- Parrocchia Regina Pacis Monteprandone

Parrocchia Regina Pacis
Avvento 2011
Puntando in alto il cielo
incontrerà la terra
C
ontinuando il tema dell’anno pastorale, iniziamo il nuovo anno liturgico
con il tempo di avvento/natale.
Un tempo “di manutenzione”, in cui ognuno di noi, nel suo salire, potrà
lasciarsi rinnovare e “restaurare” dall’incontro tra il cielo e la terra che avverrà
proprio nella nostra carne, quella di Cristo! Da quest’incontro, cuore del
mistero del Natale, nasce la riconciliazione con il nostro passato, la gioia del
presente, la speranza del futuro!
A tutti, la gioia dell’impegno condiviso nell’attesa del Signore
Don Pierluigi
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Il Segno
Troveremo in chiesa un segno che ci accompagnerà nel tempo di Avvento e Natale

Il Rotolo del Vangelo di Giovanni.
Una grande pergamena, l’inizio del vangelo di Giovanni, il Verbo che è nei cieli “viene ad abitare in
mezzo a noi”. La vetta che sembra lontana e distante si è finalmente fatta vicina.

Un grande zaino.
Il Segno del nostro camminare, il luogo della nostra responsabilità che ogni domenica, insieme alla
candela dell’avvento, raccoglierà i segni della nostra preparazione.
La struttura liturgica
La storia
Nel tempo in cui incomincia a determinarsi l'esigenza di un periodo di preparazione alle feste della
manifestazione del Signore, la Chiesa aveva già fissato le modalità di preparazione alle feste
pasquali. Nel IV secolo il tempo pasquale e quaresimale avevano già assunto una configurazione
vicinissima a quella attuale. L'origine del tempo di Avvento è più tardiva, infatti viene individuata
tra il IV e il VI secolo. La prima celebrazione del Natale a Roma è del 336, ed è proprio verso la fine
del IV secolo che si riscontra in Gallia e in Spagna un periodo di preparazione alla festa del Natale.
Per quanto la prima festa di Natale sia stata celebrata a Roma, qui si verifica un tempo di
preparazione solo a partire dal VI secolo. Senz'altro non desta meraviglia il fatto che l'Avvento
nasca con una configurazione simile alla quaresima, infatti la celebrazione del Natale fin dalle
origini venne concepita come la celebrazione della risurrezione di Cristo nel giorno in cui si fa
memoria della sua nascita. Nel 380 il concilio di Saragozza impose la partecipazione continua dei
fedeli agli incontri comunitari compresi tra il 17 dicembre e il 6 gennaio. In seguito verranno
dedicate sei settimane di preparazione alle celebrazioni natalizie. In questo periodo, come in
quaresima, alcuni giorni vengono caratterizzati dal digiuno. Tale arco di tempo fu chiamato
"quaresima di s. Martino", poiché il digiuno iniziava l'11 novembre. Di ciò è testimone s. Gregorio
di Tours, intorno al VI secolo.
Il significato teologico
La teologia dell'Avvento ruota attorno a due prospettive principali. Da una parte con il termine
"adventus" (= venuta, arrivo) si è inteso indicare l'anniversario della prima venuta del Signore;
d'altra parte designa la seconda venuta alla fine dei tempi. Il Tempo di Avvento ha quindi una
doppia caratteristica: è tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima
venuta del Figlio di Dio fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale
ricordo, lo spirito viene guidato all'attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi.
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L'attuale celebrazione
Il Tempo di Avvento comincia dai primi Vespri della domenica che capita il 30 novembre o è la più
vicina a questa data, e termina prima dei primi Vespri di Natale. E' caratterizzato da un duplice
itinerario - domenicale e feriale - scandito dalla proclamazione della parola di Dio.
Le domeniche
Le letture del Vangelo hanno nelle singole domeniche una loro caratteristica propria: si riferiscono
alla venuta del Signore alla fine dei tempi (I domenica), a Giovanni Battista (Il e III domenica); agli
antefatti immediati della nascita del Signore (IV domenica). Le letture dell'Antico Testamento sono
profezie sul Messia e sul tempo messianico, tratte soprattutto dal libro di Isaia. Le letture
dell'Apostolo contengono esortazioni e annunzi, in armonia con le caratteristiche di questo tempo.
Le ferie
Si ha una duplice serie di letture: una dall'inizio dell'Avvento fino al 16 dicembre, l'altra dal 17 al
24. Nella prima parte dell'Avvento si legge il libro di Isaia, secondo l'ordine del libro stesso, non
esclusi i testi di maggior rilievo, che ricorrono anche in domenica. La scelta dei Vangeli di questi
giorni è stata fatta in riferimento alla prima lettura. Dal giovedì della seconda settimana
cominciano le letture del Vangelo su Giovanni Battista; la prima lettura è invece o continuazione
del libro di Isaia, o un altro testo, scelto in riferimento al Vangelo. Nell'ultima settimana prima del
Natale, si leggono brani del Vangelo di Matteo (cap. 1) e di Luca (cap. 1) che propongono il
racconto degli eventi che precedettero immediatamente la nascita del Signore. Per la prima
lettura sono stati scelti, in riferimento al Vangelo, testi vari dell'Antico Testamento, tra cui alcune
profezie messianiche di notevole importanza.
La novena di Natale
Come si è appena visto, il tempo di Avvento guida il cristiano attraverso un duplice itinerario: "È
tempo di preparazione alla solennità del Natale, in cui si ricorda la prima venuta del Figlio di Dio
fra gli uomini, e contemporaneamente è il tempo in cui, attraverso tale ricordo, lo spirito viene
guidato all'attesa della seconda venuta del Cristo alla fine dei tempi" (Norme per l'anno liturgico e
il calendario, 39: Messale p. LVI). Nella liturgia delle prime tre domeniche e nelle ferie sino al 16
dicembre si può notare l'insistenza sul tema della seconda venuta di Gesù alla fine dei tempi,
mentre nei giorni compresi tra il 17 e il 24 tutta la liturgia è ormai tesa verso la celebrazione della
nascita del Figlio di Dio. La novena di Natale cade pienamente nel secondo periodo dell'Avvento.
Le novene sono celebrazioni popolari che nell'arco dei secoli hanno affiancato le "liturgie ufficiali".
