Ambiente Cambiamento climatico: un esperimento controllato Gli scienziati stanno studiando sul campo le risposte di praterie e foreste a cambiamenti di temperatura, precipitazioni e concentrazione di anidride carbonica, in modo da fare previsioni sugli effetti del riscaldamento globale in sintesi ■ I ricercatori stanno modificando i livelli di temperatura, anidride carbonica e precipitazioni su porzioni di foreste, praterie e aree coltivate per studiare la risposta delle piante. ■ In genere temperature elevate e una maggiore concentrazione di CO2 portano a una maggiore crescita delle foglie o a una migliore resa dei raccolti. Questi fattori però possono anche aumentare l’infestazione da insetti e indebolire la capacità di difesa delle piante da parassiti e malattie. ■ Futuri esperimenti sul campo, con cui manipolare simultaneamente questi tre parametri, permetteranno di elaborare modelli migliori riguardo le conseguenze a lungo termine sugli ecosistemi causate dal cambiamento del clima. 84 LE SCIENZE T rent’anni fa Charles F. Baes Jr., chimico dell’Oak Ridge National Laboratory, scrisse che la Terra era oggetto di un grande «esperimento incontrollato». Secondo Baes, presto questo esperimento avrebbe mostrato le conseguenze globali del continuo aumento delle concentrazioni registrate per i gas serra. Oggi gli scienziati sanno che deforestazione, uso del suolo e consumo di combustibili fossili stanno riscaldando il pianeta. Però abbiamo meno certezze riguardo gli effetti che il cambiamento climatico produrrà su foreste e praterie, oltre che sui beni e i servizi che questi ecosistemi forniscono alla società. Molte notizie relative al cambiamento climatico riferite dai mezzi di comunicazione non sono frutto di esperimenti, ma di osservazioni. Gli scienziati monitorano il ghiaccio artico, i ghiacciai ed eventi naturali come la comparsa primaverile delle foglie, e informano il pubblico quando i cambiamenti superano la soglia delle normali aspettative. È importante registrare questo tipo di informazioni nel tempo. Ma invece di aspettare e di osservare passivamente in che modo il lento cambiamento del clima altera la biosfera, alcuni biologi stanno conducendo esperimenti sul campo, spesso a vasta scala. Grazie a questi esperimenti gli scienziati osserveranno la risposta degli ecosistemi a tassi di precipitazione più grandi o più piccoli, a concentrazioni più elevate di anidride carbonica (CO2) e a temperature in aumento. I dati sperimentali sono cruciali per determinare se e come gli ecosistemi risponderanno al cambiamento climatico fra 10, 50 o 100 anni. E sono cruciali anche per capire come quelle risposte potranno a loro volta influire sul clima. I risultati di questi esperimenti possono contribuire a separare i fatti dalla fantasia nel dibattito sul clima, caratterizzato da una forte carica emotiva. Per anni i ricercatori si sono concentrati sulla risposta di singole piante – in genere coltivate per mesi in celle a clima controllato – a condizioni variabili. Certo, è necessario conoscere i meccanismi a questa scala, ma dobbiamo anche studiare le piante nel contesto più adatto: gli ecosistemi reali. Da oltre dieci anni sono in corso diversi esperimenti all’aperto, compresi quelli descritti nei box alle pagine seguenti, in cui vengono modificate precipitazioni e concentrazioni di CO2. E sono in corso anche esperimenti sulla temperatura. I dati ottenuti fino a oggi hanno permesso di migliorare i modelli che prevedono i cambiamenti del clima e della vegetazione, fornendo un quadro più accurato dei cambiamenti che riguarderanno boschi, praterie e terreni in un mondo sempre più caldo, soggetto ad andamenti diversi delle precipitazioni e avvolto da una maggiore quantità di CO2. continua a p. 88 501 maggio 2010 Mondolithic Studios di Stan D. Wullschleger e Maya Strahl Precipitazioni: capire il momento giusto CO2: alcune piante crescono di più Risultati: Nella Konza Prairie, studiata dalla Kansas State University, Tema: Temperatura e CO2 aumenteranno a livello globale, ma i modelli alcuni tipi di erba hanno tollerato meglio di altri un andamento variabile prevedono una grande variabilità per gli