001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 7 PREMESSA La ragione è uno sforzo per conoscere lo sconosciuto, l’intuizione è l’accadere dell’inconoscibile. È possibile penetrare nell’inconoscibile, ma è impossibile spiegarlo. È possibile sentire l’inconoscibile, ma è impossibile spiegarlo. È impossibile spiegare scientificamente l’intuizione, poiché è un fenomeno che va al di là della scienza ed è irrazionale. Nella comunicazione verbale può sembrare giusto chiedersi: «È possibile spiegare l’intuizione?». In realtà, il vero significato di questa domanda è: «È possibile sottomettere l’intuizione all’intelletto?». Laddove l’intuizione è qualcosa che trascende l’intelletto, è qualcosa che non appartiene all’intelletto: proviene da un luogo del tutto ignoto all’intelletto; ecco perché l’intelletto può sentire l’intuizione, ma non può spiegarla. Puoi sentire il lampo dell’intuizione, poiché si tratta di un bagliore improvviso, è un punto di rottura: il tuo intelletto può cogliere l’intuizione, ma non riesce a spiegarla. Può solo prendere nota che è accaduto qualcosa di inspiegabile; e questo perché ogni spiegazione richiede una causalità. Spiegare un evento significa rispondere alle domande: «Dove ha 7 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 8 L’ISTINTO avuto origine? Perché è accaduto? Cosa l’ha causato?». E Se senti che non esiste nulla l’intuizione scaturisce da una all’infuori di ciò che puoi dimensione sconosciuta all’inspiegare con l’intelletto, telletto; quindi, non essendosei un “miscredente”. ne un frutto, la mente non In questo caso continuerai può scoprirne la causa: non a vivere nella sfera inferiore trova nell’intelletto alcuna dell’intelletto, vi rimarrai motivazione, né un legame, né impastoiato e non una continuità. permetterai, né al mistero L’intuizione appartiene a un né all’intuizione, di parlare regno del tutto diverso, è al tuo essere. totalmente slegata dall’intelletto, sebbene possa penetrare nell’intelletto stesso. Ed è bene comprendere che una realtà superiore può penetrare in una dimensione inferiore, mentre alla realtà inferiore è proprio impossibile penetrare nella dimensione superiore; pertanto l’intuizione – una realtà superiore – può penetrare nell’intelletto, mentre all’intelletto – una realtà inferiore – è assolutamente impossibile penetrare nell’intuizione. La stessa cosa vale per altre realtà: la tua mente può penetrare nel tuo corpo, mentre al corpo è impossibile penetrare nella mente; il tuo essere può penetrare nella tua mente, mentre alla mente è impossibile penetrare nel tuo essere. Ecco perché, quando ti addentri nel tuo essere devi separarti sia dal corpo sia dalla mente: essi non potranno mai penetrare nel tuo spirito, un fenomeno più elevato. Quando ti addentri in una realtà più elevata, il mondo inferiore degli accadimenti dev’essere abbandonato: nella dimen- c C 8 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 9 PREMESSA sione inferiore non esiste alcuna possibilità di spiegazione della realtà più elevata; infatti in quella dimensione non esistono neppure i termini stessi, utili a spiegarla… sarebbero del tutto insignificanti. D’altra parte, l’intelletto può percepire quel lampo, può riconoscere quello squarcio improvviso. Può arrivare a sentire che “sta accadendo qualcosa che va al di là di me”. E, se si riesce almeno a lasciare spazio a questo accadimento, è il massimo che l’intelletto può fare. Purtroppo l’intelletto può anche rifiutare ciò che è accaduto. Questo è ciò che si intende quando si distingue tra “avere fede” e “non avere fede”: se senti che non esiste nulla all’infuori di ciò che puoi spiegare con l’intelletto, sei un “miscredente”. In questo caso continuerai a vivere nella sfera inferiore dell’intelletto, vi rimarrai impastoiato e non permetterai, né al mistero né all’intuizione, di parlare al tuo essere. È così che opera una persona razionale: non riuscirà neppure a vedere che le è arrivato qualcosa dal trascendente. Se sei una persona addestrata alla razionalità, non permetterai alla dimensione più elevata di accaderti, la rinnegherai, dicendo: «Non esiste… dev’essere la mia immaginazione, devo averlo sognato! A meno che non lo possa provare con la ragione, non lo accetterò!». Una mente razionale si chiude, si confina dentro i limiti della ragione; di conseguenza l’intuizione non può penetrarla. D’altra