L`economia in crescita del Kazakistan

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L’economia in crescita del Kazakistan
Aprile 2015
INDICE
La crescita del Kazakistan
pag. 3
Abbondanza delle risorse e fondo petrolifero nazionale
pag. 4
Investimenti stranieri e competitività
pag. 6
Commercio estero, trasporti e infrastrutture
pag. 8
Capitale umano e creazione di posti di lavoro
pag. 11
Gli investimenti del Kazakistan all’estero pag. 12
Guardare al futuro
pag. 13
Che cos’è l’ECFA
pag. 15
2
L’economia in crescita del Kazakistan
La crescita del Kazakistan
La transizione kazaka da un’economia pianificata a un’economia di mercato non è stata facile.
Al pari degli altri paesi ex sovietici, il PIL del Kazakistan si è contratto in maniera drastica
nella prima metà degli anni Novanta. Nel 1995, l’economia kazaka è scesa di un ulteriore
39% e, nei quattro anni successivi, la crescita è rimasta stagnante.1
Tuttavia, dal 2000 la crescita economica del Kazakistan ha raggiunto una media annuale
dell’8% e tra il 2000 e il 2010 è stata la terza economia al mondo ad avere il tasso di crescita
più rapido.2 Nel 2013, il PIL pro capite è arrivato a 13.000 dollari statunitensi3 dai 1.229
dollari del 2000 e, sulla base delle prime anticipazioni, ha raggiunto i 14.600 dollari nel
2014.4 Di conseguenza, secondo la Banca mondiale5, oggi il Kazakistan è un paese a reddito
medio-alto pronto a entrare tra le fila dei paesi ad alto reddito. A causa di fattori esterni, la
crescita del PIL kazako è andata riducendosi negli ultimi due anni, dal 6% del 2013 al 4,3%
dell’anno scorso6, ma rimane comunque più alta della crescita media mondiale del 2014, pari
al 3,3%.7
L’anno 2000 è stato un anno di svolta sotto diversi aspetti. In quell’anno il Kazakistan è
diventato il primo ex stato sovietico a ripagare tutti i propri debiti all’FMI, sette anni prima
rispetto a quanto pattuito. Due anni dopo, il Kazakistan è diventato il primo ex stato sovietico
a ricevere un rating creditizio “investment-grade”. Secondo la Banca mondiale, il debito
pubblico del Kazakistan, pari al 10% nel 2011, è “uno dei più bassi al mondo” e le riserve
valutarie estere totali “sono ben oltre” il livello minimo raccomandato dall’FMI.8
I tassi di povertà si sono conseguentemente ridotti. Nel 2001, il 47% dei cittadini kazaki era
sotto la soglia di povertà indicata dalla Banca mondiale, mentre nel 2013 erano solo il 3%.9
Secondo l’FMI, nello stesso periodo la povertà rurale è diminuita dal 59% al 6% e i tassi di
povertà urbana sono scesi dal 36% al 2%.10 Come notato dalla Banca mondiale: “Il favorevole
contesto economico esterno e la rapida crescita del reddito pro capite ha contribuito a
un’impressionante riduzione della povertà in meno di 10 anni”.11
In questo contesto, non sorprende che i kazaki diano pieno supporto all’attuale corso politico
del Paese. Nel 2013, il sondaggio di opinione condotto dall’istituto demoscopico britannico
Ipsos MORI ha rilevato che l’86% dei cittadini kazaki era “ottimista” sul Kazakistan in
generale e il 35% si sentiva “molto ottimista”. Il 70% dei cittadini si era dichiarato ottimista
sull’economia del Paese, mentre l’81% aveva affermato che il Kazakistan era diventato un
posto migliore in cui vivere negli ultimi dieci anni. Il 90% dei cittadini appoggiava la
1
https://www.aeaweb.org/aea/2014conference/program/retrieve.php?pdfid=277
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2014/cr14243.pdf
3
http://www.worldbank.org/en/country/kazakhstan/overview
4
http://strategy2050.kz/en/news/675/
5
http://www.worldbank.org/en/country/kazakhstan/overview
6
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
7
http://www.imf.org/external/pubs/ft/survey/so/2015/NEW012015A.htm
8
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2014/cr14243.pdf
9
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
10
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2014/cr14243.pdf
11
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
2
3
partecipazione al commercio internazionale, il quale è stato il motore dell’impressionante
crescita del Kazakistan.12
Potendo contare su ampie risorse di petrolio e altre risorse naturali, fin dall’indipendenza il
Kazakistan si è focalizzato sulla sua ricchezza minerale, creando un clima il più favorevole
possibile agli investimenti, attraendo investimenti esteri e mettendo da parte gli introiti
derivanti dalla vendita del petrolio per i giorni difficili. A tale scopo, nel 2000 è stato istituito
un fondo nazionale e nel 2006 è stata creata una società a partecipazione statale, la Samruk, al
fine di migliorare la gestione patrimoniale delle maggiori società del Paese.
Allo stesso tempo, il Kazakistan ha riconosciuto che la diversificazione economica è
necessaria per evitare la “maledizione delle risorse” e per sostenere alti tassi di crescita.
Perciò, nell’ultimo decennio, il Kazakistan ha cercato di favorire investimenti in diversi
settori, dal turismo, l’agricoltura, i beni di consumo e l’edilizia fino alle tecnologie
dell’informazione.13 Un fondo per lo sviluppo, “Kazyna”, è stato creato nel 2006 per
aumentare gli investimenti e l’innovazione in settori diversi da quelli del petrolio, e nel 2010 è
stato adottato un programma accelerato per lo sviluppo industriale e innovativo. Inoltre, è
stato approvato un piano di sviluppo strategico fino al 2020, che promuove obiettivi simili.14 I
risultati di questa diversificazione economica si sono visti già nel 2010, quando i settori
diversi dal petrolio hanno registrato una crescita del 10,2%.15
Il “miracolo della crescita” kazaka e l’efficace gestione economica hanno ricevuto plausi da
diverse fonti. Patricia Flor, la rappresentante speciale dell’Unione europea (RSUE) per l’Asia
centrale ha affermato nel 2012: “Il Kazakistan può essere orgoglioso dei successi raggiunti
negli anni dell’indipendenza nel campo dell’economia, garantendo la stabilità e la pace
interetnica... I progressi fatti dal Kazakistan sono strabilianti... Il vostro Presidente si è
impegnato a trasformare e a migliorare ulteriormente il Paese, oltre a diversificare
l’economia.”16
Qualche anno fa, il Presidente Nazarbayev ha stabilito per il Kazakistan l’obiettivo di
diventare una delle 50 maggiori economie al mondo. Tale obiettivo è stato raggiunto nel
2013, quando il Kazakistan è stato classificato al 44° posto dalla Banca mondiale, divenendo
così la maggiore economia post-sovietica dopo la Russia e subito dopo Finlandia e
Danimarca.17 Questa relazione esamina le cause della rapida crescita economica del
Kazakistan e le implicazioni che tale crescita ha sul resto dell’Asia centrale, e presenta le
ragioni per le quali l’economia kazaka è destinata a crescere ulteriormente nei prossimi
decenni.