incrementi e le riduzioni delle delle precipitazioni. In un mondo sempre più caldo, la competizione tra le precipitazioni, in funzione delle diverse aree del pianeta. piante per l’acqua potrebbe aumentare. Esperimento: Gli scienziati hanno costruito diverse strutture per Nelle foreste temperate, come quella studiata da Paul Hanson nel TDE aumentare o ridurre la quantità d’acqua che raggiunge le piante nelle nell’arco di 13 anni, gli alberi maturi praterie, nelle foreste, nei terreni con radici profonde hanno resistito a coltivati e nella tundra priva d’alberi notevoli riduzioni delle precipitazioni. a latitudini settentrionali. Si usano Ma molti alberi giovani e piante con soprattutto tetti a cupola o grondaie, radici poco profonde sono morti. grazie a cui l’acqua è deviata L’esperimento ha anche mostrato all’esterno del sito o ridistribuita in che intervalli molto secchi durante un sito vicino per testare l’ipotesi di determinate stagioni hanno procurato precipitazioni più abbondanti. Alcune danni maggiori; la riduzione delle coperture si possono spostare o ritirare. precipitazioni nel corso dell’espansione Inoltre si usano barriere o fossati in dei fusti a inizio primavera ha ritardato modo che l’acqua in superficie penetri la crescita in modo più grave rispetto nei terreni studiati e per evitare che le alla riduzione in altri periodi. Le siccità radici delle piante possano accedere ad dopo la fine della crescita non hanno acqua esterna agli stessi terreni. causato danni significativi, almeno Progetti come il Throughfall LE GRONDAIE del Throughfall Displacement Experiment simulano fino a quando le riserve di acqua nel Displacement Experiment (TDE) vicino la siccità impedendo alla pioggia di raggiungere il terreno. suolo sono state ristabilite prima della a Oak Ridge, in Tennessee, usano successiva stagione di crescita. Al complessi sistemi di grondaie e canali contrario, grandi alberi nelle foreste di scolo nel sottobosco di una foresta pluviali dell’Amazzonia brasiliana sono morti nel quarto anno di siccità per creare condizioni di suolo secco e umido (foto e illustrazione). In aree delle dimensioni di un campo da calcio si possono distribuire anche 1900 provocata dai ricercatori del Woods Hole Research Center. Gli alberi giovani e quelli di piccolo diametro hanno sofferto meno. Il blocco del 60 grondaie. Queste strutture si possono collocare tra alberi molto distanti per cento delle precipitazioni ha fatto seccare i suoli profondi, mentre tra loro, come nei boschi di pino e ginepro del New Mexico, dove Nathan quelli in superficie sono rimasti umidi, risultati opposti al TDE. Per modelli McDowell del Los Alamos National Laboratory sta studiando il ruolo della affidabili sugli effetti del riscaldamento c’è ancora molto da capire. siccità e degli insetti nella mortalità degli alberi. Tema: Gli scienziati stimano che oceani ed ecosistemi terrestri assorbano almeno la metà della CO2 generata dal consumo dei combustibili fossili. Le piante usano questo gas per sintetizzare carboidrati durante la fotosintesi. Ma che cosa succederà con concentrazioni di CO2 più elevate? Zuccheri, carboidrati e composti protettivi delle piante verranno alterati, favorendo od ostacolando insetti e agenti patogeni? Esperimento: Da oltre dieci anni, all’Oak Ridge National Laboratory è in corso l’esperimento Free-Air CO2 Enrichment (FACE), diretto da Richard Norby. Quattro aree oggetto di studio sono circondate da condotti di ventilazione sostenuti da torri (foto e illustrazione). I condotti rilasciano CO2 in modo che gli alberi ne ricevano una quantità stabilita. Esperimenti analoghi sono in corso in almeno altri 35 ecosistemi naturali in tutto il mondo, da aree di torbiere del diametro di un metro, fino ai 23 metri di aree agricole e ai 30 metri di piantagioni forestali. Risultati: I dati confermano che livelli più elevati di CO2 stimolano la fotosintesi, che assorbe più carbonio nei tessuti vegetali. Inoltre questa produzione primaria netta (PPN) è sostenuta durante più stagioni di crescita. In esperimenti su foreste in Wisconsin, North Carolina, Tennessee e Italia, la PPN è aumentata del 23 per cento in un anno