Politica estera in Kazakistan:
guardare al di fuori del Paese e puntare al progresso
Giugno 2014
Indice
Introduzione
pag. 3
La posizione geopolitica del Kazakistan
pag. 3
Relazioni con Cina e Russia
pag. 4
Relazione con l’Occidente
pag. 5
Partecipazione agli organismi internazionali
pag. 8
I progressi della politica estera del Kazakistan
pag. 9
Che cos’è l’ECFA
pag. 11
Introduzione
Negli anni Novanta e negli anni Zero, il Kazakistan è emerso come leader regionale in Asia
centrale. Da allora, la sua politica estera sempre più evoluta gli ha garantito un posto di primo
piano nell’arena internazionale. Uno stato democratico con una maggioranza musulmana
laica, strategicamente ubicato all’incrocio tra Europa e Asia, il Kazakistan si trova in una
posizione eccezionale per contribuire a colmare il divario globale tra l’“Oriente” e
l’“Occidente”. Riconoscendo che si tratta sia di un’opportunità sia di una responsabilità, il
Kazakistan ha lavorato sodo per mantenere relazioni amichevoli con paesi tanto diversi tra
loro come gli Stati Uniti, l’Unione europea, la Cina e la Russia. Come è stato possibile che un
paese dalle dimensioni dell’Europa occidentale, ma con una popolazione di soli 17 milioni di
persone, sia riuscito a tirarsi fuori dall’oscurità post-sovietica e a trasformarsi in un
importante attore internazionale in così poco tempo?
La posizione geopolitica del Kazakistan
Il Kazakistan confina con Russia, Cina, Kirghizistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Il suo
territorio si estende per oltre 2,7 milioni di km quadrati (un milione di miglia quadrate), cioè
più del doppio delle dimensioni degli altri quattro stati dell’Asia centrale messi insieme. È,
inoltre, il più grande paese al mondo senza sbocchi sul mare. La sua frontiera meridionale
con l’Uzbekistan attraversa il lago d’Aral, un bacino endoreico quasi prosciugato e un corpo
idrico sul quale numerose nazioni hanno interessi contrastanti. La Russia e la Cina, che
confinano con il Kazakistan rispettivamente a nord e a est, dispongono di arsenali nucleari e
sono membri permanenti del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. L’abbondanza di
petrolio, gas, carbone, uranio, minerali rari e altre risorse naturali, così come di prodotti
agricoli, ha reso il Kazakistan vulnerabile a pressioni territoriali. Da quando è diventato uno
stato indipendente, nel 1991, il Kazakistan ha corso parecchi pericoli in tal senso. Il suo
approccio per gestire tale complessa situazione geopolitica è stato quello di adottare una
politica estera a lungo termine e multivettoriale, il cui tema chiave è la diplomazia
economica. Gli obiettivi strutturali e fondamentali di tale politica sono espressi nel
Kazakhstan Foreign Policy Concept (Piano di politica estera del Kazakistan).1 Per la politica estera kazaka è fondamentale il mantenimento di relazioni solide e stabili con i
paesi vicini. Il Kazakistan ha sottoscritto tutti i relativi accordi regionali ed è diventato
membro, o è stato il fondatore, di raggruppamenti regionali, inclusi la Comunità degli Stati
Indipendenti, il Consiglio di cooperazione dei Paesi turcofoni e la Conferenza sulle misure di
interazione e di rafforzamento della fiducia in Asia. È, inoltre, uno dei membri fondatori
dell’Unione doganale insieme a Russia e Bielorussia, e sarà tra i membri fondatori
dell’Unione economica euroasiatica (Eurasian Economic Union - EEU) alla sua entrata in
vigore il 1° gennaio 2015. I Presidenti di Kazakistan, Russia e Bielorussia si sono incontrati
ad Astana il 29 maggio 2014 per firmare il trattato che istituisce l’EEU. Liberamente ispirato
al modello dell’UE, l’obiettivo dell’EEU è facilitare una maggiore cooperazione economica
tra i tre stati. Ciascuno dei suddetti organismi rafforza la cooperazione regionale e ha
contribuito attivamente al mantenimento di relazioni amichevoli in tutta la regione, durante
l’intero processo di consolidamento nazionale post-sovietico. In termini generali, il
Kazakistan ha mantenuto delle relazioni positive con tutti i paesi vicini, soprattutto grazie al
suo focus sulla sicurezza economica e politica. In particolare, il Kirghizistan è un importante
1
http://www.kazakhembus.com/page/foreign-policy-concept
alleato nella regione: i due Paesi hanno ribadito tale legame nel corso delle frequenti visite
reciproche, sia dei rispettivi Presidenti sia dei Primi Ministri.
