ISTITUTO ISTRUZIONE SUPERIORE “E.S.PICCOLOMINI” con sezioni associate: Liceo Ginnasio “E.S. Piccolomini” Siena – Prato S.Agostino n.2 – Tel.0577280787 Liceo Artistico - Istituto d’Arte “D. Buoninsegna” – Siena – Piazza Madre Teresa di Calcutta n.2 – Tel.0577/281223 Liceo Scienze Umane - Liceo della Formazione “S. Caterina da Siena” Siena – Via Pisacane n.7 – Tel.0577/44968 Liceo Linguistico “R. Lambruschini” Montalcino – Prato dell’Ospedale – Tel.0577/848131 ___________________________________________________________________ ____ ANNO SCOLASTICO 2013-14 PIANO DI LAVORO Docente__Luciano Valentini_________________________ MATERIA___Filosofia____________________________ Classe 4_ Sez._A_________ Premessa deontologica: II Piano nasce dal confronto fra i colleghi del medesimo dipartimento disciplinare; il confronto è teso a favorire una compiuta e condivisa consapevolezza teorica, che deve supportare la piena libertà d'insegnamento del singolo docente, nella creativa ricerca di una puntuale e raffinata cura dei dettagli costitutivi l'atto della comunicazione educativa, nel contesto dato di ogni specifica classe. 1. FINALITÀ: la disciplina come contributo all’acquisizione di un metodo ragionato di imparare lungo l’intero arco della vita. L’esperienza filosofica può risultare decisiva in vista dell’obiettivo di educare le nuove generazioni a esprimere le proprie ragioni mediante l’argomentazione e il dialogo. Il rigore logico a cui i ragionamenti filosofici aspirano, infatti, tende alla creazione di un consenso tra gli interlocutori il più possibile scevro da pregiudizi di razza, religione, status sociale. Da questo punto di vista, si può affermare che la scuola di filosofia può diventare anche una “scuola” di libertà e di democrazia, se capace di educare all’ascolto delle ragioni degli altri e alla corretta formulazione delle proprie. La filosofia, inoltre, contribuisce fortemente allo sviluppo di uno spirito critico. 2. OBIETTIVI DIDATTICI DISCIPLINARI (con riferimento a quanto indicato nella programmazione di Dipartimento e, solo per le classi Prime/Seconde, tenendo conto delle Linee guida nazionali dei Programmi dei Nuovi Licei): • saper riconoscere le profonde interconnessioni tra filosofia e sapere scientifico, da • • • • una parte, e filosofia e logica, dall’altra; saper identificare le differenze tra le varie posizioni teoriche; saper adoperare alcune delle strategie euristiche tipiche del metodo scientifico, come la connessione tra esperimento e intelletto, l’interpretazione razionale dei dati ottenuti attraverso l’osservazione, la formulazione di ipotesi e la relativa verifica; saper distinguere, dal punto di vista logico, gli enunciati che esprimono stati di fatto da quelli che tendono a suggerire un’interpretazione valoriale della realtà; saper analizzare un testo semplice, individuandone le idee portanti. 3. PREREQUISITI DELLA DISCIPLINA • • • • • Possedere una disposizione d’animo aperta e curiosa verso le origini della civiltà e della cultura e la scoperta del sapere critico e razionale caratteristico della filosofia; essere in grado di cogliere la differenza tra discorso fantastico-poetico e discorso argomentativo; comprendere le caratteristiche peculiari della filosofia (metodo razionale e obiettivo teoretico non disgiunti dalla prospettiva pratica) rispetto ad altre forme di conoscenza (l’arte, la letteratura, il mito); saper valutare la tenuta logica di un argomento e il suo valore di verità (possibile, probabile, assoluto); essere in grado di leggere brani selezionati dai trattati filosofici e saperne decifrare il senso generale. 