Principio guida ð La QUALITÀ` è l` opposto della CASUALITÀ`

annuncio pubblicitario
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “E.S.PICCOLOMINI”
con sezioni associate: Liceo Ginnasio “E.S. Piccolomini” Siena – Prato S.Agostino n.2 – Tel.0577280787
Liceo Artistico - Istituto d’Arte “D. Buoninsegna” – Siena – Piazza Madre Teresa di Calcutta n.2 – Tel.0577/281223
Liceo Scienze Umane - Liceo della Formazione “S. Caterina da Siena” Siena – Via Pisacane n.7 – Tel.0577/44968
Liceo Linguistico “R. Lambruschini” Montalcino – Prato dell’Ospedale – Tel.0577/848131
_______________________________________________________________________
a. s. 2012-2013
PIANO DI LAVORO
Docente__VALENTINI LUCIANO_____________________________________________
MATERIA _Scienze della Formazione______________________ Classe _5______ Sez.__B_____
Premessa deontologica:
II Piano nasce dal confronto fra i colleghi del medesimo dipartimento disciplinare; il confronto è teso a favorire
una compiuta e condivisa consapevolezza teorica, che deve supportare la piena libertà d'insegnamento del
singolo docente, nella creativa ricerca di una puntuale e raffinata cura dei dettagli costitutivi l'atto della
comunicazione educativa, nel contesto dato di ogni specifica classe.
Principio guida  La QUALITÀ' è l' opposto della CASUALITÀ'
1. FINALITÀ: la disciplina come contributo all’acquisizione di un metodo ragionato di imparare
lungo l’intero arco della vita.
2. OBIETTIVI DIDATTICI
DISCIPLINARI
(con riferimento a quanto indicato nella programmazione di
Dipartimento e, solo per le classi Prime/Seconde, tenendo conto delle Linee guida nazionali dei Programmi dei Nuovi Licei):
.Gli alunni dovranno acquisire una conoscenza sicura ed articolata del processo di funzionamento dei
differenti sistemi educativi, l’abitudine a contestualizzare i fenomeni educativi nella loro complessità
storica, sociale, istituzionale e culturale. Dovranno, inoltre, saper individuare la valenza pedagogica e
lo spessore educativo nelle figure professionali preposte alla formazione al servizio nei diversi
ambiti sociali. Dovranno infine acquisire la consapevolezza delle aree di competenza degli indirizzi e
delle attività professionali attorno a cui si sviluppano la ricerca e l’applicazione dell’antropologia
culturale, della psicologia, della sociologia.
3. PREREQUISITI DELLA DISCIPLINA



Possedere una disposizione d’animo aperta e curiosa nei confronti della storia della pedagogia e
dei risultati scientifici dell’antropologia culturale, della psicologia, della sociologia.
Comprendere le caratteristiche peculiari delle scienze umane.
Essere in grado di leggere brani selezionati dai trattati delle scienze umane e saperne decifrare
il senso generale.
4. SITUAZIONE DI PARTENZA DELLA CLASSE (relativamente alle conoscenze e alle competenze specifiche della
disciplina insegnata, delle eventuali lacune riscontrate e indicazione di attività di recupero già avviate o programmate)
Nonostante una generale maturazione, l’aspetto più problematico del comportamento risulta essere
ancora la difficoltà a trovare e poi mantenere la giusta concentrazione indispensabile perché si possa
ascoltare le lezioni e tutti siano messi in condizione di partecipare in modo consapevole e fruttuoso. Dal
punto di vista cognitivo talvolta si manifesta qualche difficoltà di attenzione e di comprensione
concettuale. L’impegno non sempre è continuativo. Tuttavia la situazione è in fase di lento, ma sicuro
miglioramento.
Gli studenti presentano un discreto interesse per gli argomenti pedagogici e delle scienze umane.
Infatti spesso propongono, discutono, ricercano, si interrogano, problematizzano, raggiungendo
talvolta una buona autonomia di giudizio nonostante una diffusa vivacità comportamentale e
qualche problema di attenzione.
