L’insufficienza venosa: opportunità terapeutiche Per richieste o informazioni: Dott.sa Marzia Lugli - Chirurgo Vascolare [email protected] L’arrivo dell’estate è spesso un momento in cui i problemi legati all’insufficienza venosa divengono evidenti, sia che si tratti di piccoli inestetismi (i cosiddetti “capillari”) che di sintomi legati alla vasodilatazione da caldo, quali pesantezza, gonfiore, irrequietezza. Di qui l’esigenza di molti durante questo periodo di definire la reale entità del problema. Il sistema venoso è estremamente complesso, sia dal punto di vista funzionale che nella struttura anatomica: frequentemente ciò che appare in superficie o è avvertito come sintomo, non ha corrispondenza con ciò che avviene in profondità. Spesso arti con evidenti varici sono completamente asintomatici, mentre gambe esteticamente perfette sono fonte di disturbi fastidiosi e nascondono l’insufficienza di importanti tronchi venosi. La visita clinica non è sufficiente per il corretto inquadramento della malattia venosa ma richiede una integrazione diagnostica strumentale: l’esame ecodoppler è l’indagine di riferimento, in grado di escludere o accertare la presenza di malattia venosa, di identificare la sede e l’entità del danno quando presente e di consentire allo specialista di orientare la scelta terapeutica. Le possibilità di trattamento delle malattie venose oggi offerte sono molteplici, alcune di recente introduzione, molte ancora non scientificamente provate. La scleroterapia è sicuramente il più diffuso e potente metodo di trattamento della patologia venosa. L’affinamento della tecnica, la sua esecuzione sotto guida ecografica, il diverso utilizzo dei farmaci ne consentono oggi un utilizzo estensivo, dalle venule antiestetiche più fini alla malattia conclamata delle safene, un tempo di esclusivo trattamento chirurgico. Nei casi in cui il ricorso alla chirurgia risulti inevitabile, si tratta comunque di un gesto scarsamente traumatico. Attualmente la chirurgia delle varici si effettua in anestesia locale con ricovero in day hospital; la ripresa delle comuni attività è pressoché immediata ed il risultato estetico è assicurato. Una valida alternativa alla chirurgia tradizionale di asportazione della safena è oggi rappresentata dal trattamento laser endocavitario: tale metodo, di recente introduzione, offre eccellenti risultati, sovrapponibili alla chirurgia ma senza necessità di incisioni. Le tecniche sopradescritte non sono antitetiche ma complementari, frequentemente associate ad elastocompressione e terapia farmacologia: il loro utilizzo mirato, unitamente ad un corretta diagnosi, consente oggi il raggiungimento di eccellenti risultati, sia sul piano estetico che funzionale. Altri articoli pubblicati: La chirurgia che non si vede. Le nuove tecniche. Bellezze al bagno. La liposcultura Il seno: purchè sia bello Progetto Venere-volto Progetto Venere-addome/seno Progetto Venereendoscopia/rinoplastica Progetto Venere-Collo & Co. Progetto Venere-Novità dall'America Progetto Venere-Seno & Calvizia Progetto Venere-paralisi & obesit‡ Pr.Venere-mastoplastica & elice valgo.. Pr.Venere-ginecomastia, blefaroplastica.. Pr.Venere-endoscopia del seno.. Pr.Venere-protesi al titanio.. Pr.Venere-protesi al polpaccio.. Pr.Venere-ricostruzione del seno.. Pr.Venere-inestetismi dell'addome Pr.Venere-insufficienza venosa Pr.Venere-novit‡ nella chirurgia del seno PROGETTO VENERE CHIRURGIA E MEDICINA ESTETICA Numero Verde: 800 - 016209