ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “E.S.PICCOLOMINI” con sezioni associate: Liceo Ginnasio “E.S. Piccolomini” Siena – Prato S.Agostino n.2 – Tel.0577280787 Liceo Artistico - Istituto d’Arte “D. Buoninsegna” – Siena – Piazza Madre Teresa di Calcutta n.2 – Tel.0577/281223 Liceo Scienze Umane - Liceo della Formazione “S. Caterina da Siena” Siena – Via Pisacane n.7 – Tel.0577/44968 Liceo Linguistico “R. Lambruschini” Montalcino – Prato dell’Ospedale – Tel.0577/848131 _______________________________________________________________________ a. s. 2012-2013 PIANO DI LAVORO Docente__VALENTINI LUCIANO_____________________________________________ MATERIA _Scienze della Formazione______________________ Classe _5______ Sez.__D_____ Premessa deontologica: II Piano nasce dal confronto fra i colleghi del medesimo dipartimento disciplinare; il confronto è teso a favorire una compiuta e condivisa consapevolezza teorica, che deve supportare la piena libertà d'insegnamento del singolo docente, nella creativa ricerca di una puntuale e raffinata cura dei dettagli costitutivi l'atto della comunicazione educativa, nel contesto dato di ogni specifica classe. Principio guida La QUALITÀ' è l' opposto della CASUALITÀ' 1. FINALITÀ: la disciplina come contributo all’acquisizione di un metodo ragionato di imparare lungo l’intero arco della vita. 2. OBIETTIVI DIDATTICI DISCIPLINARI (con riferimento a quanto indicato nella programmazione di Dipartimento e, solo per le classi Prime/Seconde, tenendo conto delle Linee guida nazionali dei Programmi dei Nuovi Licei): .Gli alunni dovranno acquisire una conoscenza sicura ed articolata del processo di funzionamento dei differenti sistemi educativi, l’abitudine a contestualizzare i fenomeni educativi nella loro complessità storica, sociale, istituzionale e culturale. Dovranno, inoltre, saper individuare la valenza pedagogica e lo spessore educativo nelle figure professionali preposte alla formazione al servizio nei diversi ambiti sociali. Dovranno infine acquisire la consapevolezza delle aree di competenza degli indirizzi e delle attività professionali attorno a cui si sviluppano la ricerca e l’applicazione dell’antropologia culturale, della psicologia, della sociologia. 3. PREREQUISITI DELLA DISCIPLINA Possedere una disposizione d’animo aperta e curiosa nei confronti della storia della pedagogia e dei risultati scientifici dell’antropologia culturale, della psicologia, della sociologia. Comprendere le caratteristiche peculiari delle scienze umane. Essere in grado di leggere brani selezionati dai trattati delle scienze umane e saperne decifrare il senso generale. 4. SITUAZIONE DI PARTENZA DELLA CLASSE (relativamente alle conoscenze e alle competenze specifiche della disciplina insegnata, delle eventuali lacune riscontrate e indicazione di attività di recupero già avviate o programmate) Le studentesse presentano un diffuso interesse per gli argomenti pedagogici e delle scienze umane. Infatti spesso propongono, discutono, ricercano, si interrogano, problematizzano, raggiungendo talvolta una buona autonomia di giudizio nonostante una diffusa vivacità comportamentale e qualche problema di attenzione. 5. SCANSIONE DEL PROGRAMMA ( contenuti disciplinari in relazione al monte ore annuale a disposizione; es. 3 ore a settimana x 33 settimane = 99 ore: come ripartirle) Storia della pedagogia. Gli ideali educativi del Risorgimento. Dallo spiritualismo al positivismo: R. Lambruschini e A. Gabelli. La legge Casati. Rosa e Carolina Agazzi. La metodologia non direttiva di Alexander Sutherland Neill. Anton Semionovic Makarenko: la metodologia del collettivo. Sergej Hessen: democrazia e pedagogia umanistica. Maria Montessori: sperimentazione e psicologia individuale; la Casa dei Bambini; l’embrione spirituale; la mente assorbente. Ovide Decroly; sperimentazione e psicologia sociale; i centri di interesse; il principio di globalità. Giuseppe Lombardo Radice: il neoidealismo italiano e la scuola serena. John Dewey: il pragmatismo americano