui portoni d'ingresso delle abitazioni
generano decine di proteste da parte della gente». librino Decespugliamento al viale Castagnola Si conclude
oggi l'operazione di decespugliamento straordinaria decisa dal Comune lungo il viale Castagnola, a Librino,
per ridurre il rischio di incendi di sterpaglie. Nell'operazione, scaturita dalla segnalazione dei cittadini, sono
stati impegnati venti operatori della Catania Multiservizi. Su disposizione del sindaco, informa il Comune, lo
spartitraffico è stato completamente ripulito dalle sterpaglie così come le fasce laterali del viale, dove inoltre
sono state create delle aree di sicurezza per evitare il propagarsi di eventuali incendi. Liceo galilei Oggi
collegamento con lo spazio con Parmitano Tutto pronto al liceo scientifico Galileo Galilei per il collegamento
straordinario con l'astronauta catanese Luca Parmitano, che dal 28 maggio si trova in orbita sulla navicella
spaziale Soyuz per la missione Volare. Parmitano, che si è diplomato proprio al Galilei nel 1995. Oggi, alle
16.30, attraverso una serie di ponti radio, Parmitano si collegherà con la sua ex scuola per rispondere alle
domande di docenti, studenti e del pubblico. Nell'aula magna, accanto alla preside Gabriella Chisari anche i
familiari dell'astronauta. medicina Aggiornamento per pediatri e neurologi Corso di aggiornamento per
specialisti di Pediatria e Neurologia oggi a partire dalle 9 al Nettuno. Ad aprire i lavori il rettore Giacomo
Pignataro, il presidente dell'Ordine dei medici Massimo Buscema, il preside di Medicina Francesco Basile, il
decano di Pediatria, Lorenzo Pavone, il responsabile dell'Uo di Clinica pediatrica, Malattie metaboliche e
sindromi malformative congenite, Giovanni Sorge, e il responsabile della commissione Ecm dell'Ordine, Lucio
Di Mauro. 22/06/2013
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
122
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in breve
22/06/2013
Gente - N.27 - 2 luglio 2013
Pag. 112
(diffusione:372741, tiratura:488629)
DUE PASSI A PIEDI NUDI E RITROVI IL SORRISO
Camminare scalzi è la nuova moda: rilassa e riattiva la sensibiltà. Ma dai talloni alle dita la pelle deve essere
curatissima e le unghie da ammirare
A cura di Antonella Grua testi di Giulia Stolfa
DUE PASSI A PIEDI NUDI E RITROVI IL SORRISO Uno degli ultimi trend si chiama barefooting, cioè
camminare a piedi nudi. Partito dalla Nuova Zelanda è dilagato negli Stati Uniti e ora è arrivato anche in Italia.
C'è anche un sito ( www.natiscalzi.org) che promuove il camminare a piedi nudi per riattivare la sensibilità
delle estremità e sciogliere le tensioni. Con i loro circa 20 muscoli i piedi sorreggono il peso del nostro corpo,
sono responsabili di equilibrio e portamento e sono sempre sotto stress. Al mare, approfittatene per praticare
il barefooting sulla sabbia: stimolerete così le terminazioni nervose con una sensazione di immediato e
ritrovato benessere. Ma anche a casa potete sperimentare i benefici di un massaggio: per riattivare la
circolazione, mettete una pallina da tennis sotto la pianta e e fatela girare con un delicato movimento. I piedi
spesso hanno anche problemi di secchezza e logorio, che possono culminare in screpolature e fissurazioni.
Quando sono ruvidi, soprattutto sui talloni, la crema può faticare ad ammorbidirli. La soluzione si trova in
creme esfolianti che rompono i legami tra le cellule (ad esempio a base di acidi della frutta) o in scrub
meccanici. Ma anche la pietra pomice o apposite lime studiate per rimuovere le ruvidità danno ottimi risultati.
Puntate poi su creme specifiche nutrienti e molto idratanti. Dopo l'applicazione, per far agire ancora meglio i
principi attivi e potenziarne l'assorbimento, indossate per tutta la notte un paio di calzini di cotone. Risultato
garantito.
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indicando la sfumatura prescelta visibile sul sito www. garnier.it . In palio ci sono 50 confezioni di Olia. Le
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
BELLEZZA
22/06/2013
Gente - N.27 - 2 luglio 2013
Pag. 112
(diffusione:372741, tiratura:488629)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
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ai piedi affaticati Cross Terrain Foot Cream di Kiehl's (18,50 € ).
22/06/2013
Io Donna - N.26 - 22 giugno 2013
Pag. 128
(diffusione:461946, tiratura:613180)
L'uomo (e i suoi alleati)
istruzioni per l'uso VISO DISTESO Alla base del Gel Viso Super Hydratant c'è lo ialuronato di calcio, un attivo
altamente performante che assicura idratazione a tutti i livelli cutanei e protegge dalla disidratazione. La pelle
recupera così ciò che sottrae la rasatura. L'azione, inoltre, è potenziata dalle auxine di girasole con potere
rassodante, dal cardo azzurro delle Alpi che lenisce e dall'erba di bisonte che energizza. Clarins Men 37,30
€. note a margine Il gel si utilizza sia la mattina dopo la rasatura sia la sera, quando il viso appare disidratato
a causa di sole, aria condizionata o inquinamento. FRENARE LA CADUTA Stress, vita frenetica e carenza di
vitamine possono indebolire e sfbrare i capelli, facendoli diradare. Per contrastarne la caduta c'è un valido
alleato: il Trattamento Corporizzante Elvive Men Arginina Resist X3 che agisce grazie alla potente
combinazione di arginina e taurina. La prima nutre il bulbo, la seconda rinvigorisce la fbra contrastando la
caduta dei capelli. Per una chioma più forte e ristrutturata dalla radice. L'Oréal Paris 5,50 €. Come si usa:
vaporizzatelo sui capelli, non ha bisogno di risciacquo. Per un'azione più completa si può associare allo
shampoo della linea Arginina Resist X3. NON Mi iRRiTO La rasatura è un gesto quotidiano che però, giorno
dopo giorno, può irritare la pelle del viso. È necessario dunque scegliere bene il dopobarba. Balsamo
Protettivo Dopobarba Originals svolge tre azioni: lenisce, idrata e rigenera la pelle grazie alla sua formula
delicata arricchita con speciali principi idratanti, vitamina E e provitamina B5. Dopo la rasatura la pelle appare
così sana e morbida a lungo. Nivea Men 8,10 €. La texture è ultradelicata ma non grassa: l'uso quotidiano
dopo la rasatura favorisce l'elasticità della pelle nutrendola in profondità. giNNAsTiCA (DOLCE) Riduce gli
accumuli adiposi localizzati mentre si fa sport: è Addominali Top Defnition Sport, un gel ad assorbimento ultra
rapido che contiene Men Defnition Sport-complex, un complesso di principi attivi utili per tonifcare i tessuti,
favorire la ginnastica vasomotoria e attivare la lipolisi. Inoltre, grazie alla formula resistente ad acqua e
sudore, si può utilizzare anche durante l'allenamento. Somatoline Cosmetic 42 €, in farmacia. Si applica una
o due volte al giorno sulla zona addominale massaggiando fno ad assorbimento completo, per almeno
quattro settimane. PURiFiCARE, PLEAsE Capelli deboli? Meglio correre ai ripari. Ottimo lo Shampoo
Rigenerante Anticaduta: svolge una doppia azione purifcando la cute, favorendo l'ossigenazione cellulare e
migliorando la microcircolazione cutanea (facilitando così l'apporto delle sostanze nutritive). Nella formula, la
tecnologia con Tri-Exil Complex, un complesso formato da Esculoside, acido Ximeninico e acido Laurico e
Mentil Lactato (lenisce il cuoio capelluto). Blu Orange 10,90 €. Giorno dopo giorno la cute è rinforzata e il
ciclo vitale del capello è riequilibrato. Il trattamento si completa con la Lozione Intensiva Rinforzante
Anticaduta. UNO PER TUTTO Come rispondere alle esigenze specifche della pelle dell'uomo? Con Sisleÿum
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nutre e ripara la pelle dall'irritazione provocata dalla rasatura, dona un effetto mat e rivitalizza. Il suo segreto
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leggero) mentre la crema è più utile in inverno. CHE LiNEA! Kilocal Rimodella pancia e addome è il
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un principio brevettato che, grazie all'azione di carnitina, caffeina e alghe brune ha un'azione liporiducente e
antiadipe e, grazie ai biofavonoidi contenuti, assicura anche un'azione antiossidante. Il risultato? Pancia e
addome ritrovano progressivamente la tonicità. Pool Pharma, 33 €, in farmacia. Applicate la crema su pancia
e addome la sera prima di dormire per almeno quattro settimane, massaggiandola con movimenti circolari fno
a completo assorbimento.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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bellezza
21/06/2013
Viver Sani e Belli - N.26 - 28 giugno 2013
Pag. 6
(diffusione:178924, tiratura:864000)
L'agenda della settimana
A cura di Lorenza Restili.
DOVE iEVENTO i INFO E COSTI Tutta Italia ; La mappa della salute gastrointestinale si disegna in farmacia
Per tutto giugno, nelle oltre 500 farmacie Apoteca Natura, la prevenzione è di casa. Grazie alla campagna
"Stomaco e intestino al centro della tua salute" - realizzata da Apoteca Natura e Società italiana di medicina
generale - tutti possono sottoporsi a controlli gratuiti (con prenotazione) e disegnare insieme al farmacista la
"mappa del benessere grastrointestina 1 e" per orientarsi verso le soluzioni migliori. www.apotecanatura.it
Emilia Romagna e altre regioni TI film d'autore si gustano meglio... in cantina Un calice del nettare di Bacco
da assaporare mentre si guarda un bel film sotto il cielo stellato. Magie estive di "Cinemadivino", la rassegna
che per il 10° anno, da giugno a settembre, porterà i film d'autore nelle aie delle cantine più suggestive
dell'Emilia Romagna e di altre regioni italiane (sul sito, il calendario della rassegna). www.cinemadivino.net II
costo del biglietto d'ingresso di 12 euro comprende film, visita alla cantina e degustazione Milano ex ospedale
psichiatrico Paolo Pini, via Ippocrate 45 Un festival ben poco "normale" e molto ricco Sedici spettacoli di
musica e ben 27 serate di musica, teatro, cinema e laboratori: vari linguaggi espressivi, per avvicinare l'arte
alla vita con un approccio originale. "Da vicino nessuno è normale" è il festival che da 17 anni allieta l'estate
milanese con un cartellone per tutti i gusti, proposto dalle realtà che hanno lavorato tutto l'anno nel cantiere
del TeatroLaCucina, tra cui i lavoratori di Olinda, associazione per l'integrazione di persone con problemi di
salute mentale. www.olinda.org per il programma completo del festival II costo del biglietto è di 12 euro Tutta
Italia Per viaggiare sicuri basta una telefonata Che sia un fine settimana fuori porta o una vacanza in una
meta esotica poco importa: ogni viaggio porta con sé molti dubbi. Quali documenti sanitari o tarmaci mettere
in valigia? Quali cibi evitare? Quali vaccinazioni fare? Anche quest'anno, risponde 7 giorni su 7 il servizio di
consulenza telefonica gratuita attivato dal Centro diagnostico italiano, con un'attenzione verso l'aviaria e la
nuova Sars, rischi per chi va in Cina e Medio Oriente. Tei. 02.48317304 (tutti i giorni, dalle 17 alle 21) fino al
1° ottobre Roma La Pelanda - centro di produzione culturale, piazza Orazio Giustiniani 4 La solidarietà si
veste di rosso Shopping sì, ma intelligente e - perché no? - benefico, Fino al 30 giugno, il fior fiore della
moda, del beauty e dell'enogastronomia made in Italy daranno vita a "Spazio Rosso", mostra mercato dove i
grandi marchi applicano prezzi speciali, devolvendo metà degli incassi alla lotta contro l'Aids. I fondi
finanzieranno i progetti di prevenzione che Anlaids Lazio realizza con l'Istituto per le malattie infettive
"Lazzaro Spallanzani". www.spaziorossoroma.it L'ingresso è gratuito San Daniele del Friuli (Ud) Tutti alla
corte del re del prosciutto (crudo) C'è "Aria di festa" tra gli amanti del prosciutto crudo: perché oggi parte la
gustosa, sfiziosa e golosa 4 giorni a San Daniele del Friuli, il Comune che - grazie al suo fiore all'occhiello - è
conosciuto in tutto il mondo. Pranzo, cena e merenda saranno, ga va sans dire, a base delle saporite fette.
Oltre al palato, anche gli altri sensi verranno soddisfatti da musica, spettacoli, visite guidate e performance
varie. www. prosciuttosandaniele.it Val Martello (Bz) Con le fragole di montagna la festa ci guadagna La Val
Martello è un gioiello incastonato nel Parco nazionale dello Stelvio. È qui la festa.... delle fragole di montagna,
frutto dolcissimo e delicato che in questo territorio da il meglio di sé. Per tutto il weekend, non solo si
potranno gustare fragole in tutte le salse, ma la kermesse prevede concerti, gite in carrozza, visite guidate,
clown e gonfiabili per i piccoli e l'incoronazione di una regina: delle fragole, naturalmente!
www.festadellefragole.it L'ingresso è gratuito Monza piazza Arengario La salute scende in piazza per
"parlare" con i cittadini Sulla scia della festa patronale di Monza del 24 giugno, il Comune di Monza invita tutti
i cittadini a "Salute in piazza", cioè uno spazio aperto a tutti dove parlare di cure primarie per i soggetti deboli,
di sicurezza sul lavoro, di salute femminile e di altri temi sanitari di interesse pubblico. Tra le varie
associazioni che hanno aderito all'iniziativa e che saranno presenti, ci sono l'Avis comunale Monza insieme
all'Adiro (Associazione donatori midollo osseo), che daranno informazioni su come diventare donatori.
saluteinpiazza@gmail. com Somma Lombardo (Va) parco e museo del volo "Volandia", padiglione Spazio I
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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dal 24 al 30 giugno
21/06/2013
Viver Sani e Belli - N.26 - 28 giugno 2013
Pag. 6
(diffusione:178924, tiratura:864000)
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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misteri del cielo spiegati ai piccoli astronomi in erba La luna affascina i bambini non appena riescono a
distinguerne l'inconfondibile forma nel cielo. E i misteri del cielo e dello spazio continuano ad appassionarli
quando sono più grandicelli. Per loro, Volandia ha pensato a un laboratorio interattivo particolare, "Le lune del
sistema solare" (ore 10-12,13-18, ogni 30 min.), durante il quale i piccoli astronomi scopriranno le principali
caratteristiche chimico-fisiche che possono renderle abitabili e il futuro dell'uomo nello spazio.
www.volandia.it Si paga solo il costo del biglietto d'entrata, 9 euro
21/06/2013
Viver Sani e Belli - N.26 - 28 giugno 2013
Pag. 50
(diffusione:178924, tiratura:864000)
La buona pasta che non si mangia: si spalma!
Se è così apprezzata dalle tante mamme che la conoscono già e consigliata da molti pediatri una ragione c'è:
la sua composizione unica. A base per il 48% di olio d'oliva e per il 45% di ossido di zinco, la Pasta di
Hoffmann Sella (in farmacia, vasetto da 75 mi, € 5,50, da 200 mi, € 10) garantisce la massima protezione alla
pelle dei bambini nelle zone più delicate e vulnerabili alle aggressioni esterne. La Pasta amica dei piccoli fa
parte della linea di prodotti Hoffmann (per conoscere tutte le caratteristiche: www. hoffmannsella.com),
ovvero la crema e l'amido di riso, riuniti nella pratica Hoffmann BabybagSeha, acquistabile nelle migliori
farmacie a € 17.90.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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PROTEZIONE BABY QUI FARMACI
21/06/2013
Top Salute - N.4 - giugno 2013
Pag. 86
IL KIT DI AUTOMEDIcazione IN ROSA
'ial di testa, dolori mestruali, disturbi lastrointestinali e da stress sono compi di vita del 70% delle donne che, ?
almeno due volte al mese, fanno i coi, con piccoli disturbi ricorrenti. Per risolve jpltre la metà delle donne
ricorre ài farmaci di automedicazione I disturbi più ricorrenti oie A N I FA O II mal di testa è il primo fra i
disturbi più ricorrenti: quasi il 70% delle intervistate dichiara di soffrirne con regolarità © I dolori mestruali
(45,5%) © I disturbi da stress (citati nel 41,5% dei casi) 0 II gonfiore alle gambe e i disturbi gastrointestinali di
cui soffrono quasi il 40% delle intervistate. (DATI: indagine Anifa - Associazione Nazionale dell'industria
farma^ FEDERCH1M1CA_ ceutica dell'automedicazione) Si tratta di lievi disturbi che condizionano la vita e
l'umore delle donne in media almeno 2 volte al mese: quasi il 50% delle donne intervistate ammettono di
diventare più lunatiche e suscettibili, di provare disagio nelle relazioni con gli altri (26%) e di avere anche
difficoltà sul lavoro (20%). A risentirne sono in particolare le giovani: 5 9 % delle under 25, infatti, dichiara di
avere disturbi dell'umore e 1 su 3 difficoltà di concentrazione, mentre con il passare degli anni si impara
evidentemente meglio a convivere con il proprio disagio. ,.e come porvi rimedio SINDROME
PREMESTRUALE E DOLORI MESTRUALI Variando durante le fasi del ciclo mestruale, gli ormoni
predispongono la donna alla "sindrome della luna", ossia la sindrome premestruale (PMS) con un'ampia
varietà di sintomi ciclici e ricorrenti. I dolori poi accompagnano spesso i giorni del ciclo. L'automedicazione è
in quest'ambito di grande utilità nell'alleviare significativamente alcuni disturbi con i farmaci antinfiammatori
non steroidei (FANS). DISTURBI INTIMI (BRUCIORI E PRURITO, VAGINITI/CANDIDOSI) I disturbi intimi
provocano una sensazione di disagio difficile da affrontare quando si è in giro tutto il giorno. È consigliabile
l'uso di biancheria di cotone per aiutare la traspirazione e di detergenti delicati a base di composti antibatterici
e antifungini. Antimicotici e antisettici (creme o lavande) sono di aiuto nei casi più fastidiosi. Potenziare la
fiora batterica naturale a tutti i livelli (intestinale, vaginale) con sostanze probiotiche può essere utile per
ottenere un valido aiuto di barriera verso le più comuni infezioni. MAL DI TESTA L'emicrania diventa "donna"
al momento della pubertà in un rapporto di circa 3 a 1 con l'uomo quando, con la comparsa della
mestruazione, le fluttuazioni ormonali cicliche favoriscono la vulnerabilità del cervello femminile e lo fanno
adattare meno bene a tutti quegli stimoli che possono favorire la cefalea (stress, alterazioni del ritmo
sonno/veglia, condizioni meteo, ipoglicemia, ecc). Gli antinfiammatori non steroidei (FANS) possono alleviare
il fastidio; se si superano i dieci analgesici al mese è sempre bene consultare il proprio medico di fiducia, per
valutare un approfondimento con lo specialista. DISTURBI DA STRESS (INSONNIA, TENSIONE
MUSCOLARE, HERPES) In farmacia sono disponibili, in auto medicazione, sedativi leggeri per favorire il
riposo (passiflora, melatonina, valeriana), antivirali per uso topico quando compare l'herpes labiale, e gli
antinfiammatori non steroidei (FANS) per combattere la tensione muscolare. Ritagliarsi piccoli spazi di libertà,
per svolgere attività fisica, o dedicarsi a un hobby o alla cura di sé, rappresenta un incredibile antistress.
GONFIORE DELLE GAMBE L'arrivo del caldo influisce prepotentemente su questo disturbo tipico
dell'universo femminile. In questi casi, sono disponibili in automedicazione i cosiddetti protettori dei capillari.
