Il signor Mario ha una moglie, con cui ha appe

BUONGIORNO
SIGNOR MARIO,
COME STA OGGI?
Il signor Mario ha una moglie, con cui ha appena festeggiato 30 anni di matrimonio, due figli, tre nipoti ed un barboncino nero di nome
Viky. Tutto questo il farmacista del signor Mario lo sa, ma soprattutto il “suo” farmacista
sa di quali patologie soffre il “suo” cliente, quali farmaci assume abitualmente e le eventuali
terapie temporanee a cui è sottoposto. Per
questo il farmacista del signor Mario sa consigliarlo meglio sui medicinali da prendere e sull’eventuale nocività di un farmaco da banco
che -in una particolare situazione- è meglio
non assumere. Una precauzione non eccessiva,
perché a volte la scelta di un farmaco errato
può causare una “malattia iatrogena”, una
patologia dovuta agli effetti collaterali ed indesiderati di un medicinale, anche di un semplice farmaco contro il raffreddore. Per questo il
farmacista del signor Mario ha nella sua farmacia un ampio e vario assortimento di medicinali, e potrà sicuramente consigliare al cliente
il farmaco più adatto e sicuro, senza essere
influenzato da condizionamenti di tipo commerciale. Sarà la certezza di trovare il farmaco
giusto tra mille o la fiducia nata in tanti anni di
frequentazione; certo il signor Mario -e con lui
oltre il 70% degli italiani- non tradirebbe mai la
“sua” farmacia. Il rapporto che si crea tra un
farmacista e il suo cliente è senza dubbio un
elemento importante in ogni politica sanitaria
che abbia realmente a cuore la salute del cittadino. Noi farmacisti tutto questo lo sappiamo e
per questo ci opponiamo a quanti, per leggerezza, ignoranza o interesse, criticano il modello italiano di farmacia e chiedono di autorizza-
re la vendita dei medicinali senza ricetta al di
fuori del canale farmaceutico. Una nuova libertà -dicono- a vantaggio del cittadino, a cui
aggiungono l’irresistibile sirena di un forte
sconto sui medicinali. Noi farmacisti di
Federfarma, che pure siamo stati tra i primi a
chiedere che il prezzo di tutti i farmaci venisse
regolato, non siamo d’accordo con questa
intenzione che ci pare dettata più da logiche
commerciali e di profitto che da una reale politica a tutela della salute pubblica. Ed il pericolo
concreto che a pagar caro, e non parliamo di
portafoglio, sia il consumatore non è l’unico
dubbio che ci muove. Il modello italiano presenta innumerevoli vantaggi dovuti alla peculiarità dell’esercizio farmacia che altri canali di
vendita non potrebbero garantire: dalla presenza delle farmacie -anche nei centri più piccoli- all’apertura 24 ore su 24 grazie al sistema
dei turni, dall’opera di primo intervento al rapporto più “intimo” tra cliente e farmacista.
Senza dimenticare l’importanza delle farmacie
per lo stesso Servizio Sanitario Nazionale: sia
per la rilevazione in tempo reale dei dati sui
farmaci prescritti e sui costi, sia per l’opera di
contenimento del consumo di farmaci, già in
costante crescita e destinato ad esplodere a
seguito della libera vendita di medicinali.
Attività, anche queste, che le farmacie svolgono nell’interesse dello Stato e di tutti gli italiani, come il signor Mario. Perché noi farmacisti
operiamo innanzitutto per il vostro benessere
e quando entrate in farmacia e vi chiediamo
come state, credeteci quello che ci piace sentirvi rispondere è sempre e solo: “Bene, grazie”.