5. SCANSIONE DEL PROGRAMMA ( contenuti disciplinari in relazione al monte ore annuale a
disposizione; es. 3 ore a settimana x 33 settimane = 99 ore: come ripartirle)
Storia della pedagogia. Gli ideali educativi del Risorgimento. Dallo spiritualismo al positivismo:
R. Lambruschini e A. Gabelli. La legge Casati. Rosa e Carolina Agazzi. La metodologia non
direttiva di Alexander Sutherland Neill. Anton Semionovic Makarenko: la metodologia del
collettivo. Sergej Hessen: democrazia e pedagogia umanistica. Maria Montessori:
sperimentazione e psicologia individuale; la Casa dei Bambini; l’embrione spirituale; la mente
assorbente. Ovide Decroly; sperimentazione e psicologia sociale; i centri di interesse; il
principio di globalità. Giuseppe Lombardo Radice: il neoidealismo italiano e la scuola serena.
John Dewey: il pragmatismo americano e la scuola progressiva; scienza, democrazia,
educazione; l’esperienza umana ed il pensiero come metodo. Jaques Maritain: personalismo ed
umanesimo integrale; il contenuto politico e religioso dell’educazione. Célestin Freinet:
educazione popolare e cooperazione; il lavoro scolastico, la tipografia; contro il manuale.
Scienze umane. Antropologia culturale: trasmissione e riproduzione culturale; il processo di
inculturazione; valori, norme e modelli; le vie della trasmissione e dell’acquisizione culturale;
la politica della cultura: tradizioni, gruppi e identità. Sociologia: orientamento e controllo
dell’azione sociale; l’azione sociale come sistema; la cultura; il sistema sociale; adattamento
sociale, conformità, varianza e devianza; i reati; le subculture delinquenziali. La
socializzazione e il conflitto: i caratteri della socializzazione; agenzie ed ambienti di
socializzazione: la famiglia, la scuola, il gruppo di pari, le comunicazioni di massa; la
socializzazione politica e le realtà multiculturali; il razzismo. Psicologia: socialità e
socializzazione dall’infanzia all’adolescenza; la socializzazione nello sviluppo e
nell’adolescenza; l’interazione con i pari e la socializzazione extrafamiliare; la socializzazione
di genere. Conoscenza e comportamento sociale: socialità umana e psicologia sociale; la
conoscenza sociale; gli atteggiamenti e la loro modificazione; stereotipi e pregiudizi;
l’aggressività. Sigmund Freud: la psicanalisi e l’inconscio individuale; Karl Gustav Jung: la
psicologia analitica e l’inconscio collettivo. La psicologia cognitiva (Piaget – Bruner –
Vigotskij). Pedagogia: il sistema formativo e le finalità sociali dell’educazione; la formazione
come riproduzione sociale e socializzazione; le agenzie formative e il sistema formativo: la
famiglia e la scuola; l’educazione dei soggetti marginali o “diversi”; l’educazione in una
prospettiva mondiale; il gruppo di pari e l’associazionismo educativo; il “villaggio globale” dei
media.
La ripartizione del monte ore annuale a disposizione sarà collegata inevitabilmente
all’andamento didattico della classe per favorire l’esigenza di eventuali recuperi o ritardi,
molteplici riflessioni e collegamenti ed opportuni approfondimenti.
Il programma verrà scandito per tre ore a settimana.
6. STRUMENTI DIDATTICI (strumenti e sussidi che si intendono utilizzare per il raggiungimento degli
obiettivi, sia disciplinari che trasversali concordati dal C. di Cl.)
Alla lezione frontale si alterneranno frequenti momenti di discussione e di dialogo cognitivo e
formativo, in cui sarà stimolata l’attiva partecipazione degli studenti, che proporranno le loro
esperienze e le loro opinioni. Si sottolinea l’importanza di far acquisire un patrimonio di
conoscenze disciplinari, con le seguenti attività: attività realizzate per mezzo dei modelli
esperienziale,
motivazionale
ed
euristico,
“mastery
learning”
(insegnamento
per
la
padronanza), ricerca-azione, lavoro di gruppo, individualizzazione dell’insegnamento, lezione
guidata, individuazione di parole-chiave.
E’ altresì importante far acquisire competenze per padroneggiare compiti complessi, con le
seguenti attività: individuazione di “nuclei di contenuti” come centri di interesse e di
attenzione; costruzione di mappe concettuali; trattazione sintetica di argomenti; stimolo del
ragionamento logico e dell’espressività.