Inoltre, può essere utile tenere le gambe sollevate, preferire la doccia fredda. Se si è al mare, una
passeggiata sul bagnasciuga con l'acqua che arriva al polpaccio può essere di grande sollievo. DISTURBI
GASTROINTESTINALI (CATTIVA DIGESTIONE, BRUCIORE DI STOMACO, STIPSI, DIARREA) Le donne
sono in generale più predisposte a soffrire di problemi digestivi
come labilità e gastrointestinali. Acquistatali in farmacia senza ricetta medica, fermenti lattici o probiotici,
lassativi e antidiarroici, enzimi digestivi, farmaci procinetici e antiacidi non possono mai mancare nel "kit di
automedicazione di Venere". Fortunatamente la donna di oggi è molto attenta alla salute e per questo, da un
lato, sempre alla ricerca di rimedi che preservino il benessere nella speranza di tenere il più possibile lontano
le malattie vere e proprie e, dall'altro, anche ben disposta ad assumere i farmaci se si rendono necessari in
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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MEDICINA
21/06/2013
Top Salute - N.4 - giugno 2013
Pag. 86
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
alcune occasioni. Fra questi, i farmaci di automedicazione, quelli riconoscibili grazie al bollino rosso che
sorride apposto sulla confezione e acquistabili senza obbligo di ricetta medica, sono i primi rimedi cui le
donne ricorrono nel 56% dei casi, seguiti da riposo (36%) e vecchi rimedi della nonna. In particolare è
all'aumentare dell'età che le donne fanno sempre più uso di farmaci di automedicazione per alleviare il
disagio (63,3% delle over 55). E se è vero che la maggioranza sa "autogestirsi" con i farmaci di
automedicazione, le donne sono anche consapevoli che spesso è bene rivolgersi comunque al medico
(44,8%) o chiedere consiglio al proprio farmacista (38%). E gli uomini? Non sembrano cogliere con
attenzione il disagio delle loro compagne: circa il 30% ritiene che questi disturbi, di cui le donne a volte
soffrono, siano usati come scusa o espediente per potersi lamentare! COSA TENERE NELL'ARMADIETTO
DEI MEDICINALI? "L'automedicazione è di grande utilità per le donne perché esistono numerosi principi attivi
di efficacia scientificamente provata, in grado di alleviare tempestivamente i tipici disturbi che colpiscono
l'universo femminile. Nel kit di automedicazione 'in rosa' non dovrebbero mai mancare: antinfiammatori non
steroidei (FANS) per mal di testa, tensioni muscolari, dolori mestruali e sindrome premestruale, protettori dei
capillari per il gonfiore delle gambe, sedativi leggeri per l'insonnia, enzimi digestivi, procinetici e antiacidi per i
più comuni disturbi della digestione, probiotici per rìequilibrare la flora batterica, vitamine e sali minerali per
combattere lo stress" dott.ssa Omelia Cappelli (Presidente dell'Associazione Italiana Donne Medico)
ROSSELLA NAPPI IRCCS POLICLINICO SAN MATTEO UNIVERSITà DI PAVIA
21/06/2013
12:40
AGI
Sito Web
Integratori alimentari: Italia primo paese in Europa occidentale
(AGI) - Roma, 21 giu. - Gli italiani sono gli acquirenti piu' numerosi di integratori alimentari. Secondo i dati
emersi dalla ricerca Euromonitor International's Passport per FederSalus, presentati oggi a Senago (Milano)
in occasione della XIV Convention Nazionale dell'Associazione italiana piu' rappresentativa del settore degli
integratori alimentari, nel 2012 gli integratori hanno sviluppato un valore pari a 7,5 miliardi di euro in Europa
occidentale, con una crescita dell'1,5% rispetto al 2011. In questo contesto l'Italia risulta essere il primo
paese nelle vendite di integratori e vitamine, con una quota a valore che supera 1,6 miliardi di euro. La
categoria maggiormente acquistata e' quella delle vitamine, che ha fatto registrare vendite pari a 2 miliardi di
euro, con una crescita dell'1% nel periodo 2007-2012: oltre 1,2 miliardi di euro derivano dalla vendita di
multivitaminici. La Farmacia e la Parafarmacia si confermano i canali di acquisto privilegiati, con una quota a
valore pari al 62%, mentre nella Gdo si effettua il 21% delle vendite. Inizia ad assumere un certo rilievo la
vendita su canali non tradizionalicome internet, che raggiunge quota 17% e mostra un trend in costante
crescita. Nello specifico contesto nazionale, i dati positivi di mercato rilevati sono giustificati dalla costante
attenzione verso la salute, che si sostanzia nella messa in pratica di strategie per mantenere e migliorare lo
stato di benessere, tra cui l'adozione di comportamenti/stili di vita salutari e l'utilizzo di integratori. Lo rileva
l'indagine "La ricerca di benessere e il ruolo della farmacia. Le prospettive per le aziende che operano nel
mondo della salute", realizzata da GfK Eurisko per FederSalus. Ben 3 italiani su 4 affermano, infatti, di aver
fatto ricorso nel corso dell'anno ad almeno un prodotto/integratore per il benessere personale e per gestire
piccoli disturbi.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
131
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Salute
21/06/2013
13:15
AGI
Sito Web
Salute: integratori alimentari, Italia primo paese in Europa
(AGI) - Roma, 21 giu. - Gli italiani sono gli acquirenti piu' numerosi di integratori alimentari. Secondo i dati
emersi dalla ricerca Euromonitor International's Passport per FederSalus, presentati oggi a Senago (Milano)
in occasione della XIV Convention Nazionale dell'Associazione italiana piu' rappresentativa del settore degli
integratori alimentari, nel 2012 gli integratori hanno sviluppato un valore pari a 7,5 miliardi di euro in Europa
occidentale, con una crescita dell'1,5% rispetto al 2011. In questo contesto l'Italia risulta essere il primo
paese nelle vendite di integratori e vitamine, con una quota a valore che supera 1,6 miliardi di euro. La
categoria maggiormente acquistata e' quella delle vitamine, che ha fatto registrare vendite pari a 2 miliardi di
euro, con una crescita dell'1% nel periodo 2007-2012: oltre 1,2 miliardi di euro derivano dalla vendita di
multivitaminici. La Farmacia e la Parafarmacia si confermano i canali di acquisto privilegiati, con una quota a
valore pari al 62%, mentre nella Gdo si effettua il 21% delle vendite. Inizia ad assumere un certo rilievo la
vendita su canali non tradizionalicome internet, che raggiunge quota 17% e mostra un trend in costante
crescita. Nello specifico contesto nazionale, i dati positivi di mercato rilevati sono giustificati dalla costante
attenzione verso la salute, che si sostanzia nella messa in pratica di strategie per mantenere e migliorare lo
stato di benessere, tra cui l'adozione di comportamenti/stili di vita salutari e l'utilizzo di integratori. Lo rileva
l'indagine "La ricerca di benessere e il ruolo della farmacia. Le prospettive per le aziende che operano nel
mondo della salute", realizzata da GfK Eurisko per FederSalus. Ben 3 italiani su 4 affermano, infatti, di aver
fatto ricorso nel corso dell'anno ad almeno un prodotto/integratore per il benessere personale e per gestire
piccoli disturbi. (AGI) .
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Ricerca e sviluppo
21/06/2013
18:20
WallStreetItalia
Sito Web
Roma, 21 giu. (Adnkronos Salute) - Cresce il mercato degli integratori in Europa. E l'Italia prima per la vendita
di questi prodotti nel vecchi continenti ì. Lo indicano i dati della ricerca Euromonitor International's Passport
per FederSalus, presentati oggi a Senago (Milano) in occasione della XIV Convention Nazionale
dell'Associazione italiana più rappresentativa del settore degli integratori alimentari. Più nel dettaglio nel 2012
gli integratori - spiega una nota - hanno sviluppato un valore pari a 7,5 miliardi di euro in Europa occidentale,
con una crescita dell'1,5% rispetto al 2011. E Il nostro Paese guida le vendite di integratori e vitamine, con
una quota a valore che supera 1,6 miliardi di euro.Più gettonate le vitamine, che hanno fatto registrare
vendite pari a 2 miliardi di euro, con una crescita dell'1% nel periodo 2007-2012: oltre 1,2 miliardi di euro
derivano dalla vendita di multivitaminici. Farmacia e la parafarmacia si confermano i canali di acquisto
privilegiati, con una quota a valore pari al 62%, mentre nella grande distribuzione si effettua il 21% delle
vendite. Inizia ad assumere un certo rilievo la vendita su canali non tradizionali come internet, che raggiunge
quota 17% e mostra un trend in costante crescita. Per quanto riguarda l'Italia, spiega la nota, i dati positivi di
mercato sono giustificati da una costante attenzione verso la salute e il benessere dei connazionali, come
rileva l'indagine "La ricerca di benessere e il ruolo della farmacia. Le prospettive per le aziende che operano
nel mondo della salute", realizzata da GfK Eurisko per FederSalus. Ben 3 italiani su 4 affermano, infatti, di
aver fatto ricorso nel corso dell'anno ad almeno un prodotto/integratore per il benessere personale e per
gestire piccoli disturbi. Il medico e il farmacista si confermano gli influenti principali nella scelta
dell'integratore. In particolare, al momento dell'acquisto in farmacia, l'attenzione del consumatore non è
soltanto focalizzata sul prodotto da comprare: sapere, essere consapevoli, saper scegliere e confrontare i
prodotti, insomma sentirsi competenti, sono aspetti di un nuovo modello di consumo che già viene messo in
atto al di fuori del mondo della salute, e si intreccia alla ricerca di notizie sul web: ben il 65% di chi naviga
regolarmente su internet, infatti, si affida alla rete per reperire informazioni sulla salute.
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Salute: mercato integratori a gonfie vele, Italia prima in Europa per vendite
21/06/2013
Giornale di Treviglio
Pag. 15
(tiratura:12000)
Rapina la farmacia , equivoco sul complice sequestrato
Pomeriggio da far west: armato di pistola, a volto scoperto, ha portato via l'intero incasso
BARIANO (ddv) Rapina la farmacia e poi salta al volo sull'auto dell'ostaggio, scatenando u n a caccia
all'uomo durata oltre otto ore: per cercare u n ostaggio che in realtà era... u n complice. Scene da videogame,
più che di ordinaria delinquenza, martedì pomeriggio in via Kennedy. Un uomo, a volto coperto e armato di
pistola, h a fatto irruzione nella farmacia del paese, gestita dal dottor Francesco Maffeis, e dopo aver
minacciato una dipendente e il titolare si è fatto consegnare l'incasso. «E' entrato poco dopo le 17, mentre in
farmacia n o n c'erano clienti - ha raccontato la commessa - Alto, magro, aveva u n maglione a collo alto che
gli copriva la bocca e il naso, u n paio di occhiali scuri e u n cappello da pescatore». Lei e il farmacista n o n h
a n n o fatto in tempo a capire cosa stesse accadendo che l'uomo si è diretto verso la cassa. «Ci h a intimato
di stare fermi e h a preso tutti i soldi della cassa ha continuato la vittima - Poi se ne è andato». Inutile il breve
tentativo di inseguimento a piedi tentato dal figlio del farmacista Maffeis lungo la Cremasca: a p o c h e
decine di metri dalla farmacia l'uomo, come in u n film, dopo aver minacciato di di ricerche con elicottero e
posti di blocco in tutta la Provincia. Dalle 17 alle 24 circa è stato u n susseguirsi di notizie incerte, fino alla
soluzione del mistero. L'assenza di d e n u n c e di scomparsa e l'analisi dei filmati di videosorveglianza h a n
n o risolto l'enigma: l'auto utilizzata è stata ritrovata a Milano in zona viale Forlanini. Risulta intestata a u n
ragazzo, denunciato a piede libero, e figlio di u n vigile u r b a n o della metropoli. A guidare la «Panda» era u
n «palo», arrivato forse u n po' in ritardo rispetto al piano prestabilito dai banditi, era invece u n complice, di
Sesto San Giovanni.
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BARIANO
21/06/2013
Giornale di Treviglio
Pag. 21
(tiratura:12000)
VERDELLO (roc) E' ormai a u n a svolta la guerra sulla farmacia di Verdello. La suprema Corte d i
Cassazione, sezioni unite civili, c o n un'ordinanza depositata all'inizio di questa settimana, il 17, h a
dichiarato la giurisdizione ordinaria, e n o n quella amministrativa, p e r decidere in merito alla prosecuzione
del l'attività della «Farmacia di Verdello srl», che, partecipata al 20 p e r cento dal Com u n e e p e r l'80 p e r
cento da u n privato, gestisce la farmacia comunale. «Sarà il giudice d i Treviglio, in primo grado, i n
un'udienza del prossimo ottobre a de cidere - h a detto Gianluca Marinelli, titolare della farmacia privata
"Farina" in via Marconi - E n o n il Tar di Brescia, come pretende d a mesi il C o m u n e e come aveva
sostenuto il tribunale di Bergamo a suo tempo! E' una piccola vittoria, che si s o m m a ai pareri, che vanno
nella d i rezione a noi favorevole, della Corte dei conti, dell'Autorità di vigilanza sui contratti pubblici e del
procuratore generale di Cassazione. A nostro avviso, e lo diciamo d a anni, il C o m u n e h a sbagliato tutto:
a incominciare dalla tipologia d i società scelta, p e r finire c o n il coinvolgimento di u n privato all'80 p e r
cento. Avrebbe dovuto, c o n la licenza in mano, trovare u n direttore e del personale e gestire direttamente la
farmacia comunale. Non comportarsi così. Questi equivoci stanno per trovare una soluzione. Se, come ci
auguriamo, il giudice dovesse decidere p e r l'illiceità della società, il Comune sarebbe esposto gravemente in
termini economici. Questo perché n o n potrebbe venderne u n a parte, il suo 20 per cento, m a dovrebbe
chiuderla del tutto, liquidando i soci. E sono soldi pubblici! Come quelli che sta utilizzando per gli avvocati. Se
dovessimo avere ragione, chiederemo pure i danni. Questa storia e la presenza di u n a farmacia, su cui
ormai esistono dubbi, ci sono costate tantissimo, anche i n termini di fatturato». state attu-
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A ottobre si deciderà il destino dei gestori della farmacia comunale
22/06/2013
Il Cittadino di Monza e Brianza
Pag. 31
Due rapinatori di Solaro arrestati in Liguria
Rapinatori di Solaro in trasferta in Liguria. Sono stati arrestati giovedì due solaresi di 52 e 44 anni, considerati
autori di un colpo avvenuto lo stesso giorno in una farmacia di Loano. I due, nel pomeriggio, si erano
presentati al bancone armati di un coltellino e minacciando il farmacista erano riusciti a scappare con un
bottino di circa mille euro. Poi, però, per festeggiare si sono dati all'alcool. Uno dei due si è ubriacato
completamente ed è finito in ospedale. E' stato così più facile per gli investigatori rintracciarli. I carabinieri di
Loano insieme ai colleghi di Solaro li hanno quindi raggiunti e arrestati per rapina.n
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Provincia
21/06/2013
In Chiari Week
Pag. 36
(pza) La nuova farmacia comunale ha aperto i battenti lo scorso sabato. Aperta dal lunedì al sabato dalle
8.30 alle 12.30 e dalle 15 alle 19.30 e collocata in via Finiletto 11, a fianco del supermercato «Famila». La
farmacia verrà inaugurata con tanto di taglio del nastro e benedizione il prossimo sabato 29 giugno alle 11.30
davanti alla pre senza delle autorità e dei rappresentanti delle istituzioni locali. L'inaugurazione è inserita al
l'interno della settimana dei patroni, in quanto momento importante per la comunità castrez zatese e per
l'Amministrazione comunale che ha lavorato per ottenere la seconda farmacia.
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Sarà inaugurata e benedetta la nuova farmacia comunale
21/06/2013
La Settimana di Saronno
Pag. 13
(tiratura:8000)
NAS NELLA FARMACÌA COMUNALE In attesa dell'esito dei controlli è stato presentato il bilancio 2012
chiuso in positivo ed è stata illustrata l'attività di sostegno di progetti di solidarietà non solo in paese
GERENZANO (gze) La farmacia comunale fa molto discutere. Michele Tolardo, presidente del Cda, ha
presentato mercoledì sera di fronte al consiglio comunale il bilancio consuntivo del 2012 per l'azienda
speciale multi servizi, m a n o n sembra aver trovato il favore del gruppo Lega nord. «L'utile della farmacia per
l'anno precedente supera i 16mila euro, 5 in più rispetto al 2011, e questo significa che la struttura è in
crescita. Anche quest'anno poi siamo riusciti a destinare più di 28mila euro al sociale, soldi spesi per i
fisioterapisti e gli psicologi, per il Cer e per sostenere la popolazione di Haiti duramente colpita dal terremoto.
Nonostante il bilancio sia positivo, ab biamo riscontrato alcune problema tiche come la carenza di personale
che ha portato a troppe ore di straordinari, l'inutilizzo di gare d'appalto per la for nitura di beni, la presenza di
inutili spese per la rappresentanza o l'ac quisto di oggetti di dubbia utilità e l elevata richiesta di rimborso
spese», ha spiegato il presidente Tolardo. Ma se il bilancio ha convinto anche l'oppo sizione, la lista delle
problematiche n o n h a per nulla convinto Silvano Garbelli, Lega, che ha anzi ha c o m m e n tato: «Nulla da
dire sui numeri, anche perché l'utile è in aumento e si è continuata la politica della mia amministrazione di
dare aiuti al sociale, m a sulla relazione che lei ha fatto avrei parecchi dubbi e quindi m i chiedo che cosa
abbia fatto il Cda in u n anno di insediamento». L'ex sindaco h a poi chiesto delucidazioni in merito alla
presenza dei Nas all'interno della farmacia: «I carabinieri h a n n o fatto visita al deposito del negozio,
deposito che voi avete sempre contestato alla mia amministrazione. Il Cda ha fatto anche delle riunioni in
quel posto quindi sapeva cosa ci fosse dentro, perché allora sono dovute intervenire le forze dell'ordine e n o
n ha fatto nulla il consiglio d'amministrazione?». Due venerdì fa in effetti all'interno dei locali della farmacia i
Nas h a n n o eseguito u n so pralluogo, come ha spiegato il sindaco Ivano Campi, e «stiamo attendendo il
verbale che h a n n o redatto dopo i controlli». Quel che è certo è che il Cda si sta muovendo per
regolarizzare le m o dalità di fornitura attraverso le gare d'appalto, così come previsto per legge, e che h a già
assunto part time una nuova farmacista. Per quanto riguarda i compensi è stato invece chiaro l'as sessore al
Bilancio Stefano Viotti, il quale h a affermato: «Nessun compenso per il consiglio d'amministrazione, m a n o
n richiederemo indietro quelli percepiti in precedenza». Eleonora Guzzetti
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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NAS NELLA FARMACÌA COMUNALE
22/06/2013
La Voce di Mantova
Pag. 11
La Sezione mantovana dell'As sociazione Lagunari Truppe anfibie, Associazione d'Arma del Reggimento
lagunari Serenissima lancia un appello a tutte le farmacie del territorio mantovano. L'associazione sta
provvedendo alla raccolta di materiale farmaceutico su richiesta del proprio reggimento attualmente
impegnato in missione di pace Unifil in Libano sotto tutela dell'O.n.u. Tramite il Presidente nazionale il
reggimento, impegnato in territorio libanese, ha fatto pervenire alla propria Associazione una richiesta di
materiale sanitario in particolare medicinali e ha inviato una lista di ciò che serve per alleviare le sofferenze
della popolazione libanese; l'Associazione sta provvedendo a far recapitare lista alle farmacie del mantovano.
L'Associazione confida nella sensibilità delle farmacie facendo presente che anche una sola scatola che
giungerà in missione in terra libanese farà percepire ai medici militari, i quali si trovano ad assistere i civili
negli ospedali da campo allestiti in zona operativa, la solidarietà del popolo italiano. La Sezione Mantovana
dell'Associa zione s'impegna a ritirare ciò che sarà donato e lo consegnerà al Comando del Reggimento
Lagunari. Chi non avesse ricevuto la lista dei materiali richiesti e volesse contribuire può contattare
l'Associazione tramite l'indirizzo mail [email protected] Ogni missione delle forze Armate
Italiane avviene a scopo di pace ed ha carattere umanitario. L'Asso ciazione ha già vinto una precedente
sfida di solidarietà quando, per assistere e soccorrere la popolazione afgana, stremata da oltre tre decenni di
guerra fratricida, il Reggimento ha mobilitato anche la propria Associazione chiedendole di raccogliere
vestiario, materiale, scolastico e giocattoli per bambini e giovani afgani. La sezione s'impegnò e, grazie al
grande sostegno e all'aiu to dei generosi mantovani, le fu possibile raccogliere un autocarro di materiale che
fu consegnato presso il Comando e poi spedito ai lagunari di stanza in Afganistan in aiuto alla popolazione.
Come è accaduto nel caso degli aiuti inviati alla popolazione afgana sopra descritto, l'Associazione, certa
dello spirito solidale e del grande cuore dei mantovani, è sicura di vincere anche questa sfida e poter
soccorrere anche il popolo del Libano. Francesco Farsoni
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Appello dei lagunari di Mantova alle farmacie per la raccolta medicinali
21/06/2013
Settegiorni Bollate - Paderno
Pag. 20
Curarsi all'estero Presto non più necessario il permesso delTAsl
RHO (afm) In Italia il farmaco innovativo non c'è. In Francia, Germania o Austria sì. E se attualmente è
necessaria un'autorizzazione della Asl per recarsi in un altro Paese a curarsi, dal 25 ottobre del 2013 il "via
libera" non sarà più necessario e si potrà andare oltreconfine per assicurarsi le terapie più all'avanguardia,
che nel nostro Paese giungono con circa un anno di ritardo rispetto alla media europea". A spiegarlo è
Giampietro Gasperini, direttore dell'Unità di Oncologia dell'azienda ospedaliera San Filippo Neri di Roma, a
margine della presentazione del congresso del Collegio italiano dei primari oncologi medici ospedalieri
(Cipomo), in programma dal 20 al 22 giugno nella Capitale. «L'Italia - ricorda Gasperini - ha infatti
recentemente recepito la Direttiva europea 2011 /24 del 9 marzo 2011 sull'applicazione dei diritti dei pazienti
relativi all'assistenza sanitaria transfrontaliera. E se fino a oggi il paziente aveva bisogno dell'approvazione
della propria Asl per recarsi all'estero per un'intervento chirurgico o una terapia farmacologica a spese del
servizio sanitario italiano, da ottobre gli basterà partire, effettuare i trattamenti, farsi fare una ricevuta e farsi
poi rimborsare dalla Asl, inclusi viaggio e costi sostenuti da un accompagnatore. A Roma ogni anno, come
centro di riferimento insieme agli Ifo, noi riceviamo circa 300 richieste l'anno di cure all'e st e ro». E con le
nuove norme la domanda potrebbe aumentare, con costi alti per il Ssn. La situazione italiana per quanto
riguarda l'offerta di medicinali innovativi continua dunque a preoccupare gli specialisti, che apprezzano gli
sforzi «messi in campo recentemente dallAgenzia italiana del farmaco (Aifa) - sottolinea il presidente Cipomo,
Roberto Labianca - in particolare per rendere omogenei tempi di autorizzazione e offerta nelle singole
Regioni. Occorre accelerare i tempi di approvazione dei nuovi prodotti e dare più potere d'indirizzo alle
autorità centrali».
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Salute e benessere
21/06/2013
Settegiorni Bollate - Paderno
Pag. 46
Asm, scade la proroga per le farmacie e intanto lascia il presidente
Boccella
GARBAGNATE MILANESE (daf) A fine giugno scade la proroga concessa all'azienda municipalizzata Asm
per gestire le farmacie comunali e le cose si aggravano. Si è dimesso il presidente di Asm Antonio Boccella.