Abbondanza delle risorse e fondo petrolifero nazionale
Sebbene non sia l’unico fattore, l’abbondanza delle risorse kazake gioca un importante ruolo
nello spiegarne il rapido sviluppo economico. Il Kazakistan detiene le none maggiori riserve
accertate di petrolio ed è il diciassettesimo maggior produttore di petrolio al mondo.18 La
quota del petrolio e del gas nel PIL del Kazakistan è cresciuta in maniera costante, dal 3,7%
12
http://www.kazakhstan-bern.ch/86-of-kazakh-citizens-respond-positively-to-the-countrys-economic-and-political-progress
http://www.deloitte.com/assets/DcomKazakhstan/Local%20Assets/Documents/EN/Experts%20opinion/Investment%20and%20Business%20Climate_en.pdf
14
http://www.invest.gov.kz/?option=content&section=1&itemid=74
15
https://www.aeaweb.org/aea/2014conference/program/retrieve.php?pdfid=277
16
http://www.kazembassy.cz/en/news/other/3160/
17
http://data.worldbank.org/products/wdi
18
http://www.kazakhembus.com/page/economy
13
4
nel 1997 al 25,8% nel 2011.19 I ricavi complessivi provenienti da petrolio, gas e attività
mineraria ammontavano a 28 miliardi di dollari statunitensi nel 2011, ossia circa 1.700 dollari
pro capite.20
Dall’indipendenza, la produzione petrolifera è triplicata21 e si prevede che la produzione
raddoppierà ulteriormente quando il gigantesco campo Kashagan nel Mar Caspio sarà
completamente operativo.22 L’International Energy Outlook dell’EIA stima che, fino al 2040,
il Kazakistan sarà tra i primi quattro paesi non appartenenti all’OPEC che contribuiranno
maggiormente alla crescita della produzione petrolifera. In una visione d’insieme, il
Kazakistan – insieme a Brasile, Canada e Stati Uniti – rappresenterà l’87% dell’aumento
totale dell’approvvigionamento petrolifero in paesi non OPEC.23
Per garantire una crescita economica sostenibile, il Kazakistan ha messo da parte una
ragguardevole quota dei profitti del petrolio in un fondo nazionale,24 che attualmente vale 72
miliardi di dollari statunitensi25. Inoltre, il Kazakistan ha “aderito con impegno agli obiettivi
prefissati per quanto riguarda i trasferimenti dal fondo nazionale”, il quale non deve essere
inferiore al 20% del PIL.26 Nelle parole del FMI, “la ricchezza petrolifera del Kazakistan è
stata gestita oculatamente e ha portato a importanti migliorie nello sviluppo economico e nel
benessere della popolazione”.27
Durante i primi otto mesi del 2014, le riserve valutarie estere totali sono aumentate di 7,5
miliardi di dollari statunitensi, raggiungendo così un valore complessivo di 97,5 miliardi di
dollari entro la fine di agosto.28 Pur considerando il debito governativo di 26 miliardi di
dollari, gli attivi finanziari netti del Governo rappresentano ora circa un quarto del PIL,
ovvero “il maggior cuscinetto fiscale della storia recente”.29
Oltre al petrolio, il Kazakistan ha 1,5 trilioni di metri cubi di riserve accertate di gas,
rientrando così tra i 15 maggiori depositi di gas al mondo.30 Dall’indipendenza, la produzione
di gas naturale è quintuplicata.31 Il Kazakistan è, inoltre, uno dei principali produttori
mondiali di uranio, essendo responsabile del 38% della produzione globale32, e ha riserve di
carbone in grado di soddisfare le sue esigenze energetiche per i prossimi 150 anni.33
In aggiunta, il Kazakistan è tra i primi 30 paesi produttori d’oro al mondo e abbonda in ferro,
zinco, rame e cromo. Nel 2012, il Kazakistan ha siglato un accordo decisivo con la Germania,
pari a 4 miliardi di dollari statunitensi, relativo all’estrazione di terre rare in cambio di accordi
19
http://www.kazakhembus.com/document/address-by-kazakhstan-president-nursultan-nazarbayev-strategy-kazakhstan-2050
https://eiti.org/news/oil-and-gas-revenues-steadily-increasing-kazakhstan
21
http://www.kazakhembus.com/document/address-by-kazakhstan-president-nursultan-nazarbayev-strategy-kazakhstan-2050
22
http://www.kazakhembus.com/page/economy
23
http://www.eia.gov/forecasts/ieo/pdf/0484(2013).pdf
24
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2011/cr11151.pdf
25
http://www.sovereignwealthcenter.com/Article/3329528/Kazakhstans-National-Oil-Fund-Reaches-72billion.html#.U8JBO_l_vEY
26
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2011/cr11151.pdf
27
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2011/cr11151.pdf
28
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
29
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
30
http://www.bp.com/content/dam/bp/pdf/Energy-economics/statistical-review-2014/BP-statistical-review-of-world-energy2014-full-report.pdf
31
http://www.kazakhembus.com/document/address-by-kazakhstan-president-nursultan-nazarbayev-strategy-kazakhstan-2050
32
http://www.world-nuclear-news.org/enf-kazakhstan-tops-uranium-league-2701147.html
33
http://www.encharter.org/fileadmin/user_upload/Publications/Kazakhstan_ICMS_2013_ENG.pdf
20
5
per la condivisione della tecnologia con imprese tedesche.34 Un accordo simile, sebbene di
minor portata, è stato recentemente siglato con l’impresa giapponese Sumitomo.35
Le risorse petrolifere e naturali hanno contribuito all’alto tasso di crescita economica del
Kazakistan, ma la leadership del Paese riconosce che queste sono limitate e che il futuro è
delle energie rinnovabili. Attualmente il Kazakistan sta costruendo 13 impianti eolici, 14
centrali idroelettriche e 4 impianti solari36, e l’International Emissions Trading Association
conclude che ci sono stati “sviluppi sostanziali” verso un sistema di tariffe di riacquisto a
livello nazionale, che “giocherà un ruolo fondamentale nella promozione delle energie
rinnovabili”.37
Il Kazakistan è il primo paese CIS e il primo paese asiatico a implementare un sistema di
scambio di quote di emissione (Emissions Trading System – ETS) che impone un tetto limite
di 147 milioni di tonnellate alle emissioni di 179 società produttrici di energia.38 Nel
novembre del 2012, l’Ufficio internazionale delle esposizioni (International Exhibitions
Bureau – BIE) ha scelto la capitale del Kazakistan, Astana, per ospitare l’EXPO 2017, una
fiera mondiale volta a promuovere opzioni e tecnologie nel campo delle energie rinnovabili.