E’ importante anche dotarsi di un metodo ragionato per risolvere situazioni problematiche, con
le seguenti attività: uso del metodo del “problem solving” (risolvere problemi) e del “learning
by doing” (apprendere attraverso il fare); relazione interattiva positiva con tenuta
dell’attenzione; uso del pensiero convergente.
Si sottolinea infine l’importanza di dare spazio alla dimensione autonoma e creativa, con le
seguenti attività: uso del “brainstorming” e del “role playing” (giochi di ruolo); stimolo del
pensiero divergente.
7. MODALITÀ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PROVE
(indicazione degli strumenti e dei modi che si intendono utilizzare per acquisire gli elementi di
valutazione: quale tipo di <struttura dare alle prove> e come differenziarla per livelli)
CRITERI GUIDA che si utilizzeranno nel processo valutativo:
a) tipologia di verifica:
Verifiche informali in itinere (sondaggi a livello individuale e/o generale):
la valutazione vuol essere formativa; interventi personali dei singoli studenti; libere
discussioni in classe
Verifiche formalizzate (interrogazioni e prove scritte) come elementi di pari rilevanza ai fini
della certificazione finale dei livelli di preparazione disciplinare:
le verifiche sono strutturate in relazione alle prove scritte ed orali previste. Esposizione
orale e scritta. Quesiti a risposta singola e a scelta multipla. Quesiti multidisciplinari.
Trattazione sintetica dei contenuti disciplinari studiati.
Per quanto riguarda la valutazione, si procede a una valutazione iniziale (livelli di partenza) in
cui sono vagliati i prerequisiti degli studenti, anche al fine di progettare una corretta
programmazione degli obiettivi; quindi una serie di verifiche/valutazioni in itinere, in cui sono
registrati i progressi dei discenti nel loro processo di apprendimento; infine la valutazione
sommativa finale, da cui scaturisce il giudizio globale di fine anno.
E’ necessario stimolare il senso di responsabilità e la consapevolezza dei discenti, chiedendo
loro di partecipare ad alcune fasi della valutazione, poiché l’autovalutazione può proporsi come
un momento particolarmente qualificante della relazione didattica, proprio perché in questo
momento si gioca una mossa importante per lo stabilirsi di un rapporto positivo di reciproca
fiducia fra docente e discente. Ferma restando la distinzione dei ruoli e il carattere
asimmetrico della relazione didattica, infatti, anche nella valutazione esiste uno spazio per la
negoziazione, che non deve scadere però in una forma grottesca di mercanteggiamento.
Infatti educativamente importante è la riflessione meta- cognitiva: in essa i ragazzi possono
rendersi conto, sotto la guida del docente, del proprio percorso cognitivo (che cosa hanno
imparato, come lo hanno imparato) e passare eventualmente a considerare l’opportunità di
cambiare strategie, qualora quelle finora seguite non risultino efficaci. A tal proposito è
sovente possibile porre il problema della differenza tra le aspettative e la realtà di un
concreto rendimento e delle difficoltà incontrate.
Importante per lo stabilirsi di un rapporto di fiducia con gli studenti è la chiarezza della
valutazione e la certezza dei criteri: ogni voto o giudizio viene sempre immediatamente
comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre la
possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o
tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, vengono dichiarati prima dell’inizio
della prova.
Ovviamente tutta questa strategia partecipativa sempre tende non ad un ingiusto
appiattimento dei giudizi ma ad una concreta ed oggettiva valorizzazione del merito, fondata
sulla competenza professionale di giudizio del docente in quanto esperto dell’educazione.
b) trasparenza della valutazione assegnata nelle verifiche orali: ogni voto o giudizio viene
sempre immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno
scolastico ha sempre la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri,
oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, vengono
dichiarati prima dell’inizio della prova.
c) tempistica della comunicazione dei risultati delle prove scritte-test, ecc…: non oltre le due
settimane.
8. CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE
Valutazione sommativa finale, nella quale verrà valorizzata la tendenza al miglioramento delle
strategie d’apprendimento, dei risultati conseguiti, della capacità di elaborazione critica delle
conoscenze e delle competenze, della maturità complessiva della personalità.
9. RACCORDI PLURIDISCIPLINARI E ATTIVITÀ' INTEGRATIVE (si fa riferimento a quanto indicato
nella programmazione di materia e del Consiglio di classe con le seguenti eventuali integrazioni)
I raccordi privilegiati sono essenzialmente nei confronti della filosofia.