Relazioni con Cina e Russia
La Cina e la Russia, i colossi confinanti con il Kazakistan, hanno richiesto una politica estera
più sfaccettata. Poiché il Kazakistan punta ad attirare investimenti esteri su larga scala per
finanziare lo sviluppo tecnologico e la diversificazione, il commercio e l’investimento con
Cina e Russia continuano a essere le maggiori priorità. Il focus kazako sul mercato cinese in
crescita è stato particolarmente attento, dato che già il 20% del petrolio nazionale è diretto in
Cina.2 La Cina necessita di ampie quantità di energia e materie prime per via del suo sviluppo
in forte ascesa, ma le crescenti tensioni sul Mar Cinese Meridionale e la presenza statunitense
nella regione hanno reso incerte le relazioni commerciali tra USA e Cina. Ciò ha portato la
Cina a cercare vie di importazione e partner alternativi.3
I giacimenti petroliferi dell’Asia centrale ne hanno ovviamente acceso l’interesse. Nel 2013,
quando ha aperto la pompa petrolifera del Kashagan, la China National Petroleum
Corporation si è assicurata di avere una partecipazione nel progetto (il progetto Kashagan è
da allora in stallo a causa di problemi tecnici). Ciò ha seguito l’acquisto cinese della
PetroKazakhstan, nel 2005, e l’investimento cinese nella MangistauMunaiGas, nel 2009.
Erica S. Downs, analista energetica presso il Brookings Institution di Washington, riferisce
che attualmente la Cina è il maggiore produttore straniero di petrolio in Kazakistan.4 Nel
2013, il Kazakhstan Attractiveness Survey (Studio sull’attrattività del Kazakistan) di Ernst &
Young è arrivato alle stesse conclusioni: vi si afferma, infatti, che “grazie alla sua ricchezza
mineraria, il Kazakistan è diventato il più importante partner economico della Cina in Asia
centrale. I legami economici bilaterali si espanderanno ulteriormente, in virtù dei notevoli
tassi di crescita di entrambi i Paesi e della crescente domanda cinese di maggiori esportazioni
kazake di gas e petrolio”.5
Tuttavia, le relazioni kazake con la Cina non si limitano solo alle risorse naturali. In qualità di
membro fondatore dell’Organizzazione di Shanghai per la cooperazione, nel 1996 il
Kazakistan si è unito a Cina, Russia, Kirghizistan e Tagikistan per favorire la cooperazione
politica, militare ed economica (l’Uzbekistan si è unito al gruppo nel 2001). Il Kazakistan e la
Cina condividono non solo una frontiera di 1.700 km, ma anche interessi comuni nella lotta al
terrorismo e al traffico di droga, nonché nel mantenimento della stabilità regionale. In
aggiunta, la Cina sta lavorando insieme al Kazakistan per sviluppare infrastrutture cruciali
come l’autostrada che collegherà l’Europa occidentale con la Cina occidentale. Si verificano
regolarmente scambi artistici e culturali, e le migrazioni transfrontaliere sono elevate, in
particolare per quanto riguarda studenti e lavoratori qualificati. Nonostante qualche
occasionale differenza di opinioni tra i due Paesi in materia di politica e in relazione
all’amicizia del Kazakistan con gli Stati Uniti, il Kazakistan è riuscito a mantenere la propria
posizione di partner vantaggioso della Cina e le due parti parlano pubblicamente e
cordialmente l’una dell’altra.6
2
Ernst & Young Attractiveness Survey (2013) http://www.ey.com/GL/en/Newsroom/News-releases/News_Kazakhstanremains-stable-destination-for-investors 3
New York Times (2006) http://www.nytimes.com/2006/03/17/business/worldbusiness/17kazakh.html?_r=0
4
New York Times (2013) http://www.nytimes.com/2013/09/24/world/asia/china-gains-new-friends-in-its-quest-forenergy.html?_r=0
5
Ernst & Young Attractiveness Survey (2013) http://www.ey.com/GL/en/Newsroom/News-releases/News_Kazakhstanremains-stable-destination-for-investors 6
China News (2012) http://www.china.org.cn/opinion/2012-02/27/content_24743753.htm
4 Il Kazakistan è riuscito abilmente a trovare un equilibrio tra la sua crescente amicizia con la