quando la CO2 è stata portata da 388 parti per milione (ppm), la concentrazione atmosferica attuale, a 550 ppm, che potremmo FREE-AIR CO2 ENRICHMENT raggiungere tra 100 anni se non ridurremo le emissioni. Recenti risultati dei modelli suggeriscono che le piante risponderanno positivamente a livelli elevati di CO2. I vantaggi potrebbero però essere attenuati nel caso in cui i suoli non contengano nutrienti a sufficienza. Gli esperimenti FACE in tutto il mondo hanno registrato aumenti significativi della PPN, che però indica solo la quantità di carbonio aggiunta a una pianta, non ne riflette il destino a lungo termine. In North Carolina, in una foresta di conifere (Pinus taeda), il carbonio aggiuntivo si è depositato soprattutto in rami e fusti, dove può rimanere per decine di anni. Nella foresta di ambra liquida (Liquidambar) del Tennessee il carbonio è invece finito soprattutto in piccole, nuove radici. Queste radici sono vantaggiose, ma vivono solo da poche settimane a un anno, e quando vengono decomposte una gran quantità di carbonio ritorna in atmosfera. Gli scienziati stanno cercando di capire che cosa spinga il carbonio verso una determinata destinazione; ne sapremo di più nei prossimi mesi, quando in diversi siti verranno tagliati gli alberi e scavati suoli. Gli esperimenti FACE hanno già dato buoni frutti. James Randerson dell’Università della California a Irvine, gli scienziati di Oak Ridge, il National Center for Atmospheric Research a Boulder, in Colorado, hanno usato i dati per migliorare il Community Climate System Model, che simula i processi fisici, chimici e biologici del sistema climatico. Torre di sostegno (alta 20 metri) 5 L’anemometro rileva direzione e velocità del vento ● Alberi di ambra liquida Throughfall Displacement Experiment Querce (alte 25 metri) ANELLI DI CONDOTTI DI VENTILAZIONE nell’esperimento Free-Air CO2 Enrichment simulano emissioni più elevate 1 Le grondaie intercettano l’acqua ● piovana su un terzo del terreno 86 LE SCIENZE TERRENO AMBIENTE (controllo) 2 Le grondaie riempiono ● il canale di scolo 3 Il canale alimenta ● la conduttura TERRENO UMIDO 4 L’acqua scorre lungo ● la conduttura inclinata 5 I fori forniscono ● l’acqua in eccesso 501 maggio 2010 Cortesia Oak Ridge National Laboratory (fotografia); David Fierstein (illustrazione) TERRENO SECCO (80 × 80 metri) Cortesia Oak Ridge National Laboratory (fotografia); David Fierstein (illustrazione) di anidride carbonica pompando il gas tra gli alberi. 6 Il tubo di aspirazione cattura ● l’aria per il controllo Serbatoio CO2 Pompa 1 L’edificio di controllo ● rilascia e monitora la CO2 2 Le valvole regolano il flusso di ● CO2 a intervalli di pochi secondi www.lescienze.it 3 I condotti di ventilazione ● sopravento sono aperti 4 CO2 trasportata ● dal vento LE SCIENZE 87 le reazioni dei semi di soia TEMPERATURA: alti e bassi Tema: Il riscaldamento varierà in base alla posizione geografica. Entro il paesi. Fino a oggi si è dimostrato che un aumento da 1 a 3 gradi favorisce 2100 il Nord America sarà da 3,8 a 5,9 gradi più caldo in inverno e da 2,8 a la copertura del terreno da parte di arbusti e graminacee rispetto a muschi 3,3 gradi più caldo in estate. I cambiamenti influenzeranno il metabolismo e licheni. Questa risposta conforta l’ipotesi secondo cui il riscaldamento delle piante, la loro competizione, la disponibilità di acqua e nutrienti, e la ridurrebbe la biodiversità degli ecosistemi a latitudini elevate. Uno voracità di erbivori, insetti e patogeni. spostamento da una vegetazione erbacea Esperimento: Per riscaldare piccoli a una legnosa potrebbe inoltre aumentare terreni sono state provate diverse l’energia assorbita dalla Terra, innalzando tecniche, tra cui lampade a infrarossi, ancora di più la temperatura globale. nastri riscaldanti elettrici e camere a Esperimenti condotti ad altre latitudini cielo aperto: strutture cilindriche avvolte offrono indizi su estinzioni, migrazioni e in plastica trasparente e provviste di alterazione della composizione delle specie. soffianti d’aria calda. Questi approcci All’Oak Ridge National Laboratory, Carla sono stati utili, pur presentando lati Gunderson ha esposto