Lezione 3 - facolta` di economia

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Università del Piemonte Orientale Amedeo Avogadro
Facoltà di Economia
A.A. 2005/2006
Economia Industriale
Dott. Massimiliano Piacenza
Lezione 3
• Monopolio e regola dell’elasticità
• Monopolio naturale e regolamentazione
 Approccio tradizionale (informazione perfetta):
– prezzo politico
– prezzo pubblico
– tariffe discriminate, non lineari, di peak load
 Approccio moderno (asimmetria informativa):
– rate of return versus price cap
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In concorrenza perfetta ...
S
Prezzo di
mercato
D
Quantità
… l’interazione della Domanda (D) e dell’Offerta
Offerta (S)
determina il prezzo …
… e l’equilibrio di lungo periodo
è efficiente in senso Paretiano
Costo marginale (MC)
Costo medio (AC)
Prezzo di
mercato
Quantità
SINGOLA IMPRESA
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In monopolio ...
MC
Prezzo di
equilibrio
AC
D
Profitto
economico
Ricavo Marginale (MR)
Quantità
… l’impresa
impresa monopolista determina il prezzo !
Î Si dice che l’impresa ha POTERE DI MERCATO
Massimizzazione del profitto
• 1 impresa Î scelta del prezzo (o equivalentemente
della quantità) che massimizza i profitti
• Ipotesi semplificatrici
– domanda lineare: p = a – bq (inversa)
– costo marginale costante e assenza di costi fissi:
MC = AC = c
• Π = RT – CT = q x p(q) – C(q) = q x (a – bq) – c x q
• q*M = argMax Π
• MR = a – 2bq*M = MC = c
Î
q*M = (a – c)/2b
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Inefficienza allocativa
p
PERDITA DI BENESSERE (in corrispondenza
della quantità prodotta, la disponibilità marginale
a pagare è maggiore del costo marginale)
A
B
pM
Profitti
pC
D
C
MC
Domanda
MR
qC
qM
q
Regola dell’elasticità
• Π = q x p(q) – C(q)
• dΠ/dq = q x [dp(q)/dq] + p(q) – MC = 0
• [q/p] x [dp/dq] + [(p – MC)/p] = 0
• [(p-MC)/p] = 1/ε
• Il margine di profitto unitario ottimale di un
monopolista è tanto più elevato (basso) quanto più
bassa (alta) è l’elasticità della domanda
• Intuizione: se l’elasticità è bassa, il monopolista
per riuscire a vendere un’unità addizionale del bene
dovrà abbassare di molto il prezzo su tutte le unità
già vendute (quindi per lui è meglio tenere q↓ e p↑)
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Elasticità e margine di profitto unitario
p
Domanda inelastica (D1)
pM1
Il grado di potere di
mercato monopolistico
è inversamente
correlato all’elasticità
della domanda
pM2
pC
MC
Domanda elastica (D2)
qM
q
Perchè esistono i monopoli
• Controllo su input fondamentali (risorse chiave)
• Licenze governative o appalti
• Brevetti
• Economie di scala: nel lungo periodo sono l’unica
ragione che giustifica l’esistenza di un monopolio
Î nascono dalla presenza di costi fissi elevati (es.
infrastrutture dei servizi a rete: telefono, gas, acqua,
elettricità, ferrovie)
Si parla di monopolio naturale quando la struttura
dei costi (tecnologia disponibile) è tale per cui i costi
nell’industria sono minimizzati con un solo produttore
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Monopolio naturale
Se una nuova impresa decidesse di entrare
sul mercato, l’impresa già presente potrebbe
sempre “minacciare” di ↑ marginalmente la
produzione e ↓ il prezzo (minaccia “credibile”
grazie alla presenza di rendimenti di scala
crescenti)
p
pM
AC
MC
MR
qM
D
q
L’intervento pubblico
• Impresa pubblica: la produzione del bene viene
affidata ad un’impresa pubblica, con obiettivi diversi
rispetto al monopolista privato Î max del benessere
collettivo invece che max del profitto (in realtà i
gestori delle imprese pubbliche potrebbero anche
perseguire obiettivi diversi …)
• Regolamentazione: l’impresa è privata ma un’autorità
pubblica decide il prezzo
• Normativa Antitrust Î controllo sulle imprese con
“posizioni dominanti” su un mercato
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Regolamentazione
• Problema: scelta della tariffa ottima Î
definizione della remunerazione per l’impresa
privata che garantisca la massimizzazione del
benessere collettivo
• Approccio tradizionale: si basa sull’ipotesi
cruciale di informazione perfetta Î Il regolatore
è in grado di osservare la funzione di costo del
monopolista privato
– Prezzo politico: prezzo = MC
– Prezzo pubblico: prezzo = AC
– Soluzioni alternative
Prezzo politico
• P= MC Î massima efficienza allocativa
(soluzione di first best )
p
• Ma l’impresa produrrebbe in perdita Î lo
Stato deve coprire tale perdita attraverso un
sussidio,
sussidio, ricorrendo alla tassazione in
qualche altro settore dell’
dell’economia
p*
AC
SUSSIDIO
MC
MR
qM
D
q*
q
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Prezzo politico
• P = MC Î massima efficienza allocativa (soluzione di
first best) … MA:
• L’impresa produrrebbe in perdita Î lo Stato deve
coprire tale perdita attraverso un sussidio, ricorrendo
alla tassazione in qualche altro settore dell’economia
• La necessità di trasferimenti dal regolatore all’impresa
regolata può portare al fenomeno della cd. “cattura