La tendenza del comune è quella proclamata prima e dopo la campagna elettorale: mantenere la gestione
delle farmacie comunali dentro Asm con contabilità separata: «E' un compito arduo per noi tutti ma prima
dobbiamo conoscere il consuntivo del 2012 e valutarlo attentamente - dice il s i n d a c o P i e r M a u r o P i o
l i - giovedì 27 ci sarà l'approvazione. Abbiamo intenzione di risolvere la situazione e non di procrastinarla.
Sono intervenute delle modifiche alle leggi e stiamo studiando con gli avvocati la strada migliore. Sono
fiducioso". Come aveva illustrato dal presidente della commissione di garanzia Vincenzo Soleo il quadro è
preoccupante per le casse comunali: debiti con la banca legati all'area del Polo della sicurezza (l'ex deposito
autobus di via Zenale) ceduto dai comuni limitrofi a Garbagnate. Inoltre il bilancio non esaltante delle tre
farmacie comunali. Nell'intento della predente giunta di centro destra si prospettava la possibilità di cedere
(per 29 anni) la gestione delle farmacie ad una società in cambio di un corrispettivo che secondo i calcoli
poteva pagare il debito attivato con la banca per l'acquisto dell'area di via Zenale ma dopo le proteste
dell'allora opposizione non andò in porto. Il dottor Boccella, raggiunto ad Arcore, risponde con prontezza:
"Sono stato chiamato per una situazione già complessa, non sono riuscito però con il comune a trovare un
punto di incontro. La soluzione c'è. Adesso il comune paga 510 euro di interessi al giorno alla banca che ha
fatto il prestito. Soldi buttati! Io ho sempre lavorato per lo Stato e vedere questi soldi pubblici buttati dalla
finestra mi fa male. Bisognava La sede dell'azienda speciale trasformare quel prestito (che secondo me la
banca non avrebbe dovuto fare) in un mutuo a favore di Gtm e poi cedere l'immobile di via Zenale al comune
che lo faceva fruttare. Oggi non solo si pagano gli interessi ma c'è pure un danno da decremento dell
immobile, perché via Zenale è in stato di abbandono« e poi conclude: «Non deve acquistarlo la Asm ma il
comune perché il comune ha le agevolazioni e non è soggetto di imposta. Ho fatto questa proposta che però
è stata osteggiata da tecnici. Per me la soluzione c'era già nel mese di gennaio 2013. Non si aggira il patto di
stabilità, è una soluzione per non buttare soldi pubblici». Alfredo Draicchio © RIPRODUZIONE RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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GARBAGNATE
21/06/2013
Settegiorni - Alto Milanese
Pag. 15
Tanti servizi alla farmacia comunale
PARABIAGO (sgv) Sono 76 i cittadini che hanno già usufruito dei due servizi che la farmacia comunale di
viale Lombardia ha cominciato di recente e in via sperimentale a erogare: si tratta della scelta e revoca del
medico o del pediatra di base e del cambio di residenza sulla Crs (Carta Regionale dei Servizi), così come il
rilascio dei codici Pin e Puk per attivarla. Trovare questi servizi in farmacia è un notevole vantaggio per i
cittadini, che possono così evitare di recarsi agli sportelli dell'Asl e di attendere ore in coda. Inoltre, es sendo
aperta tutti i giorni da lunedì a sabato, sia il mattino che il pomeriggio, la farmacia offre anche una comodità
(non indifferente per chi lavora), in termini di orario. In farmacia è inoltre possibile prenotare senza spese
aggiuntive e senza perdere tempo agli sportelli dell'ospe dale ogni tipo di esame e di visita specialistica. Il
personale è a disposizione dei clienti anche per la prova (gratuita) della pres sione arteriosa, per l'esame
delle urine e il controllo di glicemia, colesterolo, trigliceridi ed emo globina glicata (circa 5 euro per ciascun
parametro). Nella struttura comunale di viale Lombardia è inoltre possibile ritirare la fornitura gratuita mensile
(autorizzata dall'Asl) dei prodotti per diabetici, per celiaci e per nefropatici e avere consulenze di vari
professionisti.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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SALUTE Molte p e r s o n e h a n n o attivato la carta regionale dei servizi
21/06/2013
Settegiorni - Alto Milanese
Pag. 19
« Farmacia più forte della crisi»
Barbano: «Merito di un'accurata gestione e del personale. A breve questionari e pagamenti di mensa e
retta:»
Il presidente Donato Barbano CERRO (lue) Farmacia comunale promossa a pieni voti. Parola del presidente
a amministratore unico di Amcem Donato Barbano che guida la nuova azienda nata dopo Cea srl. In m e n o
di u n anno si è registrato u n utile netto di 62mila euro che, aggiunti ai 33.333 quale can o n e che l'azienda
versa al C o m u n e per la gestione della farmacia, ecco che l'utile si attesta a poco m e n o di 100mila euro.
«I risultati del primo bilancio sono molto soddisfacenti com m e n t a Barbano - . Aver pro dotto utili per circa 1
Ornila euro al mese nei primi 10 mesi di vita ci fa guardare il futuro con maggiore tran quillità e buone
prospettive di sviluppo. Ciò assume u n valore ancora più importante poiché questo risultato è stato
conseguito nel peggior ano di crisi dal Dopoguerra a oggi oltre a ri levare che nel 2012 si sono susseguiti p r
o v v e d i m e n t i governativi volti a diminuire la redditività delle farmacie». Spicca i n s o m m a l'attività
della farmacia comunale di via Cappuccini: « L'utile - ricorda Barbano è innanzitutto il risultato di un'accorta
gestione della struttura. Siamo contenti che moltissimi cittadini scelgano la farmacia co munale per le loro
necessità: se i risultati sono que sti lo dobbiamo alla gra titudine dei cerresi verso la farmacia e alla
professionalità del personale che vi opera, vuol dire investire su u n bene di proprietà dei cittadini che,
attraverso l'incremento dei servizi al la cittadinanza, restituisce ciò che guadagna». Proprio la farmacia si
sposterà passando al civico 5 di via Cappuccini: u n «salto» di 10 metri. «In questo m o d o raddoppieremo gli
spazi garantendo u n a più ade guata privacy nell'effettuare gli acquisti e u n luo go più accogliente e
confortevole per attendere il proprio turno». Continue rà poi il lavoro «in rete» con l'assessorato alla Cultura e
Servizi sociali per sconti agli over 65 anni, « I n f o r m a salute, «Card 0 -14» e altro ancora, a breve via ai
questionari per sondare la soddisfazione dei clienti e il sito web. « «E da settembre via al nuovo sistema di
pagamento di mensa, servizi sociali, retta scuola materna direttamente dalla farmacia» annuncia Bar bano.
Alessandro Luè
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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COMUNE Il presidente di Amcem rende noto il bilancio del primo anno: la struttura funziona bene
21/06/2013
Nuovo - N.25 - 27 giugno 2013
Pag. 110
FERMENTI LATTICI: RINFORZA LE DIFESE IN VISTA DELLE VACANZE
Non hanno controindicazioni, combattono stipsi e pancia gonfia
Paola Scaccabarozzi
AIUTANO IL SISTEMA IMMUNITARIO? Stimolano la produzione I di batteri buoni, in grado di tenere a bada
quelli cattivi che si formano nell'intestino. La funzionalità di quest'ultimo organo è importante perché il sistema
immunitario intestinale rappresenta il 70 per cento circa di quello ospitato in tutto il corpo umano.
PREVENGONO L'ASMA E LE ALLERGIE? A confermarlo è una reI cente ricerca inglese: ha dimostrato che,
incrementando la presenza di flora batterica buona, aumentano gli anticorpi contro le allergie. SONO UTILI
PRIMA DI PARTIRE PER UN VIAGGIO? Bisognerebbe prenderli I prima e durante i viaggi verso mete
esotiche. O nel corso di vacanze in cui si consumano molti pasti fuori casa (soprattutto pesce e crostacei).
Non conoscendo il livello di igiene del luogo, si rischia di essere colpiti dalla cosiddetta "diarrea del
viaggiatore". SONO UN RIMEDIO CONTRO LA STIPSI? Si deve ricordare che I una parte di ciò che
espelliamo è costituito da batteri. L'assunzione di probiotici può aumentare la massa dei residui, renderla più
morbida, contrastando la stipsi. VANNO UTILIZZATI IN CASO DI DIARREA? fermenti lattici sono utili in caso
di diarrea acuta, in associazione alla reidratazione e a una dieta corretta, perché aiutano l'organismo a
riequilibrare la flora intestinale, che è stata alterata: ciò infatti rappresenta la causa del disturbo. SI
UTILIZZANO DURANTE UNA CURA CON ANTIBIOTICI? L'assunzione di antibiotici determina sempre
un'alterazione della microflora intestinale. Questo squilibrio può indurre la comparsa di diarrea, che può
essere prevenuta con l'assunzione di fermenti lattici. SI TROVANO SOLO NEGLI INTEGRATORI? Si
possono assumere anche attraverso il consumo di yogurt, latte, formaggi molli, cereali e banane. Tuttavia, è
possibile acquistarli anche in farmacia o al supermercato in bustine, compresse, integratori o in boccette da
bere. I MEGLIO SE HANNO PIÙ CEPPI? Dipende da quale obiett i v o si vuole raggiungere. Nel caso del
controllo di una diarrea acuta è sufficiente un solo ceppo di lieviti o di batteri sotto forma di spore. Quando si
vuole favorire il riequilibrio e la ricolonizzazione della flora intestinale, è preferibile usare un mix di ceppi (per
esempio, lactobacilli con bifidobatteri). OCCORRE EVITARLI IN CASO DI CRAMPI ADDOMINALI? L'uso di
fermenti lattici I durante un episodio di enterocolite acuta con crampi (dovuta spesso a intossicazioni
alimentari) non procura sollievo dai dolori. Ma la loro somministrazione è utile per riequilibrare la flora,
soprattutto se si stanno assumendo antibiotici. AIUTANO A MANTENERE LA PANCIA PIATO? meteorismo,
cioè l'ecI cessiva presenza di gas nell'addome, è legato a molti fattori: come la scorretta alimentazione,
l'insufficiente produzione di enzimi digestivi, lo stress e lo squilibrio della microflora intestinale con eccesso di
batteri che producono gas. I fermenti lattici, correggendone l'eccesso, contribuiscono a mantenere la pancia
piatta. SERVONO IN CASO DI ACNE? Non ci sono ricerche che dimostrino l'utilità dei probiotici per
combattere l'acne. Alcuni pazienti riferiscono, però, di aver tratto giovamento dalla loro assunzione,
specialmente se all'origine del problema c'è un'infiammazione.
Foto: ALLONTANAMI LA GISTjTE
Foto: Per le donne, assumere fermenti lattici con regolarità è una sana abitudine. Aiutano a prevenire molte
malattie, tra cui la cistite: accade perché riequilibrano la flora intestinale e impediscono la proliferazione
dell'escherichia coli, il batterio che la provoca.
Foto: Con la consulenza del dottore EDOARDO FELISI, medico, titolare del modulo di Probiotici del Master in
Prodotti nutraceutici della Facoltà di Farmacia dell'Università degli Studi di Pavia.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Utili tutto l'anno, in estate prevengono le infezioni intestina» da viaggio SALUTE sì o no?
21/06/2013
01:19
IlFarmacistaOnline.it
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In occasione del primo giorno d'estate, che fa subito pensare alle vacanze, l'Assosalute (l'Associazione
Nazionale farmaci di automedicazione) ha preparato un promemoria su come allestire un piccolo 'kit
standard' per le medicine da portarsi viaggio, a base di farmaci di automedicazione utile in viaggio.
21 GIU - Scatta ufficialmente oggi il primo giorno d'estate ma un caldo soffocante si fa già sentire da diverse
settimane. Le valige sono pronte dunque per i primi vacanzieri che si accingono a partire per le prossime
vacanze estive, forse più corte per l'effetto crisi ma comunque essenziali, per ricaricare le pile dopo un lungo
inverno. È vero che pensare a malesseri e farmaci prima di partire non è esattamente piacevole ma anche
questa è una cosa che va fatta e molti italiani sono ormai consapevoli che per scongiurare qualsiasi rischio
ed evitare situazioni di panico, qualunque sia la nostra meta estiva, occorre fare un salto in farmacia e farsi
guidare dal buon senso - e se necessario dall'aiuto del farmacista - per allestire un piccolo 'kit standard', un
apposito beauty per le medicine da portarsi viaggio, a base di farmaci di automedicazione. Per quanto brevi,
infatti, tutti i viaggi nascondono insidie di ogni sorta: un po' di tosse, una scottatura del sole, una lieve
contusione, un arrossamento degli occhi, una puntura d'insetto. Insomma, c'è più di un motivo per preparare
il kit salva-vacanze, che tra un bikini e un infradito, deve necessariamente trovare uno spazio nelle valige dei
vacanzieri. I farmaci da portare in vacanza per curare i piccoli malesseri sono appunto quelli di
automedicazione o da banco (chiamati anche OTC dall'inglese Over The Counter), ossia quelli senza obbligo
di prescrizione, riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride apposto sulla confezione e acquistabili senza
ricetta medica perché nel loro impiego diffuso e di lungo corso si sono dimostrati sicuri, efficaci ed hanno
ricevuto un'apposita autorizzazione da parte dell'Autorità Sanitaria. Prima di assumerli è necessario tuttavia
leggere con attenzione il foglietto illustrativo, utilizzare il farmaco al massimo per 3-4 giorni e, se non ci sono
miglioramenti, rivolgersi al medico. Inoltre, se ad essere affetto dal disturbo è un bambino, un anziano, una
donna in gravidanza o una persona in terapia cronica per un'altra malattia (ad esempio per la pressione, per il
cuore etc.), è bene rivolgersi prima al medico/farmacista. In ogni caso, leggere sempre il foglietto illustrativo.
Ecco quali mettere in valigia Gli antidolorifici/antinfiammatori e antipiretici Creme e pomate contro le irritazioni
della pelle (antistaminici e cortisonici a bassa media potenza) Disinfettanti per la gola Farmaci contro la
cattiva digestione (antiacidi e pro cinetici) Lassativi Melatonina e altri prodotti contro il jet-lag Il kit del pronto
soccorso (disinfettanti, garze sterili e cerotti) Antidiarroici Non bisogna poi dimenticarsi di portare con sé i
farmaci con ricetta che si assumono abitualmente (ad esempio quelli per la pressione alta, per il cuore, la
pillola anticoncezionale, etc.) Le regole per una corretta conservazione dei farmaci in vacanza (e non solo...)
Come riportato nei foglietti illustrativi, la validità del farmaco è legata anche alla sua corretta conservazione.
Ecco le precauzioni da ricordare quando si è in viaggio: Evitare forti sbalzi di temperatura: è consigliabile non
superare i 30°C (meglio mantenersi sui 25°C) per cui è bene non lasciare i farmaci in macchina sotto il sole:
dentro l'auto si raggiungono facilmente temperature molto elevate. Sono dannose anche le temperature
troppo basse, per cui ad esempio se si viaggia in aereo è sempre meglio tenere la valigetta dei farmaci nel
bagaglio a mano: nelle stive degli aerei la temperatura scende anche di molti gradi sotto lo zero. Accertarsi
sempre delle modalità di conservazione indicate dai foglietti illustrativi: alcuni farmaci, infatti, prevedono una
conservazione in frigorifero. Prestare attenzione all'umidità: l'umidità, presente per esempio in un bagno non
ben aerato, può alterare compresse, capsule e cerotti medicati. E' importante ricordarsi di eliminare il
batuffolo di cotone che a volte si trova all'interno delle confezioni perché può trattenere l'umidità. Non
sostituire mai la confezione originale: la confezione dei farmaci aiuta a rendere sempre riconoscibile un
farmaco; riporta la data di scadenza e conservandola siamo certi di non perdere il foglietto illustrativo, fonte
preziosa di informazioni quali le modalità di assunzione, il corretto dosaggio e gli eventuali effetti indesiderati.
Bisogna quindi anche evitare d'inserire farmaci diversi in una sola confezione o mescolarli in uno stesso
contenitore per risparmiare spazio in valigia. Conservare i farmaci lontano dalla portata dei bambini: questa è
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Farmaci . I consigli di AssoSalute per una vacanza senza imprevisti
21/06/2013
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IlFarmacistaOnline.it
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una regola da seguire sempre, a casa come nel luogo di vacanza.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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21/06/2013
09:00
Lettera43
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Ue: sigarette elettroniche in farmacia
(© Thinkstockphotos) Sigarette elettroniche. Novità in vista nella direttiva europa sul tabacco anche per le ecig, le sigarette elettroniche. Nel testo concordato oggi dai ministri della Salute, riuniti nel Consiglio di Sanità
a Lussemburgo, si prevede infatti che i prodotti che contengono nicotina oltre certi livelli debbano essere
autorizzati come farmaci. IL REGOLAMENTO DEI FARMACI. In particolare ogni e-cig che contiene almeno 1
mg di nicotina sarà soggetta al regolamento dei farmaci e richiederà quindi un'autorizzazione all'immissione
in commercio. Ogni sigaretta elettronica con meno di 1 mg di nicotina sarà regolata invece dalla direttiva
tabacco, e dovrà contenere specifiche avvertenze. LE PROTESTE DELL'ASSOCIAZIONE. L'Associazione
nazionale fumo elettronico (Anafe) ha detto di aver accolto «con stupore le dichiarazioni del ministro della
Salute Beatrice Lorenzin sulla sigaretta elettronica, che risultano quanto meno contraddittorie. La direttiva
europea che il ministro giudica ragionevole, infatti», ha dichiarato Massimiliano Mancini, presidente
dell'Anafe, prevede che l'e-cig contenente nicotina possa essere immessa sul mercato solo se autorizzata a
norma della direttiva, che altro non è che la direttiva che regolamenta i medicinali per uso umano. Ciò
porterebbe di fatto a un'equiparazione della sigaretta elettronica ai farmaci e la vendita verrebbe limitata alle
sole farmacie». UN PARERE CONTRASTANTE. Quanto prevede la direttiva europea insomma, secondo
l'Anafe, è in contrasto col parere del Consiglio superiore di sanità che lo scorso 4 giugno aveva chiaramente
detto che la sigaretta elettronica non può essere considerato un farmaco. Venerdì, 21 Giugno 2013
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Ultime Notizie Lettera43
21/06/2013
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apposito beauty per le medicine da portarsi viaggio, a base di farmaci di automedicazione. Per quanto brevi,
infatti, tutti i viaggi nascondono insidie di ogni sorta: un po' di tosse, una scottatura del sole, una lieve
contusione, un arrossamento degli occhi, una puntura d'insetto. Insomma, c'è più di un motivo per preparare
il kit salva-vacanze, che tra un bikini e un infradito, deve necessariamente trovare uno spazio nelle valige dei
vacanzieri. I farmaci da portare in vacanza per curare i piccoli malesseri sono appunto quelli di
automedicazione o da banco (chiamati anche OTC dall'inglese Over The Counter), ossia quelli senza obbligo
di prescrizione, riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride apposto sulla confezione e acquistabili senza
ricetta medica perché nel loro impiego diffuso e di lungo corso si sono dimostrati sicuri, efficaci ed hanno
ricevuto un'apposita autorizzazione da parte dell'Autorità Sanitaria. Prima di assumerli è necessario tuttavia
leggere con attenzione il foglietto illustrativo, utilizzare il farmaco al massimo per 3-4 giorni e, se non ci sono
miglioramenti, rivolgersi al medico. Inoltre, se ad essere affetto dal disturbo è un bambino, un anziano, una
donna in gravidanza o una persona in terapia cronica per un'altra malattia (ad esempio per la pressione, per il
cuore etc.), è bene rivolgersi prima al medico/farmacista. In ogni caso, leggere sempre il foglietto illustrativo.
Ecco quali mettere in valigia Gli antidolorifici/antinfiammatori e antipiretici Creme e pomate contro le irritazioni
della pelle (antistaminici e cortisonici a bassa media potenza) Disinfettanti per la gola Farmaci contro la
cattiva digestione (antiacidi e pro cinetici) Lassativi Melatonina e altri prodotti contro il jet-lag Il kit del pronto
soccorso (disinfettanti, garze sterili e cerotti) Antidiarroici Non bisogna poi dimenticarsi di portare con sé i
farmaci con ricetta che si assumono abitualmente (ad esempio quelli per la pressione alta, per il cuore, la
pillola anticoncezionale, etc.) Le regole per una corretta conservazione dei farmaci in vacanza (e non solo...)
Come riportato nei foglietti illustrativi, la validità del farmaco è legata anche alla sua corretta conservazione.
