Informa salute anno IV - numero 2

annuncio pubblicitario
n. Lrc. 110962
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2009
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n. Lrc. 121122
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sALuTe
Gio
AZIENDA
CERTIFICATA
ISO 9001:00
Periodico di informazione medico-scientifica
dello Studio di Radiologia Medica Amato s.r.l.
d i e TA , v i TA M i n e e g i n n A s T i c A c o n T r o L e
ossA frAgiLi
C
irca 75 milioni di persone in Europa,
Stati Uniti e Giappone sono malate
di osteoporosi. Una malattia che colpisce
le donne over-cinquanta ma non
risparmia gli uomini,
ed è subdola
perché non
dà segnali
evidenti,
se
non
alla prima
frattura
quando è già
troppo tardi.
Per
questo
il ruolo della
prevenzione, sin
da giovanissimi,
è
fondamentale.
Il patrimonio di calcio
delle nostre ossa, infatti,
va costruito sin da bambini,
anche perché il picco di massa
ossea si ottiene entro i 20-25 anni. Tre
i cardini della prevenzione: alimentazione
corretta con l’apporto indicato di calcio
per ogni fascia della vita, attività fisica
costante, livello ottimale di vitamina D.
E’ fondamentale un buon apporto di
calcio, e le fonti privilegiate sono latte,
yogurt e formaggi, e acque ricche di
calcio. Con un suggerimento in più per gli
adulti: scegliere latte o yogurt scremati
per evitare di ingrassare, e limitare fumo,
alcool e caffeina, nemici dell’osso. Molto
importante anche l’attività fisica, purchè
i n Q uesTo n uMero :
pAg.
2:
pAg. 3:
pAg. 4:
pAg. 5:
pAg. 7:
sia regolare. Basta una bella camminata
di mezz’ora 4-5 volte alla settimana.
In ultimo, la vitamina D che si forma
per azione della luce del sole. E’
sufficiente esporre
quotidianamente
alla luce del
sole
pochi
centimetri
quadrati
di
pelle.
Particolare
attenzione va
posta durante
la gravidanza
e l’allattamento,
quando
le
esigenze di calcio
sono
aumentate
per far fronte alle
t
s
necessità del nascituro
ir
h
n e del lattante, per cui questo
e
i
m
a
calcio va rimpiazzato con una dieta
d
adeguata.
La moc (mineralometria ossea
computerizzata) è l’esame diagnostico
più rilevante per quantificare in modo
accurato e preciso la massa ossea
e predire quindi il rischio di frattura;
non è invasivo e rappresenta, oggi, la
metodica più autorevole nella diagnosi
dell’osteoporosi,
associando
una
ridottissima dose di radiazione ad una
eccellente documentazione della regione
in esame con una notevole rapidità
d’indagine.
Tumore del testicolo: ecografia ed elastosonografia per la diagnosi
Dieta a basso contenuto di sale per la salute e il benessere
L’Uro-TC per la diagnosi delle neoplasie vescicali
Mal di schiena, attenzione alla postura
La videofluoroscopia nello studio del paziente disfagico
alimenti ricchi di calcio
Il calcio è contenuto soprattutto nei
latticini, in alcuni crostacei e pesci
(aragoste, sardine e salmone), nei legumi, nei broccoli, nelle uova e nelle
mandorle. Il fabbisogno giornaliero,
per l’adulto, è stimabile intorno agli
800-1000 mg. Per le donne overcinquanta può oscillare tra i 12001500 mg. Per le gestanti 1200 mg.
1 tazza Latte intero o scremato........300mg
1/2 tazza Formaggio cremoso............77mg
30 gr. Mozzarella...............................207mg
30 gr. Formaggio Svizzero.................272mg
1/2 tazza Ricotta..............................334mg
1/2 tazza Gelato.................................88mg
1 tazza Yogurt alla Frutta................343mg
1 tazza Yogurt intero o scremato.....415mg
1/2 tazza Budino al cioccolato........133mg
1 tazza Legumi...................................90mg
90 gr. Salmone, con la lisca...............180mg
90 gr. Sardine, con la lisca................325mg
90 gr. Gamberi....................................98mg
1/2tazzaCavolfiore,cotto................179mg
1/2 tazza Cavolo verde, cotto............90mg
1 tazza Broccoli..................................72mg
2
L o s Tudio di
r AdioLogiA A MATo
di s An M ArceLLino
La Società è nata nel 1983 come
piccola Struttura convenzionata per
l’erogazione di prestazioni sanitarie nel
campo della Diagnostica per Immagini.
Oggi svolge l’attività, arricchendo
la struttura di nuove metodiche
diagnostiche:
Tac,
Risonanza
Magnetica ed Ecografia e radiologia
digitale. La struttura, convenzionata
presso il S.S.N., rispetta ampiamente
i requisiti minimi richiesti ed effettua
mediamente oltre le 100 prestazioni
giornaliere divise per branca.
