n. Lrc. 110962 A nno n uMero iv 2 diceMBre 2009 n. Lrc. 121121 inforMA n. Lrc. 121122 om aG sALuTe Gio AZIENDA CERTIFICATA ISO 9001:00 Periodico di informazione medico-scientifica dello Studio di Radiologia Medica Amato s.r.l. d i e TA , v i TA M i n e e g i n n A s T i c A c o n T r o L e ossA frAgiLi C irca 75 milioni di persone in Europa, Stati Uniti e Giappone sono malate di osteoporosi. Una malattia che colpisce le donne over-cinquanta ma non risparmia gli uomini, ed è subdola perché non dà segnali evidenti, se non alla prima frattura quando è già troppo tardi. Per questo il ruolo della prevenzione, sin da giovanissimi, è fondamentale. Il patrimonio di calcio delle nostre ossa, infatti, va costruito sin da bambini, anche perché il picco di massa ossea si ottiene entro i 20-25 anni. Tre i cardini della prevenzione: alimentazione corretta con l’apporto indicato di calcio per ogni fascia della vita, attività fisica costante, livello ottimale di vitamina D. E’ fondamentale un buon apporto di calcio, e le fonti privilegiate sono latte, yogurt e formaggi, e acque ricche di calcio. Con un suggerimento in più per gli adulti: scegliere latte o yogurt scremati per evitare di ingrassare, e limitare fumo, alcool e caffeina, nemici dell’osso. Molto importante anche l’attività fisica, purchè i n Q uesTo n uMero : pAg. 2: pAg. 3: pAg. 4: pAg. 5: pAg. 7: sia regolare. Basta una bella camminata di mezz’ora 4-5 volte alla settimana. In ultimo, la vitamina D che si forma per azione della luce del sole. E’ sufficiente esporre quotidianamente alla luce del sole pochi centimetri quadrati di pelle. Particolare attenzione va posta durante la gravidanza e l’allattamento, quando le esigenze di calcio sono aumentate per far fronte alle t s necessità del nascituro ir h n e del lattante, per cui questo e i m a calcio va rimpiazzato con una dieta d adeguata. La moc (mineralometria ossea computerizzata) è l’esame diagnostico più rilevante per quantificare in modo accurato e preciso la massa ossea e predire quindi il rischio di frattura; non è invasivo e rappresenta, oggi, la metodica più autorevole nella diagnosi dell’osteoporosi, associando una ridottissima dose di radiazione ad una eccellente documentazione della regione in esame con una notevole rapidità d’indagine. Tumore del testicolo: ecografia ed elastosonografia per la diagnosi Dieta a basso contenuto di sale per la salute e il benessere L’Uro-TC per la diagnosi delle neoplasie vescicali Mal di schiena, attenzione alla postura La videofluoroscopia nello studio del paziente disfagico alimenti ricchi di calcio Il calcio è contenuto soprattutto nei latticini, in alcuni crostacei e pesci (aragoste, sardine e salmone), nei legumi, nei broccoli, nelle uova e nelle mandorle. Il fabbisogno giornaliero, per l’adulto, è stimabile intorno agli 800-1000 mg. Per le donne overcinquanta può oscillare tra i 12001500 mg. Per le gestanti 1200 mg. 1 tazza Latte intero o scremato........300mg 1/2 tazza Formaggio cremoso............77mg 30 gr. Mozzarella...............................207mg 30 gr. Formaggio Svizzero.................272mg 1/2 tazza Ricotta..............................334mg 1/2 tazza Gelato.................................88mg 1 tazza Yogurt alla Frutta................343mg 1 tazza Yogurt intero o scremato.....415mg 1/2 tazza Budino al cioccolato........133mg 1 tazza Legumi...................................90mg 90 gr. Salmone, con la lisca...............180mg 90 gr. Sardine, con la lisca................325mg 90 gr. Gamberi....................................98mg 1/2tazzaCavolfiore,cotto................179mg 1/2 tazza Cavolo verde, cotto............90mg 1 tazza Broccoli..................................72mg 2 L o s Tudio di r AdioLogiA A MATo di s An M ArceLLino La Società è nata nel 1983 come piccola Struttura convenzionata per l’erogazione di prestazioni sanitarie nel campo della Diagnostica per Immagini. Oggi svolge l’attività, arricchendo la struttura di nuove metodiche diagnostiche: Tac, Risonanza Magnetica ed Ecografia e radiologia digitale. La struttura, convenzionata presso il S.S.N., rispetta ampiamente i requisiti minimi richiesti ed effettua mediamente oltre le 100 prestazioni giornaliere divise per branca. In particolare vengono eseguiti i seguenti esami diagnostici: • Tomografia computerizzata multislice; • Angio TC; • Risonanza magnetica; • AngioRM; • Radiologia digitale; • Ecografia (internistica, ginecologica, osteoarticolare, urologica); ecc. • Ecocardiografia; • Ecocolordoppler; • Ecografia