LANDSCHAFTSPLANUNG PIANIFICAZIONE PAESAGGISTICA Gemeinde Sarntal Comune di Sarentino Landschaftsplan Piano paesaggistico Beschluss der Landesregierung Nr. …. vom …. Delibera della Giunta Provinciale n. …. del …. Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige 1 Relazione illustrativa 1. Punto di partenza ed obiettivi 2 2. Descrizione del territorio 3 3. Misure di tutela 5 Zone di rispetto paesaggistiche.....................................................................................5 Zone di tutela paesaggistica..........................................................................................6 Zona di tutela paesaggistica “Monzoccolo“ 7 Zona di tutela paesaggistica ”Punta Cervina“ 8 Zona di tutela paesaggistica “Alpi della Val Sarentino” 8 Zone di interesse paesaggistico ..................................................................................10 Biotopi .........................................................................................................................11 Monumenti naturali......................................................................................................13 Elementi strutturali paesaggistici .................................................................................15 Tutela degli alberi........................................................................................................16 Zone di tutela archeologica .........................................................................................16 4. Sviluppo e cura del paesaggio 17 I vincoli paesaggistici non bastano ..............................................................................17 Linee guida natura e paesaggio in Alto Adige .............................................................17 Progetto di sviluppo paesaggistico per il Comune .......................................................19 Partecipazione dei cittadini ed informazione................................................................19 Misure di promozione ..................................................................................................20 AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige 1. Punto di partenza ed obiettivi Con D.P.G.P. del 16 febbraio 1982, n. 107/V/79 è stato individuato il biotopo “Gisser Auen” a Riobianco in base alla legge provinciale del 13 agosto 1973, n. 27, accanto a questo il piano paesistico “Merano 2000”, entrato in vigore con il decreto del presidente della giunta provinciale del 18 dicembre 1974, n. 92 forma uno strumento urbanistico che definisce direttive per l’utilizzo e la manutenzione del paesaggio nella zona tra i “Stoanernen Mandln” e la Punta Cervina. Ora con l’elaborazione del piano paesaggistico l’intero territorio comunale (in quanto uno degli ultimi dell’Alto Adige) riceverà uno strumento per la direzione dello sviluppo paesaggistico. Il piano paesaggistico si basa da un lato sulle disposizioni e sui criteri di pianificazione di natura urbanistica, nonché sul piano urbanistico comunale, mentre dall’altro lato applicherà le esigenze della tutela ambientale e del paesaggio, seguendo le direttive del piano di settore LEROP “linee giuda natura e paesaggio in Alto Adige” entrato in vigore nel 2003 che definisce le attività da interprendere nei settori della tutela ambientale e paesaggistica. Individuazioni Oltre alla riconferma del biotopo “Gisser Auen” il piano paesaggistico prevede l’individuazione di altri biotopi e monumenti naturali. Maggiormente si tratta di zone paludose oppure di laghi che per la loro importanza ecologica rappresentano un arricchimento per le zone limitrofe; oltre a questi vengono individuati come monumenti naturali anche il paesaggio fluviatile nella Valle di Sottomonte e le pareti in tuffo a Vormeswald nonché alcuni alberi, tra questi i cembri più vecchi dell’Alto Adige nella Val di Tramin ed a Pechöl. A parte questi oggetti singoli di rilevanza ecologico-paesaggistica sono previsti dei vincoli anche per zone più estese per conservare la caratteristica paesaggistica della Val Sarentino. AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft In questo senso l’individuazione di zone di rispetto serve a tenere libero certe superfici dall’edificazione e di conseguenza ha un’influenza sul futuro sviluppo degli insediamenti, mentre l’istituzione di zone di tutela paesaggistica aiuta a conservare determinati paesaggi di alto valore estetico a formazione contadina nonché la regione di montagna con il suo immagine paesaggistico formato dalla coltivazione tradizionale. In base alla legge per la tutela del paesaggio sono escluse dai vincoli paesaggistici le zone edilizie e quelle per infrastrutture e insediamenti produttivi con vigente piano di attuazione. Per il resto l’intero territorio comunale è sottoposto alla tutela paesaggistica e la realizzazione di costruzioni ed interventi richiede una relativa autorizzazione che generalmente viene rilasciata dal sindaco. Sviluppo e cura paesaggistica L’ultimo capitolo della presente relazione contiene varie considerazioni in materia di sviluppo e cura del paesaggio. Oggi un atteggiamento sostenibile verso la natura ed il paesaggio non implica solo dei vincoli, ma anche la cura di paesaggi culturali preziosi e misure di rivitalizzazione di paesaggi impoveriti. È dunque di importanza fondamentale tenere conto delle tendenze di sviluppo paesaggistico a livello locale. Con l’ausilio di linee guida e progetti di sviluppo paesaggistico comunali si possono segnalare sviluppi negativi e definire contromisure. Ma è importante anche individuare e promuovere le tendenze positive. Le “Linee guida natura e paesaggio in Alto Adige”, con la loro attenta analisi della situazione paesaggistica dell’Alto Adige e le numerose proposte di misure atte a pilotare lo sviluppo paesaggistico, rappresentano una base importante per il lavoro di tutela paesaggistica nel Comune. UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 2 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige 2. Descrizione del territorio La Val Sarentino si trova geograficamente al centro dell’Alto Adige ed è con oltre 300 km² il comune più esteso della provincia. Da Bolzano la valle porta verso nord passando inizialmente in una stretta gola che dopo ca. 7-8 km si apre in una valle larga ed estesa. Sul successivo tratto di ca. 8 km la valle si presenta con leggera pendenza in una quota tra 900-100 m s.l.m. e per questo motivo qui si è anche formato il centro insediativo intorno al capoluogo Sarentino. A Campolasta la valle si dirama per proseguire in due solchi stretti e ripidi verso Pennes e Valdurna penetrando con le loro valli laterali profondamente nel paesaggio di montagna. Alla fine della valle la strada statale sale sul Passo di Pennes a quota 2.200 m, creando il collegamento alle zone settentrionali della Provincia nei pressi di Vipiteno. I monti più conosciuti sono il Monte Forcella Sarentina, il Corno di Tramin, il Corno Bianco di Pennes e la Punto Cervina, quest’ultima forma con 2.781 m l’elevazione più alta del comune. Per causa dell’enorme superficie varia fortemente anche il sottofondo geologico. A sud si estendono le propaggini del complesso di porfido quarzifero di Bolzano che è visibile non solo nella gola stretta all’inizio della valle, ma forma anche il Monte Forcella Sarentina e caratterizza l’immagine pae- Le rocce in porfido con i terreni generalmente poco profondi offrono un habitat ai boschi resistenti alla siccità ed amanti del caldo. AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft saggistico nei dintorni di Posticino con pareti che s’innalzano ripidamente e dirupi bruschi. In diversi punti di questa zona si trovano tufi vulcanici ed ignimbriti, mentre verso il Salto lo zoccolo in porfido viene coperto da arenarie permiane. La maggior parte del comune da Sarentino fino a Pennes e Valdurna viene formato dalle morbide filladi quarzifere di Bressanone, spesso granatifere che con scarse intercalazioni di paragneis e quarziti ha costruito ampie zone dei monti sarentini con le loro forme paesaggistiche arrotondate. Ai confini con i comuni attigue si possono notare ad est le diorite di Chiusa e paragneis, mentre a ovest il sottofondo viene formato dal granito di Ivigna nonché dal gneis e paragneis del basamento australpino. A nord nei pressi del Passo di Pennes si trovano sul lato della Val d’Isarco del granito di Bressanone che verso ovest viene sostituito con micascisti, gneis granitici e granodioritici, che nei pressi del Corno di Pennes vengono accompagnati da anfiboliti e