e la scuola progressiva; scienza, democrazia, educazione; l’esperienza umana ed il pensiero come metodo. Jaques Maritain: personalismo ed umanesimo integrale; il contenuto politico e religioso dell’educazione. Célestin Freinet: educazione popolare e cooperazione; il lavoro scolastico, la tipografia; contro il manuale. Scienze umane. Antropologia culturale: trasmissione e riproduzione culturale; il processo di inculturazione; valori, norme e modelli; le vie della trasmissione e dell’acquisizione culturale; la politica della cultura: tradizioni, gruppi e identità. Sociologia: orientamento e controllo dell’azione sociale; l’azione sociale come sistema; la cultura; il sistema sociale; adattamento sociale, conformità, varianza e devianza; i reati; le subculture delinquenziali. La socializzazione e il conflitto: i caratteri della socializzazione; agenzie ed ambienti di socializzazione: la famiglia, la scuola, il gruppo di pari, le comunicazioni di massa; la socializzazione politica e le realtà multiculturali; il razzismo. Psicologia: socialità e socializzazione dall’infanzia all’adolescenza; la socializzazione nello sviluppo e nell’adolescenza; l’interazione con i pari e la socializzazione extrafamiliare; la socializzazione di genere. Conoscenza e comportamento sociale: socialità umana e psicologia sociale; la conoscenza sociale; gli atteggiamenti e la loro modificazione; stereotipi e pregiudizi; l’aggressività. Sigmund Freud: la psicanalisi e l’inconscio individuale; Karl Gustav Jung: la psicologia analitica e l’inconscio collettivo. La psicologia cognitiva (Piaget – Bruner – Vigotskij). Pedagogia: il sistema formativo e le finalità sociali dell’educazione; la formazione come riproduzione sociale e socializzazione; le agenzie formative e il sistema formativo: la famiglia e la scuola; l’educazione dei soggetti marginali o “diversi”; l’educazione in una prospettiva mondiale; il gruppo di pari e l’associazionismo educativo; il “villaggio globale” dei media. La ripartizione del monte ore annuale a disposizione sarà collegata inevitabilmente all’andamento didattico della classe per favorire l’esigenza di eventuali recuperi o ritardi, molteplici riflessioni e collegamenti ed opportuni approfondimenti. Il programma verrà scandito per tre ore a settimana. 6. STRUMENTI DIDATTICI (strumenti e sussidi che si intendono utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi, sia disciplinari che trasversali concordati dal C. di Cl.) Alla lezione frontale si alterneranno frequenti momenti di discussione e di dialogo cognitivo e formativo, in cui sarà stimolata l’attiva partecipazione degli studenti, che proporranno le loro esperienze e le loro opinioni. Si sottolinea l’importanza di far acquisire un patrimonio di conoscenze disciplinari, con le seguenti attività: attività realizzate per mezzo dei modelli esperienziale, motivazionale ed euristico, “mastery learning” (insegnamento per la padronanza), ricerca-azione, lavoro di gruppo, individualizzazione dell’insegnamento, lezione guidata, individuazione di parole-chiave. E’ altresì importante far acquisire competenze per padroneggiare compiti complessi, con le seguenti attività: individuazione di “nuclei di contenuti” come centri di interesse e di attenzione; costruzione di mappe concettuali; trattazione sintetica di argomenti; stimolo del ragionamento logico e dell’espressività. E’ importante anche dotarsi di un metodo ragionato per risolvere situazioni problematiche, con le seguenti attività: uso del metodo del “problem solving” (risolvere problemi) e del “learning by doing” (apprendere attraverso il fare); relazione interattiva positiva con tenuta dell’attenzione; uso del pensiero convergente. Si sottolinea infine l’importanza di dare spazio alla dimensione autonoma e creativa, con le seguenti attività: uso del “brainstorming” e del “role playing” (giochi di ruolo); stimolo del pensiero divergente. 