In particolare vengono eseguiti i
seguenti esami diagnostici:
• Tomografia computerizzata
multislice;
• Angio TC;
• Risonanza magnetica;
• AngioRM;
• Radiologia digitale;
• Ecografia (internistica,
ginecologica, osteoarticolare,
urologica); ecc.
• Ecocardiografia;
• Ecocolordoppler;
• Ecografia con contrasto;
• Elastosonografia.
Come attrezzature possiede n° 1 TC
multistrato, n°1 R.M. ad alto campo,
n°2 sale diagnostiche completamente
attrezzate per l’esecuzione di tutte
le tipologie di esami radiologici e n°3
sale ecografiche munite di ecografi di
ultima generazione Toshiba e Hitachi
installati nuovi nel 2007 e 2008,
un’apparecchiatura
per
eseguire
esami MOC-metodo DEXA. Lo Studio
di Radiologia Medica si avvale di
personale di provata esperienza e
competenza: lo staff è composto da
medici specialisti, tecnici di radiologia
medica e personale amministrativo ed
ausiliari. Al fine di ottenere un ulteriore
consolidamento strutturale, mirato
al raggiungimento dell’eccellenza
nei servizi offerti, a partire dal 2001,
l’Azienda ha operato una revisione
del sistema organizzativo interno,
implementando un Sistema di Gestione
per la Qualità conforme alla normativa
internazionale UNI EN ISO 9001:00.
info e prenotazioni:
tel. 081/890.93.00
tel./fax.081/812.34.54
T uMore deL TesTicoLo
Dott. Dino D’Andrea
Ecografia con doppler con integrazione
elastosonografica per la diagnosi
Secondo la rete
di
sorveglianza
epidemiologica
degli Stati Uniti,
negli ultimi 30
anni c’è stato un
aumento
della
frequenza
di
tumore testicolare di circa il 45%, ma
la mortalità è diminuita del 70%, a
testimonianza dei significativi progressi
raggiunti nella terapia di questo specifico
tumore: nel 1970, il 90% dei pazienti con
cancro testicolare moriva, mentre dagli
anni ‘90, grazie all’introduzione di nuovi
farmaci, la situazione si è invertita, e oggi
il 90% degli uomini con cancro diffuso
possono essere curati.
fattori di rischio e sintomi
Tra
questi,
il
principale
è
il
criptorchidismo, cioè la mancata discesa
nello scroto di uno dei testicoli che resta
nell’addome o nell’inguine.
Questa
condizione
aumenta
le
probabilità di trasformazione maligna
delle cellule fino a 40 volte rispetto alla
popolazione generale, con un rischio
variabile a seconda della sede del
criptorchidismo, più elevata elevata se
il testicolo è nell’addome e più bassa se
è nell’inguine; le probabilità si riducono
ulteriormente se l’anomalia viene corretta
chirurgicamente prima dei sei anni di età.
Un altro importante fattore di rischio è
la sindrome di Klinefelter, un difetto dei
cromosomi. Infine, gli uomini che hanno
avuto un tumore al testicolo hanno dal
2 al 5% di probabilità di sviluppare lo
stesso tumore nell’altro testicolo nei 25
anni successivi alla diagnosi.
Di solito il tumore esordisce con un
nodulo, un aumento di volume, un
gonfiore o un senso di pesantezza del
testicolo. Per questo è importante che
gli uomini imparino a fare l’autoesame
del testicolo (così come le donne fanno
l’autoesame del seno) palpando l’organo
di tanto in tanto per scoprire in tempo
eventuali anomalie.
Anche la brusca comparsa di un dolore
acuto al testicolo è tipico di questo
tumore, assieme a un rapido aumento
del volume che può essere provocato
da una emorragia all’interno del tumore.
Viceversa, anche il rimpicciolimento
del testicolo può essere un segnale di
esordio della malattia. Infine, è importante
che i genitori facciano controllare i
bambini dal pediatra di fiducia, poiché
una correzione dell’eventuale discesa
incompleta del testicolo entro il primo
anno di vita riduce il rischio di cancro e
facilita la diagnosi precoce del tumore.
La diagnosi del tumore viene effettuata
tramite una ecografia con Doppler con
integrazione elastosonografica.
L’Elastografia, che prevede l’ecografia
dello scroto e il dosaggio di alcuni
marcatori (alfa-fetoproteina e betaHCG), cioè sostanze presenti nel
sangue prodotte dalle cellule tumorali
o indotte dalla presenza del tumore, è
una nuova metodica, che si prefigge
di effettuare caratterizzazione tessutale,
è quindi corretto parlare di una vera e
propria innovazione diagnostica. Questa
metodica sfrutta due nozioni basilari da
un punto di vista clinico: l’esistenza di
significative differenze nelle proprietà
meccaniche delle varie componenti
tessutali ed il cambiamento della rigidità
del tessuto, presente in numerose
patologie, che è elemento importante
per la rilevazione e la caratterizzazione di
una lesione.
