NELL’OFFICINA DELL’INTERPRETE
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Domenica 27 luglio, ore 10.00 – Chiesa dei SS. Pietro e Paolo durante la S. Messa
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Figura chiave del Settecento, Johann Adolf Hasse (Bergedorf, 1699 – Venezia, 1783) percorre la gran
parte del secolo vivendo, da protagonista, l’evolversi del discorso musicale, da Alessandro Scarlatti a
Wolfgang Amadeus Mozart.
Ammirato in vita come il “padre della musica”, la ricezione della sua opera ha conosciuto solo
recentemente, dopo un oblio durato quasi due secoli, un’ancor fragile intensificazione, del tutto
dovuta vistane la grandissima qualità artistica.
Vastissimo è il catalogo di Hasse, fatto di musica strumentale e, soprattutto, vocale, in tutte le forme
allora praticate. Proprio in quest’ambito s’è fermato il nostro sguardo, in particolare verso la cantata
per soprano e basso continuo, terreno d’elezione per le più sofisticate scelte estetiche. La presenza
della sola voce accompagnata da pochi strumenti attiva infatti un contatto “intimo” e reattivo tra gli
esecutori, potenziando la valenza di questi monologhi interiori, spesso non scevri d’ironia.
In tutta la musica “barocca” le scelte interpretative rivestono un’importanza fondamentale, essendo
parte stessa di un linguaggio che si compie soltanto grazie ad esse. Ecco allora che questo processo di
appropriazione del testo si trasforma in una ri-creazione, in cui grande è la libertà dell’esecutore. Una
libertà che si manifesta nelle scelte timbriche, armoniche, di fraseggio e dinamica che proprio la
particolare forma della cantata con basso continuo esalta massimamente. L’entrare in questa officina,
seguirne tutte le fasi di assemblaggio, permette così di sperimentare in prima persona il cammino che
porta all’esecuzione, svelando allo stesso tempo l’essenza più segreta della musica.
Consorzio Turistico di Madesimo
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