R.S.I. e risposta di sanità pubblica a
livello di Azienda Sanitaria locale ad
un’emergenza infettiva: l’esperienza
nel territorio dell’Aeroporto di
Villafranca
di Verona.
L. Bertinato (ULSS
22 Verona) - D. Di Blasio (Aeroporto
Militare Villafranca di Verona)
Firenze, 26 – 27 marzo 2015
Scenari possibili per
l’applicazione del R.S.I.
• Quali scenari ci possiamo attendere:
– il caso sospetto arriva a bordo di un
aereo/nave/frontiera
– il caso sospetto
• accede direttamente al Pronto Soccorso
• ha telefonato al 118 ed è già ricoverato presso
l’U.O. di Malattie Infettive
• Si trova al proprio domicilio, e’ febbrile, e chiama il
suo MMG
SCENARIO
Un aeromobile atterra per pista 04
CPT riferisce di sospetto caso di
malattia infettiva a bordo
Caso sospetto: passeggero adulto, maschio, nazionalità italiana,
operatore sanitario di ritorno dalla Liberia, febbre alta
GESTIONE OPERATIVA
ENAV / TWR
-15’ atterraggio!
Riceve segnalazione da CPT (sim)!
Informa AMS / stand-by!
Non perviene richiesta di DVT su APT
sanitario!
Aeromobile atterra (sim)
COLLABORAZIONE CON ENTI
SANITARI
ATTIVAZIONE IMMEDIATA DELLA COLLABORAZIONE CON
ALTRI ENTI
R.S.I.: chi interviene
per primo nel SSN ?
ASL
con / senza
PORTO
AEROPORTO
CONFINE
La protezione dell’Operatore Sanitario dal rischio da agenti biologici
Malattia da virus Ebola (MVE)
LA SORVEGLIANZA SANITARIA PER LE
MALATTIE INFETTIVE E LA GESTIONE DEI
CONTATTI
PRIMAVERA 2014 :
CONGESTIONE DI EVENTI POTENZIALMENTE DA R.S.I.
ASL 22
EBOLA
IMMIGRATI
DA
MARE NOSTRUM
H1N1
MERS/COV
MERS - COV
Middle East Respiratory
Syndrome
2014-OPERAZIONE MARE NOSTRUM
Procedura sanitaria per la gestione
di profughi presenti nel territorio
dell’ULSS n. 22
a seguito dell’emergenza sbarchi
2014 ed all’interno del programma
“Mare Nostrum”.
EBOLA EVD
Ebola Virus Disease
Primavera 2014: Istruzioni Ricevute in ASL
ASL
MINISTERO
DELLA SALUTEUSMAF
REGIONE /
PROVINCIA
AUTONOMA
OMS
Ministero.
Interno
Dichiarazione di PHEIC
(Public Health Emergency of International Concern)
8 agosto 2014
La Commissione d’Emergenza dichiara la pandemia d’Ebola in Africa
Occidentale un’Emergenza di Salute Pubblica di interesse Internazionale.
A Ginevra, il Direttore Generale
OMS, Dr Margaret Chan afferma
ufficialmente alla stampa:
“I am declaring the current outbreak
of the Ebola a public health
emergency of international concern
[…] This is the largest, most severe,
most complex outbreak in the nearly
four decades history of this disease”
Dichiarazione di PHEIC e la stampa nazionale
8 agosto 2014
E.V.D Overview – E.V.D Outbreak 2014 (I) – E.V.D. PHEIC – E.V.D. Outbreak 2014 (II) – Fonti
WHO RISK ASSESSMENT
Human infections with Zaïre Ebolavirus in West Africa
24 June 2014
Summary of surveillance and investigation findings
Human cases of Ebola virus disease to date
Laboratory-confirmed cases of human infection with Zaïre ebolavirus have been
reported so far to World Health Organization (WHO) by the Ministry of Health of Guinea
(MOH Guinea), the Ministry of Health & Social Welfare of Liberia (MOHSW Liberia), and
the Ministry of Health and Sanitation of Sierra Leone (MOHS Sierra Leone).
The cases occurred in an initial wave from January to May 2014, when 36 cases were
reported on 21 March in Guinea. Subsequent cases were reported by the MOHSW
Liberia on 31 March. Since May 2014, a second wave of human cases has been
occurring, including a second outbreak reported by the MOHSW Liberia on 29 May. Also
on 26 May, MOHS Sierra Leone reported an outbreak.