da fasce strette di calcari e dolomie. Lungo la linia Val di Tramin – Pennes – Riobianco percorre la linea insubrica che sotto l’aspetto tettonico raffigura il confine tra la piattaforma continentale africana con quella europea ripartendo il Sudalpino dall’Australpino. Se si prescinde dall’inizio della valle a sud del territorio che viene caratterizzato dalle forme brusche del porfido quarzifero di Bolzano, sotto l’aspetto geo-morfologico la copertura del sottofondo con falde di detrito e materiale di morene glaciali nelle aree di montagna crea delle forme spesso morbide ed arrotondate con l’alternarsi ripetuto di dorsi, alture e conche. Verso le valli principali il terreno scende con pendenza piuttosto accentuata ed anche una grande parte delle valli secondarie viene caratterizzata da percorso brevi e ripidi. Depositi di origine fluviatile si limitano sulle superficie in adiacenza ai torrenti e si estendono soltanto su piccoli areali. UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 3 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Sotto l’aspetto climatico il territorio presenta un carattere montano – alpino in corrispondenza all’altitudine dai 600 m a oltre 2.500 m s.l.m.. Nei dintorni di Sarentino (960 m] la temperatura media annua è di 6,5 °C con le medie dei mesi invernali dal dicembre al febbraio sotto 0 °C, mentre in estate si hanno delle medie superiori a 15 °C con gli estremi intorno i 30 °C. Le precipitazioni arrivano a 900 m all’anno, dai quali ben un terzo cade nel semestre invernale. In base alla posizione sul pendio, soleggiata ed esposta verso sud vengono misurate anche a S. Martino (1450 m) incirca le stesse medie di temperatura, nonostante la quota superiore (con precipitazioni leggermente aumentate a 975 mm), mentre a Pennes (1450 m) la temperatura annua scende sotto una media di 5 °C con le precipitazioni paragonabili a S. Martino. Nelle montagne con l’aumento della quota scendono naturalmente le temperature, mentre aumentano le precipitazioni. La vegetazione nelle valli principali corrisponde alla zona montana-subalpina con boschi promiscui nei quali gli abeti rossi ed i larici formano le specie dominanti che sono accompagnate in base alla posizione da diversi alberi latifoglie: il frassino, l’acero montano, il rovere, il ciliegio ed il tiglio selvatico crescono nei luoghi piuttosto protetti e gradevoli, mentre i tremoli, i pioppi, le betulle, i sorbi selvatici e diverse specie di salici popolano i posti climaticamente meno vantaggiate. Nei fossi freschi si trovano l’ontano bianco, mentre ai limiti dei boschi e nel sottobosco crescono il sambuco, rose, il nocciolo e ginepri. A sud di Ponticinio le vegetazione dei pendii protetti e soleggiati ha caratteristiche submediterranee con la roverella, il carpino nero e l’ornello ai quali si associano anche castagni e pini silvestri. I boschi di abete rosso e larice della Val Sarentino vengono sostituite con l’aumento della quota da boschi di conifere subalpini. Anche in questi dominano l’abete rosso ed il larice, verso il limite superiore del bosco il cembro. Tra i latifoglie sono presenti betulle, salici, sorbi selvatici ed il sambuco di montagna, meno frequenti gli ontani verdi. Al di sopra del limite boschivo si estendono praterie e pascoli alpini, ai quali seguono massi detritici rocciosi, in parte si trovano anche fitte fasce di pino mugo che per la AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige loro crescita su materiale geologico acido hanno un valore particolare per l’Alto Adige. Nella fascia insediativa che si estende in una quota da 900 m fino a 1500 m l’immagine paesaggistico viene caratterizzato dall’alternarsi tra bosco e superfici ad uso agricolo. In questo quadro la gran parte dei pendii è coperto con boschi, mentre i prati e pascoli che formano la base per l’allevamento del bestiame si limitano sui fondovalle pianeggianti e sui tratti meno inclinati dei pendii. Per causa del clima relativamente aspro si possono notare per gli insediamenti e la gestione delle superficie un’evidente preferenza per le posizioni esposte verso sud, i pendii che guardano a nord uniformemente coperti di bosco. Al di sopra del limite dei boschi confina la regione delle malghe e montagne che arrotondo il quadro paesaggistico nelle zone superiori. La struttura insediativa della Val Sarentino è caratterizzata tradizionalmente dai masi singoli, più radi si trovano gruppi di masi. L’insediamento sparso si estende sulla gran parte dei pendii ed ampi tratti dei fondovalli. Nella zona tra Sarentino e Campolasta si trova il centro degli insediamenti con un forte sviluppo dei centri abitati. Ma anche i due paesi di San Martino e Riobianco hanno subito una notevole espansione negli ultimi decenni, mentre Sonvigo, Pennes e Valdurna continuano ad essere piccoli paesi compatti. Profondamente penetra la Val di Pennes nelle montagne dell’Alta Val Sarentino. I pendii in gran parte sono coperti da boschi e solo sporadicamente in posizioni vantaggiate dalle condizioni climatiche si trovano i masi sparsi. UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 4 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige 3. Misure di tutela Zone di rispetto paesaggistiche L’individuazione di zone di rispetto per superfici di un particolare pregio paesaggistico dovrebbe contribuire di proteggere alcune zone prescelte dall’edificazione e dalla disgregazione urbana; nel restante territorio comunale gli insediamenti urbani si possono comunque sviluppare. Le zone di rispetto si trovano nei dintorni di edifici preziosi da un punto di vista storico-culturale o di ampie contrade, che riguardano paesaggi inedificati di ampio respiro, la cui tipologia intatta ha un alto valore paesaggistico. La coltivazione delle aree agricole (inclusi i cambi di coltura, bonifiche) in queste zone protette non è soggetta ad ulteriori limita zioni. Le zone di rispetto rivestono una notevole importanza per l’agricoltura, in quanto viene vietata l’edificazione di preziosi fondi coltivati. Attraverso l’individuazione dell’area viene definita la priorità dell’utilizzo agricolo del territorio rispetto ad altre destinazioni d’uso ed interessi. Sono state individuate le seguenti zone: • Ad est del capoluogo Sarentino si erge su una collina sopra il fondovalle il Castel Regino. Le superfici sparsamente edificate intorno al castello sottolineano la singolarità paesaggistica e si estendono verso sud nella zona di Steet, proseguendo si seguito fino al torrente Talvera. Per mantenere la vista intatta sul castello e per dare un limite all’espansione dell’insediamento verso sud queste superfici vengono protette con l’individuazione della zona di rispetto. • A nordovest di Sarentino il terreno s’inclina verso la zona di Auen. I prati ad uso agricolo, situati sopra il paese ed esposti a sud sono visibili da lontano e formano la cornice intorno all’abitato, delimitando l’insediamento. Per questo motivo hanno un’alta importanza per l’immagine del paese e quindi è previsto di proteggere i prati sotto la strada per Auen ed in vicinanza del paese dalla futura edificazione, garantendo così la separazione del paese dai masi sparsi al si sopra della zona. • I prati a sud di Villa separano l’insediamento abitativo dalle zone produttive a nord del capoluogo. Quindi la zona di rispetto paesaggistica dovrà evitare l’unione delle due zone insediative di Sarentino e di Campolasta. • Dietro il Lago di Valdurna il paesaggio viene creato da prati inedificati che formano la cornice adeguata per il lago meraviglioso. Per questo motivo dovrà essere tutelato questo settore inferiore del pendio, mentre nelle zone superiori l’edificazione tradizionale non provocherebbe un degrado compromettente per l’immagine paesaggistico. Le zone di rispetto a Sarentino si trovano ai piedi della montagna e nel fondovalle e servono per tenere libere queste superficie da una possibile edificazione futura. Con l’individuazione della zona di rispetto sulle superficie sotto il Castel Reinegg verrà protetta anche per il futuro la vista sull’edifico maestoso. AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 5 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige Zone di tutela paesaggistica Anche le zone di tutela paesaggistica sono delle superfici di un particolare valore paesaggistico che potrebbero subire un degrado causato dall’edificazione incontrollata e dalla dispersione urbana. Si tratta di paesaggi culturali di origine contadina, caratterizzati dall’insediamento a masi sparsi frequente nella valle, che nella loro