parte, puoi usare l’intelletto senza rinchiuderti in esso; in questo caso, adoperi la ragione come strumento e rimani aperto. Rimani ricettivo alla dimensione superiore e, se ti accade qualcosa, puoi accoglierlo. Puoi usare l’intelletto come uno strumento utile: quando percepisce che “è accaduto qualcosa di inspiegabile, che va al 9 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 10 L’ISTINTO di là di me”, ti sta aiutando a comprendere quel bagliore improvviso, simile a uno squarcio nel buio. Inoltre, puoi usare l’intelletto per esprimere quel lampo: non per spiegare, ma per esprimere. Un Buddha non spiega niente: esprime, non spiega; le sue sono espressioni, non spiegazioni. Tutte le Upanishad esprimono intuizioni, senza spiegarle. Dicono: «Questo è quanto, le cose stanno così; questo è ciò che accade. Se vuoi, entra in te stesso, non vivere all’esterno poiché, dall’esterno, ti sarà impossibile trovare spiegazioni al tuo mondo interiore. Dunque, entra in te: vivi nella tua interiorità!». E anche se entrerai dentro di te, non troverai alcuna spiegazione a ciò che accade: lo vedrai accadere, lo sentirai. Il tuo intelletto cercherà di comprenderlo, ma è destinato al fallimento: la realtà superiore non può essere contenuta dalla realtà inferiore. L’intuizione viaggia senza alcun tramite: ecco perché è un balzo, ecco perché è un salto nel buio. L’intuizione balza da un punto all’altro, senza alcuna connessione tra i due punti: se vengo da te, facendo un passo dopo l’altro, non ho fatto alcun balzo; solo se ti raggiungo, senza fare nessun passo, ho fatto un balzo. E un vero balzo è ancora più profondo: significa che nel punto A esiste qualcosa, qualcosa che in seguito esiste nel punto B, ma tra i due punti non esiste niente… questo è un balzo reale! L’intuizione è un balzo; non è qualcosa che ti arriva, facendo un passo dopo l’altro. È qualcosa che ti accade, non è che ti arriva: è qualcosa che ti accade, senza alcuna causa, qualcosa che non sgorga da nessuna sorgente. Questo accadimento improvviso è un’intuizione! Se non fosse improv10 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 11 PREMESSA visa, se non fosse totalmente discontinua da ciò che ti stava L’intelletto è coinvolto accadendo prima, la ragione dal conosciuto ne scoprirebbe il percorso; e dallo sconosciuto, impiegherebbe un po’ di ma non dall’inconoscibile; tempo, ma riuscirebbe a scoe l’intuizione opera prirlo. con l’inconoscibile, In questo caso la ragione riuscicon ciò che non potremo rebbe a venirne a capo, a capire mai conoscere. e a controllare l’intuizione. Se così fosse, prima o poi, l’uomo potrebbe creare uno strumento, simile a una radio o al televisore, per captare e trasmettere le intuizioni. Se le intuizioni viaggiassero su raggi o come onde, potremmo costruire un apparecchio per riceverle; invece non esiste un apparecchio in grado di ricevere le intuizioni, poiché non è un fenomeno che viaggia attraverso onde. Anzi, non è affatto un fenomeno: è solo un balzo dal nulla al tuo essere. L’intuizione è proprio questo, ecco perché è rinnegata dalla ragione: la ragione la nega, perché è incapace di entrare in contatto con l’intuizione; può entrare in contatto solo con fenomeni che siano determinati da una causa e che producano un effetto. Secondo la ragione, nell’esistenza ci sono due dimensioni: il conosciuto e lo sconosciuto. E lo sconosciuto è solo qualcosa che non si conosce oggi, ma un giorno lo potremo conoscere. Viceversa i mistici dichiarano che nell’esistenza ci sono tre dimensioni: il conosciuto, lo sconosciuto e l’inconoscibile. Il mistico definisce “inconoscibile” ciò che non potremo mai c C 11 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 12 L’ISTINTO conoscere. L’intelletto è coinvolto dal conosciuto e dallo sconosciuto, ma non dall’inconoscibile; e l’intuizione opera con l’inconoscibile, con ciò che non potremo mai conoscere. Il problema non è il tempo necessario per riuscire a conoscerlo: l’inconoscibilità è una qualità intrinseca di quella dimensione. Il problema non è che i vostri strumenti non sono ancora abbastanza sofisticati, o che la vostra logica non è all’altezza, o che la vostra matematica è rimasta ai primordi: tutto questo non costituisce affatto un problema. L’inconoscibilità è la qualità intrinseca dell’inconoscibile: quella dimensione continuerà sempre a esistere in quanto non conoscibile. Questo