quattro specie di negativi. La maggior parte scalda una alberi decidui a temperature superiori di piccola area, e molti scaldano solo parti quattro gradi alla temperatura ambiente dell’ecosistema. I nastri creano punti (foto e illustrazione). Spesso giovani alberi e caldi non naturali. Le camere riscaldate giovani piante hanno aumentato la crescita. passivamente dipendono dall’ora e dalla Gli alberi hanno prodotto le foglie da 6 a 14 LE CAMERE A CIELO APERTO dell’esperimento stagione, e influenzano precipitazioni, giorni in anticipo in primavera, e le hanno Temperature Response and Adjustment riscaldano giovani vento e luce del Sole, complicando mantenute verdi fino ad autunno inoltrato, alberi e alberi di piccole dimensioni per tutto l’anno. l’interpretazione dei risultati. prolungando la stagione della crescita fino Risultati: Gli ecosistemi artici a tre settimane. Sappiamo però che una e le vicine regioni boreali sono crescita primaverile precoce spesso espone particolarmente vulnerabili alle variazioni di temperatura. L’International le piante a dannose ondate tardive di gelo. Nonostante i risultati utili, è Tundra Experiment, coordinato da Greg Henry dell’Università della British difficile estrapolare dati da usare per gli ecosistemi reali. Occorrono nuovi Columbia, usa camere passive per riscaldare piccoli terreni in diversi metodi per riscaldare aree più estese. Stan D. Wullschleger è biologo del cambiamento climatico e direttore del Plant Systems Biology Group all’Oak Ridge National Laboratory, in Tennessee. Ha condotto esperimenti che studiano gli effetti dell’arricchimento di anidride carbonica, del riscaldamento e della siccità su foreste naturali, piantagioni e vecchi campi. Attualmente sta progettando e mettendo a punto una tecnologia di riscaldamento per la tundra artica e le foreste boreali. Maya Strahl è biologa vegetale del Cold Spring Harbor Laboratory di New York e ha partecipato al programma Higher Education Research Experiences a Oak Ridge. 88 LE SCIENZE Scoperte intorno al mondo Esperimenti condotti in tutto il mondo mostrano che piante ed ecosistemi hanno una notevole capacità di adattamento a nuove condizioni. Ma gli scienziati si aspettano valori limite oltre i quali si verificheranno risposte significative e potenzialmente catastrofiche. Durante lo studio di queste zone di confine avremo sicuramente qualche sorpresa, tuttavia possiamo già trarre alcune conclusioni fondate basandoci sui dati sperimentali: n Concentrazioni più elevate di CO2 possono aumentare le rese di coltivazioni quali frumento, riso, orzo, semi di soia e cotone, ma il simultaneo riscaldamento, e in alcune aree l’inquinamento da ozono, potrebbero attenuare o annullare l’effetto «fertilizzante della CO2». Inoltre i cambiamenti del clima modificheranno le interazioni tra raccolti, piante infestanti, patogeni e insetti, creando condizioni favorevoli ai parassiti. n Le foreste decidue degli Stati Uniti orientali, caratterizzate da caduta stagionale delle foglie, sono relativamente insensibili alla siccità. I suoli profondi sono ricchi di acqua, e quindi possono 501 maggio 2010 di aria e suolo e l’umidità relativa Camera a cielo aperto (altezza 3 metri, diametro 2 metri) l’arricchimento di CO2 in coltivazioni di semi di soia, Università dell’Illinois a Urbana-Champaign incremento CO2: 550 ppm incremento OZONO: 1,2 volte la concentrazione ambientale area: Anelli di 20 metri di diametro scenario: Sono previsti livelli più elevati di CO2 e di ozono entro la metà del secolo RISULTATI: Le piante di semi di soia sono cresciute più del normale, ma hanno anche subito più danni da parte dei coleotteri giapponesi (Popillia japonica, sotto). Resistenza elettrica Mix di specie di giovani piante Parete solida Soffiante Contenitore perforato 1 L’aria calda scorre all’interno ● del rivestimento perforato Aria calda ’invasione di piante legnose nelle praterie di L tutto il mondo avvenuta negli ultimi 200 anni è dovuta principalmente al sovrasfruttamento del pascolo e al controllo degli incendi, ma forse l’aumento della concentrazione atmosferica di CO2 sta contribuendo all’avanzare di alberi e cespugli negli Stati