Cina e la sua relazione storica con la Russia. La Russia è sempre stata un partner stretto del
Kazakistan, una collaborazione che alcuni critici hanno definito troppo stretta. Tuttavia, tale
critica è miope in quanto si lascia sfuggire il fatto che questa relazione è costruita su elementi
che vanno ben oltre la politica estera. I due Paesi hanno in comune profondi legami storici e il
23,7% della popolazione kazaka si definisce di etnia russa.7 Il russo continua a essere una
lingua di comunicazione interetnica in Kazakistan: la Costituzione prevede che tale lingua sia
usata negli atti ufficiali al pari della lingua ufficiale, il kazako. Il Kazakistan presenta, senza
dubbio, delle notevoli somiglianze con la Russia, ma sarebbe sbagliato pensare allo stato
kazako come ad una marionetta russa, poiché non è così. Né il Kazakistan può essere
paragonato, in maniera costruttiva, ad altri stati post-sovietici. A differenza di alcuni di essi, il
Kazakistan ha accuratamente riformato il proprio sistema economico e politico seguendo i
consigli internazionali. Ha, inoltre, invitato organizzazioni internazionali che si occupano di
monitorare le elezioni per rivedere le proprie procedure elettorali e per contribuire allo
sviluppo di un processo elettorale democratico.8 Tale strategia ha dato i suoi frutti: dal 1991,
il kazako medio ha beneficiato della crescita e delle riforme economiche costanti del Paese,
vivendo in prima persona una maggiore prosperità. Entro il 2016, si prevede che il PIL pro
capite raggiunga i 15.000 dollari americani, trasformando così il Kazakistan in un paese ad
alto reddito agli occhi della Banca mondiale.9 Oltre ad essere parte dell’Organizzazione di Shangai per la cooperazione e dell’Unione
doganale, il Kazakistan ha anche aderito all’Organizzazione del trattato di sicurezza collettiva
(Collective Security Treaty Organisation - CSTO), che riunisce Russia, Kazakistan, Armenia,
Bielorussia, Kirghizistan e Tagikistan. Questo organismo lavora per creare una stabilità
militare e strategica in numerosi stati post-sovietici. Proprio come la Cina, anche la Russia ha
notevoli interessi energetici nel paese vicino e, per un certo tempo, ha beneficiato di
economiche importazioni di petrolio dal Kazakistan. Ciononostante, ci sono stati occasionali
conflitti di interesse tra i due Paesi: ad esempio, Mosca non ha visto di buon occhio il
supporto kazako all’invasione alleata dell’Afghanistan (in particolare, la concessione di
libero accesso al proprio territorio e spazio aereo alle forze statunitensi) e le sue esportazioni
verso la Cina. Tuttavia, il Kazakistan ha preso delle misure per bilanciare tali politiche con
quelle che sostengono chiaramente gli interessi russi (soddisfacendo, allo stesso tempo, anche
i propri interessi), come la sua partecipazione all’Unione doganale (sulla quale gli Stati Uniti
non hanno ancora preso una posizione10). Tali mosse hanno rafforzato la relazione e i legami
economici con la Russia.
Relazioni con l’Occidente
Un atto di equilibrio ancora più insidioso per il Governo kazako è stato quello di conservare
gli stretti legami con le superpotenze vicine, mantenendo, allo stesso tempo, relazioni
positive con l’Occidente. Storicamente, la Gran Bretagna ha sempre avuto forti legami
economici con il Kazakistan, ma recentemente c’è stato un leggero cambiamento nella loro
dinamica che suggerisce un riequilibrio dei poteri. Il Primo Ministro britannico, David
Cameron, ha visitato il Paese nel 2013, cosa che nessuno dei suoi predecessori aveva mai
7
http://www.indexmundi.com/kazakhstan/demographics_profile.html
8
OSCE, http://www.osce.org/astana/82315
Ernst & Young Attractiveness Survey (2013) http://www.ey.com/GL/en/Newsroom/News-releases/News_Kazakhstanremains-stable-destination-for-investors
10
Financial Times (2012) http://www.ft.com/cms/s/0/a5b15b14-3fcf-11e2-9f71-00144feabdc0.html#axzz30GarPKK8
9
5 fatto prima di lui: in quell’occasione, ha parlato con entusiasmo delle relazioni anglo-kazake.