Si prevede che più di 100 paesi, 10 organizzazioni internazionali e all’incirca 2-3 milioni di
persone visiteranno l’esposizione, la quale durerà da giugno a settembre 2017 e avrà come
tema “Future Energy” (L’energia del futuro). Questa sarà la prima volta che un’importante
esposizione internazionale di questo tipo si terrà in un spazio ex sovietico.39
Questo riconoscimento è ancora più significativo dato che il Kazakistan ha ereditato notevoli
problemi ambientali dall’Unione Sovietica. Tuttavia, dall’indipendenza il Paese ha, per citare
la Banca mondiale, “fatto lodevoli progressi” nella gestione ambientale.40 Sempre secondo la
stessa istituzione, il Kazakistan si trova “tra i paesi più avanzati nell’ex Unione Sovietica
nell’ambito delle riforme del settore energetico”, avendo ristrutturato completamente tale
settore dopo l’indipendenza.41
Investimenti stranieri e competitività
Uno dei principali fattori alle spalle dell’incredibile crescita economica kazaka è un flusso
ininterrotto di investimenti stranieri, non solo nel settore petrolifero. Il Kazakistan ha ottenuto
i livelli più alti di investimenti esteri diretti (IED) in termini pro capite tra i paesi ex sovietici.
Gli IED lordi ammontano a non meno di 180 miliardi di dollari statunitensi dall’indipendenza,
all’incirca 10.600 dollari pro capite.42 Espresso in termini di flussi annuali recenti, il
Kazakistan ha attratto più di 29 miliardi di dollari statunitensi di IED nel 2012 e più di 24
miliardi di dollari nel 2013.43
Il Kazakistan è stato il primo paese CIS a sviluppare una moderna economia di mercato basata
sulla proprietà privata, sulla libera concorrenza e sull’economia aperta: oggi è “ampiamente
34
http://www.heritage.org/research/reports/2012/06/how-more-economic-freedom-will-attract-investment-to-kazakhstan-andcentral-asia
35
http://blogs.wsj.com/japanrealtime/2012/11/06/sumitomo-opens-rare-earth-plant-in-kazakhstan/
36
http://kzgreenenergy.com/green-energy-projects-in-progress/
37
http://www.ieta.org/assets/Reports/EmissionsTradingAroundTheWorld/edf_ieta_kazakhstan_case_study_may_2013.pdf
38
http://kzgreenenergy.com/green-energy-projects-in-progress/
39
http://kzgreenenergy.com/expo-2017/
40
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
41
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
42
http://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2011/cr11151.pdf ehttp://www.kazakhembus.com/in_the_news/kazakhstan-hasreceived-180-billion-in-fdi-since-independence
43
http://www.invest.gov.kz/?option=content&section=4&itemid=75
6
considerato come il paese che ha promosso le più efficaci riforme di mercato tra gli stati postsovietici”.44 Tra il 1991 e il 2001, il 71% delle imprese statali è stato privatizzato e oggi il
processo di privatizzazione è quasi completo.45
Nell’edizione del 2014 dell’Indice della libertà economica, pubblicato da The Heritage
Foundation e dal Wall Street Journal, il Kazakistan ha ottenuto un punteggio di 63,7 su 100,
diventando così la 67a economia più libera al mondo, davanti a Francia e Italia. Il punteggio
complessivo è più alto della media mondiale, pari a 60,3, e nel corso dei 17 anni durante i
quali il Kazakistan è stato incluso nell’indice, la sua libertà economica è avanzata di ben 22
punti, la qual cosa rappresenta “uno dei 20 migliori avanzamenti registrati da qualsiasi
paese”.46
L’ampio flusso di IED del Kazakistan è il risultato delle importanti risorse presenti nel Paese,
umane e non solo, ma anche di politiche favorevoli per gli investitori. Nel 1998, il Presidente
ha creato un consiglio per gli investitori esteri per facilitare gli investimenti esteri e
promuovere il dialogo tra il Governo e gli investitori stranieri. Affrontando “questioni chiave
relative agli investimenti stranieri”, questo ente consultivo ha aumentato la fiducia degli
investitori e i loro investimenti. È stata, inoltre, istituita la figura di un mediatore per gli
investimenti che fa capo all’ufficio del Vice Primo Ministro47 e nel 2003 è stata adottata
un’innovativa legge sugli investimenti. Tale legge ha fissato un sistema unico per gli
investimenti, sia per gli investitori nazionali sia per quelli stranieri, che garantisce la stabilità
dei contratti esistenti e che contiene incentivi per i settori considerati prioritari dal governo.48
Nel luglio del 2014, il governo kazako ha, inoltre, modificato la legge sulle concessioni in
modo da consentire l’arbitrato internazionale delle controversie e da specificare le condizioni
e i pagamenti nel caso in cui si concluda una concessione.49
È stato creato un moderno sistema fiscale con una ridotta aliquota d’imposta sul reddito delle
società, la qual cosa ha attratto investitori stranieri.50 Il primo gennaio 2009, il Kazakistan ha
adottato un nuovo codice fiscale che ha ridotto l’aliquota d’imposta sulle società dal 30% al
20% e ha diminuito l’imposta sul valore aggiunto dal 13% al 12%.51 Nonostante ciò, il gettito
fiscale del governo derivante dalle imposte sulle società è aumentato di quasi il 50% tra il
2010 e il 2012, da 4.206 miliardi di tenge a 6.205 miliardi di tenge.52 In Kazakistan sono
registrate all’incirca 15.000 società con capitali esteri, tra cui 270 società Fortune-500 come
Chevron, Siemens, Microsoft, General Electric, Coca-Cola, Danone, Henkel e molte altre.53
Nel 2006, il Kazakistan si è posto un obiettivo ambizioso: entrare a far parte dei 50 paesi più
competitivi al mondo.54 L’anno scorso quest’obiettivo è stato raggiunto: il Kazakistan è
diventato il 50° paese più economicamente competitivo nel Global Competitiveness Report
del Forum economico mondiale, appena dietro l’Italia. Il Kazakistan ha mantenuto questa
posizione nel 2014.55 Ricordiamo che il report inserisce il Kazakistan al 23° posto a livello
44
http://www.astanatimes.com/2014/10/kazakhstans-market-economy-key-milestones-achievements/
http://www.microcapital.org/microcapital-brief-kazagro-national-management-holding-of-kazakhstan-privatizing-48subsidiaries-mostly-microfinance-institutions-mfis/
46
http://www.heritage.org/index/country/kazakhstan
47
http://www.kazakhembus.com/page/investment-policy
48
https://www.aeaweb.org/aea/2014conference/program/retrieve.php?pdfid=277
49
http://blogs.ft.com/beyond-brics/2014/12/08/kazakhstan-hopes-ppp-will-unblock-roads-and-unlock-finance/
50
http://www.invest.gov.kz/?option=content&section=5&itemid=247
51
http://www.heritage.org/research/reports/2012/06/how-more-economic-freedom-will-attract-investment-to-kazakhstan-andcentral-asia
52
IMF Government Finance Statistics Yearbook, 2013, p. 264.
