La natura del terreno fu corretta col mescolare alla sabbia vulcanica

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" GUSSONEA "
La natura del terreno fu corretta col mescolare alla sabbia
vulcanica il fine terriccio dei cuscinetti di Astragalo, assai leggero e ricco di sostanze azotate. L' azione dei venti venne in
gran parte mitigata dal muro di cinta del giardino alpino. Grande
vantaggio risentirono infatti le piantine che si trovarono riparate direttamente dai muri di Nord e di Est. L' uso di pietre
nelle aiuole, a limitare una specie da un'altra, contribuì pure
a menomare l'influenza dei venti, i quali spazzando via continuamente la sabbia mobilissima fanno si che le radici rimangano scoperte ed esposte ai raggi solari. Vere rocailles non si
credette opportuno di fave perchè essendo più o meno nere le
rocce laviche agiscono come accumulatrici di calore riscaldando
vieppiù il terreno. Poco efficace riuscì lo sfagno, preconizzato
come moderatore dello stato termico, in quanto può trattenere
di più l'acqua, mantenere umido lo strato superficiale del terreno, arricchire di vapor acqueo l'aria ambiente e renderla più
fresca. Ma la violenza dei venti è tale che il coperto di sfagno
sul mobile lapillo si rende di effimera durata. Si dimostrò, a tal
riguardo, preferibile la fronda di Pteris aquilina che viene pure
usata sopra Nicolosi per proteggere le giovani piante di castagni, di pomacee, etc.
Un problema di non facile risoluzione gli è stato pur quello
dell' annaifiamento. Fu mia cura, fin dal primo anno di sperimento, di raccogliere le acque del tetto alla Cantoniera per
aumentare l'ordinaria provvigione che è assai scarsa. Alla piccola
cisterna esistente lassù avevo aggiunto vasi in legno ed in zinco
per la raccolta delle acque piovane, ma le precipitazioni non solo
sono, come ho detto sopra, assai povere e rade, ma accompagnate
da venti così impetuosi, che non riescono di alcun pratico effetto.
Si dovè, perciò, ricorrere alla neve messa a squagliare nei detti
serbatoi. Nel 1904 si ottenne dall'amministrazione che presiede
al traffico della neve dell'Etna, di fare una tacca (magazzino di
neve coperta di sabbia vulcanica) poco lungi dal giardinetto, e con
tal mezzo si poterono annaffiare, benché con molta parsimonia,
le piante nei mesi di Luglio e di Agosto. Nuova provvista di neve
si dovè fare pei successivi mesi.
Nell'anno scorso si fecero due di tali magazzini di neve, e si
aumentò il numero dei'serbatoi, sia per eventuale raccolta d'acqua
di pioggia che per farvi sciogliere la neve. Inoltre potei disporre