formazione e struttura sono stati generati dalla coltivazione tradizionale e quindi ne presentano ancora oggi gli elementi tipici. L’immagine idillico del paese di Valdurna, vista dal lago, rappresenta una delle impressioni più meravigliose offerte dalla Val Sarentino. • Su uno stretto piano intermedio del pendio è situato il paese di Valdurna. Dietro l’abitato si trovano dei prati ripidi che dalla chiesa si estendono fino al bosco vicino ed alla riva del lago. L’edificazione di queste superfici comprometterebbe fortemente l’idillico quadro paesaggistico, perciò è prevista una zona di rispetto per evitare questo. • Al di sotto della località Sonvigo il terreno scende ripidamente fino al fondovalle. Le zone del pendio a valle sono in gran parte ad uso agricolo e ben visibile dalla strada. Con l’individuazione della zona di rispetto paesaggistica si vuole mantenere questo paesaggio tradizionalmente coltivato nella sua caratteristica attuale. • Il paese di Riobianco negli ultimi decenni si è sviluppato fortemente verso il fondovalle, tralasciando comunque inedificata la superficie d’inondazione potenziale a sud della località che adesso verrà individuata anche zona di rispetto paesaggistica. Questa individuazione è motivata anche dal fatto che a sud della zona di rispetto si trova il biotopo „Gisser Auen“, che è persino sottoposto alla tutela Natura 2000 e nel quale i disturbi causati dall’uomo dovranno essere minimalizzati. • Anche i prati a sfalcio prima di Laste caratterizzano il quadro paesaggistico alla fine della valle e vengono protette dalla dispersione edificativi. AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft Per conservare questi caratteristici paesaggi culturali le norme permettono lo spostamento ed la nuova costruzione di edifici soltanto in quei casi, nei quali il richiedente no appartiene altrove terreni idonei per l’impianto dell’edificio. In questi casi è prevista l’autorizzazione paesaggistica da parte dell’Amministrazione provinciale; quest’ultima potrà definire la posizione per garantire l’inserimento migliore nel quadro paesaggistico. L’attività agricola non verrà compromessa. Tale zone di tutela paesaggistica sono previste nella Val Sarentino per quattro areali. • Dietro a Campolasta s’innalza la montagna di „Gentersberg“ separando le due valli di Valdurna e di Pennes. Nel settore inferiore il terreno con un’inclinazione media è caratterizzato oltre dalla chiesetta S. Valentino dai masi sparsi situati in mezzo alle superfici agricole. Lungo i bordi dei prati oppure lungo le strade ed i fossati si trovano spesso impressionanti siepi che hanno un valore paesaggistico ed ecologico. Meravigliose strutture di siepi al „Gentersberg“ UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 6 Autonome Provinz Bozen - Südtirol • A sud di Valdurna il terreno ad ovest del torrente s’innalza in maniera ripida. Per causa del sottofondo poco stabile il pendio offre una morfologia discontinua con un alto numero di gobbe e conche, che ottiene un’ulteriore arricchimento dalla presenza di cespugli sparsi che sottolineano la sensibilità paesaggistica della zona. • Dietro il Lago di Valdurna si estende sul pendio esposto a sud collocato all’inizio della Val Grande un paesaggio tipico culturale con i masi tradizionali che sono integrati nei prati a sfalcio e rappresentano il passaggio tra la zona idillica intorno al lago e gli spazi vitali, naturali ed intatti delle monti sarentini. • Anche dietro Riobianco si trova un paesaggio culturale esposto verso sud che si estende dai dintorni della strada statale fino alla chiesetta S. Giovanni. In base alla buona visibilità dalla strada di transito è opportuno di sottoporre l’edificazione di questo paesaggio sensibile ad un ulteriore controllo. Oltre a queste zone di tutela paesaggistica che si trovano tutte quante nella fascia degli insediamenti e che richiedono un’elevata attenzione per quanto riguarda la costruzione di edifici, sono state individuate ancora tre zone estese di tutela paesaggistica nella fascia montana che dovrebbero contribuire di conservare il paesaggio tradizionale di montagna con i suoi habitat particolarmente sensibili e di mantenere la ricchezza naturale e la variabilità ecologica della zona in armonia con una coltivazione adeguata nell’ambito delle malghe. Per causa dei pendii piuttosto ripidi ed in gran parte coperti da boschi che si innalzano sopra il fondovalle, per causa dei terreni scarsi nonché per l’accesso inadeguato della regione montana, in queste zone possiamo ancora osservare una naturalezza dei vari habitat con adeguate condizioni ecologiche che non hanno subito troppi interventi. In base ad una meccanizzazione migliorata e crescenti tendenze di razionalizzazione oggi l’accesso alle zone boschive è facilitato e con ogni nuova strada forestale si avvicinano anche le zone che si estendono sopra il limite superiore del bosco. AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige Le tre zone di tutela si estendono in gran parte sopra la fascia boschiva. Il regolamento prevede delle restrizioni per la costruzione e per l’ampliamento di edifici, per inibire lo sviluppo nascosto di case da villeggiatura; inoltre è vietata la realizzazione di impianti di risalita e piste da sci, nonché l’apertura di cave di ogni genere. Possono essere eseguiti dei miglioramenti fondiari e delle bonifiche soltanto per superfici limitati che rendono possibile la lavorazione dei terreni con mezzi meccanici evitando però degli spianamenti ampi su superfici estese. Gli interventi ed i progetti possibili devono essere sottoposti al parere dell’Autorità per la tutela del paesaggio. L’utilizzo forestale si baserà anche in futuro su obiettivi naturali, favorendo delle tra gli alberi delle specie adattate al posto. Per mantenere i prati a larice il prelievo di alberi e l’estirpazione di ceppaie è generalmente consentito solo in presenza di sufficiente rinnovazione del larice stesso. Altri regolamenti riguardano il campeggio con tende, roulottes e campers, l’accendere di fuochi ed il sorvolo della zona con aeromobili a motore. Zona di tutela paesaggistica “Monzoccolo“ Le superfici di quota elevata dell’altopiano del Monzoccolo rappresentano un interesse sovracomunale, come meta frequentata da un alto numero di escursionisti. Meravigliosi prati e pascoli alberati con larice, boschi e Pittoresche zone boschive con piccole radure e settori paludosi si estendono sul dosso tra la Malga Hauserberg e gli ometti dei “Stoanernen Mandln” e contribuiscono alla variabilità ecologica della zona di tutela paesaggistica. UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 7 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige prati da sfalcio formano un paesaggio di alto pregio in tutte le stagioni che si offre per gite e passeggiate piacevoli. Il paesaggio dolce e pianeggiante con poche salite rappresenta la base per un’importante zona ricreativa per le agglomerazioni urbane della Val d’Adige e per il turismo locale. Come è già avvenuto nei comuni limitrofi del Monzoccolo, anche sul lato sarentino dell’altopiano verrà estesa la zona di tutela paesaggistica tra le aree del “Hauserberg” e quella della Valle del Rio Deserto. L’obiettivo del vincolo di tutela è di garantire il mantenimento di questo esteso paesaggio culturale con i prati alpini sul dosso della montagna ed i prati a larice di particolare pregio paesaggistico. Per la sua caratteristica di albero leggero e luminoso con aghi morbidi e facilmente decomponibili il larice rappresenta l’albero tipico dei prati e pascoli alberati, in più favorisce con le sue radici profonde un’equilibrata circolazioni delle sostanze nutritive nonché del approvvigionamento idrico. In base alla loro ampia diffusione e per la loro bellezza i prati a larice rappresentano la tipica forma d’uso dell’altopiano del Monzoccolo. Il centro della loro estensione lo troviamo sul Salto e sul Monte di Meltina, però li troviamo anche sul lato sarentino nei pressi del “Hauserberg” e dei Prati di Pozza. Zona di tutela paesaggistica ”Punta Cervina“ La Punta Cervina rappresenta con 2.781 m non solo l’elevazione più alta della Val Sarentino, ma fra le montagne dei dintorni di Merano è anche una punta particolarmente marcata ed attrattiva. Nei mesi estivi la fascia alpina offre molte mete per escursioni e gite, mentre in inverno i divertimenti si concentrano sulla vicina zona sciistica al sopra di Merano. Per questo già negli anni 70 con il piano paesaggistico sovracomunale “Merano 2000” è stato intrapreso un primo passo per la tutela