“Da Schubert a De André: i misteri della voce in musica” è il più

“Da Schubert a De André: i misteri della voce in musica” è il più
recente lavoro di divulgazione scientifico-musicale di Luigi Dei,
docente della Scuola di Scienze Matematiche Fisiche e Naturali
dell’Università di Firenze e Presidente di OpenLab, il servizio di
educazione e divulgazione scientifica dell'Ateneo fiorentino. Lo
spettacolo per voce recitante, multimedia e musica cantata, è una
sorta di favola in cui il narratore – la voce recitante interpretata
dall’autore –, avvalendosi delle immagini di una presentazione
multimediale e ricorrendo a registrazioni audio o video, accompagna il
pubblico in un percorso affascinante fra le caratteristiche fisiologiche
della voce e le sue applicazioni al canto, avventurandosi anche nei
meandri delle interazioni fra la voce in musica e le nostre percezioni
neurofisiologiche. Il percorso della pièce è, in breve, il seguente. La
canzone, l’aria d’opera, il Lied, insomma la voce in musica, quale
stimolo culturale produce rilascio di dopamina al pari di stimoli
biologici pre-culturali quali fame, sesso, paura: questo l’esito di uno
studio di scienziati canadesi pubblicato nel 2011 su Nature
Neuroscience. La "voce cantata" è strumento musicale di straordinaria
complessità scientifica, potentissimo marchingegno umano per
suscitare immaginazione: le parole cantate, esprimendo il loro valore
semantico, generano tuttavia non una, bensì centinaia di idee e
mettono in stato di allerta ed eccitazione tutto il nostro essere. Lo
spettacolo illustra gli aspetti scientifici della voce cantata, ma al
contempo cerca di penetrare il mistero psicologico che sta dietro alla
percezione delle parole cantate, le quali, senza il potere seducente
della musica, sarebbero spesso assolutamente insignificanti, talvolta
obsolete, quasi sempre totalmente prive di fascino. In una sorta di
abbecedario della canzone dalla A dell’amore che viene e che va di De
André, fino all’ultima lettera dell’alfabeto che conclude, dando la Gute
Nacht, lo Schubertiano “viaggio d’inverno” per i sentieri della voce in
musica, la pièce analizza i misteri della voce cantata, quella educata e
ben formata dei cantanti lirici, così come quelle dei cantautori, dei
cantanti di musica leggera, delle rock- e pop-star, dei jazzisti.