Update on cases and deaths in Guinea
As of 22 June 2014, MOH Guinea reports a total of 390 cases of Ebola virus disease (270
confirmed, 89 probable, and 31 suspected) including 273 deaths (165 confirmed, 81
probable, and 27 suspected).
Update on cases and deaths in Liberia
As of 23 June 2014, MOHSW Liberia reports a total of 62 cases of Ebola virus disease (35
confirmed, 10 probable, and 17 suspected) including 37 deaths (23 confirmed, 10
probable, and 4 suspected).
Update on cases and deaths in Sierra Leone
As of 23 June 2014, MOHS Sierra Leone reports 166 cases of Ebola virus disease (156
confirmed, 8 probable, and 2 suspected) including 47 deaths (39 confirmed, 8 probable,
and 0 suspected) (due to difficulties in collecting accurate information from the field,
the number of deaths is largely underestimated in Sierra Leone).
1
OGGETTO: Malattia da Virus Ebola (MVE) – Protocollo centrale
per la gestione dei casi e dei contatti sul territorio nazionale
In relazione all‟esperienza della gestione sul territorio nazionale dei casi sospetti di malattia da Virus Ebola (MVE) dal
mese di luglio ad oggi, si ritiene opportuno stabilire un protocollo centrale della gestione dei casi
sospetti/probabili/confermati (S/P/C) di MVE, nonche dei contatti, cui fare riferimento nell‟organizzazione della
preparazione e della risposta al verificarsi degli stessi. In relazione all‟esperienza della gestione sul territorio
nazionale dei casi sospetti di malattia da Virus Ebola (MVE) dal mese di luglio ad oggi, si ritiene opportuno stabilire
un protocollo centrale della gestione dei casi sospetti/probabili/confermati (S/P/C) di MVE, nonche dei contatti, cui
fare riferimento nell‟organizzazione della preparazione e della risposta al verificarsi degli stessi. Tale protocollo
prevede la gestione del caso S/P/C a livello centrale, con il coinvolgimento delle Regioni e, ove necessario, delle altre
Amministrazioni dello Stato e/o Enti privati, e l‟eventuale trasferimento in modalita protetta presso uno dei Centri
Nazionali di Riferimento per la gestione clinica del paziente (INMI “Lazzaro Spallanzani” di Roma e Azienda
Ospedaliera “L. Sacco” di Milano), con modalita che saranno valutate di volta in volta, in stretto coordinamento con il
Ministero della Salute. La destinazione di casi confermati verso altre strutture ospedaliere potra avvenire, secondo le
modalita indicate dal Ministero della Salute in accordo con le Regioni, solo a seguito di saturazione delle disponibilita
presso i Centri Clinici Nazionali di Riferimento o per specifiche e particolari motivazioni determinate dalla situazione
epidemiologica della MVE. A
delle
Regioni e P.P.A.A., le informazioni relative alla disponibilita di posti letto in isolamento/alto isolamento.
Nel caso in cui navi in navigazione in acque territoriali italiane o aerei in volo sullo spazio aereo nazionale segnalino
casi sospetti di malattie infettive a bordo, saranno attivate le normali procedure si profilassi internazionale da parte
Marittima, Aerea e di Frontiera (USMAF), che attiveranno contestualmente il protocollo centrale
in parola. Una volta valutato e classificato il caso, secondo i criteri riportati nel presente documento, il medico o la
struttura sanitaria locale dovra darne tempestiva comunicazione, oltre che ai competenti servizi locali e regionali, al
Ministero della Salute che coordinera le eventuali attivita operative sovra-regionali, per facilitare la diagnosi finale ed
il trattamento del paziente, la tutela degli operatori sanitari e della collettivita.
Le indicazioni fornite con il presente documento potranno essere rivalutate ed aggiornate nel corso del tempo, qualora
il mutamento dell‟andamento epidemiologico lo rendesse necessario.
Ministero della Salute
Centro Nazionale per la Prevenzione e il Controllo delle Malattie
Febbri Emorragiche Virali (FEV)
Raccomandazioni e indicazioni per il trasporto
il CCM-Ministero della Salute, in collaborazione con l’Unità di Crisi del Ministero
•degli
Affari Esteri, il Dipartimento della Protezione Civile, Istituto Nazionale Malattie
Infettive - I.R.C.C.S. - “Lazzaro Spallanzani” di Roma, il Centro Nazionale di
Epidemiologia, Sorveglianza e Promozione della Salute (CNESPS – ISS), la Direzione
Generale della Sanità Militare, l’Università la Sapienza II Facoltà di Medicina e
Chirurgia e l’Aeronautica Militare - Comando Logistico Servizio Sanitario,
•alla luce dei recenti focolai di febbri emorragiche virali registrati in numerosi Paesi, ha
sentito l’esigenza di definire delle linee operative che siano in grado di fornire le
procedure da mettere in atto per la gestione ed il trasposto a bordo di aeromobili di
eventuali contatti, casi sospetti o confermati, nel caso in cui si rendesse necessario il
rimpatrio degli stessi.