Alla sua visita è seguita, all’inizio del 2014, quella della Baronessa Warsi, Ministro
britannico degli Affari Esteri e del Commonwealth. La Gran Bretagna ha considerevoli
interessi petroliferi e minerali in Kazakistan, e durante queste visite sono stati firmati contratti
vantaggiosi. Durante i loro colloqui, il Primo Ministro inglese e il Presidente kazako hanno
discusso anche di Afghanistan, Iran e Medio Oriente.11 Osserviamo qui all’opera la strategia
di riposizionamento del Kazakistan, che si vuole presentare come molto altro rispetto a un
semplice mercato dell’energia: governi come quello della Gran Bretagna guardano ora al
Kazakistan come un partner chiave nella regione, posizione ulteriormente rinforzata dalla
crisi ucraina e dalla risposta perfettamente equilibrata del Kazakistan.
Gli Stati Uniti hanno notevoli investimenti in Kazakistan e, nel 2013, il Governo statunitense
ha dichiarato che il Paese presenta il clima più favorevole agli investimenti della regione.12
Le relazioni USA - Kazakistan sono state ulteriormente rafforzate dall’obiettivo comune della
non proliferazione nucleare13, così come dal mutuo impegno nella lotta al terrorismo e nel
mantenimento regionale della pace. Nel 2012, in occasione del Summit sulla sicurezza
nucleare di Seoul, il Presidente Obama ha parlato della solidità delle relazioni bilaterali tra i
due Paesi, sottolineando l’importante ruolo del Kazakistan in Afghanistan.14 Le sue parole e
l’occasione in cui sono state pronunciate evidenziano le pietre miliari delle relazioni USA Kazakistan. Tali parole hanno continuato a risuonare a L’Aia nel marzo 2014, nel corso del
terzo Summit sulla sicurezza nucleare e durante l’incontro del Presidente Obama con il
Presidente Nazarbayev, tenutosi a margine del summit.
Tuttavia, la guerra in Afghanistan ha modificato il focus di tali relazioni: le priorità
statunitensi sono passate dalle risorse naturali alla lotta al terrorismo e all’accesso alle basi
terrestri regionali. A partire dall’avvio delle operazioni militari in Afghanistan nel 2001, il
Kazakistan si è impegnato costantemente a fianco degli alleati per destituire i Talebani e negli
sforzi per esportare la democrazia. A causa del suo sostegno all’intervento statunitense, il
Kazakistan si è reso vulnerabile a minacce terroristiche che ne hanno pregiudicato la
sicurezza: per questo motivo, ha scelto di fornire agli Stati Uniti assistenza e supporto
logistico, ma senza intervenire militarmente nella regione. In un discorso tenuto ad Astana l’8
maggio 2014, il Vice Segretario di Stato statunitense, William J. Burns, ha confermato
l’impegno e gli interessi degli Stati Uniti in Kazakistan e nell’Asia centrale, aggiungendo che
“la crisi in Ucraina e l’attuale fase di transizione dell’Afghanistan sottolineano qual è la posta
in gioco, e rafforzano l’importanza di costruire una relazione più solida e profonda tra i nostri
governi e tra i nostri popoli”.15
Il Kazakistan ha costruito relazioni diplomatiche con la maggior parte dei paesi europei negli
anni appena successivi all’indipendenza, ottenuta nel 1991. Da allora, ha creato legami
sempre più stretti con Francia, Italia, Spagna e Germania.
Il Presidente Nazarbayev ha finora effettuato dieci visite in Francia, e i Presidenti François
Mitterrand e Nicolas Sarkozy hanno ricambiato con visite in Kazakistan nel corso dei loro
mandati ufficiali. Durante tali visite, sono stati sottoscritti accordi di collaborazione strategica
e sono state ampliate le relazioni economiche. Il Presidente François Hollande ha in
11
UK Government Press Office (2013) https://www.gov.uk/government/speeches/kazakhstan-visit-prime-ministers-pressconference-with-nursultan-nazarbayev
12
Government (2013) http://www.state.gov/e/eb/rls/othr/ics/2013/204668.htm
13
US Government http://www.state.gov/r/pa/ei/bgn/5487.htm 14
US Government Press Office (2012) http://www.whitehouse.gov/the-press-office/2012/03/26/remarks-president-obamaand-president-nursultan-nazarbayev-republic-kaza
15
http://www.state.gov/s/d/2014/225774.htm 6 programma una visita simile in Kazakistan a fine 2014. Il 10 giugno di quest’anno, il
Ministro degli Affari Esteri kazako, Erlan Idrissov, si è incontrato a Parigi con la sua
controparte francese, Laurent Fabius, in occasione dell’approvazione ufficiale da parte del
Bureau International des Expositions della campagna del Kazakistan per l’EXPO 2017. I due
ministri hanno discusso positivamente sulle collaborazioni future nelle aree dell’industria
manifatturiera, del turismo, degli investimenti e dell’energia nucleare.