La differenziazione dei tessuti viene poi
rappresentata per mezzo di di diversi
colori, che rappresentano la differente
elasticità delle strutture sotto analisi;
a tale scopo, utilizzando la sonda
ecografica, si applica una pressione
assiale ai tessuti, come per eseguire
una palpazione. Questa nuova metodica
integrativa dell’esame ecografico con
Doppler consente la diagnosi precoce di
piccoli tumori testicolari, permettendo una
corretta valutazione e differenziazione
dalle infiammazioni croniche.
tumore a cellule germinali
3
d i e TA i p o s o d i c A p e r L A s A L u T e
e iL Benessere
L’eccesso di sodio è tra le principali cause dell’ipertensione, della cellulite e delle adiposità localizzate. Esistono alimenti ricchissimi di questa sostanza che dovrebbero essere
quindi consumati raramente: i salumi, su tutti. Il principale segreto per una cucina iposodica “con gusto” consiste nell’esaltare la naturale sapidità dei cibi combinandoli con ingredienti o aromi a base di sostanze aspre o amare o con spezie leggermente piccanti.
I pomodori, ad esempio, con la loro componente acidula sono eccellenti per insaporire
preparazioni in umido quali spezzatini o brasati. Una piccola quantità di limone renderà
più grata un’insalata o della carne ai ferri. L’aceto di vino o l’aceto balsamico aggiungeranno sapore alle verdure lessate o in umido. Eccovi quindi di seguito delle facilissime
ricette gustose, ma soprattutto salutari per il nostro organismo.
• minestrone di ceci e spinaci
Ingredienti per porzione: 100g di ceci secchi, 100g di
spinaci, 1 spicchio d’aglio, olio extravergine Lascia
a mollo i ceci per una notte. Scalda l’olio con l’aglio;
elimina l’aglio e aggiungi i ceci, falli insaporire e poi
aggiungi gli spinaci. Aggiungi dell’acqua e lascia sbbollire per un’ora. Con il frullatore ad immersione riduci in purè un quarto del contenuto. Servi ponendo
sul fondo del piatto una fetta di pane integrale tostato,ecompletaconunfilod’olioextravergine.
• m e L a n z a n e c o n fa r r o
Ingredienti per 2 persone: 2 melenzane, 200 gr.
di farro, 1 peperone, 2 pomodori, basilico, olio
extravergine. Cuoci il farro per almeno 30 minuti, cucina al vapore con la cipolla il peperone
ed i pomodori. Dividi le melanzane in due metà
e riempila con il farro e le verdure. Inforna a 180
gradi per circa 30 minuti.
• stuzzichini di carne o pesce
Cuoci i tranci di pesce o le fette di tacchino nel forno o
sulla piastra. Una volta freddi, condiscili con una salsina preparata con olio, limone, prezzemolo e cipolla.
• fettuccine ai finocchi e Gamberetti
Cuoci la zucca nel forno ed i finocchi in padella,
che vanno fatti brasare tagliati a julienne, a fuoco
lento con dell’olio extravergine ed una presina di
aromi;afinecotturadeifinocchiaggiungiigamberi
apezzettiefallicuocereunminuto.Finisciifinocchi con una spruzzata di succo di limone. Cuoci le
fettuccine, una volta scolate, condisci con un filo
d’olio extravergine e una noce di burro, metti sul
fondodelpiattoifinocchiconigamberi,edisponi
sopralefettuccineunfilod’olio.
i L c enTro s ALus
di f rignAno
Il centro Salus, accreditato con S.S.N è
una struttura che opera dal 1997, principalmente nel settore della riabilitazione
dibambiniedadulticonhandicapfisici,
motori, neuromotori e sensoriali, fornendoancheprestazioniditerapiafisicaper
patologie complesse. Il centro adotta
una struttura organizzativa funzionale
dove le prestazioni vengono erogate
in locali adeguati con attrezzature appropriate, dove svolgono la loro attività
terapisti della riabilitazione, logopedisti,
psicomotricisti e psicologi-psicoterapeutici di provata esperienza.