53
http://www.fic.kz/uploads/file/documents/Success_stories.pdf
54
http://www.akorda.kz/en/page/page_address-of-the-president-of-the-republic-of-kazakhstan-nursultan-nazarbayev-to-thepeople-of-kazakhstan-march-1-2006_1343986805
55
http://www3.weforum.org/docs/GCR2014-15/GCR_Rankings_2014-2015.pdf
45
7
mondiale nella categoria della stabilità macro-economica, al 10° posto al mondo nella
categoria relativa alla protezione degli investitori, al 17° posto in quella delle imposte e al 28°
per la registrazione delle proprietà.56 Nel 2005 erano necessari in media 25 giorni per avviare
un’attività in Kazakistan; nel 2014 questo processo è stato ridotto a dieci giorni.57
La Banca mondiale ha ora incluso il Kazakistan nell’elenco delle 20 destinazioni più allettanti
del mondo sul piano degli investimenti,58 affermando inoltre che “il Governo ha mostrato il
proprio impegno nell’accelerare gli sforzi per le riforme rivolte all’ambiente imprenditoriale,
al fine di attrarre investimenti essenziali nei settori diversi da quello petrolifero”.59
L’impegno del Kazakistan verso la diversificazione risulta evidente nei primi risultati del
programma accelerato per lo sviluppo industriale e innovativo per il periodo 2010-2014, che
sono stati resi noti nel 2013. Durante l’implementazione del programma, la quota di IED nel
petrolio greggio è scesa del 18%, mentre la quota di IED nel settore manifatturiero (tra cui il
settore dei macchinari, della chimica, delle industrie petrolchimiche e della trasformazione
degli alimenti) è aumentata dell’8%. Gli IED sono confluiti anche nei settori ad alta
tecnologia come quello farmaceutico, quello della produzione di computer, quello elettronico
e quello dei prodotti ottici.60 Le esportazioni kazake di alta tecnologia (ovvero prodotti ad alta
intensità di ricerca e sviluppo, come nell’industria aerospaziale e in quella farmaceutica, dei
computer, degli strumenti scientifici e dei macchinari elettrici) sono passate da 417 milioni di
dollari statunitensi nel 2005 a 3,5 miliardi di dollari nel 2012.61
“Senza alcun dubbio sta diventando sempre più semplice e ultimamente anche più
rimunerativo investire e fare affari in Kazakistan”, ha recentemente affermato Mark Smith,
Presidente di Deloitte nella regione del Caspio.62 Un sondaggio realizzato nel 2014 tra gli
amministratori delegati kazaki ha mostrato che il 97% aveva piena o parziale fiducia nella
crescita degli utili della propria impresa nei tre anni successivi, rispetto alla fiducia media
mondiale del 92%.63 È evidente che la stabilità macro-economica, sociale e politica del
Kazakistan è un motore chiave degli investimenti, mentre prima questi erano guidati dal basso
costo della manodopera del Paese.64 Ciò trasforma in diversi modi la transizione kazaka da
paese in crescita a un paese sviluppato, rendendolo così attrattivo per motivi che vanno oltre il
basso costo della manodopera.
Commercio estero, trasporti e infrastrutture
La geografia senza sbocchi sul mare del Kazakistan è un innegabile ostacolo per la crescita
economica. Tra tutti i 44 paesi del mondo che non hanno sbocchi sul mare, il Kazakistan è
quello più distante dal mare (3.750 chilometri).65 Ciò aggiunge un “dazio sulla distanza” ai
prodotti kazaki, rendendo più cari i beni importati ed esportati. Tuttavia, negli ultimi due
decenni, il Kazakistan ha fatto grandi passi per liberalizzare il commercio esterno, riducendo
sia le barriere doganali sia quelle non doganali.66 Le esportazioni sono aumentate e
56
http://www3.weforum.org/docs/WEF_GlobalCompetitivenessReport_2013-14.pdf
http://data.worldbank.org/indicator/IC.REG.DURS/countries/KZ?display=graph
58
http://emergingmarkets.ey.com/kazakhstan-attractiveness-survey-2013-2/
59
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
60
https://www.aeaweb.org/aea/2014conference/program/retrieve.php?pdfid=277
61
http://data.worldbank.org/indicator/TX.VAL.TECH.CD/countries/KZ?display=graph
62
http://www.deloitte.com/assets/DcomKazakhstan/Local%20Assets/Documents/EN/Experts%20opinion/Investment%20and%20Business%20Climate_en.pdf
63
http://www.pwc.kz/en/ceo-survey-page/ceo-survey-2014.jhtml
64
http://emergingmarkets.ey.com/kazakhstan-attractiveness-survey-2013-2/
65
http://unohrlls.org/about-lldcs/
66
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2011/cr11151.pdf
57
8
l’eccedenza commerciale del Kazakistan ha raggiunto i 33,6 miliardi di dollari statunitensi nel
2013, valore che era pari a 14 miliardi di dollari nel 2011.67 Nel 2011 l’esportazione di beni e
servizi come percentuale del PIL era al 48%, all’incirca il livello della Svezia.68
Nel suo complesso, il commercio estero kazako è cresciuto di dodici volte
dall’indipendenza69: secondo le valutazioni del FMI, ciò è il risultato di un’estesa
liberalizzazione del commercio70. La Russia e l’UE, insieme alla Cina, sono i più importanti
partner commerciali del Kazakistan, anche se la configurazione geografica del commercio è
cambiata nel corso del tempo. Il commercio con la Cina è cresciuto esponenzialmente negli
ultimi 15 anni, ma i paesi dell’UE rappresentano una quota in aumento, in particolare l’Italia e
i Paesi Bassi.71 Come conseguenza delle politiche a favore del commercio, gli introiti
doganali sono quasi raddoppiati tra il 2010 e il 2012, passando da 847 miliardi di tenge a
1.579 miliardi.72
Negli ultimi anni, il Kazakistan ha intrapreso un’importante modernizzazione delle
infrastrutture, al fine di espandere le reti di trasporto e permettere al Paese, sprovvisto di
sbocchi sul mare, di avere collegamenti via terra. Dal 2000, 1.263 miliardi di tenge sono stati
investiti nello sviluppo di autostrade e sono stati costruiti o ammodernati 48.000 chilometri di
autostrada e 1.100 chilometri di ferrovie.73 Nel programma di sviluppo che si estende fino al
2020, sono stati preventivati 60 miliardi di dollari statunitensi per ammodernare le esistenti
infrastrutture di trasporto del Paese.74 Di conseguenza, si prevede che la capacità di trasporto
del Kazakistan raddoppierà entro il 2020 e crescerà di dieci volte entro il 2050.75
Questi investimenti sono in parte volti ad attrarre una maggiore quota commerciale tra la Cina
e l’Europa. Il potenziale è notevole: il corridoio di trasporto tra Cina Occidentale ed Europa
Occidentale, che attraversa il Kazakistan, promette di ridurre della metà le tempistiche e i