di questo paesaggio paesaggistico. Nella zona di tutela paesaggistica „Punta Cervina“ troviamo sul lato sarentino la Valle della Sega e la parte meridionale della Valle “Grünanger” che già nel piano paesaggistico “Merano 2000” sono state individuate AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft La Valle della Sega che si estende da Sonvigo verso Merano 2000 offre oltre ad un impressionante scenario delle montagne anche meravigliosi laghi, zone umide nonché feroci scanalature erosive nei pressi della linea di dislocazione. come zona vincolata 1 per le „aree non antropizzate ancora integre nell’equilibrio ecologico“. Oltre a queste nel piano presente sono state integrate nella zona di tutela anche le superfici della Malga “Kesselberg”, dove si estendono preziose zone umide. Dietro le sommità dei monti si anche le aree del Comune di Scena situate sopra Videgg e Prenn sono integrate nella zona di tutela paesaggistica. A prescindere dallo scenario montano particolarmente attrattivo che in base al sottofondo geologico variabile ha creato delle differenti forme paesaggistiche, la zona ci offre sotto l’aspetto paesaggistico alcune singolarità come il frequentato Lago di S. Pancrazio o quello di Anteran che si trova nelle macerie detritiche ai piedi delle Laste di Videgg. Il largo greto del torrente nella Valle della Sega e le scanalature nel materiale d’erosione multicolore che si alternano con le aree di detriti granitici danno a questo paesaggio una ferocità che si trova raramente nelle montagne sarentine. In più ne troviamo diverse zone umide, fra i quali hanno un notevole valore quelli sui pascoli di Anteran e della Malga “Kesselberg”. Zona di tutela paesaggistica “Alpi della Val Sarentino” In tutti i programmi degli ultimi decenni, in molte dichiarazioni della giunta, come fra altro anche nel piano provinciale di sviluppo e di coordinamento territoriale del gennaio 1995 gran parte delle montagne sarentine UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 8 Autonome Provinz Bozen - Südtirol costituiscono un parco naturale che si estende dal Monte Forcella Sarentina attraverso la Cima S. Cassiano ed il Corno di Tramin al Passo Pennes, continuando successivamente verso il Corno Bianco ed la Punta Alpetta. In quest’ottica in gran parte dei comuni limitrofi sono state individuate delle aree di riserva per completare il parco naturale. In quanto il più grande spazio vitale collocato nel cuore della provincia, rimasto finora risparmiato da infrastrutture nonché dalla mania del accesso garantito che viene praticato nelle zone di turismo di massa, qui si è preservato un incomparabile potenziale naturale per le future generazioni di valore inestimabile. Visto che il Comune di Sarentino finora si è espresso contrario all’idea del parco naturale, una parte di questo territorio potrà essere conservato con l’individuazione di una zona di tutela paesaggistica. A differenza del parco naturale la zona di tutela paesaggistica “Alpi della Val Sarentino” si limita soprattutto sulla regione alpina al di sopra del limite del bosco. Campi di macerie pietrose e detriti di falda formano oltre ai prati e pascoli alpini questa originale regione alpina che affascina con la sua naturalezza intatta ed offre un’alta variabilità di differenti forme vegetali ed habitat. Partendo dai pascoli sotto il Corno di Renon la zona di tutela paesaggistica “Alpi della Val Sarentino” si estende verso nord, passando sotto il Monte Forcella Sarentina ed il Monte Villandro e copre le parti superiori delle Valli di Gedrum e di Tramin, nonché della Val Grande e la Val Sebia con le Panoramica lungo la Valle di Tramin sul Corno Bianco; poco sopra il fondovalle a Laste si può notare la strada in salita verso il Passo Pennes. AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige Pino mugo ed arbusti nani dominano l’immagine paesaggistico sopra il limite superiore del bosco. regioni alpine intorno al Plankenhorn, la Cima S. Cassiano ed il Corno di Tramin. Una propaggine si estende lungo la cresta di Gentersberg fino al limite del bosco sotto la Cima Rodella, mentre il ramo settenarionale passa attraverso il Montaccio ed il Passo Pennes fino al Corno Bianco integrando ampie zone della Valle di Sottomonte. Sui pascoli domina spesso il cervino fra il quale troviamo rododendri ed altri arbusti nani nonché campi di pino mugo. Non a caso troviamo in questa zona anche lo sfruttamento economico del pino mugo per la produzione del olio di pino. I settori pianeggianti e le depressioni sono ricoperti da zone umide e laghetti e vengono attraversati da ruscelli con vari corsi d’acqua oppure da meandri. Successivamente questi torrenti attraversano la zona boschiva i ripidi corsi d’acqua, gole e cascate, regalando al paesaggio un aspetto feroce come salta nell’occhio nella Valle di Tramin. I campi di detriti di roccia sono popolati da diversi licheni che rappresentano il primo stadio della formazione di terreno vegetativo. Verso i boschi appaiono alberi ed arbusti tipici: pino cembro, abete rosso e larice rappresentano anche gli alberi principali dei boschi adiacenti ai quali si mescolano salici, il sorbo degli uccellatori ed il sambuco montano. In questo ambito naturale si trovano anche gli alberi più vecchi dell’alto Adige: cembri di età oltre i 1000 anni si sono mantenuti nelle zone isolate di Pechöl e della Valle di Tramin. Nei pressi del Corno Bianco troviamo invece sul sottofondo calcareo nuovi elementi floristici che offrono un’ulteriore arricchimento della grande diversità di specie. UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 9 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige In base a questa ricchezza ecologica ed alla varietà di differenti forme vitali, questo territorio è caratterizzato da un’alta importanza paesaggistico-ecologica che va oltre il limite comunale. Con l’individuazione come zona di tutela paesaggistica si cerca di contribuire a mantenere questa zona nella sua naturalezza in armonia con la sua coltivazione tradizionale. Zone di interesse paesaggistico L’intero territorio comunale escluse le zone abitative e produttive fornite di piano di attuazione approvato ai sensi dell’articolo 6, comma 3 della legge provinciale n. 16/1970 viene definito come zona di interesse paesaggistico. Sono comprese quindi in tale categoria anche tutte le zone di insediamenti ed infrastrutture non fornite di piano di attuazione. In generale, per garantire a queste superfici uno sviluppo sostenibile sono sufficienti gli strumenti urbanistici nonché la legislazione vigente in materia forestale. L’autorizzazione di tutela paesaggistica, di regola, viene concessa dal sindaco. Di particolare importanza sono i terreni agricoli. Queste superfici con i masi caratteristici, edificati secondo tipiche tecniche di costruzione locali, sono una componente importante della tipologia paesaggistica esistente. Rappresentano un paesaggio modificato per mano dell’uomo nel corso del tempo e sono espressione della tradizione storico-culturale della zona. L’individuazione come zona di interesse paesaggistico persegue l’obiettivo di garantire – senza limitare l’attività agricola – un inserimento armonico delle costruzioni ammesse ed un loro adattamento alla struttura paesaggistica ed insediativa esistente. I boschi, i prati e pascoli alberati, le zone rocciose, il verde alpino con i pascoli nonché i castagneti, le zone umide e le acque dal punto di vista della tutela paesaggistica ed ambientale sono di particolare importanza, sia come fattore determinante per la protezione ed il microclima, sia perché formano un habitat ideale per tutta AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft I prati a larice formano il tipico immagine paesaggistico del Monzoccolo; li possiamo trovare anche sul lato sarentino sopra Pozza e sopra il bosco di Vormes. una serie di specie animali tipiche e sono parte integrante fondamentale della struttura della zona, del suo equilibrio ecologico e della sua funzione ricreativa. Ad una particolare tutela sono sottoposti i prati e pascoli alberati. La rada presenza di alberi, in gran parte di larice, non risulta solo in un arricchimento del quadro paesaggistico, inserendo un’altra variazione, ma protegge questi terreni anche dall’inaridimento, migliora il microclima riparandolo dai venti, impedisce la dispersione della neve, chiude con l’apparato radicale profondo degli alberi il ciclo delle sostanze nutritive e filtra un po’ i raggi del sole. Ne conseguono migliori condizioni di crescita per l’erba e le piante. Fondamentalmente