Ecco le precauzioni da ricordare quando si è in viaggio: Evitare forti sbalzi di temperatura: è consigliabile non
superare i 30°C (meglio mantenersi sui 25°C) per cui è bene non lasciare i farmaci in macchina sotto il sole:
dentro l'auto si raggiungono facilmente temperature molto elevate. Sono dannose anche le temperature
troppo basse, per cui ad esempio se si viaggia in aereo è sempre meglio tenere la valigetta dei farmaci nel
bagaglio a mano: nelle stive degli aerei la temperatura scende anche di molti gradi sotto lo zero. Accertarsi
sempre delle modalità di conservazione indicate dai foglietti illustrativi: alcuni farmaci, infatti, prevedono una
conservazione in frigorifero. Prestare attenzione all'umidità: l'umidità, presente per esempio in un bagno non
ben aerato, può alterare compresse, capsule e cerotti medicati. E' importante ricordarsi di eliminare il
batuffolo di cotone che a volte si trova all'interno delle confezioni perché può trattenere l'umidità. Non
sostituire mai la confezione originale: la confezione dei farmaci aiuta a rendere sempre riconoscibile un
farmaco; riporta la data di scadenza e conservandola siamo certi di non perdere il foglietto illustrativo, fonte
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21/06/2013
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una regola da seguire sempre, a casa come nel luogo di vacanza. 21 giugno 2013 © Riproduzione riservata
21/06/2013
04:37
Yahoo Finanza
Sito Web
News
Nel 2012 gli integratori alimentari hanno sviluppato un valore pari a 7,5 miliardi di euro in Europa occidentale,
con una crescita dell'1,5% rispetto al 2011. In questo contesto l'Italia risulta essere il primo paese nelle
vendite di integratori e vitamine, con una quota a valore che supera 1,6 miliardi di euro. E' quanto emerge
dalla ricerca Euromonitor International's Passport per FederSalus, presentati oggi a Senago (Milano) in
occasione della XIV Convention Nazionale dell'Associazione. Ad essere acquistate maggiormente sono le
vitamine per le quali si registrano vendite pari a 2 miliardi di euro, con una crescita dell'1% nel periodo 20072012: oltre 1,2 miliardi di euro derivano dalla vendita di multivitaminici. La Farmacia e la Parafarmacia si
confermano i canali di acquisto privilegiati, con una quota a valore pari al 62%, mentre nella Gdo si effettua il
21% delle vendite. Inizia ad assumere un certo rilievo la vendita su canali non tradizionali come internet, che
raggiunge quota 17% e mostra un trend in costante crescita. Il medico e il farmacista si confermano gli
influenti principali nella scelta dell'integratore. In particolare, al momento dell'acquisto in farmacia, l'attenzione
del consumatore non è soltanto focalizzata sul prodotto da comprare, ma sul processo e sull'esperienza di
acquisto, che diviene un momento per prendersi cura di sé e per realizzare il proprio progetto di salute,
innescando un confronto con il farmacista per acquisire nuove competenze sulla propria salute e
sull'integratore selezionato. Sapere, essere consapevoli, saper scegliere e confrontare i prodotti, insomma
sentirsi competenti, sono aspetti di un nuovo modello di consumo che già viene messo in atto al di fuori del
mondo della salute, e si intreccia alla ricerca di notizie sul web: ben il 65% di chi naviga regolarmente su
internet, infatti, si affida alla rete per reperire informazioni sulla salute. [1] Internet Retailing, Direct Selling,
Other Channels.
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Integratori alimentari, FederSalus: mercato va a gonfie vele
PROFESSIONI
24 articoli
22/06/2013
Il Sole 24 Ore
Pag. 17
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Allarme per la ricerca sanitaria
LE RICHIESTE DEL SETTORE Il leader di Farmindustria Massimo Scaccabarozzi: «Servono un patto di
stabilità, incentivi all'innovazione e rispetto del marchio»
Ilaria Vesentini
PARMA
Non c'è in Italia luogo più emblematico del Centro ricerche di Chiesi Farmaceutici a Parma per raccontare
l'eccellenza nazionale dell'industria del farmaco e l'urgenza di politiche che salvaguardino un patrimonio
manifatturiero che il Paese non si può permettere di disperdere. Quello di Chiesi è il più grande sito di R&S
lungo lo Stivale, 420 ricercatori al lavoro, 200 milioni di euro investiti ogni anno (il 18% dei ricavi, il doppio
della media europea) e 20 brevetti prodotti. Ed è qui che Farmindustria ha organizzato ieri la terza tappa del
tour itinerante con cui mira a sensibilizzare il sistema-Paese sulla "produzione di valore" che il settore
rappresenta e sulla sua preoccupante sofferenza (11.500 addetti persi dal 2006), dopo anni di misure
discriminatorie.
«Noi rappresentiamo più di 200 imprese al top per propensione all'innovazione e all'export che vogliono
continuare a investire in questo Paese, ma non possiamo più permetterci di essere l'unico settore che si fa
carico dei tagli alla spesa pubblica», esordisce Lucia Aleotti, vicepresidente Farmindustria con delega allo
Sviluppo industriale. Con 1,2 miliardi investiti ogni anno in R&S, ossia il 12% degli investimenti totali del
manifatturiero, l'industria italiana del farmaco - 174 stabilimenti produttivi e 64mila addetti diretti - è leader per
propensione all'innovazione, con un tasso cinque volte superiore alla media, e secondo produttore europeo
dietro alla Germania. «Portiamo ogni anno a questo Paese 26 miliardi di ricchezza (di cui il 67% è export,
ndr), 4,4 miliardi di salari, 1,4 miliardi di imposte dirette, siamo l'unico comparto manifatturiero, secondo
Bankitalia, che dal 2007 a oggi non ha perso valore. Eppure dall'inizio della crisi al 2011 ci siamo dovuti far
carico di 11 miliardi di oneri, e di altri 4 miliardi l'anno nel triennio successivo, per misure di spending review.
Siamo rimasti un pilastro dell'economia nonostante le 44 manovre che ci hanno colpito e una spesa sanitaria
del 26% inferiore alla media Ue. La nostra parte l'abbiamo già fatta», aggiunge il presidente di Farmindustria,
Massimo Scaccabarozzi, per introdurre le richieste al sistema politico: un patto di stabilità triennale; incentivi
all'innovazione; semplificazione degli iter autorizzativi; rispetto del marchio.
La richiesta di una prospettiva stabile di finanziamenti e programmazione è sposata dal presidente della
Regione Emilia-Romagna, Vasco Errani, che torna a riproporre un «Patto per la salute». «Basta azioni
difensive, serve un'azione straordinaria per lo sviluppo», tuona il numero uno di Confindustria EmiliaRomagna, Maurizio Marchesini, che con la sua azienda bolognese di packaging è un rappresentante di punta
dell'indotto farmaceutico (che aggiunge 13,5 miliardi di valore prodotto, 60mila addetti e 512 milioni di
investimenti ai numeri dell'industria del farmaco). «Il decreto del fare - aggiunge - è positivo lì dove prevede
fondi agevolati per l'acquisto di attrezzature sul modello della Sabatini, ma i mesi di attesa dei decreti attuativi
bloccano ulteriormente il mercato, un effetto paradosso».
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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EMILIA ROMAGNA R&S. Dall'inizio della crisi 15 miliardi di oneri sull'industria del farmaco
22/06/2013
QN - Il Resto del Carlino - Ed. nazionale
Pag. 36
(diffusione:165207, tiratura:206221)
Farmindustria, l'Associazione delle imprese del farmaco, ha avviato un tour itinerante dal titolo «Produzione di
valore, un patrimonio industriale che l'Italia non può perdere», manifestazione che dopo le tappe di Sesto
Fiorentino e Bologna è approdata ieri presso Chiesi Farmaceutici a Parma. La farmaceutica in Italia ogni
anno investe 1,2 miliardi di euro in ricerca e sviluppo, il settore con la più elevata quota di imprese innovative
(81%), dato per il quale l'Italia è seconda in Europa solo alla Germania. All'iniziativa sono intervenuti
manager, tecnici, imprenditori (Alberto Chiesi, Lucia Aleotti, Fabio Pammolli, Paolo Chiesi, Daniele
Finocchiaro, Massimo Scaccabarozzi) e autorevoli rappresentanti delle istituzioni.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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L'industria del farmaco investe in ricerca
22/06/2013
QN - Il Giorno - Ed. nazionale
Pag. 36
(diffusione:69063, tiratura:107480)
Farmindustria, l'Associazione delle imprese del farmaco, ha avviato un tour itinerante dal titolo «Produzione di
valore, un patrimonio industriale che l'Italia non può perdere», manifestazione che dopo le tappe di Sesto
Fiorentino e Bologna è approdata ieri presso Chiesi Farmaceutici a Parma. La farmaceutica in Italia ogni
anno investe 1,2 miliardi di euro in ricerca e sviluppo, il settore con la più elevata quota di imprese innovative
(81%), dato per il quale l'Italia è seconda in Europa solo alla Germania. All'iniziativa sono intervenuti
manager, tecnici, imprenditori (Alberto Chiesi, Lucia Aleotti, Fabio Pammolli, Paolo Chiesi, Daniele
Finocchiaro, Massimo Scaccabarozzi) e autorevoli rappresentanti delle istituzioni.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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L'industria del farmaco investe in ricerca
22/06/2013
La Gazzetta dello Sport - Ed. nazionale
Pag. 26
(diffusione:368484, tiratura:513197)
Welchselberger « Mai parlato di doping con Alex»
«Non ho mai parlato di doping con Schwazer e
ne io ne i miei cavalli siamo mai stati trovati positivi». Lo dice Karl Wechselberger, il
fantino che secondo la Procura potrebbe essere un destinatario dei farmaci dopanti acquistati da Alex in
Turchia.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
155
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LA SMENTITA
22/06/2013
QN - La Nazione - Ed. nazionale
Pag. 36
(diffusione:136993, tiratura:176177)
Farmindustria, l'Associazione delle imprese del farmaco, ha avviato un tour itinerante dal titolo «Produzione di
valore, un patrimonio industriale che l'Italia non può perdere», manifestazione che dopo le tappe di Sesto
Fiorentino e Bologna è approdata ieri presso Chiesi Farmaceutici a Parma. La farmaceutica in Italia ogni
anno investe 1,2 miliardi di euro in ricerca e sviluppo, il settore con la più elevata quota di imprese innovative
(81%), dato per il quale l'Italia è seconda in Europa solo alla Germania. All'iniziativa sono intervenuti
manager, tecnici, imprenditori (Alberto Chiesi, Lucia Aleotti, Fabio Pammolli, Paolo Chiesi, Daniele
Finocchiaro, Massimo Scaccabarozzi) e autorevoli rappresentanti delle istituzioni.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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L'industria del farmaco investe in ricerca
22/06/2013
La Gazzetta di Parma
Pag. 2
(diffusione:42090, tiratura:51160)
Errani era a Parma per un convegno
Al momento della scossa principale delle 12.33, il presidente della Regione Emilia Romagna, Vasco Errani,
era a Parma, al nuovo Centro Ricerche della Chiesi Farmaceutici, in occasione di un convegno sull'industria
del farmaco organizzato da Farmindustria. Il governatore, quando la terra ha cominciato a tremare, era sul
palco, tra i relatori del congresso. Subito dopo Errani si è assentato per ottenere notizie sull'accaduto; dopo
qualche istante è tornato in sala e ha preso la parola per tranquillizzare la platea: «Al momento - ha
comunicato -, non è stato registrato nessun danno a cose e a persone».
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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EMILIA ROMAGNA
22/06/2013
La Gazzetta di Parma
Pag. 34
(diffusione:42090, tiratura:51160)
La produzione sfiora i 26 mld con 174 siti e 63.500 addetti
II La farmaceutica è un patrimonio del manifatturiero italiano che muove investimenti, lavoratori e ricerca. Le
fabbriche sono 174, gli addetti 63.500, di cui il 90% è formato da laureati e diplomati; nell'indotto sono altri 60
mila. Solo in ricerca e sviluppo lavorano 5.950 persone. La produzione, che sfiora i 26 miliardi (seconda in
Europa, dopo la sola Germania), è soprattutto destinata (il 67%) all'export, che, nel settore, è aumentato del
44% negli ultimi 5 anni, rispetto al +7% della media manifatturiera. Gli investimenti ammontano a 2,4 miliardi:
la metà su ricerca e sviluppo, l'a l t ra metà in produzione.In un contesto nazionale di eccellenza, la nostra
regione è protagonista, con 3.300 addetti, a cui se ne aggiungono 6 mila dall'indotto. Tra Parma, Modena e
Bologna ci sono ben 15 aziende farmaceutiche. Importante il radicamento del settore nella nostra provincia,
che è quella a maggior presenza farmaceutica in regione e tra le prime 10 in Italia. Inoltre, a Parma, la
farmaceutica è terza a livello di export, dietro solo ad alimentare e meccanica; l'export dei farmaci
rappresenta l'11% dell'export totale della provincia e l'85% di quello hi-tech. «Se consideriamo l'indotto,
l'industria farmaceutica dà lavoro a oltre 123 mila addetti - osserva Lucia Aleotti, vicepresidente di
Farmindustria, intervenuta in apertura di lavori -: sono più di quelli del settore tessile, che da sempre è uno
dei simboli del made in Italy. Inoltre, l'81% dei nostri associati svolge attività di innovazione tramite
investimenti in ricerca e sviluppo». Un patrimonio che rischia di sgretolarsi: «La perdita di 11.500 addetti
(negli ultimi 6 anni, ndr) e il calo degli studi clinici (-23% nel 2008-2011, ndr) rappresentano un allarme - con
tinua la Aleotti -. Per uscire da questo momento difficile, non chiediamo incentivi, ma che vengano accolte le
nostre proposte a costo zero, prima fra tutte quella del patto di stabilità triennale». u a.d.b.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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I numeri del comparto, secondo in Europa solo alla Germania
22/06/2013
La Gazzetta di Parma
Pag. 34
(diffusione:42090, tiratura:51160)
Chiesi, la ricerca come mission Gsk punta su Parma
Una storia nata negli anni Trenta, con soli due dipendenti, quella della parmigiana Chiesi Farmaceutici. Oggi,
a distanza di poco più di 80 anni ne conta 3.800 e fattura 1 miliardo e 107 milioni di euro . Il racconto è di
Paolo Chiesi, vicepresidente e direttore R&S. Nel 2011, l'inaugurazione del nuovo Centro Ricerche, dove si è
svolto il convegno di Farmindustria: 90 milioni di investimento. Gli addetti impiegati in ricerca e sviluppo sono
444 e, ogni anno, vengono brevettati oltre 20 prodotti innovativi. Gli investimenti di Chiesi, però, non finiscono
qui: «32 milioni sono stati destinati alla produzione di un nuovo farmaco per la neonatologia e, entro dicembre
2015, investiremo altri 22 milioni per il sito di Blois, in Francia, dove ci saranno altri 40 posti di lavoro».
Questo nonostante lo scenario non sia favorevole: «In Francia e Inghilterra, per esempio - conclude Chiesi -,
ci sono meno tasse e norme più favorevoli». A San Polo di Torrile, invece, ha sede da 30 anni il sito
principale della multinazionale Gsk, presentato dall'ad e direttore generale, Daniele Finocchiaro: «A San Polo
c'è l'anello di congiunzione tra la ricerca e la produzione - sottolinea -: tutto ciò che per l'azienda è complesso
viene fatto lì». Ci lavorano 500 addetti con 10 milioni annui di investimenti annui.
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Storie
22/06/2013
La Sicilia - Ed. nazionale
Pag. 33
(diffusione:64550, tiratura:80914)
«A sbafo sull'Alibus» La scorsa settimana rientro da Firenze con un volo aereo e decido di usufruire del bus
Amt, il "famoso alibus", visto che dovevo recarmi alla stazione centrale. Sono le 22 circa ed esco dalla
stazione aerea seguendo le indicazioni "bus, taxi", opportunamente disseminate lungo il percorso interno.
Durante il tragitto cerco con gli occhi un botteghino Amt per poter acquistare il biglietto ma non trovo nulla.
Arrivo sotto il palo Amt e da lì intravedo le macchinette automatiche delle linee extraurbane ma nulla riguardo
l'Amt. Guardo attentamente il palo e non trovo nessuna indicazione circa orari dei bus, frequenza, indicazione
dell'ultima corsa notturna, botteghino più vicino fornito di biglietti. Ritorno indietro, valigia a seguito, e
all'interno nell'aerostazione chiedo uno dopo l'altro ai cassieri dei vari bar che si susseguono se sono forniti di
biglietto Amt, ma nulla da fare. Al quarto tentativo mi viene indicato un botteghino di "gratta e vinci" che, se
aperto, è fornito di biglietti Amt. Sono fortunato, il botteghino è aperto! Ritorno indietro aspetto il bus, non so
se ho perso qualche corsa, e appena questo arriva salgo, timbro il biglietto (sono solo) e mi siedo. Dopo
qualche minuto arrivano due gruppetti di giovani turisti che si rivolgono all'autista chiedendo il biglietto
(funziona così in tutta europa) ma questi fa capire che possono sedere. A questo punto mi alzo e chiedo
spiegazioni all'autista che in sintesi mi dice che l'azienda pretenderebbe che lui tenesse i biglietti ma lui non
lo fa perché si infastidisce a tenere soldi, biglietti, visto che deve pensare a guidare e rispettare gli orari e in
ogni caso non è di sua competenza. Candidamente ammette che centinaia di persone giornalmente
usufruiscono gratuitamente della linea urbana per colpa dell'azienda (?), del sindaco, di Berlusconi, di Monti,
di Letta... Non trovo argomenti per rispondere a motivazioni farneticanti e a un elemento che non fa nulla per
tutelare il posto di lavoro in una azienda notoriamente in difficoltà economiche. Nel contempo penso ai tanti
giovani (e non solo) disoccupati, che farebbero salti di gioia per un posto di lavoro all'Amt. Alle 22,30
partiamo e siamo in sette. Solo il sottoscritto ha il biglietto che ho conservato gelosamente per promemoria.
Rifarò lo stesso itinerario almeno tra cinque anni, prima delle prossime elezioni, per constatare se nel
frattempo, a parte le chiacchiere, qualcosa è cambiato. Vincenzo Costantino «Nostalgia di via Etnea»
Osservando dal bus Brt la via Etnea, la nostra "strada ritta", ho annotato ben 26 botteghe sfitte dove
campeggiavano molti "affittasi" e "cedesi attività". La (ex commerciale) vecchia strada, tanto cara a nostri
scrittori, da Vitaliano Brancati al fine scrittore giornalista Lucio Sciacca (che ebbi il piacere di conoscere), e
tanti ancora. Ma anche l'editorialista Tony Zermo, su questo giornale, ha decantato vari personaggi che
animavano via Etnea: "I belli" del Central Corona, la famosa "Cassariata", gli arancini di Giardini, la prima
"Pasticceria Svizzera" di A. Caviezel & C. che conquistò i catanesi con pastine da dessert e pasticcini di
finissima qualità. Certo le nostalgie non servono a nulla. Si potrebbe pensare che questi ricordi possano
risolversi in canti lamentarsi di felicità perdute. Non è così. C'è un inno gioioso di vita vissuta e assaporata nel
passato. Catania si caratterizza anche in ciò che è scomparso. Anche se questi ricordi, sono velati da...
tristezza! Nuccio Mirabella «Il raddoppio ferroviario se serve va fatto» Vabbè che una cordata di architetti che
ritenta puntualmente la scalata all'Ordine, nel programma elettorale, per essere in sintonia con il Governo e il
trend nazionale, ha evitato perfino il termine " opere pubbliche" (e a chi gliele facciamo fare, le opere
pubbliche, ai marziani?! O ai soliti noti?!) ma sulla ferrovia all'interno di Catania bisogna essere chiari: uopira
pubblica iè. E c'è nel carniere un miliardo di euro. Ora io credo che il sindaco Bianco, con cui l'anno scorso (il
23 giugno per l'esattezza, e c'era anche Stancanelli) abbiamo fatto il trenino di protesta contro Rfi attorno a
Castello Ursino, debba fare un ragionamento spietato: se questo raddoppio ferroviario serve realmente a
Catania e alla Sicilia, va fatto spostando tutto a monte di Catania, stazione compresa. Un miliardo (e altre
risorse possono esser chieste come compensazione per la mancata realizzazione del Ponte) è la cifra
disponibile, ed è atta allo scopo. Se non serve a Catania e alla Sicilia dacchè i treni viaggiano ormai vuoti, lo
si metta a dormire e si pensi ad altro. Chiunque guardi i due tracciati - quello di Rfi e quello 'alternativo'
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Lo dico a La Sicilia
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(pubblicati per l'ennesima volta su La Sicilia di oggi 19 giugno) si rende conto che entrambi sconquassano la
città perforandola inutilmente e semiseppellendo la stazione ferroviaria (sogni vetero - modernisti...) non
risolvendo il grave problema della curvatura dei binari e condannando la città a avere un rapporto sempre più
nevrotico col mare. Naturalmente, la stazione a monte si lega con l'altra importantissima storia della Tav (dico
Tav, non treni a velocità light) del collegamento con Palermo. Siamo sempre lì: o è necessario unire la quinta
e la nona città d'Italia - e in tal caso serve una direttissima per poterla percorrere almeno a 250kmh- o è
meglio metterla a dormire. Dice un proverbio siciliano che "u signuri cci manna i viscotta a ccu non ci havi
denti": quegli encomiabili connazionali della Val di Susa non vogliono sentir parlare di Tav perchè
sconvolgerebbe un territorio fittamente antropizzato, delicatissimo, e noi, che al centro della Sicilia abbiamo
argille che franano e territori abbandonati da est a ovest, non cogliamo l'occasione per farla qui, la Tav. Se
vivesse Carlo Cattaneo! Per non parlare della grande e modernissima stazione ferroviaria che, nel caso
andasse in porto quanto da anni sostengo, potrebbe nascere a Librino... Senza bisogno di sotterrarla. Ivan
Castrogiovanni Architetto «La Sicilia che vorrei... » Da qualche giorno vedo, lungo la strada che mi porta al
lavoro, un tabellone con la foto dei meravigliosi Falcone e Borsellino. Sotto c'è scritto "La Sicilia che
vorremmo"... Ecco, è quel condizionale che mi ha colpito. Quel condizionale dietro cui si trincera chi non ha il
coraggio di fare. Il "Vorrei, ma... " ci mette a posto con la coscienza, come se quel "ma" ci giustificasse: "ma
io cosa posso fare, Io? ". Come se non dipendesse da noi cambiare questa meravigliosa terra, come se non
dipendesse da noi cambiare la mentalità "sperta" del siciliano. Ognuno di noi, nel suo piccolo, cominciando
dalle piccole cose, può fare tanto, più di quanto immaginiamo. E allora finiamola di far finta di niente quando
vediamo qualcuno che insozza le nostre strade, che butta i rifiuti fuori orario, che svuota i posacenere da una
macchina in corsa; rimproveriamo i ragazzi che imbrattano i muri della nostra città, che lasciano bottiglie di
birra in ogni dove, che riducono le nostre piazze in discariche. Rispettiamo e facciamo rispettare le regole del
vivere civile. Cominciamo a dire "voglio": voglio il mio paese pulito, voglio poter fare una passeggiata senza
"inciampare" nelle deiezioni canine, voglio andare a mare e nuotare in acque pulite, voglio non dover
stendere il telo su una spiaggia piena di mozziconi. Tanti "voglio" faranno la Sicilia che vogliamo. E' il miglior
modo per onorare i nostri eroi, morti per una Sicilia migliore, per la Sicilia che vogliamo. Pina Spina «I costi
della Sanità» In relazione alla segnalazione a "Lo dico a La Sicilia" del prof. Domenico Maugeri pubblicata il
20 giugno col titolo "Farsi curare in ospedale costa di più che farsi curare da un privato", nel prendere atto
che quanto dichiarato è purtroppo diffusamente presente sull'intero territorio siciliano, mi preme chiarire le
motivazioni di questa paradossale situazione che si è venuta a creare con il D. A. 924 del 14 maggio 2013 è
causata dall'introduzione nella Regione Siciliana a partire dal 1° giugno del tariffario cosiddetto "Balduzzi"
relativo alle prestazioni di assistenza specialistica e diagnostica strumentale e di laboratorio. In
considerazione dell'abbassamento delle tariffe di circa il 40%, il nuovo tariffario determinerà una rivoluzione
nel settore dei laboratori clinici e farà in modo che se il medico prescrive al paziente non esente degli esami
routinari lo indurrà a pagare molto di più di quanto pagherebbe in regime privato. In pratica, applicando il
tariffario agli utenti che si presentano in laboratorio senza impegnativa questi pagheranno di meno rispetto
agli utenti che esibiranno l'impegnativa qualora l'importo degli esami dovesse essere inferiore alle 50€ circa.