Due giorni dopo, il Presidente Nazarbayev ha incontrato in Kazakistan il Primo Ministro
italiano, Matteo Renzi, con il quale ha monitorato la firma di accordi di cooperazione su
agricoltura, energia e trasporti. Riferendosi alla collaborazione strategica del Kazakistan con
l’Italia, Nazarbayev ha affermato che questo Paese “rappresenta il 13% del commercio estero
kazako, e il volume totale degli investimenti italiani nella nostra economia è pari a $6,5
miliardi. Inoltre, l’Italia è il maggior consumatore di petrolio kazako”.
Incontri di alto profilo si sono tenuti regolarmente anche tra il Kazakistan e la Spagna. Nel
maggio del 2013, Erlan Idrissov ha visitato la Spagna, dove si è incontrato con leader politici
e dirigenti delle principali imprese spagnole per discutere un eventuale ampliamento della
cooperazione commerciale ed economica tra i due Paesi.16 A settembre, il Presidente
Nazarbayev ha ospitato il Primo Ministro spagnolo, Mariano Rajoy, ad Astana, dove hanno
discusso sulle collaborazioni strategiche in aree quali gli investimenti, i trasporti, le energie
rinnovabili e l’industria. Il Presidente Nazarbayev ha detto al Primo Ministro: “Siamo lieti di
avere il sostegno del Regno di Spagna. Il vostro Paese ha sostenuto la candidatura di Astana
per ospitare il grandioso evento dell’EXPO 2017. Inoltre, la decisione di dare la presidenza
dell’OSCE al Kazakistan è stata presa in Spagna, un evento alquanto simbolico. Siamo
attualmente concordi circa la collaborazione strategica tra i nostri Paesi. Le maggiori società
spagnole lavorano in Kazakistan e nel Paese sono attive più di 70 joint venture”.17
Visite e colloqui di alto profilo si sono tenuti anche tra il Kazakistan e la Germania, uno dei
primi paesi in Europa a sostenere la candidatura kazaka all’EXPO 2017, con il tema
“L’energia del futuro”.18 La cooperazione tra i due Paesi è in rapida espansione, in particolare
nell’area delle relazioni economiche e commerciali.
In termini generali, il Kazakistan mantiene relazioni con l’UE dal 1993.19 Attualmente l’UE è
il maggiore partner commerciale kazako: oltre il 40% delle esportazioni kazake è diretto agli
Stati membri. Nel decennio 1993–2013, l’afflusso lordo di investimenti diretti da parte di
Stati membri dell’UE nell’economia kazaka ha superato gli $80 miliardi.20 Essendo
un’alternativa al petrolio e al gas russo, l’importanza del Kazakistan come fornitore di gas e
petrolio per l’UE continua a crescere. Sommate tra loro, le esportazioni kazake di gas e
petrolio verso l’UE rappresentano oltre l’80% delle sue esportazioni totali. In aggiunta, il
Kazakistan è il maggiore fornitore di minerali rari e di minerale di uranio all’UE. Le
importazioni kazake provenienti dall’UE sono dominate da macchinari e attrezzature di
trasporto, ma includono anche diversi prodotti dei settori manifatturiero e chimico. Oltre ai
benefici commerciali, sono stati creati dei progetti europei21 per i diritti umani, nonché delle
collaborazioni con gli Stati membri dell’UE, al fine di migliorare le condizioni dei cittadini
kazaki. I progetti finanziati dall’UE sono attualmente al lavoro con le amministrazioni locali
e regionali per stimolare le nuove piccole e medie imprese, così come gli investimenti per i
16
http://kazworld.info/?p=29647
http://www.inform.kz/eng/article/2593383
18
http://kazworld.info/?p=32082
17
19
20
21
http://www.kazembassy.cz/en/country-profile/foreign-policy.html
http://www.kazembassy.cz/en/country-profile/foreign-policy.html
http://eeas.europa.eu/delegations/kazakhstan/index_en.htm
7 partenariati pubblico-privati (PPP).22 Martin Hutchinson, editorialista finanziario di Reuters e
analista industriale, ha previsto che è probabile che gli investimenti esteri europei in
Kazakistan proseguiranno, in virtù dell’abbondanza nazionale di materiali come il rame e le
terre rare, che hanno un mercato in espansione in Europa.23
Partecipazione agli organismi internazionali
L’efficace mantenimento di tali legami complessi ha contribuito a migliorare il profilo del
Kazakistan, e organismi internazionali come l’ONU ne hanno preso nota. Presiedere
l’Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa (Organization for Security and
Cooperation in Europe - OSCE) nel 2010 ha ulteriormente aumentato la reputazione
internazionale del Paese, così come ha fatto il coinvolgimento nelle operazioni degli alleati in
Afghanistan. Nel 2012, il Kazakistan è diventato il primo stato dell’Asia centrale a essere
eletto nel Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite (UN Human Rights Council UNHRC). Successivamente, nel 2013, il Paese ha contributo a favorire i negoziati P5+1 tra
l’Iran e i governi occidentali, ruolo che ha incluso l’organizzazione di due incontri ad
Almaty.