Il centro Salus eroga diversi tipi di prestazione:
fisiokinesiterapia che riguarda in particolare le terapie strumentali e manuali;
neuropsicomotricità che si occupa in
prevalenza del recupero di patologie
neuropsichiatriche di origine lesionale,
di disturbi dell’apprendimento;
Logopedia che si occupa dei disturbi
del linguaggio, della comunicazione e
dell’apprendimento;
terapia psicologica e di sostegno
per la risoluzione delle patologie legate
alla distorsione della sfera psico-affettiva o affettiva relazionale dell’infanzia e
dell’adolescenza. Il paziente può accedere ai trattamenti riabilitativi in regime
di accreditamento previa prescrizione
specialistica del medico prescrittore
dell’Asl. Il centro si propone di adottare i principi richiamati nella direttiva del
Consiglio dei Ministri del 27/01/1994
e quindi l’uguaglianza e l’imparzialità: l’erogazione delle prestazioni deve
essere uguale per tutti; la continuità; i
servizi devono essere erogati con regolarità;l’efficienzael’efficacianelsenso
che gli utenti hanno il diritto di
avere prestazioni efficaci che
determino riscontri positivi
sulla salute.
4
L’ u r o - T C p e r la d i a g n o s i d e ll e n e o p la s i e
r e n o - v e s c i c al i Dott. Dino D’Andrea
L’ematuria rappresenta spesso l’unico sintomo delle neoplasie
renali e della vescica, presente nell’80% dei casi. L’ematuria
macroscopica (sangue nelle urine) è in rapporto alla minzione
prevalentemente terminale; può essere totale od iniziale,
qualora la malattia si manifesti nelle localizzazioni pericervicali
della vescica. L’intensità è variabile; può presentarsi in
modo monosintomatico o associata a disuria, pollachiuria,
stranguria e ritenzione; tali sintomi di accompagnamento sono
prevalentemente provocati da coaguli endovescicali. Da tale
quadro polimorfo consegue la necessità di indagare in modo
esaustivo tutti gli episodi di ematuria macroscopica. L’ematuria
microscopica, rilevabile esclusivamente con esami di laboratorio
e presente almeno saltuariamente in tutte le neoplasie vescicali
è, peraltro, un’alterazione comune ad altri quadri patologici.
È necessario indagare questa situazione nei gruppi di individui a
rischio per età, abitudini di vita o attività lavorativa, escluse altre
motivazioni patologiche.
Altri sintomi sono legati alla sede di insorgenza.
Nelle neoplasie a sede trigonale con coinvolgimento degli osti
ureterali, in caso di ostruzione acuta, si possono manifestare
quadri di colica renale o, nelle ostruzioni a più lento esordio,
dolori gravativi a livello lombare; nelle sedi pericervicali, oltre
a possibili ematurie macroscopiche iniziali, anche disuria con
ritenzioni complete d’urina. Un quadro particolare è fornito
dai carcinomi in situ, che spesso esordiscono esclusivamente
con sintomatologia irritativa simil-cistitica (disuria, stranguria,
pollachiuria).
Esistono, più raramente, sintomi legati al grado di progressione
della malattia, ovvero infiltrazione degli organi viciniori, prostata,
retto e vagina o provocati da localizzazioni a distanza, linfonodali,
polmonari, ossee ed epatiche. Gli esami diagnostici procedono
dai meno invasivi ai più invasivi. Il rilievo di sospetta neoplasia
vescicale si effettua solitamente con l’ecografia sovrapubica;
la diagnosi di certezza è comunque istologica. Si ritiene che,
in soggetto con ematuria macroscopica monosintomatica,
l’ecografia abbia un’accuratezza complessiva, nel rilievo di
lesione neoplastica della vescica, compresa tra l’80 ed il
95% con elevata specificità. Le apparecchiature ecografiche
attualmente sul mercato sono in genere tecnologicamente
adeguate per lo studio della patologia vescicale. Il corretto grado
di replezione vescicale al momento dell’esame è fondamentale:
infatti, mentre è risaputo che un basso grado di replezione
impedisce un buono studio dell’organo, non a tutti è noto che
A
cosa serve ?
La uroTC è una metodica di studio che
sostituisce a tutti gli effetti il vecchio
esame urografico ed ha un posto
importante nello studio delle neoplasie
uroteliali.
Consiste nell’esecuzione di un normale
esame TC dell’addome secondo il
protocollo per le neoplasie vescicali,
cioè sfruttando la fase precoce di
impregnazione per lo studio della vescica
una replezione eccessiva
può comportare errori nel
rilievo di lesione, in parte
per il disagio da parte
del soggetto esaminato,
ma soprattutto per la
difficoltà ad esplorare
tutta la parete vescicale
e per la possibilità che
forme
neoplastiche
scarsamente aggettanti
risultino “spianate” dalla
pressione endovescicale.
In tal caso è opportuno
eseguire l’esame a diversi
gradi di replezione,
mediante
progressivo
svuotamento.
Esistono inoltre delle sedi in cui il rilievo di lesione può essere
difficoltoso, cioè a livello della cupola e, in alcuni soggetti obesi e
con addome prominente, le pareti laterali. Nei soggetti con grossi
noduli di ipertrofia aggettante in vescica, possono essere di
rilievo problematico le lesioni del basso-fondo vescicale e quelle
localizzate sulla mucosa sollevata dai noduli di ipertrofia i quali se
a morfologia irregolare possono essere confusi con aggetto da
forma uroteliale.
