Rallegrarsi e Scrutare

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RALLEGRARSI E SCRUTARE!
PROPOSTA DI RIFLESSIONE E PREGHIERA
INIZIO ANNO DELLA VITA CONSACRATA
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ANNO DELLA VITA CONSACRATA
G. Rallegrarsi e scrutare! Nell’Anno della Vita Consacrata e
del nostro Centenario di fondazione, siamo chiamate a
testimoniare la gioia dell’annuncio del Vangelo della carità e a
condividerla con tutti, a partire dalle “periferie esistenziali” dei
piccoli e dei poveri.
“Imparare a scrutare gli orizzonti della nostra vita e
del nostro tempo in vigile veglia. Scrutare nella notte per
riconoscere il fuoco che illumina e guida, scrutare il cielo per
riconoscere i segni forieri di benedizioni per le nostre aridità.
Vegliare vigilanti e intercedere, saldi nella fede”.1
Un anno dedicato alla vita consacrata per fare memoria
grata del passato, per abbracciare il futuro con speranza e
vivere il presente con passione.
In questa traccia di preghiera ci lasceremo guidare dalla
Parola di Gesù, da Don Orione, da Papa Francesco.
Canto
G. Nel nome del Padre, del Figlio e dello Spirito Santo
Assemblea
Amen
G. La pace, la carità e la fede da parte di Dio Padre e del
Signore nostro Gesù Cristo, sia con tutti noi!
Assemblea: E con il tuo spirito
1
In copertina documento ai consacrati: Scrutate.
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Preghiamo
O Dio, che hai stabilito la tua Chiesa sacramento universale di
salvezza per continuare l’opera del Cristo, nella forza dello
Spirito, sino alla fine dei secoli, risveglia il cuore di coloro che
hai chiamato e mandato a continuare la missione del Figlio tuo,
perché avvertano l’urgenza della chiamata missionaria e osino
l’annuncio del Vangelo nelle periferie del mondo e delle
esistenze, finché sorga un’umanità nuova in Cristo nostro
Signore.
Egli vive e regna nei secoli dei secoli.
Assemblea
Amen
“Nella nostra vita personale, nella vita privata, ricorda Papa
Francesco, lo Spirito ci spinge a prendere una strada più
evangelica. Non opporre resistenza allo Spirito Santo: è questa
la grazia che io vorrei che tutti noi chiedessimo al Signore; la
docilità allo Spirito Santo, a quello Spirito che viene da noi e ci
fa andare avanti nella strada della santità, quella santità tanto
bella della Chiesa. La grazia della docilità allo Spirito Santo”.
Preghiamo insieme
Invocazione allo Spirito
O Gesù, inondami del tuo Spirito e della tua
vita.Penetra in me e impossessati del mio essere, così
pienamente, che la mia vitasia soltanto un'irradiazione
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della tua. Aiutami a spargere il profumo di Te, ovunque
vada. Che io cerchi e veda non più me, ma soltanto Te.
Fa' che io lodi, nel modo che a Te più piace, effondendo
la tua luce su quanti mi circondano. Che io predichi Te
senza parlare, non con la parola, ma col mio esempio,
con la forza che trascina, con l'amore che il mio cuore
nutre per Te.
Assemblea
Amen
G. Lo Spirito Santo ci farà il dono di essere “Sempre in
cammino con quella virtù che è una virtù pellegrina: la gioia!”
« Questa è la bellezza della consacrazione: è la gioia, la
gioia... ». La gioia di portare a tutti la consolazione di Dio.
Sono parole di Papa Francesco durante l’incontro con i
Seminaristi, i Novizi e le Novizie. «Non c’è santità nella
tristezza!» continua il Santo Padre, non siate tristi come gli
altri che non hanno speranza, scriveva San Paolo (1Ts 4, 13).
La gioia non è inutile ornamento, ma è esigenza e fondamento
della vita umana. Nell’affanno di ogni giorno, ogni uomo e
ogni donna tende a giungere e a dimorare nella gioia con la
totalità dell’essere.
Nel mondo spesso c’è un deficit di gioia. Non siamo chiamati a
compiere gesti epici né a proclamare parole altisonanti, ma a
testimoniare la gioia che proviene dalla certezza di sentirci
amati, dalla fiducia di essere dei salvati.