Da tutto ciò scaturisce la necessità di formulare nuove linee guida contenenti i seguenti
capitoli:
- Generalità sulle febbri emorragiche virali (cap. 1, pag. 2)
- Gestione casi di febbri emorragiche virali (cap. 2, pag.9)
- Classificazione dei casi e trasportabilità (cap. 3, pag. 16)
- Gestione rimpatri (cap. 4, pag. 19)
- Linee guida per il personale sanitario di un volo dedicato che trasporta un passeggero
proveniente da zona in cui siano stati segnalati casi di febbri emorragiche virali
(appendice 1, pag. 23)
- Procedure per l’utilizzo del canale sanitario aeroportuale (appendice 2, pag. 24)
CO M U N I CATO CREU N . 2 D EL 7 / 1 1 / 2 0 1 4 – or e 1 5 :0 0
AI DIRETTORI DELLE C.O. SUEM 118
AI DIRETTORI DELLE UU.OO. DI PRONTO SOCCORSO
OGGETTO: EPI D EM I A V I RU S EBOLA – AGGI ORN AM EN TO 1
Si trasmette in allegato, per gli adempimenti di competenza, l’e st r a t t o de lle p r oce d u r e p e r il SU EM
e d il PS con t e n u t e nel documento “Procedura Regionale MVE” nella versione del 7/11/2014, adottato in
data odierna dal Direttore Generale dell’Area Sanità e già trasmesso alle Aziende sanitarie.
Il documento completo può essere scaricato al seguente link:
https://dl.dropboxusercontent.com/u/69215281/Procedura_regionale_MVE_07.11.2014.pdf
Si evidenzia che alla data odierna le z on e e p id e m ich e pe r EV D sono esclusivamente Lib e r ia , Sie r r a
Le on e e Re p u b b lica d i Gu in e a (Guinea Conakry).
FIRMATO
Paolo Rosi
Coordinatore CREU
L’IMPATTO DEL R.S.I. IN ASL !
Le Emergenze, (e i Relativi Protocolli) si preparano in tempo di Pace !
3 Domande ASL:
in
• Come essere pronti per rendere operativo il
RSI in ASL e nel territorio di riferimento ?
• Cosa fare per dotarsi di una organizzazione in
ASL in grado di tenersi sempre pronta ad
applicare in R.S.I. ?
• Chi interviene per primo e qual è la catena di
comando ?
La Domanda Finale:
La decisione di chiusura temporanea di un
Aeroporto per attivazione del R.S.I. quanto costa ?
R.S.I. e misure da attuare in ASL
Scenari possibili per
l’applicazione del R.S.I.
• Quali scenari ci possiamo attendere:
– il caso sospetto arriva a bordo di un
aereo/nave/frontiera
– il caso sospetto
• accede direttamente al Pronto Soccorso
• ha telefonato al 118 ed è già ricoverato presso
l’U.O. di Malattie Infettive
• Si trova al proprio domicilio, e’ febbrile, e chiama il
suo MMG
FLOW CHART
CASO SOSPETTO
DI MVE
MMG segnala caso sospetto(Clinica +1 o + sintomi+Criterio epidemiologico)
MMG segnala caso probabile (Clinica+1 o + sintomi+contatto con caso)
U.O. Malattie Infettive
O425 393066
SI SP
· I nchiesta
epidemiologica
· sorveglianza contatti
· comunicazione R
Regione /ministero
Igiene Pubblica (SISP)
0425 393763
118
Organizza il trasporto pz
Senza passaggio in PS
Se sogg. è a domicilio
consigliare di :
· Attendere l’ ambulanza,
· indossare una mascherina
chirurgica
· isolare pz in stanza chiusa
Se sogg. è
nell’ambulatorio del MMG
consigliare di:
· Isolare il pz. In una
stanza e consegnargli
una mascherina chir.
Ospedale –ingresso
Reparto Mal Infettive
·
·
·
MMG
MMG registra i nomi dei
presenti in sala d’aspetto
Adotta precauzioni e DPI
Comunica nomi dei
contatti al SISP
Regione Veneto
Azienda U.L.S.S. n. 22
Bussolengo
Sistema di Gestione Qualità
Certificato UNI EN ISO 9001: 2008
Direzione Sanitaria
Prot. n.
