Le cantate di - Camerata Polifonica Viterbese

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Le cantate di
Dietrich Buxtehude
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Camerata Polifonica Viterbese
Orchestra Le Metamorfosi Musicali
Elga Ciancaleoni soprano, Marta Lombardo contralto
Stefano Benini tenore, Aurio Tomicich basso
Andrea Rossi tromba
Direttore
Piero Caraba
G. P. Telemann Concerto “da chiesa” in Re maggiore TWV 51
(1681 – 1767)
per tromba, 2 violini e basso continuo
Adagio, Allegro, Grave, Allegro
D. Buxtehude
Membra Jesu Nostri, Bux WV 75
(1637 – 1707)
Cantata per soli, coro a cinque voci, archi e basso continuo
D. Buxtehude
Herr, wenn ich nur dich habe Bux WV 38
Cantata per soprano, 2 violini e basso continuo
D. Buxtehude
Alles was ihr tut mit worten oder werken, Bux WV 4
Cantata per coro a quattro voci, archi e basso continuo
Domenica 1° aprile 2007 – ore 21
Chiesa Sant’Angelo in Spatha
Piazza del Comune - Viterbo
L’anno 2007 coincide con il terzo centenario della morte di Dietrich Buxtehude (Oldesloe, Holstein,
1637 – Lubecca, 9-V-1707) il maggiore compositore del periodo immediatamente precedente a Bach, di
cui è considerato, se non diretto maestro, uno dei suoi fondamentali precursori. Bach lo ammirava
profondamente, tanto da compiere spesso a piedi numerosi chilometri per giungere alla città di Lubecca
onde ascoltarne le opere per organo eseguite dallo stesso autore.
Le tre composizioni in programma costituiscono altrettanti esempi della Forma di Cantata, la più diffusa
forma musicale del periodo barocco.
La prima, Membra Jesu Nostri, in lingua latina, è in realtà una serie di brevi Cantate, ciascuna delle quali
rivolta a meditare le sofferenze del corpo del Cristo crocifisso. Ognuna ospita in modo simmetrico le
componenti essenziali della Forma di Cantata, ovvero una iniziale sonata strumentale, un tutti corale,
due o tre arie dei soli e la ripetizione del tutti. Solo l’ultima interrompe la simmetria, con l’Amen che
conclude l’intero lavoro.
La seconda composizione Herr, wenn ich nur dich habe è il tipico esempio di Cantata breve, in un solo
movimento, con una continua linea melodica elegante e fluida in dialogo con gli strumenti. La
particolarità di questa composizione sta nella linea del basso, cosiddetto ostinato (suonato dal
violoncello), costituita da sole tre battute che si ripetono identiche per 24 volte, e sulle quali tutto il resto
viene costruito.
La terza, Alles was ihr tut è una Cantata di ringraziamento e lode. Formalmente presenta tutti gli elementi
di cui abbiamo detto, ovvero parti strumentali, corali e arie che si susseguono quasi senza soluzione di
continuità. Di particolare bellezza la melodia del corale Gott will ich lassen, al centro del lavoro,
presentata dapprima dai soprani soli e quindi dal coro nell’armonizzazione a quattro voci.
La scelta del brano di Georg Philipp Telemann (Magdeburgo, 1681 – Amburgo, 1767) in apertura del
concerto non è casuale, ma costituisce la doverosa presenza di un altro compositore così vicino, per
geografia, cronologia e cultura alla musica di Bach. Il concerto per tromba e archi in re maggiore è uno
dei più famosi per questo strumento; la presenza di due tempi lenti (Adagio e Grave), e in particolare la
posizione dell’Adagio in apertura del concerto, (laddove solitamente è collocato l’Allegro) ne fanno il
tipico esempio formale di Concerto da chiesa. Tecnicamente assai complesso per la tromba a causa della
scrittura costantemente nel registro più acuto dello strumento.
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