ECONOMIA E MERCATI FINANZIARI SECONDO TRIMESTRE 2013 1. IL QUADRO MACROECONOMICO Gli indicatori congiunturali più recenti evidenziano una ripresa economica moderata e difforme tra le diverse aree nel secondo trimestre. L’indice mondiale complessivo dei responsabili degli acquisti (PMI) è sceso a 51,4 in giugno (da 52,9 nel mese precedente). L’indice che esclude l’area dell’euro si è anch’esso ridotto, a 52 da 54 in maggio. Negli Stati Uniti gli ultimi indicatori economici confermano una prosecuzione della crescita nel secondo trimestre, a ritmi inferiori rispetto al primo. L'economia americana ha fatto registrare un incremento dell'1,7%, il tasso di disoccupazione in maggio si è attestato al 7,6 per cento. Nello stesso periodo la spesa per consumi è cresciuta e, in giugno, gli indicatori del clima di fiducia dei consumatori sono risultati favorevoli sulle prospettive per i consumi privati. Il mercato delle abitazioni ha fatto segnare una ripresa consistente, con un aumento delle vendite e con una intensa ripresa delle attività di costruzione di immobili residenziali. Nell’area euro in giugno l’indice €-coin ha subito una lieve flessione, a 0,18% da -0,15 in maggio. Il risultato è attribuibile alle tensioni verificatesi sui mercati finanziari, solo in parte compensate dai segnali positivi arrivati dalle inchieste qualitative presso famiglie e imprese e dalla produzione industriale in aprile. Le misure di consolidamento fiscale e il deterioramento delle condizioni del mercato del lavoro hanno continuato ad impattare negativamente sul reddito disponibile delle famiglie, riducendone il potere di acquisto in termini reali nonostante la riduzione dell’inflazione. I margini di incertezza sui tempi e sull’intensità della ripresa economica rimangono elevati, con rischi al ribasso. La Banca Centrale Europea, nella riunione del 4 luglio1, ha deciso di lasciare il tasso di interesse di riferimento fermo allo 0,50%. La decisione era attesa dal mercato: «I rischi per le prospettive economiche dell'eurozona continuano ad essere orientati al ribasso», ha affermato il presidente della Bce, spiegando che «a pesare potrebbero essere una domanda interna e globale più debole del previsto, e una lenta o insufficiente attuazione delle riforme da parte dei governi; la politica monetaria resterà 1 La decisione è stata confermata dalla BCE nella riunione del primo agosto, a seguito di una serie di segnali macro-economici che indicano timidi segnali di ripresa nell'economia dell'Eurozona e in virtù del fatto che non si intravedono pressioni inflazionistiche (né un rischio di deflazione), neppure spingendosi verso il medio termine. Pagina 1 accomodante per un lungo periodo, per tutto il tempo che sarà necessario». Tale politica “consentirà di sostenere una ripresa dell'attività economica più avanti nel 2013 e 2014”. Negli USA, al termine del Federal Open Market Commettee, la Federal Reserve ha deciso di lasciare i tassi di interesse invariati nel range 0-0,25%, il minimo storico dal dicembre 2008. Il Presidente della Federal Reserve ha confermato l'intenzione della Banca Centrale di ridurre il volume di acquisto bond entro la fine dell'anno ma compatibilmente con il miglioramento delle condizioni economiche. "Non c'e' un corso prestabilito" ha sottolineato Bernanke, ricordando gli obiettivi della Fed in termini di disoccupazione e di inflazione al 6,5% e al 2% rispettivamente. Bernanke ha inoltre confermato che, al di là delle operazioni di acquisto, la politica monetaria resterà comunque accomodante a lungo. In Italia nel secondo trimestre del 2013 il PIL è diminuito dello 0,2% rispetto al trimestre precedente e del 2% nei confronti del secondo trimestre del 2012. Il calo congiunturale è la sintesi di diminuzioni del valore aggiunto in tutti e tre i grandi comparti di attività economica: agricoltura, industria