Bussolengo,
A tutto il personale del P.S.
della Ulss 22
e, p.c. Signorelli
Spiazzi,
Oggetto: protocollo operativo malattia da virus Ebola: prime indicazioni per il PS
In data 1 settembre 2014 la Regione Veneto ha definito un protocollo per la gestione dei casi
sospetti o probabili di malattia da virus Ebola e dei loro contatti.
Il protocollo ( che si allega) è comunque disponibile assieme a tutti gli aggiornamenti consultando il
sito www.ulss22.ven.it > Dipartimento di Prevenzione > Servizio di Igiene e Sanità Pubblica > News e
documenti > Malattie Infettive.
Si coglie l’occasione per richiamare alle SS.LL. gli aspetti strettamente operativi del protocollo, per
quanto di Vostra competenza in Pronto soccorso, in attesa di un apposito incontro operativo:
- in presenza di paziente che rientri nella definizione di caso “sospetto o probabile”, si deve mettere in
pratica quanto previsto dal Ministero della Salute nella procedura nazionale dei casi
sospetti/probabili/confermati di febbri emorragiche ( pag. 5 e 6 del doc. allegato).
- ogni operatore del PS dovrà vestirsi secondo quanto previsto nel documento allegato n.2 ,con quanto
attualmente disponibile in PS per la prevenzione delle malattie trasmissibili ( Doppio paio di guanti, occhiali,
sovrascarpe,Maschere FP2/FP3 ecc.), in attesa degli acquisti in corso del nuovo materiale dedicato.
-Allertare l'operatore del 118 per il trasporto diretto del paziente all'U.O. di Malattie Infettive, senza transito
dal Pronto Soccorso di riferimento, avvertendo preventivamente il Reparto ( Tel 045/8121111);
-
Contemporaneamente, si deve allertare anche la Dott.ssa MC Danzi, dell’Osservatorio
Epidemiologico delle Malattie Infettive al numero: 331 6237628 e il referente organizzativo del P.S..
Quanto sopra, è da considerarsi come “ prime indicazioni operative” a cui faranno seguito ulteriori
comunicazioni.
Ringraziando per la collaborazione, si porgono cordiali saluti.
Il Direttore Sanitario
Dr. Luigi Bertinato
Costruzione di una Stanza di Alto
Isolamento in OBI.
Presentazione
di un caso
La protezione dell’Operatore Sanitario dal rischio da agenti biologici
Malattia da virus Ebola (MVE)
LA SORVEGLIANZA SANITARIA PER LE
MALATTIE INFETTIVE E LA GESTIONE DEI
CONTATTI
Definizione di contatto
di caso di MVE
• Si tratta di una persona asintomatica che
sia stata esposta, negli ultimi 21 giorni, a
un caso probabile o confermato o ai suoi
liquidi
biologici/tessuti
nel
periodo
successivo alla comparsa dei sintomi
Indicazioni generali
• I contatti devono essere adeguatamente
informati circa:
– la specifica condizione di rischio
– i sintomi di esordio della malattia
– le modalità di trasmissione
– l’opportunità di evitare farmaci che possano
mascherare l’insorgenza della febbre
Individuazione e
sorveglianza dei contatti
• Il Dipartimento di Prevenzione:
– in collaborazione con il medico che ha posto
la diagnosi, effettua tempestivamente
l’indagine epidemiologica ed identifica i
contatti del caso
– fornisce ai contatti tutte le necessarie
informazioni
– esegue la sorveglianza dei contatti nella fase
extraospedaliera
3 tipologie di contatti
• Contatti casuali (o a basso rischio)
• Contatti stretti a “media intensità” (o a
rischio intermedio)
• Contatti stretti ad “alto rischio” (o a rischio
elevato)
Contatti casuali o a basso rischio
• Persone che hanno condiviso spazi
confinati con il caso, senza contatto diretto
con sangue o materiali biologici
• Esempio: aver viaggiato con lo stesso
mezzo di trasporto, avere soggiornato
nello stesso albergo, ecc
• Indicazioni: automonitoraggio dei sintomi
per 21 giorni
Contatti stretti a “media intensità” o
a rischio intermedio (1)
• I conviventi
• Coloro che hanno assistito un caso
probabile o confermato, o lo hanno toccato
senza venire a contatto visibile con fluidi
corporei, o ne hanno toccato gli abiti, o
hanno manipolato campioni biologici