Esse sono annoverate nel grande elenco dei "pii esercizi". "I pii esercizi - afferma J. Castellano - si
sono sviluppati nella pietà occidentale del medioevo e dell'epoca moderna per coltivare il senso
della fede e della devozione verso il Signore, la Vergine, i santi, in un momento in cui il popolo
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rimaneva lontano dalle sorgenti della bibbia e della liturgia o in cui, comunque, queste sorgenti
rimanevano chiuse e non nutrivano la vita del popolo cristiano". La novena di Natale, pur non
essendo "preghiera ufficiale" della Chiesa, costituisce un momento molto significativo nella vita
delle nostre comunità cristiane. Proprio perché non è una preghiera ufficiale essa può essere
realizzata secondo diverse usanze, ma un indiscusso "primato" spetta alla novena tradizionale,
nella notissima melodia gregoriana nata sul testo latino ma diffusa anche nella versione italiana
curata dai monaci benedettini di Subiaco. La domanda che ogni operatore pastorale dovrebbe
porsi di anno in anno è: "come posso valorizzare la novena di Natale per il cammino di fede della
mia comunità?". Può infatti capitare che tale novena continui a conservare intatta la caratteristica
di "popolarità" venendo però a mancare la dimensione ecclesiale, celebrativa e spirituale. Tali
dimensioni vanno recuperate e valorizzate per non far scadere la novena in "fervorino prenatalizio".
Recupero della dimensione ecclesiale-assembleare
Pur non essendo - come si è detto - una preghiera ufficiale della Chiesa, la novena può costituire
un momento ecclesiale molto significativo. Molti vi partecipano perché "attratti" dalla "novena in
latino" (le chiese in cui la si canta in "lingua ufficiale" sono gremite!) e vi si recano per una forma di
godimento personale che pone radici nella nostalgia dei tempi passati e non nel desiderio di
condividere un momento di approfondimento della propria fede. È bene che i partecipanti
prendano coscienza che sono radunati per una celebrazione che ha lo scopo di preparare il cuore
del cristiano a vivere degnamente la celebrazione del Natale.
Recupero della dimensione celebrativa
La novena di Natale è molto vicina alla celebrazione dei vespri. Va pertanto realizzata attraverso
una saggia utilizzazione dei simboli della preghiera serale: la luce e l'incenso. È bene che vi sia una
proclamazione della parola e una breve riflessione. L'intervento in canto dell'assemblea va
preparato e guidato. È utile ricordare che l'esposizione del SS. Sacramento col solo scopo di
impartire la benedizione eucaristica - usanza frequente nelle novene di Natale - è vietata (Rito del
culto eucaristico n. 97).
Recupero della dimensione spirituale
La novena di natale è una "antologia biblica" ricca di nutrimento per lo spirito. È quindi l'occasione
per proporre non una spiritualità devozionale ma ispirata profondamente dalla Parola di Dio. Non
è l'occasione per fare "bel canto" ma per lasciarsi coinvolgere esistenzialmente dalla Parola di Dio
cantata.
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Animazione Liturgica
1ª DOMENICA D’AVVENTO Vegliate, perché il Signore sta per venire!
(il lucernario – Lampada)
Introduzione prima della Santa Messa
Signore, sei tu che ci chiami ogni domenica
e raduni la tua grande famiglia,
non vuoi che nessuno di noi si allontani da Te,
perché il tuo amore possa raggiungere e donare gioia ad ogni uomo.
Questa mattina noi siamo usciti dalle nostre case e
ci siamo diretti qui in chiesa, abbiamo risposto sì al tuo invito,
perché desideriamo davvero incontrarti.
Oggi inizia il tempo di Avvento
e il nostro gioioso, santo viaggio, verso la festa del Natale:
aiutaci ad inserire le tue coordinate, Signore,
per camminare sempre sulle tue vie
e venirti incontro assieme a tutti i nostri fratelli.
Dopo il saluto del celebrante
Lettura breve (un ragazzo)
«Coraggio, non temete, ecco il vostro Dio viene a salvarvi. Vegliate, dunque, e fate in modo che
giungendo all’improvviso non vi trovi addormentati. Quello che dico a voi, lo dico a tutti: vegliate!»
(Is 35,4; Mc 13,35-37).
Ragazzo:
Noi ti attendiamo, Gesù, con le lampade accese! Vogliamo partire per arrivare in alto, all’incontro
conte nel dono del Natale. Voglia equipaggiarci con una lampada, sia la tua Parola la cuce che
illumina il nostro sentiero verso di Te!
Viene portata all’altare una lampada da campo che viene poi messa all’interno dello Zaino, intanto
un altro ragazzo accende la prima candela d’avvento dicendo: «Gesù, tu sei la luce del mondo, tu
sei la stella che illumina la nostra vita!».
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2ª DOMENICA D’AVVENTO Preparate la strada al Signore!
(la strada - Scarponi)
Lettura breve (un ragazzo)
«Nel deserto preparate la via al Signore, spianate nella steppa la strada per il nostro Dio. Ogni valle
sia innalzata, ogni monte e ogni colle siano abbassati… Allora si rivelerà la gloria del Signore» (Is
40,3-5).
Ragazzo: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri! Per arrivare a Te, Signore Gesù, è
necessario camminare, non fermarsi, tenere il passo sicuro anche quando è faticoso. Gli scarponi
da montagna che vogliamo portare, siano l’impegno a tenere sempre il sentiero dell’ascolto e
dell’attesa!
Viene portato all’altare un paio di scarponi che vengono messi nello Zaino, un ragazzo accende la
seconda candela nella corona d’Avvento dicendo: «Gesù, tu sei la via, la verità e vita, guida i
nostri passi verso di Te!».
Atto penitenziale
L’atto penitenziale all’inizio della Messa è proprio questo accorgerci che forse, durante la
settimana, abbiamo camminato su vie sbagliate. Ritrovandoci alla presenza del Signore come
comunità, ciascuno chiede perdono a Dio e ai fratelli per il male compiuto e per il bene che si
poteva fare e non è stato fatto. L’amore di Dio Padre, che non smette mai di chiamarci a sé, ci
rivela quanto siamo vicini o distanti dal suo cuore, perdona i nostri peccati e ci rimette sulla strada
della vita eterna.