è il regno dell’intuizione. Quando qualcosa si manifesta dall’inconoscibile, lo fa con un balzo: senza legami, senza connessioni, senza passaggi da un punto all’altro. È così immediato da sembrare inconcepibile; perciò, quando ti dico L’inconoscibile rappresenta che puoi sentirlo, ma non la bellezza, il significato, puoi comprenderlo, sono conl’aspirazione, la direzione: sapevole di dire qualcosa di poiché esiste l’inconoscibile, assurdo, che non ha senso: la vita ha un significato; “senza senso” significa solo che se conoscessimo tutto, “qualcosa” non può essere ogni cosa si appiattirebbe compreso mediante i nostri e vi sentireste sensi; e la mente è, tra i nostri stanchi e annoiati! sensi, il più sofisticato. L’inconoscibile è il segreto, L’intuizione è possibile proè la vita stessa. prio perché l’inconoscibile esiste! La scienza nega l’esistenza del divino, argomen- c C 12 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 13 PREMESSA tando: «C’è un’unica divisione: il conosciuto e lo sconosciuto. Se esistesse un Dio, lo scopriremmo mediante le prove di laboratorio: se esiste, la scienza lo scoprirà!». Di contro, i mistici dichiarano: «Qualsiasi cosa facciate, nelle fondamenta stesse dell’esistenza rimarrà sempre qualcosa di inconoscibile: un mistero!». E se i mistici non fossero nel giusto, mi sentirei autorizzato a pensare che la scienza distruggerà l’intero significato della vita: se non ci fosse alcun mistero, andrebbero distrutti l’intero significato della vita e tutta la bellezza dell’esistenza. L’inconoscibile rappresenta la bellezza, il significato, l’aspirazione, la direzione: poiché esiste l’inconoscibile, la vita ha un significato; se conoscessimo tutto, ogni cosa si appiattirebbe e vi sentireste stanchi e annoiati! L’inconoscibile è il segreto, è la vita stessa. Dunque, ecco ciò che affermerò: «La ragione è uno sforzo per conoscere lo sconosciuto, laddove l’intuizione è l’accadere dell’inconoscibile». Ed è possibile penetrare nell’inconoscibile, ma è impossibile spiegarlo; è possibile sentire l’inconoscibile, ma è impossibile spiegarlo. Più tenterai di spiegarlo, più ti chiuderai in te stesso; perciò non cercare di farlo! Lascia che la ragione operi nel suo campo, ma ricorda sempre che esistono dimensioni più profonde. Esistono realtà più profonde che la ragione non riesce a comprendere. Esistono realtà più elevate che la ragione non riesce a concepire. 13 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 201 STRATEGIE semplicemente intuitivo!», non potresti. Ma una cosa puoi farla, ora come ora: sarà Quando inizi a pensare: sufficiente scivolare dai pen«Io sono la mente», ti trovi sieri nei sentimenti. in uno spazio falso. Il passaggio dai sentimenti Se sai di non essere all’intuizione è facile; laddola mente, e di poterla ve è difficilissimo scendere padroneggiare, allora dai pensieri fino all’intuiziola mente è un’ottima ne. Pensieri e intuizione non macchina; è molto utile, s’incontrano mai, sono polae può produrre una rità opposte: proprio nel tecnologia validissima. mezzo si trovano i sentimenti. I pensieri e le intuizioni sono equidistanti dai sentimenti: partendo dai sentimenti, se vai in una direzione raggiungi i pensieri; se vai nella direzione opposta raggiungi l’intuizione. I pensieri e l’intuizione s’incontrano e si fondono nei sentimenti. Nei sentimenti rimane qualche pensiero e anche un po’ di intuizione. c C Rilassati Tutte le grandi scoperte scientifiche non sono state prodotte dall’intelletto, ma dall’intuizione. Tutte le grandi scoperte, le grandi intuizioni sono giunte dal trascendente. A partire da Archimede fino ad arrivare ad Albert Einstein. Conosci la storia di Archimede? Fece la sua scoperta mentre era immerso in una vasca e si godeva un bagno caldo, 201 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 202 PARTE TERZA all’improvviso in quello stato di rilassamento… per giorni si era arrovellato: il re gli aveva posto un quesito ben preciso. Aveva una corona d’oro e voleva sapere se era fatta d’oro puro, oppure se c’erano sostanze impure mischiate. E voleva saperlo senza che la corona venisse distrutta. Il rebus era: «Come fare a scoprirlo? Inoltre, quanto oro conteneva e quante sostanze estranee?». Archimede si era impegnato a fondo per risolvere quel quesito, per notti non era riuscito a dormire, ma non aveva trovato il modo di arrivare a una