senza le dovute precauzioni
Contatti stretti a “media intensità” o
a rischio intermedio (2)
• Esempio: lo hanno visitato, gli hanno
misurato
temperatura
o
pressione
sanguigna
• Indicazioni:
– isolamento domiciliare fiduciario
– automisurazione della temperatura ogni 12
ore
– sorveglianza sanitaria attiva telefonica da
parte degli operatori del Dipartimento di
Prevenzione
– se compare febbre o altri sintomi il contatto
viene riclassificato come “caso sospetto”
Contatti stretti ad “alto rischio” o
a rischio elevato (1)
• Sono coloro che hanno avuto una
esposizione diretta di cute (anche integra)
o mucose a materiali biologici del paziente
senza adeguata protezione
• Esempio: hanno avuto contatto con
sangue, vomito, secrezioni respiratorie,
feci, urine; contatto viso a viso, rapporto
sessuale, punture o altre ferite penetranti
con
materiale
potenzialmente
contaminato,
manipolazione
o
ricomposizione
della
salma
senza
adeguata protezione
Contatti stretti ad “alto rischio” o a
rischio elevato (2)
• Indicazioni:
– isolamento
ospedaliero
nella
struttura
infettivologica di riferimento
– sorveglianza sanitaria con misurazione della
temperatura ogni 12 ore
– l ’ isolamento e la sorveglianza vengono
interrotte dopo 21 giorni dall ’ ultima
esposizione a rischio oppure anticipatamente
se si tratta di un contatto di un caso probabile
che venga declassato a “non caso”
Scenari possibili
• Quali scenari ci possiamo attendere:
– il caso sospetto arriva a bordo di un aereo
– il caso sospetto
• accede direttamente al Pronto Soccorso
• ha telefonato al 118 ed è già ricoverato presso
l’U.O. di Malattie Infettive
Arrivo a bordo di un aereo (1)
• Presso l ’ Aeroporto di Villafranca i
contatti vengono identificati dall’USMAF
che, valutato il caso indice, individuerà i
contatti a basso, a medio e ad elevato
rischio
• Acquisirà nominativi, indirizzi, recapiti
telefonici e, se possibile, indirizzo mail
di tutti
• Consegnerà a tutti un foglio informativo
• Fornirà corrette indicazioni sulla base
del livello di rischio
Arrivo a bordo di un aereo (2)
• Si è convenuto che tutta la
documentazione sarà trasmessa al
Dipartimento di Prevenzione dell ’ ASL
22, il quale provvederà ad informare le
ASL territorialmente competenti e ad
attuare la sorveglianza sanitaria –
quando previsto – per gli eventuali
contatti residenti nel proprio territorio
Il sospetto è al Pronto Soccorso
oppure è già ricoverato
• Compete al Dipartimento di Prevenzione,
in collaborazione con il medico che ha
posto la diagnosi:
– effettuare tempestivamente l ’ indagine
epidemiologica ed identificare i contatti del
caso, definendo il livello di rischio
– fornire ai contatti tutte le necessarie
informazioni
– eseguire la sorveglianza dei contatti nella
fase extraospedaliera
– informare le relative ULSS di appartenenza
qualora alcuni contatti
risiedano fuori
dell’ASL 22
Il caso indice è già presso l’U.O. di Malattie
Infettive
• In questo caso compete al Dipartimento di
Prevenzione, in collaborazione con il
medico che ha posto la diagnosi:
– effettuare
tempestivamente
l ’ indagine
epidemiologica ed identificare i contatti del
caso, identificandoli sulla base del livello di
rischio
– fornire ai contatti tutte le necessarie
informazioni
– eseguire la sorveglianza dei contatti nella fase
extraospedaliera
– informare le relative ULSS di appartenenza
qualora alcuni contatti risiedano fuori dell’ASL
22.
ESPERIENZA EBOLA
SENSIBILIZZAZIONE AL PROBLEMA R.S.I.
GRUPPO DI LAVORO STABILE SULLE EMERGENZE
INFETTIVE IN ASL
PRODUZIONE DI DOCUMENTI SULL’USO DEI DPI E SUL
CORRETTO APPROCCIO AL PAZIENTE INFETTO
ADDESTRAMENTO PERMANENTE E SIMULAZIONE IN
AEROPORTO
EBOLA…NON SOLO EBOLA
PREPARAZIONE ALLE EMERGENZE INFETTIVE FUTURE
ESERCITAZIONE PER
CASO SOSPETTO DA MVE
AEROPORTO V.CATULLO
Villafranca di Verona
14 novembre 2014
Grazie per l’attenzione
Dr Luigi Bertinato
[email protected]