7. MODALITÀ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PROVE (indicazione degli strumenti e dei modi che si intendono utilizzare per acquisire gli elementi di valutazione: quale tipo di <struttura dare alle prove> e come differenziarla per livelli) CRITERI GUIDA che si utilizzeranno nel processo valutativo: a) tipologia di verifica: Verifiche informali in itinere (sondaggi a livello individuale e/o generale): la valutazione vuol essere formativa; interventi personali dei singoli studenti; libere discussioni in classe Verifiche formalizzate (interrogazioni e prove scritte) come elementi di pari rilevanza ai fini della certificazione finale dei livelli di preparazione disciplinare: le verifiche sono strutturate in relazione alle prove scritte ed orali previste. Esposizione orale e scritta. Quesiti a risposta singola e a scelta multipla. Quesiti multidisciplinari. Trattazione sintetica dei contenuti disciplinari studiati. Per quanto riguarda la valutazione, si procede a una valutazione iniziale (livelli di partenza) in cui sono vagliati i prerequisiti degli studenti, anche al fine di progettare una corretta programmazione degli obiettivi; quindi una serie di verifiche/valutazioni in itinere, in cui sono registrati i progressi dei discenti nel loro processo di apprendimento; infine la valutazione sommativa finale, da cui scaturisce il giudizio globale di fine anno. E’ necessario stimolare il senso di responsabilità e la consapevolezza dei discenti, chiedendo loro di partecipare ad alcune fasi della valutazione, poiché l’autovalutazione può proporsi come un momento particolarmente qualificante della relazione didattica, proprio perché in questo momento si gioca una mossa importante per lo stabilirsi di un rapporto positivo di reciproca fiducia fra docente e discente. Ferma restando la distinzione dei ruoli e il carattere asimmetrico della relazione didattica, infatti, anche nella valutazione esiste uno spazio per la negoziazione, che non deve scadere però in una forma grottesca di mercanteggiamento. Infatti educativamente importante è la riflessione meta- cognitiva: in essa i ragazzi possono rendersi conto, sotto la guida del docente, del proprio percorso cognitivo (che cosa hanno imparato, come lo hanno imparato) e passare eventualmente a considerare l’opportunità di cambiare strategie, qualora quelle finora seguite non risultino efficaci. A tal proposito è sovente possibile porre il problema della differenza tra le aspettative e la realtà di un concreto rendimento e delle difficoltà incontrate. Importante per lo stabilirsi di un rapporto di fiducia con gli studenti è la chiarezza della valutazione e la certezza dei criteri: ogni voto o giudizio viene sempre immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, vengono dichiarati prima dell’inizio della prova. Ovviamente tutta questa strategia partecipativa sempre tende non ad un ingiusto appiattimento dei giudizi ma ad una concreta ed oggettiva valorizzazione del merito, fondata sulla competenza professionale di giudizio del docente in quanto esperto dell’educazione. b) trasparenza della valutazione assegnata nelle verifiche orali: ogni voto o giudizio viene sempre immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, vengono dichiarati prima dell’inizio della prova. c) tempistica della comunicazione dei risultati delle prove scritte-test, ecc…: non oltre le due settimane. 8. CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE Valutazione sommativa finale, nella quale verrà valorizzata la tendenza al miglioramento delle strategie d’apprendimento, dei risultati conseguiti, della capacità di elaborazione critica delle conoscenze e delle competenze, della maturità complessiva della personalità. 9. RACCORDI PLURIDISCIPLINARI E ATTIVITÀ' INTEGRATIVE (si fa riferimento a quanto indicato nella programmazione di materia e del Consiglio di classe con le seguenti eventuali integrazioni) I raccordi privilegiati sono essenzialmente nei confronti della filosofia. Le attività integrative sono molteplici: tra esse ricordiamo il progetto di riciclaggio consapevole. 