con contrasto; • Elastosonografia. Come attrezzature possiede n° 1 TC multistrato, n°1 R.M. ad alto campo, n°2 sale diagnostiche completamente attrezzate per l’esecuzione di tutte le tipologie di esami radiologici e n°3 sale ecografiche munite di ecografi di ultima generazione Toshiba e Hitachi installati nuovi nel 2007 e 2008, un’apparecchiatura per eseguire esami MOC-metodo DEXA. Lo Studio di Radiologia Medica si avvale di personale di provata esperienza e competenza: lo staff è composto da medici specialisti, tecnici di radiologia medica e personale amministrativo ed ausiliari. Al fine di ottenere un ulteriore consolidamento strutturale, mirato al raggiungimento dell’eccellenza nei servizi offerti, a partire dal 2001, l’Azienda ha operato una revisione del sistema organizzativo interno, implementando un Sistema di Gestione per la Qualità conforme alla normativa internazionale UNI EN ISO 9001:00. info e prenotazioni: tel. 081/890.93.00 tel./fax.081/812.34.54 T uMore deL TesTicoLo Dott. Dino D’Andrea Ecografia con doppler con integrazione elastosonografica per la diagnosi Secondo la rete di sorveglianza epidemiologica degli Stati Uniti, negli ultimi 30 anni c’è stato un aumento della frequenza di tumore testicolare di circa il 45%, ma la mortalità è diminuita del 70%, a testimonianza dei significativi progressi raggiunti nella terapia di questo specifico tumore: nel 1970, il 90% dei pazienti con cancro testicolare moriva, mentre dagli anni ‘90, grazie all’introduzione di nuovi farmaci, la situazione si è invertita, e oggi il 90% degli uomini con cancro diffuso possono essere curati. fattori di rischio e sintomi Tra questi, il principale è il criptorchidismo, cioè la mancata discesa nello scroto di uno dei testicoli che resta nell’addome o nell’inguine. Questa condizione aumenta le probabilità di trasformazione maligna delle cellule fino a 40 volte rispetto alla popolazione generale, con un rischio variabile a seconda della sede del criptorchidismo, più elevata elevata se il testicolo è nell’addome e più bassa se è nell’inguine; le probabilità si riducono ulteriormente se l’anomalia viene corretta chirurgicamente prima dei sei anni di età. Un altro importante fattore di rischio è la sindrome di Klinefelter, un difetto dei cromosomi. Infine, gli uomini che hanno avuto un tumore al testicolo hanno dal 2 al 5% di probabilità di sviluppare lo stesso tumore nell’altro testicolo nei 25 anni successivi alla diagnosi. Di solito il tumore esordisce con un nodulo, un aumento di volume, un gonfiore o un senso di pesantezza del testicolo. Per questo è importante che gli uomini imparino a fare l’autoesame del testicolo (così come le donne fanno l’autoesame del seno) palpando l’organo di tanto in tanto per scoprire in tempo eventuali anomalie. Anche la brusca comparsa di un dolore acuto al testicolo è tipico di questo tumore, assieme a un rapido aumento del volume che può essere provocato da una emorragia all’interno del tumore. Viceversa, anche il rimpicciolimento del testicolo può essere un segnale di esordio della malattia. Infine, è importante che i genitori facciano controllare i bambini dal pediatra di fiducia, poiché una correzione dell’eventuale discesa incompleta del testicolo entro il primo anno di vita riduce il rischio di cancro e facilita la diagnosi precoce del tumore. La diagnosi del tumore viene effettuata tramite una ecografia con Doppler con integrazione elastosonografica. L’Elastografia, che prevede l’ecografia dello scroto e il dosaggio di alcuni marcatori (alfa-fetoproteina e betaHCG), cioè sostanze presenti nel sangue prodotte dalle cellule tumorali o indotte dalla presenza del tumore, è una nuova metodica, che si prefigge di effettuare caratterizzazione tessutale, è quindi corretto parlare di una vera e propria innovazione diagnostica. Questa metodica sfrutta due nozioni basilari da un punto di vista clinico: l’esistenza di significative differenze nelle proprietà meccaniche delle varie componenti tessutali ed il cambiamento della rigidità del tessuto, presente in numerose patologie, che è elemento importante per la rilevazione e la caratterizzazione di una lesione. La differenziazione dei tessuti viene poi rappresentata per mezzo di di diversi colori, che rappresentano la differente elasticità delle strutture sotto analisi; a tale scopo, utilizzando la sonda ecografica, si applica una pressione assiale ai tessuti, come per eseguire una palpazione. Questa nuova metodica integrativa