L`economia europea fuori dalla crisi?

1) Le previsioni economiche per il 2017 ed il 2018
2) Quanto sono persistenti gli effetti della crisi?
3) La crescita italiana: stabile ma moderata
L’economia europea:
fuori dalla crisi?
Jacopo Ventura e Luisa Pomarici
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1.1 Una panoramica generale
La ripresa economica
dell’Unione Europea
dovrebbe continuare questo
ed il prossimo anno, dopo un
2016 ricco di sfide anche a
livello internazionale. Per la
prima volta in almeno un
decennio le economie di tutti
gli stati membri dovrebbero
crescere per i prossimi due
anni. Nonostante ciò, le
previsioni sono circondate da
incertezze più grandi del
solito.
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1.2 La crescita
Anche negli Stati Membri più colpiti
dalla recessione l’economia è
tornata a crescere durante il 2016.
La ripresa economica continua, ma
a velocità limitata, grazie a:
• prezzo del petrolio relativamente
basso;
• precedente svalutazione della
moneta;
• politiche monetarie
accomodanti;
• riforme strutturali del mercato
del lavoro nei Paesi Membri.
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Bene il consumo
privato
Insuficienti
gli investimenti
1.3 L’inflazione
Si parla di inflazione quando si registra un rincaro di ampia
portata nei prezzi di beni e servizi, che non si limita a singole voci
di spesa.
Dopo essere stata troppo
bassa a lungo l’inflazione
dovrebbe crescere di
nuovo nei prossimi anni.
La crescita dell’inflazione è causata da:
• il deprezzamento dell’euro nei confronti del dollaro che
sta facendo aumentare i costi delle importazioni;
• l’aumento dei prezzi dell’energia.
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1.3 L’inflazione
Andamento dell’inflazione dal gennaio 2012 al gennaio 2017
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1.4 La finanza pubblica
Il debito pubblico è il debito dello Stato nei confronti di altri soggetti
economici nazionali o esteri.
Il deficit pubblico è la situazione contabile dello Stato che si verifica
quando le uscite superano le entrate.
Sia il debito pubblico che il
deficit dovrebbero diminuire nel
2017 e nel 2018.
Questo declino riflette una spesa
per interesse più bassa causata
da
tassi
di
interesse
eccezionalmente bassi ed i
miglioramenti nel mercato del
lavoro.
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1.5 L’occupazione
Grazie alle riforme
strutturali del mercato
del lavoro fatte in molti
Paesi
Membri,
la
crescita occupazionale
dovrebbe
rimanere
relativamente
solida,
anche se sarà meno
dinamica nel 2017 e
2018 rispetto all’anno
scorso.
Si è osservato che l’aumento della domanda di lavoro da
parte delle imprese si è in buona parte trasformata in un
aumento dell’attività di persone già occupate e non
esclusivamente in un aumento del numero degli occupati.
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1.6 La disoccupazione
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1.7 Gli elementi di incertezza
Le previsioni per i prossimi due anni sono caratterizzate
dall’incertezza. Alcuni fattori determinanti sono:
• le politiche economiche statunitensi;
• le elezioni politiche in molti Stati Membri;
• le negoziazioni post Brexit.
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2.1 Quanto sono persistenti gli effetti della crisi?
Dopo la crisi finanziaria del 2008, le attività economiche della
zona euro si stanno lentamente risollevando. La ripresa,
tuttavia, è ancora incompleta poiché:
• la ripresa è troppo lenta;
• gli investimenti sono deboli;
• il tasso di disoccupazione è ancora troppo alto;
• il potenziale di crescita è ancora troppo basso.
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2.2 Una lenta ripresa
Il PIL è tornato ai
livelli pre-crisi nel
quarto trimestre
del 2015, ma la
ripresa è stata
molto più lenta
che dopo altre
recessioni (1982
e 1992)…
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2.2 Una lenta ripresa
…e rispetto ad altre regioni
2008: crisi finanziaria
2011-13: crisi del
debito sovrano
2013 (fine): finalmente
comincia la ripresa
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2.3 Investimenti insoddisfacenti
Nonostante 15 trimestri
consecutivi di crescita del
PIL
e
di
politiche
economiche apposite, gli
investimenti nella zona
euro rimangono deboli.
Gli investimenti come
percentuale del PIL sono
sempre sotto la media dei
primi anni duemila.
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2.3 Investimenti insoddisfacenti
Gli investimenti nel
settore delle costruzioni
hanno toccato il fondo nel
2014.
Nel 2018 gli investimenti dovrebbero crescere fino a
3.4%, ma si dovrà aspettare fino al 2023 per raggiungere
il livello degli anni 2000-2005 (ossia il 22%).
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2.4 Il mercato del lavoro
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Anche prima della crisi, il tasso di disoccupazione nella zona euro era più
alto che in altre regioni.
2.4 Il mercato del lavoro
I settori più a rischio sono i disoccupati a lungo termine e i giovani.
La disoccupazione che
nasce come fenomeno
ciclico potrebbe diventare
disoccupazione
strutturale.
Disoccupazione ciclica: è
determinata dall’andamento
del ciclo economico.
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Disoccupazione
strutturale: mancanza di un
impiego determinata
dall’assenza di
corrispondenza tra domanda
e offerta di lavoro.
2.5 La crescita potenziale del PIL
La crescita potenziale del
PIL è stata negativamente
influenzata dalla
disoccupazione strutturale
poiché questa ha diminuito
il contributo del lavoro alla
crescita.
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Inoltre, la riduzione degli
investimenti ha ridotto il
capitale contributivo e la
crescita di produttività
poiché le nuove tecnologie
vengono adottate più
lentamente.
3.1 La crescita italiana
Previsioni di crescita PIL:
2017: 0,9% - 2018: 1,1%
(inferiore alla media UE 1,8 nei due anni)
Tasso di disoccupazione
ancora elevato e alto
debito pubblico.
Crescita futura affidata alla strategia di riforma dell’Italia
(Documento di economia e finanza 2016)
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3.2 Strategie di riforma per l’Italia
Articolazione della Strategia:
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Pubblica Amministrazione (Legge Delega Riforma Pubblica
Amministrazione)
Giustizia
Sistema bancario
Finanza per la crescita
Concorrenza
Lavoro
Istruzione e ricerca
Riduzione squilibri territoriali
Lotta alla povertà (Social Act)
Imposizione fiscale
Revisione della spesa
Riforma del Bilancio
Privatizzazioni
(riforme istituzionali)
Sitografia
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https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/economic-performanceand-forecasts/economic-forecasts/winter-2017-economic-forecast_en
https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/economic-performanceand-forecasts/economic-forecasts/winter-2017-economicforecast_en#media
https://ec.europa.eu/info/business-economy-euro/economic-and-fiscalpolicy-coordination/european-economy-explained/graphs-economictopics/winter-2017-economic-forecast-navigating-through-choppywaters_en
https://ec.europa.eu/info/files/putting-forecast-perspective-how-persistentare-crisis-effects-euro-area_en
http://www.mef.gov.it/documenti-pubblicazioni/doc-finanzapubblica/index.html#cont2
http://www.dt.tesoro.it/it/attivita_istituzionali/analisi_programmazione_eco
nomico_finanziaria/documenti_programmatici/sezione3/def.html