A fronte di un motivato sospetto clinico (macroematuria
monosintomatica e/o citologia positiva) ed ecografia negativa,
solitamente l’approfondimento diagnostico è costituito dalla TC.
La Tomografia Computerizzata Multislices permette uno studio
panoramico e multiplanare dei reni e della vescica, mediante
l’utilizzo del mezzo di contrasto endovenoso, per mezzo del
quale si possono rilevare neoplasie anche di dimensioni
estremamente piccole, a patto che si eseguano sulla vescica
scansioni estremamente precoci, cioè tipiche della fase arteriosa
(circa 60 secondi dall’iniezione).
È opportuno dunque predisporre di protocolli TC che prevedano
l’acquisizione della vescica nelle fasi precoci dell’iniezione
del mezzo di contrasto. La TC permette inoltre di eseguire
rapidamente esami diagnostici per lo studio della parete vescicale
e delle cavità renali, di ottenere ricostruzioni multiplanari in
post-processing e di studiare contemporaneamente l’intera via
escretrice.
(e successivamente utilizzare la fase di
eliminazione che in condizioni normali
avviene dai 5 ai 10 minuti dopo l’iniezione
del mezzo di contrasto per ottenere un
esame urografico convenzionale, la
cosiddetta IVP, intravenous pielography o
pielografia di eliminazione).
L’esame urografico convenzionale della
fase tardiva della TC può essere eseguito
spostando il paziente su un apparecchio
radiologico convenzionale oppure nella
tecnologia multidetettore, sfruttando la
possibilità delle ricostruzioni elettroniche
multiplanari in grado di dare un risultato
iconografico del tutto sovrapponibile
all’esame urografico.
Le caratteristiche dell’esame TC condotto
con apparecchiature multidetettore
consentono, oltre alla ricostruzione
elettronica multiplanare, anche altri tipi
di studio qualora si possegga il software
adeguato.
5
M al di schiena , attenzione alla postura
La colonna vertebrale
NO
si
• La colonna vertebrale presenta tre curve naturali (lordosi cervicale, cifosi
toracica e lordosi lombare). Una corretta postura deve seguire le naturali
curve della colonna, per evitare di caricare in maniera scorretta i muscoli.
• Occorre fare attenzione che la posizione sia corretta, sia in piedi che in
posizione seduta: non bisogna curvare le spalle per evitare la riduzione
dell’elasticità dei muscoli toracici, né ritrarle eccessivamente per evitare la
sporgenza dell’addome.
Esercizi per la schiena
• Disteso sulla schiena, con ginocchia piegate e pianta dei piedi appoggiata a terra, tirare indietro un
ginocchio aiutandosi con entrambe le mani, fino al contatto con il torace. Mantenere la posizione per
30 secondi. Ritornare alla posizione iniziale e ripetere l’esercizio con l’altro ginocchio.
• Poggiato su mani e ginocchia, incurvare la schiena portando l’addome lentamente verso il pavimento;
inarcare poi la schiena come a spingere l’addome verso il soffitto.
S o ll e va r e c o r r e t ta m e n t e i p e s i
• Per sollevare un oggetto pesante, è necessario poggiare un ginocchio sul pavimento, mantenere il corpo vicino all’oggetto, poggiare il
peso sull’altro ginocchio ed alzarsi utilizzando i
muscoli delle gambe
• Una diversa soluzione prevede la posizione
accovacciata con i piedi paralleli, con l’oggetto
S e d e r s i c o r r e t ta m e n t e a ll a s c r i va n i a
• Tenere la colonna vertebrale eretta e a con-
da sollevare posto fra le ginocchia ed alzarsi
utilizzando i muscoli delle gambe
tatto completo con lo schienale
• Poggiare i piedi su una superficie piana,
con l’ausilio di un poggiapiedi
• Poggiare i polsi su superfici smussate,
per evitare il contatto ripetuto con angoli
I l C e n t r o C D M di M o n d r a g o n e
La struttura, presente sul territorio
da oltre 30 anni, è convenzionata
con il servizio sanitario nazionale
(S.S.N.) per l’erogazione di
prestazioni sanitarie nel campo della
diagnostica per immagini.
Nel corso degli anni la struttura si
è ampliata effettuando oltre agli
esami radiologici anche prestazioni
ecografiche.
Presso la struttura si eseguono i
seguenti esami:
• Radiologia
• Mammografia
• Ecografia (internistica, ostetrica,
delle anche, della prostata,
muscolotendinea, ecc.)