La nostra memoria corta e la nostra esperienza fiacca ci
impediscono spesso di ricercare le “terre della gioia” nelle quali
gustare il riflesso di Dio. Abbiamo mille motivi per permanere
nella gioia. La sua radice si alimenta nell’ascolto credente e
perseverante della Parola di Dio. Alla scuola del Maestro, si
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ascolta: la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena (Gv
15, 11) e ci si allena a fare esercitazioni di perfetta letizia (cfr
Rallegratevi n 3). Card. Newman.
Spazio di silenzio
Don Orione con la semplicità sottolinea quanto sia bello
seguire la voce di Dio che ci chiama, donarsi a Lui
illimitatamente e a lasciar fare al Signore. Ascoltiamo
“ Sono lieto che la vostra signoria si consacri tutta ed in eterno
a nostro Signore Gesù Cristo per le mani purissime della
Santissima Vergine immacolata. Quanto è mai bello vivere
nelle mani del Signore! Credo che la misericordia di nostro
Signore voglia fare di vostra signoria una santa religiosa. E’
una somma grazia che Dio le prepara (…) Dopo il santo
battesimo la vocazione alla religione è il più grande beneficio
di Dio. Lei cerchi solo di essere uno straccio nelle mani del
Signore: uno straccio nelle mani di Gesù Cristo crocifisso e
della sua Santissima Madre e della santa Madre Chiesa e poi
serva a Dio con soavità”.2
Preghiera
solista
(con
sottofondo
musicale):
“Dare la vita cantando l’Amore!”
“Lo splendore e l’ardore divino non
m’incenerisce, ma mi tempra, mi purifica e
sublima e mi dilata il cuore, così che vorrei
stringere nelle mie piccole braccia umane
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DOPSMC p.11
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tutte le creature per portarle a Dio.
Apritemi gli occhi e il cuore sulle miserie dei miei fratelli: che
la mia vita fiammeggi, come in altissimo rogo, davanti a Voi, o
Gesù! Vita ardente!
Fatemi un braciere, sfavillante di luce. Vivere di luce.
Inginocchiato con tutta la mia miseria, io mi stendo, gemendo,
dinanzi alla tua misericordia, o Signore che sei morto per noi.
Signore non sono degno, ma ho bisogno della tua gioia, una
gioia casta, una gioia che rapisce, che ci trasporta nella pace,
al di sopra di noi stessi e di tutte le cose: immensa gioia!(…)
Mi sento come un carbone acceso su un grande altare; vivere
in Lui e Lui in noi. Ecco il sublime della vita, il sublime della
morte, il sublime dell’amore, il sublime della gioia, il sublime
dell’eternità!” (San Luigi Orione)
SALMO DI LODE Sal 143, 1.4-5.8-18.21
Lettore: O Dio, mio re, voglio esaltarti
e benedire il tuo nome
in eterno e per sempre.
Assemblea: Una generazione narra
all’altra le tue opere, annunzia le tue
meraviglie. Proclamano lo splendore della tua gloria e
raccontano i tuoi prodigi.
Lettore: Paziente e misericordioso è il Signore, lento all’ira e
ricco di grazia. Buono è il Signore verso tutti, la sua
tenerezza si espande su tutte le creature.
Assemblea Ti lodino, Signore, tutte le tue opere e ti
benedicano i tuoi fedeli.
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Lettore: Dicano la gloria del tuo regno
e parlino della tua potenza,
per manifestare agli uomini i tuoi prodigi
e la splendida gloria del tuo regno.
Assemblea: Il tuo regno è regno di tutti i secoli,
il tuo dominio si estende ad ogni generazione.
Lettore: Il Signore sostiene quelli che vacillano
e rialza chiunque è caduto.
Gli occhi di tutti sono rivolti a te in attesa
e tu provvedi loro il cibo a suo tempo.
Tu apri la tua mano
e sazi la fame di ogni vivente.
Assemblea: Giusto è il Signore in tutte le sue vie,
santo in tutte le sue opere.
Il Signore è vicino a quanti lo invocano,
a quanti lo cercano con cuore sincero.
Lettore: Canti la mia bocca la lode del Signore
e ogni vivente benedica il suo nome santo,
in eterno e sempre.
Canto
Proclamazione del Vangelo
Vangelo: Mc 13, 33-37
La vita consacrata “custodisce la ricerca del volto di Dio, vive
la sequela di Cristo, si lascia guidare dallo Spirito, per vivere
l’amore per il Regno con fedeltà creativa e alacre operosità”,
accettando al contempo di “misurarsi con certezze provvisorie,
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con situazioni nuove, con provocazioni in processo continuo,
con istanze e passioni gridate dall’umanità contemporanea”.