10. RACCORDO BIENNIO -TRIENNIO : ove necessario (si fa riferimento a quanto indicato nella programmazione di materia con le seguenti eventuali integrazioni) I raccordi principali riguardano la storia della pedagogia e la psicologia nel biennio (per quanto riguarda queste due discipline, i programmi sono pressoché uguali), ma anche la filosofia nel triennio: d’altronde le concezioni filosofiche hanno sempre costituito ben determinate visioni pedagogiche ed educative, secondo l’ideale umano perseguito. Accenni al significato dell’esistenza degli uomini e dell’universo, alle problematiche ed ai tentativi di spiegazione degli enigmi della vita e del mondo e lo stimolo dell’abitudine alla riflessione, alla meditazione, all’uso del ragionamento logico ed alla ricerca razionale hanno costituito un fertile terreno per l’attuale studio sia delle scienze filosofiche che delle scienze umane. Ed anche la psicologia, la sociologia e l’antropologia culturale, fintanto che non si sono costituite come scienze autonome, hanno partecipato all’interpretazione filosofica della realtà. 11. METODOLOGIA per l’APPRENDIMENTO DI COMPETENZE (modalità di conduzione delle lezioni e delle esercitazioni, per un apprendimento consapevole) 11.1. PRINCIPI GUIDA che si intendono rispettare nel processo di insegnamento/apprendimento a) significatività per matrice cognitiva, nella presentazione del "nuovo elemento di conoscenza" b) motivazione da dissonanza, nel prospettare l'opportunità di passare al nuovo_________________ e) direzione coerente, nel presentare le tappe dell'unità di apprendimento___________________________ d) continuità sistematica, nel concludere la proposta senza passare ad “altro nuovo non collegato” x x x x x e) ricorsività di complessità crescente, nell'arricchire di elementi il nucleo concettuale originario x f) integrazione pluridisciplinare, nello stimolare possibili apporti di altre conoscenze disciplinari g) trasferibilità linguistica, nel presentare-esporre le questioni poste in altri-nuovi linguaggi x 11.2. PLURALITÀ' BILANCIATA delle situazioni di insegnamento/apprendimento che si proporranno, sul piano della relazione educativa: (con eventuali riferimenti a teorie pedagogiche, testi ed autori) a) direzione, per: finalizzazione dell’azione didattica b) tutoraggio, per: formazione personalizzata dell’apprendimento c) autonomia, per: definire gli interessi culturali e soddisfare le curiosità intellettuali del discente d) alternanza dei ruoli comunicativi, per: facilitare la comunicazione, su cui si fonda l’apprendimento/insegnamento, nello scambio interpersonale dei messaggi 11.3. L'AZIONE INTELLETTUALE che si intende richiedere agli studenti in variate e alternate situazioni da progettare : a) dichiarativa, nella: pertinenza a determinati significati e concetti b) procedurale, nella: concretezza di conoscere come fare qualcosa (produzioni) per mezzo di talune attività o procedure (realtà concrete) c) problem solving, nella: strategia del “risolvere problemi”, trovando un percorso che porti il cambiamento da una situazione iniziale ad una disposizione finale d) attività euristica , argomentativa e di creazione artistica, nella: capacità di fare nuove scoperte e dare loro un significato, collegabile con la capacità di produrre nuove idee, invenzioni, riflessioni, ragionamenti, opere d’arte (creatività) e) riflessione consapevole (dimensione metacognitiva ) da parte dell'allievo, sul processo mentale che sta sviluppando, nella: capacità dei discenti di rendersi conto del proprio percorso cognitivo e passare eventualmente a considerare l’opportunità di cambiare strategie d’apprendimento, qualora quelle finora seguite non risultino efficaci 12. INTERVENTI DIDATTICI SPECIFICI DI RECUPERO-SOSTEGNO-SVILUPPO Eventuali corsi di recupero verranno effettuati “in itinere”. Siena, 15…/ 11… / 2012 Prof. Luciano Valentini ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “E.S.PICCOLOMINI” con sezioni associate: Liceo Ginnasio “E.S. Piccolomini” Siena – Prato S.Agostino n.2 – Tel.0577280787 Liceo Artistico - Istituto d’Arte “D. Buoninsegna” – Siena – Piazza Madre Teresa di Calcutta n.2 – Tel.0577/281223 Liceo Scienze Umane - Liceo della Formazione “S. Caterina da Siena” Siena – Via Pisacane n.7 – Tel.0577/44968 Liceo Linguistico “R. Lambruschini” Montalcino – Prato dell’Ospedale – Tel.0577/848131 _______________________________________________________________________ a. s. 2012-2013 PIANO DI LAVORO Docente_VALENTINI LUCIANO______________________________________________ MATERIA_FILOSOFIA_______________________ Classe 5_______ Sez. D_______ Premessa deontologica: II Piano nasce dal confronto fra i colleghi del medesimo dipartimento disciplinare; il confronto è teso a favorire una compiuta e condivisa consapevolezza teorica, che deve supportare la piena libertà d'insegnamento del singolo docente, nella creativa ricerca di una puntuale e raffinata cura dei dettagli costitutivi l'atto della comunicazione educativa, nel contesto dato di ogni specifica classe. Principio guida La QUALITÀ' è l' opposto della CASUALITÀ' 1. FINALITÀ: la disciplina come contributo all’acquisizione di un metodo ragionato di imparare lungo l’intero arco della vita. 2. OBIETTIVI DIDATTICI DISCIPLINARI (con riferimento a quanto indicato nella programmazione di Dipartimento e, solo per le classi Prime/Seconde, tenendo conto delle Linee guida nazionali dei Programmi dei Nuovi Licei): saper riconoscere le profonde interconnessioni tra filosofia e sapere scientifico, da una parte, e filosofia e logica, dall’altra; saper identificare le differenze tra le varie posizioni teoriche; saper adoperare alcune delle strategie euristiche tipiche del metodo scientifico, come la connessione tra esperimento e intelletto, l’interpretazione razionale dei dati ottenuti attraverso l’osservazione, la formulazione di ipotesi e la relativa verifica; saper distinguere, dal punto di vista logico, gli enunciati che esprimono stati di fatto da quelli che tendono a suggerire un’interpretazione valoriale della realtà; saper analizzare un testo semplice, individuandone le idee portanti. 3. PREREQUISITI DELLA DISCIPLINA Possedere una disposizione d’animo aperta e curiosa verso le origini della civiltà e della cultura e la scoperta del sapere critico e razionale caratteristico della filosofia; essere in grado di cogliere la differenza tra discorso fantastico-poetico e discorso argomentativo; comprendere le caratteristiche peculiari della filosofia (metodo razionale e obiettivo teoretico non disgiunti dalla prospettiva pratica) rispetto ad altre forme di conoscenza (l’arte, la letteratura, il mito); saper valutare la tenuta logica di un argomento e il suo valore di verità (possibile, probabile, assoluto); essere in grado di leggere brani selezionati dai trattati filosofici e saperne decifrare il senso generale. 4. SITUAZIONE DI PARTENZA DELLA CLASSE (relativamente alle conoscenze e alle competenze specifiche della disciplina insegnata, delle eventuali lacune riscontrate e indicazione di attività di recupero già avviate o programmate) Gli studenti presentano un diffuso interesse per gli argomenti filosofici. Infatti spesso propongono, discutono, ricercano, si interrogano, problematizzano, raggiungendo talvolta una buona autonomia di giudizio nonostante una diffusa vivacità comportamentale e qualche problema di attenzione. 5. SCANSIONE DEL PROGRAMMA ( contenuti disciplinari in relazione al monte ore annuale a disposizione; es. 3 ore a settimana x 33 settimane = 99 ore: come ripartirle) Il dibattito sul criticismo kantiano. Johann G. Fichte e la scelta dell’idealismo; il movimento dialettico dell’Io e i suoi principi; il ruolo politico dello Stato. Natura e arte nel primo romanticismo. Friedrich W. J. Schelling e l’idealismo estetico; la filosofia della natura. Vita e opere di Georg W. F. Hegel; l’idealismo logico; lo sviluppo della dialettica hegeliana; la Fenomenologia dello Spirito; l’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio: l’idealismo dialettico come sistema; l’Idea e la Natura come alienazione