Corso di LOGICA I (anno 2°): istituzioni di logica come base per la comprensione dell’informatica Luisa Bortolotti Trento, 12.11.2004 Lezione 19°: Dimostrazione del teorema di deduzione (parte non banale 1°) § 19.1. La tecnica di dimostrazione per induzione matematica L'implicazione da sinistra a destra (non banale) porta ad usare una particolare tecnica chiamata tecnica di dimostrazione per induzione matematica. La lunghezza di una formula: l () La lunghezza di non è il numero dei simboli di , ma è il numero delle costanti logiche (dei connettivi e dei quantificatori) che occorrono in . La lunghezza di una dimostrazione (o deduzione): l (D) La lunghezza di una dimostrazione (o deduzione) è il numero degli elementi che costituiscono la successione di cui è formata quella deduzione. Sarà un numero naturale maggiore o uguale a 1. La deduzione più semplice (successione finita di formule) è costituita da una sola formula. _ l(P1x1) = 0 tutte le formule atomiche hanno lunghezza 0 _ l(P1x1) = 1 la lunghezza di una negazione è 1 _ atomica = 0 atomica = 0 se lego due formule e poi le nego avrò come lunghezza 2 () = 2 _ P25 t1______t25 una formula atomica con 25 termini ha lunghezza 0 _ P1x1 anche se breve, poiché contiene un connettivo, è di lunghezza 1. Quando faccio sintassi introduco naturalmente dei numeri. Appena introdotti mi trovo in una situazione in cui è necessario usare il principio di induzione matematica. Ho a che fare con numeri e voglio dimostrare che una proprietà P vale per tutti i numeri naturali. _____________________________ 0 1 2 3 n n+1 Voglio cioè dimostrare: x P x Il metodo utile è: far vedere che 0 gode di questa proprietà e che poi qualunque numero io scelga quella proprietà si trasmette da quel numero al suo successore. Poiché tutti i numeri che posso raggiungere stanno su questa retta se ho una proprietà posso dedurre che vale per tutti i numeri naturali. Si può formalizzare così: P0y(PxPx') xPx Se so che una proprietà vale per 0 e che preso un qualsiasi numero naturale allora quella proprietà vale per il suo successore, posso concludere che quella proprietà vale allora per tutti i numeri naturali (questo perché stanno tutti su quella retta). E' un principio intuitivamente semplice. E' un principio che è posto alla base dell'assiomatizzazione della matematica. Possiamo utilizzare questo principio di induzione matematica per fare delle dimostrazioni. §19.2. Ragionare per induzione Ci sono dei casi in cui è utile ragionare per induzione. Possiamo individuare due strutture del ragionamento induttivo. Sono due formulazioni del tutto equivalenti. Entrambe sono giustificabili dal principio di induzione matematica. L'unica differenza è costituita dall'ipotesi di induzione. Prima struttura 1) P0 0 gode di P Questa è la base. 2) Px un generico numero x gode di P Px' allora x' (successore) gode di P Primo momento: ipotesi di induzione. Secondo momento: tesi di induzione. Questo è il passo. 3)Applicando il principio di induzione matematica possiamo concludere che tutti i numeri godono di quella proprietà. In generale un ragionamento induttivo ha questa forma. Seconda struttura Ci sono dei casi in cui è più utile prendere questa seconda struttura. 1) P0 0 gode di P Questa è la base. La base è dunque uguale: si fa vedere che il primo elemento gode di P. 2) y<xPy Px Primo momento: ipotesi di induzione. Secondo momento: tesi di induzione. Questo è il passo. Prendiamo un generico x. Facciamo l'ipotesi che tutti i predecessori di x godano di quella proprietà (prendiamo tutto il segmento che precede x). Facciamo vedere che la proprietà si trasmette da tutto il segmento precedente ad x (x=numero). §19.3. Dimostrazione per induzione sulla lunghezza delle formule o delle dimostrazioni Il principio di induzione matematica è importante in logica perché quando si è nella sintassi è utile introdurre dei numeri per indicare alcune proprietà logiche. Il minimo della lunghezza di una formula è 0. Il minimo della lunghezza di una dimostrazione (deduzione) è 1. E' il numero delle righe (elementi). Facciamo spesso un ragionamento di questo tipo: 1) P() Vogliamo dimostrare che gode della proprietà P. Innanzitutto dobbiamo far vedere che tutte le formule a cui abbiamo dato lunghezza 0 godono di quella proprietà P. 2) l()=n P() Se una formula ha lunghezza n, allora gode di quella proprietà. Questa è l'ipotesi di induzione. l()=n+1 P() Questa è la tesi di induzione. Mostriamo che la proprietà P metateorica considerata è goduta da tutte le formule di lunghezza n. Ed è trasmessa ad ogni formula di lunghezza n+1 (la lunghezza si "trasmette" da tutte le formule che hanno lunghezza n a tutte le formule che hanno lunghezza n+1). Per cui tutte le formule godono di quella proprietà. Anche: 2*) l()<n P() Questa è l'ipotesi di induzione. l()=n P() Questa è la tesi di induzione. In questa seconda formulazione consideriamo tutte le formule con una lunghezza minore ad n; esse godono della proprietà P. La P si trasmette da tutte le formule che hanno lunghezza minore di n a tutte le formule che hanno lunghezza uguale ad n. Quando vogliamo dimostrare che tutte le formule hanno una certa proprietà dimostriamo così. Abbiamo ragionato per induzione sulla lunghezza delle formule. Arrivederci al 19 novembre 2004: dimostrazione del teorema di deduzione (parte non banale 2°). ã 2004 Luisa Bortolotti