Giornale di Vicenza - 22.11.2016 di M.L.Duso

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50 Spettacoli
IL GIORNALE DI VICENZA
Martedì 22 Novembre 2016
PROSA. Silvio Orlandostasera a Thieneconrepliche domani egiovedì
TEATROESCUOLA
«Fracrepee“Lacci”
raccontoildramma
dellefamigliedioggi»
“Babel”
e“Baccanti”
diqualità
alSanMarco
Lorenzo Parolin
VICENZA
Maximilian Nisi per la miglior regia e a Linda Balsemin come miglior attrice non
protagonista.
La fase finale della manifestazione si è svolta al teatro
“Ai Portici” di Fossano a cura
della locale compagnia “La
Corte dei Folli”, dalla quale
deriva il nome del premio.
Tra gli 80 gruppi che hanno
inviato il filmato delle loro
produzioni per partecipare al
concorso sono state selezionate cinque compagnie, tra
cui l’Orso, che hanno dato vita alla rassegna finale con altrettante recite. • L.Z.
Esame di maturità superato
a pieni voti per gli allievi
dell’Itis Rossi e del liceo Pigafetta domenica 20 sul palco
del S. Marco. Freschi di vittoria al concorso regionale
“Teatro dalla Scuola”, i laboratori dei due istituti si sono
meritati la promozione al cartellone di “Fitainsieme”. Le
voci sono ancora acerbe, e
qualche volta l’accento veneto si fa sentire, ma il battesimo con la platea adulta per
questi attori adolescenti è stato da applausi. Da una parte
la drammaturgia d’avanguardia di “Babel”, proposta dai
tecnici; dall’altra i liceali immersi nella classicità grazie a
“Le Baccanti” di Euripide.
“Babel” è ambientata in una
dimensione e in un futuro
lontano, e nei cinquecento
anni dalla morte di Shakespeare prende le mosse da un
immaginario Amleto appena
fuggito dal gruppo. Tra giochi linguistici, invenzioni
strampalate come la “chitarra pirotecnica” e incertezze
sul loro futuro, i ragazzi costruiscono una catasta, ognuno sacrificando un proprio
bene, allo scopo di attrarre
Amleto
e
richiamarlo
all’ordine. Nella dimensione
corale costruita dalla regista
Valentina Brusaferro, spicca
Agata Tivelli.
Cambio di scena e sotto i riflettori prendono forma le
Baccanti, forse la più carica
di disperazione tra le tragedie arrivate dall’antichità.
Nella versione del Pigafetta i
quasi trenta attori in scena
contribuiscono a mettere in
evidenza la dimensione sociale e comunitaria di un’opera
tra le più complesse della storia del teatro. Bravi Alessandro Angeletti a rendere con
la giusta ambiguità il re Penteo, pure in un allestimento
contemporaneo, e Caterina
Marchesini nella parte di
Agave, allo stesso tempo madre e assassina di Penteo. Il
regista Andrea Dellai non ha
calcato la mano sulla furia
delle baccanti ed è una scelta
rispettosa dell’età delle attrici. Per il resto, se del Rossi si
ricorda la carica emotiva, la
cifra del Pigafetta è una tecnica già raffinata. Vittoria ex aequo, quindi, qualche settimana fa, applausi alla pari domenica. •
Unascena de “Lacameriera”
scoprendo, lungo la strada, il
potere del contatto con la
gente. Il febbraio teatrale si
chiude con la compagnia Il
Nodo che presenta la commedia “Carnevale con … l'hotel
del libero scambio”.
Gli ultimi due spettacoli della rassegna sono in calendario il 7 marzo con “Le Troiane” di Euripide messe in scena dalla compagnia Arte Povera e il 21 marzo con “Le impiegate” con la compagnia
della Torre e la regia di Antonio Zanetti.
La rassegna teatrale è organizzata dall’associazione turistica Pro Loco Asiago e Sasso
col contributo del Comune.