Dal Vangelo secondo Marco
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: "State attenti,
vegliate, perché non sapete quando sarà il momento preciso. E`
come uno che è partito per un viaggio dopo aver lasciato la
propria casa e dato il potere ai servi, a ciascuno il suo compito,
e ha ordinato al portiere di vigilare. Vigilate dunque, poiché
non sapete quando il padrone di casa ritornerà, se alla sera o a
mezzanotte o al canto del gallo o al mattino, perché non giunga
all'improvviso, trovandovi addormentati. Quello che dico a voi,
lo dico a tutti: Vegliate!"
G. Il tempo d’Avvento è la cornice migliore per iniziare l’anno
della vita consacrata all’insegna della speranza, scrutando gli
orizzonti della nostra vita e del nostro tempo in vigile veglia.
“La vita consacrata sta attraversando un guado, ma non può
restarvi in modo permanente. Siamo invitate ad operare un
passaggio, ad essere Chiesa in uscita (…) Non si tratta di
rispondere alla domanda se ciò che facciamo è buono: il
discernimento guarda verso gli orizzonti che lo Spirito
suggerisce alla Chiesa, interpreta il fruscio delle stelle del
mattino senza uscite di sicurezza, né scorciatoie improvvisate,
si lascia condurre a cose grandi attraverso segnali piccoli e
fragili, mettendo in gioco le forze deboli.” ( Scrutate n 11)
“Questi tempi, scrisse già l'Em. Card. Parrocchi, comprendono
della carità soltanto il mezzo e non il fine ed il principio. Dite
agli uomini di questi tempi: bisogna salvare le anime che si
perdono, è necessario istruire coloro che ignorano i princìpi
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della religione… e gli uomini non capiscono”. Mai come ai
tempi nostri il popolo fu così staccato dalla Chiesa e dal Papa,
ed ecco quanto è provvidenziale che questo amore sia
risvegliato con tutti i mezzi possibili perché ritorni a vivere nelle
anime l'amore di Gesù Cristo. (…). L'esercizio della carità
raggiungerà perfettamente il suo scopo corrispondente ai
bisogni dei tempi nostri, che è precisamente quello: di
ricondurre la società a Dio riunendola al Papa e alla Chiesa.
Quella carità pertanto che viene esercitata nella società nostra
prendendo le mosse dall'amore al Papa e alla Chiesa, e
mirando al raggiungimento di questo amore in tutti, è
precisamente quella che meglio risponde al bisogno dei tempi.
E tale è lo spirito da cui è informata l'Opera della Divina
Provvidenza, tale è la sua fisionomia, il suo carattere tipico:
Instaurare omnia in Christo!”3
Spazio di silenzio
Uscire e consolare
G. Uscire e consolare. Vogliamo prendere sul serio la
continua “provocazione” del Papa a convertire la chiesa in una
“casa dalle porte aperte”, in una comunità “in uscita” verso
l’altro per ascoltare, consolare, farci prossimo, servire. Come
Gesù, buon pastore e buon samaritano …
3
La lettera è del 13.4.1920; Don Orione. Nel nome della Divina
Provvidenza. Le più belle pagine , p.37.
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Riflessione
«La gente oggi ha bisogno certamente di parole, ma soprattutto
ha bisogno che noi testimoniamo la misericordia, la tenerezza
del Signore, che scalda il cuore, che risveglia la speranza, che
attira verso il bene. La gioia di portare la consolazione di
Dio!».
Papa Francesco affida ai consacrati e alle consacrate questa
missione: trovare il Signore che ci consola come una madre e
consolare il popolo di Dio.
Dalla gioia dell’incontro con il Signore e della sua chiamata
scaturisce il servizio nella Chiesa, la missione: portare agli
uomini e alle donne del nostro tempo la consolazione di Dio,
testimoniare la Sua misericordia.
Nella visione di Gesù la consolazione è dono dello Spirito, il
Paraclito, il Consolatore che ci consola nelle prove e accende
una speranza che non delude. Così la consolazione cristiana
diventa conforto, incoraggiamento, speranza: è presenza
operante dello Spirito (cf. Gv 14, 16-17), frutto dello Spirito e il
frutto dello Spirito (Gal 5, 22) è amore, gioia, pace, pazienza,
benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé (cfr
Rallegratevi n. 7).
