Consuntivo 2009: notevole eccedenza nonostante la

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Dipartimento federale delle finanze DFF
Comunicato stampa
Data
16 febbraio 2010
Consuntivo 2009: notevole eccedenza
nonostante la recessione
Nonostante la recessione, il risultato ordinario dei finanziamenti della
Confederazione indica per il 2009 un’eccedenza di 2,7 miliardi e supera quindi
di 1,8 miliardi i valori di preventivo. Il sensibile miglioramento è riconducibile a
entrate supplementari, in particolare nell’ambito dell’imposta preventiva, come
pure a minori uscite. La chiusura dei conti 2009 è particolarmente buona, visto
come il Parlamento ha stanziato oltre un miliardo di mezzi supplementari per
stabilizzare l’economia. Nel complesso il risultato conferma quindi la
persistente disciplina in materia di uscite perseguita da Consiglio federale e
Amministrazione. Dalla vendita del prestito di UBS obbligatoriamente
convertibile in azioni risultano entrate pari a circa 7,2 miliardi che sono state
contabilizzate perlopiù come entrate straordinarie. Nel complesso si registra
una rallegrante eccedenza di 9,7 miliardi, che ha consentito di ridurre
sensibilmente il debito di 11 miliardi a 111 miliardi di franchi.
A prima vista il bilancio della Confederazione non ha subito gli effetti della recessione
2009. Infatti, l’eccedenza di circa 1 miliardo preventivata nel bilancio ordinario sulla
base di una persistente crescita economica ha potuto essere chiaramente superata
nonostante un calo del prodotto interno lordo (PIL). Essa ammonta a 2,7 miliardi,
riconducibili per metà a entrate supplementari e per l’altra metà a minori uscite. Da
un esame approfondito emerge però chiaramente la flessione economica. Infatti,
l’imposta sul valore aggiunto ha reagito alla riduzione della creazione di valore in
maniera diretta e marcata. Queste minori entrate hanno potuto essere compensate
solo grazie ai proventi delle imposte la cui base di calcolo risiede in parte negli anni
precedenti economicamente forti (imposta federale diretta, imposta preventiva). Sul
fronte delle uscite, il consuntivo contiene misure di stabilizzazione pari a circa
1,1 miliardi. A queste uscite supplementari dovute alla congiuntura si
contrappongono sgravi equiparabili imputabili parimenti al contesto economico
(interessi passivi, quote dell’imposta sul valore aggiunto). Il fatto che nel complesso
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le uscite siano comunque di 0,8 miliardi inferiori ai valori di preventivo conferma la
persistente disciplina in materia di uscite perseguita da Consiglio federale e
Amministrazione.
Rispetto al Consuntivo 2008 con un’eccedenza record di 7,3 miliardi, il risultato
dell’anno precedente registra un peggioramento di 4,6 miliardi. Da ciò emerge
chiaramente che nel 2009 dalle finanze della Confederazione è scaturito nel
complesso uno stimolo congiunturale di forte espansione. Diversamente
dall’evoluzione internazionale, nel periodo di crisi i conti della Confederazione erano
particolarmente sani, per cui è stato possibile contribuire alla stabilizzazione
economica senza provocare deficit o crescita del debito.
Differenza rispetto al
C 2008
P 2009
in miliardi di franchi
C 2009
P 2009
in mia. fr.
C 2008
in %
Entrate
63,9
60,0
60,9
+1,0
-4,6
Uscite
56,6
59,0
58,2
-0,8
+2,9
7,3
0,9
2,7
+1,8
Risultato
Tabella 1: Panoramica del conto di finanziamento (senza entrate e uscite straordinarie)
1.
Evoluzioni contrapposte a livello di entrate
Ad eccezione dell’imposta sul valore aggiunto, le entrate non hanno pressoché
subito gli effetti della recessione. In particolare sulle entrate dell’imposta federale
diretta la regressione economica non ha ancora avuto ripercussioni, poiché l’imposta
federale diretta reagisce con un ritardo di uno a due anni allo sviluppo dell'economia.