dell’esame ecografico con Doppler consente la diagnosi precoce di piccoli tumori testicolari, permettendo una corretta valutazione e differenziazione dalle infiammazioni croniche. tumore a cellule germinali 3 d i e TA i p o s o d i c A p e r L A s A L u T e e iL Benessere L’eccesso di sodio è tra le principali cause dell’ipertensione, della cellulite e delle adiposità localizzate. Esistono alimenti ricchissimi di questa sostanza che dovrebbero essere quindi consumati raramente: i salumi, su tutti. Il principale segreto per una cucina iposodica “con gusto” consiste nell’esaltare la naturale sapidità dei cibi combinandoli con ingredienti o aromi a base di sostanze aspre o amare o con spezie leggermente piccanti. I pomodori, ad esempio, con la loro componente acidula sono eccellenti per insaporire preparazioni in umido quali spezzatini o brasati. Una piccola quantità di limone renderà più grata un’insalata o della carne ai ferri. L’aceto di vino o l’aceto balsamico aggiungeranno sapore alle verdure lessate o in umido. Eccovi quindi di seguito delle facilissime ricette gustose, ma soprattutto salutari per il nostro organismo. • minestrone di ceci e spinaci Ingredienti per porzione: 100g di ceci secchi, 100g di spinaci, 1 spicchio d’aglio, olio extravergine Lascia a mollo i ceci per una notte. Scalda l’olio con l’aglio; elimina l’aglio e aggiungi i ceci, falli insaporire e poi aggiungi gli spinaci. Aggiungi dell’acqua e lascia sbbollire per un’ora. Con il frullatore ad immersione riduci in purè un quarto del contenuto. Servi ponendo sul fondo del piatto una fetta di pane integrale tostato,ecompletaconunfilod’olioextravergine. • m e L a n z a n e c o n fa r r o Ingredienti per 2 persone: 2 melenzane, 200 gr. di farro, 1 peperone, 2 pomodori, basilico, olio extravergine. Cuoci il farro per almeno 30 minuti, cucina al vapore con la cipolla il peperone ed i pomodori. Dividi le melanzane in due metà e riempila con il farro e le verdure. Inforna a 180 gradi per circa 30 minuti. • stuzzichini di carne o pesce Cuoci i tranci di pesce o le fette di tacchino nel forno o sulla piastra. Una volta freddi, condiscili con una salsina preparata con olio, limone, prezzemolo e cipolla. • fettuccine ai finocchi e Gamberetti Cuoci la zucca nel forno ed i finocchi in padella, che vanno fatti brasare tagliati a julienne, a fuoco lento con dell’olio extravergine ed una presina di aromi;afinecotturadeifinocchiaggiungiigamberi apezzettiefallicuocereunminuto.Finisciifinocchi con una spruzzata di succo di limone. Cuoci le fettuccine, una volta scolate, condisci con un filo d’olio extravergine e una noce di burro, metti sul fondodelpiattoifinocchiconigamberi,edisponi sopralefettuccineunfilod’olio. i L c enTro s ALus di f rignAno Il centro Salus, accreditato con S.S.N è una struttura che opera dal 1997, principalmente nel settore della riabilitazione dibambiniedadulticonhandicapfisici, motori, neuromotori e sensoriali, fornendoancheprestazioniditerapiafisicaper patologie complesse. Il centro adotta una struttura organizzativa funzionale dove le prestazioni vengono erogate in locali adeguati con attrezzature appropriate, dove svolgono la loro attività terapisti della riabilitazione, logopedisti, psicomotricisti e psicologi-psicoterapeutici di provata esperienza. Il centro Salus eroga diversi tipi di prestazione: fisiokinesiterapia che riguarda in particolare le terapie strumentali e manuali; neuropsicomotricità che si occupa in prevalenza del recupero di patologie neuropsichiatriche di origine lesionale, di disturbi dell’apprendimento; Logopedia che si occupa dei disturbi del linguaggio, della comunicazione e dell’apprendimento; terapia psicologica e di sostegno per la risoluzione delle patologie legate alla distorsione della sfera psico-affettiva o affettiva relazionale dell’infanzia e dell’adolescenza. Il paziente può accedere ai trattamenti riabilitativi in regime di accreditamento previa prescrizione specialistica del medico prescrittore dell’Asl. Il centro si propone di adottare i principi richiamati nella direttiva del Consiglio dei Ministri del 27/01/1994 e quindi l’uguaglianza e l’imparzialità: l’erogazione delle prestazioni deve essere uguale per tutti; la continuità; i servizi devono essere erogati con regolarità;l’efficienzael’efficacianelsenso che gli utenti hanno il diritto di avere prestazioni efficaci che determino riscontri positivi sulla salute. 