dell’Idea; la filosofia dello Spirito. Ludwig Feuerbach e la genesi della religione; l’alienazione; dalla teologia a un nuovo umanesimo; dall’antropologia alla religione dell’umanità. Arthur Schopenhauer e Il mondo come volontà e rappresentazione;il velo di Maya; la volontà di vivere; la liberazione dal dolore e dalla noia; la “noluntas”. Soren A. Kierkegaard; dall’essenza all’esistenza come possibilità; i tre stadi possibili della vita. Il positivismo: l’esigenza di un sapere certo e progressivo. La formazione e le opere di Auguste Comte; la nascita della sociologia; la filosofia positiva. Karl Marx, tra idealismo e positivismo; la critica a Hegel e a Feuerbach; sulla genesi dell’alienazione; la prospettiva comunista come nuovo umanesimo; la concezione marxiana della storia; la coscienza umana tra struttura e sovrastruttura; dalla crisi della società borghese alla società senza classi; il “Capitale”: la novità dell’analisi; le contraddizioni interne al modello di economia capitalistica. Friedrich Nietzsche: dalla filologia alla filosofia, i concetti di apollineo e dionisiaco; tempo e storia nel pensiero di Nietzsche e l’importanza dell’oblio; contro la morale dei deboli; la morte di Dio e la dissoluzione della metafisica; la trasvalutazione dei valori e l’Oltre-uomo (il Superuomo): Così parlò Zarathustra; l’eterno ritorno e la volontà di potenza. Il pragmatismo strumentale di John Dewey; l’educazione progressiva. Alle radici della coscienza: il pensiero di Sigmund Freud. La coscienza come flusso dinamico in Henry L. Bergson; il tempo della fisica e il tempo della coscienza; lo slancio vitale e la metafisica dell’evoluzione creatrice; la morale e la religione. Ludwig Wittgenstein tra mondo e linguaggio. L’empirismo logico del Circolo di Vienna. Il neoidealismo italiano: Benedetto Croce e Giovanni Gentile. La scuola di Francoforte: Theodor W. Adorno e Max Horkheimer. Karl R. Popper e il principio di falsificazione. La ripartizione del monte ore annuale a disposizione sarà collegata inevitabilmente all’andamento didattico della classe per favorire l’esigenza di eventuali recuperi o ritardi, molteplici riflessioni e collegamenti ed opportuni approfondimenti. Il programma verrà scandito in tre ore a settimana. 6. STRUMENTI DIDATTICI (strumenti e sussidi che si intendono utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi, sia disciplinari che trasversali concordati dal C. di Cl.) Alla lezione frontale di tipo partecipativo, che valorizzi la motivazione, si alterneranno frequenti momenti di discussione e di dialogo cognitivo e formativo, in cui sarà stimolata l’attiva partecipazione degli studenti, che proporranno le loro esperienze e le loro opinioni. Si sottolinea l’importanza di far acquisire un patrimonio di conoscenze disciplinari, con le seguenti attività: attività realizzate per mezzo dei modelli esperienziale, motivazionale ed euristico, “mastery learning” (insegnamento per la padronanza), ricerca-azione, lavoro di gruppo, individualizzazione dell’insegnamento, lezione guidata, individuazione di parole-chiave. E’ altresì importante far acquisire competenze per padroneggiare compiti complessi, con le seguenti attività: individuazione di “nuclei di contenuti” come centri di interesse e di attenzione; costruzione di mappe concettuali; trattazione sintetica di argomenti; stimolo del ragionamento logico e dell’espressività. E’ importante anche dotarsi di un metodo ragionato per risolvere situazioni problematiche, con le seguenti attività: uso del metodo del “problem solving” (risolvere problemi) e del “learning by doing” (apprendere attraverso il fare); relazione interattiva positiva con tenuta dell’attenzione; uso del pensiero convergente. Si sottolinea infine l’importanza di dare spazio alla dimensione autonoma e creativa, con le seguenti attività: uso del “brainstorming” e del “role playing” (giochi di ruolo); stimolo del pensiero divergente. 