Le attività integrative sono molteplici: tra esse ricordiamo il progetto di riciclaggio
consapevole.
10. RACCORDO BIENNIO -TRIENNIO : ove necessario (si fa riferimento a quanto indicato nella
programmazione di materia con le seguenti eventuali integrazioni)
I raccordi principali riguardano la storia della pedagogia e la psicologia nel biennio (per quanto
riguarda queste due discipline, i programmi sono pressoché uguali), ma anche la filosofia nel
triennio: d’altronde le concezioni filosofiche hanno sempre costituito ben determinate visioni
pedagogiche ed educative, secondo l’ideale umano perseguito. Accenni al significato
dell’esistenza degli uomini e dell’universo, alle problematiche ed ai tentativi di spiegazione
degli enigmi della vita e del mondo e lo stimolo dell’abitudine alla riflessione, alla meditazione,
all’uso del ragionamento logico ed alla ricerca razionale hanno costituito un fertile terreno per
l’attuale studio sia delle scienze filosofiche che delle scienze umane. Ed anche la psicologia, la
sociologia e l’antropologia culturale, fintanto che non si sono costituite come scienze
autonome, hanno partecipato all’interpretazione filosofica della realtà.
11. METODOLOGIA
per l’APPRENDIMENTO
DI COMPETENZE (modalità di conduzione delle
lezioni e delle esercitazioni, per un apprendimento consapevole)
11.1. PRINCIPI GUIDA che si intendono rispettare nel processo di insegnamento/apprendimento
a)
significatività per matrice cognitiva, nella presentazione del "nuovo elemento di conoscenza"
b)
motivazione da dissonanza, nel prospettare l'opportunità di passare al nuovo_________________
e)
direzione coerente, nel presentare le tappe dell'unità di apprendimento___________________________
x
x
x
x
d)
continuità sistematica, nel concludere la proposta senza passare ad “altro nuovo non collegato”
e)
ricorsività di complessità crescente, nell'arricchire di elementi il nucleo concettuale originario
x
x
f)
integrazione pluridisciplinare, nello stimolare possibili apporti di altre conoscenze disciplinari
g)
trasferibilità linguistica, nel presentare-esporre le questioni poste in altri-nuovi linguaggi
x
11.2. PLURALITÀ' BILANCIATA delle situazioni di insegnamento/apprendimento che si
proporranno, sul piano della relazione educativa: (con eventuali riferimenti a teorie pedagogiche,
testi ed autori)
a) direzione, per:
finalizzazione dell’azione didattica
b) tutoraggio, per:
formazione personalizzata dell’apprendimento
c) autonomia, per:
definire gli interessi culturali e soddisfare le curiosità intellettuali del discente
d) alternanza dei ruoli comunicativi, per:
facilitare la comunicazione, su cui si fonda l’apprendimento/insegnamento, nello scambio
interpersonale dei messaggi
11.3. L'AZIONE INTELLETTUALE che si intende richiedere agli studenti in variate e alternate
situazioni da progettare :
a) dichiarativa, nella: pertinenza
a determinati significati e concetti
b) procedurale, nella: concretezza
di conoscere come fare qualcosa (produzioni)
per mezzo di talune attività o procedure (realtà concrete)
c) problem
solving, nella: strategia del “risolvere problemi”, trovando un percorso
che porti il cambiamento da una situazione iniziale ad una disposizione finale
d) attività euristica , argomentativa e di creazione
artistica, nella: capacità di fare nuove
scoperte e dare loro un significato, collegabile con la capacità di produrre nuove idee,
invenzioni, riflessioni, ragionamenti, opere d’arte (creatività)
e) riflessione consapevole (dimensione metacognitiva ) da parte dell'allievo, sul processo mentale che
sta sviluppando, nella: capacità
dei discenti di rendersi conto del proprio percorso cognitivo e
passare eventualmente a considerare l’opportunità di cambiare strategie d’apprendimento,
qualora quelle finora seguite non risultino efficaci
12. INTERVENTI DIDATTICI SPECIFICI DI RECUPERO-SOSTEGNO-SVILUPPO
Eventuali corsi di recupero verranno effettuati “in itinere”.