4 L’ u r o - T C p e r la d i a g n o s i d e ll e n e o p la s i e r e n o - v e s c i c al i Dott. Dino D’Andrea L’ematuria rappresenta spesso l’unico sintomo delle neoplasie renali e della vescica, presente nell’80% dei casi. L’ematuria macroscopica (sangue nelle urine) è in rapporto alla minzione prevalentemente terminale; può essere totale od iniziale, qualora la malattia si manifesti nelle localizzazioni pericervicali della vescica. L’intensità è variabile; può presentarsi in modo monosintomatico o associata a disuria, pollachiuria, stranguria e ritenzione; tali sintomi di accompagnamento sono prevalentemente provocati da coaguli endovescicali. Da tale quadro polimorfo consegue la necessità di indagare in modo esaustivo tutti gli episodi di ematuria macroscopica. L’ematuria microscopica, rilevabile esclusivamente con esami di laboratorio e presente almeno saltuariamente in tutte le neoplasie vescicali è, peraltro, un’alterazione comune ad altri quadri patologici. È necessario indagare questa situazione nei gruppi di individui a rischio per età, abitudini di vita o attività lavorativa, escluse altre motivazioni patologiche. Altri sintomi sono legati alla sede di insorgenza. Nelle neoplasie a sede trigonale con coinvolgimento degli osti ureterali, in caso di ostruzione acuta, si possono manifestare quadri di colica renale o, nelle ostruzioni a più lento esordio, dolori gravativi a livello lombare; nelle sedi pericervicali, oltre a possibili ematurie macroscopiche iniziali, anche disuria con ritenzioni complete d’urina. Un quadro particolare è fornito dai carcinomi in situ, che spesso esordiscono esclusivamente con sintomatologia irritativa simil-cistitica (disuria, stranguria, pollachiuria). Esistono, più raramente, sintomi legati al grado di progressione della malattia, ovvero infiltrazione degli organi viciniori, prostata, retto e vagina o provocati da localizzazioni a distanza, linfonodali, polmonari, ossee ed epatiche. Gli esami diagnostici procedono dai meno invasivi ai più invasivi. Il rilievo di sospetta neoplasia vescicale si effettua solitamente con l’ecografia sovrapubica; la diagnosi di certezza è comunque istologica. Si ritiene che, in soggetto con ematuria macroscopica monosintomatica, l’ecografia abbia un’accuratezza complessiva, nel rilievo di lesione neoplastica della vescica, compresa tra l’80 ed il 95% con elevata specificità. Le apparecchiature ecografiche attualmente sul mercato sono in genere tecnologicamente adeguate per lo studio della patologia vescicale. Il corretto grado di replezione vescicale al momento dell’esame è fondamentale: infatti, mentre è risaputo che un basso grado di replezione impedisce un buono studio dell’organo, non a tutti è noto che A cosa serve ? La uroTC è una metodica di studio che sostituisce a tutti gli effetti il vecchio esame urografico ed ha un posto importante nello studio delle neoplasie uroteliali. Consiste nell’esecuzione di un normale esame TC dell’addome secondo il protocollo per le neoplasie vescicali, cioè sfruttando la fase precoce di impregnazione per lo studio della vescica una replezione eccessiva può comportare errori nel rilievo di lesione, in parte per il disagio da parte del soggetto esaminato, ma soprattutto per la difficoltà ad esplorare tutta la parete vescicale e per la possibilità che forme neoplastiche scarsamente aggettanti risultino “spianate” dalla pressione endovescicale. In tal caso è opportuno eseguire l’esame a diversi gradi di replezione, mediante progressivo svuotamento. Esistono inoltre delle sedi in cui il rilievo di lesione può essere difficoltoso, cioè a livello della cupola e, in alcuni soggetti obesi e con addome prominente, le pareti laterali. Nei soggetti con grossi noduli di ipertrofia aggettante in vescica, possono essere di rilievo problematico le lesioni del basso-fondo vescicale e quelle localizzate sulla mucosa sollevata dai noduli di ipertrofia i quali se a morfologia irregolare possono essere confusi con aggetto da forma uroteliale. A fronte di un motivato sospetto clinico (macroematuria monosintomatica e/o citologia positiva) ed ecografia negativa, solitamente l’approfondimento diagnostico è costituito dalla TC. La Tomografia Computerizzata Multislices permette uno studio panoramico e multiplanare dei reni e della vescica, mediante l’utilizzo del mezzo di contrasto endovenoso, per mezzo del quale si possono rilevare neoplasie anche di dimensioni estremamente piccole, a patto che si eseguano sulla vescica scansioni estremamente precoci, cioè tipiche della fase arteriosa (circa 60 secondi