Ingresso intero euro 10 e abbonamento intero 85. Riduzioni per varie categorie. Prevendita al SIT. •
Dopoilsuccesso personalein“The youngpope”,
vestei pannidel maritoche fugge, dal testo di
Starnone.«Unospaccato cheè sinfoniadel dolore»
Marialuisa Duso
THIENE
Reduce da un personale successo in “The young pope”, la
prima serie televisiva di Paolo Sorrentino in cui il suo personaggio, il segretario di Stato Vaticano Voiello è stato definito “una delle perle assolute. Ironico, divertente, scaltro e immensamente umano”, Silvio Orlando, nato a
Napoli 59 anni fa, ha ripreso
la sua vita da attore errante.
Ha debuttato lo scorso 13 novembre in “Lacci”, tratto
dall’omonimo romanzo di
Domenico Starnone, e arriverà anche al Comunale di Thiene martedì, alle 20.45 (repliche mercoledì e giovedì).
«Quella dell’attore di teatro
è una vita un po’... letargica»
racconta «una sorta di fuga
infinita, fatta di teatro, ristoranti e alberghi, in cui ci si
adagia anche un po’, perché
si fugge dalle responsabilità».
Un contenuto che non lascia indifferenti
Volevamo fare un affresco
della famiglia italiana di oggi, con i suoi dolori le sue possibilità di armonia. Per arrivare alla conclusione che niente è più radicale dell’abbandono, ma niente è più tenace di
quei lacci invisibili che legano le persone.
Unapugnalata, permolti.
Sicuramente la storia suscita
turbamento, perché non fa
sconti a nessuno, non ha porticine di speranza. Racconta
tante famiglie di oggi, dove
ognuno può riconoscere un
pezzo della propria.
Nonpropriounospotperchihao
cerca un legame.
Questo è un
ritratto radicale, la visione di Domenico Starno-
ne, che definisce la famiglia
“Il peggior luogo dove far crescere gli affetti”. Poi noi raccontiamo questa storia, senza avere la pretesa di fare un
saggio sociologico sulla famiglia di oggi.
Comereagisce il pubblico?
Così come il romanzo ha creato un enorme dibattito, le
coppie che vengono a teatro
si guardano negli occhi, preoccupate. È bello tutto questo, se si pensa che anche il
teatro ha preferito assumere
un ruolo di puro intrattenimento. La gente ha bisogno
di non pensare, ma ogni tanto occorre affiancare anche
qualcosa che ci porti sulla terra, a fare i conti con i nostri
incubi. Tutti apprezzano la fattura, poi ognuno, a seconda della
propria
fragilità,
tende a difendersi, a
sposare lo spettacolo o rifiutarlo.
Unpo’comequelladiAldo,ilprotagonista di “Lacci”, che lascia
moglie e figli a Napoli e si reinventa la vita a Roma con un nuovoamore?
SilvioOrlando nei pannidelcardinale Voiellocon cuisi è fatto apprezzarein “Theyoung pope”
Lei porta in scena l’amore sconfitto,malasuavitasembrauninnoallavita a due
Un po’ sì. Con mia moglie
(Maria Laura Rondanini,
sposata nel 2008 a Venezia)
condivido vita e lavoro. Abbiamo una piccola compagnia e in questo caso lei è il
produttore che mi ha scritturato.
La vita ci ha messo alla prova, ma non riusciamo a immaginarne una alternativa.
Rispetto alla coppia dello
spettacolo però, non abbiamo figli. Con loro le cose si
complicano.
PREMI. Per il miglior spettacolo, regia e attrice
“Laportachiusa”
vinceilFolled’Oro
Orso di Lonigo in festa
Si sente meglio nei panni di un
marito che fugge o del cardinale
Voiello?
Recitare in “The young pope”
è stato una specie di sogno,
che ho fatto per un anno e
mezzo. Mi ha dato una soddisfazione enorme, come mai
nella mia vita artistica ho avuto. È stato molto impegnativo confrontarmi con un giocattolo enorme, attori internazionali, una lingua che
non è la mia.
Ma tutto questo ha fatto sì
che io possa definire questa
esperienza straordinaria. Sono stato molto fortunato a incontrare Paolo (Sorrentino)
che ha una penna straordinaria e ha scritto questo personaggio in maniera meravigliosa. Voiello è un riuscitissimo trasferimento di Paolo, come il papa, soprattutto in certi momenti buffi e
goliardici. •
Questa è un’altra storia. “Lacci” è un piccolo capolavoro
che analizza le conseguenze
del disamore. C’è un tradimento non metabolizzato,
non accettato. Ci sono dei figli cresciuti senza amore. Poi
lui ritorna e sembra vada tutto a posto, ma il vaso rotto
mostra le crepe, diventa fragile.