Siena, 15…/ 11… / 2012
Prof. Luciano Valentini
ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “E.S.PICCOLOMINI”
con sezioni associate: Liceo Ginnasio “E.S. Piccolomini” Siena – Prato S.Agostino n.2 – Tel.0577280787
Liceo Artistico - Istituto d’Arte “D. Buoninsegna” – Siena – Piazza Madre Teresa di Calcutta n.2 – Tel.0577/281223
Liceo Scienze Umane - Liceo della Formazione “S. Caterina da Siena” Siena – Via Pisacane n.7 – Tel.0577/44968
Liceo Linguistico “R. Lambruschini” Montalcino – Prato dell’Ospedale – Tel.0577/848131
_______________________________________________________________________
a. s. 2012-2013
PIANO DI LAVORO
Docente_VALENTINI LUCIANO______________________________________________
MATERIA_Filosofia_______________________ Classe _5______ Sez._B______
Premessa deontologica:
II Piano nasce dal confronto fra i colleghi del medesimo dipartimento disciplinare; il confronto è teso a favorire
una compiuta e condivisa consapevolezza teorica, che deve supportare la piena libertà d'insegnamento del
singolo docente, nella creativa ricerca di una puntuale e raffinata cura dei dettagli costitutivi l'atto della
comunicazione educativa, nel contesto dato di ogni specifica classe.
Principio guida  La QUALITÀ' è l' opposto della CASUALITÀ'
1. FINALITÀ: la disciplina come contributo all’acquisizione di un metodo ragionato di imparare
lungo l’intero arco della vita.
2. OBIETTIVI DIDATTICI
DISCIPLINARI
(con riferimento a quanto indicato nella programmazione di
Dipartimento e, solo per le classi Prime/Seconde, tenendo conto delle Linee guida nazionali dei Programmi dei Nuovi Licei):

saper riconoscere le profonde interconnessioni tra filosofia e sapere scientifico, da
una parte, e filosofia e logica, dall’altra;

saper identificare le differenze tra le varie posizioni teoriche;

saper adoperare alcune delle strategie euristiche tipiche del metodo scientifico, come
la connessione tra esperimento e intelletto, l’interpretazione razionale dei dati
ottenuti attraverso l’osservazione, la formulazione di ipotesi e la relativa verifica;

saper distinguere, dal punto di vista logico, gli enunciati che esprimono stati di fatto da
quelli che tendono a suggerire un’interpretazione valoriale della realtà;

saper analizzare un testo semplice, individuandone le idee portanti.
3. PREREQUISITI DELLA DISCIPLINA

Possedere una disposizione d’animo aperta e curiosa verso le origini della civiltà e della
cultura e la scoperta del sapere critico e razionale caratteristico della filosofia;

essere in grado di cogliere la differenza tra discorso fantastico-poetico e discorso
argomentativo;

comprendere le caratteristiche peculiari della filosofia (metodo razionale e obiettivo
teoretico non disgiunti dalla prospettiva pratica) rispetto ad altre forme di conoscenza
(l’arte, la letteratura, il mito);

saper valutare la tenuta logica di un argomento e il suo valore di verità (possibile,
probabile, assoluto);

essere in grado di leggere brani selezionati dai trattati filosofici e saperne decifrare
il senso generale.
4. SITUAZIONE DI PARTENZA DELLA CLASSE (relativamente alle conoscenze e alle competenze specifiche della
disciplina insegnata, delle eventuali lacune riscontrate e indicazione di attività di recupero già avviate o programmate)
Nonostante una generale maturazione, l’aspetto più problematico del comportamento risulta essere
ancora la difficoltà a trovare e poi mantenere la giusta concentrazione indispensabile perché si possa
ascoltare le lezioni e tutti siano messi in condizione di partecipare in modo consapevole e fruttuoso.
Dal punto di vista cognitivo talvolta si manifesta qualche difficoltà di attenzione e di comprensione
concettuale. L’impegno non sempre è continuativo. Tuttavia l’interesse per gli argomenti filosofici è
indubbiamente aumentato.