costi di trasporto tra Cina ed Europa rispetto al commercio marittimo, se usato in maniera
efficace.76 Un esempio dei potenziali guadagni è la recente spedizione pilota di Hewlett
Packard di forniture dalla Cina all’Europa via terra, passando dal Kazakistan. La spedizione è
stata trasportata per oltre 9.900 chilometri in soli 7 giorni, mentre l’opzione marittima
necessita dai 23 ai 30 giorni.77
Le opzioni e le opportunità stanno crescendo lungo queste strade. La ferrovia e la nuova
autostrada Est-Ovest, in costruzione nel Sud del Kazakistan, danno agli spedizionieri una
nuova alternativa tra il passaggio attraverso la Russia o tramite una strada meridionale che
passa dal porto di Aktau e dal Mar Caspio. Il Kazakistan ha, inoltre, aperto l’accesso ai paesi
del Golfo e del Medio Oriente, costruendo la nuova linea ferroviaria del Caspio da Uzen alla
frontiera con il Turkmenistan78 e che raggiunge poi anche l’Iran. Le condotte petrolifere e di
gas sono oggi estese in tutte le direzioni, inclusa la Cina, che ha ricevuto circa un quinto delle
esportazioni petrolifere del Kazakistan nel 2014.79
67
http://www.interfax.com/newsinf.asp?id=480462
http://data.worldbank.org/indicator/NE.EXP.GNFS.ZS?order=wbapi_data_value_2011+wbapi_data_value&sort=asc
69
http://www.kazakhembus.com/document/address-by-kazakhstan-president-nursultan-nazarbayev-strategy-kazakhstan-2050
70
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2011/cr11151.pdf
71
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2011/cr11151.pdf
72
IMF Government Finance Statistics Yearbook, 2013, p. 264.
73
http://www.kazakhembus.com/document/address-by-kazakhstan-president-nursultan-nazarbayev-strategy-kazakhstan-2050
74
http://globalriskinsights.com/2013/12/kazakhstan-aims-for-larger-share-of-china-europe-transit-trade/
75
http://www.kazakhembus.com/document/address-by-kazakhstan-president-nursultan-nazarbayev-strategy-kazakhstan-2050
76
http://www.kazakhembus.com/document/address-by-kazakhstan-president-nursultan-nazarbayev-strategy-kazakhstan-2050
77
http://kznewsline.com/ktzexpress-makes-a-pilot-shipment-of-45-containers-of-equipment-from-china-to-europe-viakazakhstan/
78
http://www.kazakhembus.com/document/address-by-kazakhstan-president-nursultan-nazarbayev-strategy-kazakhstan-2050
79
http://www.astanatimes.com/2014/05/kazakhstan-seeks-increase-hydrocarbon-production-exports-says-minister/
68
9
Un nuovo programma di stato per lo sviluppo delle infrastrutture di trasporto fino al 2020
delinea le principali priorità che includono l’ammodernamento della rete stradale nazionale,
promuovendo i corridoi della cooperazione economica regionale per l’Asia centrale (Central
Asia Regional Economic Cooperation – CAREC) e rendendo il Kazakistan un polo logistico
internazionale dell’Asia centrale.80
I partenariati pubblico-privati hanno un grande potenziale nello sviluppo delle infrastrutture.
Ad esempio, il governo kazako ha recentemente annunciato un bando di gara per la
costruzione di una circonvallazione da 680 milioni di dollari statunitensi nella città kazaka di
Almaty, che si trova nel sud del Paese. Se il progetto andrà a buon fine, rappresenterà il primo
partenariato pubblico-privato del Kazakistan e dell’Asia centrale con bando di gara
internazionale, e potrebbe sbloccare un’importante fonte di finanziamento per l’infrastruttura
kazaka. Thomas Maier, amministratore delegato per le infrastrutture presso la Banca europea
per la ricostruzione e lo sviluppo, ha definito il bando di gara “all’avanguardia”.81
Gli investimenti nel settore IT, e nella connettività in generale, sono altrettanto incredibili: il
Kazakistan è al 43° posto al mondo nel “Global Information Technology Report” del Foro
economico mondiale per il 2013, davanti a paesi asiatici in via di sviluppo come la Malesia.82
Si stanno creando parchi industriali presso zone economiche speciali e zone ad alta
tecnologia, le quali faranno tutte parte di un “sistema innovativo nazionale a più strati”.83
Essendo esenti da imposte e dazi doganali, le zone economiche speciali incoraggeranno la
creazione di una produzione efficiente rivolta alle esportazioni, all’implementazione di nuove
tecnologie e all’introduzione di moderne tecniche gestionali. Le zone economiche speciali
sono stata create lungo tutto il Paese, tra cui ad Astana, Aktau, Almaty, Atyrau e Zhambyl.84
Infine, il Kazakistan ha aderito o è in fase di adesione a diverse organizzazioni multilaterali
che favoriscono il commercio. In particolare, l’ingresso nel WTO è uno degli obiettivi che
stanno più a cuore al Kazakistan. I negoziati bilaterali sono attualmente in fase avanzata e la
loro conclusione è prevista “nei prossimi mesi”.85 Il primo gennaio del 2015, il Kazakistan è
diventato membro dell’Eurasian Economic Union (Unione economica euroasiatica – EEU), al
lato di Armenia, Bielorussia e Russia.
Alcuni hanno affermato che l’EEU e il suo predecessore, l’Unione doganale, avrebbero
danneggiato il commercio kazako con l’Europa, la Cina e altri importanti partner
commerciali, aumentando il prezzo delle importazioni kazake provenienti dai paesi non
partecipanti. Tuttavia, finora non ci sono prove a sostegno di tale argomentazione. Da quando
l’Unione doganale euroasiatica è entrata in vigore nel 2010, le importazioni kazake
provenienti dall’Europa sono aumentate dai 7,2 miliardi di dollari statunitensi ai 9,9 miliardi
di dollari del 2013, mentre il valore delle importazioni dalla Cina è quadruplicato nello stesso
periodo, da 3,4 miliardi di dollari statunitensi a 13,8 miliardi di dollari.86 Pertanto, il
Kazakistan considera, a ragione, che “entrambi i processi si completino a vicenda anziché
escludersi”.87
80
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
http://blogs.ft.com/beyond-brics/2014/12/08/kazakhstan-hopes-ppp-will-unblock-roads-and-unlock-finance/
82
http://www.adb.org/publications/innovative-asia-advancing-knowledge-based-economy
83
http://www.astanatimes.com/2013/07/successful-implementation-of-kazakhstan-2050-to-improve-technology-economyand-lives-of-citizens/
84
http://www.deloitte.com/assets/DcomKazakhstan/Local%20Assets/Documents/T&L/En/Brochures/Custom%20Serv_2013_read.pdf
85
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
86
IMF, Direction of Trade Statistics, Yearbook 2013 and June 2014 update.