4. SITUAZIONE DI PARTENZA DELLA CLASSE (relativamente alle conoscenze e alle competenze specifiche della disciplina insegnata, delle eventuali lacune riscontrate e indicazione di attività di recupero già avviate o programmate) La classe è composta da 26 alunni. Gli studenti stanno affrontando con buona volontà lo studio della filosofia. Essi dimostrano, per lo più, di possedere motivazione ed interesse (o, perlomeno, curiosità) per la disciplina. Infatti spesso propongono, discutono, ricercano, si interrogano, problematizzano, raggiungendo talvolta una buona autonomia di giudizio nonostante una diffusa vivacità comportamentale e taluni atteggiamenti di distrazione, dovuti al chiacchiericcio. 5. CONTENUTI E SCANSIONE DEL PROGRAMMA La ricerca di una nuova trascendenza: dall’accademia al neoplatonismo. Plotino. Il senso della vita nella ricerca del primo cristianesimo. La specificità della rivelazione cristiana. La Patristica. Agostino da Tagaste. La verità medievale tra fede e ragione, tra ricerca e auctoritas. La Scolastica. Gli “universali”. La sintesi di Tommaso d’Aquino. Verso una nuova concezione della natura e della politica. L’itinerario filosofico dei primi francescani. Giovanni Duns Scoto. Guglielmo di Ockham ed il metodo del “rasoio”. Il pensiero umanistico e rinascimentale. Nicola Cusano. Marsilio Ficino. Pico della Mirandola. L’indagine naturalistica tra arte, tecnica e magia. Leon Battista Alberti. Il pensiero politico e religioso d’Europa. Nicolò Machiavelli. Francesco Guicciardini. La riforma protestante e la sua influenza. Erasmo da Rotterdam. La filosofia della natura nel Rinascimento. Il problema cosmologico. Niccolò Copernico. La filosofia italiana del secondo Cinquecento. Bernardino Telesio. Giordano Bruno. Tommaso Campanella. La centralità del metodo nella scienza sperimentale. Francesco Bacone. Galileo Galilei. Renato Cartesio. Le reazioni alla filosofia cartesiana: Blaise Pascal. Esperienza e ragione nel pensiero anglosassone. Thomas Hobbes. John Locke. Isaac Newton. Determinismo e finalismo nella metafisica moderna. Baruch de Spinoza. Gottfried Wilhelm Leibniz. La filosofia anglosassone nel Settecento: George Berkeley, David Hume. Gian Battista Vico. L’Illuminismo francese: Voltaire, D’Alembert, Diderot e l’Encyclopedie, Condillac e il sensismo, Montesquieu. Jean-Jacques Rousseau. L’Illuminismo italiano. L’Illuminismo tedesco. La filosofia trascendentale di E. Kant. La ripartizione del monte ore annuale a disposizione sarà collegata inevitabilmente all’andamento didattico della classe per favorire l’esigenza di eventuali recuperi o ritardi, molteplici riflessioni e collegamenti ed opportuni approfondimenti. Il programma verrà scandito in tre ore a settimana. 6. STRUMENTI DIDATTICI (strumenti e sussidi che si intendono utilizzare per il raggiungimento degli obiettivi, sìa disciplinari che trasversali concordati dal C. di Cl.) Alla lezione frontale si alterneranno frequenti momenti di discussione e di dialogo cognitivo e formativo, in cui sarà stimolata l’attiva partecipazione degli studenti, che proporranno le loro esperienze e le loro opinioni. Si sottolinea l’importanza di far acquisire un patrimonio di conoscenze disciplinari, con le seguenti attività: attività realizzate per mezzo dei modelli esperienziale, motivazionale ed euristico, “mastery learning” (insegnamento per la padronanza), ricerca-azione, lavoro di gruppo, individualizzazione dell’insegnamento, lezione guidata, individuazione di parole-chiave. E’ altresì importante far acquisire competenze per padroneggiare compiti complessi, con le seguenti attività: individuazione di “nuclei di contenuti” come centri di interesse e di attenzione; costruzione di mappe concettuali; trattazione sintetica di argomenti; stimolo del ragionamento logico e dell’espressività. E’ importante anche dotarsi di un metodo ragionato per risolvere situazioni problematiche, con le seguenti attività: uso del metodo del “problem solving” (risolvere problemi) e del “learning by doing” (apprendere attraverso il fare); relazione interattiva positiva con tenuta dell’attenzione; uso del pensiero convergente. Si sottolinea infine l’importanza di dare spazio alla dimensione autonoma e creativa, con le seguenti attività: uso del “brainstorming” e del “role playing” (giochi di ruolo); stimolo del pensiero divergente. 