5. SCANSIONE DEL PROGRAMMA ( contenuti disciplinari in relazione al monte ore annuale a
disposizione; es. 3 ore a settimana x 33 settimane = 99 ore: come ripartirle)
Il dibattito sul criticismo kantiano. Johann G. Fichte e la scelta dell’idealismo; il movimento
dialettico dell’Io e i suoi principi; il ruolo politico dello Stato. Natura e arte nel primo
romanticismo. Friedrich W. J. Schelling e l’idealismo estetico; la filosofia della natura. Vita e
opere di Georg W. F. Hegel; l’idealismo logico; lo sviluppo della dialettica hegeliana; la
Fenomenologia dello Spirito; l’Enciclopedia delle scienze filosofiche in compendio: l’idealismo
dialettico come sistema; l’Idea e la Natura come alienazione dell’Idea; la filosofia dello
Spirito. Ludwig Feuerbach e la genesi della religione; l’alienazione; dalla teologia a un nuovo
umanesimo; dall’antropologia alla religione dell’umanità. Arthur Schopenhauer e Il mondo
come volontà e rappresentazione;il velo di Maya; la volontà di vivere; la liberazione dal dolore
e dalla noia; la “noluntas”. Soren A. Kierkegaard; dall’essenza all’esistenza come possibilità; i
tre stadi possibili della vita. Il positivismo: l’esigenza di un sapere certo e progressivo. La
formazione e le opere di Auguste Comte; la nascita della sociologia; la filosofia positiva. Karl
Marx, tra idealismo e positivismo; la critica a Hegel e a Feuerbach; sulla genesi
dell’alienazione; la prospettiva comunista come nuovo umanesimo; la concezione marxiana
della storia; la coscienza umana tra struttura e sovrastruttura; dalla crisi della società
borghese alla società senza classi; il “Capitale”: la novità dell’analisi; le contraddizioni interne
al modello di economia capitalistica. Friedrich Nietzsche: dalla filologia alla filosofia, i
concetti di apollineo e dionisiaco; tempo e storia nel pensiero di Nietzsche e l’importanza
dell’oblio; contro la morale dei deboli; la morte di Dio e la dissoluzione della metafisica; la
trasvalutazione dei valori e l’Oltre-uomo (il Superuomo): Così parlò Zarathustra; l’eterno
ritorno e la volontà di potenza. Il pragmatismo strumentale di John Dewey; l’educazione
progressiva. Alle radici della coscienza: il pensiero di Sigmund Freud. La coscienza come
flusso dinamico in Henry L. Bergson; il tempo della fisica e il tempo della coscienza; lo slancio
vitale e la metafisica dell’evoluzione creatrice; la morale e la religione. Ludwig Wittgenstein
tra mondo e linguaggio. L’empirismo logico del Circolo di Vienna. Il neoidealismo italiano:
Benedetto Croce e Giovanni Gentile. La scuola di Francoforte: Theodor W. Adorno e Max
Horkheimer. Karl R. Popper e il principio di falsificazione.
La ripartizione del monte ore annuale a disposizione sarà collegata inevitabilmente
all’andamento didattico della classe per favorire l’esigenza di eventuali recuperi o ritardi,
molteplici riflessioni e collegamenti ed opportuni approfondimenti.
Il programma verrà scandito in tre ore a settimana.
6. STRUMENTI DIDATTICI (strumenti e sussidi che si intendono utilizzare per il raggiungimento degli
obiettivi, sia disciplinari che trasversali concordati dal C. di Cl.)
.. Alla lezione frontale si alterneranno frequenti momenti di discussione e di dialogo cognitivo
e formativo, in cui sarà stimolata l’attiva partecipazione degli studenti, che proporranno le
loro esperienze e le loro opinioni. Si sottolinea l’importanza di far acquisire un patrimonio di
conoscenze disciplinari, con le seguenti attività: attività realizzate per mezzo dei modelli
esperienziale,
motivazionale
ed
euristico,
“mastery
learning”
(insegnamento
per
la
padronanza), ricerca-azione, lavoro di gruppo, individualizzazione dell’insegnamento, lezione
guidata, individuazione di parole-chiave.
E’ altresì importante far acquisire competenze per padroneggiare compiti complessi, con le
seguenti attività: individuazione di “nuclei di contenuti” come centri di interesse e di
attenzione; costruzione di mappe concettuali; trattazione sintetica di argomenti; stimolo del
ragionamento logico e dell’espressività.