Dalla sua indipendenza nel 1991, il Kazakistan ha, inoltre, lavorato a stretto contatto con la
NATO.24 Nel 2014, il Primo Viceministro della difesa del Kazakistan, Saken Zhasuzakov, ha
confermato l’impegno del Paese con la NATO, durante un incontro del Comitato militare
della NATO. Egli ha affermato che la NATO è un’importante componente della “politica
multivettoriale kazaka e contribuisce alla sicurezza nazionale e regionale”.25 Il sostegno del
Kazakistan si è rivelato vantaggioso, dal punto di vista strategico, per il Northern Distribution
Network, nel corso delle operazioni NATO in Afghanistan. L’attuale sforzo per preparare il
Kazakistan a una piena partecipazione alle missioni di pace dell’ONU offre un’ulteriore
prova dell’impegno kazako nel prendersi una maggiore responsabilità negli affari mondiali.26 Il Presidente Nursultan Nazarbayev ha fatto capire chiaramente che il Paese punta a un ruolo
più importante nello scenario mondiale. Il Kazakistan si è candidato, per il biennio 20172018, a membro non permanente del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite. Il Paese ha
basato la sua candidatura su quattro pilastri fondamentali: sicurezza alimentare, sicurezza
idrica, sicurezza energetica e sicurezza nucleare. L’unico contendente è la Thailandia. Il
Kazakistan ha dimostrato di essere in un’ottima posizione per contribuire al meglio in tale
ruolo. Dato che la sua politica estera è stata attentamente modellata per creare delle alleanze
strategiche e a lungo termine tra parti che a volte sono poco inclini a lavorare l’una con
l’altra, il Kazakistan è diventato un intermediario cruciale nei negoziati più spinosi.
I negoziati P5+1 (conosciuti anche come negoziati E3+3) con l’Iran ne sono un ottimo
esempio. Tenutisi ad Almaty nel 2013, tali negoziati sono stati favoriti dal Governo kazako, il
quale è neutrale ma ha ottimi contatti: il Kazakistan beneficia del fatto di essere un paese
laico ma con una maggioranza musulmana, presentando così entrambe le ideologie chiave
abbracciate dai due lati. Il Kazakistan è stato, perciò, in grado di ottenere un certo grado di
affinità e di fiducia da entrambi i lati. Inoltre, come ha fatto notare David Cameron, essendo
una nazione che ha già efficacemente completato il suo processo di disarmo, il Kazakistan ha
22
23
24
25
http://eeas.europa.eu/delegations/kazakhstan/press_corner/all_news/news/2014/14.02.2014_en.htm
http://www.edgekz.com/kazakhstan-and-europe-building-ties.html
http://www.nato.int/cps/en/natolive/topics_49598.htm
http://www.mod.gov.kz/mod-en/index.php/faq/948-chief-of-the-general-staff-of-the-armed-forces-of-kazakhstanparticipates-in-nato-military-committee-meeting
26
Reuters (2013) http://www.reuters.com/article/2013/12/20/us-kazakhstan-un-idUSBRE9BJ0BC20131220
8 l’“autorità morale” di negoziare il disarmo nucleare con l’Iran.27 In precedenza, il Kazakistan
si era già guadagnato una maggiore credibilità tra i musulmani degli stati del Medio Oriente,
sostenendo la candidatura della Palestina a membro dell’ONU e presiedendo l’allora
Organizzazione della conferenza islamica (Organization of Islamic Conference - OIC) nel
biennio 2011-2012.