87
http://www.kazakhembus.com/content/wto-accession#sthash.9MlQBbc8.dpuf
81
10
Capitale umano e creazione di posti di lavoro
Un solido sistema d’istruzione è un prerequisito per un’economia basata sulla conoscenza.
Nel corso degli ultimi 15 anni, le spese per l’istruzione in Kazakistan sono aumentate di quasi
dieci volte e la stessa è stata modernizzata a ogni livello, da quello prescolastico a quello
superiore. Ad esempio, l’accesso all’istruzione prescolare è aumentato dal 23% del 2005 al
74% del 2013.88
Per rafforzare l’istruzione tecnica, professionale e superiore, il Kazakistan ha introdotto
metodi di insegnamento e di apprendimento innovativi nell’istruzione secondaria. Tra le
numerose iniziative in questo ambito, ricordiamo le Nazarbayev Intellectual Schools (NIS),
una rete di scuole per i migliori studenti tra i 12 e i 18 anni, e la Kasipkor Holding, una rete di
università. Nel 2009 è stata aperta ad Astana un’università di alto livello e dal 2010 al 2012 le
spese governative per l’istruzione terziaria sono più che triplicate, passando da 110,5 miliardi
di tenge a 360,5 miliardi di tenge.89 Secondo la Banca mondiale, “il Kazakistan ha mostrato
un grande impegno nel voler migliorare i risultati degli studenti, ottenendo recentemente
lodevoli conquiste”.90
Il Kazakistan ha aderito al Processo di Bologna nel 2010 e sta creando un sistema
universitario a tre livelli, conformemente agli standard internazionali.91 Gli studenti kazaki
stanno ottenendo ottimi risultati nei test di valutazione internazionale, in particolare nel
settore della capacità di calcolo. Ad esempio, gli studenti kazaki di quarta elementare sono
arrivati quinti in matematica e undicesimi in scienze nel progetto internazionale Trends in
International Mathematics and Science Study realizzato nel 2007. Il Kazakistan ha partecipato
due volte al Programma per la valutazione internazionale dell’allievo (Program for
International Student Assessment – PISA), nel 2009 e nel 2012. Nei test più recenti, gli
studenti kazaki hanno mostrato “notevoli miglioramenti in matematica e scienza rispetto al
2009, sia per i ragazzi sia per le ragazze, pari a quasi un anno di scuola.”92
Il Kazakistan è all’8° posto mondiale nell’indice dell’UNESCO Istruzione per tutti del 2010,
il quale misura il progresso generale dei sistemi nazionali d’istruzione in base all’istruzione
primaria universale, all’alfabetizzazione, alla parità di genere e alla qualità dell’istruzione.
Solo Giappone, Svezia, Norvegia, Regno Unito, Islanda e Svizzera hanno fatto meglio.93
Nel complesso, la parità di genere sta avanzando rapidamente, sia nell’istruzione sia nella
società. Il Kazakistan si è classificato 32° su 136 paesi nella relazione 2013 Global Gender
Gap del Foro economico mondiale. Con la posizione più alta dell’area CIS, la parità di genere
del Kazakistan è superiore a quella di paesi europei come Francia e Portogallo e, a livello
mondiale, è la quinta più alta nella sua categoria di reddito (reddito medio-alto) ed è la società
a maggioranza musulmana con la maggiore parità di genere al mondo. In termini di
“partecipazione e opportunità economica” femminile, il Kazakistan ha ottenuto un
impressionante 20° posto a livello mondiale.94
Gli investimenti del Paese verso un’economia basata sulla conoscenza sono stati
accompagnati da politiche volte alla creazione di posti di lavoro. I risultati sono promettenti:
la disoccupazione è stata più che dimezzata, dall’11% circa dei primi anni del Duemila fino al
88
http://www.kazakhembus.com/document/address-by-kazakhstan-president-nursultan-nazarbayev-strategy-kazakhstan-2050
IMF Government Finance Statistics Yearbook, 2013, p. 267.
90
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
91
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
92
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
93
http://www.unesco.org/new/fileadmin/MULTIMEDIA/HQ/ED/pdf/gmr2012-report-edi.pdf
94
http://www3.weforum.org/docs/WEF_GenderGap_Report_2013.pdf
89
11
5,2% del 2013.95 Ciò è ancora più notevole se consideriamo che il settore petrolifero,
fortemente capitalizzato, non è una principale fonte di occupazione.96 Tra il 2001 e il 2012, la
produttività della forza lavoro agricola è aumentata di quasi il 50% e negli altri settori, in
media, del 75%.
L’elevata partecipazione femminile alla forza lavoro del Kazakistan è del 67,5%, dato
particolarmente significativo. Secondo l’FMI, è “superiore a quella dei paesi con mercati
emergenti”97 ed è superata solo dai Paesi Bassi e dall’Islanda tra le 50 economie più
sviluppate al mondo.98 L’elevata partecipazione femminile alla forza lavoro ha “contribuito in
maniera positiva alla crescita della produzione e alla riduzione delle disuguaglianze di
reddito”, dando alle donne migliori opportunità di guadagno e aiutando a mantenere ridotto il
tasso di disoccupazione del Kazakistan.99
Inoltre, per incrementare l’occupazione giovanile, le autorità kazake hanno avviato un nuovo
programma di tirocini universitari e hanno introdotto un programma per il collocamento, i
quali andranno entrambi ad aumentare la competitività della gioventù nazionale sul mercato
del lavoro.100 Questo programma si fonda sui successi del passato: secondo la Banca
mondiale101, la disoccupazione giovanile femminile (età 15-24) è diminuita dall’11% del 2005
al 5% oggi e, nello stesso periodo, la disoccupazione giovanile maschile è passata dal 7,5% al
4%.102
Gli investimenti del Kazakistan all’estero
La crescita economica e una prudente gestione fiscale hanno attratto investimenti stranieri in
Kazakistan ma, allo stesso tempo, hanno trasformato anche il Kazakistan in un importante
investitore estero. Alla fine del 2012, lo stock kazako di investimenti stranieri cumulativi
all’estero ha quasi raggiunto i 21 miliardi di dollari statunitensi, rispetto ai 300 milioni di
dollari di dieci anni prima.103 Oggi, il Kazakistan è tra i 50 maggiori paesi a inviare IED al
mondo.