E’ importante anche dotarsi di un metodo ragionato per risolvere situazioni problematiche, con
le seguenti attività: uso del metodo del “problem solving” (risolvere problemi) e del “learning
by doing” (apprendere attraverso il fare); relazione interattiva positiva con tenuta
dell’attenzione; uso del pensiero convergente.
Si sottolinea infine l’importanza di dare spazio alla dimensione autonoma e creativa, con le
seguenti attività: uso del “brainstorming” e del “role playing” (giochi di ruolo); stimolo del
pensiero divergente.
7. MODALITÀ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PROVE
(indicazione degli strumenti e dei modi che si intendono utilizzare per acquisire gli elementi di
valutazione: quale tipo di <struttura dare alle prove> e come differenziarla per livelli)
... CRITERI GUIDA che si utilizzeranno nel processo valutativo:
a) tipologia di verifica:
Verifiche informali in itinere (sondaggi a livello individuale e/o generale):
la valutazione vuol essere formativa; interventi personali dei singoli studenti; libere
discussioni in classe
Verifiche formalizzate (interrogazioni e prove scritte) come elementi di pari rilevanza ai fini
della certificazione finale dei livelli di preparazione disciplinare:
le verifiche sono strutturate in relazione alle prove scritte ed orali previste. Esposizione
orale e scritta. Quesiti a risposta singola e a scelta multipla. Quesiti multidisciplinari.
Trattazione sintetica dei contenuti disciplinari studiati.
Per quanto riguarda la valutazione, si procede a una valutazione iniziale (livelli di partenza) in
cui sono vagliati i prerequisiti degli studenti, anche al fine di progettare una corretta
programmazione degli obiettivi; quindi una serie di verifiche/valutazioni in itinere, in cui sono
registrati i progressi dei discenti nel loro processo di apprendimento; infine la valutazione
sommativa finale, da cui scaturisce il giudizio globale di fine anno.
E’ necessario stimolare il senso di responsabilità e la consapevolezza dei discenti, chiedendo
loro di partecipare ad alcune fasi della valutazione, poiché l’autovalutazione può proporsi come
un momento particolarmente qualificante della relazione didattica, proprio perché in questo
momento si gioca una mossa importante per lo stabilirsi di un rapporto positivo di reciproca
fiducia fra docente e discente. Ferma restando la distinzione dei ruoli e il carattere
asimmetrico della relazione didattica, infatti, anche nella valutazione esiste uno spazio per la
negoziazione, che non deve scadere però in una forma grottesca di mercanteggiamento.
Infatti educativamente importante è la riflessione meta- cognitiva: in essa i ragazzi possono
rendersi conto, sotto la guida del docente, del proprio percorso cognitivo (che cosa hanno
imparato, come lo hanno imparato) e passare eventualmente a considerare l’opportunità di
cambiare strategie, qualora quelle finora seguite non risultino efficaci. A tal proposito è
sovente possibile porre il problema della differenza tra le aspettative e la realtà di un
concreto rendimento e delle difficoltà incontrate.
Importante per lo stabilirsi di un rapporto di fiducia con gli studenti è la chiarezza della
valutazione e la certezza dei criteri: ogni voto o giudizio viene sempre immediatamente
comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre la
possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o
tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, vengono dichiarati prima dell’inizio
della prova.
Ovviamente tutta questa strategia partecipativa sempre tende non ad un ingiusto
appiattimento dei giudizi ma ad una concreta ed oggettiva valorizzazione del merito, fondata
sulla competenza professionale di giudizio del docente in quanto esperto dell’educazione.
b) trasparenza della valutazione assegnata nelle verifiche orali: ogni voto o giudizio viene
sempre immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno
scolastico ha sempre la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri,
oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, vengono
dichiarati prima dell’inizio della prova.
c) tempistica della comunicazione dei risultati delle prove scritte-test, ecc…: non oltre le due
settimane.
8. CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE
Valutazione sommativa finale, nella quale verrà valorizzata la tendenza al miglioramento delle
strategie d’apprendimento, dei risultati conseguiti, della capacità di elaborazione critica delle
conoscenze e delle competenze, della maturità complessiva della personalità.