dall’iniezione). È opportuno dunque predisporre di protocolli TC che prevedano l’acquisizione della vescica nelle fasi precoci dell’iniezione del mezzo di contrasto. La TC permette inoltre di eseguire rapidamente esami diagnostici per lo studio della parete vescicale e delle cavità renali, di ottenere ricostruzioni multiplanari in post-processing e di studiare contemporaneamente l’intera via escretrice. (e successivamente utilizzare la fase di eliminazione che in condizioni normali avviene dai 5 ai 10 minuti dopo l’iniezione del mezzo di contrasto per ottenere un esame urografico convenzionale, la cosiddetta IVP, intravenous pielography o pielografia di eliminazione). L’esame urografico convenzionale della fase tardiva della TC può essere eseguito spostando il paziente su un apparecchio radiologico convenzionale oppure nella tecnologia multidetettore, sfruttando la possibilità delle ricostruzioni elettroniche multiplanari in grado di dare un risultato iconografico del tutto sovrapponibile all’esame urografico. Le caratteristiche dell’esame TC condotto con apparecchiature multidetettore consentono, oltre alla ricostruzione elettronica multiplanare, anche altri tipi di studio qualora si possegga il software adeguato. 5 M al di schiena , attenzione alla postura La colonna vertebrale NO si • La colonna vertebrale presenta tre curve naturali (lordosi cervicale, cifosi toracica e lordosi lombare). Una corretta postura deve seguire le naturali curve della colonna, per evitare di caricare in maniera scorretta i muscoli. • Occorre fare attenzione che la posizione sia corretta, sia in piedi che in posizione seduta: non bisogna curvare le spalle per evitare la riduzione dell’elasticità dei muscoli toracici, né ritrarle eccessivamente per evitare la sporgenza dell’addome. Esercizi per la schiena • Disteso sulla schiena, con ginocchia piegate e pianta dei piedi appoggiata a terra, tirare indietro un ginocchio aiutandosi con entrambe le mani, fino al contatto con il torace. Mantenere la posizione per 30 secondi. Ritornare alla posizione iniziale e ripetere l’esercizio con l’altro ginocchio. • Poggiato su mani e ginocchia, incurvare la schiena portando l’addome lentamente verso il pavimento; inarcare poi la schiena come a spingere l’addome verso il soffitto. S o ll e va r e c o r r e t ta m e n t e i p e s i • Per sollevare un oggetto pesante, è necessario poggiare un ginocchio sul pavimento, mantenere il corpo vicino all’oggetto, poggiare il peso sull’altro ginocchio ed alzarsi utilizzando i muscoli delle gambe • Una diversa soluzione prevede la posizione accovacciata con i piedi paralleli, con l’oggetto S e d e r s i c o r r e t ta m e n t e a ll a s c r i va n i a • Tenere la colonna vertebrale eretta e a con- da sollevare posto fra le ginocchia ed alzarsi utilizzando i muscoli delle gambe tatto completo con lo schienale • Poggiare i piedi su una superficie piana, con l’ausilio di un poggiapiedi • Poggiare i polsi su superfici smussate, per evitare il contatto ripetuto con angoli I l C e n t r o C D M di M o n d r a g o n e La struttura, presente sul territorio da oltre 30 anni, è convenzionata con il servizio sanitario nazionale (S.S.N.) per l’erogazione di prestazioni sanitarie nel campo della diagnostica per immagini. Nel corso degli anni la struttura si è ampliata effettuando oltre agli esami radiologici anche prestazioni ecografiche. Presso la struttura si eseguono i seguenti esami: • Radiologia • Mammografia • Ecografia (internistica, ostetrica, delle anche, della prostata, muscolotendinea, ecc.) • Ecocardiografia • Ecocolordoppler via Venezia, 132 - Mondragone 0823/972102 i n f o e p r e n o ta z i o n i : 6 L a R isonanza M agnetica in M edicina dello S port Dott. Marcello Zappia Negli ultimi anni, con i progressi effettuati in medicina dello sport, si è sviluppata la necessità di ottenere diagnosi sempre più precise al fine di attuare una corretta scelta terapeutica e ridurre al minimo i tempi di recupero dell’atleta. Fino agli inizi degli anni ‘80 la medicina disponeva di poche possibilità per lo studio delle strutture muscolo-scheletriche e l’intervento chirurgico rappresentava l’unica modalità per la visualizzazione diretta delle conseguenze del trauma sportivo. Oggi, invece, la RM rende possibile la diagnosi specifica e non invasiva delle lesioni causate dal trauma o dal gesto atletico, attraverso la valutazione diretta di menischi, legamenti, tendini, cartilagine, ossa, muscoli etc. Rispetto ad altre tecniche, la