Lo stock di investimenti esteri diretti del Kazakistan verso gli altri paesi CIS è aumentato
partendo da soli 29 milioni di dollari statunitensi nel 2002 fino a raggiungere 1,7 miliardi di
dollari nel 2010. In questo periodo di tempo, lo stock di investimenti esteri diretti del
Kazakistan verso la Russia è passato da 16 a 891 milioni di dollari statunitensi e in Georgia da
zero a 162 milioni di dollari statunitensi. Analogamente, tra il 2002 e il 2010, gli investimenti
kazaki in Kirghizistan sono passati da 7 a 257 milioni di dollari statunitensi.104 Gli obiettivi
principali di questi investimenti in Kirghizistan sono stati le miniere d’oro, la trasformazione
dello zucchero, le autostrade e i resort turistici, tra gli altri settori.105 Il Kazakistan è stato per
anni uno dei maggiori investitori stranieri in Kirghizistan, anche se i recenti investimenti russi
e cinesi hanno piazzato questi Paesi al primo e al secondo posto.106
95
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2014/cr14243.pdf
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2011/cr11151.pdf
97
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2014/cr14243.pdf
98
http://hdr.undp.org/en/data
99
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2014/cr14243.pdf
100
https://www.imf.org/external/pubs/ft/scr/2014/cr14243.pdf
101
http://data.worldbank.org/indicator/SL.UEM.1524.FE.ZS/countries/KZ?display=graph
102
http://data.worldbank.org/indicator/SL.UEM.1524.MA.ZS/countries/KZ?display=graph
103
http://unctad.org/Sections/dite_fdistat/docs/webdiaeia2014d3_KAZ.pdf
104
http://unctad.org/Sections/dite_fdistat/docs/webdiaeia2014d3_KAZ.pdf
105
http://old.cacianalyst.org/?q=node/5748
106
http://old.cacianalyst.org/?q=node/5748
96
12
Secondo le statistiche dell’UNCTAD, nel 2012 il Kazakistan ha investito 53 miliardi di
dollari statunitensi in Tagikistan, principalmente nel settore bancario ma anche in quello
dell’industria leggera, del settore alimentare, dell’energia, dei metalli non ferrosi, del settore
finanziario, delle telecomunicazioni e dell’estrazione mineraria.107 Ultimo, ma non per
importanza, lo stock di investimenti esteri diretti del Kazakistan verso i paesi UE è passato da
381 milioni di dollari statunitensi nel 2002 a un impressionante 16,7 miliardi di dollari nel
2012.108
Le implicazioni degli investimenti esteri diretti del Kazakistan sono importanti in quanto
contribuiscono alla crescita economica e al benessere dei paesi riceventi. Come è stato fatto
notare dall’Heritage Foundation, “le prestazioni economiche e lo sviluppo del Kazakistan a
partire dall’indipendenza lo rendono un leader regionale e un riformista di prima classe.”109
Come gli IED in altri posti, gli investimenti del Kazakistan incoraggeranno l’adozione di
nuove tecnologie e tecniche gestionali e aumenteranno le riserve di capitale. Ciò, a sua volta,
favorisce la crescita economica, l’occupazione e la competitività locale. Non è esagerato
affermare che il Kazakistan è una calamita per gli investimenti esteri in Asia centrale, i cui
benefici sono profondamente sentiti dagli stati confinanti. In un sondaggio condotto dalla
PwC, nel quale si chiedeva la disponibilità a entrare in nuovi mercati, gli amministratori
delegati kazaki hanno espresso particolare interesse per i “mercati dove sono già operativi o
quelli più vicini geograficamente”.110
I benefici immediati degli investimenti stranieri diretti verso il Kazakistan sono altrettanto
tangibili. Ad esempio, le imprese kazake sono ora esposte alla competizione europea e
internazionale, la qual cosa ne migliorerà l’efficienza, permetterà loro di sfruttare il knowhow di paesi più avanzati e di creare nuove aree di vantaggi competitivi. Inoltre, la
competitività kazaka aumenterà in virtù del fatto che le sue imprese acquisiranno una
“integrazione verticale” nei mercati stranieri.111
Guardare al futuro
Sulla base dei suoi successi del passato, il Kazakistan si è ora prefissato un obiettivo
ambizioso: entrare tra i 30 paesi più sviluppati entro il 2050. Il raggiungimento di tale
obiettivo dipenderà dalla sua capacità di sostenere ulteriormente una crescita bilanciata ed
inclusiva che, a sua volta, necessiterà dell’espansione del settore privato, di una migliore
efficienza di bilancio, di capitale umano qualificato e di infrastrutture modernizzate.112
Recentemente sono stati fatti molti passi in questa direzione. Nel 2012 il Governo ha adottato
una politica chiamata “IPO della gente” per privatizzare parzialmente alcune imprese statali,
offrendo quote di minoranza al pubblico.113 In totale, 700 società saranno privatizzate a breve,
comprese quelle di settori tradizionalmente statali come la salute, l’istruzione e la fornitura
idrica.114 106 società del fondo di previdenza Samruk-Kazyna, creato nel 2008 con la fusione
dei fondi Samruk e Kazyna, saranno inoltre privatizzate tra il 2014 e il 2016.115 Come notato
107
http://unctad.org/Sections/dite_fdistat/docs/webdiaeia2014d3_KAZ.pdf
http://unctad.org/Sections/dite_fdistat/docs/webdiaeia2014d3_KAZ.pdf
109
http://www.heritage.org/research/reports/2012/06/how-more-economic-freedom-will-attract-investment-to-kazakhstanand-central-asia
110
http://www.pwc.kz/en/ceo-survey-page/ceo-survey-2014.jhtml
111
http://old.cacianalyst.org/?q=node/5748
112
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
113
http://www.adb.org/publications/innovative-asia-advancing-knowledge-based-economy
114
http://en.tengrinews.kz/finance/Kazakhstans-President-inviting-foreign-investors-to-participate-in-privatization-254136/
115
http://azh.kz/en/news/view/3731
108
13
dalla Banca mondiale: “La strategia del Governo per la diversificazione e la competitività
dell’economia si basa sul riconoscimento del ruolo primario del settore privato”116
Come indicato nel discorso alla nazione del Presidente Nazarbayev nel dicembre 2012, è stata
adottata una nuova politica di bilancio al fine rafforzare ulteriormente il sistema di gestione
delle finanze pubbliche. La nuova politica mira a ottimizzare l’efficienza di bilancio durante il
periodo 2014-17, a migliorare la sostenibilità fiscale durante il periodo 2018-20 e ad
affrontare riforme relative a un ampio numero di funzioni e obiettivi, inclusi il sistema
pensionistico, l’istruzione e l’assistenza sanitaria, nonché programmi di previdenza sociale
mirati.117
La crisi economica globale attuale, il crollo del prezzo del petrolio e le sanzioni ai danni della
Russia hanno influito negativamente sull’economia kazaka. In risposta a ciò, è stato lanciato
un programma di sviluppo anticiclico su larga scala, Nurly Zhol, che utilizzerà le riserve del
fondo nazionale per le spese legate allo sviluppo dei trasporti, dell’energia, delle infrastrutture
industriali e sociali, e alle medie e piccole imprese.