Armando Pugliese ha definito
questo spettacolo “Una sinfonia
deldolore”.
È una definizione felice del
nostro regista, perché la storia ha un andamento musicale. C’è un prima, un durante e
un prima della vicenda. Una
fuga, un ritorno e un’ammissione di tutti i fallimenti. Tre
blocchi divisi ma uniti dal filo del dolore.
© RIPRODUZIONERISERVATA
Unmomento dellapremiazioneaFossano
LONIGO
Trasferta ricca di soddisfazioni, quella compiuta dalla
compagnia dell’Orso di Lonigo in terra piemontese. Con
il loro spettacolo “La porta
chiusa” tratto da Jean Paul
Sartre e diretto da Maximilian Nisi hanno partecipato
all’ottava edizione del premio teatrale nazionale “Folle
d’Oro” di Fossano, in provincia di Cuneo, ottenendo tre
lusinghieri riconoscimenti.
Il più importante è quello per
il miglior spettacolo.
Gli altri premi sono andati a
© RIPRODUZIONERISERVATA
© RIPRODUZIONERISERVATA
RASSEGNA. StaseraalMillepini siparte conlacommedia diGoldoni“Lacameriera brillante” dellacompagniaveronese
UnaBarcaccia sui montidell’Altopiano
Nonsoloprosa maanche musica
L’8dicembreTavella canta Dion
Gerardo Rigoni
ASIAGO
Teatro e musica, risate e memoria, produzioni italiane e
internazionali. Sono questi
gli ingredienti della nuova
rassegna teatrale di Asiago
che avrà inizio oggi e proseguirà fino al 21 marzo. Una
rassegna che porterà nel palazzo Millepini opere classiche e contemporanee messe
in scena dalla tante ottime
compagnia teatrali amatoriali venete così come attori noti
al grande pubblico come Gaia De Laurentis e Ugo Dighero o Benedicta Boccoli e Maximilian Nisi. Senza contare
la grande musica proposta
dall'orchestra Casanova Venice Ensemble e l'Accademia lirica di Verona. Tanto per soddisfare qualsiasi gusto e propensione.
Si parte questa sera con la
commedia brillante di Carlo
Goldoni “La cameriera brillante” in scena con la compagnia La Barcaccia e la regia
di Roberto Puliero seguita l'8
dicembre con il concerto di
Elena Tavella dedicata alla
musica di Celine Dion per
poi dare spazio nuovamente
alla commedia con “Aspettando il Natale con … Va tutto storto” con la compagnia
La Moscheta. Chiude il 2016
lo spettacolo “Fiore di Cactus” di Pierre Barillet e Jean
Pierre Grédy con Benedicta
Boccoli e Maximilian Nisi e
la produzione di Theama Teatro.
Per un anno che finisce un
altro che inizia; e al Millepini
il 2017 si avvia il 3 gennaio
con il concerto “Buon Anno
in musica” con l'orchestra Casanova Venice Ensemble e
Non solo lirica. Segue il 17
gennaio con la commedia dialettale “Copa la vecia” portata
in scena dalla compagnia
Nautilus Cantiere Teatrale e
dalla regia di Piergiorgio Piccoli con la collaborazione di
Antonella Vellar. Il primo di
febbraio è la volta della coppia De Laurentis e Dighero
con la commedia “L'inquilino del piano di sopra” seguito il 4 febbraio da “L'oste in
mezo ale done” dell'Accade-
mia Lirica di Verona e prodotto da giovani attori a teatro.
Il 7 febbraio al Millepini si
tocca il tema dell'olocausto
con “Viaggio ad Auschwitz
a/r” dove la compagnia Il Melarancio racconterà del viaggio alla ricerca di se stesso di
un uomo, convinto della sua
integrità morale, che viene
sconvolto dalla visita al campo di concentramento dove
scopre anche il suo lato oscuro. E per uscire dal baratro in
cui questa scoperta lo ha gettato, intraprende un lungo
pellegrinaggio a piedi lungo
le rotte delle deportazioni
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