l’utilizzazione forestale deve essere limitata alla crescita naturale e si deve provvedere alla rinnovazione degli alberi. Laddove si denota una certa preponderanza dell’ abete rosso, questo dovrebbe essere tagliato più degli altri alberi, perché può soppiantare le altre specie arboree e provocare oltre ad un’uniformazione del quadro paesaggistico anche danni considerevoli all’utilizzazione agricola. Come albero a radici superficiali influisce su un’area piuttosto estesa sulla crescita dell’erba, perde aghi più difficilmente decomponibili e produce più ombra. Si deve rinunciare ad asportare le ceppaie, in quanto il rilievo mosso del terreno è una caratteristica di queste superfici alberate e proprio i punti con i ceppi sono interessanti per la rinnovazione degli alberi. UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 10 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Appaiono come testimoni dell’influenza del clima submediterraneo i castagneti che a sud del territorio comunale si schierano sui pendii della gola. Sono stati individuati fra altro anche i castagneti che nonostante un’estensione su poche superfici danno un particolare valore al paesaggio e ospitano inoltre notevoli esemplari singolari. Una fauna caratteristica, in gran parte ritirati (picchi, uccelli che covano in caverne e altri) trova un habitat adeguato nei vecchi alberi. A Sarentino i castagni sono situati quasi esclusivamente nella zona della terrazza intermedia a quota 500-600 m.s.l.m., dove crescono nella fascia tra le zone ad uso agricolo ed i boschi del pendio. Oggi i castagneti sono spesso in uno stato di abbandono. Sono invasi da altre specie arboree che restringono lo spazio necessario ai castagni e rappresentano per questi ultimi una concorrenza inconsueta. Inoltre c’è una malattia causata da un fungo, il cosiddetto cancro del castagno, che mette in pericolo i castagni, per cui molti di questi bellissimi alberi deperiscono e muoiono. In molti castagneti, quindi, sarebbero urgentemente necessarie opportune cure colturali, tra cui diradamenti, sostituzione delle piante morte con piante giovani e nel caso di esemplari particolarmente belli ed imponenti si potrebbero eseguire anche degli interventi dendrochirurgici. Per questi lavori di cura l’amministrazione provinciale concede contributi. Anche le zone umide vengono generalmente individuate nel piano paesaggistico, perché queste oggigiorno sono state in gran parte eliminate oppure fortemente ridotte nella loro estensione. Le zone umide rivestono molteplici funzioni di ecologia AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige paesaggistica. Esse arricchiscono il paesaggio, ma rappresentano soprattutto degli habitat di alto valore per molte specie vegetali ed animali minacciate. Va citata anche la loro importanza per l’equilibrio idrico grazie alla loro funzione di serbatoio. Per questo motivo tutte le zone umide anche se non sono appositamente vincolate come monumento naturale o biotopo, sono degne di essere conservate e non possono essere prosciugate. Nella Val Sarentino la maggior parte delle zone umide si trovano nella regione alpina, al di sopra del limite superiore del bosco, dove troviamo le aree pianeggianti delle montagne e dove si riduce anche l’evaporazione. Biotopi Il presente piano paesaggistico prevede l’individuazione di 4 biotopi. A differenza dei monumenti naturali queste superficie da biotopo hanno un alto valore ecologico di interesse sovracomunale, sia in quanto riguarda l’aspetto botanico che anche quello zoologico. Come menzionato anche nella premessa, è stata effettuata già nel 1976 l’individuazione del biotopo dei Gisser Auen a Riobianco. Nell’ambito dell’elaborazione del presente piano paesaggistico questo biotopo viene confermato con una delimitazione parzialmente modificata. Per causa della continua La zona ad ovest viene attraversata da numerosi ruscelli che creano una serie di differenti habitat umidi e paludosi, offrendo così un ampio mosaico di spazi vitali idonei per le esigenze di diverse associazioni vegetali e animali . UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 11 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige prati da pascolo, fra i quali troviamo zone ghiaiose di modesta estensione. Nella zona orientale si estende un bosco di abete rosso tendenzialmente umido, il suolo del quale viene coperto soprattutto da muschi e mirtilli. A nord-ovest si trasforma in un pascolo magro, mentre a sud viene sostituito da zone più umide che in parte vengono attraversate da fossi aperti Le tamerici minori crescono sulle superficie ghiaiose e pianeggianti nel greto del torrente che regolarmente vengono inondate. Se queste aree si prosciugano con il tempo la tamerice viene sostituita da saliceti. sistemazione dei torrenti la tamerice minore nell’Alto Adige si è fatta molto rara, una dei punti di ritrovo più importanti si trova nei pressi del Talvera a Riobianco e per questo è stato tutelato come zona Natura 2000 Il biotopo ha una superficie complessiva di ca. 17,6 ettari e si ripartisce in differenti tipi di habitat. Nella parte occidentale sboccano in vicinanza al Talvera alcune sorgenti, che alimentano diversi ruscelli e fossi che attraversano i prati paludosi prima di confluire in un torrente che si immette dopo ca. 300 m a sud della zona d’origine nel Talvera. Nei pressi dei fossi e dei ruscelli vi crescono associazioni rigogliose del Billeri amaro. Questa palude a grandi carici fra i quali si trova anche la carice rigonfia si prosciuga vero est trasformandosi in un pascolo umido. Sui prati umidi e paludosi crescono altre specie di carici, la Calta palustre, l’Orchidea di Fuchs ed altre piante dei terreni umidi. Le acque dei ruscelli sono oligominerali, freddi, morbide e ricche di ossigeno. Oltre alla Trota fario troviamo anche in una notevole quantità il Salmerino di fontana che si nutre principalmente da larve di insetti. Dovrebbe trattarsi della maggiore presenza naturale di questo pesce in Alto Adige. Lungo il torrente Talvera cresce come è già stato menzionato il tamerice minore, accanto a diverse specie di salice. Sulle superficie in passato inondate i cespugli di salici si alternano con superfici ghiaiose, sui terreni AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft All’ombra della montagna vicina si trova a poca distanza da Pennes nei pressi del torrente Talvera il biotopo „Kirchermoos“. Per causa dell’altitudine notevole e dell’insolazione insufficiente si è mantenuta finora questa zona paludosa su una superficie di ca. 3,3 ettari che viene sfruttata come pascolo estensivo. In diversi punti la superficie viene attraversata da ruscelli che si alimentano da sorgenti ai piedi dei pendii per immettersi di seguito nel Talvera. Di conseguenza si ha un alternarsi di zone umide con acque stagnanti e scorrenti, con flusso lento oppure sguazzante che dimostrando differenti qualità ecologiche. In primavera questi fossi brulicano di rospi e girini. Nella vegetazione troviamo Veronica beccabunga, Calta palustre e la Carice rigonfia nei settori bagnati che verso le zone meno umide vengono sostituite da diverse carici e giunchi con garofanino, cardo di palude ed equiseto, ai quali nelle parti marginali ed asciutte si associano diverse graminacee. In prossimità al torrente Talvera si trovano sporadicamente diversi ontani verdi. In autunno si fa notare lo stato marrone e appassito della zona paludosa „Kirchermoos“ in vicinanza del Talvera che si differenzia dai prati adiacenti e fertilizzati di colore verde-vivace. UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 12 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Con la sua forma snella ed eretta la Gramigna liscia domina l’immagine con la quale si presenta la torbiera bassa del “Stallner See”. Al di sopra del Bosco di Vormes a sud del territorio comunale si trova ad un’altitudine di quasi 1720 m il biotopo „Stallner See“. Si tratta di una lunga torbiera in sella della montagna con un a superficie di poco più di un ettaro, situata in mezzo ad un bosco chiuso. Verso nord e verso sud questa zona viene prosciugata da due vallette umide con piani intermedi successivi, mentre sugli altri due lati il terreno si sviluppa in salita. A nord della torbiera bassa spesso si trovano piccoli stagni, mentre il terreno si prosciuga leggermente verso sud. Queste superfici piuttosto asciutte sono ricoperte da erica, mirtilli neri e falsi, con sparsa presenza troviamo la gramigna lisca e la Spigarola delle foreste. Con l’aumento dell’umidità si fa larga la