Ciò è dovuto alla quota fissa di 10 euro per singola ricetta che si aggiunge al ticket la cui franchigia è 36,15 €
+ il 10% dell'importo eccedente per ogni impegnativa. Occorre anche considerare che è ormai consolidata da
parte delle strutture private accreditate l'adozione del tariffario del Ssr anche per le prestazioni cosiddette "a
pagamento" e quindi i soggetti paganti evitano la quota fissa per ricetta. Tra l'altro in molti ospedali non si sta
applicando il nuovo tariffario e anche questo spiega il fatto che nelle strutture pubbliche si paghi più di quelle
private accreditate. Infine l'attuale tariffario Balduzzi impatterà pesantemente sulla popolazione dato che molti
esami specialistici di rara frequenza prescrittiva stanno per essere dismessi fino ad esaurimento dei kit.
Infatti, si tratta di esami con costi in perdita per il laboratorio, eseguiti solo per integrare il servizio di patologia
clinica e favorire l'utenza. Ad esempio, sarà un vero problema potere effettuare, un pro-BNP, un aldosterone,
il monitoraggio terapeutico dei farmaci come l'acido valproico, la carbamazepina, la ciclosporina,
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l'etosuccimide, la fenitoina, il primidone, la teofillina ed i farmaci antiaritmici come pure molti marcatori
tumorali di rara frequenza prescrittiva. Ci si aspetta che la sentenza del Tar Lazio attesa entro il corrente
anno annulli questo paradossale e illogico tariffario. Giovanni Tringali Coordinatore Regionale Patologia
Clinica Fenasp «Il caso Idem e i veri scandali» Si fanno le pulci ai comportamenti di Josefa Idem per aver
risparmiato sull'Imu di alcuni suoi immobili. Ma con quale coraggio si vuole dare lezioni di moralità, quando è
diventata certificata una pressione fiscale ufficiale che ammonta al 53%? Sono molti gli italiani che
percepiscono l'Imu come incostituzionale, illegittima, fuori da ogni logica. Sono molti gli italiani che se solo
potessero eviterebbero di pagarla, avendo già pagato su quegli immobili: le imposte sul reddito catastale,
sugli eventuali proventi dal reddito di locazione, l'imposta di registro, catastale, ipotecaria all'atto dell'acquisto,
l'Iva sulla parcella del notaio e sulla fattura dell'agenzia immobiliare, sul valore dell'immobile, la Tarsu,
l'imposta sul passo carraio, l'Iva sugli eventuali lavori e altre varie ed eventuali. Non vi pare di esagerare?
Non pagare l'Imu non è evadere, è legittima difesa. Un diritto che deve essere riconosciuto a tutti gli italiani e
che se gli italiani fossero pecoroni al contrario, se tutti assieme rivendicassero il diritto ad un certo tipo di
sciopero, sarebbe già sparita. E. Trovato «L'intolleranza e i reati contro gli animali» L'intolleranza nei confronti
degli animali è un malattia denominata zoofobia, che scaturisce da veri e propri traumi non sempre
riconducibili a spiacevoli episodi e che spesso degenera in violenza sugli animali e relativo maltrattamento
derivante talvolta da disagi sociali e malesseri familiari. Da tempo in questa "civilissima" città si assiste basiti
ad atti di giustizia sommaria, i cani e i gatti mal sopportati vengono regolarmente avvelenati, da mani
assassine armate spesso anche da chi del proprio censo ne fa un vanto. Infatti dalla periferia al salotto della
città il metodo è uniforme, stesso copione: lite tra gattare, oppure tra amanti dei cani e condomini, uffici,
industrie o attività commerciali. Si inizia con l'invocare l'intervento del Comune, dei Vigili e dell'Asp Veterinaria
per dirimere la questione, poi seguono denunce a vario titolo e dopo avere constatato che la legge nazionale
281/91, la legge regionale 15/2000, il regolamento comunale C. C. n. 83 del 18/11/2009, tutelano anche gli
animali randagi, tranne casi di conclamate zoonosi epidemiche, si fa ricorso alla fantasia. I soloni che non
mancano mai in ogni condominio, inviano personalmente su propria carta intestata con in appendice decine
di firme, una nota alla Procura della Repubblica. Poi i meno fortunati che non contano tra le loro fila sofisti,
allora si rivolgono alle Forze di Polizia e si assiste a denunce del tipo: aggressioni di cani mordaci, spesso
con fantomatici referti post-datati, assalti a persone da parte di gatti feroci, certificati medici di intolleranze da
parte di bambini, ai peli animali, bambini traumatizzati, scorribande di animali dentro le case dei condomini e
chi più ne ha più ne metta. Detto ciò, gli organi competenti spesso accertano la pretestuosità dei fatti
denunciati e gli animali come previsto per legge rimangano nei propri luoghi di permanenza, tranne che
venisse riscontrato reale pericolo sociale o sanitario. A questo punto scatta l'opzione due: in proprio o in
appalto con relativo merimonio, si da via all'operazione avvelenamento, tale intervento prevede una variegata
scelta di opzioni, morte fulminea o con atroce agonia da parte degli amici a 4 zampe, questo dipende dal
consulente scelto per preparare il mix micidiale. Oppure rapimento nottetempo di cani o gatti e poi rilasciati a
destinazione ignota. Solita denuncia da parte degli amici degli animali contro ignoti, che per quanto mi è dato
sapere non travalica quasi mai il bordo della scrivania degli organi di Polizia. Infatti nella scala degli interventi
relativa ai quotidiani reati, qualcuno potrebbe obbiettare che gli animali stanno all'ultimo gradino e invece io
dico no: se la legge prevede nel codice penale, al Titolo IX bis Dei delitti contro il sentimento per gi animali,
(Art. 544 bis e 544 ter), significa che sono reati da perseguire. Tali reati prevedono pene pecuniarie e relativa
reclusione. Inoltre bisogna considerare anche il reato ambientale per la contaminazione dell'ambiente con
sostanze velenose, pericolose, immaginate qualche bambino che venisse contaminato o avvelenato. Nella
consapevolezza che ognuno debba fare il proprio mestiere, senza volere entrare in merito a questo principio,
mi sento di suggerire agli organi inquirenti e giudicanti di non sottovalutare i reati contro gli animali, per
quanto suddetto, e per quel senso di impunità che alberga e viene alimentato in persone che con il loro agire,
dimostrano una forte propensione criminogena. Si è criminali anche se vi vive in residences esclusivi o si
indossino giacca e cravatta. E mi rivolgo alle signore dall'abito griffato, che spesso sono le anime grigie della
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querelle in questione, la civiltà non è acqua e non si misura con la puzza al naso, amare gli animali è un dono
di Dio. Dott. Maurizio Catania Presidente Movimento Cittadini a 4 Zampe 22/06/2013
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Il Sole 24 Ore - PLUS 24
Pag. 25
Nuovi lanci e focus sugli emergenti
Per Johnson&Johnson e Procter & Gamble si attende un utile per azione in crescita
A cura di Analisi Mercati Finanziari
Più belli per far fronte alla crisi? Almeno in Italia sì. Secondo il Quarto Beauty Report 2013 promosso da
Unipro (associazione italiana delle imprese cosmetiche) e realizzato da Ermeneia - Studi e Strategie di
Sistema, fra il 30% e il 40% degli italiani non ha mutato le proprie abitudini di spesa in prodotti di bellezza e
per l'igiene personale, e anzi il 19% ha affermato di spendere anche più di prima affermando che bisogna
"tenersi su" proprio nei momenti difficili. Fra le aziende leader mondiali nel settore personal care vi sono le
multinazionali americane Johnson & Johnson e Procter & Gamble, la prima fondata nel 1886 da 3
componenti della famiglia Johnson e la seconda nel 1837 da Willam Procter e James Gamble. Sebbene J&J
sia nota per i prodotti di igiene personale fra i quali l'iconico shampoo "non più lacrime" per bambini, oggi è
molto attiva anche nel comparto farmaceutico non solo Otc ma anche su prescrizione. P&G è nota nel settore
dei prodotti di igiene e bellezza con i marchi Olaz, Pantene, Wella, AZ, Oral-B e Gillette, ma è fra i leader
anche nel settore dei detergenti: fra gli altri Dash, Bolt e Ace, alla cui produzione è dedicato lo stabilimento
italiano di Pomezia. Nel primo trimestre 2013 J&J ha evidenziato vendite in crescita dell'8,5% a 17.505 milioni
di $, e anche il margine lordo è salito del 6,5% a 11.951 milioni; tuttavia più oneri non ricorrenti (spese legali)
hanno portato a un calo dell'utile netto pari al 10,6% (a 3.497 milioni). L'incremento dei ricavi è stato trainato
dai prodotti farmaceutici e medicali, ma anche i prodotti per la cura della persona hanno messo a segno un
lieve aumento (+2,2%). Quanto a P&G, nei primi 9 mesi dell'esercizio 2012/2013 (la società chiude gli
esercizi al 30/6), vale a dire da luglio 2012 a marzo 2013, ha registrato ricavi stabili a 63.512 milioni di $, un
margine lordo in lieve incremento (+1,1% a 31.938 milioni) ma un utile netto in netta crescita (+32,4% a 9.437
milioni), però a seguito dell'assenza di impairment sul goodwill che nel periodo precedente avevano pesato
per 1.576 milioni, nonché un tax rate sceso dal 28,1% al 22,8%. Per l'intero esercizio 2013 J&J stima un eps
compreso fra 5,35 e 5,45 $ (3,86 $ nel 2012) e intende puntare sull'ulteriore sviluppo di farmaci su
prescrizione, a più elevato margine rispetto ai prodotti di personal care che però non saranno trascurati: i
nuovi lanci riguarderanno la cura della pelle, con i marchi Aveeno, Neutrogena, Roc e Clean & Clear. P&G
stima per l'esercizio in corso un eps fra 3,9 e 3,98 $ (3,66 $ nell'esercizio precedente) e punterà, nel settore
della bellezza, soprattutto sui mercati emergenti, mentre in Europa e Usa vi è un trend favorevole per i
deodoranti per casa e auto e i rasoi.
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PROCTER & GAMBLE
www.jnj.com
Ceo
Alex Gorsky
www.pg.com
Presidente e Ceo
Alan George Lafley
JOHNSON & JOHNSON
DATI DI MERCATO
Dati in mln $
fonte: elaborazione Amf su dati società
Ricavi e margini in aumento per J&J nel 2012 anche grazie all'assenza degli oneri di ristrutturazione relativi
alla controllata Cordis. Livello di patrimonializzazione molto buono.
Nel primo semestre dell'esercizio 2012/2013 P&G ha evidenziato ricavi in lieve discesa ma una crescita dei
margini per l'assenza di impairment. Situazione patrimoniale buona ed equilibrata
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azioni a confronto
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CONSENSUS ANALISTI
Dati in %
Il giudizio sul titolo J&J è overweight e ci sono 14 indicazioni positive, 10 neutrali e 3 negative. Il potenziale di
rivalutazione supera di poco il 4%.
Anche per P&G il giudizio è overweight e le indicazioni positive sono 14, le neutrali 12 e nessuna negativa. Il
potenziale di rivalutazione è dell'8%.
ANALISI TECNICA
J&J prende fiato dopo l'allungo dell'ultimo anno. La permanenza sopra area 83 garantisce continuità al rialzo
in atto dal giugno 2012 ed è compatibile con il proseguimento della crescita verso i target a 90 e 100 $. Sotto
83 primo supporto a 79. (FTA Online)
P&G oscilla da un trimestre attorno a 78,50, circostanza che permette di consolidare il rialzo dell'ultimo anno.
Sopra 75,50 sarà probabile assistere a un ulteriore allungo con target a 81,50/82,50 e in area 90. Via libera
verso 70,80. (FTA Online)
ANDAMENTO PERIODICO
Dati in %
Superiore al 30 per cento la crescita delle quotazioni del titolo nel corso degli ultimi 12 mesi, di cui soltanto un
terzo messo a segno nell'ultimo trimestre. Modesto incremento a 7 giorni.
Positivo ma leggermente meno brillante di quello di J&J l'andamento di Borsa di Procter & Gamble negli ultimi
12 mesi, con quotazioni poco variate nell'ultimo trimestre
PUNTI DI FORZA
1
Nutrita pipeline nel comparto farmaceutico, tanto che il gruppo ritiene di poter presentare per l'approvazione
10 nuovi farmaci entro il 2017, oltre a 25 estensioni di utilizzo
2
Recentemente inaugurato un nuovo centro di Ricerca & Sviluppo a Londra, e sono pianificate in tempi brevi
analoghe aperture anche a Boston, San Francisco e Shanghai
3
La cessione di 82 milioni di azioni Elan detenute dalla controllata Janssen ha dato luogo a una plusvalenza
netta di 213 milioni di $ che saranno destinati a nuovi investimenti
1
P&G ha riorganizzato la struttura del gruppo su 4 divisioni affidate ad altrettanti responsabili per potenziare
sia il marketing mirato che l'innovazione di prodotto
2
In un mercato in calo, il gruppo nei primi 3 mesi 2013 ha incrementato le quote di mercato nei prodotti per
capelli a uso professionale grazie all'innovazione di prodotto
3
Leadership mondiale nel settore dei deodoranti per auto con il marchio Febreze, attualmente in vendita in
Nord e Sud America, Europa occidentale e Asia
PUNTI DI DEBOLEZZA
1
Richiamati alcuni modelli del misuratore di glicemia One Touch Verio che, in presenza di alti livelli di glucosio
nel sangue, fornivano dati scorretti
2
Nonostante la presenza internazionale, J&J le vendite negli emergenti (Asia-Pacifico, Africa) sono basse
(12% nel primo trimestre 2013)
3
22/06/2013
Il Sole 24 Ore - PLUS 24
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PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Nel primo trimestre 2013 il gruppo ha evidenziato un calo di oltre il 10% nelle vendite di prodotti per la
disinfezione e cerotti, in cui è fra i leader con il marchio Band-Aid
1
La divisione Natura Pet Products ha effettuato, da marzo 2013, 3 richiami di alimenti per cani e gatti a
seguito di una possibile contaminazione da salmonella.