Nella primavera del 2014, la politica estera del Kazakistan è stata sotto i riflettori a causa
degli eventi in Ucraina. Il 3 marzo, il Ministro degli Affari Esteri del Kazakistan ha rilasciato
una dichiarazione esprimendo le proprie preoccupazioni, invitando alla calma tutte le parti e
richiedendo una risoluzione negoziata ai sensi della legge internazionale.28 In quel periodo,
alcuni commentatori hanno cominciato a speculare che il sogno di Putin di riunire tutta la
popolazione di lingua russa mettesse in pericolo il Kazakistan. Tra questi, vi era Martha Brill
Olcott, Associato senior del Russia and Eurasia Program presso il Carnegie Endowment for
International Peace e Co-direttrice dell’al-Farabi Carnegie Program on Central Asia, la quale
ha dedotto che il popolo kazako, sempre più patriottico, non avrebbe tollerato un eventuale
tentativo russo di riunire il Kazakistan in una grande Russia.29 Scrivendo su Eurasianet.org,
Joanna Lillis, specialista dell’Asia centrale, ha suggerito che probabilmente molti leader
occidentali stanno guardando al Kazakistan nella speranza che eserciti un’influenza calmante
sulla Russia.30 La dichiarazione del Ministro degli Affari Esteri del 3 marzo, così come le
dichiarazioni successive di aprile e maggio, possono essere viste come passi in tale direzione.
Il Presidente Nazarbayev continua a mantenere la propria posizione, nonostante tali sviluppi.
Nel marzo 2014, in occasione del Summit sulla sicurezza nucleare dell’Aia, Nazarbayev ha
tenuto dei negoziati bilaterali con un’ampia serie di leader internazionali, tra cui il Presidente
statunitense Barack Obama, il Primo Ministro britannico David Cameron, il Presidente cinese
Xi Jinping, il Primo Ministro pakistano Nawaz Sharif, il Primo Ministro giapponese Shinzo
Abe e il Presidente francese François Hollande.31 Come c’era da aspettarsi, Nazarbayev ha
ricevuto un caloroso benvenuto a Bruxelles e a Washington, così come a Mosca e Pechino. I
leader internazionali riconoscono che l’Occidente ha bisogno di alleati come il Kazakistan
che possono fungere da tramite con parti storicamente più impegnative come Iran e Russia.
Allo stesso modo, Cina e Russia riconoscono i benefici derivanti da relazioni economiche e
commerciali solide con il loro vicino.
I progressi della politica estera del Kazakistan
L’analista regionale George Voloshin si è espresso come segue circa la riconfermata politica
estera del Kazakistan: “Il paese più grande dell’Asia centrale continua a rimanere fedele alla
sua tradizionale strategia multivettoriale. Tale strategia, strettamente associata al Kazakistan a
livello internazionale, implica la ricerca di relazioni equilibrate e di mutuo vantaggio su
diversi fronti, simultaneamente. Russia, Cina, USA e UE sono e continueranno a essere i
27
UK Government Press Office (2013) https://www.gov.uk/government/speeches/kazakhstan-visit-prime-ministers-pressconference-with-nursultan-nazarbayev
28
Kazakhstan Government statement on Ukraine (2014) http://mfa.gov.kz/en/#!/news/article/13513
29
Martha Brill Olcott (2014) http://carnegieendowment.org/2014/03/05/after-crimea-will-kazakhstan-be-next-in-putin-sreintegration-project/h2ia
30
Joanna Lillis (2014) http://www.eurasianet.org/node/68218
31
http://kazworld.info/?p=35691
9 principali partner del Kazakistan in campi tanto diversificati quanto il commercio, la
cooperazione militare o gli scambi culturali”.32 All’epoca, i cinici suggerirono che la disponibilità del Kazakistan a rinunciare al suo arsenale
nucleare nei primi anni Novanta derivò dall’incapacità di riuscire a controllare tale sterminato
arsenale, nonché dall’interesse di assicurarsi l’aiuto internazionale e di conquistare il favore
dell’Occidente. Con il senno di poi, questa valutazione sembra poco plausibile: il Kazakistan
è stato, infatti, il primo degli “-stan” a saldare i suoi debiti all’FMI (ben prima della scadenza
nel 2000), ed è ora un paese a medio reddito con numerose risorse naturali. Tuttavia, anche se
tale decisione fosse stata influenzata dai fattori suggeriti da tali cinici commentatori, sono
stati necessari coraggio e lungimiranza per consegnare il suo maggiore armamento, quando i
due paesi vicini più grandi (che fanno apparire piccolo anche il Kazakistan, la nona maggiore
nazione al mondo) detengono alcuni degli armamenti più potenti a livello mondiale. Al
momento dell’indipendenza e in seguito al collasso sovietico, il Kazakistan si è trovato nel
mezzo di un gruppo di nuovi stati dell’Asia centrale, con la Cina rivolta sempre di più verso
l’esterno. Da allora, ha efficacemente allacciato una rete di relazioni che bilanciano gli
interessi opposti dei paesi vicini, favorendo allo stesso tempo lo sviluppo del Kazakistan.
