PATOGENESI DELL' ATEROTROMBOSI Pedara 15/05/2010 DOTT. N. MESSINEO L’aterosclerosi coronarica rappresenta la causa principale della cardiopatia ischemica Cronica Angina stabile Cardiopatia dilatativa Acuta SCA ischemica Morte improvvisa coronarica Angina instabile STEMI No-STEMI L’aterotrombosi coronarica Fisiopatologia Fattori genetici Fumo Ipercolesterolemia Ipertensione Vita sedentaria Obesità Diabete Infiammazione Sistema immunitario Componenti della placca AT Matrice extracellulare (collagene, fibre elastiche, proteoglicani) Colesterolo libero ed esterificato, fosfolipidi Linfociti T, monociti attivati a macrofagi, cellule muscolari lisce Vasi sanguigni di nuova formazione Materiale trombotico Patogenesi della placca aterosclerotica Aumento della permeabilità endoteliale Infiltrazione di lipoproteine Upregulation delle molecole di adesione endoteliali (VCAM-1 e ICAM-1) Adesione dei leucociti Migrazione dei leucociti (soprattutto monociti) negli strati sottoendoteliali (MPC-1) Adattata da Ross R. N Engl J Med 1999; 340: 115-26. Patogenesi della placca aterosclerotica Adesione ed aggregazione delle piastrine Migrazione delle cellule muscolari lisce Formazione delle cellule schiumose Attivazione dei linfociti T (INFgamma, TNF-alfa) Adesione e migrazione dei leucociti Adattata da Ross R. N Engl J Med 1999; 340: 115-26. Patogenesi della placca aterosclerotica Formazione di un nucleo centrale lipidico con una componente cellulare e presenza di fenomeni necrotici Emorragia dai microvasi della placca Formazione della capsula fibrosa Adattata da Ross R. N Engl J Med 1999; 340: 115-26. Placca vulnerabile Evento clinico Aterotrombosi perchè gli eventi acuti ? Fattori di rischio tradizionale Substrato genetico Infiammazione vascolare “ aggressive blood” attivazione del sistema immunitario Formazione della placca Placca attivata Trombosi Trombosi Principali effettori dell'infiammazione nell'aterotrombosi ● ● ● ● Monociti, T linfociti (CD4 +, CD28 null), Piastrine Molecole di adesione (VCAM-1, ICAM-1, E e PSelectine Molecole ad azione chemiotattica (MCP-1) Citochine infiammatorie (interferon-gamma, interleuchine) ● Linfotossine (TNF), fattori di crescita ● Enzimi proteolitici (MMP) ● Fattore tissutale Biomarkers di infiammazione nell'aterotrombosi Molecole di adesione: VCAMVCAM-1, ICAM 1, PSelectine Citochine: ILIL-1, IL IL-18, TNF Proteasi: metalloproteinasi Citochine “messenger”: ILIL-6 Prodotti piastrinici CD40L Adiponectina Reattanti della fase acuta: PCR, PAIPAI-1, fibrinogeno PCR Biomarkers di infiammazione Uso clinico Associazione con eventi cardiovascolari Valore prognostico indipendente Riclassificazione di classe di rischio (NRI) Variabilità in parallelo con gli eventi CV Valore come target terapeutico PCR come biomarker di infiammazione nell'AT Sintetizzata dal fegato in risposta a stimoli infiammatori Valori plasmatici stabili Fattore di rischio di eventi indipendente sia in prevenzione primaria che secondaria Permette di stratificare i Pz in basso rischio (< 1mg/L), a medio rischio (1 - 3 mg/L), alto rischio (> 3 mg/L) Raccomandazione AAH per l'uso clinico dei biomarkers di infiammazione (hsPCR) Prevenzione primaria in Paz a rischio intermedio al fine di ottimizzare la terapia (classe IIa, livello di evidenza B) Prevenzione primaria come marker di rischio indipendente in programmi di screening in Paz adulti senza CAD (classe IIb, livello di evidenza C) Prevenzione secondaria (Paz con coronaropatia stabile e SCA) per valutare la probabilità di eventi ricorrenti (classe IIa, livello di evidenza B) Non esistono evidenze per l'uso clinico di altri marcatori di infiammazione eccetto la PCR (classe III, livello di evidenza C) ATEROSCLEROSI malattia multifattoriale malattia diffusa con manifestazioni focali nonostante la stessa genetica e gli stessi FRCV, nello stesso paziente si possono ossevare lesioni eterogenee la variabilità delle lesioni ne condiziona la vulnerabilità e la trombogenicità le manifestazioni cliniche sono associate a rottura/erosione della placca e a trombosi acuta