► Per tutte le volte che la nostra superbia è diventata una montagna insormontabile tra noi e gli
altri, noi ti chiediamo perdono.
Signore Pietà
► Se la nostra pigrizia ed egoismo ha scavato buche in cui siamo caduti o che hanno reso difficile
ad altri il cammino verso di Te, noi ti chiediamo perdono.
Cristo Pietà
► Per tutte le volte che abbiamo preferito scegliere la strada della comodità e delle bugie,
dimenticando di essere tuoi figli, noi ti chiediamo perdono.
Signore Pietà
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3ª DOMENICA D’AVVENTO La nostra gioia è Gesù
(il deserto – la borraccia)
Lettura breve (un ragazzo)
«Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni. Egli venne come testimone. Diceva:
Io sono voce di uno che grida nel deserto: rendete diritta la via del Signore» (Gv 1,6-7.23).
Ragazzo : Fratelli, siate sempre nella gioia, il Signore è vicino! La gioia della scoperta di una
sorgente d’acqua in un sentiero assolato d’estate ci ricorda che sei veramente la gioia del nostro
cammino! Signore Gesù riempi la borraccia del nostro andare con l’acqua dissetante del tuo
perdono, la sorgente viva dell’amore che nostri fratelli compagni di strada!
Viene portato all’altare una borraccia che viene messa nello Zaino, Un ragazzo accende la terza
candela nella corona d’Avvento dicendo: «Gesù, tu sei l’acqua viva, tu sei la sorgente che disseta
la nostra vita!».
4ª DOMENICA D’AVVENTO Maria, la serva del Signore
(l’angelo – la corda)
Lettura breve (un ragazzo)
«L’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nazaret, a una vergine,
promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria»
(Lc 1,26-27).
Ragazzo: Gesù, tu sei nato da Maria, ragazza di Nazaret. Grazie perché in Maria troviamo la
mamma che ci guida nelle difficoltà della scalata, la donna forte che ci tiene in cordata! La corda
che vogliamo portare, sia il segno dell’aiuto sicuro che possiamo trovare in Lei in ogni passo del
sentiero della vita.
Viene portato all’altare una corda che viene messa nello Zaino. Un ragazzo accende la quarta
candela nella corona d’Avvento dicendo: «Maria, tu sei il punto fermo del nostro salire, tu sei la
stella che ci conduce a Gesù tuo Figlio.
Benedizione dei Bambinelli
Dopo l’omelia, in piedi con le statuine di Gesù Bambino sollevate
PREGHIERA DI BENEDIZIONE
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Parroco:
Noi ti diciamo grazie, Signore Gesù
che ti sei fatto piccolo come noi:
nella tua nascita a Betlemme
hai rivelato la dignità dei piccoli
e hai fatto di loro la misura del regno dei cieli.
Custodisci la loro innocenza
e apri i loro cuori all'annunzio della vera gioia, per trasmetterlo ad ogni creatura.
Ti preghiamo, perché con la tua benedizione
queste statuine di Gesù, che sta per venire tra noi,
siano, nelle loro case,
segno della tua presenza e del tuo amore.
Benedici e proteggi le loro famiglie
e le comunità parrocchiali:
tieni tutti e sempre vicini a te
con Maria e Giuseppe
nella semplicità ed essenzialità della santa Famiglia;
fa' che non manchino mai il pane e la pace
a tutti i bambini del mondo.
Il tuo Spirito li aiuti a crescere
in sapienza e grazia,perché possano sempre piacere
al Padre tuo e nostro che è nei cieli.
Tu che vivi e regni nei secoli dei secoli.
R:
Amen.
Dopo la preghiera di benedizione, il parroco pronuncia le seguenti parole:
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Parroco:
Ravviva in noi, o Padre,
nel segno di quest'acqua benedetta,
la grazia e la gioia del Battesimo,
che ci fa in Cristo nuove creature.
Quindi il Parroco, attraversando la navata centrale, asperge con l’acqua benedetta l’assemblea e
le statuine di Gesù Bambino.
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I Ritiri di Avvento
4/12 I e II Elementare
18/12 III e IV
AL POZZO DI SICAR
Proposta di un ritiro spirituale per ragazzi
“PER UN’ ALTRA STRADA FECERO RITORNO”
Introduzione
Al pozzo di Sìcar è la proposta di un ritiro spirituale da far vivere ai ragazzi, un’esperienza di ascolto
profondo della Parola di Dio, nella dimensione della ricerca personale e della fraternità,
espressione di un cammino di fede condiviso. La Parola di Dio è il “pozzo” a cui i ragazzi devono
attingere per rigenerare la propria vita, per cogliere il senso profondo di ciò che sono chiamati a
fare ogni giorno. Al pozzo di Sìcar, infatti, la Samaritana scopre la vera fonte dell’acqua che disseta,
e questo incontro le cambia la vita (Gv 4)!
L’esperienza proposta in questo sussidio è stata pensata per il tempo di Avvento/Natale; i ragazzi
saranno guidati, in questo ritiro, ad individuare le vie che portano all’incontro con Gesù.
Ripercorrendo il cammino dei Magi, guidati dalla stella cometa all’incontro con il Messia, i ragazzi
scoprono l’importanza di saper leggere i segni della presenza di Dio nella loro vita.
L’incontro con Gesù rinnova il cuore e guida a discernere ogni giorno le strade che conducono a
Dio Padre: come i Magi si impegnano a “fare ritorno per un’altra strada”, a fare scelte diverse,
coerenti con il Vangelo, così i ragazzi scopriranno che l’incontro con Cristo porta necessariamente
a “cambiare strada”, a fare delle scelte nella vita quotidiana secondo il Vangelo.
Un ritiro spirituale è un’esperienza che non va improvvisata; tutto deve essere pensato per aiutare
i ragazzi a vivere l’incontro con la Parola e soprattutto per aiutarli a far si che questa Parola possa
incidere nella loro vita, diventando non solo parola ascoltata, ma anche vissuta. Ecco perché ti
consigliamo di avere alcune attenzioni nel programmare questa esperienza per il tuo gruppo ACR.