conclusione. Eppure accadde. La vasca era piena d’acqua: quando ci entrò, un po’ d’acqua uscì dalla vasca. Fu un lampo, un lampo di luce, e gli venne un’idea: «L’acqua che è uscita deve avere qualcosa a che fare con il mio peso». Qualcosa scattò nel suo cervello: «Se mettiamo dell’oro in una vasca piena d’acqua, ne uscirà un po’, e questa sarà in relazione con la quantità d’oro». La cosa lo entusiasmò: era nudo, ma se ne dimenticò, era troppo euforico; corse per le strade gridando: «Eureka! Eureka! Ho trovato! Ho trovato!». Si trattava di un’intuizione, era un lampo d’intuizione, non una conclusione intellettuale. Sapevi che Einstein aveva l’abitudine di restare seduto per ore nella vasca da bagno? Forse si ricordava di Archimede. Uno dei più grandi intellettuali indiani, il dottor Ram Manohar Lohia, andò a trovarlo. Fu lui a raccontarmi questa storia. Era uno degli uomini politici più onesti che l’India abbia mai conosciuto, un acuto osservatore di eventi, un grande visionario, un genio. Aveva studiato a fondo la Germania, per cui aveva molti amici che conoscevano Albert Einstein: il loro incontro era 202 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 203 STRATEGIE stato combinato da amici comuni. Il dottor Lohia arrivò perfettamente puntuale, ma la moglie di Einstein disse: «Dovrà attendere, perché è nella vasca da bagno e non si può prevedere quando uscirà». Passò mezz’ora, poi un’ora, e il dottor Lohia chiese alla moglie: «Quanto ci vuole ancora?». La donna rispose: «È imprevedibile». Il dottor Lohia chiese: «Ma cosa fa, seduto nella vasca?». La donna si mise a ridere. Rispose: «Gioca con le bolle di sapone». «A che scopo?» chiese il dottor Lohia. E lei rispose: «Giocando con le bolle di sapone è arrivato alle sue intuizioni su problemi che lo avevano impegnato tantissimo e che non era riuscito a risolvere. Queste intuizioni gli arrivano sempre quando è nella vasca». Perché nella vasca da bagno? Perché si è rilassati, e il rilassamento è la base della meditazione. Ti rilassi e, quando sei rilassato, lasci cadere tutte le tensioni: l’acqua calda, il silenzio del bagno, la solitudine… oggi in Occidente i bagni sono fatti così bene che assomigliano a templi. Qualcuno ha perfino pensato di costruire un bagno anche in soggiorno. È piacevolissimo: ci si può rilassare, si può meditare e, in quello stato La tua ragione ti ha meditativo, le cose accadono. portato fuori strada La vasca da bagno è sempre e la distorsione maggiore stata una grande fonte di è questa: non riesci a ispirazione: tutti i più grandi credere alla guida interiore. scienziati del mondo sono d’accordo. A volte si lavora per anni per scoprire qualco- c C 203 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 204 PARTE TERZA sa senza riuscirci e, un giorno, all’improvviso ci si trova davanti la soluzione… è apparsa dal nulla, è venuta dal trascendente. Non la si può chiamare conclusione, di fatto non lo è. Le scoperte scientifiche nascono sempre dalla meditazione, non dalla mente. E, quando qualcosa nasce dalla mente, non è mai scienza ma semplice tecnologia; è qualcosa di secondario: non è un’intuizione, ma l’applicazione di un’intuizione. La tecnologia è un prodotto della mente, perché anche la mente è uno strumento tecnologico, è tecnologia biologica. Tutte le macchine sono frutto della mente, perché la mente stessa è una macchina. Ma nessuna intuizione ha mai avuto origine nella mente, perché nessun computer ha mai avuto alcuna intuizione: le intuizioni provengono dal trascendente. La mente è soltanto la superficie del tuo essere, le intuizioni provengono dal centro del tuo essere. La meditazione ti porta al centro. Pertanto, quando dico che la mente è uno spazio falso, voglio dirti di non identificarti con la mente, non ce n’è bisogno. L’intelletto richiede tempo Non ridurti a essere la tua e, mentre stai ponderando, mente: tu sei molto di più, contemplando, pensando, sei di gran lunga molto di ti sei lasciato sfuggire più della mente; la mente è quell’attimo; la vita non solo un piccolo meccanismo ti sta aspettando: occorre dentro di te… usalo, ma non vivere nell’immediato. identificartici. È come guidare la macchina, è un meccanismo: lo usi, ma c C 204 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 205 STRATEGIE non diventi mai la tua automobile. La mente è simile a una macchina posta dentro di te; non devi