7. MODALITÀ DI VERIFICA E CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PROVE (indicazione degli strumenti e dei modi che si intendono utilizzare per acquisire gli elementi di valutazione: quale tipo di <struttura dare alle prove> e come differenziarla per livelli) CRITERI GUIDA che si utilizzeranno nel processo valutativo: a) tipologia di verifica: Verifiche informali in itinere (sondaggi a livello individuale e/o generale): la valutazione vuol essere formativa; interventi personali dei singoli studenti; libere discussioni in classe Verifiche formalizzate (interrogazioni e prove scritte) come elementi di pari rilevanza ai fini della certificazione finale dei livelli di preparazione disciplinare: le verifiche sono strutturate in relazione alle prove scritte ed orali previste. Esposizione orale e scritta. Quesiti a risposta singola e a scelta multipla. Quesiti multidisciplinari. Trattazione sintetica dei contenuti disciplinari studiati. Per quanto riguarda la valutazione, si procede a una valutazione iniziale (livelli di partenza) in cui sono vagliati i prerequisiti degli studenti, anche al fine di progettare una corretta programmazione degli obiettivi; quindi una serie di verifiche/valutazioni in itinere, in cui sono registrati i progressi dei discenti nel loro processo di apprendimento; infine la valutazione sommativa finale, da cui scaturisce il giudizio globale di fine anno. E’ necessario stimolare il senso di responsabilità e la consapevolezza dei discenti, chiedendo loro di partecipare ad alcune fasi della valutazione, poiché l’autovalutazione può proporsi come un momento particolarmente qualificante della relazione didattica, proprio perché in questo momento si gioca una mossa importante per lo stabilirsi di un rapporto positivo di reciproca fiducia fra docente e discente. Ferma restando la distinzione dei ruoli e il carattere asimmetrico della relazione didattica, infatti, anche nella valutazione esiste uno spazio per la negoziazione, che non deve scadere però in una forma grottesca di mercanteggiamento. Infatti educativamente importante è la riflessione metacognitiva: in essa i ragazzi possono rendersi conto, sotto la guida del docente, del proprio percorso cognitivo (che cosa hanno imparato, come lo hanno imparato) e passare eventualmente a considerare l’opportunità di cambiare strategie, qualora quelle finora seguite non risultino efficaci. A tal proposito è sovente possibile porre il problema della differenza tra le aspettative e la realtà di un concreto rendimento e delle difficoltà incontrate. Importante per lo stabilirsi di un rapporto di fiducia con gli studenti è la chiarezza della valutazione e la certezza dei criteri: ogni voto o giudizio viene sempre immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, vengono dichiarati prima dell’inizio della prova. Ovviamente tutta questa strategia partecipativa sempre tende non ad un ingiusto appiattimento dei giudizi ma ad una concreta ed oggettiva valorizzazione del merito, fondata sulla competenza professionale di giudizio del docente in quanto esperto dell’educazione. b) trasparenza della valutazione assegnata nelle verifiche orali: ogni voto o giudizio viene sempre immediatamente comunicato allo studente interessato, che nel corso dell’intero anno scolastico ha sempre la possibilità di monitorare la situazione del proprio profitto; i criteri, oggettivi o sommativi e/o tenenti conto della progressione e dei livelli di partenza, vengono dichiarati prima