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Il numero di partecipanti:
Il numero dei bambini e ragazzi che partecipano all’esperienza è la prima cosa a cui porre molta
attenzione. Un gruppo molto numeroso potrebbe rivelarsi ingestibile e non aiuterebbe i ragazzi a
vivere un’esperienza di incontro personale con la Parola. Ecco perché ti consigliamo di far vivere
l’esperienza a piccoli gruppi di max 20/30 bambini (6/11) o ragazzi (12/14), per permettere di
creare un clima di ascolto e di silenzio, ma anche di confronto e fraternità. Se il numero dei ragazzi
per fascia d’età fosse superiore, si consiglia di scegliere un luogo che permetta di distribuire i
ragazzi in modo da assicurare il raccoglimento e lo scambio a piccoli gruppi.
I tempi:
Questa proposta può essere adattata anche nei tempi, tenendo presente se sono ragazzi di 6/11 o
12/14, se hanno già vissuto esperienze simili o si affacciano per la prima volta. Il ritiro, così come è
scandito in questo sussidio, è calibrato su una giornata intera, in modo da dare lo spazio
opportuno ad ogni fase: l’accoglienza, l’ascolto della Parola, la meditazione personale (deserto), la
condivisione, la fraternità, la celebrazione.
Con gli opportuni adattamenti è possibile far vivere questa esperienza anche in un pomeriggio.
L’ambiente:
La scelta del luogo in cui vivere questa esperienza è molto importante; l’ambiente stesso dovrebbe
poter stimolare i ragazzi al silenzio, al raccoglimento, alla preghiera. Anche nella sistemazione degli
ambienti in cui vivere i momenti in cui è scandito il ritiro dovranno essere particolarmente curati,
caratterizzati e differenziati, in modo da aiutare i ragazzi a mantenere un clima di ascolto.
Per i 6/11 anni:
si consiglia di far vivere i cinque momenti suggeriti dalla struttura del ritiro in luoghi diversi, in
modo che i bambini siano guidati lungo il percorso anche dai segni e dall’ambientazione.
Per i 12/14 anni:
si suggerisce di allestire più luoghi per la meditazione personale, con la presenza di una Bibbia
aperta, delle candele accese, un tappeto in modo da lasciare liberi i ragazzi di esprimere con il loro
corpo un atteggiamento di riflessione e preghiera.
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Icona biblica: Mt 2, 1-12
Gesù nacque a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode. Alcuni Magi giunsero da oriente a
Gerusalemme e domandavano: “Dov’è il re dei Giudei che è nato? Abbiamo visto sorgere la sua
stella, e siamo venuti ad adorarlo”. All’udire queste parole, il re Erode restò turbato e con lui tutta
Gerusalemme. Riuniti tutti i sommi sacerdoti e gli scribi del popolo s’informava da loro sul luogo in
cui doveva nascere il Messia. Gli risposero: “ A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per messo
del profeta: ‘e tu Betlemme, terra di Giuda non sei davvero il più piccolo capoluogo di Giuda: da te
uscirà infatti un capo che pascerà il mio popolo, Israele. Allora Erode, chiamati segretamente i
Magi, si fece dire con esattezza da loro il tempo in cui era apparsa la stella e li inviò a Betlemme
esortandoli: “andare e informatevi accuratamente del bambino e, quando l’avrete trovato,
fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo” udire le parole del re, essi partirono. Ed ecco la
stella che avevano nel suo sorgere, lo precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si
trovava il bambino. Al vedere la stella, essi provarono una grandissima gioia. Entrati nella casa per
un'altra strada fecero ritorno al loro paese.
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STRUTTURA DEL RITIRO
Il ritiro è strutturato in 5 momenti che idealmente faranno ripercorrere ai ragazzi il cammino
percorso dai Magi. Per quanto è possibile, sarebbe bello far vivere l’esperienza in maniera
“itinerante”, differenziando i luoghi per i vari momenti, così da dare l’idea del cammino.
1. METTERSI IN CAMMINO
In questa prima tappa i bambini e i ragazzi ricevono dagli educatori un invito personale a “mettersi
in cammino”.
Per i 12/14
Nell’invito sarà indicata una lista delle cose essenziali da portare con sé, oggetti o atteggiamenti
che aiuteranno i ragazzi lungo il cammino.
Inoltre, ogni ragazzo riceve un pezzo di cartoncino colorato su cui scriverà il suo nome. Prima di
partire ogni ragazzo cercherà i compagni che hanno ricevuto lo stesso colore. I pezzi, messi
insieme, compongono una stella che guiderà il gruppetto (max 6 ragazzi) nelle diverse fasi.
Se l’esperienza è rivolta a ragazzi che non si conoscono tra loro, si potrebbero utilizzare i cartoncini
per favorire la conoscenza:
- prima fase – i ragazzi con il cartoncino dello stesso colore si ritrovano, compongono la stella e si
presentano all’interno dello stesso gruppetto (nome, gruppo o parrocchia di provenienza, breve
descrizione di sé, dei desideri, di ciò che li rende tristi o felici,…).
Insieme decidono una parola che caratterizza il loro desiderio di mettersi in cammino da
comunicare agli altri.
- seconda fase – ogni gruppetto si presenta agli altri: “Il nostro gruppo è formato da Fabrizio,
Martina, Christian, Andrea, Marco e Domenico. Abbiamo deciso di metterci in cammino, perché…”
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Per i 6/11
Ai 6/11 anni si potrebbe regalare una sacca con alcuni oggetti che, di tappa in tappa, potranno
scoprire con l’aiuto degli educatori e che serviranno per introdurre il momento da vivere (ad
esempio: una pergamena con il brano biblico; una candela per indicare l’impegno a mettersi in
ascolto della Parola e a voler “stare” con il Signore; …). Una mappa potrà indicare i luoghi che
segneranno il cammino
Come per i 12/14 anche i bambini ricevono un pezzo di cartoncino colorato su cui scrivere il
proprio nome. I bambini con il cartoncino dello stesso colore formeranno un gruppetto. I pezzi,
messi insieme, compongono la stella che guiderà il gruppetto nelle diverse fasi.
Se l’esperienza è rivolta a bambini che non si conoscono tra loro, si potrebbero utilizzare i
cartoncini per favorire la conoscenza:
- prima fase –“ Gioco del nome e gesto”: ciascun bambino, all’interno del gruppetto che ha lo
stesso colore, dice il proprio nome accompagnandolo da un gesto; gli altri bambini ripetono il
nome e il gesto. Al termine del giro dei nomi, i bambini decidono il nome del loro gruppo da
presentare agli altri.