vegetazione specializzata, oltre alla gramigna liscia vi crescono pennacchi e carici, lo strato inferiore popolano muschi, mirtilli rossi e la Cinquefoglia tormentilla. Verso nord aumenta il numero dei fossi e dei stagni con la relativa vegetazione acquatica. Verso le alture a est ed ovest della zona umida si è formato una cintura di pino mugo largo ca. 10 m con mirtilli neri, rossi e falsi e con la gramigna liscia, successivamente inizia il bosco di abete rosso, che è tipico per questa posizione. A poca distanza dal biotopo “Stallner See“ si trova Torbiera di pino mugo Hauserberg. Su una superficie quasi pianeggiante di 3,4 ettari che si estende ca. 30 m sopra le aree da pascolo della vicina malga Hauserberg, si trovano ad un’altitudine di 1770 m s.l.m. diversi campi di pino mugo, che sono attraversabili soltanto sui sentieri AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige frequentati, offrendo nelle altre zone un riparo sicuro per diversi animali selvatici ed uccelli. Sopra il zoccolo in porfido che ha costruito questo piano rialzato, emergono dal groviglio dei pini dominanti radi abeti rossi e larici. Nello strato inferiore si fa larga una vegetazione che riesce a subire le condizioni acide: sfagni, mirtilli rossi e la Cinquefoglia tormentilla, fra i quali sono sparsi mirtilli neri e falsi. Tra le graminacee vi crescono la gramigna liscia ed i pennacchi, in posizioni asciutte anche il Cervino. Nelle zona marginali si trovano erica, oltre a questi anche ontani verdi e cembri. Monumenti naturali Nel territorio della Val Sarentino sono stati individuati 16 monumenti naturali. Si tratta di laghi e zone umide di modeste dimensioni, attrazioni geologiche e idrologiche, nonché di monumenti arborei impressionanti che dimostrano un eminente bellezza paesaggistica ed un alto grado di naturalezza, che sotto l’aspetto paesaggistico-ecologico giustificano l’impostazione del vincolo. Nella scelta dei monumenti naturali si è cercato di individuare soltanto gli oggetti più importanti e pronunciati, oltre a questi la superficie comunale offre ancora un alto numero di elementi interessanti e attraenti fra i quali alberi singoli, formazioni geologiche, cascate, laghi e zone paludose o altri fenomeni naturali che danno il loro contributo alla ricchezza del territorio. Sfagni accompagnati da felci, mirtilli rossi e la Cinquefoglia tormentilla dominano la vegetazione che copre il terreno sotto i pini mugo nei pressi della Malga Hauserberg. UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 13 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Tra i monumenti naturali si trovano i laghi di montagna più belli e grandi della Val Sarentino. È da nominare in prima linea il Lago di Valdurna che inserito nei boschi alla fine della Valdurna rappresenta un idillio paesaggistico che ogni anno viene ammirato e contemplato da un alto numero di visitatori. La vecchia diga ha allargato la superficie acquatica che copre praticamente l’intero fondovalle, il potenziamento della diga per la produzione di energia elettrica è stato impedito fortunatamente dal sottofondo geologico molto instabile, e per questo si è potuto conservare il tradizionale immagine paesaggistico con il pittoresco paese accanto alla chiesa, completato dai prati e boschi adiacenti. Ma anche i laghi dei monti situati nelle zone superiori rappresentano dei gioielli paesaggistici: il Lago di San Pancrazio e quello di Anteran ad ovest, il Lago di Gedrum ad est, nonché il centrale Lago Rodella sono dei laghi oligominerali con acque chiare e fredde che si inseriscono in modo pittoresco nelle aree povere e pietrose dei dintorni. Di minore superficie è invece il Lago Seeberg, ma nel monumento naturale sono state integrate anche le adiacenti zone umide, cosi che oltre al valore estetico-paesaggistico viene considerato anche l’arricchimento ecologico della zona. Anche le zone umide delle Malghe di Anteran e “Kesselberg” offrono oltre a stagni di estensione moderata anche ampie zone paludose di torbiera con pennacchi e carici nonché rappresentanti delle associazioni delle vallette nivali Poco distante dal Passo Pennes si trovano tre laghi: mentre in quello maggiore si trova soltanto una vegetazione rada, gli altri due stagni sono ricoperti quasi completamente da associazioni delle torbiere basse alpine. AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige Il Lago Rodella si trova in zona alpina sul dosso del “Gentersberg“ sopra Campolasta ed è situato in una conca poco sotto la cresta della montagna che divide la Valdurna dalla Val di Pennes. che sono intergrate nei pascoli dei dintorni coperti dal Cervino. Purtroppo queste superfici subiscono danni da pascolo e vengono caricati con sostanze nutritive che compromettono questi habitat preziosi. I Laghetti al Passo Pennes ottengono per la loro posizione in vicinanza al rifugio nei pressi della strada del passo un’ulteriore importanza, in quanto sono facilmente accessibile e quindi vengono visitati da tanti passanti che si fermano sul giovo per fare una breve passeggiata. In questo contesto i stagni con le zone umide coperte da pennacchi, muschi e carici si offrono come meta dell’escursione che in autunno mette in scena uno spettacolo in colore verderosso che si distingue fortemente dai pietrosi pascolo al Cervino circostante. Anche il Lago Moarwald nella zona boschiva sopra Riobianco presenta oltre una superficie acquatica aperta ampie zone paludose nei quali oltre ai giunchi e carici è diffuso anche il Migliarino maggiore con le gobbe rialzate. Il monumento naturale Paesaggio fluviatile della Valle Sottomonte non affascina per vaste paludi ma con le sue ampie zone di inondazione. Per causa della posizione fuori mano il greto del torrente Riobianco non è stato sistemato cosi che si potevano conservare vaste superficie ghiaiose con torrenti diramanti e continue modifiche dei flussi di materiale detritico. Il fatto che in questo originale paesaggio fluviatile il tritone alpino deposita le sue uova aumenta ulteriormente il valore della zona sotto UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 14 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige nell’isolamento di “Pechöl” e sulla Malga Tramin. Sono da considerare gli alberi più vecchi dell’Alto Adige e hanno in questo ambito oltre alla loro importanza botanica anche un valore storico. In più ne troviamo nei pressi del Maso Trienbacher un abete rosso che con la sua altezza supera notevolmente gli alberi del bosco adiacente. Elementi strutturali paesaggistici La sorgente del „Förchwasser“ di dentro coloro i dintorni con i suoi deposizioni di coloro rossomarrone. Anche ben cento metri sotto la sorgente il greto colorato del ruscello fa notare il contenuto del ferro nell’acqua. l’aspetto paesaggistico-ecologico. Il prelievo di ghiaia nella parte inferiore non viene compromesso con l’individuazione del monumento naturale. Altri monumenti naturali li troviamo nelle Pareti in tuffo porfirico a Vormeswald che emergono in modo impressionante sopra strada d’accesso ai masi, nonché le sorgenti ferruginosi dei “Förchwasser” di fuori e di dentro situate sul dosso del “Gentersberg” alle acque dei quali vengono attribuiti effetti curativi. Un’importanza che supera il confine comunale lo troviamo sicuramente nei cembri millenari che si sono potuti conservare Nel regno degli alberi giganti millenari: sui pendii ripidi e malamente accessibili a „Pechöl“ ne troviamo i cembri più vecchi dell’Alto Adige. Nonostante la crescita frenata poco sotto il limite boschivo si presentano degli alberi monumentali che ci rivelano questo spazio vitale intatto. AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft Tutti i muri a secco ma anche gli argini in pietrame, le vie lastricate (e i resti di queste), le siepi ed i boschetti vengono tutelati, perché abbelliscono il paesaggio coltivato ed offrono un habitat ad un gran numero di specie animali e vegetali. Anche altri percorsi di interesse storico-culturale possono essere valorizzati insieme alle loro recinzioni tradizionali in legno e sono da conservare. I corsi dei torrenti ed i fossi di bonifica nelle zone agricole, dal punto di vista della tutela naturale, rivestono una particolare importanza come habitat acquatici. Rappresentano importanti corridoi naturali. Soprattutto nelle zone più fortemente antropizzate la loro funzione ecologica è comunque in gran parte danneggiata in modo rilevante (a causa dell’edificazione, del restringimento e raddrizzamento, dell’inquinamento idrico e le derivazioni d’acqua) e con ciò anche