Splendente come la NEVE - Roma la città eterna -

Splendente come la NEVE
- Roma la città eterna -- bianca come la neve Non ricordo di avere mai visto così tanta neve a Roma. Tutto è davvero candido, bianchissimo,
sotto un manto di neve finissima, soffice, leggera. Sembra leggera questa neve, ma in effetti non lo
è. I rami scricchiolano sotto il suo peso e alcuni si sfracellano al suolo. I nostri padri usavano diversi
proverbi, per raccontare del beneficio della neve. Dicevano: “Anno nevoso anno fruttuoso - Buona è
la neve che a suo tempo viene - La neve di gennaio diventa sale, e quella d'aprile farina - Sotto la
neve pane, sotto l'acqua fame”. Questa saggezza popolare sta a significare che la terra sotto la neve
custodisce il seme, che poi spunterà in primavera e fruttificherà nei mesi seguenti. La terra qui a
Roma, come altrove, era davvero secca, dopo mesi in cui si era vista pochissima pioggia.
Il tema della NEVE è anche un tema biblico, infatti questa immagine viene ripresa in diversi testi.
Salmo 148, 7-8 – “Lodate il Signore dalla terra… fuoco e grandine, NEVE e nebbia, vento di bufera
che obbedisce alla sua parola”.
Salmo 51,9 – “Purificami, o Signore, con issopo e sarò mondo, lavami e sarò più bianco della
NEVE”.
Salmo 147,16 – “Fa scendere la NEVE come lana, come polvere sparge la brina”.
Isaia 55, 10-11 – “Come infatti la pioggia e la NEVE scendono dal cielo e non vi ritornano senza
avere irrigato la terra, senza averla fecondata e fatta germogliare, perché dia il seme al
seminatore e pane da mangiare, così sarà della parola uscita dalla mia bocca: non ritornerà
a me senza effetto, senza aver operato ciò che desidero”.
Trasfigurazione del Signore: “E fu trasfigurato davanti a loro; il suo volto brillò come il sole e le
sue vesti divennero candide come la luce” (Mt 17,29) - “Si trasfigurò davanti a loro e le
sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe
renderle così bianche” (Mc 9, 2-3) - “E, mentre pregava, il suo volto cambiò d’aspetto e la
sua veste divenne candida e sfolgorante” (Lc 9,29).
E’ la preghiera che rende Gesù splendente nel suo volto e rende la sua veste candida. E’ la
preghiera, allora, che opera questo prodigio dentro di noi, nel nostro cuore e nella nostra anima,
rendendo tutto in noi bianco, splendente e immacolato come la NEVE.
Lo splendore della neve è davvero eccezionale, niente la macchia, è solo bianchissima, quasi
incandescente nel suo splendore. I fiori del giardino si sono piegati sotto il suo peso, i rami degli
alberi pendono verso il basso, la terra dorme sotto il suo manto. Mi sembra che allora la neve
diventi il simbolo della Presenza del Signore, del suo lavorio sotterraneo ma efficace nella nostra
vita. Così aveva pensato anche Sr. M. Giuseppa Scandola, che in una lettera al fratello, così gli
scriveva: “Ebbene speri anche quest’anno un’abbondante discesa di neve?.... La neve è sempre
buona. Questa creatura è infallibile sempre viene benché sappia di non essere amata da nessuno,
ma anzi rimbrottata ed intanto ella feconda la terra e colla sua freschezza e umidità mantiene le
radici ben disposte per la prossima Primavera. Anche noi dobbiamo imitarla”.
E al termine una candida poesia di Gabriela Mistral, poetessa cilena: E' scesa la neve!
“E' scesa la neve,divina creatura, a visitare la valle. E' scesa la neve,sposa della stella, guardiamola
cadere: Dolce! Giunge senza rumore,come gli esseri soavi che temono di far male. Così scende la
luna,così scendono i sogni.... guardiamola scendere. Pura! Guarda la valle tua, come sta
ricamandola di gelsomino soffice. Ha così dolci dita,così lievi e sottili, che sfiorano senza toccare”.
(Maria Rosa Venturelli – missionaria comboniana)