Ricerca HOME CRONACHE POLITICA LOCAL DIRITTI MEDICINA Cerca nel sito STILI DI VITA RICERCA AMBIENTE Se il tumore si sviluppa è colpa (anche) di un “copia e incolla” Un complesso meccanismo di “copia e incolla” determina che il gene Ron si correli allo sviluppo embrionale e alla rimarginazione delle ferite oppure alla proliferazione cancerosa. Ma un gruppo di ricercatori dell’Istituto di genetica molecolare del Consiglio nazionale delle ricerche, del Centro di ingegneria genetica e biotecnologia (Icgeb) di Trieste e dalla Divisione di medicina rigenerativa dell'Istituto Telethon al San Raffaele di Milano, ha identificato un fattore che può favorire l’espressione non patologica del gene, fornendo anche un possibile indirizzo terapeutico. Lo studio è pubblicato su Nucleic Acids Research della Oxford University. Ormai chiunque può sequenziare il proprio dna a prezzi tutto sommato abbordabili, con la speranza di individuare le cause delle malattie e curarle con terapie personalizzate. Ma solo una piccola frazione del nostro corredo genetico contiene il messaggio che viene tradotto in proteine, il cui numero e proprietà dipendono da come viene “letto” il messaggio conservato dentro i geni. «A manipolare il messaggio genico – spiega Giuseppe Biamonti direttore dell’Igm-Cnr di Pavia - è un complesso meccanismo detto splicing alternativo, una sorta di “copia e incolla” per il quale il messaggio di un gene in certe condizioni dà l’informazione per produrre la proteina A, oppure B, C, D e così via. L’insorgenza e lo sviluppo di una malattia – precisa - può dipendere da questa modalità di lettura che, a sua volta, è influenzata dall’ambiente in cui si trovano le cellule: un complesso sistema che non ci è ancora chiaro». I ricercatori dell’Igm-Cnr hanno dimostrato che lo splicing alternativo dei trascritti di un gene correlato alle condizioni di crescita delle cellule, detto Ron, può influenzare la formazione delle metastasi durante la progressione neoplastica. «Una forma di Ron prodotta da splicing alternativo- prosegue Biamonti - controlla la transizione epitelio-mesenchimale (Emt), un processo attraverso cui le cellule dei tessuti epiteliali riescono a muoversi all’interno dell’organismo: necessaria per la formazione dell’embrione e per la rimarginazione delle ferite, ma che, se sfortunatamente si verifica nei tumori, conferisce alle cellule cancerose la capacità di invadere i tessuti adiacenti e formare metastasi a distanza». Cerca Pubblicità In archivio Un microchip organico per studiare i neuroni Vaccini anti-cancro: dall’Italia una strategia per rafforzarne l’efficacia Ultime in Ricerca TERAPIA GENICA Impacchettare un cromosoma per correggere la sindrome di Down Pomodoro più “funzionale” alla salute se è biologico RICERCA TELETHON All’origine delle anomalie congenite dei reni INVECCHIAMENTO Cancro e Alzheimer si contendono la vecchiaia STUDIO ITALIANO Si avvicina una cura definitiva per l’Aids Pubblicità «Dopo aver già provato che la forma “metastatica” di Ron è controllata dai livelli della proteina Srsf1, a loro volta controllati tramite splicing alternativo – prosegue Claudia Ghigna, ricercatrice dello stesso Istituto - il nostro gruppo ora ha identificato un altro fattore, chiamato hnRnp A1, che contrasta Srsf1 e quindi favorisce l’espressione non metastatica di Ron. È il rapporto tra i livelli di questi due fattori a decidere se si esprime la forma patologica o non. L’aumento di Srsf1 favorirebbe ovviamente la diffusione delle cellule tumorali, quello di hnRnp A1 ne inibirebbe la crescita e la motilità, attivando la transizione da cellula mesenchimale a cellula epiteliale». I più letti di oggi Questi risultati, confermando come la regolazione dello splicing alternativo possa contribuire alla progressione del tumore, forniscono un possibile bersaglio per terapie anticancro. «A completare il quadro – conclude la ricercatrice – abbiamo trovato che hnRnp A1 controlla anche lo splicing alternativo di un’altra proteina, hnRnp A2/B1, che come Srsf1 induce l’espressione della forma metastatica di Ron. Un circuito molto intricato dalla cui comprensione attendiamo risultati di grande interesse scientifico, ma anche applicativo». RICERCA «Grazie a tutti, ma non abbiamo trovato la cura contro il cancro» BENESSERE Future mamme meno depresse grazie allo yoga STILI DI VITA Perché si muore di caldo? STILI DI VITA 8 agosto 2013 13:22 » Condividi 0 Tweet 0 Meglio correre piano verso le scarpe minimaliste 0 Share HealthDesk Like HealthDesk Se la pressione alta ai limiti della normalità già da giovani rischia di mettere in pericolo il cuore, potrebbe essere utile abbandonarsi alle rilassanti braccia della meditazione Salva il cuore con la meditazione www.healthdesk.it Per i ragazzi a rischio di malattie cardiache, la meditazione trascendentale diminuisce la probabilità che i problemi diventino 2,155 people like HealthDesk. Facebook social plugin HEALTHDESK ARGOMENTI Persone Disclaimer Privacy Area riservata Cronache Politiche Diritti Medicina Stili di vita Ricerca Ambiente SUL TUO COMPUTER SOCIAL La newsletter Twitter Rss Facebook Mad Owl Srl P.IVA 12244171000 Iscrizione ROC n° 23313 piazza della libertà 13 00192 - ROMA (RM)