e servizi. Secondo le previsioni l’attività economica tornerebbe a espandersi a ritmi moderati dalla fine dell’anno, con una crescita complessiva superiore al mezzo punto percentuale nel 2014. Nel breve termine, la domanda interna potrà risentire positivamente di una tempestiva esecuzione del pagamento dei debiti commerciali delle amministrazioni pubbliche. La fase economica sfavorevole ha compresso ulteriormente l’ammontare dei prestiti concessi alle imprese. La contrazione si è accentuata nella prima metà dell’anno, superando il 5 per cento su base annua alla fine di maggio. Fonte: Bollettino mensile BCE – LUGLIO 2013. Pagina 2 Fonte: ISTAT- STIMA PRELIMINARE DEL PIL - AGOSTO 2013. €-coin – sviluppato dalla Banca d'Italia – fornisce in tempo reale una stima sintetica del quadro congiunturale corrente nell’area dell’euro. Esprime tale indicazione in termini di tasso di crescita trimestrale del PIL depurato dalle componenti più erratiche (stagionalità, errori di misura e volatilità di breve periodo). €-coin è pubblicato mensilmente dalla Banca d'Italia e dal CEPR. Pagina 3 Fonte: Bollettino economico n.73 BANCA D’ITALIA – LUGLIO 2013. Fonte: Bollettino economico n.73 BANCA D’ITALIA – LUGLIO 2013. 2. ANDAMENTO DEI PREZZI E DEL MERCATO DEL LAVORO Il tasso di inflazione nell’area dell’euro, fonte EUROSTAT, si è collocato all’1,6% in giugno, in rialzo rispetto all’1,4% del mese precedente. Negli Stati Uniti, nello stesso periodo, l’indice si è attestato all’1,8 %. In Italia, l’indice nazionale dei prezzi al consumo per l’intera collettività (NIC), al lordo dei Pagina 4 tabacchi, è aumentato dello 0,3% rispetto al mese precedente e dell’1,2% nei confronti di giugno 2012. La lieve accelerazione dell’inflazione a giugno è principalmente imputabile alla ripresa dei prezzi dei beni energetici non regolamentati, che crescono su base mensile dello 0,5%. Fonte: EUROSTAT – LUGLIO 2013. Fonte: EUROSTAT – LUGLIO 2013. Pagina 5 Fonte: ISTAT- LUGLIO 2013. Nell’area euro in giugno la disoccupazione ha raggiunto il 12,1%, stabile rispetto al mese di maggio. Nello stesso periodo negli USA si è attestata al 7,6%. Il tasso di disoccupazione in Italia a giugno si è collocato al 12,1%, in diminuzione di 0,1 punti percentuali rispetto al mese precedente e in aumento di 1,2 punti nei dodici mesi. Tra i 15-24enni le persone in cerca di lavoro sono risultate 642 mila, rappresentando il 10,7% della popolazione in questa fascia d’età. Il tasso di disoccupazione dei 15- 24enni, pari al 39,1%, è aumentato di 0,8 punti percentuali rispetto al mese precedente. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni è salito dello 0,3% rispetto al mese precedente. Il tasso di inattività si attesta al 36,4%, in aumento di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,2 punti su base annua. Fonte: EUROSTAT – LUGLIO 2013. Pagina 6 Fonte: ISTAT – LUGLIO 2013. 3. MERCATI FINANZIARI INTERNAZIONALI Sostenute da politiche monetarie fortemente espansive, le quotazioni azionarie sono aumentate del 17 e 7 per cento in Giappone e negli Stati Uniti; nell’area euro l’incremento è stato più ridotto, nell’ordine del 2%. A partire dalla fine di maggio si è verificata una parziale correzione, connessa ai timori di un rallentamento del programma di quantitative easing della Fed e all’incertezza sui ritmi di crescita dell’economia mondiale. I differenziali di rendimento dei titoli di Stato decennali dei paesi dell’area dell’euro rispetto al bund tedesco sono diminuiti in aprile, per poi salire nuovamente a partire dalla seconda metà del mese di maggio, a causa dell’instabilità connessa alle decisioni di politica monetaria della FED. Fonte: Bollettino economico n.73 BANCA D’ITALIA – LUGLIO 2013. Pagina 7 Fonte: Bollettino economico n.73 BANCA D’ITALIA – LUGLIO 2013. Fonte: RISK OUTLOOK CONSOB – GIUGNO 2013. Pagina 8