Epicuro 27 Epicuro Epicuro nasce a Samo nel 341 a.C., figlio di genitori ateniesi Si accosta alla filosofia all’età di 14 anni Fonda la sua scuola dapprima Mitilene e Lampsaco Nel 307 a.C. si stabilisce definitivamente ad Atene dove acquista una casa con giardino La sua scuola prende appunto il nome di Giardino; ad essa sono ammessi tutti, anche le donne e gli schiavi Muore nel 270 a.C. 28 Opere di Epicuro Epicuro scrisse moltissimo. Quello che rimane, proviene quasi tutto, dall’opera ‘Vita di Epicuro’ di Diogene Laerzio, dove sono riportate le 3 lettere a Erodoto, sulla fisica a Meneceo, sulla felicità a Pitocle, sulle meteorologia Diogene, ci fornisce anche le Massime (aforismi filosofici) e il Testamento Nei papiri ritrovati a Ercolano, si sono ritrovati frammenti dell’opera ‘Sulla natura’ 29 La filosofia come medicina dell’anima Epicuro definisce la filosofia come ‘tetraphàrmakon’, ossia quadruplice medicina; lo scopo della filosofia di Epicuro è terapeutico Epicuro si ripromette di liberare l’umanità dalle sue paure e vivere felice In particolare, Epicuro vuole liberare l’uomo da: 1) la paura degli dei 2) la paura della morte 3) la paura dell’infelicità 4) la paura del dolore 30 La paura degli dei La paura degli dei si combatte con lo studio della fisica (vedi lettere a Erodoto e Pitocle) La fisica di Epicuro è materialista e meccanicista; materialista vuol dire che tutto è materia (tranne il vuoto che, per Epicuro, esiste); meccanicista vuol dire che tutti i fenomeni hanno una causa naturale Epicuro nega qualsiasi finalismo in natura: niente primi motori immobili, niente cause finali. L’universo è così come lo vediamo, è sempre stato così e sempre lo sarà Si direbbe che non c’è posto per gli dei in questo universo; Epicuro invece, dice che esistono, stanno negli ‘intermondi’ tra un pianeta e l’altro, eternamente beati e disinteressati alle attività umane 31 Atomismo di Epicuro L’universo è costituito da atomi e vuoto; gli atomi cadono verso il basso a causa del loro peso I rimbalzi e le deviazioni casuali (il ‘clinamen’ di Lucrezio) provocano l’aggregazione degli atomi per formare tutto ciò che esiste Anche gli uomini sono fatti di atomi e anche l’anima è materiale (anche se è fatta di atomi più sottili e rotondi degli altri) Il nostro corpo è sottoposto ad un continuo bombardamento da parte degli atomi, che, a lungo andare, provoca l’invecchiamento del corpo e, alla fine, la morte ‘clinamen’ 32 La paura della morte Gli atomi più fini dell’anima, pervadono tutto il corpo e sono i responsabili di ogni nostra sensazione Alla morte gli atomi dl corpo si separano e cessa ogni sensazione Per questo Epicuro conclude: ‘Il più terribile dei mali, la morte, non è nulla per noi perché quando ci siamo noi non c’è la morte, quando c’è la morte noi non ci siamo’, (lettera a Meneceo) Questa argomentazione si oppone anche alla paura dell’aldilà, su cui gli uomini del tempo di Epicuro non avevano le idee chiare (in Omero l’aldilà è un luogo triste e oscuro) 33 La paura di non essere felici Secondo Epicuro la felicità consiste nel piacere; egli deriva questa affermazione dall’esame del comportamento di tutti gli esseri viventi che, istintivamente, cercano il piacere e fuggono il dolore Nella ricerca del piacere è molto importante valutare i nostri desideri e calcolare accuratamente piaceri e dolori che il loro soddisfacimento ci potrebbe provocare Bisogna rinunciare a quei desideri che comportano un dolore maggiore del piacere che sono in grado di soddisfare Dunque la scelta del che fare scaturisce da un bilancio accurato tra piacere e dolore 34 Esempio di calcolo dei piaceri Vedo una grossa torta al cioccolato nella vetrina di una pasticceria; la compro e me la mangio tutta Questo mi dà un piacere che poi pago con una notte insonne e dolori gastrici Il dolore è stato più grande del piacere; ho sbagliato il mio calcolo La prossima volta mi accontenterò di una più piccola fetta di torta 35 Classificazione dei desideri Epicuro distingue: desideri naturali e necessari: sono quelli che soddisfano le nostre esigenze vitali, come mangiare, bere, dormire, avere un riparo desideri naturali, ma non necessari: sono un’esagerazione di quelli necessari, come mangiare troppo, bere troppo ecc. desideri non naturali e non necessari: sono desideri del tutto inutili come il lusso, la carriera, gli onori ecc. Per Epicuro solo i desideri naturali e necessari vanno appagati, gli altri vanno abbandonati e rimossi 36 La paura del dolore Qui il ragionamento di Epicuro è corretto, ma, forse, poco convincente per l’uomo di oggi Epicuro dice che il dolore è solo transitorio perché: se il dolore è intenso, allora è necessariamente di breve durata, perché ci conduce rapidamente alla morte se il dolore è lieve, allora è sopportabile Bisogna tener conto che, all’epoca di Epicuro, c’erano i medici, ma la medicina, come la intendiamo oggi, non esisteva 37 Conseguenze della filosofia di Epicuro Per Epicuro, la felicità è a portata di mano; basta soddisfare solo i desideri più semplici ed elementari; tutti gli altri ci allontanano dalla felicità La felicità è definita in senso negativo, come assenza di ogni dolore e consiste di: aponia (assenza di dolore corporeo) e atarassia (assenza di turbamento nell’anima) Epicuro riconosce l’utilità della politica per i vantaggi che può procurare agli uomini (leggi che impediscano loro di nuocersi), ma consiglia al saggio di rimanere estraneo alla politica Il suo consiglio per la vita è vivi nascosto 38 Amicizia e saggezza Epicuro riconosce che l’amicizia nasce tra gli uomini per ragioni di utilità, ma afferma che la felicità è un bene in sé Epicuro esalta l’amicizia perché è una grande fonte di consolazione per tutta la vita Allo stesso modo Epicuro esalta la saggezza come bene in se stesso che rimane valido sempre e comunque anche quando non è ricompensata dalla fortuna di una vita felice