Nel caso dell’imposta preventiva, il prodotto (entrate meno rimborsi) supera di
1,4 miliardi i valori di preventivo (in cui è stata iscritta una media a lungo termine di
3 mia.), ma rispetto all’anno particolarmente positivo del 2008 registra una chiara
diminuzione. Le entrate di circa 4,4 miliardi si attestano ancora a un livello elevato
nel confronto pluriennale. L’imposta preventiva e l’imposta federale diretta riflettono
quindi in gran parte la situazione economica dell'anno 2008. Per contro, la
recessione ha influito chiaramente sulle entrate dell’imposta sul valore aggiunto.
Rispetto all'anno precedente le entrate registrano una diminuzione del 3,3 per cento.
Il calo è quindi nettamente superiore a quello del PIL nominale (-0,7 % rispetto alla
stima della SECO). La discrepanza è riconducibile alla sensibile riduzione nell’ambito
dell’imposta sull’importazione e alla circostanza che questo calo esplicherà i suoi
effetti sull’imposta precedente soltanto a distanza di alcuni mesi. Per quanto riguarda
le rimanenti imposte sul consumo (imposta sugli oli minerali, imposta sul tabacco
e imposta sulla birra) risulta una diminuzione media del 3,2 per cento rispetto al 2008
dovuta, da un lato, al più basso consumo di tabacco e, dall’altro, alle minori entrate
causate dalla congiuntura in ambito di imposta sugli oli minerali. Nel caso delle tasse
di bollo, la modesta attività commerciale a seguito del calo della borsa causa una
riduzione marcata a livello di tassa di negoziazione, che è stata però lievemente
attenuata dagli aumenti della tassa di emissione. Le entrate non fiscali sono
caratterizzate in maniera determinante dal ricavo della vendita della cedola del
prestito di UBS obbligatoriamente convertibile in azioni – in parte contabilizzato come
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ricavo straordinario a titolo di interessi – che compensa ampiamente il calo dei redditi
degli investimenti sui mercati monetario e finanziario.
Differenza rispetto al
C 2008
P 2009
C 2009
in miliardi di franchi
Totale entrate ordinarie
di cui
Imposta sul valore aggiunto
Imposta federale diretta
Rimanenti imposte sul consumo
Entrate non fiscali
Imposta preventiva
Tasse di bollo
P 2009
C 2008
in mia. fr.
in %
63,9
60,0
60,9
+1,0
-4,6
20,5
17,5
7,5
5,1
6,5
3,0
21,2
17,7
7,2
4,5
3,0
2,6
19,8
17,9
7,3
5,1
4,4
2,8
-1,4
+0,2
+0,1
+0,6
+1,4
+0,2
-3,3
+2,1
-3,2
-1,6
-32,2
-5,7
Tabella 2: Entrate della Confederazione (senza entrate straordinarie)
2.
Uscite chiaramente inferiori al preventivo
Nel 2009 le uscite sono cresciute del 2,9 per cento, mentre secondo le recenti stime
della SECO il PIL nominale è calato dello 0,7 per cento, ciò cha ha comportato un
aumento della quota delle uscite dal 10,6 al 10,8 per cento. A determinare in gran
parte questa evoluzione espansiva delle uscite sono le misure di stabilizzazione
approvate dal Parlamento di complessivi 1,1 miliardi di franchi circa. Se si escludono
queste misure, la crescita delle uscite sarebbe inferiore all’1 per cento. Nonostante la
crescita, le uscite rimangono chiaramente sotto le direttive del preventivo (-792 mio.).