Nel febbraio dell’anno scorso le autorità kazake hanno deciso di destinare un trilione di tenge
del fondo nazionale a sostegno della crescita economica e dell’occupazione nel 2014-2015. Il
fulcro del Nurly Zhol è un programma di sviluppo delle infrastrutture che coprirà quattro anni
e che andrà di pari passo con il secondo quinquennio dell’attuazione del programma
accelerato per lo sviluppo industriale ed innovativo, al quale intendono partecipare più di 100
imprese estere. Il portfolio complessivo degli investimenti ammonta a 6 trilioni di tenge, con
una quota statale del 15%.
Gli investimenti per le infrastrutture comprendono numerosi e importanti progetti relativi alle
strade e al trasporto. Questi includono l’ulteriore sviluppo del corridoio di trasporto tra Cina
Occidentale ed Europa Occidentale e di poli logistici, lo sviluppo di infrastrutture industriali e
il completamento di infrastrutture nelle zone economiche speciali, le infrastrutture
energetiche, la modernizzazione delle infrastrutture abitative e dei servizi pubblici, nonché lo
sviluppo delle infrastrutture sociali (scuole, asili e istruzione superiore). Sono stati messi da
parte ben 3 miliardi di dollari statunitensi dal fondo nazionale per il periodo che va dal 2015
al 2017, al fine di dare alle piccole e medie imprese la possibilità di aumentare la loro quota
del PIL fino al 50% entro il 2050.118
Senza i vasti profitti messi da parte nel fondo nazionale, non sarebbe stato possibile realizzare
il Nurly Zhol. Il fondo nazionale è la prova di una leadership che guarda al futuro e che ha
gestito in maniera responsabile la ricchezza petrolifera del Kazakistan. Sia che si tratti di
indici globali sulla libertà economica, sull’istruzione, sulla competitività, sulla parità di
genere o sull’IT, il Kazakistan sta avanzando rapidamente e in alcune aree si classifica al
primo posto. Proprio per questo, il Kazakistan ha attirato i più alti livelli di IED pro capite
nello spazio post-sovietico. Questi benefici sono stati percepiti, in primo luogo e
principalmente, dai cittadini kazaki, dato che all’incirca 7 milioni di persone sono state fatte
uscire dalla povertà a partire dagli anni Novanta. Il Kazakistan ha ancora circa 20 paesi
davanti a sé per diventare uno dei 30 paesi più sviluppati al mondo. Tuttavia, in base alle
conquiste del passato, alle promesse mantenute e alle politiche attuali, il Paese sembra sia
sulla buona strada per raggiungere tale obiettivo.
116
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
http://www.worldbank.org/content/dam/Worldbank/document/Kazakhstan-Snapshot.pdf
118
http://www.kazakhembassy.in/index.php/Politics/nurly-zhol-the-path-to-the-future-2.html
117
14
COS’È L’ECFA
L’Asia centrale è una regione più estesa dell’Europa occidentale e al suo interno sono presenti
cinque paesi: Kazakistan, Kirghizistan, Tagikistan, Turkmenistan e Uzbekistan. Potendo
contare su alcune delle risorse più ricche e diversificate al mondo, negli ultimi vent’anni
questa regione si è impegnata a fondo per diventare un partner a lungo termine affidabile
dell’Occidente.
Il Kazakistan è il motore della crescita economica dell’Asia centrale e il Governo del
Kazakistan ha assunto un ruolo guida nello sviluppo dei rapporti con l’Unione europea. Nel
suo impegno nel processo di approfondimento dei rapporti politici ed economici con l’Unione
europea, il Kazakistan sta partecipando alla creazione dell’Eurasian Council on Foreign
Affairs (ECFA), il nuovo e dinamico think-tank che lavorerà nel cuore dell’Unione europea.
Il primo Presidente Onorario dell’Eurasian Council on Foreign Affairs è Sua Eccellenza Erlan
Idrissov, Ministro degli Affari esteri della Repubblica del Kazakistan.
L’Eurasian Council on Foreign Affairs è stato modellato sugli esempi vincenti del Council on
Foreign Relations degli Stati Uniti, del Royal Institute of International Affairs del Regno
Unito con sede presso la Chatham House, e dell’European Council on Foreign Relations della
UE. Si prevede che, nel corso del tempo, l’Eurasian Council on Foreign Affairs diventerà una
preziosa fonte indipendente di ricerche, pubblicazioni e informazioni di alta qualità, che terrà
l’Europa aggiornata sullo sviluppo in rapida evoluzione della regione dell’Asia centrale. Si
tratta di un lavoro ancora in corso che richiederà dedizione e impegno da parte del team di
ricercatori e scrittori dell’ECFA.
La sovvenzione per i costi relativi alla creazione dell’ECFA è stata garantita dal Ministro
degli Affari esteri della Repubblica del Kazakistan. L’ECFA e il suo staff sono riconoscenti
per questa generosa donazione e ringraziano il Ministro degli Affari esteri. Si prevede che,
come avviene per gli enti simili di altri paesi, i governi della regione così come gli sponsor
aziendali e i privati andranno ad ampliare, sul lungo periodo, la base dei finanziatori
dell’ECFA.
Un elenco delle prossime pubblicazioni è disponibile qui. Il lancio formale dell’ECFA è
avvenuto nel novembre 2014, alla presenza dei membri onorari del suo Consiglio consultivo.
Il primo direttore dell’ECFA, Rauan Kenzhekhanuly, ha fornito regolari aggiornamenti
informativi sulla regione nel suo blog, mentre il nuovo direttore, Zhanbolat Ussenov, è salito a
bordo all’inizio del 2015 per continuare a gestire la nuova organizzazione e ha incominciato a
dare il suo punto di vista. È possibile registrarsi qui per ricevere regolarmente tutti gli
aggiornamenti informativi così come le newsletter e i bollettini dell’ECFA.
Disclaimer importante: Ricordiamo che le opinioni espresse nella nostra serie di Occasional
Paper non rappresentano l’opinione di Sua Eccellenza Erlan Idrissov, Ministro degli Affari
esteri della Repubblica del Kazakistan, né l’opinione di alcun membro del Consiglio
consultivo dell’ECFA. Lo scopo di queste relazioni di ricerca è favorire il dibattito e la
discussione in merito agli importanti sviluppi che si verificano in Asia centrale. Tali relazioni
sono pensate, infatti, per incoraggiare nuovi dibatti e discussioni, favorendo le opinioni di
tutte le parti coinvolte.
15
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