Risonanza Magnetica presenta un’accuratezza diagnostica più elevata e rende possibile il riconoscimento di minime alterazioni come “fratture da stress”, lesioni cartilaginee o come le modificazioni molecolari degli ematomi muscolari. Pertanto questa metodica risulta di notevole aiuto sia al medico sportivo nella valutazione dei tempi di recupero, evitando eventuali danni provocati dal prematuro ritorno all’allenamento, sia al chirurgo, fornendo informazioni di sede, tipo e grado della lesione ed evidenziando eventuali lesioni secondarie. La RM, inoltre, non utilizza radiazioni ionizzanti, fattore che contribuisce a conferire a questa metodica il ruolo di “gold standard” per la diagnosi di gran parte delle patologie medico-sportive. R isonanza M agnetica La Risonanza Magnetica è una moderna tecnica diagnostica che permette di ottenere immagini dettagliate del corpo umano, mediante l’uso di un campo magnetico e di radiofrequenze, senza l’impiego di raggi X. È un’indagine sicura e del tutto innocua per l’organismo umano. L’assenza di radiazioni ionizzanti, infatti, la rende particolarmente adatta anche per la ripetizione di esami a breve distanza di tempo. Grazie alla sua es- L a V i d e o f l u o r o s c o p i a n e ll o s t u d i o d e lla d i s f a g i a La deglutizione è un meccanismo fisiologico complesso, durante il quale il bolo alimentare transita dalla bocca al canale digestivo attraverso la via aero-digestiva superiore ed in particolare attraverso il faringe. La deglutizione viene generalmente distinta in tre fasi, delle quali la fase orale è sottoposta al controllo volontario, mentre le fasi faringea ed esofagea sono involontarie. La disfagia è un sintomo sotteso da differenti quadri patologici, in cui si verifica un’alterazione del meccanismo deglutitorio, che può estrinsecarsi a vari livelli. I quadri disfagici vengono catalogati in relazione al livello in cui si verifica l’alterazione funzionale, così da distinguere disfagie orofaringee e disfagie faringoesofagee. La differenziazione del livello anatomico della disfagia non riveste una semplice categorizzazione, ma è indispensabile in quanto alla diversità di presentazione clinica corrisponde un differente approccio metodologico diagnostico, e ad una precisa definizione del substrato anatomo-funzionale responsabile del sintomo, corrisponde un diverso approccio terapeutico. I pazienti affetti da disfagia orofaringea si presentano all’osservazione clinica con sintomi caratterizzati da difficoltà nella fase iniziale della deglutizione, tosse, senso di soffocamento legato alla aspirazione di materiale alimentare nelle vie aeree, rigurgito nasale e scialorrea. Quando invece il problema anatomo-funzionale si localizza in sedi più distali, disfagia faringo-esofagea, il paziente avverte difficoltà nella fase trema precisione diagnostica e all’assenza di effetti collaterali, si è conquistata un ruolo di primaria importanza nella diagnosi di condizioni patologiche che interessano organi e tessuti del corpo. È utile nell’ottenere immagini dettagliate del cervello e della colonna vertebrale, riesce a fornire ottime informazioni anche in campo traumatologico, oncologico, ortopedico, cardiologico e gastroenterologico. Non sono necessarie preparazioni particolari per l’esame base o per la somministra- Dott. Alfonso Reginelli terminale della deglutizione con sensazione di cibo arrestato nella parte bassa del faringe o nel torace, dolore retrosternale, odinofagia, pirosi. Il corretto inquadramento diagnostico della disfagia e dei rispettivi aspetti eziopatogenetici necessita di un approccio multidisciplinare in cui è indispensabile una stretta sinergia tra radiologo, gastroenterologo, logopedista e, in casi particolarmente complessi, neurologo, otorinolaringoiatra, geriatra o pediatra. La diagnostica strumentale della disfagia si avvale di differenti tecniche di studio sia di tipo morfologico che funzionale, tra cui si annoverano la Videofluoroscopia, la Videoendoscopia, l’Ultrasonografia, la Manometria e l’Elettromiografia. La Videofluoroscopia è una variante del bolo di bario che fornisce un’analisi videoregistrata di tutte le fasi del processo di deglutizione, utilizzando cibi di diversa consistenza. È particolarmente indicata per l’identificazione della fisiopatologia dei disturbi della deglutizione, in particolare delle anomalie della cavità orale e dell’esofago, nonché per l’individuazione e il trattamento dell’aspirazione. Alcuni studi basati sul confronto tra la