la flora e la fauna che sono legate a queste posizioni. Per gli anfibi, ma anche per altri animali in pericolo di estinzione, questi fossi rappresentano dei rifugi insostituibili. Da non trascurare, infine, gli uccelli acquatici che soprattutto durante il periodo della nidificazione e della cova sono molto sensibili ai disturbi. È importante anche la presenza di una vegetazione ripariale intatta e spontanea che è parte integrante di qualsiasi corso d’acqua. Per questi motivi tutti i fossi di bonifica non possono essere interrati o incanalati. Lo sfalcio delle scarpate dei fossi dovrebbe essere eseguito piuttosto tardi e solo a tratti per non togliere agli animali (soprattutto agli uccelli giovani) ogni possibilità di rifugio. Lo sfalcio ha una sua influenza anche sulla composizione floristica delle scarpate. UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 15 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige Fondamentalmente si dovrebbe falciare il meno possibile, affinché si possa insediare una vegetazione ripariale più naturale e variegata. Tutela degli alberi Al patrimonio arboreo ed in generale al verde delle zone abitate spettano funzioni molto importanti. Lo spazio occupato dagli insediamenti umani aumenta continuamente e di conseguenza si accresce la necessità di lasciare alla natura il suo spazio anche in tali aree. Le aree verdi rappresentano un habitat naturale per numerose specie vegetali e animali e contribuiscono quindi alla conservazione della biodiversità. Ogni macchia di verde urbano rappresenta anche terreno in filtrabile che contribuisce quindi a salvaguardare il livello della falda freatica ed a diminuire il deflusso superficiale delle acque piovane. Anche l’immagine del paese viene caratterizzato decisamente dal verde esistente e particolarmente gli alberi ad alto fusto saltano nell’occhio. Altre funzioni importanti sono la protezione dal vento e dai rumori, nonché il contenimento del livello di inquinamento (polvere e sostanze nocive). Generalmente il verde nelle zone abitate ha un effetto sostanziale sulla qualità della vita delle persone residenti, tra i cui bisogni c’è anche un buon contatto con la natura. Per questi motivi il verde è da trattare con la necessaria precauzione. Per il taglio degli alberi nelle zone abitate, nonché degli alberi da frutto ad alto fusto e quelli ornamentali nel verde agricolo non è previsto il previo nulla osta da parte dell’autorità forestale. In questi casi, d’ora in poi, deve essere richiesta l’autorizzazione paesaggistica da parte del sindaco se le piante hanno raggiunto uno sviluppo in diametro del fusto superiore a 30 cm (misurato all’altezza del petto d’uomo). AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft Da secoli gli alberi da frutta vengono piantati in vicinanza degli edifici. Oltre allo sfruttamento della frutta emanano un alto fascino paesaggistico con effetto stimolante sull’inserimento delle costruzioni nel quadro ambientale. Si deve sottolineare in questa occasione il valore degli alberi da frutto sparsi. I vecchi peri e meli nell’ambito dei paesi o presso masi singoli rappresentano elementi pregevoli del paesaggio coltivato e rivestono una grande importanza paesaggistica. Sono testimonianza di un antico modo di praticare la frutticoltura e in molti casi vi sono fra loro magnifici esemplari, che non risaltano tanto per la loro grandezza, quanto per la loro età, per i tronchi nodosi e la fitta ramificazione. Numerosi animali minuti del paesaggio culturale che sono minacciate nella loro esistenza trovano qui un ultimo rifugio. I fiori e frutti sugli alberi sottolineano la loro importanza per il paesaggio. Infine, non può essere dimenticata la produzione della frutta (trattandosi di una produzione biologica), che si può avere con cure colturali relativamente limitate. Zone di tutela archeologica Le zone di tutela archeologica vengono inserite nella cartografia secondo le indicazione della Ripartizione Beni culturali, che è competente anche delle autorizzazioni di scavo. UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e Paesaggio 16 Autonome Provinz Bozen - Südtirol Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige 4. Sviluppo e cura del paesaggio I vincoli paesaggistici non bastano Il presente piano rappresenta quasi esclusivamente uno strumento di tutela per singole zone e per determinate specie animali e vegetali, per elementi naturali e culturali ecc. Ma la tutela da sola non basta. Il paesaggio è sottoposto ad un continuo sviluppo, che va pilotato. Soprattutto i settori della cura e della valorizzazione del paesaggio (eliminazione di deficit di ecologia del paesaggio, rinaturalizzazioni) hanno bisogno di ulteriori strumenti. Ciò riguarda sia il paesaggio coltivato che gli insediamenti. Si tratta di misure di tutela attiva del paesaggio per le quali è particolarmente richiesta l’iniziativa delle autorità locali o degli utilizzatori ed ha poco senso che esse vengano imposte dall’alto (come formalmente accade nel caso delle misure di tutela). Linee guida natura e paesaggio in Alto Adige Le linee guida natura e paesaggio in Alto Adige - il piano di settore LEROP per quanto attiene alle materie natura e paesaggio – contengono direttive generali e strategie di attuazione per la salvaguardia a lungo termine del paesaggio altoatesino quale spazio naturale, di vita ed economico. La sola autorità preposta alla tutela del paesaggio non riesce a raggiungere questo obiettivo. È necessario coinvolgere in questo compito tutti i settori che fruiscono del paesaggio (agricoltura, foreste, idrologia, turismo, tempo libero e attività ricreative, urbanistica). Il suddetto piano analizza ampiamente i punti di contatto fra i vari fruitori del paesaggio, i potenziali conflitti, come pure gli interessi comuni. Inoltre, nelle linee guida sono rappresentati gli strumenti e le strategie di tutela della natura e del paesaggio. AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft Nel piano di settore LEROP vengono definite le direttive per la pianificazione paesaggistica Il piano di settore fornisce anche una rappresentazione del paesaggio altoatesino in varie fasce paesaggistiche; per ciascuna di esse vengono descritti l’importanza della tutela della natura, i rispettivi problemi e conflitti, le finalità di utilizzo, le finalità di tutela o di sistemazione e le misure necessarie per realizzare tali obiettivi. Perciò, per il lavoro quotidiano di tutela della natura e del paesaggio all’interno dei Comuni, proprio questa parte del piano di settore può rappresentare un ausilio interessante. Secondo le linee guida natura e paesaggio in Alto Adige il territorio comunale di Sarentino è suddiviso in 6 fasce paesaggistiche. Qui di seguito sono elencate le suddette sei fasce insieme alle misure di gestione previste dal piano di settore per un’attiva tutela del paesaggio: UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e paesaggio 17 Autonome Provinz Bozen - Südtirol a) Fascia paesaggistica – Insediamenti Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige c) Fascia paesaggistica – Versanti delle valli a vegetazione submediterranea Provvedimenti: • • • • • • • • • evitare la dispersione degli insediamenti realizzazione a regola d’arte di case (integrazione nel paesaggio e nelle costruzioni esistenti, scelta del materiale, riutilizzo delle acque piovane, evitare di sigillare il terreno, infiltrazione delle acque piovane ecc.) mantenimento e creazione di aree verdi (fra cui anche rinverdimenti di tetti e facciate) e cura del verde secondo criteri di naturalità mantenimento degli elementi ecologici degli insediamenti e loro collegamento con il territorio circostante attraverso siepi, viali ecc. piani ecologici di attuazione e di recupero predisposizione di piani di gestione del verde elaborazione di un regolamento del verde urbano sviluppo delle reti pedonali e ciclabili creazione di zone ricreative attraenti Provvedimenti: • • • • • • • • b) Fascia paesaggistica – Fondovalle e zone limitrofe a prevalente coltura foraggera e arativa Provvedimenti: • • • • • • • • • sospensione degli incentivi per l’eliminazione di elementi rilevanti per il paesaggio, nonché il prosciugamento di zone umide e l’irrigazione di zone aride, incentivi per la rinuncia all’impiego di fertilizzanti mantenimento di superfici residue seminaturali, nonché conservazione e promozione di un utilizzo sostenibile con intensità di utilizzo graduate (mosaico di utilizzo) messa a punto di programmi per la valorizzazione del paesaggio rurale e di programmi