7. MODALITÀ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PROVE (indicazione degli strumenti e dei modi che si intendono utilizzare per acquisire gli elementi di valutazione: quale tipo di <struttura dare alle prove> e come differenziarla per livelli) CRITERI GUIDA che si utilizzeranno nel processo valutativo: a) tipologia di verifica: Verifiche informali in itinere (sondaggi a livello individuale e/o generale): la valutazione vuol essere formativa; interventi personali dei singoli studenti; libere discussioni in classe Verifiche formalizzate (interrogazioni e prove scritte) come elementi di pari rilevanza ai fini della certificazione finale dei livelli di preparazione disciplinare: le verifiche sono strutturate in relazione alle prove scritte ed orali previste. Esposizione orale e scritta. Quesiti a risposta singola e a scelta multipla. Quesiti multidisciplinari. Trattazione sintetica dei contenuti disciplinari studiati. Per quanto riguarda la valutazione, si procede a una valutazione iniziale (livelli di partenza) in cui sono vagliati i prerequisiti degli studenti, anche al fine di progettare una corretta programmazione degli obiettivi; quindi una serie di verifiche/valutazioni in itinere, in cui sono registrati i progressi dei discenti nel loro processo di apprendimento; infine la valutazione sommativa finale, da cui scaturisce il giudizio globale di fine anno. E’ necessario stimolare il senso di responsabilità e la consapevolezza dei discenti, chiedendo loro di partecipare ad alcune fasi della valutazione, poiché l’autovalutazione può proporsi come un momento particolarmente qualificante della relazione didattica, proprio perché in questo momento si gioca una mossa importante per lo stabilirsi di un rapporto positivo di reciproca fiducia fra docente e discente. Ferma restando la distinzione dei ruoli e il carattere asimmetrico della relazione didattica, infatti, anche nella valutazione esiste uno spazio per la negoziazione, che non deve scadere però in una forma grottesca di mercanteggiamento. Infatti educativamente importante è la riflessione meta- cognitiva: in essa i ragazzi possono rendersi conto, sotto la guida del docente, del proprio percorso cognitivo (che cosa hanno imparato, come lo hanno imparato) e passare eventualmente a considerare l’opportunità di cambiare strategie, qualora quelle finora seguite non risultino efficaci. A tal proposito è sovente possibile porre il problema della differenza tra le aspettative e la realtà di un concreto rendimento e delle difficoltà incontrate. Importante per lo stabilirsi di un rapporto di fiducia con gli studenti è la chiarezza della valutazione e la certezza dei criteri: ogni voto o giudizio viene sempre immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, vengono dichiarati prima dell’inizio della prova. Ovviamente tutta questa strategia partecipativa sempre tende non ad un ingiusto appiattimento dei giudizi ma ad una concreta ed oggettiva valorizzazione del merito, fondata sulla competenza professionale di giudizio del docente in quanto esperto dell’educazione. b) trasparenza della valutazione assegnata nelle verifiche orali: ogni voto o giudizio viene sempre immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, vengono dichiarati prima dell’inizio della prova. c) tempistica della comunicazione dei risultati delle prove scritte-test, ecc…: non oltre le due settimane. 8. CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE Valutazione sommativa finale, nella quale verrà valorizzata la tendenza al miglioramento delle strategie d’apprendimento, dei risultati conseguiti, della capacità di elaborazione critica delle conoscenze e delle competenze, della maturità complessiva della personalità. 9. RACCORDI PLURIDISCIPLINARI E ATTIVITÀ' INTEGRATIVE (si fa riferimento a quanto indicato nella programmazione di materia e del Consiglio di classe con le seguenti eventuali integrazioni) I raccordi privilegiati sono essenzialmente nei confronti delle discipline inerenti le scienze della formazione (pedagogia, psicologia, sociologia, antropologia). Le attività integrative sono molteplici: tra esse ricordiamo il progetto di riciclaggio consapevole. 