Il Kazakistan continua a essere lungimirante nelle sue politiche economiche: all’inizio del
2014, ha annunciato dei piani per lo sviluppo di un pacchetto di stimoli per gli investitori che
includerà una nuova legge, volta a migliorare le condizioni per gli investimenti nel Paese. “La
base della nostra economia” – ha affermato il Presidente Nazarbayev – “consiste nel lavorare
attivamente per attrarre gli investimenti, sia esteri sia interni. Non vediamo l’ora di creare un
clima il più favorevole possibile agli investimenti”.
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The Central Asia Caucasus Analyst Field Report (2014) http://www.cacianalyst.org/publications/field-reports/item/12904kazakhstan-adopts-new-foreign-policy-concept.html 10 COS’È L’ECFA
L’Asia Centrale è una regione più estesa dell’Europa occidentale e al suo interno sono
presenti cinque paesi: Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan.
Potendo contare su alcune delle risorse più ricche e diversificate al mondo, negli ultimi
vent’anni questa regione si è impegnata a fondo per diventare un affidabile partner a lungo
termine dell’Occidente.
Il Kazakistan è il motore della crescita economica dell’Asia Centrale e il Governo del
Kazakistan ha assunto un ruolo guida nello sviluppo dei rapporti con l’Unione europea. Nel
suo impegno volto al processo di approfondimento dei rapporti politici ed economici con
l’Unione europea, il Kazakistan sta partecipando alla creazione dell’Eurasian Council on
Foreign Affairs (ECFA), il nuovo e dinamico “think-tank” che lavorerà nel cuore
dell’Unione europea.
Il primo Presidente Onorario dell’Eurasian Council on Foreign Affairs è Sua Eccellenza
Erlan Idrissov, Ministro degli Affari Esteri della Repubblica del Kazakistan.
L’Eurasian Council on Foreign Affairs è stato modellato sul Council on Foreign Relations
degli Stati Uniti; sulla Chatham House, sede del Royal Institute of International Affairs del
Regno Unito; e sull’European Council on Foreign Relations dell’UE. Si prevede che, nel
corso del tempo, l’Eurasian Council on Foreign Affairs diventerà una preziosa fonte
autonoma di ricerca, pubblicazioni e informazioni di alta qualità, che terrà l’Europa
aggiornata sullo sviluppo in rapida evoluzione della regione dell’Asia Centrale. Si tratta di un
lavoro ancora in corso che richiederà dedizione e impegno da parte del team di ricercatori e
scrittori dell’ECFA.
La sovvenzione per i costi relativi alla creazione e per il programma del primo anno
dell’ECFA è stata garantita dal Ministro degli Affari Esteri della Repubblica del Kazakistan.
L’ECFA e il suo staff sono riconoscenti per questa generosa donazione e ringraziano il
Ministro degli Affari Esteri. Si prevede che, come avviene per gli enti simili di altri paesi, i
governi della regione così come gli sponsor aziendali e i privati andranno ad ampliare, sul
lungo periodo, la base dei finanziatori dell’ECFA.
Un elenco delle prossime pubblicazioni si trova qui. Il lancio ufficiale dell’ECFA è
attualmente previsto per novembre 2014, periodo entro il quale è attesa la creazione di un
illustre Consiglio consultivo. Il Direttore, Rauan Kenzhekhanuly, fornirà regolari
aggiornamenti informativi sulla regione nel suo Blog ed è possibile registrarsi qui per
ricevere questi ultimi, così come le newsletter e i bollettini dell’ECFA.
Disclaimer importante: Ricordiamo che le opinioni espresse nei nostri Occasional Paper non
rappresentano l’opinione di Sua Eccellenza il Presidente onorario, Erlan Idrissov, Ministro
degli Affari Esteri della Repubblica del Kazakistan, né l’opinione di alcun membro del
Consiglio consultivo dell’EFCA. Lo scopo di queste relazioni di ricerca è favorire il dibattito
e la discussione in merito agli importanti sviluppi che si verificano in Asia centrale. Esse
sono pensate per incoraggiare ulteriormente la discussione e il dibattito aperto, favorendo le
opinioni di tutte le parti coinvolte. 11