Uniti occidentali. n Gli effetti delle future concentrazioni di CO2 sulle piante potrebbero ricadere sulla salute pubblica, con un aumento dei pollini, responsabili di allergie, e una maggiore crescita e tossicità dell’edera velenosa e altre specie infestanti. n Questioni complesse Cortesia Bridget O’Neill, Trinity College Dublin (coleotteri) gli autori sostenere la crescita di grandi alberi per la maggior parte dell’anno. Ma i suoli in superficie hanno poca acqua e si seccano rapidamente, causando alti tassi di mortalità nelle giovani piante e nei piccoli alberi, vale a dire le foreste del futuro. n In un’atmosfera arricchita di CO2, una maggiore crescita delle radici potrebbe fornire più nutrienti, aumentando la produttività delle foreste in fase di sviluppo. Inoltre un maggiore radicamento in profondità potrebbe portare vantaggi alle piante in ecosistemi aridi e in terreni secchi, favorendo l’accesso all’acqua che si trova nel sottosuolo. n Il riscaldamento globale e l’aumento della CO2 potrebbero favorire l’invasività di piante infestanti, diminuendo le rese agricole o aumentando l’uso di erbicidi. Inoltre le specie esotiche potrebbero creare problemi. Per esempio esperimenti condotti nel deserto del Mojave da Stan Smith, dell’Università del Nevada a Las Vegas, hanno mostrato che in un anno con precipitazioni insolitamente elevate un’alta concentrazione di CO2 ha stimolato la diffusione di Bromus tectorum, il forasacco dei tetti, che ha ridotto la diversità delle specie vegetali, alterato la catena alimentare e aumentato il rischio di incendi. SITO: Struttura all’aperto per 2 Gli strumenti rilevano la temperatura ● Cortesia Oak Ridge National Laboratory (esperimento e fotografie degli autori); David Fierstein (illustrazione) segue da p. 84 TEMPERATURE RESPONSE AND ADJUSTMENT I grandi esperimenti all’aperto stanno dando risultati promettenti, ma la maggior parte delle ricerche è stata condotta alle medie latitudini e soprattutto negli Stati Uniti e in Europa. Per prevedere con chiarezza la risposta di piante ed ecosistemi boreali, tropicali e della tundra sono necessari nuovi esperimenti a diverse latitudini, la cui preparazione richiederà anni perché probabilmente saranno complicati dal punto di vista scientifico e verranno organizzati in regioni remote. Questi esperimenti richiederanno una progettazione comwww.lescienze.it plessa per assicurare che l’alterazione delle condizioni sia uniforme e che l’infrastruttura sia realizzata in modo da durare diversi anni. I biologi devono inoltre costruire installazioni che non solo alterano le concentrazioni di CO2 o gli andamenti della temperatura o quelli delle precipitazioni, ma anche questi tre fattori simultaneamente. Fino a oggi abbiamo solo scalfito la superficie. Un nuovo esperimento nei pressi di Cheyenne, nel Wyoming, sta valutando la risposta di una prateria mista del nord ad alterazioni simultanee di concentrazione di CO2 e di temperatura. Durante il primo anno dell’esperimento, denominato Prairie Heating and CO2 Enrichment, Jack Morgan dell’Agricultural Research Service ha trovato indizi del fatto che il riscaldamento, combinato con una concentrazione di CO2 più elevata, potrebbe favorire la diffusione delle graminacee macroterme nelle Great Plains ai danni di quelle microterme. Capire come manipolare nel modo migliore fattori multipli e includere le combinazioni e le loro ripercussioni nei modelli è una questione complicata. Servono dati in tempi brevi, se vogliamo aiutare la società ad anticipare e pianificare gli adattamenti a un clima che sta già cambiando rapidamente. n ➥ Letture Next Generation of Elevated [CO2] Experiments with Crops: A Critical Investment for Feeding the Future World. Ainsworth E.A. e altri, in «Plant, Cell and Environment», Vol. 31, pp.1317-1324, 2008. Consequences of More Extreme Precipitation Regimes for Terrestrial Ecosystems. Knapp A.K. e altri, in «BioScience», Vol. 58, n. 9, pp. 811821, ottobre 2008. Rising CO2, Climate Change, and Public Health: Exploring the Links to Plant Biology. Ziska L.H. e altri, in «Environmental Health Perspectives», Vol. 117, n. 2, pp. 155-158, febbraio 2009. LE SCIENZE 89