10. RACCORDO BIENNIO -TRIENNIO : ove necessario (si fa riferimento a quanto indicato nella programmazione di materia con le seguenti eventuali integrazioni) I raccordi principali riguardano la storia della pedagogia e la psicologia nel biennio: d’altronde le concezioni filosofiche hanno sempre costituito ben determinate visioni pedagogiche ed educative, secondo l’ideale umano perseguito. Accenni al significato dell’esistenza degli uomini e dell’universo, alle problematiche ed ai tentativi di spiegazione degli enigmi della vita e del mondo e lo stimolo dell’abitudine alla riflessione, alla meditazione, all’uso del ragionamento logico ed alla ricerca razionale hanno costituito un fertile terreno per l’attuale studio delle scienze filosofiche. Ed anche la psicologia, fintanto che non si è costituita come scienza autonoma, ha partecipato all’interpretazione filosofica della realtà. 11. METODOLOGIA per l’APPRENDIMENTO DI COMPETENZE (modalità di conduzione delle lezioni e delle esercitazioni, per un apprendimento consapevole) 11.1. PRINCIPI GUIDA che si intendono rispettare nel processo di insegnamento/apprendimento a) significatività per matrice cognitiva, nella presentazione del "nuovo elemento di conoscenza" b) motivazione da dissonanza, nel prospettare l'opportunità di passare al nuovo_________________ e) direzione coerente, nel presentare le tappe dell'unità di apprendimento___________________________ d) continuità sistematica, nel concludere la proposta senza passare ad “altro nuovo non collegato” e) ricorsività di complessità crescente, nell'arricchire di elementi il nucleo concettuale originario x x x x x x f) g) integrazione pluridisciplinare, nello stimolare possibili apporti di altre conoscenze disciplinari trasferibilità linguistica, nel presentare-esporre le questioni poste in altri-nuovi linguaggi x 11.2. PLURALITÀ' BILANCIATA delle situazioni di insegnamento/apprendimento che si proporranno, sul piano della relazione educativa: (con eventuali riferimenti a teorie pedagogiche, testi ed autori) a)direzione,per: finalizzazione dell’azione didattica ……………………………………………………………………………….… b) tutoraggio, per: formazione personalizzata dell’apprendimento …………………………………………………………………………………… c) autonomia, per: definire gli interessi culturali e soddisfare le curiosità intellettuali del discente …………………………………………………………………………………… d) alternanza dei ruoli comunicativi,per facilitare la comunicazione, su cui si fonda l’apprendimento/insegnamento, nello scambio interpersonale dei messaggi 11.3. L'AZIONE INTELLETTUALE che si intende richiedere agli studenti in variate e alternate situazioni da progettare : dichiarativa, nella: pertinenza a determinati significati e concetti …………………………………………………………………………………………………………………… a) procedurale, nella concretezza di conoscere come fare qualcosa (produzioni) per mezzo di talune b) attività o procedure (realtà concrete) …..…………………………………………………………………………………………………..…………… problem solving, nella: strategia del “risolvere problemi”, trovando un percorso che porti il c) cambiamento da una situazione iniziale ad una disposizione finale …………………………………………………………………………………………………………… attività euristica , argomentativa e di creazione artistica, nella: capacità di fare nuove scoperte e dare loro un significato, collegabile con la d) capacità di produrre nuove idee, invenzioni, riflessioni, ragionamenti, opere d’arte (creatività) e) riflessione consapevole (dimensione metacognitiva ) da parte dell'allievo, sul processo mentale che sta sviluppando, nella: capacità dei discenti di rendersi conto del proprio percorso cognitivo e passare eventualmente a considerare l’opportunità di cambiare strategie d’apprendimento, qualora quelle finora seguite non risultino efficaci …………………………………………………………………………………………………………………………………. 12. INTERVENTI DIDATTICI SPECIFICI DI RECUPERO-SOSTEGNO-SVILUPPO Eventuali corsi di recupero verranno effettuati “in itinere”. Siena, 15 …/ 11… / 2012 Prof. Luciano Valentini