videofluoroscopia e gli esami clinici al letto del paziente effettuati da patologi del linguaggio, dimostrano che durante gli esami clinici persino i professionisti più esperti spesso non riescono a rilevare l’aspirazione in un ampio numero di pazienti. Le informazioni ottenute dalla valutazione clinica costituiscono la guida alle scelte terapeutiche rieducative, come adattamenti dietetici e tecniche riabilitative logopediche dirette ed indirette, necessitano però di verifica attenta e nel tempo tramite indagini di tipo strumentale. zione endovenosa di mezzo di contrasto. L’indagine ha una durata variabile; mediamente la permanenza all’interno della macchina è di circa 20-30 minuti. 7 L’ i m p o r ta n z a d e lla d i a g n o s i p r e c o c e n e l r i ta r d o p s i c o m o t o r i o Dott. Aniello De Vito Le malattie genetiche sono causate da anomalie quantitative e/o qualitative del patrimonio genico, iniziano all’epoca del concepimento e sono presenti, anche se spesso non evidenti, alla nascita. Le anomalie del genoma determinano a livello biochimico un’alterata concentrazione di enzimi con conseguente disfunzione di vie metaboliche, proteine di membrana e varie funzioni cellulari. Tutto questo può determinare, già durante la gravidanza, un ritardo di accrescimento di alcuni distretti rispetto ad altri con disarmonie di sviluppo e dismorfie. L’insieme dei segni dismorfici costituisce spesso un pattern caratteristico che rende il neonato somigliante a soggetti con la stessa anomalia piuttosto che ai suoi familiari, e può far sospettare una malattia genetica. Le patologie genetiche possono colpire ogni organo ed apparato. Il più colpito è il sistema nervoso centrale, quasi sempre interessato nelle malattie cromosomiche e coinvolto in circa 1/3 in quelle monogeniche.I disturbi mentali risultano dall’anomalia metabolica che altera con diversi processi lo sviluppo cerebrale e soprattutto la mielinogenesi e la formazione delle connessioni sinaptiche. Il deficit mentale può essere di vario grado ed associarsi a disturbi del comportamento o a particolari atteggiamenti psichici, possono riscontrarsi anomalie cromosomiche nel 10-30% con maggiore frequenza di trisomia 21 e X fragile. Per molte di queste malattie sono state individuate analisi biochimiche che permettono di effettuare uno screening neonatale. Più frequentemente si praticano quelle per la Fenilchetonuria, la galattosemia, la malattia da sciroppo d’acero, l’omocistinuria, e l’ipotiroidismo congenito. Gli scopi di uno screening sono primari (prevenire i danni irreversibili), secondari (evitare danni ulteriori), terziari (consulenza genetica per evitarne altre). Alla nascita i sintomi clinici aspecifici che fanno sospettare un’anomalia cromosomica sono: deficit di accrescimento pre e post natale, dismorfie e anomalie dei dermatoglifi, danni neurologici, etc. In molti casi la tempestività della diagnosi permette un intervento terapeutico efficace. Nei primi anni di vita molte malattie genetiche si manifestano con un generico ed aspecifico ritardo di sviluppo psicomotorio ed in seguito si organizza nella forma nosograficamente ben definita, il ritardo mentale. Chi lavora nella riabilitazione, conoscendo l’evoluzione e la prognosi, può stilare un adeguato programma riabilitativo a lungo termine, preparando anche la famiglia all’accettazione della perdita. Modello Operativo Il pediatra deve avere il ruolo di medico della salute del bambino (deve cioè verificare che il piccolo sia in buona salute e non solo curare la malattia), intesa nel suo insieme. Deve quindi verificare anche lo sviluppo neuromotorio e psicointellettivo del bambino, nell’ambito dei periodici bilanci di salute, utilizzando mezzi idonei ad effettuare uno screening rapido ma significativo (termometro delle mamme). La mielinizzazione e lo sviluppo cerebrale del neonato avviene in modo imponente in epoca fetale e nei primi 3 – 4 mesi, poi decresce fino alla fine del primo anno ed oltre tale età si nota un grande calo di “produzione” di mielinizzazione cerebrale. Fondamentali, quindi i primi tre mesi di vita, in caso di sofferenza o danno cerebrale, per riordinare lo sviluppo di quanto fosse già presente al momento del danno e per ordinare correttamente quanto dello sviluppo è ancora in via di formazione. Si può dire che una corretta riabilitazione è in grado di modellare lo sviluppo cerebrale attraverso un’esperienza guidata positiva del bambino fino alla normalità delle risposte neuro e psicomotorie secondo i parametri fisiologici noti (anche se molto variabili da caso a caso, ma sempre però ben distinti dai patologici), quindi la necessità di un intervento precoce ed adeguato per evitare la “mal-informazione dal proprio corpo e dalla propria esperienza!”