2
Secondo P&G, il produttore di articoli per l'igiene dentale Cao Group ha violato alcuni brevetti sullo
sbiancamento dei denti ed è stata intentata una causa legale
3
Vendite in calo per il marchio Olay (Olaz in Italia) negli Usa nel primo trimestre 2013 per problemi di fornitura
per cui si è reso necessario ottimizzare la catena produttiva
22/06/2013
Automazione Oggi - N.364 - giugno 2013
Pag. 30
(diffusione:10271, tiratura:11000)
L'INDUSTRIA CHIMICA: SITUAZIONE E PROSPETTIVA
L'industria chimica registra buoni risultati nei paesi emergenti. Meno brillante la situazione in Europa e nel
nostro paese, anche se non del tutto negativa. Da sempre esportatrice, la chimica italiana ha potenziato
questa vocazione
POLLY MCGALLAGHER
Non è del tutto negativa la situazione dell'industria chimica italiana. Il panorama è variegato e caratterizzato
da gruppi medio-grandi (ossia con vendite mondiali superiori a 100 milioni di euro) a capitale totalmente
italiano che conseguono il 24% del valore della produzione, mentre le PMI detengono una quota del 39% e le
imprese a capitale estero il restante 37%. Tale valore nel 2012, secondo le stime dell'associazione di settore
Federchimica (Confindustria), è stato pari a 52,3 miliardi di euro, con una diminuzione - rispetto ai numeri del
2011- del 2%, tutto sommato modesta rispetto all'inversione ciclica iniziata nel 2008, che ha avuto come
picco negativo il 2009 e che fotografa specularmente quella dell'intera economia nazionale. I livelli di output e
redditività precrisi, risalenti al 2007 - quando il fatturato raggiunse i 56,2 miliardi - infatti sono ancora i
parametri di riferimento che il settore agogna di riguadagnare, ma il loro raggiungimento è soggetto a
condizioni micro e macroeconomiche che verranno delucidate in seguito. In tema di puro e semplice
manufacturing, corre l'obbligo di notare che il calo dei livelli produttivi era stato parzialmente compensato nel
2011 da una dinamica dei prezzi piuttosto vivace, con un conseguente aumento di fatturato, condizione che
non si è replicata però lo scorso anno. Da rilevare, inoltre, che il rallentamento della domanda è derivato
storicamente anche da un effetto tutt'altro che secondario, ossia da un criterio di stockfeeding (gestione delle
scorte di materie prime) molto oculato da parte della clientela, che opera sulla base del flusso dei propri
ordinativi. Se si considera che i settori clienti (in ambito nazionale, perché l'export è in buona salute) sono
stati a loro volta colpiti dalla crisi economico-finanziaria strutturale e che i settori in modesta ripresa mostrano
un basso contenuto di chimica (come ad esempio quello dei macchinari) si evince che questo insieme di
concause agisce da freno a una marcata inversione di tendenza. Il comparto in Italia L'accurata analisi del
comparto rilasciata lo scorso dicembre da Federchimica (l'industria chimica. Situazione e prospettive') ha
evidenziato, in chiave Swot (punti di forza e debolezza, opportunità e rischi) alcuni elementi basilari. Il costo
elevato delle materie prime, unito alla crisi del mercato interno, ha portato a una ristrutturazione drastica del
portafoglio prodotti: di conseguenza in Italia si concentrano attività a maggior contenuto di innovazione e
valore aggiunto che, pur condizionando ì volumi nel breve, non subiscono per contro la concorrenza dei paesi
a basso costo. Per semplificare, si è rimodulata la presenza intemazionale, con il mantenimento in Italia delle
produzioni a forte valore aggiunto (fine e specialistica) e la remotizzazione di quelle che si avvantaggiano dei
minori costi dei paesi esteri (commodities), secondo un principio di 'delocalizzazione selettiva' o, per i grandi
gruppi, in base a un approccio decisamente giocai. L'analisi, pur non nascondendo le difficoltà e l'obiettiva
perdita di fatturato nel 2012, è giunta a una conclusione nell'insieme ottimistica. Infatti il settore, nonostante il
ridimensionamento della domanda, si è dimostrato strutturalmente non del tutto debole, mostrando parametri
di redditività e solidità finanziaria al di sopra della media nazionale e potendo contare sulla presenza di
imprese vigorose per crescita e risultati economico-finanziari e una quota limitata di aziende in difficoltà e a
rischio chiusura e/o totale delocalizzazione, quale si è manifestata e si manifesta in altri ambiti manifatturieri
nazionali. Anche la restrizione creditizia non esenta di sicuro la chimica, ma la discreta situazione di cassa
delle aziende non ha determinato quella fragilità a valanga che ha caratterizzato altri ambiti (e il relativo
indotto); in altre parole le aziende hanno sono state molto attente a rafforzare la liquidità a breve termine. In
conclusione, il ROI del comparto è stato pari al 6% nel 2011, contro una media manifatturiera del 4%, mentre
il leverage (ossia il rapporto tra debiti finanziari e capitale proprio) è stato dello 0,6% (contro lo 0,9). Export:
un archetipo strutturale Da sempre esportatrice, la chimica italiana ha ulteriormente potenziato questa
vocazione, sia per capacità endogena sia spinta dalla crisi; l'export è infatti aumentato dell'8% negli anni tra il
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PANORAMA
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Automazione Oggi - N.364 - giugno 2013
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(diffusione:10271, tiratura:11000)
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2006 e il 2011, del 12% rispetto al 2000 e addirittura del 28% tra il 1991 e il 2011. La chimica è il settore
italiano con la quota più elevata di imprese esportatrici sul totale del settore (53%, inclusa la farmaceutica). In
termini quantitativi la performance all'export è in linea con quella dei maggiori competitor a livello europeo: più
del 40% della produzione varca i confini e complessivamente ha generato un surplus commerciale di 534
milioni nel 2011, con picchi di redditività generati dalla chimica fine e specialistica. Le imprese che operano
sui mercati esteri (anche delocalizzando o tramite CMO) sono 133, alcune delle quali medio-piccole (il 71%
del totale) e il grado di internazionalizzazione è superiore a quello medio del manufacturing nazionale (25%
contro 19%). Quindi secondo Federchimica le aziende che per prime e più miratamente si sono rivolte ai
mercati intemazionali si sono allocate più favorevolmente, conseguendo fatturato e output pari o di poco
minori di quelli pre-crisi (nel 74% dei casi). Infatti i mercati esteri danno buoni risultati sia in volumi che in
redditività, perché la domanda locale è talmente attiva da permettere il trasferimento dei costi delle materie
prime sul prezzo al cliente finale (grazie alla tipologia specializzata del prodotto offerto). Federchimica ha
analizzato i gruppi chimici italiani medio-grandi che hanno puntato sull'estero e ha verificato che nel 2012,
anche in presenza del rallentamento mondiale e di una domanda frenante a livello europeo, l'export chimico è
cresciuto con apprezzabile dinamismo (+2,2% nei primi 10 mesi): si è verificata una compensazione della
perdita dell'I %> nel mercato intra-UE con una crescita in quelli extra-UE (+7,5%). Come sempre la chimica
fine e la specialistica sono in espansione (+5%) rispetto a quella di base e alle fibre. Innovare come must La
spinta all'innovazione, come conditio sine qua non per il mantenimento di un portafoglio prodotti attraente per
il mercato nel lungo periodo, si è percepita già a partire dagli anni Duemila. L'attività di ricerca coinvolge il
48% delle imprese, una percentuale doppia rispetto all'industria (21%) e addirittura superiore rispetto al
medium-high tech (34%). L'erosione dei margini causata dalla crisi strutturale ha portato ad un'accurata
selezione di prodotti e impianti, con il taglio di quelli meno innovativi: la tensione esercitata sui costi di input
ha determinato la scelta dei prodotti finali. Circa un terzo delle imprese non introduce innovazioni che siano
copie omologhe della concorrenza, ma cerca di introdurre prodotti originali; inoltre il 39% non personalizza
neppure più secondo il criterio di prodotto strettamente custom, ma effettua proactive runs, ossia cerca di
prevenire le richieste di mercato. Proprio la spinta della crisi ha portato a identificare con chiarezza obiettivi e
risorse, a realizzare acquisizioni (il 23% delle aziende chimiche), a sviluppare nel caso partnership
strategiche o a sfruttare sinergie già esistenti con i clienti e fornitori per mettere a fattor comune delle
roadmap di innovazione e sviluppo, a perseguire l'internazionalizzazione o a stringere accordi di filiera. II
futuro nel brevissimo periodo Le proiezioni a medio-lungo termine sono rarissime in questo periodo e anche
gli analisti più qualificati (e/o spregiudicati) riducono il time-span previsionale: Federchimica poi è ultrarealista e si limita ad avanzare ipotesi per l'anno corrente di una crescita pari a 1,9% in valore (si dovrebbe
quindi portare a 53,2 miliardi) e 0,6% in volume, fatte salve alcune condizioni creditizie e di pagamento da
parte della PA. L'export dovrebbe invece rafforzarsi (+4,4% in valore, +2,4% in volume), grazie alla domanda
proveniente dai paesi extra-europei; avranno migliori chance le imprese già rivolte ai mercati internazionali
e/o con presenza produttiva oltre confine, con domanda (quindi con un portafoglio prodotti bilanciato, se
multiprodotto) e redditività al positivo. Per contro le aziende rivolte al mercato interno andranno bene se
capaci di creare partnership con clienti a forte vocazione esportatrice. Tra gli elementi frenanti del settore,
caratterizzato da alta intensità energetica, l'associazione continua a lamentare in ogni caso il peso dei costi
dell'energia su quelli finali del prodotto (in particolare di quel 40% abbondante che viene esportato). Un altro
elemento frenante è il costo delle principali materie prime, che non è rallentato nonostante la crisi e quindi si
è mantenuto sui livelli di picco del 2011. Tra le opportunità invece sono messe in buona luce le fonti
rinnovabili, in particolare le biomasse e la loro trasformazione in biocarburi (biodiesel come additivo al gasolio
e bioetanolo e bioeteri come additivo alla benzina), sostanze già utilizzate non in ambito energetico
(biopolimeri, amidi). Anche l'industria dell'olechimica è un esempio di risultati confortanti. Europa a marce
alterne Anche nel nostro continente (area EU) il picco storico positivo del 2007-2008 è il termine di paragone
ineludibile per verificare la salute del settore: dopo il tonfo abissale del 2009 si è assistito a una modesta
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ripresa nel corso del 2010-2011 (+1,2%), ma il Cefic (Consiglio Europeo delle Industrie Chimiche, al quale fa
capo Federchimica) ha però stimato una caduta della produzione dell'1,5% nel corso del 2012. Per quanto
riguarda il fatturato, si era portato da 491 a 539 miliardi tra il 2010 e il 2011 (da 578 a 642 con inclusione delle
aree extra-UE) e lo scorso anno si dovrebbe essere attestato (nella sola zona UÈ) a 533 miliardi (ossia il
19,6% delle vendite a livello planetario). Quanto ai sottosettori che maggiormente hanno contribuito alle
vendite UÈ, un'occhiata al loro spaccato mostra la dominanza della chimica specialistica e della
petrolchimica. Il surplus commerciale, àncora di salvezza per la chimica europea in genere, è posizionato
sempre a livelli ragguardevoli: 45,9 miliardi a fine novembre 2012, con una crescita di 9,4 miliardi rispetto
all'anno precedente. I migliori clienti della chimica europea sono stati la regione Nafta (USA, Canada,
Messico) con un +27% (10,7 miliardi) e i paesi europei estranei all'Unione (inclusi Russia e Turchia), che
hanno acquistato per 14,4 miliardi, oltre ovviamente ai Bric. Anche se Europa, Nafta e Asia realizzano il
92,5% del fatturato chimico globale, la concorrenza tra questi gruppi non demorde e le vendite cinesi in Asia
sono più che raddoppiate tra il 2009 e il 2011 rispetto a quelle realizzate dall'Unione, seppure in segmenti a
relativo valore aggiunto. Gli studi che calcolano il rapporto tra il saldo commerciale e il totale dei flussi in
entrata come barometro dello stato di competitivita internazionale della chimica continentale fanno però
rilevare che il trend storico 1999-2011 mostra un arretramento tendenziale: infatti il rapporto tra il saldo
commerciale e il totale dei flussi in entrata è sceso dal 22% al 16,9 e dovrebbe continuare a scendere, quanto
più la Cina si attrezzerà ad pervadere i settori della chimica fine e specialistica. Un 2013 ancora in bilico, ma
con qualche positività Secondo le previsioni del Cefic rilasciate lo scorso dicembre il settore a livello europeo
vedrà nell'anno in corso una leggera ripresa produttiva (+0,5%), ma con risultati finali vincolati all'andamento
di big customer come l'automotive e le costruzioni. Un altro fattore di rischio è rappresentato dal costo delle
materie prime (come già accennato per quanto riguarda l'Italia) ancora molto alti, nonostante la fase
recessiva. In particolare nella petrolchimica i prezzi dell'olio volatile e della nafta sono stati e continuano ad
essere critici, per lo sforzo -contemporaneo ma con finalità opposte - di produttori e clienti di ottimizzare i
propri livelli degli stock. Il campo dei prodotti consumer citati nel grafico B (ossia detergenti e cosmetici, ad
eccezione di quelli che rientrano come tipologia nella farmaceutica ) è il sottosettore che ha scampato la crisi
nel 2012 e dovrebbe mostrare quest'anno una modesta crescita (+1%). Un'opportunità interessante è invece
rappresentata dallo shale gas (gas presente nei depositi sabbiosi), una delle strade di sviluppo energetico
rivelatesi percorribili negli ultimi decenni. È disponibile a un prezzo inferiore a quello del gas naturale: dal
punto di vista tecnico la chimica utilizza la sua componente 'secca' (ossia il metano), mentre la frazione
"umida" (etano, propano e butano) converge verso la petrolchimica. Gli USA detengono riserve sfruttabili
stimate in 47 trilioni di metri cubi (mentre l'Europa può contarne su 16) e stanno già sfruttandoli con successo.
La chimica nel mondo A partire dal 2010 il quadro della produzione mondiale secondo la situazione
analizzata dal Cefic ha mostrato una confortante ripresa dopo i pessimi risultati dell'anno precedente: il
fatturato infatti si è portato a 2.353 miliardi di euro, saliti nel 2011 a 2.744 (altri studi danno valori
rispettivamente di 2.632 e 2.748 miliardi). I dati finali del 2012, anno contrassegnato da numerose incertezze
macroeconomiche in alcune aree del globo, non sono stati ancora ufficializzati ma sono stimati intorno a
2.650/2.690 miliardi (in base alle fonti disponibili e alle effettive chiusure dell'anno solare), con sensibili effetti
negativi sulla chimica specialistica, che negli ultimi anni ha sempre offerto le migliori performance del settore.
Quanto alla validità dei dati, non può sfuggire a chi si occupi anche occasionalmente del mercato chimico che
i valori di output e revenue sono sempre più inaffidabili più ci si allontana dal mondo occidentale (Unione
Europea, Nafta) e dal Giappone; in Estremo Oriente (ma a volte anche nell'Europa dell'Est, nelle aree esterne
all'Unione) esiste infatti un tessuto produttivo parzialmente 'nero' del tutto ignoto alle rilevazioni ufficiali
effettuati da governi locali e associazioni di categoria e quindi in grado di inficiare i risultati globali. Di
conseguenza le stime relative a quest'area opaca sono sostanzialmente delle pesature all'ingrosso che
spiegano la divergenza tra i dati forniti a livello mondiale. Per tornare invece a quelli ufficiali, è d'obbligo
rilevare che il vigoroso scatto del 2010 è il frutto di una domanda più intensa, ma ha una localizzazione
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precisa: l'Asia. Senza trascurare il ruolo degli altri mercati emergenti, la produzione asiatica nel 2011 ha
costituito il 52% del totale mondiale, con la Cina posizionata al 26,8%, quindi a un quarto dell'intera
produzione del globo, con attivazione di una domanda robusta derivante dell'ampliamento della base
manifatturiera in generale (l'Europa nel suo complesso e l'area Nafta hanno raggiunto una percentuale del
41,55). È vero che la Cina ha subito un rallentamento parziale nel 2012, per il recedere degli ordinativi
occidentali, ma il trend del paese è comunque chiaramente delineato. Un altro fattore degno di attenzione nei
mercati asiatici dove sono presenti le compagnie occidentali, è un ROI spesso insoddisfacente: infatti le
aziende che hanno tentato di replicare nell'est i modelli di business validi per i paesi sviluppati - ossia non
hanno operato con approccio giocai - infatti avuto diversi problemi. Inondare quei mercati di chimica
specialistica non ancora richiesta, a prezzi inaccessibili alla clientela locale o senza i vantaggi di scala
indispensabili per la produzione ad alto volume si è rivelato a volte un boomerang. La situazione degli Stati
Uniti, capifila del Nafta, è invece singolare: cresciuti modestamente (+1,5%) nel 2011, a seguito del
rallentamento subito dal manifatturiero nazionale, dispongono di un punto di forza che alla distanza può
sparigliare il gioco, almeno nel medio periodo. Infatti il petrolchimico americano può contare sull'etano, una
materia prima derivata dal processo di estrazione dello shale gas prima citato, che avvantaggia i produttori
chimici nazionali per il prezzo particolarmente competitivo e la stabilità dell'offerta. Se si tiene conto poi che
l'offerta di etano proveniente dal Medio Oriente si sta riducendo, è comprensibile come una supply source
affidabile e locale possa influenzare anche il panorama produttivo della chimica secondaria. L'America Latina
è da sempre dipendente dall'import chimico, ma sta mostrando segnali di crescita: la produzione ha
comunque uno sbocco locale, all'interno del subcontinente. Previsioni 2013 nel mondo Per il 2013
Federchimica vede la domanda mondiale di chimica irrobustita, soprattutto nei mercati extra europei; nel
complesso dovrebbe crescere del 3%. Cina e Brasile, paesi che attuano politiche monetarie espansive
unitamente a misure fiscali di sostegno alla manifattura e piani infrastrutturali vigorosi, dovrebbero guidare la
corsa, mentre gli USA potrebbero avvalersi di disposizioni governative capaci di sbloccare gli investimenti.
Non bisogna però trascurare che uno dei punti di debolezza dello scenario di mercato mondiale, il costo delle
materie prime sempre sostenuto, potrebbe agire da deterrente per quelle economie locali che non sono in
grado di trasferire il loro aumento sul prezzo finale e quindi comprimerebbe sensibilmente i margini dei
produttori. Indicazioni strategiche per il futuro Sul piano organizzativo, alcuni analisti hanno allertato le
aziende chimiche, attirando la loro attenzione su un significativo indicatore-sentinella, ossia il rallentamento
nel 2012 di fusioni e acquisizioni, diminuito nel primo semestre del 47% e con un valore delle transazioni
passato da una media di 132 milioni di dollari del 2011 a 73 milioni: un segnale evidente della necessità di
attuare un ripensamento delle strategie nel loro complesso. L'impegno per la crescita e la necessità di ridurre
al minimo l'impatto di recessioni anche di dimensioni contenute deve poi spingere a riqualificare l'offerta: ad
esempio polimeri e plastica ormai servono mercati maturi, a lenta crescita. Per converso l'impiego di prodotti
chimici nella farmaceutica e nella nutrizione cresce esponenzialmente. Anche l'agricoltura è un ottimo cliente,
per la richiesta crescente di prodotti destinati alla protezione dei raccolti e delle sementi in tutto il mondo.
Particolarmente sensibile ai nuovi settori in cui investire è ovviamente la Icca (International Council of
Chemical Associations), alla quale fanno capo le associazioni di categoria di tutto il mondo (solo in alcuni
paesi africani ed asiatici nei quali la produzione è inesistente o assolutamente trascurabile non esiste una
struttura rappresentativa). L'organizzazione ha indicato alcune roadmap tecnologiche che hanno come focus
l'efficienza energetica e la riduzione dei gas serra e che potenzieranno aree-chiave come la catalisi, le
biomasse a fini energetici e gli edifici ad efficienza energetica. In quest'ultimo caso si applicheranno
tecnologie di costruzione strettamente derivate dalla chimica (sigillature, isolamenti, rivestimenti riflettenti,
pigmentazioni e infissi trattati): un impulso enorme all'industria nel mondo occidentale, dove la riqualificazione
del patrimonio edilizio obsoleto creerebbe opportunità immense. Un discorso conclusivo sulla strategia delle
scorte: per ridurre l'emergenza nelle forniture, che determina impennate nei prezzi a breve, i manifatturieri (in
particolare in Europa, ancora molto dipendente dalla nafta) dovrebbero operare con i fornitori di intermedi,
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come il Medio Oriente, per strutturare una dinamica più razionale dei flussi: qui però il discorso travalica i puri
confini della chimica e apre a scenari economico-politici di ben altra portata.
Chi produce ale la pena di ricordare che, per quanto riguarda il mercato italiano, l'Unione Petrolifera
raggnippa le aziende di raffinazione e produzione di prodotti petroliferi, mentre gli altri derivati sono di
competenza di imprese facenti capo a Federchimica (alla quale sono associate anche aziende che si
occupano pure di principi attivi e intermedi per la farmaceutica, prodotti per automedicazione e
biofarmaceutica). Farmindustria infine raccoglie la produzione farmaceutica in senso stretto. La Federazione
nazionale della chimica aggrega circa 3.000 aziende, molte delle quali filiali di gruppi esteri, ma non bisogna
dimenticare il tessuto di PMI molto ricco dal punto di vista della specializzazione e della ricerca. La tipologia
di produzione spazia dalla chimica di base a quella fine e specialistica, anche se negli ultimi anni la prima ha
ceduto sempre maggiore spazio alle seconde. Il principale gruppo italiano, Versalis (Eni), fattura 6,5 miliardi
di euro e in Italia ne produce per oltre 5; da tempo ha abbandonato la politica delle dismissioni, innestando
una green chemistry sui tradizionali impianti petrolchimici e rivalutando gli elastomeri, core business,
attraverso joint-venture internazionali e nuovi prodotti. In Sardegna produrrà "mater bi", plastica
biodegradabile da colture di cardo; è in previsione anche un accordo per la produzione di bio-gomma
destinata alla realizzazione di pneumatici ricavati da un arbusto, il guayule, che rappresenta una fonte
alternativa di gomma naturale rispetto alla tradizionale Hevea brasiliensis.
mondo della petrolchimica: come sarà tra cinque anni? , industria petrolchimica, a differenza delle
raffinerie che trattano il greggio a fini energetici, realizza gli intermedi, ossia i semilavorati del gas naturale o
delle frazioni idrocarburiche derivate dalla distillazione del petrolio (olefine, aromatici, gas di sintesi), quindi
opera con economie di scala su attività a basso valore aggiunto. Nella recentissima World Petrochemical
Conference di Houston è stato ulteriormente sottolineato lo spostamento del business settoriale verso il
Medio Oriente, iniziato nel 2000. Quest'area non è solo un hub naturale per l'estrazione del greggio ma è
diventata in breve tempo una sede di impianti petrolchimici di valore, nonché di immagazzinaggio delle
scorte; molto significativo il boom di impianti per le olefine nel 2009. Questi fenomeni segnalano l'emergente
peso delle compagnie locali rispetto a quelle occidentali che operano a livello mondiale: mentre gli Stati Uniti
sono per il momento in posizione relativamente forte grazie allo shale gas, alla petrolchimica europea è
richiesto un particolare sforzo per definire strategie valide nel mediolungo periodo. Cefic - Federchimica - Icca
(Industriai Council of Chemical Associations)
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Aria condizionata per prodotti farmaceutici
Lek, azienda farmaceutica acquisita da Sandoz, utilizza una soluzione basata su prodotti GÈ Intelligent
Platforms per controllare e monitorare le condizioni ambientali e l'utilizzo di energia
Francesca Tolimieri
Fondata nel 1946, Lek è parte di Sandoz, uno dei principali produttori di farmaci generici ai mondo. Opera
come centro di sviluppo globale per prodotti e tecnologie così come centro produttivo globale per ingredienti
farmaceutici e medicine. L'azienda è il maggiore centro di fornitura per i mercati CEE, SEE e CIS. L'impianto
OTO2 è uno dei più grandi siti produttivi di Lek in Slovenia, con attrezzature di processo altamente
tecnologiche e specializzate per la produzione di farmaci generici tra cui antibiotici, medicine gastrointestinali,
trattamenti per disordini del sistema nervoso e cardiovascolari e terapie ormonali (ad esempio Amoksiklav,
Ibuprofen, Ketonal, Lekadol ecc). Negli ultimi anni, Lek si è espansa e ha modernizzato la sua capacità
produttiva rafforzando la propria posizione all'interno del gruppo Sandoz. L'impianto produttivo OTO2 rispetta
elevati standard di sterilità, sicurezza e qualità. La produzione di farmaci richiede ambienti specializzati e
controllati, dove devono essere mantenute condizioni sterili; sistemi di riscaldamento, ventilazione e di aria
condizionata (Hvac) sono necessari per controllare tali ambienti. Un sistema di controllo dell'aria condizionata
riveste un'importanza notevole, in quanto influisce sull'affidabilità dei risultati di analisi, sugli esperimenti e sui
sistemi produttivi. Una delle maggiori criticità è quella di impedire che l'aria entri dall'esterno nel complesso.
Lek aveva quindi bisogno di una soluzione BMS/EMS (Building Management System/Environmental
Monitoring System) altamente affidabile per il controllo e la supervisione dell'aria condizionata, che fornisse
un monitoraggio preciso delle temperature, dei livelli di umidità e del flusso dell'aria dell'impianto produttivo
OTO2. La soluzione doveva fornire il completo controllo da remoto di tutti i sistemi Hvac, la regolazione
automatica dei parametri di processo in accordo ai requisiti produttivi, la gestione degli allarmi, la
visualizzazione dei trend insieme con l'archiviazione dei dati di processo e la reportistica. Introducendo la
soluzione BMS/EMS per Hvac, Lek voleva fornire condizioni controllate nell'impianto OTO2 in grado di
consentire una gestione dell'energia e una produzione efficace, di incrementare il livello di controllo qualità,
così come di aumentare la flessibilità e la capacità di adattamento della produzione a nuove richieste. Dal
momento che l'impianto produttivo era stato progetto in accordo alle linee guida Gamp, la soluzione doveva
rispondere ai requisiti e alle raccomandazioni delle normative farmaceutiche. Controllo integrato Lek ha scelto
di adottare una soluzione BMS/EMS per sistema Hvac basata su prodotti leader di mercato di GÈ Intelligent
Platforms quali la serie di PLC 90-30 e il software Profìcy HMI/Scada - iFIX, commercializzato in Italia da
ServiTecno. La serie di PLC 90-30 di GÈ Intelligent Platforms è una famiglia di controller, sistemi I/O e moduli
di specialità progettati per rispondere alla domanda di soluzioni industriali versatili in grado di offrire alle
aziende un vantaggio sostenibile. Proficy HMI/Scada - iFIX è un eccellente strumento di visualizzazione,
controllo e gestione delle informazioni in tempo reale di ultima generazione, in grado di ridurre gli sprechi,
incrementare la qualità di produzione e aumentare il ritorno sugli investimenti. Il software consente di
effettuare un completo monitoraggio, analisi, controllo e distribuzione dei dati di impianto. Proficy iFIX è la
soluzione HMI/Scada ideale nei settori industriale, farmaceutico, chimico, beni di consumo, alimentare,
elettrico, gas, acque eccetera. "Le condizioni ambientali hanno un forte impatto sulla qualità produttiva dei
nostri prodotti; per questo dovevamo adottare un sistema in grado di controllare tali condizioni ambientali in
maniera adeguata" ha dichiarato Ales Dolenc, del Technologist Energetics Department di Lek. "La soluzione
implementata risponde all'esigenza di flessibilità dei processi produttivi e permette operazioni di sistema Hvac
e manutenzione più controllate e consistenti, eliminando nel contempo la necessità di tener traccia cartacea
delle operazioni". Il compito principale della soluzione adottata è quello di offrire un controllo preciso dei
parametri e delle condizioni ambientali nelle camere sterili, implementando algoritmi per il controllo della
temperatura, dell'umidità e della pressione. Variazioni nelle richieste della produzione vengono
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automaticamente gestite da speciali algoritmi di controllo in blocchi PLC, che vengono utilizzati per facilitare il
controllo automatico di valori di processo produttivo basati su valori di set up predefiniti e per fornire una
risposta in tempi rapidi e, di conseguenza, un adeguamento produttivo in breve tempo. La soluzione consente
un'accurata visualizzazione grafica dei processi, delle condizioni e dei valori del sensore in tempo reale. È
possibile accedere a tutti i parametri fondamentali, quali limiti degli allarmi, loop PID e produzione, tramite
Scada. Gli utenti hanno l'opzione di definire due livelli di impostazione allarmi per parametri: GMP (Good
Manufacturing Practice) e non GMP. Due moduli operanti in tempo reale (raccolta dati di processo e
archiviazione) sono incorporati nella soluzione, così come un modulo di supporto manutenzione, che include
la diagnostica di errore per ogni installazione Hvac. Tutti i dati fondamentali si trovano all'interno di un
database relazionale Oracle e possono essere usati per analisi e report. Aumento della flessibilità produttiva
La soluzione adottata da Lek è stata sviluppata, testata e integrata in soli otto mesi e si caratterizza per la
capacità di unire un accurato controllo dei sistemi di riscaldamento, ventilazione e aria condizionata con
soluzioni EMS e di consentire il monitoraggio e il controllo di parametri critici, e non, delle tecnologie presenti
nell'impianto. Uno dei principali benefici riscontrati è dato dall'aumento della flessibilità produttiva dovuto
all'adattamento automatico di processo in caso di richiesta di nuova produzione o di modifica delle
funzionalità delle camere sterili. La soluzione rispecchia pienamente i requisiti per la gestione elettronica dei
sistemi Hvac ed è conforme alle norme farmaceutiche. Un ulteriore risultato è dato dalla riduzione del TCO e
dei costi di manutenzione relativi al sistema Hvac dell'impianto. Inoltre, l'efficace visualizzazione e la
diagnostica degli allarmi e degli errori per tutti i dispositivi e le installazioni Hvac hanno fornito un eccellente
supporto in fase di monitoraggio in tempo reale e manutenzione in caso di situazioni pericolose o
inaccettabili. L'utilizzo dei prodotti GÈ Intelligent Platforms, insieme ad appropriati algoritmi di controllo
implementati a diversi livelli, hanno consentito di disporre di elevata affidabilità e di importanti funzionalità.