- seconda fase - ogni gruppetto si presenta agli altri: “Il nome del nostro gruppo è … ed è formato
da Fabrizio, Martina, Christian, Andrea, Marco e Domenico”.
I bambini e i ragazzi sono invitati a recarsi nel luogo della seconda tappa, caratterizzata dalla
parola “incontrare”. Il percorso per arrivare sarà segnato da alcune stelle poste lungo il cammino
(si può pensare ad itinerari diversi per ogni gruppetto, in questo caso ogni percorso sarà segnato
dai diversi colori attribuiti ai singoli gruppi).
2. INCONTRARE
E’ la tappa dell’incontro con Gesù e con la sua Parola.
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Ad accogliere i bambini e i ragazzi c’è il sacerdote che li introduce in una stanza allestita con cura
dagli educatori che riproduce la scena di Betlemme: la grotta, la stella cometa,…
Al centro il Vangelo aperto: il Signore ci parla e noi vogliamo predisporci ad incontrarlo.
I bambini e i ragazzi pongono le loro stelle su un pannello azzurro che fa da sfondo
all’ambientazione.
Questo momento del ritiro è particolarmente importante. Qui i ragazzi saranno aiutati a spezzare
la Parola di Dio, a comprenderla e farla propria.
Innanzitutto i ragazzi devono essere accompagnati ad immergersi nel contesto in cui la Parola è
stata detta. Qui può venire in aiuto l’ambientazione del luogo; si può ricostruire visivamente il
luogo che ha visto protagonista l’evento narrato nella scrittura. Questo aiuterà i ragazzi a
contestualizzare la Parola e ad entrare nel vivo della narrazione.
E’ bene anche cercare di attivare tutte le intelligenze dei ragazzi (visiva, manuale, …) per far
cogliere come la scoperta e la comprensione della parola di Dio coinvolge tutta la vita.
La meditazione potrebbe essere strutturata partendo da una prima parte sull’immaginazione, cioè
lo sforzo di tradurre le parole in immagine, una fondamentale che aiuta i ragazzi alla
comprensione e all’immedesimarsi nella situazione narrata; un secondo momento potrebbe
essere quello dell’illuminazione, cioè una spiegazione più approfondita sulla parola di Dio, per far
cogliere alcune cose che non si possono sapere e comprendere se non vengono “illuminate”. Poi la
meditazione dovrebbe concludersi stimolando i ragazzi a riflettere su come la Parola di Dio
ascoltata incrocia la propria vita, stimolando la libertà personale, che è l’originalità del ragazzo, la
sua capacità di scegliere, di decidersi.
6/11
Dopo aver letto il brano biblico, il sacerdote introduce i personaggi del presepe interpretati da
alcuni educatori che raccontano ai bambini la straordinaria esperienza dell’incontro con il Signore:
Maria (accoglienza/ascolto), Giuseppe (fiducia), i pastori (stupore/contemplazione) ed in
particolare i Magi (fiducia/speranza).
Il racconto deve aiutare i bambini ad entrare nell’esperienza del mistero della nascita di Gesù,
suscitando stupore e meraviglia per i fatti narrati dal Vangelo.
L’assistente aiuterà i bambini a dialogare con i diversi personaggi, a scoprire cosa li spinti ad
accogliere l’invito del Signore a “mettersi in cammino”, ad ascoltare la sua Parola, a fidarsi di Lui.
Accanto a questi personaggi si potrebbe raccontare la sua esperienza un testimone: una mamma
in attesa di un bambino, un educatore, un religioso,…
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Al termine, i bambini ricevono un foglio bianco, come segno della loro vita aperta a quello che Dio
vorrà scrivere.
12/14
Il sacerdote proclama il brano Mt. 2, 1 – 12. Segue una breve meditazione.
Sarebbe utile fornire ad ogni ragazzo un foglio che lo guidi (attraverso domande, riflessioni,…)
durante la meditazione e lo accompagni nella fase successiva, nell’esperienza di deserto.
Il brano potrebbe essere illustrato con delle vignette che sottolineano i passaggi importanti del
testo e le parole – chiave.
PRIMA PROPOSTA PER I 12/14
La meditazione può fare riferimento al Messaggio di Giovanni Paolo II per la XX giornata mondiale
della gioventù (Colonia, agosto 2005), sulla base del quale suggeriamo alcune domande da
proporre ai ragazzi, quale pista di riflessione per il deserto, da consegnare al termine di questa
tappa.
Attenzione!
Se il testo, di cui forniamo la versione integrale, risultasse troppo lungo e difficile in alcuni
passaggi, potrebbe essere adattato ai ragazzi rendendolo più breve e semplice:
Carissimi,
la luce di Cristo rischiarava l’intelligenza e il cuore dei Magi. “Essi partirono”…lanciandosi con
coraggio per strade ignote e intraprendendo un lungo e non facile viaggio. Non esitarono a lasciare
tutto per seguire la stella che avevano visto in Oriente.
- Prova a stare con tutto te stesso in silenzio davanti al Signore ed esprimi con una posizione del
tuo corpo (in ginocchio, seduto, steso a terra, …) il desiderio di aprire la tua mente e il tuo cuore a
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Lui. Esprimi il tuo desiderio di lasciare tutte le tue preoccupazioni e di farti guidare dalla luce della
sua parola, come i Magi che si sono fatti guidare dalla stella.
I Magi arrivarono a Betlemme perché si lasciarono docilmente guidare dalla stella. Anzi, “al vedere
la stella, essi provarono una grandissima gioia”.
E’ importante, carissimi, scrutare i segni con i quali Dio ci chiama e ci guida. Quando si è
consapevoli di essere da Lui condotti, il cuore sperimenta una gioia autentica e profonda, che si
accompagna ad un vivo desiderio di incontrarlo e ad uno sforzo perseverante per seguirlo
docilmente.
- Sai riconoscere nella tua vita i segni della presenza del Signore? Cosa ti rende veramente felice?
Esprimi con tutto te stesso la gioia dell’incontro con il Signore, di questo momento di intimità con
Lui: prova a fare silenzio e rivolgi al Signore una preghiera con cui esprimi i tuoi desideri, le tue
paure, il tuo grazie, i tuoi dubbi,…
“Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre”. Niente di straordinario a prima vista.