identificarti, non è affatto necessario. L’identificazione crea la falsità. Quando inizi a pensare: «Io sono la mente», ti trovi in uno spazio falso. Se sai di non essere la mente, e di poterla padroneggiare, allora la mente è un’ottima macchina; è molto utile e può produrre una tecnologia validissima. La scienza è un prodotto della nonmente e anche la religione lo è: le fonti della religione e della scienza non sono separate; è la stessa fonte, perché entrambe dipendono da percezioni, intuizioni, lampi di intuizione. La tecnologia è un prodotto della mente, e lo è anche la tecnologia religiosa: lo Yoga, i mantra, gli yantra. Per Yoga si intendono le posture del corpo che ti possono aiutare a scendere più in profondità dentro di te: sono create dalla mente. Questa è tecnoQuando qualcosa viene logia religiosa; ecco perché dalla dimensione interiore, lo Yoga non è legato a nessusale dall’ombelico: puoi na religione in particolare. sentire la corrente, il calore, Può esistere uno Yoga crisalire dall’ombelico. Ogni stiano, uno Yoga hindu, di volta che la mente pensa, certo esiste uno Yoga è solo alla superficie, nella buddhista e uno giainista: testa, e poi scende: se la esistono tanti tipi di Yoga tua mente prende una quante sono le religioni. decisione, la devi Lo Yoga è solo una tecnolocostringere a scendere. gia. Nessuna macchina è hindu, nessuna macchina è musulmana; non vai al mer- c C 205 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 206 PARTE TERZA cato a comprare una macchina musulmana o hindu: le macchine sono solo macchiQuando la tua mente ne. Lo Yoga è tecnologia. Il è spossata e non può mantra è tecnologia, è qualpiù andare avanti, cosa creato dalla mente; di semplicemente si ritira; fatto la parola mantra deriva in quel momento, la guida dalla stessa radice della parointeriore può fornire la mente: entrambe derivano indicazioni, indizi, dal termine sanscrito mano. suggerimenti, Da un lato dà origine alla spunti, chiavi. parola “mente”, dall’altro alla parola “mantra”: entrambe sono parti della mente. La tecnologia scientifica e quella religiosa sono frutti della mente. Tutti i rituali di tutte le religioni – i templi, le moschee, le chiese, le preghiere, i testi sacri – sono tutte cose create dalla mente. Viceversa l’intuizione, le scoperte intuitive, il Buddha seduto sotto l’albero della Bodhi… il diventare per la prima volta consapevole, totalmente consapevole, quello non è un prodotto della mente: non era parte della mente, era qualcosa al di là della mente in quanto tale. È qualcosa che non ha nulla a che vedere con te, con il tuo ego, con la tua mente, con il tuo corpo; è qualcosa di puro, di incontaminato: appartiene all’Eterno. Nel momento in cui la mente del Buddha si trovò in completo riposo, qualcosa del trascendente penetrò in lui… e lui divenne un dio. Naturalmente, per sette giorni rimase in silenzio: l’impatto era stato così forte che non riuscì a pronunciare una sola parola. E la leggenda narra che in cielo gli dei erano molto c C 206 001_240_interni_osho.qxd 29-03-2012 16:14 Pagina 207 STRATEGIE inquieti, perché è difficilissimo che un uomo diventi un Buddha e, se Gautama fosse Se sono davvero una guida rimasto in silenzio, chi per te, tutto ciò che farò avrebbe guidato i milioni di sarà portarti alla tua guida persone che sono cieche e interiore. Una volta che brancolano nel buio? sei in contatto con la tua È solo un mito, una bellissiguida interiore, io non ma leggenda, ma con un sono più necessario: profondo significato. puoi procedere da solo. Gli dei scesero, si inchinarono davanti al Buddha e lo pregarono: «Parla! Di’ alla gente ciò che tu hai conseguito». E, quando il Buddha riprese a parlare, le parole provenivano dalla mente, ne facevano parte: il fenomeno in sé era accaduto nel silenzio, ma egli fu costretto a usare le parole. Quelle parole appartenevano alla mente. Ciò che io conosco è al di là della mente, quello che dico passa attraverso la mente. Le mie parole sono parte della mente, ma ciò che io conosco non ne fa parte. c C Scopri la tua guida interiore Tu possiedi una guida dentro di te, ma non la usi. E, poiché non la usi da un tempo infinito, forse non sei neppure consapevole che dentro di te esiste una guida. Stavo leggendo un libro di Castaneda. Il suo Maestro, Don Juan, gli fece fare un bellissimo esperimento. È uno degli esperimenti più antichi. 207