Infine, grazie alla capacità di disporre di una panoramica completa dell'utilizzo dell'energia e dei conseguenti
costi operativi, è stato possibile analizzare e ottimizzare l'utilizzo dell'energia, riducendo così i costi operativi.
ServiTecno - GÈ Intelligent Platforms
Foto: Lek, parte di Sandoz, uno dei principali produttori di farmaci generici al mondo, opera come centro
globale di sviluppo per prodotti e per ingredienti farmaceutici e medicine
Foto: L'impianto OTO2 è uno dei più grandi siti produttivi di Lek in Slovenia, con attrezzature di processo
altamente tecnologiche e specializzate per la produzione di farmaci generici Schermata con lo storico delle
diverse temperature rilevate La produzione di farmaci richiede ambienti specializzati e controllati, dove
devono essere mantenute condizioni sterili
21/06/2013
12:27
AGI
Sito Web
Estate: esperti, ecco quali farmaci mettere in valigia
(AGI) - Roma, 21 giu. - Scatta ufficialmente oggi il primo giorno d'estate ma un caldo soffocante si fa gia'
sentire da diverse settimane. Le valige sono pronte dunque per i primi vacanzieri che si accingono a partire
per le prossime vacanze estive. Ecco quali farmaci portare in valigia, secondo gli esperti di Assosalute
(Associazione nazionale farmaci di automedicazione) per una vacanza senza
incidenti:antidolorifici/antinfiammatori e antipiretici; creme e pomate contro le irritazioni della pelle
(antistaminici e cortisonici a bassa media potenza); disinfettanti per la gola; farmaci contro la cattiva
digestione (antiacidi e pro cinetici); lassativi; melatonina e altri prodotti contro il jet-lag; il kit del pronto
soccorso (disinfettanti, garze sterili e cerotti); antidiarroici. Non bisogna poi dimenticarsi, sottolineano gli
esperti, di portare con se' i farmaci con ricetta che si assumono abitualmente (ad esempio quelli per la
pressione alta, per il cuore, la pillola anticoncezionale, etc.). Quanto alle regole per una corretta
conservazione dei farmaci in vacanza: evitare forti sbalzi di temperatura: e' consigliabile non superare i 30°C
(meglio mantenersi sui 25°C) per cui e' bene non lasciare i farmaci in macchina sotto il sole: dentro l'auto si
raggiungono facilmente temperature molto elevate. Sono dannose anche le temperature troppo basse, per
cui ad esempio se si viaggia in aereo e' sempre meglio tenere la valigetta dei farmaci nel bagaglio a mano:
nelle stive degli aerei la temperatura scende anche di molti gradi sotto lo zero. Accertarsi sempre delle
modalita' di conservazione indicate dai foglietti illustrativi: alcuni farmaci, infatti, prevedono una conservazione
in frigorifero. Prestare attenzione all'umidita': l'umidita', presente per esempio in un bagno non ben aerato,
puo' alterare compresse, capsule e cerotti medicati. E' importante ricordarsi di eliminare il batuffolo di cotone
che a volte si trova all'interno delle confezioni perche' puo' trattenere l'umidita'. Non sostituire mai la
confezione originale: la confezione dei farmaci aiuta a rendere sempre riconoscibile un farmaco; riporta la
data di scadenza e conservandola siamo certi di non perdere il foglietto illustrativo, fonte preziosa di
informazioni quali le modalita' di assunzione, il corretto dosaggio e gli eventuali effetti indesiderati. Bisogna
quindi anche evitare d'inserire farmaci diversi in una sola confezione o mescolarli in uno stesso contenitore
per risparmiare spazio in valigia. Conservare i farmaci lontano dalla portata dei bambini: questa e' una regola
da seguire sempre, a casa come nel luogo di vacanza. (AGI) .
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Salute
21/06/2013
13:24
AGI
Sito Web
Farmaci : Farmindustria , no agevolazioni ma stabilita' e regole
(AGI) - Parma, 21 giu. - "La nostra ricetta e' semplice e a costo zero: non vogliamo non chiediamo
agevolazioni o incentivi, ma un patto di stabilita' e regole certe che non cambino ogni due mesi". E' quanto
detto da Massimo Scaccabarozzi, presidente di Farmindustria, stamattina a Parma per partecipare alla terza
tappa di 'Produzione di valore', in corso al centro ricerche della Chiesi farmaceutici. Scaccabarozzi ha
sottolineato la crescita costante di un settore "che produce salute", forte anche all'estero ("esportiamo il 67%
di quello che produciamo"), soffermandosi pero', non prima di avere elogiato la Chiesi ("punta di diamante in
Emilia") anche sui problemi della ricerca, settore che ha visto numerosi esperti "andarsene dall'Italia". (AGI) .
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Ricerca e sviluppo
21/06/2013
15:54
AGI
Sito Web
Farmaci : Farmindustria , in Italia investimenti per 1, 2 mld l'annO
(AGI) - Parma, 21 giu. - La farmaceutica e' il settore in Italia con la piu' alta propensione alla Ricerca e
all'Innovazione:investe ogni anno 1,2 miliardi di euro in Ricerca e Sviluppo, ovvero il 12% degli investimenti
totali dell'industria manifatturiera ed e' il settore con la piu' alta quota di imprese che svolgono attivita'
innovativa (81%), dato per il quale l'Italia e' seconda in Europa solo alla Germania. Sono alcuni dei dati
emersi durante il convegno di Farmindustria "Produzione di valore" ospitato dalla Chiesi di Parma.
L'innovazione pero' deriva da un processo lungo e costoso. Per mettere in commercio un nuovo medicinale
sono necessari 10-15 anni di studi e ricerche, oltre 1 miliardo di euro di investimenti, ma solo una sostanza
ogni 10 mila arriva sul mercato e solo 2 farmaci su 10 ammortizzano i costi. Il settore farmaceutico e' in salute
ma ci sono anche segnali negativi: il trend dell'occupazione, in calo dal 2006 di 11.500 mila addetti e gli studi
clinici, diminuiti in Italia del 23% in 3 anni, piu' che negli altri grandi Paesi europei mostrano la necessita' di
scelte urgenti per rendere piu' attrattivo il Sistema Paese. E segnali negativi arrivano anche dagli investimenti,
diminuiti nel 2012 per la prima volta in dieci anni; dai tempi per l'accesso all'innovazione che sono lunghi; dai
pagamenti della P.A. in media di quasi 250 giorni, con punte di oltre 600, per un credito totale vantato dalle
imprese di 4 miliardi. (AGI) ,
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
176
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Ricerca e sviluppo
21/06/2013
15:56
AGI
Sito Web
Farmaci : Farmindustria , in Italia investimenti per 1, 2 mld l'anno
(AGI) - Parma, 21 giu. - La farmaceutica e' il settore in Italia con la piu' alta propensione alla Ricerca e
all'Innovazione:investe ogni anno 1,2 miliardi di euro in Ricerca e Sviluppo, ovvero il 12% degli investimenti
totali dell'industria manifatturiera ed e' il settore con la piu' alta quota di imprese che svolgono attivita'
innovativa (81%), dato per il quale l'Italia e' seconda in Europa solo alla Germania. Sono alcuni dei dati
emersi durante il convegno di Farmindustria "Produzione di valore" ospitato dalla Chiesi di Parma.
L'innovazione pero' deriva da un processo lungo e costoso. Per mettere in commercio un nuovo medicinale
sono necessari 10-15 anni di studi e ricerche, oltre 1 miliardo di euro di investimenti, ma solo una sostanza
ogni 10 mila arriva sul mercato e solo 2 farmaci su 10 ammortizzano i costi. Il settore farmaceutico e' in salute
ma ci sono anche segnali negativi: il trend dell'occupazione, in calo dal 2006 di 11.500 mila addetti e gli studi
clinici, diminuiti in Italia del 23% in 3 anni, piu' che negli altri grandi Paesi europei mostrano la necessita' di
scelte urgenti per rendere piu' attrattivo il Sistema Paese. E segnali negativi arrivano anche dagli investimenti,
diminuiti nel 2012 per la prima volta in dieci anni; dai tempi per l'accesso all'innovazione che sono lunghi; dai
pagamenti della P.A. in media di quasi 250 giorni, con punte di oltre 600, per un credito totale vantato dalle
imprese di 4 miliardi. (AGI) .
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
177
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Ricerca e sviluppo
21/06/2013
13:57
ANSA
Sito Web
Wechselberger, mai parlato con Schwazer
(ANSA) - BOLZANO, 21 GIU - 'Non ho mai parlato di doping con il mio amico Alex Schwazer e ne' io ne' i
miei cavalli siamo mai stati trovati positivi'. Lo dice Karl Wechselberger, il fantino professionista altoatesino
finito nel registro degli indagati della Procura di Bolzano nell'inchiesta sul marciatore altoatesino. Secondo
quanto ipotizzato dalla Procura, Wechselberger potrebbe essere uno dei destinatari di farmaci dopanti
procurati dal marciatore in Turchia.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
178
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Sport
21/06/2013
01:06
Associated Press
Sito Web
WASHINGTON (AP) -- The morning-after pill is finally going over-the-counter. The Food and Drug
Administration on Thursday approved unrestricted sales of Plan B One-Step, lifting all age limits on the
emergency contraceptive. The move came a week after the Obama administration ended months of backand-forth legal battles by promising a federal judge it would take that step. Women's health advocates had
pushed for easier access to next-day birth control for more than a decade. "Over-the-counter access to
emergency contraceptive products has the potential to further decrease the rate of unintended pregnancies in
the United States," FDA drug chief Dr. Janet Woodcock said in a statement announcing the approval. It
wasn't clear how quickly Plan B One-Step would move from behind pharmacy counters to sit on drugstore
shelves. Until now, customers could buy that morning-after pill and competing generic versions without a
prescription only if they proved to a pharmacist that they were 17 or older. FDA said the product will have to
be repackaged to reflect the change; maker Teva Women's Health didn't immediately respond. FDA has not
lifted age limits on competing generics. The morning-after pill contains a higher dose of the hormone in
regular birth control pills. Taking it within 72 hours of rape, condom failure or just forgetting regular
contraception can cut the chances of pregnancy by up to 89 percent, but it works best within the first 24
hours. If a girl or woman already is pregnant, the pill, which prevents ovulation or fertilization of an egg, has
no effect. Back in 2011, the FDA was preparing to allow over-the-counter sales of emergency contraceptives
with no limits when Health and Human Services Secretary Kathleen Sebelius overruled her own scientists in
an unprecedented move. She said she worried that girls as young as 11 could use the pill with no
supervision, a concern that President Barack Obama echoed. In April, U.S. District Judge Edward Korman
blasted that decision as putting politics ahead of science and ordered the FDA to allow unrestricted sales of
emergency contraceptives. He said hardly any 11-year-olds would use the pill, which costs about $50. The
Obama administration lost a round in the appeals court, too, before telling the judge it would approve the onepill brand. Doctors' groups and contraceptive advocates have long argued that easier access to emergency
contraceptives would cut unintended pregnancies and said the drugs are safe even when used at young
ages. Social conservatives, in contrast, complain that lifting prescription requirements undermines the rights
of parents and could endanger girls.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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FDA allows OTC morning-after pill, lifts age limit
21/06/2013
08:25
WallStreetItalia
Sito Web
ROMA (WSI) - Scadrà domani 22 giugno il brevetto italiano per il Viagra, il più famoso farmaco contro i
problemi di erezione maschile, ed è già in atto la corsa tra varie aziende produttrici di farmaci generici per
assicurarsene la produzione. In Europa il brevetto è scaduto già in 8 nazioni, tra cui la Spagna. Dal lancio nel
1998 al 2011, sono stati consumati circa due miliardi e mezzo di pillole (6 pasticche al secondo) e 41,4 milioni
di pazienti hanno provato il Viagra almeno una volta nella vita. L'Italia è il secondo paese in Europa per
consumo, dopo l'Inghilterra, con oltre 60 milioni di compresse vendute in dieci anni e con una media di 4.300
pillole blu ogni 1000 uomini oltre i 40 anni. Quanto al consumo a livello regionale, il Lazio è la regione italiana
in testa alla classifica dei consumi con più di 7,5 milioni di pillole consumate in dieci anni e una media di
6.112 pillole ogni mille uomini. A breve distanza la Toscana e l'Emilia Romagna (rispettivamente con una
media di 6.004 e 5.886 compresse consumate ogni mille uomini oltre i 40 anni). Le città dove si registra il
maggior consumo sono Pistoia, Roma e Rimini. Restano in coda alla classifica le città del Sud Italia, i cui
consumi si attestano su valori al di sotto della media (dati IMS Health Italia relativi al 2010). L'età media dei
consumatori è 50-55 anni. (in fase di scrittura)
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Viagra 'no logo', scade domani brevetto per la pillola del sesso
21/06/2013
18:21
WallStreetItalia
Sito Web
Roma, 21 giu. (Adnkronos Salute) - Antidolorifici, antinfiammatori, disinfettanti e garze. Ecco i capisaldi del 'kit
della salute' da portare in vacanza. Molti italiani sono ormai consapevoli che per scongiurare qualsiasi rischio
ed evitare situazioni di panico, qualunque sia la meta estiva, occorre fare un salto in farmacia e farsi guidare
dal buonsenso. Questa la raccomandazione dell'Associazione nazionale farmaci di automedicazione
(Assosalute) per una vacanza senza imprevisti.Ecco quali mettere in valigia: antidolorifici, antinfiammatori e
antipiretici; creme e pomate contro le irritazioni della pelle; disinfettanti per la gola; farmaci contro la cattiva
digestione; lassativi; disinfettanti, garze sterili e cerotti; antidiarroici; farmaci con ricetta che si assumono
abitualmente (ad esempio quelli per la pressione alta, per il cuore, la pillola anticoncezionale, etc.). "I farmaci
da portare in vacanza - si legge in una nota di Assosalute - sono quelli di automedicazione o da banco ossia
senza obbligo di prescrizione, riconoscibili grazie al bollino rosso che sorride apposto sulla confezione e
acquistabili senza ricetta medica perché nel loro impiego diffuso e di lungo corso si sono dimostrati sicuri,
efficaci ed hanno ricevuto un'apposita autorizzazione da parte dell'Autorità sanitaria". Assosalute raccomanda
inoltre di "leggere sempre il foglietto illustrativo prima di assumere il farmaco".
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Estate: Assosalute, antidolorifici e garze in kit farmaci da vacanza
21/06/2013
LatinaOggi
Pag. 38
Contraffazione e informazione
LaA contraffazione è un fenomeno in costante ascesa e sempre più legato a prodotti non solo di uso
giornaliero come shampoo, dentifrici, giocattoli ed elettrodomestici ma anche farmaci e cosmetici
incrementando così le conseguenze dannose del fenomeno per la salute e la sicurezza dei consumatori. «L'u
l t im o caso di Latina del farmaco per bambini contraffatto sconvolge i consumatori non solo del Lazio»
afferma il presidente MDC Lazio Livia Zollo an nun cian do l'avvio della campagna informativa per la lotta alla
contraffazione di mdc Lazio insieme alla Regione Lazio (nell'ambito del programma consumatori utenti 2011).
Obiettivo generale del progetto e della campagna di comunicazione è la promozione della cultura della
legalità tra i cittadini consumatori, al fine di scoraggiare in quest'ultimi scelte di acquisto irresponsabili o
illegali, contrastando in questo modo il fenomeno della contraffazione in specifici settori, quali quello
alimentare, abbigliamento, cosmetico, dei giocattoli e ricambi auto. Diverse le attività per informare i cittadini
dei rischi derivanti dall'acquisto di prodotti contraffatti. Nello s p e c i fi c o 3 sportelli informativi tra Roma,
Civitavecchia e Latina di consulenza al pubblico, ai quali si potranno rivolgere g r a tu i t a m en t e tutti i
cittadini che ritengono di aver comprato un prodotto come originale ma che temono sia contraffatto; un
sondaggio per conoscere la percezione della popolazione italiana riguardo al fenomeno; guida informativa; la
pagina web http://lazio.difes a d el c i t t ad i n o . i t/ h o m e /1 / H ome.aspx e video spot.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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Al via la campagna informativa
21/06/2013
08:05
IlFarmacistaOnline.it
Sito Web
"La legge 38 sul dolore e cure palliative è importantissima ma non basta. Ci vuole una legge sull'oncologia",
ha sottolineato il presidente Labianca. Tra i temi centrali anche la personalizzazione della terapia e la
semplificazione burocratica. LA PROPOSTA.
21 GIU - Fornire una panoramica ampia e dettagliata dell'oncologia, sia sotto il profilo scientifico che
gestionale. E' questo l'approccio su cui è improntato il XVII Congresso nazionale del Collegio italiano dei
primari oncologi medici ospedalieri (Cipomo), che si è aperto ieri a Roma e che terminerà il 22 giugno. I lavori
rappresenteranno anche l'occasione per cercare un'interlocuzione operativa con il mondo della politica. Ed è
proprio in quest'ottica che verrà presentata una 'Proposta di legge per l'oncologia medica in Italia: Legge 37',
elaborata da Alessandro Bertolini dell'Ospedale di Sondrio. "La legge 38 sul dolore e cure palliative è
importantissima ma non basta. Ci vuole una legge 37sull'oncologia - ha spiegato Roberto Labianca,
presidente Nazionale Cipomo - 2 milioni e 500mila malati di tumore rispetto alla popolazione italiana sono
una cifra non solo significativa, ma un segnale di richiamo alla politica nazionale perché intervenga quanto
prima con una legge quadro che indichi dei paletti chiari sui livelli essenziali di assistenza ai malati oncologici,
un cambio puntando alla realizzazione su tutto il territorio nazionale delle necessarie reti oncologiche oltre
che l'introduzione dei processi diagnostici terapeutici". Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha garantito
attenzione per i temi in campo e ha sottolineato "la grande attenzione che il ministero intende riservare
all'oncologia, poiché è un tema che si colloca tra le grandi priorità del Servizio Sanitario Nazionale. Se è vero
che di questa patologia si muore sempre meno - ha aggiunto - è altrettanto vero che, conseguentemente,
aumenta il numero di persone che con essa convivono. La loro qualità di vita è un obiettivo molto importante.
Bisogna intervenire per valorizzare le eccellenze che vi sono e correggere le lacune strutturali alla base della
differenza nell'accesso alle cure". Altra questione sul tavolo è legata a una grande preoccupazione di tutti gli
oncologi italiani: che si giunga nell'arco di due - tre anni ad affrontare un grande rischio, cioè quello di una
medicina oncologica di retroguardia che porti l'Italia ad essere una delle Cenerentole rispetto alle altre nazioni
europee. "I livelli di efficienza e di autorevolezza raggiunti con notevoli sforzi dall'oncologia italiana sono oggi
posti fortemente a rischio se presto non verranno apportati correttivi a un lento, ma inesorabile declino".