Eppure quel Bambino è diverso dagli altri: è l’unigenito figlio di Dio che si è spogliato della sua
gloria ed è venuto sulla terra per morire in Croce. E’ sceso tra noi è si è fatto povero per rivelarci la
gloria divina, che contempleremo pienamente in Cielo, nostra patria beata.
- Ci sono cose che non ti permettono di dare tempo e spazio al Signore nella tua vita?Prova a
pensare di cosa devi “spogliarti” per presentarti a Lui povero di cose e di impegni, ma ricco di
amore e di disponibilità ad accoglierlo nella tua vita.
I Magi incontrano Gesù a “Bél – lehem”, che significa “casa del pane”. Nell’umile grotta di
Betlemme giace, su un po’ di paglia, il “chicco di grano” che morendo porterà “molto frutto”. Per
parlare di se stesso e della sua missione salvifica Gesù, nel corso della sua vita pubblica, farà
ricorso all’immagine del pane. Dirà: “Io sono il pane della vita”, “Io sono il pane disceso dal cielo”,
“Il pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo” (Gv 6,35.41.51).
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“E prostratisi lo adorarono” (Mt 2, 11). Se nel bambino che Maria stringe fra le sue braccia i Magi
riconoscono e adorano l’atteso delle genti annunziato dai profeti, noi oggi possiamo adorarlo
nell’Eucarestia e riconoscerlo come nostro Creatore, unico Signore e Salvatore.
- Rifletti sul tuo modo di vivere l’Eucarestia domenicale. Andare a messa è per te gioia dell’incontro
con il Signore e con la comunità?
La celebrazione eucaristica è’ occasione per fare memoria della morte e resurrezione di Gesù:
partecipi cantando e pregando per esprimere la tua gioia, il tuo desiderio di camminare con gli altri
verso Gesù?
“Aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra” (Mt 2, 11).
Carissimi, offrite anche voi al Signore l’oro della vostra esistenza, ossia la libertà di seguirlo per
amore rispondendo fedelmente alla sua chiamata; fate salire verso di Lui l’incenso della vostra
preghiera ardente, a lode della sua gloria; offritegli la mirra, l’affetto cioè pieno di gratitudine per
Lui, vero Uomo, che ci ha amato fino a morire sul Golgotha. Siate adoratori dell’unico vero Dio,
riconoscendogli il primo posto nella vostra esistenza! L’idolatria è tentazione costante dell’uomo.
Rifiutate le seduzioni del denaro, del consumismo e della subdola violenza che esercitano talora i
mass – media. L’adorazione del vero Dio costituisce un autentico atto di resistenza contro ogni
forma di idolatria. Adorate Cristo: Egli è la Roccia su cui costruire il vostro futuro e un mondo più
giusto e solidale. Gesù è il Principe della pace, la fonte di perdono e di riconciliazione, che può
rendere fratelli tutti i membri della famiglia umana.
- Che rapporto hai con le cose? Essere adoratori dell’unico vero Dio, vuol dire non essere schiavi
delle cose, della moda, dei tanti messaggi che ci spingono a comprare anche ciò che è superfluo…
Vuol dire fare un “buon uso dei beni” che arricchiscono la nostra vita, non le nostre tasche: usi i
tuoi soldi per soddisfare solo i tuoi desideri e per avere tutto ciò a cui “non si può rinunciare” e che
tuttavia non è essenziale?
Nei tuoi consumi, nel tuo stile di vita, ti sforzi di capire le conseguenze di che spreca, sciupa i beni,
non ha rispetto dell’ambiente?
“Per un’altra strada fecero ritorno al loro paese” (MT2, 12). Il Vangelo precisa che, dopo aver
incontrato Cristo, i Magi tornarono al loro paese “per un’altra strada”. Tale cambiamento di rotta
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può simboleggiare la conversione a cui coloro che incontrano Gesù sono chiamati per diventare i
veri adoratori che Egli desidera (cfr Gv4, 23 – 24). Ciò comporta l’imitazione del suo modo di agire
facendo di se stessi, come scrive l’apostolo Paolo, “un sacrificio vivente, santo e gradito a Dio “
L’apostolo aggiunge poi di non conformarsi alla mentalità di questo secolo, ma di trasformarsi
rinnovando la mente, “per poter discernere la volontà di dio, ciò che è buono, a Lui gradito e
perfetto” (cfr Rm 12, 1 – 2).
- SUPERSTRADA CON TE! Prova a pensare ad un piccolo gesto, ad un atteggiamento, ad un
impegno che oggi vuoi prendere davanti al Signore: sarà il tuo modo per esprimere a Gesù il
desiderio di camminare con Lui…
Un primo passo è quello del confronto con gli altri: puoi cogliere l’occasione di questo ritiro per un
dialogo spirituale con il tuo assistente o per celebrare il sacramento della riconciliazione.
SECONDA PROPOSTA 12/14
Al termine della meditazione i ragazzi ricevono una lettera personale che leggeranno all’inizio del
momento del deserto.
Proponiamo un esempio di lettera che potrà essere personalizzata per ciascun ragazzo dagli
educatori
Carissimo Andrea,
questo tempo che hai deciso di dedicare a te stesso e a Dio è prezioso!
Apri il tuo cuore a Dio senza riserve! Lui sa tutto di te,
ti conosce ancor prima che tu nascessi.
Ha gioito con i tuoi genitori quando sei nato ed ha sorriso quando hanno scelto
il tuo nome che Lui conosceva da sempre.
Pensa a tutto quello che hai ricevuto: i tuoi genitori, i tuoi amici, gli educatori…
Ti ha ricolmato di tanti doni: sta a te scoprirli e condividerli con gli altri.
Guardati attorno: le montagna, il cielo, le stelle, gli alberi, i fiori…tutto questo l’ha creato per te e
per tutti gli uomini. E’ il Suo regalo, custodiscilo con cura, come si fa con una cosa preziosa. Per
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amore di noi uomini ha mandato sulla terra suo Figlio Gesù, che ci ha parlato di lui e ci ha detto
che possiamo chiamare Dio come Padre. Puoi chiamarlo papà, se vuoi, quando sei solo e vuoi
rivolgerti a Lui.