Totale uscite ordinarie
di cui
Relazioni con l’estero*
Trasporti
Formazione e ricerca
Agricoltura e alimentazione
Previdenza sociale
Difesa nazionale
Finanze e imposte
Aumento in % rispetto
all’anno precedente
+2,9
+8,0
+7,4
+7,0
+4,0
+3,5
-0,5
-6,8
Quota alle uscite
complessive 2009 in %
100,0
4%
14 %
10 %
6%
31 %
8%
18 %
Tabella 3: Evoluzione delle uscite nei principali settori di compiti della Confederazione (senza
uscite straordinarie)
* Fattore straordinario: adeguamento dell’anno contabile delle rappresentanze all’estero (cfr. testo)
Se articolata secondo i settori di compiti della Confederazione, il principale settore di
compiti, ossia la previdenza sociale, segna una leggera crescita superiore alla
media, riconducibile all’aumento della rendita AVS minima. Questo aumento si
ripercuote su diversi rami dell’assicurazione sociale. Sia per quanto riguarda il
volume come pure la dinamica, il settore Trasporti registra una crescita importante,
non da ultimo a seguito delle misure di stabilizzazione congiunturale (investimenti
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anticipati). La considerevole progressione nel settore Formazione e ricerca si
spiega con l’aumento di risorse previsto nel quadro del messaggio ERI. Le uscite per
le Relazioni con l’estero registrano una crescita analoga e superano chiaramente
l’aumento preventivato. Questa circostanza è essenzialmente riconducibile
all’adeguamento dell’anno contabile delle rappresentanze all’estero, per cui nel 2009
sono conteggiate una tantum 15 mensilità. Le uscite per il settore Agricoltura e
alimentazione sono aumentate in misura superiore alla media in ragione dei
pagamenti diretti più elevati. Nel settore Difesa nazionale le uscite hanno registrato
un leggero calo. Infine, a seguito di minori partecipazioni a entrate della
Confederazione nonché di minori spese in ambito di interessi passivi, le uscite nel
settore di compiti Finanze e imposte segnano una forte contrazione.
3.
Conto economico
Il conto economico chiude con un’eccedenza ordinaria di 6,4 miliardi di franchi, e
quindi con 3,7 miliardi in più rispetto al conto di finanziamento. Sul fronte dei ricavi
risultano diverse importanti divergenze. Assumono una particolare importanza gli
scioglimenti di accantonamenti (segnatamente istanze di rimborso per l’imposta
preventiva), gli utili di valutazione in ambito di partecipazioni rilevanti nonché
l’aumento dei beni amministrativi.
Le spese ordinarie corrispondono essenzialmente alle uscite ordinarie. La ragione
risiede segnatamente nel fatto che nel corso degli anni la Confederazione ha
accumulato un volume costante di investimenti, per cui uscite per investimenti,
ammortamenti e rettificazioni di valore da precedenti investimenti sono più o meno
equivalenti.
Aumento in
%
+0,2
(In miliardi di franchi)
C 2008
C 2009
Ricavi
64,0
64,1
Spese
56,6
57,7
+2,0
11,4
11,9
+4,6
4,5
3,8
1,9
41,3
4,8
4,1
1,9
42,4
+6,9
+9,5
-0,7
2,9
7,4
12,7
13,6
3,9
7,1
13,3
14,3
3,3
-4,0
+4,8
+5,1
-13,6
7,5
6,4
Spese proprie
di cui
Spese per il personale
Spese per beni e servizi e spese d’esercizio
Ammortamenti su beni amministrativi
Spese di riversamento
di cui
Partecipazioni di terzi a entrate della Confederazione
Contributi a terzi
Contributi ad assicurazioni sociali
Spese finanziarie
Risultato
Tabella 4: Panoramica dei risultati del conto economico (senza spese e ricavi straordinari)
Per quanto riguarda le spese proprie – la diminuzione di valore per le attività proprie
della Confederazione – quelle per il personale registrano un forte aumento. Ciò è
riconducibile, oltre alle misure salariali (misura salariale per i quadri, compensazione
del rincaro, introduzione dell’orario di lavoro basato sulla fiducia), a nuovi posti,
segnatamente in relazione a Schengen/Dublino, nel settore dell’asilo e per il
potenziamento del settore consolare. La notevole crescita delle spese per beni e
servizi e delle spese d’esercizio è dovuta in particolare alla manutenzione di immobili
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e al settore delle strade nazionali (nel quadro delle misure di stabilizzazione) come
pure all’acquisto di vaccini per prevenire la pandemia. L’evoluzione delle spese di
riversamento è nel complesso modesta. Le quote dei Cantoni a ricavi della
Confederazione sono in calo a seguito della congiuntura, mentre i contributi a terzi
segnano uno sviluppo dinamico, come nel caso della perequazione finanziaria,
dell’agricoltura e della politica regionale (quest’ultima a seguito delle misure di
stabilizzazione). In ragione del citato aumento delle rendite, anche i contributi ad
assicurazioni sociali indicano una dinamicità più sostenuta. Le spese finanziarie
registrano una diminuzione dovuta alla riduzione dei tassi d'interesse e al calo del
debito gravato da interessi.