Elemento cardine dei lavori sarà anche la Precision Medicine, la nuova frontiera promossa dall'oncologia
Usa. Si tratta di un approccio innovativo che intende la diagnosi anche come caratterizzazione biologica del
singolo tumore per ottenere una terapia sempre più personalizzata. Un nuovo paradigma di gestione del
malato oncologico che presuppone la creazione di reti a livelli nazionale - o almeno per macroregioni - dove
le strutture oncologiche ospedaliere vengano messe in connessione diretta con laboratori di alta
specializzazione per garantire così un'alta qualità nei test e contemporaneamente poter procedere a evidenti
risparmi in termini di costi. "La discussione affronterà tutte le principali sfide che attendono l'oncologia - ha
sottolineato Giampietro Gasparini, presidente del congresso - Di conseguenza ampio spazio sarà dedicato al
tema della semplificazione, che costituisce una priorità ineludibile: le incombenze burocratiche assorbono
circa il 30-40% dell'attività dell'oncologo ed è tutto tempo sottratto all'assistenza del paziente. E' un dato
inquietante che impone interventi immediati". Importante nodo da sciogliere è poi legato "a un'attenta analisi
degli effetti della legge Balduzzi e alla necessità di ridiscutere alcuni parametri troppo stringenti". Altro aspetto
"che verrà analizzato con attenzione è quello della gestione del tempo. Nella nostra disciplina gli aspetti
umanistici sono fondamentali. In questo senso sono centrali il tema dei familiari e la questione dei
dipartimenti: il paziente passa per vari reparti che vanno integrati tra loro - conclude Labianca - in maniera più
organica". Il congresso ha richiamato l'attenzione anche di Emilia Grazia De Biasi, presidente della XII
Commissione Igiene e Sanità del Senato, che ha osservato come "in campo oncologico, alle problematiche
legate alla piena integrazione dei diversi setting assistenziali, si aggiungono quelle dovute alla sostenibilità
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
183
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Oncologia. I medici chiedono una legge ad "hoc". E per far presto se la
scrivono da soli
21/06/2013
08:05
IlFarmacistaOnline.it
Sito Web
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
184
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
dell'innovazione tecnologica del farmaco e alle crescenti difficoltà che i professionisti lamentano nello
svolgere il loro lavoro". De Biasi ha quindi ricordato che "il tanto contestato provvedimento sulla spending
review, approvato dal governo Monti, ha destinato l'80% del recupero economico derivante dalla progressiva
introduzione dei farmaci generici al posto dei farmaci branded, al finanziamento dell'innovazione del farmaco.
Il comparto dei farmaci oncologici innovativi sarà il primo beneficiario di tale riserva finanziaria. Se il farmaco,
quello oncologico in primis, non viene considerato una risorsa per la salute e per l'economia del Paese, ma
esclusivamente un costo, difficilmente si potrà avere un'inversione di tendenza e si corre il pericolo di essere
costretti a fare medicina di serie B". Da Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e commissario ad acta, è
arrivato un ringraziamento "per tutta la categoria che rappresentate, perché avete contribuito a mantenere alti
i livelli di assistenza e di intervento in un momento di profonda difficoltà per tutto il comparto. La vostra
professionalità e quella dei vostri colleghi è stata ed è un bene prezioso per tutti i cittadini vittime di un
sistema sanitario allo sbando. E' grazie a competenze come le vostre che la nostra Regione è riuscita a
sopportare la crisi e soprattutto riuscirà a venire fuori da anni di cattiva gestione, dove sono mancate politiche
mirate e l'attenzione al merito. Il nostro impegno è far si che tutto questo torni ad essere una costante di
questo territorio e non lo sforzo di alcuni".
21/06/2013
10:01
Pubblicitaitalia.it
Sito Web
Tutte le News
Da domenica prossima on air in tv il secondo flight della campagna La divisione HealthCare di TBWA\Italia ha
vinto la gara per l'assegnazione delle campagne atl prodotti OTC di Dompé Primary Care: Okitask, Fluifort,
Oki infiammazione e dolore spray e collutorio. Dompé, una delle principali aziende biofarmaceutiche in Italia,
focalizzata sullo sviluppo di soluzioni terapeutiche innovative per malattie ad alto impatto sociale. A partire dal
settembre 2012, Dompé Primary Care è presente nel mercato dell'automedicazione con una nuova referenza
nell'area dolore dedicata al mal di testa: Okitask. La campagna televisiva è firmata TBWA\Italia, in onda da
domenica 23 giugno con il secondo flight. Lo spot enfatizza i benefit del nuovo Okitask. Vediamo un gruppo di
amici in macchina. Sembrano divertirsi, e si stanno godendo l'inizio serata insieme. Una di loro è però
visibilmente infastidita dal mal di testa. Prontamente, un amico le porge una bustina di Okitask che lei
assume comodamente seduta in macchina, senza bisogno d'acqua. Dopo appena 6 minuti, il mal di testa è
andato via e la serata può ripartire. La regia dello spot è di Gianluca Catania per la cdp Trees Home. Per
TBWA\Italia hanno lavorato Francesco Caruso, art director, e Stefano Cucinotta, copywriter, con la direzione
creativa di Aldo Capsoni. La direzione creativa esecutiva è di Francesco Guerrera e Nicola Lampugnani. La
pianificazione di GroupM riguarda tv, web, cinema, materiali Pop nei canali farmacia. Condividi digg
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
185
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
TBWA\Italia, la divisione Healthcare vince la gara Dompé Farmaceutici
21/06/2013
04:00
QS - QuotidianoSanita.it
Sito Web
"La legge 38 sul dolore e cure palliative è importantissima ma non basta. Ci vuole una legge sull'oncologia".
La proposta lanciata dal presidente della Cipomo Labianca in apertura del congresso nazionale
dell'associazione. Tra i temi centrali anche la personalizzazione della terapia e la semplificazione burocratica.
LA PROPOSTA.
21 GIU - Fornire una panoramica ampia e dettagliata dell'oncologia, sia sotto il profilo scientifico che
gestionale. E' questo l'approccio su cui è improntato il XVII Congresso nazionale del Collegio italiano dei
primari oncologi medici ospedalieri (Cipomo), che si è aperto ieri a Roma e che terminerà il 22 giugno. I lavori
rappresenteranno anche l'occasione per cercare un'interlocuzione operativa con il mondo della politica. Ed è
proprio in quest'ottica che verrà presentata una 'Proposta di legge per l'oncologia medica in Italia: Legge 37',
elaborata da Alessandro Bertolini dell'Ospedale di Sondrio. "La legge 38 sul dolore e cure palliative è
importantissima ma non basta. Ci vuole una legge 37sull'oncologia - ha spiegato Roberto Labianca,
presidente Nazionale Cipomo - 2 milioni e 500mila malati di tumore rispetto alla popolazione italiana sono
una cifra non solo significativa, ma un segnale di richiamo alla politica nazionale perché intervenga quanto
prima con una legge quadro che indichi dei paletti chiari sui livelli essenziali di assistenza ai malati oncologici,
un cambio puntando alla realizzazione su tutto il territorio nazionale delle necessarie reti oncologiche oltre
che l'introduzione dei processi diagnostici terapeutici". Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha garantito
attenzione per i temi in campo e ha sottolineato "la grande attenzione che il ministero intende riservare
all'oncologia, poiché è un tema che si colloca tra le grandi priorità del Servizio Sanitario Nazionale. Se è vero
che di questa patologia si muore sempre meno - ha aggiunto - è altrettanto vero che, conseguentemente,
aumenta il numero di persone che con essa convivono. La loro qualità di vita è un obiettivo molto importante.
Bisogna intervenire per valorizzare le eccellenze che vi sono e correggere le lacune strutturali alla base della
differenza nell'accesso alle cure". Altra questione sul tavolo è legata a una grande preoccupazione di tutti gli
oncologi italiani: che si giunga nell'arco di due - tre anni ad affrontare un grande rischio, cioè quello di una
medicina oncologica di retroguardia che porti l'Italia ad essere una delle Cenerentole rispetto alle altre nazioni
europee. "I livelli di efficienza e di autorevolezza raggiunti con notevoli sforzi dall'oncologia italiana sono oggi
posti fortemente a rischio se presto non verranno apportati correttivi a un lento, ma inesorabile declino".
Elemento cardine dei lavori sarà anche la Precision Medicine, la nuova frontiera promossa dall'oncologia
Usa. Si tratta di un approccio innovativo che intende la diagnosi anche come caratterizzazione biologica del
singolo tumore per ottenere una terapia sempre più personalizzata. Un nuovo paradigma di gestione del
malato oncologico che presuppone la creazione di reti a livelli nazionale - o almeno per macroregioni - dove
le strutture oncologiche ospedaliere vengano messe in connessione diretta con laboratori di alta
specializzazione per garantire così un'alta qualità nei test e contemporaneamente poter procedere a evidenti
risparmi in termini di costi. "La discussione affronterà tutte le principali sfide che attendono l'oncologia - ha
sottolineato Giampietro Gasparini, presidente del congresso - Di conseguenza ampio spazio sarà dedicato al
tema della semplificazione, che costituisce una priorità ineludibile: le incombenze burocratiche assorbono
circa il 30-40% dell'attività dell'oncologo ed è tutto tempo sottratto all'assistenza del paziente. E' un dato
inquietante che impone interventi immediati". Importante nodo da sciogliere è poi legato "a un'attenta analisi
degli effetti della legge Balduzzi e alla necessità di ridiscutere alcuni parametri troppo stringenti". Altro aspetto
"che verrà analizzato con attenzione è quello della gestione del tempo. Nella nostra disciplina gli aspetti
umanistici sono fondamentali. In questo senso sono centrali il tema dei familiari e la questione dei
dipartimenti: il paziente passa per vari reparti che vanno integrati tra loro - conclude Labianca - in maniera più
organica". Il congresso ha richiamato l'attenzione anche di Emilia Grazia De Biasi, presidente della XII
Commissione Igiene e Sanità del Senato, che ha osservato come "in campo oncologico, alle problematiche
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Oncologia. I medici chiedono una legge ad "hoc". E per far presto se la
scrivono da soli
21/06/2013
04:00
QS - QuotidianoSanita.it
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PROFESSIONI - Rassegna Stampa 22/06/2013
187
La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
legate alla piena integrazione dei diversi setting assistenziali, si aggiungono quelle dovute alla sostenibilità
dell'innovazione tecnologica del farmaco e alle crescenti difficoltà che i professionisti lamentano nello
svolgere il loro lavoro". De Biasi ha quindi ricordato che "il tanto contestato provvedimento sulla spending
review, approvato dal governo Monti, ha destinato l'80% del recupero economico derivante dalla progressiva
introduzione dei farmaci generici al posto dei farmaci branded, al finanziamento dell'innovazione del farmaco.
Il comparto dei farmaci oncologici innovativi sarà il primo beneficiario di tale riserva finanziaria. Se il farmaco,
quello oncologico in primis, non viene considerato una risorsa per la salute e per l'economia del Paese, ma
esclusivamente un costo, difficilmente si potrà avere un'inversione di tendenza e si corre il pericolo di essere
costretti a fare medicina di serie B". Da Nicola Zingaretti, governatore del Lazio e commissario ad acta, è
arrivato un ringraziamento "per tutta la categoria che rappresentate, perché avete contribuito a mantenere alti
i livelli di assistenza e di intervento in un momento di profonda difficoltà per tutto il comparto. La vostra
professionalità e quella dei vostri colleghi è stata ed è un bene prezioso per tutti i cittadini vittime di un
sistema sanitario allo sbando. E' grazie a competenze come le vostre che la nostra Regione è riuscita a
sopportare la crisi e soprattutto riuscirà a venire fuori da anni di cattiva gestione, dove sono mancate politiche
mirate e l'attenzione al merito. Il nostro impegno è far si che tutto questo torni ad essere una costante di
questo territorio e non lo sforzo di alcuni". 21 giugno 2013 © Riproduzione riservata
PERSONAGGI
2 articoli
21/06/2013
07:50
IlFarmacistaOnline.it
Sito Web
L'Istituto per la competitività ha presentato una ricerca da cui emerge che, tra 2001 e 2011, il peso della
farmaceutica è cresciuto dall'1,8% al 2,7% della produzione. D'Ambrosio Lettieri (Pdl) e Grillo (5Stelle):
"Servono semplificazione e nuovi meccanismi di premialità".
21 GIU - Ricollocare il settore farmaceutico al centro della politica industriale italiana e renderlo uno dei
vettori per costruire una nuova fase di crescita. E' l'appello lanciato nel corso del simposio tenutosi a Roma
presso la sede I-Com, Istituto per la competitività. Nel corso dell'incontro è stata presentata una ricerca
dell'istituto, curata da Stefano da Empoli e da Davide Integlia, da cui emergono dati eloquenti. La
farmaceutica conta l'1,5% del Pil, oltre il 4% dell'export e il 6,5% degli investimenti in ricerca e sviluppo. Nel
periodo 2000-2011 il peso della farmaceutica è cresciuto dall'1,8% al 2,7% della produzione e dal 3% al 3,5%
del valore aggiunto del settore manifatturiero. La produzione farmaceutica italiana, che nel 2007 era al quarto
posto in Europa, è salita nel 2008 al terzo e nel 2010 al secondo dopo la Germania, superando prima il
Regno Unito e poi la Francia. E in termini di produzione e di valore aggiunto, l'industria farmaceutica vale nel
2011 rispettivamente il 46,7% e il 52,1% dell'hi-tech manifatturiero. Una crescita notevole, concretizzatasi
nonostante gli investimenti in ricerca e sviluppo siano inferiori alla media europea. Secondo un'elaborazione
I-Com, l'aggancio degli investimenti R&D alla media europea porterebbe a un incremento di PIL quantificabile
in 2 miliardi di euro, un aumento del gettito fiscale di 400 milioni e la creazione di 36.000 posti di lavoro
aggiuntivi. Per generare nuove opportunità di sviluppo, i nuovi investimenti non devono però limitarsi
all'ambito della ricerca. Un aumento del 10% degli investimenti fissi, che generasse un incremento
proporzionale della produzione, garantirebbe complessivamente, in via indiretta e grazie alla maggiore spesa
attivata, 1,1 miliardi di valore aggiunto extra ogni anno, 19mila occupati in più e un gettito fiscale addizionale
pari a quasi 300 milioni di euro. I problemi e le questioni in campo sono però molteplici. Nel periodo 20012011 i prezzi dei farmaci, stabiliti dallo Stato, sono calati in termini nominali mediamente del 27,6%,
segnando la peggiore performance tra i Paesi europei esclusa la Spagna. A questo dato si aggiunge poi la
necessità di ricreare un equilibrio tra remunerazione dei farmaci innovativi e di quelli maturi e la costante
instabilità normativa e regolatoria. "L'industria farmaceutica in Italia è un settore con ampi spazi di crescita, e
che può dare nuovo slancio verso una reindustrializzazione del Paese in uscita dalla crisi economica - ha
commentato Stefano da Empoli, Presidente I-Com - Un settore, quello del pharma, ad alto tasso di
innovazione e valore aggiunto e che soffre relativamente la concorrenza dei Paesi emergenti, il cui
insediamento va favorito garantendo stabilità del sistema normativo, ma anche con azioni più mirate come
l'innesco di un sistema di premialità per le aziende che convogliano risorse importanti sul nostro territorio". Ed
è proprio per cercare di sciogliere i nodi più urgenti, che nel corso del simposio gli studiosi si sono rivolti ad
esponenti politici attivi nel settore. Giulia Grillo, deputata del Movimento 5 Stelle, ha sottolineato l'importanza
di "riconoscere e valorizzare le realtà virtuose e in particolare quelle italiane. E' quindi necessario costruire
meccanismi che premino i soggetti che generano occupazione giovane e qualificata". In quest'ottica servono
"maggiori e migliori meccanismi di controllo per verificare efficacemente i risultati raggiunti, anche sulla base
delle risorse a disposizione". Altra questione aperta è legata alla semplificazione burocratica, "sempre più
urgente per evitare che gli investitori vadano altrove. Una dinamica che riguarda soprattutto i protocolli di
sperimentazione, che senza uno snellimento verranno effettuati all'estero". Sulla stessa lunghezza d'onda
anche Luigi D'Ambrosio Lettieri, senatore Pdl, che ha posto l'accento sulla necessità di "aiutare le imprese,
nazionali e multinazionali, a non scappare dal Paese. Condivido pienamente l'importanza di semplificare l'iter
di accesso ai farmaci su tutto il territorio". E' comunque necessario tener conto del quadro complessivo,
dinamico e in costante mutamento, "che ha modificato la base dell'attività produttiva e di ricerca, che non è
più italiana come un tempo. Su questa dinamica hanno inciso anche le scelte politiche degli ultimi quindici
anni, spesso colpevoli di aver allontanato gli investitori dal comparto". Serve quindi "una svolta, perché
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Industria farmaceutica. "Vale l'1,5% del Pil e oltre il 4% dell'export"
21/06/2013
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l'industria farmaceutica ha tutte le carte in regola per fungere da traino per il nostro sistema economico".
Senza i necessari accorgimenti, infatti il rischio è che l'Italia diventi soltanto un mercato di sbocco
commerciale e nel nostro Paese vengano progressivamente meno la ricerca e la produzione.
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L'Istituto per la competitività ha presentato una ricerca da cui emerge che, tra 2001 e 2011, il peso della
farmaceutica è cresciuto dall'1,8% al 2,7% della produzione. D'Ambrosio Lettieri (Pdl) e Grillo (5Stelle):
"Servono semplificazione e nuovi meccanismi di premialità".
21 GIU - Ricollocare il settore farmaceutico al centro della politica industriale italiana e renderlo uno dei
vettori per costruire una nuova fase di crescita. E' l'appello lanciato nel corso del simposio tenutosi a Roma
presso la sede I-Com, Istituto per la competitività. Nel corso dell'incontro è stata presentata una ricerca
dell'istituto, curata da Stefano da Empoli e da Davide Integlia, da cui emergono dati eloquenti. La
farmaceutica conta l'1,5% del Pil, oltre il 4% dell'export e il 6,5% degli investimenti in ricerca e sviluppo. Nel
periodo 2000-2011 il peso della farmaceutica è cresciuto dall'1,8% al 2,7% della produzione e dal 3% al 3,5%
del valore aggiunto del settore manifatturiero. La produzione farmaceutica italiana, che nel 2007 era al quarto
posto in Europa, è salita nel 2008 al terzo e nel 2010 al secondo dopo la Germania, superando prima il
Regno Unito e poi la Francia. E in termini di produzione e di valore aggiunto, l'industria farmaceutica vale nel
2011 rispettivamente il 46,7% e il 52,1% dell'hi-tech manifatturiero. Una crescita notevole, concretizzatasi
nonostante gli investimenti in ricerca e sviluppo siano inferiori alla media europea. Secondo un'elaborazione
I-Com, l'aggancio degli investimenti R&D alla media europea porterebbe a un incremento di PIL quantificabile
in 2 miliardi di euro, un aumento del gettito fiscale di 400 milioni e la creazione di 36.000 posti di lavoro
aggiuntivi. Per generare nuove opportunità di sviluppo, i nuovi investimenti non devono però limitarsi
all'ambito della ricerca. Un aumento del 10% degli investimenti fissi, che generasse un incremento
proporzionale della produzione, garantirebbe complessivamente, in via indiretta e grazie alla maggiore spesa
attivata, 1,1 miliardi di valore aggiunto extra ogni anno, 19mila occupati in più e un gettito fiscale addizionale
pari a quasi 300 milioni di euro. I problemi e le questioni in campo sono però molteplici. Nel periodo 20012011 i prezzi dei farmaci, stabiliti dallo Stato, sono calati in termini nominali mediamente del 27,6%,
segnando la peggiore performance tra i Paesi europei esclusa la Spagna. A questo dato si aggiunge poi la
necessità di ricreare un equilibrio tra remunerazione dei farmaci innovativi e di quelli maturi e la costante
instabilità normativa e regolatoria. "L'industria farmaceutica in Italia è un settore con ampi spazi di crescita, e
che può dare nuovo slancio verso una reindustrializzazione del Paese in uscita dalla crisi economica - ha
commentato Stefano da Empoli, Presidente I-Com - Un settore, quello del pharma, ad alto tasso di
innovazione e valore aggiunto e che soffre relativamente la concorrenza dei Paesi emergenti, il cui
insediamento va favorito garantendo stabilità del sistema normativo, ma anche con azioni più mirate come
l'innesco di un sistema di premialità per le aziende che convogliano risorse importanti sul nostro territorio". Ed
è proprio per cercare di sciogliere i nodi più urgenti, che nel corso del simposio gli studiosi si sono rivolti ad
esponenti politici attivi nel settore. Giulia Grillo, deputata del Movimento 5 Stelle, ha sottolineato l'importanza
di "riconoscere e valorizzare le realtà virtuose e in particolare quelle italiane. E' quindi necessario costruire
meccanismi che premino i soggetti che generano occupazione giovane e qualificata". In quest'ottica servono
"maggiori e migliori meccanismi di controllo per verificare efficacemente i risultati raggiunti, anche sulla base
delle risorse a disposizione". Altra questione aperta è legata alla semplificazione burocratica, "sempre più
urgente per evitare che gli investitori vadano altrove. Una dinamica che riguarda soprattutto i protocolli di
sperimentazione, che senza uno snellimento verranno effettuati all'estero". Sulla stessa lunghezza d'onda
anche Luigi D'Ambrosio Lettieri, senatore Pdl, che ha posto l'accento sulla necessità di "aiutare le imprese,
nazionali e multinazionali, a non scappare dal Paese. Condivido pienamente l'importanza di semplificare l'iter
di accesso ai farmaci su tutto il territorio". E' comunque necessario tener conto del quadro complessivo,
dinamico e in costante mutamento, "che ha modificato la base dell'attività produttiva e di ricerca, che non è
più italiana come un tempo. Su questa dinamica hanno inciso anche le scelte politiche degli ultimi quindici
anni, spesso colpevoli di aver allontanato gli investitori dal comparto". Serve quindi "una svolta, perché
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La proprietà intelletuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
l'industria farmaceutica ha tutte le carte in regola per fungere da traino per il nostro sistema economico".
Senza i necessari accorgimenti, infatti il rischio è che l'Italia diventi soltanto un mercato di sbocco
commerciale e nel nostro Paese vengano progressivamente meno la ricerca e la produzione. 21 giugno 2013
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