. La terapia psicomotoria può essere un valido supporto per bambini che presentino difficoltà nello sviluppo affettivo-relazionale e motorio o nel comportamento. L’obiettivo è quello di instaurare, o restaurare, la comunicazione e l’identità del bambino favorendone così un maggiore benessere. Viene utilizzata ad esempio in caso di ritardo dello sviluppo psicomotorio, inibizione, iperattività, disturbo generalizzato dello sviluppo (psicosi, autismo,…), disturbo dell’attenzione, ADHD, disturbo relazionale e delle condotte sociali, disturbo d’ansia generalizzato, disturbo dell’umore. L’intervento terapeutico prende l’avvio da ciò che il bambino è, dalle sue possibilità limitate, di comunicare e di affermarsi; il movimento, liberato in un contesto spaziale e relazionale rassicurante, permette al bambino di appropriarsi di una dimensione di piacere che favorisce l’integrazione di un’immagine positiva di sé e lo aiuta ad aprirsi alla comunicazione con il mondo esterno. C h i p u ò b e n e f i c i a r e d e ll a terapia psicomotoria? La Terapia psicomotoria si rivolge ai bambini che presentano: • disturbi nello sviluppo motorio (per esempio nella motricità globale e fine, di postura, del tono muscolare…); • disturbi nel comportamento di gioco e di lavoro (per esempio nella spinta motivazionale, di attenzione e concentrazione, di costanza…); • disturbi nelle funzioni percettive (per esempio nell’assimilazione ed elaborazione delle informazioni percettive…); • disturbi nello sviluppo psico-sociale (per esempio mancanza di fiducia in se stessi, nelle capacità di autovalutazione, nell’autonomia, nelle capacità d’iniziativa propria, nelle capacità di autocontrollo, nelle capacità di relazionarsi, nelle competenze sociali…); • disturbi e problemi nell’ambito sociale (per esempio alla scuola dell’infanzia, alla scuola elementare, per cambiamenti nella struttura familiare, per isolamento, per abbandono e trascuratezza…); • altri disturbi dello sviluppo. d A n ApoLi : Raggiungere l’A1 Napoli-Roma, direzione Roma. Dopo 10 km prendere l’uscita Acerra-Afragola direzione Afragola. Seguire il cartello Giugliano-Lago Patria dopo 8 km prendere l’uscita Caserta SS265. Proseguire per Caserta, uscire ad Aversa nord, svoltare a sinistra proseguire per circa 1 Km, al semaforo svoltare a destra per via Ex-Alifana, continuare per 200 metri, all’incrocio svoltare a sinistra in via Matteotti dove è situato il centro di Radiologia Amato o a destra dove è situato il Centro Salus. d A c AserTA ss265: Uscire ad Aversa Nord svoltare a sinistra, proseguire per circa 1Km, al semaforo svoltare a destra per via Ex-Alifana, continuare per 200 metri, all’incrocio svoltare a sinistra in via Matteotti dove è situato il centro di Radiologia Amato o a destra dove è situato il Centro Salus. d ALLA n oLA -v iLLA L iTerno : Uscire a Giugliano-Marcianise direzione Giugliano proseguire fino ad Aversa nord svoltare a sinistra, proseguire per circa 1Km, al semaforo svoltare a destra per via Ex-Alifana, continuare per 200 metri, all’incrocio svoltare a sinistra in via Matteotti dove è situato il centro di Radiologia Amato o a destra dove è situato il Centro Salus. Direttore Editoriale avv. agostino basco L o s Tudio di r AdioLogiA M edicA A MATo svoLge i seguenTi esAMi diAgnosTici : Direttore responsabile dott.ssa Loredana Guida [email protected] RISONANZA MAGNETICA AD ALTO CAMPO TOMOGRAFIA COMPUTERIZZATA MULTISCLICE ANGIO – RM Per prenotazioni MOC - METODO DEXA telefonare allo: DENTALSCAN MAMMOGRAFIA 081/890.93.00 RADIOLOGIA DIGITALE ECOGRAFIA (internistica, ginecologica, osteoarticolare, urologia) ecc. ECOCARDIOGRAFIA ECOCOLORDOPPLER ECO PROSTATA TRANS RETTALE ECOGRAFIA CON CONTRASTO ELASTOSONOGRAFIA Comitatoscientifico dott. alfredo d’andrea dott. marcello zappia Foto di edoardo ciardiello Redazione via G. matteotti, 82 81030 san marcellino Giornale realizzato da: i L cenTro s ALus offre Le seguenTi presTAzioni sAniTArie : FISIOKINESITERAPIA NEUROPSICOMOTRICITA’ LOGOPEDIA TERAPIA PSICOLOGICA Per prenotazioni telefonare allo: 081/812.20.04 Il nostro impegno è contribuire alla vostra salute www.guidaediting.it 328/3090442 Supplemento al n.1/07 di “Città del sole” Reg. n.112/06 tribunale di S.M.Capua Vetere