• Ecocardiografia
• Ecocolordoppler
via
Venezia, 132 - Mondragone
0823/972102
i n f o e p r e n o ta z i o n i :
6
L a R isonanza
M agnetica in
M edicina dello
S port Dott. Marcello Zappia
Negli ultimi anni,
con i progressi effettuati in
medicina dello
sport, si è sviluppata la necessità
di ottenere diagnosi sempre più
precise al fine di
attuare una corretta scelta terapeutica
e ridurre al minimo i tempi di recupero
dell’atleta.
Fino agli inizi degli anni ‘80 la medicina
disponeva di poche possibilità per lo
studio delle strutture muscolo-scheletriche e l’intervento chirurgico rappresentava l’unica modalità per la visualizzazione diretta delle conseguenze del
trauma sportivo. Oggi, invece, la RM
rende possibile la diagnosi specifica e
non invasiva delle lesioni causate dal
trauma o dal gesto atletico, attraverso la valutazione diretta di menischi,
legamenti, tendini, cartilagine, ossa,
muscoli etc. Rispetto ad altre tecniche, la Risonanza Magnetica presenta
un’accuratezza diagnostica più elevata e rende possibile il riconoscimento
di minime alterazioni come “fratture da
stress”, lesioni cartilaginee o come le
modificazioni molecolari degli ematomi
muscolari. Pertanto questa metodica
risulta di notevole aiuto sia al medico
sportivo nella valutazione dei tempi
di recupero, evitando eventuali danni
provocati dal prematuro ritorno all’allenamento, sia al chirurgo, fornendo
informazioni di sede, tipo e grado della
lesione ed evidenziando eventuali lesioni secondarie. La RM, inoltre, non
utilizza radiazioni ionizzanti, fattore
che contribuisce a conferire a questa
metodica il ruolo di “gold standard” per
la diagnosi di gran parte delle patologie medico-sportive.
R isonanza M agnetica
La Risonanza Magnetica è una moderna
tecnica diagnostica che permette di ottenere immagini dettagliate del corpo umano,
mediante l’uso di un campo magnetico e di
radiofrequenze, senza l’impiego di raggi X.
È un’indagine sicura e del tutto innocua per
l’organismo umano. L’assenza di radiazioni
ionizzanti, infatti, la rende particolarmente
adatta anche per la ripetizione di esami a
breve distanza di tempo. Grazie alla sua es-
L a V i d e o f l u o r o s c o p i a n e ll o
s t u d i o d e lla d i s f a g i a
La deglutizione è un meccanismo fisiologico complesso, durante il quale il bolo
alimentare transita dalla bocca al canale digestivo attraverso la via aero-digestiva
superiore ed in particolare attraverso il faringe. La deglutizione viene generalmente
distinta in tre fasi, delle quali la fase orale
è sottoposta al controllo volontario, mentre
le fasi faringea ed esofagea sono involontarie. La disfagia è un sintomo sotteso da
differenti quadri patologici, in cui si verifica un’alterazione del meccanismo deglutitorio, che può estrinsecarsi a vari livelli. I
quadri disfagici vengono catalogati in relazione al livello in cui si verifica l’alterazione funzionale, così da distinguere disfagie
orofaringee e disfagie faringoesofagee.
La differenziazione del livello anatomico
della disfagia non riveste una semplice
categorizzazione, ma è indispensabile in
quanto alla diversità di presentazione clinica corrisponde un differente approccio metodologico diagnostico, e ad una precisa
definizione del substrato anatomo-funzionale responsabile del sintomo, corrisponde
un diverso approccio terapeutico.
I pazienti affetti da disfagia orofaringea si
presentano all’osservazione clinica con
sintomi caratterizzati da difficoltà nella fase
iniziale della deglutizione, tosse, senso di
soffocamento legato alla aspirazione di
materiale alimentare nelle vie aeree, rigurgito nasale e scialorrea. Quando invece il
problema anatomo-funzionale si localizza
in sedi più distali, disfagia faringo-esofagea, il paziente avverte difficoltà nella fase
trema precisione diagnostica e all’assenza
di effetti collaterali, si è conquistata un ruolo
di primaria importanza nella diagnosi di
condizioni patologiche che interessano organi e tessuti del corpo.
È utile nell’ottenere immagini dettagliate
del cervello e della colonna vertebrale, riesce a fornire ottime informazioni anche in
campo traumatologico, oncologico, ortopedico, cardiologico e gastroenterologico.
Non sono necessarie preparazioni particolari per l’esame base o per la somministra-
Dott. Alfonso Reginelli
terminale della deglutizione con sensazione di cibo arrestato
nella parte bassa del
faringe o nel torace,
dolore retrosternale,
odinofagia, pirosi. Il
corretto
inquadramento diagnostico della disfagia e dei rispettivi aspetti eziopatogenetici necessita
di un approccio multidisciplinare in cui è
indispensabile una stretta sinergia tra radiologo, gastroenterologo, logopedista e,
in casi particolarmente complessi, neurologo, otorinolaringoiatra, geriatra o pediatra.