incentivanti ai fini della salvaguardia di prati ricchi di specie densità di bestiame rapportata alle caratteristiche dei siti, regolamento sull’utilizzo del liquame, ridurre la quantità di fertilizzanti mantenimento dei contributi per la cura del paesaggio ai fini della conservazione dei sistemi d’irrigazione tradizionali riattivazione di aree naturali di esondazione (p. es. prati umidi), nonché predisposizione di direttive per la rivitalizzazione di corsi d’acqua, acque stagnanti e fossati individuazione di zone off-limits per la lavorazione della ghiaia, prescrizioni sulla rinaturalizzazione attività edilizia paesaggisticamente compatibile definizione paesaggisticamente compatibile della capacità ricettiva delle zone turistiche AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft • mantenimento dell’attuale struttura di utilizzo attraverso la precisa applicazione della legge forestale al fine di evitare un ampliamento strisciante di superfici coltivate nelle foreste fitte rielaborazione del sistema di incentivi agricoli per favorire una gestione estensiva e mantenimento della struttura a piccole superfici del sfruttamento agricolo cura mirata del bosco al fine di respingere la robinia e di altri alberi estranei consentire il pascolo boschivo come strumento per diradare i boschi (ad es. limitari di boschi radi di roverella) mantenimento dei prati ardii liberi attraverso il pascolo divieto di ampliamento dell’area edificabile nelle aree insediative disperse incentivi alla coltivazione di frutteti tradizionali ad alto fusto nell’ambito dell’ordinamento forestale va conservato l’utilizzo del bosco ceduo quale forma di utilizzo ecologicamente favorevole va portato avanti il sostegno ai castagneti soprattutto la cura del sottobosco e della rinnovazione d) Fascia paesaggistica – Zone agricole di montagna Provvedimenti: • • • • • • • • • mantenimento delle forme tradizionali della coltivazione e adattamento graduale della concentrazione del bestiame riduzione del grado di intensità tramite incentivi con premi per il mantenimento e la cura del paesaggio sovvenzioni per il mantenimento e la cura di elementi paesaggistici (siepi, muri a secco, argini in pietrame, siepi, ecc.) eliminazione degli incentivi per modifiche del terreno, eliminazione di elementi strutturali rilevanti per il paesaggio, prosciugamento di siti umidi, irrigazione di siti aridi verifica degli incentivi alla costruzione di allacciamenti viari disciplina del pascolo boschivo in base alle caratteristiche dei siti tutela delle acque (sistemazione ecologica dei ruscelli, rivitalizzazione, regolamento sull’utilizzo del liquame, zone di tutela idrica ecc.) definizione della capacità ricettiva compatibile al paesaggio in regioni turistiche predisposizione di inventari paesaggistici e di piani per la valorizzazione del paesaggio rurale UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e paesaggio 18 Autonome Provinz Bozen - Südtirol e) Fascia paesaggistica – Bosco Provvedimenti: • • • • • • • • mantenimento delle associazioni di bosco come obiettivo generale e individuazione di zone di tutela per boschi rappresentativi estromissione di zone sensibili per la tutela di specie minacciate (ad es. rapaci) gestione boschiva seminaturalistica determinazione dei provvedimenti per la cura dei margini boschivi (incentivi) mantenimento delle forme tradizionali di utilizzo molteplice del bosco (ad es. pascolo boschivo) determinazione del corretto fabbisogno di strade forestali con rispettiva salvaguardia dell’ambiente determinazione ed attuazione dei piani di abbattimento degli ungulati e abbandono della pratica di foraggiamento degli ungulati limitazione dell’ampliamento di zone sciistiche e limitato impiego di cannoni da neve f) Fascia paesaggistica – Ambiente alpino ed alte quote Provvedimenti: • • • • • • • • mantenimento dell’alpeggio tradizionale con un adattamento graduale delle intensità d’utilizzo (adeguamento della densità dei capi di bestiame) gestione dell’utilizzo tramite un sistema di incentivi all’agricoltura orientato all’aspetto ecologico eliminazione degli incentivi alle modifiche paesaggistiche ed alle opere di prosciugamento predisposizione di inventari paesaggistici e di piani per la valorizzazione del paesaggio rurale mantenimento e rigenerazione di ampie torbiere, tutela di tutte le torbiere esistenti e delle loro associazioni vegetali generatrici di materiale torboso limitazione dell’ampliamento di zone sciistiche e dell’impiego di cannoni da neve utilizzo del bene idrico pubblico risp. regolazione idrica secondo criteri ecologici (ad es. interventi di sicurezza di ingegneria biologica) regolazione mirata del flusso dei visitatori (costruzione di sentieri su tronchi d’albero attraverso le torbiere, recinzione di settori critici, individuazione di idonei percorsi equestri, individuazione di zone di rispetto per la fauna selvatica) AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige Progetto di sviluppo paesaggistico per il Comune L’elaborazione delle linee guida natura e paesaggio o del progetto di sviluppo paesaggistico rende possibile la partecipazione attiva del Comune allo sviluppo paesaggistico. Anche l’inventario paesaggistico, il regolamento del verde urbano, il piano di gestione del verde per le aree insediative e il programma per la gestione del paesaggio culturale contribuiscono ad un miglioramento del tutela naturale e del paesaggio all’interno del Comune. Infine, essendo state ampliate le competenze decisore del Comune, nelle amministrazioni locali è richiesta una maggiore competenza tecnica. Per la tutela della natura e del paesaggio il Comune rappresenta un ambito di attività molto interessante: da una parte vi si formano importanti decisioni definitive e preliminari su tutti i progetti, dall’altra lo stretto contatto con la popolazione facilita l’accettazione dei progetti da parte della popolazione stessa. Partecipazione dei cittadini ed informazione Importanti punti di incontro fra gli utilizzi e la tutela paesaggistica (fonte: linee guida natura e paesaggio in Alto Adige) Per la realizzazione di misure di tutela del paesaggio è essenziale la partecipazione dei cittadini. Uno sviluppo sostenibile del paesaggio può riuscire solo se le misure previste vengono sostenute dalla popolazione. Perciò è importante che, sia nella predisposizione che nella realizzazione di un piano paesaggistico, vengano coinvolti tutti i fruitori del territorio, al fine di eliminare UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e paesaggio 19 Autonome Provinz Bozen - Südtirol possibili conflitti di utilizzo. Nell’ambito della tutela della natura è fondamentale anche l’informazione generale e l’educazione dei cittadini, dato che l’uomo rispetta e tutela solo ciò che conosce! Misure di promozione Un ulteriore strumento per la cura del paesaggio è rappresentato dalle misure di promozione. La Provincia autonoma di Bolzano, tramite il regolamento CE n. 1257/99, elargisce premi per la cura del paesaggio a favore di una agricoltura ecocompatibile. Esistono ad esempio premi incentivanti per la coltivazione e la cura di prati di montagna ricchi di specie, di prati magri, che nel nostro paesaggio sono stati spesso decimati e i cui resti contribuiscono ad arricchire il nostro ambiente. Viene incentivata anche la cura di prati umidi, paludi e prati in biotopi di bosco ripariale e vengono erogati premi per la PG Provincia Autonoma di Bolzano - Alto Adige rinuncia al pascolo nelle torbiere. Altri premi riguardano la conservazione e la cura di prati e pascoli alberati con larici, nonché l’impianto ed il mantenimento di siepi e cespugli in zone coltivate. In collaborazione con l’autorità forestale, il Comune può intervenire per favorire il ricorso a tali incentivi. Inoltre sono previsti anche contributi per la conservazione e la cura di elementi paesaggistici quali i tetti in scandole e in paglia, i recinti tradizionali, i muri a secco, nonché di altre testimonianze di architettura rurale e di forme di coltivazione tradizionali. Altre misure di tutela del paesaggio per cui sono previsti incentivi sono, ad esempio, l’eliminazione di recinzioni metalliche, la posa sotterranea delle condutture a cielo aperto, la creazione di stagni per anfibi, la rinaturalizzazione dei corsi d’acqua precedentemente regimentati ecc., nonché vari progetti di didattica ecologica. G:\georg\_LSP\Sarntal\BerichtIT_Sarntal.doc AMT FÜR LANDSCHAFTSÖKOLOGIE Abteilung 28 - Natur und Landschaft UFFICIO ECOLOGIA DEL PAESAGGIO Ripartizione 28 - Natura e paesaggio 20