Puoi sempre contare sull’ amicizia di Gesù. Egli è la Via da seguire, le sue parole sono Verità, ciò
che ti indica è la vera Vita. Lo so, Gesù a volte sembra troppo esigente: andare controcorrente,
fare delle scelte difficili, dedicarmi più tempo, ma sai, Lui vuole che tu sia libero davvero.
Tu sei importante per Dio! Sei unico, originale ed Lui ha sempre fiducia in te, anche se qualche
volta non mantieni le promesse: non importa, Dio ci accoglie per quello che siamo.
In questo cammino in cui ti stai impegnando a conoscere meglio la Sua Parola iniziato il giorno del
Battesimo, Dio sta seguendo i tuoi passi e ti è vicino sempre, quando gioisci e quando sei triste,
anche se non te ne accorgi.
In che modo? E’ accanto a te, attraverso i tuoi genitori, i tuoi educatori e sacerdoti, i tuoi amici e
tutte le persone che si prendono cura di te, per condividere così le tue gioie e preoccupazioni.
Ogni Domenica ti invita nella Sua casa: ti aspetta e sa che senza di te non è la stessa cosa!
In questa giornata Dio vuole dirti che può davvero aiutarti a trovare la vera gioia: affidati a Lui,
fidati delle parole di Gesù, fatti guidare dalla forza dello Spirito Santo! Non è difficile…tanti altri
sono accanto a te, crescono con te, stanno facendo lo stesso cammino. Come i Magi volgi il tuo
sguardo al Cielo: saprai che Dio è sempre con te e guida i tuoi passi… “superstrada con te”.
Buon cammino!
Gli educatori
3. STARE/ADORARE
AL POZZO DI SICAR
“Ciò che abbellisce il deserto – disse il piccolo principe – è che nasconde un pozzo in qualche
luogo…” (da “Il piccolo principe” di Antoine de Saint – Exupery)
20
6/11 anni
I bambini sono divisi nei gruppetti iniziali (v. prima fase).
In un primo momento l’educatore spiegherà il significato del foglio bianco ricevuto: l’impegno a
crescere, accogliendo Gesù nella nostra vita, attraverso la preghiera, l’ascolto della Parola, il
cammino fatto con gli altri per scoprire il suo progetto su di noi, come hanno fatto i personaggi
incontrati.
Gesù desidera fare della nostra vita un capolavoro, una cosa bella, un’opera d’arte. Ma per
realizzare ciò ha bisogno del nostro aiuto, del nostro sì a voler camminare con gli altri dietro di Lui.
I bambini sono invitati a disegnare una cornice lungo i bordi del foglio bianco ricevuto, come
impegno a voler rendere prezioso ogni momento della vita, a voler sempre accogliere i doni che
Gesù ci farà scoprire.
In un secondo momento l’educatore mostra ai bambini una grande scatola bianca ed un biglietto
che dice:
“Carissimi bambini,
avete accolto l’invito di Gesù, avete ascoltato la Parola di Dio, avete scoperto come Maria,
Giuseppe, i Magi si sono fidati della Parola, dei segni che ho dato loro. Ora anche voi siete chiamati
a collaborare con gli altri per rendere più bella ogni cosa che vi circonda. Impegnatevi a camminare
insieme nella gioia e nell’amicizia.
Nella scatola i bambini trovano i colori ed il materiale per decorare la scatola e una parola che
indica un ambiente in cui sono chiamati a testimoniare l’amore di Gesù:
- famiglia
- gruppo
- comunità
- amici
- scuola
-…
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12/14
I ragazzi ricevono le indicazioni per il momento del deserto:
Il deserto è il luogo in cui incontrare il Signore che tutto conosce di te: nel deserto s’impara ad
amare attingendo direttamente alla sorgente dell’Amore.
Quindi:
- presentati a Dio Padre per quello che sei, nella verità
- rivolgiti a Lui con fiducia
- guarda senza timore la tua vita e le relazioni con gli altri: le parole dette e non dette, le scelte, gli
atteggiamenti
- verifica dove “andare per un’altra strada”
Per la PRIMA PROPOSTA:
I ragazzi sono invitati a scegliere un luogo per la meditazione personale (vedi indicazioni iniziali
sulla cura dell’ambiente) e ricevono la traccia indicata nella tappa precedente.
Per la SECONDA PROPOSTA:
I ragazzi ricevono la lettera personale (vedi tappa precedente). Ricevono inoltre un foglio bianco
su cui potranno esprimere la loro risposta attraverso un disegno o una lettera.
4. OFFRIRONO
6/11 anni
Ogni gruppetto presenta agli altri la scatola, spiegando i disegni, la scelta dei colori, i messaggi.
Tutti i gruppi dispongono le scatole, in modo da preparare la base per l’altare.
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12/ 14 anni
A piccoli gruppi i ragazzi raccontano la loro esperienza di deserto.
Al termine del confronto, ogni gruppetto potrebbe curare la preparazione di un momento della
celebrazione eucaristica: l’accoglienza, l’acclamazione della Parola, le preghiere dei fedeli,
l’offertorio,…
5. PER UN’ ALTRA STRADA
È il momento conclusivo del ritiro.
Si può pensare ad una celebrazione (eucaristia o liturgia della Parola) in cui i ragazzi vengono
invitati a tornare alla propria quotidianità “per un’altra strada”, facendoli riflettere soprattutto,
alla luce della meditazione e della condivisione, su quale strada scegliere per il ritorno.
Si può pensare ad un segno da lasciare ad ogni partecipante a ricordo dell’esperienza: una mappa,
un piccolo messaggio con una frase del brano di Matteo, una icona dei Magi, ...
Celebrazione conclusiva
Canto
1° momento: la stella ci ha condotti qui
C-
Signore Gesù, ci hai chiamato a vivere una giornata in compagnia della tua presenza, con altri
amici che condividono con noi la fede. I Magi sono stati i nostri compagni di viaggio.
T-
Mostraci la tua stella Signore, perché possiamo con coraggio anche noi metterci in
cammino sulla strada che tu hai tracciato per noi!
23
C-
I Magi hanno seguito la stella cometa fino ad arrivare ad incontrarti, per poter stare con te.