Icone viventi della maternità e della prossimità della Chiesa
andiamo verso coloro che attendono la Parola della
consolazione chinandoci con amore materno e spirito paterno
verso i poveri e i deboli.
Il Papa ci invita a non privatizzare l’amore, ma con
l’inquietudine di chi cerca: « cercare sempre, senza sosta, il
bene dell’altro, della persona amata ».
La crisi di senso dell’uomo moderno e quella economica e
morale della società occidentale e delle sue istituzioni non sono
un evento passeggero dei tempi in cui viviamo ma delineano un
momento storico di eccezionale importanza. Siamo chiamati
allora come Chiesa ad uscire per dirigerci verso le periferie
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geografiche, urbane ed esistenziali – quelle del mistero del
peccato, del dolore, delle ingiustizie, della miseria –, verso i
luoghi nascosti dell’anima dove ogni persona sperimenta la
gioia e la sofferenza del vivere. Siamo invitati ad essere
uomini e donne audaci, di frontiera: «La nostra non è una fedelaboratorio, ma una fede-cammino, una fede storica. Dio si è
rivelato come storia, non come un compendio di verità astratte.
[…] Non bisogna portarsi la frontiera a casa, ma vivere in
frontiera ed essere audaci ». Accanto alla sfida della beatitudine
dei poveri, il Papa invita a visitare le frontiere del pensiero e
della cultura, a favorire il dialogo, anche a livello intellettuale,
per dare ragione della speranza sulla base di criteri etici e
spirituali, interrogandoci su ciò che è buono (cfr Rallegr. n. 11).
( un sottofondo musicale)
Preghiera solista
Spirito di Dio, fa’ della tua Chiesa un
roveto
che arde di amore per gli ultimi.
Alimentane il fuoco col tuo olio, perché l’olio brucia anche.
Dà alla tua Chiesa tenerezza e coraggio. Lacrime e sorrisi.
Rendila spiaggia dolcissima per chi è solo e triste e povero.
Disperdi la cenere dei suoi peccati.
Fa’ un rogo delle sue cupidigie.
E quando, delusa dei suoi amanti,
tornerà stanca e pentita a Te,
coperta di fango e di polvere dopo tanto camminare,
credile se ti chiede perdono. Non la rimproverare.
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Ma ungi teneramente le membra
di questa sposa di Cristo con le fragranze
del tuo profumo e con l’olio di letizia.
E poi introducila, divenuta bellissima
senza macchie e senza rughe,
all’incontro con Lui
perché possa guardarlo negli occhi senza arrossire,
e possa dirgli finalmente: “Sposo mio” (Don Tonino Bello)
(Durante la preghiera di affidamento a Maria, vengono
distribuite due immagini di Maria nell’annunciazione e di
Maria con sua cugina Elisabetta)
Affidamento a Maria,
Madre della Chiesa
In questo tempo di
Avvento, Maria, donna
dell’ascolto, rendi aperti i
nostri orecchi; fa’ che
sappiamo ascoltare la
Parola del tuo Figlio
Gesù tra le mille parole
di questo mondo; fa’ che
sappiamo ascoltare la
realtà in cui viviamo, ogni persona che incontriamo,
specialmente quella che è povera, bisognosa, in difficoltà.
In questo tempo di Avvento, Maria, donna della decisione,
illumina la nostra mente e il nostro cuore, perché sappiamo
obbedire alla Parola del tuo Figlio Gesù, senza tentennamenti;
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donaci il coraggio della decisione, di non lasciarci trascinare
perché altri orientino la nostra vita.
In questo tempo di Avvento, Maria stella del mattino, sostieni la
nostra veglia nella notte fino alle luci dell’alba nell’attesa del
giorno nuovo. Concedici a profezia che narra al mondo il
gaudio del vangelo, la beatitudine di coloro che scrutano gli
orizzonti di terre e cieli nuovi e ne anticipano la presenza nella
città umana.
In questo tempo di Avvento, Maria, donna dell’azione, fa’ che
le nostre mani e i nostri piedi si muovano “in fretta” verso gli
altri, per portare la carità e l’amore del tuo Figlio Gesù, per
portare, come te, nel mondo la luce del Vangelo. Amen.
Canto
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