dell’inizio della prova. c) tempistica della comunicazione dei risultati delle prove scritte-test, ecc…: non oltre le due settimane. INDICATORI DI VALUTAZIONE (CONOSCENZE, COMPETENZE E ABILITA') La valutazione globale terrà in considerazione: le conoscenze acquisite, le abilità raggiunte, l’impegno, la partecipazione all’attività didattica, il progresso, il metodo di studio. Per garantire l’omogeneità di giudizio il C.d.C. concorda la definizione di una griglia indicativa tra voti e livelli di apprendimento: 1-3 Gravemente insufficiente Mancanza di elementi valutabili nella prova o rifiuto di sostenerla o carenze molto gravi nelle conoscenze e/o abilità anche per obiettivi molto semplici. 4 Insufficiente Conoscenza e comprensione non corretta e/o molto limitata dei contenuti; applicazione approssimativa delle metodologie. 5 Mediocre Conoscenza e comprensione non omogenea e/o solo parziale dei contenuti; 6 Sufficiente 7 Discreto 8 Buono 9 Ottimo 10 Eccellente uso non sempre corretto delle metodologie. Conoscenza e comprensione chiare, anche se acquisite con essenzialità. Conoscenza generale e comprensione completa dei contenuti; capacità almeno avviate di analisi e sintesi. Conoscenza ampia e comprensione completa dei contenuti; capacità dimostrate di analisi e sintesi. Conoscenza ampia e approfondita e comprensione completa dei contenuti, arricchita da rielaborazione personale e critica. Conoscenza particolarmente ampia e approfondita dei contenuti, comprensione completa, arricchita, oltre che da rielaborazione personale e critica, da letture o ricerche personali. OBIETTIVI MINIMI Saranno ritenuti raggiunti gli obiettivi minimi quando: a livello cognitivo si rilevano solo lievi lacune; le parti note sono generalmente comprese ed assimilate, non si evidenziano gravi errori nell’applicazione dei concetti teorici; il lessico e l’esposizione orale sono abbastanza appropriati. 8. CRITERI DI VALUTAZIONE FINALE La valutazione quadrimestrale (formativa e sommativa) terrà conto delle seguenti componenti: valutazione sommativa finale, nella quale verrà valorizzata la tendenza al miglioramento delle strategie d’apprendimento, dei risultati conseguiti, della capacità di elaborazione critica delle conoscenze e delle competenze, della maturità complessiva della personalità. 9. RACCORDI PLURIDISCIPLINARI E ATTIVITÀ' INTEGRATIVE (percorsi tematici, iniziative, viaggi di istruzione ecc..) I raccordi privilegiati sono essenzialmente nei confronti delle discipline inerenti le scienze della formazione e le scienze umane (pedagogia, psicologia, sociologia, antropologia culturale). 10. RACCORDO PRIMO BIENNIO-SECONDO BIENNIO-QUINTO ANNO I raccordi principali riguardano la psicologia e la pedagogia nel primo biennio; la pedagogia, l’antropologia culturale, la psicologia e la sociologia nel secondo biennio; l’antropologia culturale, la pedagogia, la sociologia nel quinto anno: d’altronde le concezioni filosofiche hanno sempre costituito ben determinate visioni pedagogiche ed educative, secondo l’ideale umano perseguito. Accenni al significato dell’esistenza degli uomini e dell’universo, alle problematiche ed ai tentativi di spiegazione degli enigmi della vita e del mondo e lo stimolo dell’abitudine alla riflessione, alla meditazione, all’uso del ragionamento logico ed alla ricerca razionale costituiscono un fertile terreno per l’attuale studio delle scienze filosofiche. Ed anche la psicologia, fintanto che non si è costituita come scienza autonoma, ha partecipato all’interpretazione filosofica della realtà. 12. INTERVENTI DIDATTICI SPECIFICI DI RECUPERO-SOSTEGNO-SVILUPPO Saranno effettuati interventi didattici educativi integrativi in itinere qualora si evidenzi la necessità di recupero metodologico o disciplinare. Siena, 31…/ 10… / 2013 Firma Prof. Luciano Valentini