La diagnostica strumentale della disfagia si
avvale di differenti tecniche di studio sia di
tipo morfologico che funzionale, tra cui si
annoverano la Videofluoroscopia, la Videoendoscopia, l’Ultrasonografia, la Manometria e l’Elettromiografia.
La Videofluoroscopia è una variante del
bolo di bario che fornisce un’analisi videoregistrata di tutte le fasi del processo di
deglutizione, utilizzando cibi di diversa
consistenza. È particolarmente indicata
per l’identificazione della fisiopatologia dei
disturbi della deglutizione, in particolare
delle anomalie della cavità orale e dell’esofago, nonché per l’individuazione e il trattamento dell’aspirazione. Alcuni studi basati
sul confronto tra la videofluoroscopia e gli
esami clinici al letto del paziente effettuati
da patologi del linguaggio, dimostrano che
durante gli esami clinici persino i professionisti più esperti spesso non riescono a
rilevare l’aspirazione in un ampio numero
di pazienti.
Le informazioni ottenute dalla valutazione
clinica costituiscono la guida alle scelte terapeutiche rieducative, come adattamenti
dietetici e tecniche riabilitative logopediche
dirette ed indirette, necessitano però di verifica attenta e nel tempo tramite indagini di
tipo strumentale.
zione endovenosa di mezzo di contrasto.
L’indagine ha una durata variabile; mediamente la permanenza all’interno della macchina è di circa 20-30 minuti.
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L’ i m p o r ta n z a d e lla d i a g n o s i p r e c o c e n e l
r i ta r d o p s i c o m o t o r i o
Dott. Aniello De Vito
Le malattie genetiche sono causate da anomalie quantitative e/o
qualitative del patrimonio genico, iniziano all’epoca del concepimento e sono presenti, anche se spesso non evidenti, alla nascita.
Le anomalie del genoma determinano a livello biochimico un’alterata concentrazione di enzimi con conseguente disfunzione di vie
metaboliche, proteine di membrana e varie funzioni cellulari. Tutto questo può determinare, già durante la gravidanza, un ritardo
di accrescimento di alcuni distretti rispetto ad altri con disarmonie
di sviluppo e dismorfie. L’insieme dei segni dismorfici costituisce
spesso un pattern caratteristico che rende il neonato somigliante
a soggetti con la stessa anomalia piuttosto che ai suoi familiari, e
può far sospettare una malattia genetica. Le patologie genetiche
possono colpire ogni organo ed apparato. Il più colpito è il sistema nervoso centrale, quasi sempre interessato nelle malattie
cromosomiche e coinvolto in circa 1/3 in quelle monogeniche.I
disturbi mentali risultano dall’anomalia metabolica che altera con
diversi processi lo sviluppo cerebrale e soprattutto la mielinogenesi e la formazione delle connessioni sinaptiche. Il deficit mentale può essere di vario grado ed associarsi a disturbi del comportamento o a particolari atteggiamenti psichici, possono riscontrarsi
anomalie cromosomiche nel 10-30% con maggiore frequenza di
trisomia 21 e X fragile. Per molte di queste malattie sono state
individuate analisi biochimiche che permettono di effettuare uno
screening neonatale. Più frequentemente si praticano quelle per
la Fenilchetonuria, la galattosemia, la malattia da sciroppo d’acero, l’omocistinuria, e l’ipotiroidismo congenito. Gli scopi di uno
screening sono primari (prevenire i danni irreversibili), secondari
(evitare danni ulteriori), terziari (consulenza genetica per evitarne
altre). Alla nascita i sintomi clinici aspecifici che fanno sospettare
un’anomalia cromosomica sono: deficit di accrescimento pre e
post natale, dismorfie e anomalie dei dermatoglifi, danni neurologici, etc. In molti casi la tempestività della diagnosi permette un
intervento terapeutico efficace. Nei primi anni di vita molte malattie genetiche si manifestano con un generico ed aspecifico ritardo
di sviluppo psicomotorio ed in seguito si organizza nella forma
nosograficamente ben definita, il ritardo mentale. Chi lavora nella
riabilitazione, conoscendo l’evoluzione e la prognosi, può stilare
un adeguato programma riabilitativo a lungo termine, preparando
anche la famiglia all’accettazione della perdita.
