CHIRURGIA UROLOGICA AMBULATORIALE E IN REGIME DI DAY SURGERY Introduzione In questi ultimi anni è emerso nel’ambito di tutte le branche mediche un interesse sempre più spiccato per una costante e progressiva riduzione dei tempi di ricovero ospedaliero, sia nell’interesse dei pazienti che in un ottica di sostanziale riduzione dei costi. Risulta infatti che quando un intervento è eseguito con procedura ambulatoriale gli oneri sono del 30-50% inferiori rispetto al ricovero ospedaliero ordinario. Per questo motivo, anche in chirurgia urologica, nasce l’esigenza di trattare tutte le affezioni possibili con interventi ambulatoriali o in day surgery. I recenti progressi ottenuti in campo anestesiologico associati al miglioramento delle tecniche chirurgiche hanno reso possibile una crescita qualitativa e quantitativa di fome assistenziali alternative al tradizionale ricovero ospedaliero. Questo tipo di attività nata per trattare pazienti a basso rischio anestesiologico (ASA I-II), in breve tempo coinvolgerà anche pazienti di età più avanzata ed a rischio maggiore. L’urologia è interessata in modo articolare a questa possibilità anche per lo sviluppo che hanno avuto nella specializzazione le tecniche di chirurgia mini-invasiva. L’obiettivo del nostro lavoro è sottolineare che non esiste nessun vincolo diretto tra l’effettuazione di interventi ambulatoriali o in regime di day surgery e l’espletamento dell’anestesia generale. Valutata, infatti, l’elegibilità del paziente il tipo di chirurgia in esame ed ottenuto il formale consenso scritto all’intervento, lo stesso potrà effettuarsi in anestesia locale o locoregionale. Inoltre le attività chirurgiche in tale regime non devono essere considerate di importanza minore rispetto a quelle erogate in ricovero ordinario, poiché garantiscono gli stessi risultati riducendo al minimo il rischio accettabile per il paziente. In medicina, e a maggior parte in chirurgia, la soddisfazione del paziente è collegata alla qualità di prestazione ricevuta. Nella chirurgia ambulatoriale ed in day surgery questo principio è accentuato dalla necessità di ottenere un tasso di complicazione vicino allo zero operando un integrazione tra Anestesista, Chirurgo e Personale, al fine di non vanificare o addirittura complicare tale servizio. In ambito urologico molte patologie si prestano ad essere trattate in regime do day surgery. Allo stesso tepo la possibilità di complicanze a distanza dell’intervento comporta un’attenzione ancora maggiore alla cura dei dettagli in ogni fase del processo organizzativo. Dopo la diagnosi è l’urologo che deve porre l’indicazione all’intervento ambulatoriale o in regime di day surgery. Questo comporta la valutazione di: Compatibilità dell’intervento con la chirurgia ambulatoriale o di day surgery; Scelta del tipo di anestesia locale o loco regionale assistita, in rapporto alla durata presunta dell’intervento; Compliance del paziente e/o dei familiari (età, aspetti psicologici, condizioni generali, stato mentale ecc..); Distanza del domicilio, possibilità di un accompagnatore con auto, facile contatto telefonico; Valutazione dei rischi specifici; Ottenimento del consenso informato scritto. ANESTESIA LOCALE IN UROLOGIA La chirurgia urologica, invasiva e mininvasiva in anestesia locale, comprende: Pomate anestetiche a base di prilocaina; Semplice infiltrazione locale con soluzioni anestetiche; Interventi più impegnativi che richiedono un’anestesia loco regionale con blocco mirato ai plessi nervosi; Alcuni interventi in endourologia. POMATE ANESTETICHE Dal 1979 viene usata con successo, da sola o in associazione con anestesia per infiltraione o tronculare, una crema anestetica composta da una miscela di lidocaina e prilocaina, con tipiche caratteristiche di diffondersi nella cute sana. INDICAZIONI Circoncisione semplice Fenulotomia Asportazione di condilomi Lisi di aderenze prepuziali Come anestetico cutaneo localizzato alla zona di contatto della sonda in coro di ESWL Inserzione dei cateteri uretrali