Dalla stabilizzazione congiunturale al consolidamento del bilancio
Nel 2009 le finanze della Confederazione hanno fornito un importante contributo alla
stabilizzazione della congiuntura. La loro buona salute all’inizio della crisi e l’effetto
ritardato della recessione sulle entrate fanno in modo che i conti chiudano comunque
con una notevole eccedenza. Anche il 2010 è ancora all’insegna della crisi
economica. Pur presentando un deficit di oltre 2 miliardi, il preventivo adottato dal
Parlamento lo scorso dicembre è ancora in linea con le direttive del freno
all’indebitamento, il quale consente un deficit congiunturale corrispondente.
Nell’ottica attuale, dal 2011 la crisi sarà però superata e la necessità di una politica
finanziaria espansiva viene a decadere. Occorre mantenere l’equilibrio strutturale
raggiunto durante la crisi. Secondo l’attuale piano finanziario, dal 2011 il bilancio
della Confederazione presenta una necessità di correzione dell’ordine di miliardi
rispetto alle direttive del freno all’indebitamento. Ciò si spiega, da un lato, con il citato
differimento degli effetti della recessione su determinate entrate e, dall’altro, con le
perdite strutturali di entrate provocate dalle diverse riforme fiscali. Per raggiungere un
bilancio conforme al freno all’indebitamento, il Consiglio federale ha quindi deciso di
presentare un programma di consolidamento che nel periodo 2011-2013 dovrebbe
comportare sgravi annui di almeno 1,5 miliardi.
4.
Bilancio straordinario all’insegna della vendita del prestito
obbligatoriamente convertibile in azioni
Con la vendita del prestito di UBS obbligatoriamente convertibile in azioni, la
Confederazione ha incassato elevate entrate straordinarie. L’alienazione ha generato
entrate complessive di circa 7,2 miliardi. Infatti, dalla vendita delle azioni
susseguente alla conversione è risultato un ricavo di 5,4 miliardi e dalla cessione
della cedola a UBS un ricavo pari a 1,8 miliardi. La parte più cospicua delle entrate è
stata contabilizzata come entrate straordinarie (6,8 mia.), analogamente alle uscite
straordinarie contabilizzate in relazione alla concessione del prestito nel 2008. Altre
entrate sono state incassate con la tassa CO2 sui combustibili (217 mio.). Dato che
saranno ridistribuiti a popolazione ed economia per la prima volta nel 2010, i proventi
della tassa d'incentivazione non sono a disposizione nel 2009 per il finanziamento di
compiti ordinari e sono quindi registrati come introiti straordinari. Non sono state
effettuate uscite straordinarie.
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Se paragonati alle elevate entrate straordinarie del conto di finanziamento (7,0 mia.),
con 1,1 miliardi i ricavi straordinari nell’ottica dei risultati sono modesti. La ragione
principale risiede nel fatto che il prestito obbligatoriamente convertibile in azioni è già
contabilizzato come prestito nel bilancio della Confederazione e che, a livello di ottica
dei risultati, la vendita deve essere contabilizzata solo nella misura in cui il ricavo
della vendita superi il valore contabile.
5.
Riduzione del debito
Grazie all’eccedenza di 9,7 miliardi di franchi del conto di finanziamento come pure
alla diminuzione dei fondi di tesoreria (0,7 mia.) e ad altre variazioni di bilancio
(0,4 mia., in particolare riduzione di impegni correnti) è stato possibile ridurre in
misura massiccia il debito lordo della Confederazione di circa 11 miliardi. Al
31 dicembre 2009 il debito ammontava a 110,9 miliardi, ossia a quasi 20 miliardi in
meno del picco registrato nel 2005. Il forte calo è da considerarsi positivo, poiché il
2009 è stato un anno di recessione. Infatti, finora la crisi finanziaria ed economica
non ha caricato la Confederazione con un debito che graverà la politica finanziaria
una volta superata la recessione. In quest’ottica la Svizzera ha un chiaro vantaggio
nel confronto internazionale.
Informazioni: Fritz Zurbrügg, vicedirettore, Amministrazione federale delle finanze,
tel. 031 322 60 09
Con la versione elettronica del presente comunicato stampa, su
www.dff.admin.ch/attualita è disponibile:
- Grafici sulla chiusura dei conti 2009
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