Modello Operativo
Il pediatra deve avere il ruolo di medico della salute del bambino
(deve cioè verificare che il piccolo sia in buona salute e non solo
curare la malattia), intesa nel suo insieme. Deve quindi verificare
anche lo sviluppo neuromotorio e psicointellettivo del bambino,
nell’ambito dei periodici bilanci di salute, utilizzando mezzi idonei
ad effettuare uno screening rapido ma significativo (termometro
delle mamme). La mielinizzazione e lo sviluppo cerebrale del
neonato avviene in modo imponente in epoca fetale e nei primi
3 – 4 mesi, poi decresce fino alla fine del primo anno ed oltre
tale età si nota un grande calo di “produzione” di mielinizzazione
cerebrale. Fondamentali, quindi i primi tre mesi di vita, in caso di
sofferenza o danno cerebrale, per riordinare lo sviluppo di quanto
fosse già presente al momento del danno e per ordinare correttamente quanto dello sviluppo è ancora in via di formazione. Si
può dire che una corretta riabilitazione è in grado di modellare lo
sviluppo cerebrale attraverso un’esperienza guidata positiva del
bambino fino alla normalità delle risposte neuro e psicomotorie
secondo i parametri fisiologici noti (anche se molto variabili da
caso a caso, ma sempre però ben distinti dai patologici), quindi
la necessità di un intervento precoce ed adeguato per evitare la
“mal-informazione dal proprio corpo e dalla propria esperienza!”.
La terapia psicomotoria può essere un valido supporto per bambini che presentino difficoltà nello sviluppo affettivo-relazionale e
motorio o nel comportamento. L’obiettivo è quello di instaurare, o
restaurare, la comunicazione e l’identità del bambino favorendone così un maggiore benessere. Viene utilizzata ad esempio in
caso di ritardo dello sviluppo psicomotorio, inibizione, iperattività,
disturbo generalizzato dello sviluppo (psicosi, autismo,…), disturbo dell’attenzione, ADHD, disturbo relazionale e delle condotte
sociali, disturbo d’ansia generalizzato, disturbo dell’umore. L’intervento terapeutico prende l’avvio da ciò che il bambino è, dalle
sue possibilità limitate, di comunicare e di affermarsi; il movimento, liberato in un contesto spaziale e relazionale rassicurante,
permette al bambino di appropriarsi di una dimensione di piacere
che favorisce l’integrazione di un’immagine positiva di sé e lo aiuta ad aprirsi alla comunicazione con il mondo esterno.
C h i p u ò b e n e f i c i a r e d e ll a
terapia psicomotoria?
La Terapia psicomotoria si rivolge ai bambini che presentano:
• disturbi nello sviluppo motorio (per esempio nella motricità
globale e fine, di postura, del tono muscolare…);
• disturbi nel comportamento di gioco e di lavoro (per esempio nella spinta motivazionale, di attenzione e concentrazione, di costanza…);
• disturbi nelle funzioni percettive (per esempio nell’assimilazione ed elaborazione delle informazioni percettive…);
• disturbi nello sviluppo psico-sociale (per esempio mancanza di fiducia in se stessi, nelle capacità di autovalutazione,
nell’autonomia, nelle capacità d’iniziativa propria, nelle capacità di autocontrollo, nelle capacità di relazionarsi, nelle
competenze sociali…);
• disturbi e problemi nell’ambito sociale (per esempio alla
scuola dell’infanzia, alla scuola elementare, per cambiamenti nella struttura familiare, per isolamento, per abbandono e trascuratezza…);
• altri disturbi dello sviluppo.
d A n ApoLi :
Raggiungere l’A1 Napoli-Roma, direzione Roma.
Dopo 10 km prendere l’uscita Acerra-Afragola direzione
Afragola. Seguire il cartello Giugliano-Lago Patria dopo 8 km
prendere l’uscita Caserta SS265.
Proseguire per Caserta, uscire ad Aversa nord, svoltare
a sinistra proseguire per circa 1 Km, al semaforo svoltare
a destra per via Ex-Alifana, continuare per 200 metri,
all’incrocio svoltare a sinistra in via Matteotti dove è situato
il centro di Radiologia Amato o a destra dove è situato il
Centro Salus.
d A c AserTA ss265:
Uscire ad Aversa Nord svoltare a sinistra, proseguire per
circa 1Km, al semaforo svoltare a destra per via Ex-Alifana,
continuare per 200 metri, all’incrocio svoltare a sinistra in
via Matteotti dove è situato il centro di Radiologia Amato o a
destra dove è situato il Centro Salus.
d ALLA n oLA -v iLLA L iTerno :
Uscire a Giugliano-Marcianise direzione Giugliano proseguire
fino ad Aversa nord svoltare a sinistra, proseguire per circa
1Km, al semaforo svoltare a destra per via Ex-Alifana,
continuare per 200 metri, all’incrocio svoltare a sinistra in
via Matteotti dove è situato il centro di Radiologia Amato o a
destra dove è situato il Centro Salus.
Direttore Editoriale
avv. agostino basco
L o s Tudio di r AdioLogiA M edicA A MATo svoLge
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Direttore responsabile
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Comitatoscientifico
dott. alfredo d’andrea
dott. marcello zappia
Foto di
edoardo ciardiello
Redazione
via G. matteotti, 82
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