T-
Fa’ che anche noi possiamo farti posto nella nostra vita, perché tu possa guidarci nel nostro
cammino, e noi, ascoltando la tua Parola, possiamo stare alla tua presenza, per godere
dell’amicizia con te.
C-
I Magi hanno offerto a Gesù tutto ciò che avevano.
T-
Fa’, o Signore, che anche noi possiamo offrirti tutta la nostra vita, il nostro stesso vivere.
Aiutaci a condividere i nostri doni, perché “tornando a casa per un’altra strada” possiamo
metterci a servizio degli altri, soprattutto dei più poveri e dei bisognosi.
Segno
Viene portata la stella che ha accompagnato la riflessione della mattina.
Preghiera
Ci siamo messi in viaggio, Signore:
in nessun luogo abbiamo trovato una casa.
Perché i nostri piedi lascino tracce,
vieni e feconda ogni nostra partenza.
Noi siamo dei ricchi, anche senza denaro.
Abitiamo un mondo di ricchi,
un mondo di persone che sanno e comandano.
O Dio, se tu vuoi, donaci almeno un cuore spoglio.
Te lo chiediamo per Gesù, nato nudo in una stalla di poveri.
O Dio, ogni volta che pensiamo di averti raggiunto,
tu sei già più lontano. Tu sei sempre altrove.
Liberaci dalle nostre abitudini
Perché possiamo correre più in fretta verso di te,
per mezzo di tuo Figlio, nostro cammino. Amen!
+ don Tonino Bello
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2° momento: l’incontro con Gesù: la Parola
Lettura di Mt 2, 7-12
Segno
Dopo la lettura del brano la Bibbia viene messa sulla stella. La Bibbia rappresenta Gesù, che ci
parla e ci guida nel cammino. L’incontro con Gesù avviene soprattutto incontrando la sua Parola.
Riflessione
La riflessione può vertere sull’importanza di incontra Gesù nella propria vita, partendo proprio
dall’ascolto della Parola di Dio. In particolare va’ evidenziato come incontrare Gesù nella propria
vita significa di scegliere uno stile di vita evangelico: così come i Magi, dopo l’incontro con il
Bambino di Betlemme tornano per un’altra strada, così anche noi, dopo l’incontro con Gesù
dobbiamo tornare per la strada del servizio e del mettersi a disposizione dell’altro.
3° momento: ritorniamo per un’altra strada
Segno
Sulla coda della stella cometa viene attaccato o scritto il versetto Mt 2, 12; è il segno della strada
che i Magi hanno fatto per tornare al proprio paese.
Invocazioni
Preghiamo insieme a diciamo: Signore, mandaci la tua stella!
 Quando resistiamo ad ascoltare la tua chiamata a partire, noi ti chiediamo:
 Quando vorremmo decidere noi il percorso, le tappe e i tempi del nostro cammino di fede, noi ti
chiediamo:
 Quando non abbiamo una guida sicura per la nostra crescita, noi ti chiediamo
 Quando la nebbia delle distrazioni ci impedisce di vedere bene la tua strada, noi ti chiediamo:
 Quando il buio del peccato ci fa dimenticare la meta cui siamo diretti, noi ti chiediamo:
 Quando la fatica del viaggio della vita diminuisce l’entusiasmo di cercarti, noi ti chiediamo:
 Quando le difficoltà di ogni giorno ci portano a dubitare di te e delle scelte intraprese, noi ti
chiediamo:
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 Quando ci sentiamo un po’ soli o criticati sulla strada che conduce alla tua grotta, noi ti
chiediamo:
Padre nostro
Consegna
Ai ragazzi viene consegnata una piccola strada di cartoncino su cui sono invitati a scrivere quali
impegni decidono prendersi per la loro vita dopo questo momento di riflessione. E’ il segno
dell’“altra strada” che decidono di percorrere per ritornare alla loro quotidianità.
Preghiera sulla strada
Signore Gesù,
dopo questa sosta in tua compagnia,
aiutaci a riprendere il cammino!
Fa’ che anche noi, come i Magi, possiamo far ritorno a casa “per un’altra strada”.
Se ti abbiamo incontrato veramente, non possiamo essere quelli di prima!
Non possiamo percorrere la stessa strada!
Dobbiamo cambiare il nostro cuore, renderlo più accogliente, meno egoista,
pronto a mettersi a servizio degli altri!
Aiutaci, Signore Gesù, ad essere fedeli a questo impegno
che oggi ci prendiamo!
Continua ad essere la nostra stella cometa…
Grazie per la tua amicizia!
Amen!
Canto
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Integrazione Catechistica
11-18 Dicembre 2011 6/8 Allegato 1
4-11 Dicembre 2011 9/11 Allegato 2
Iniziative d’Avvento
Interiorità
Durante il tempo di Avvento, ogni gruppo, sia delle medie che delle superiori, cerca durante la
settimana un momento di spiritualità, può essere un momento di adorazione, il vespro e la messa,
la recita del rosario in gruppo. Per ogni settimana verrà consegnata un’intenzione generale.
9 Dicembre ore 21.00 Fochera in onore della Madonna di Loreto, rosario e festa!
Carità
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6/8 – 9/11 Salvadanai, Avvento di Fraternità
12/14 Visita ai malati
Giovanissimi e Giovani  Progetto “Vin brulè” per la notte di Natale … o anche portare gli
auguri in Ospedale?
Formazione
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4 Dicembre: Ritiro I e II el.
11 Dicembre: Laboratorio di
programmazione in Oratorio (Servizio
Diocesano Oratori)
12 Dicembre: Ritiro Catechisti?
17 Dicembre: Ritiro Medie
18 Dicembre: Ritiro III e IV el
20 Dicembre: Penitenziale Zonale per
tutti (Regina Pacis)
21 Dicembre: Penitenziale per Giovani
Zonale (Sacro Cuore)
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22 Dicembre: Auguri di Natale per
tutti gli operatori Pastorali
24 Dicembre ore 23.00 Recita della
Notte di Natale – S. Messa Solenne
della Notte
27 Dicembre: Gita sulla Neve Medie
30 Dicembre: Tombolata?
31 Dicembre ore 18.00 Te Deum
6 Gennaio ore 11.00 S. Messa
presieduta dal Vescovo e Battesimo
Ore 15.00 Campo Invernale Giovani
(6-8)
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