del regolatore” Î le imprese investono risorse per
influenzare le decisioni del regolatore in modo da
massimizzare i sussidi da ricevere
Prezzo pubblico
• P= AC Î copertura dei costi senza
necessità di sussidi
p
• Minimizzazione della perdita di benessere
(E
E) dato il vincolo di profitti non negativi per
l’impresa (soluzione di second best )
p**
E
p*
AC
MC
MR
qM
D
q** q*
q
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Altre soluzioni “tradizionali”
• Cercano di evitare gli “inconvenienti” associati
al prezzo politico (erogazione sussidi) e al
prezzo pubblico (riduzione quantità prodotta)
Î minimizzano perdite di efficienza
- Tariffe discriminate
- Tariffe non lineari
- Tariffe peak-load
Esempi di tariffe particolari (1)
• Tariffe discriminate
– I consumatori potrebbero avere una diversa disponibilità
a pagare per il bene (es. imprese vs. famiglie)
– 2 tariffe: P = AC per i consumatori con valutazione più
elevata; P = MC per i consumatori con valutazione più
bassa
– Condizioni di praticabilità:
• possibilità per il regolatore di riconoscere i due tipi di
consumatori
• impossibilità di arbitraggio (cioè di scambio dei beni tra tipi
diversi di consumatori)
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Esempi di tariffe particolari (2)
• Tariffe in due parti
– Onere fisso (per la copertura dei costi fissi) + Parte
variabile (in base ai consumi) Î es. Energia elettrica:
canone + prezzo per kwh
– Rispetto alle tariffe discriminate, tutti i consumatori
partecipano alla copertura degli oneri fissi
• Tariffe di peak-load
– Alcuni servizi (non “immagazzinabili”) hanno una domanda
molto variabile nel corso della giornata (es. trasporto
pubblico, telefonia, energia elettrica)
Î Installazione di elevata capacità produttiva (costi fissi ↑)
Î Tariffe discriminate a seconda del periodo in cui avviene
il consumo (tariffe ↑ quando la domanda ↑)
L’approccio moderno alla
regolamentazione
• Viene rimossa l’ipotesi di perfetta informazione:
il regolatore non osserva le funzioni di costo del
monopolista privato
• Se l’impresa deve “dichiarare” i suoi costi, sono
chiari gli incentivi:
– a mentire per ottenere una tariffa più elevata
– a non ridurre gli sprechi e le inefficienze della gestione
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Tasso di Rendimento Equo
• I prezzi sono fissati in modo da consentire all’impresa un
tasso di rendimento “equo” sul capitale investito (ROR Rate of Return, meccanismo più utilizzato in passato negli
USA)
• Il meccanismo è simile alla regolamentazione attraverso
prezzo pubblico (P = AC, coincide con esso se c’è un solo
fattore produttivo - il capitale)
• Problemi:
– Incentiva le imprese ad utilizzare “troppo” capitale
Î inefficienza nel mix di input impiegati (K/L distorto)
– Se l’impresa ↓ i costi, il prezzo fissato ex-post dal regolatore
sarà ↓ corrispondentemente (salvo ritardo di revisione), in
modo da lasciare all’impresa lo stesso tasso di rendimento
Î no incentivi alla riduzione dei costi
Price cap
• Il regolatore fissa ex-ante il prezzo (o la sua evoluzione)
per un certo numero di anni
• Vengono previste riduzioni in termini reali della tariffa (X)
per incentivare le imprese a ridurre i costi nel tempo
attraverso miglioramenti di produttività (innovazione
tecnologica)
• L’impresa conosce in anticipo la remunerazione che
riceverà Î ha incentivo a ridurre i costi perché in tal
caso riuscirà ad aumentare i profitti
• Problemi:
- l’impresa potrebbe avere incentivo a ridurre la qualità del
prodotto
- alto grado di richio per l’impresa, oltre alla possibile “cattura”
del regolatore nella fissazione del cap
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Monopolio naturale
ed essential facility
• Tipicamente possono esistere diverse fasi del processo di
produzione
• Le condizioni di monopolio naturale potrebbero riguardare
soltanto alcune delle fasi della produzione!
• Es. Energia Elettrica: GENERAZIONE Æ TRASMISSIONE Æ
DISTRIBUZIONE Æ VENDITA ... Il monopolio naturale riguarda la
rete di trasmissione e di distribuzione Î si dice che la rete è un
“mezzo di produzione essenziale” (essential facility)
• Altri esempi: i gasdotti, le linee ferroviarie, gli aeroporti, ...
• Soluzione: Regolamentazione dell’accesso ai mezzi di produzione
essenziali per favorire la concorrenza nelle altri fasi (a valle) della
produzione (problema: se esistono economie da integrazione
verticale?)
Un esempio di regolamentazione
•
Autostrade S.p.A gestisce il 61% (3400 km circa) della rete
autostradale a pedaggio italiana e il 18% di quella europea
•
90% del fatturato deriva da pedaggi
•
Concessione fino al 2038
•
Regolamentazione: price cap aggiornato ogni 5 anni
•
Dinamica fissata ex-ante della tariffa = I – X + Q
– I = tasso di inflazione programmato (da definire ogni anno)
– X = recupero di efficienza al quale viene obbligato il management
(-0.13% nel 2005, -0.11% nel 2006, -0.11% nel 2007)
– Q = contributo in caso di miglioramento della qualità del servizio (da
definire ogni anno)
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