9. RACCORDI PLURIDISCIPLINARI E ATTIVITÀ' INTEGRATIVE (si fa riferimento a quanto indicato
nella programmazione di materia e del Consiglio di classe con le seguenti eventuali integrazioni)
.I raccordi privilegiati sono essenzialmente nei confronti delle discipline inerenti le scienze
della formazione (pedagogia, psicologia, sociologia, antropologia).
Le attività integrative sono molteplici: tra esse ricordiamo il progetto di riciclaggio
consapevole.
10. RACCORDO BIENNIO -TRIENNIO : ove necessario (si fa riferimento a quanto indicato nella
programmazione di materia con le seguenti eventuali integrazioni)
I raccordi principali riguardano la storia della pedagogia e la psicologia nel biennio: d’altronde
le concezioni filosofiche hanno sempre costituito ben determinate visioni pedagogiche ed
educative, secondo l’ideale umano perseguito. Accenni al significato dell’esistenza degli uomini
e dell’universo, alle problematiche ed ai tentativi di spiegazione degli enigmi della vita e del
mondo e lo stimolo dell’abitudine alla riflessione, alla meditazione, all’uso del ragionamento
logico ed alla ricerca razionale hanno costituito un fertile terreno per l’attuale studio delle
scienze filosofiche. Ed anche la psicologia, fintanto che non si è costituita come scienza
autonoma, ha partecipato all’interpretazione filosofica della realtà.
11. METODOLOGIA
per l’APPRENDIMENTO
DI COMPETENZE (modalità di conduzione delle
lezioni e delle esercitazioni, per un apprendimento consapevole)
11.1. PRINCIPI GUIDA che si intendono rispettare nel processo di insegnamento/apprendimento
a)
significatività per matrice cognitiva, nella presentazione del "nuovo elemento di conoscenza"
b)
motivazione da dissonanza, nel prospettare l'opportunità di passare al nuovo_________________
e)
direzione coerente, nel presentare le tappe dell'unità di apprendimento___________________________
d)
continuità sistematica, nel concludere la proposta senza passare ad “altro nuovo non collegato”
e)
ricorsività di complessità crescente, nell'arricchire di elementi il nucleo concettuale originario
f)
integrazione pluridisciplinare, nello stimolare possibili apporti di altre conoscenze disciplinari
X
X
X
X
X
X
g)
trasferibilità linguistica, nel presentare-esporre le questioni poste in altri-nuovi linguaggi
X
11.2. PLURALITÀ' BILANCIATA delle situazioni di insegnamento/apprendimento che si
proporranno, sul piano della relazione educativa: (con eventuali riferimenti a teorie pedagogiche,
testi ed autori)
a) direzione, per:
finalizzazione dell’azione didattica
b) tutoraggio, per:
formazione personalizzata dell’apprendimento
b) autonomia, per:
definire gli interessi culturali e soddisfare le curiosità intellettuali del discente
c) alternanza dei ruoli comunicativi, per
facilitare la comunicazione, su cui si fonda l’apprendimento/insegnamento, nello scambio
interpersonale dei messaggi
11.3. L'AZIONE INTELLETTUALE che si intende richiedere agli studenti in variate e alternate
situazioni da progettare :
dichiarativa, nella
pertinenza a determinati significati e concetti
a)
procedurale, nella
concretezza di conoscere come fare qualcosa (produzioni) per mezzo di talune attività o
b)
procedure (realtà concrete)
..
problem solving, nella
strategia del “risolvere problemi”, trovando un percorso che porti il
c)
cambiamento da una situazione iniziale ad una disposizione finale
d) attività euristica , argomentativa e di creazione artistica, nella
capacità di fare nuove scoperte e dare loro un significato, collegabile con la
capacità di produrre nuove idee, invenzioni, riflessioni, ragionamenti, opere
d’arte (creatività)
e) riflessione consapevole (dimensione metacognitiva ) da parte dell'allievo, sul processo mentale che
sta sviluppando, nella
capacità dei discenti di rendersi conto del proprio percorso cognitivo e passare eventualmente
a considerare l’opportunità di cambiare strategie d’apprendimento, qualora quelle finora
seguite non risultino efficaci
12. INTERVENTI DIDATTICI SPECIFICI DI RECUPERO-SOSTEGNO-SVILUPPO
Eventuali corsi di recupero verranno effettuati “in itinere”.
Siena, 15…/ 11… / 2012
Prof. Luciano Valentini
Scarica