Home | Dove siamo | Contatti | PEC | Organizzazione | Personale | HappyHour@IGM | AULA "A. Falaschi" Chi siamo Home > Pagine personali > Ghigna Claudia Splicing alternativo e progressione tumorale Organizzazione Ricerca Formazione Ricerca traslazionale Servizi Rassegna Stampa Pubblicazioni Corsi e Seminari Posizioni disponibili Biblioteca Pagine personali Bione Silvia Botta Elena Capanni Cristina Cenni Vittoria Columbaro Marta Croce Anna Cleta D'Adda di Fagagna Fabrizio Del Coco Rosalba Focher Federico Ghigna Claudia Lattanzi Giovanna Lisa Antonella Maga Giovanni Mattioli Elisabetta Mazzini Giluiano Mondello Chiara Montecucco A. Prosperi Ennio Riva Silvano Sabatelli Patrizia Sabbioneda Simone Santi Spartaco Scovassi Ivana Squarzoni Stefano Tribioli Carla Zini Nicoletta I trascritti primari dell’RNA polimerasi II, detti pre-mRNAs o hnRNAs, prima di essere traslocati nel citoplasma dove vengono tradotti, subiscono una serie di modificazioni, prima fra tutte l’eliminazione degli introni attraverso il processo di splicing. Per alcuni messaggeri lo splicing può avvenire in maniera alternativa. Lo splicing alternativo consente di generare, a partre da un unico gene, trascritti maturi e quindi isoforme proteiche distinte. Esso costituisce un importante e versatile meccanismo di regolazione dell’espressione genica a livello posttrascrizionale che, nell’uomo, riguarda almeno il 75% dei geni. In particolare, è stato calcolato che ogni gene umano dia vita, in media, a 4 proteine diverse!! Così, lo splicing alternativo spiega, in parte, perche' negli organismi superiori non ci sia un rapporto lineare tra numero di geni e complessità dell’organismo (= numero di proteine). Negli ultimi anni l’importanza dello splicing alternativo è accresciuta ancor di più in seguito alla scoperta che almeno il 15% delle malattie genetiche è causato da eventi di splicing aberranti, spesso indotti da mutazioni che alterano l'efficienza con la quale un certo esone viene riconosciuto e montato sul messaggero maturo. Inoltre, è diventato sempre più evidente che la deregolazione dello splicing alternativo di alcuni geni si accompagna alla comparsa di un fenotipo tumorale ed in certi casi alla capacità del tumore di formare metastasi. L’isolamento recente di proteine e fattori coinvolti nella reazione di splicing, sia costitutivo che regolato, apre la possibilità di dare una descrizione, fino ad ora mancante, della deregolazione che si verifica nei tumori. Il nostro principale interesse è chiarire il ruolo dello splicing alternativo nella tumorigenesi. A questo scopo abbiamo usato come modello sperimentale il proto-oncogene Ron. Ron è un recettore tirosin-chinasico che appartiene alla famiglia degli “Scatter Factor Receptors”. Questi recettori sono coinvolti nel controllo della dissociazione cellulare e della migrazione attraverso la matrice extracellulare (“scattering” o “crescita invasiva”), un fenomeno richiesto durante lo sviluppo embrionale, nei processi di rimarginazione delle ferite, nella chemo-attrazione assonale (“axon guidance”), ma anche importante per mediare, negli epiteli trasformati, la crescita invasiva dei tumori. Una particolare isoforma proteica del recettore Ron, chiamata delta Ron, viene generata attraverso un evento di splicing alternativo che porta all’esclusione dell’esone 11 dal messaggero maturo (“exon skipping”). Delta Ron è costitutivamente attiva anche in assenza del suo ligando, è in grado di conferire capacità migratorie ed invasive in assenza di qualsiasi stimolo ed è sovra-espressa in tumori di origine epiteliale (Collesi C. et al, 1996; Ghigna C. et al. 2005). Recentemente, abbiamo identificato gli elementi (“cis- e trans-acting elements”) che controllano lo splicing alternativo dell’esone 11 del gene Ron. Tramite esperimenti di sovra-espressione e di RNA interference (RNAi), abbiamo dimostrato che il fattore di splicing SF2/ASF, legando una sequenza specifica (“splicing enhancer”), promuove lo skipping dell’esone 11, portando ad un incremento dell’isoforma delta Ron. Controllando questo evento specifico, il fattore di splicing SF2/ASF è strettamente connesso all’acquisizione da parte delle cellule di caratteristiche morfologiche e molecolari (transizione epitelio mesenchimale, EMT), funzionali all’incremento della migrazione e invasività cellulare. In figura viene mostrato come le cellule che sovra-esprimono il fattore di splicing SF2/ASF assumano una tipica forma allungata del tipo “spindle-shaped like” rispetto alle cellule di controllo che esprimono a bassi livelli tale proteina. LINK CABGen IGM Bologna CNR INTRANET IGM Mappa del sito IGM- CNR, Via Abbiategrasso 207 - 27100 PAVIA tel: +39 0382 5461 Webmaster