Il punto di vista del cardiologo ADATTAMENTI CARDIOCIRCOLATORI Cristiano Novelli Specialista in Cardiologia e Medicina dello Sport U.O. Cardiologia – UTIC Padre Antero Micone Arenzano (GE), 24.09.2011 ADATTAMENTO (singolo individuo) EVOLUZIONE (specie) La funzione dell’apparato cardiovascolare Il mantenimento di un adeguato flusso ematico ai muscoli scheletrici durante lo sforzo è la condizione fondamentale per rifornirli di combustibili (metaboliti) e di comburente (ossigeno), per garantire una sufficiente produzione energetica …un po’ di vocabolario…. PARAMETRI CHE ESPRIMONO LA FUNZIONE CARDIACA Gittata Sistolica (GS) = VTDVS-VTSVS Portata Cardiaca (PC) = GS x FC Frazione di Eiezione VS = GS/VTDVS Resistenze Vasc. Periferiche (RVP)= PA/PC V02 (PC x ∆ a-v O2) FATTORI DETERMINANTI LA RISPOSTA CARDIOVASCOLARE ALL’ESERCIZIO LEGATI al TIPO di ATTIVITA’: • Tipo di contrazione muscolare (statica o dinamica) • Intensità della contrazione • Posizione del corpo • Entità delle masse muscolari coinvolte • Livello e tipo di allenamento LEGATI al SOGGETTO: • Età e sesso • Anzianità sportiva • Farmaci e/o patologie RISPOSTA CARDIOVASCOLARE all’ESERCIZIO DINAMICO e ISOMETRICO Riposo Esercizio dinamico Esercizio isometrico FC (b/min) 70 180 125 GS (ml) 80 140 88 PC (L/min) 5.6 25 11 PAS (mm/Hg) 120 180 210 PAD (mm/Hg) 80 80 140 Delta a-v 02 (ml/dL) 5 16 7 V02 (L/min) 0.28 4.0 2.8 Attività aerobiche con alternanza contrazione - rilasciamento (marcia, nuoto, ciclismo) -riduzione resistenze vascolari (distretto muscolare e cutaneo) -aumento modesto di PA (140-160) Massima PA 200 PA dipendente da > gittata cardiaca PECULIARITA’ del NUOTO CLINOSTATISMO ORTOSTATISMO • Incremento proporzionato di VTDVSn e FC • Minore incremento del VTDVSn (basale già aumentato per il ritorno venoso) • Maggiore utilizzo dell’incremento della FC DIFFERENZE tra ESERCIZIO DINAMICO degli ARTI SUPERIORI e INFERIORI Aumento della Aumento della sistolica Aumento della cardiaca Aumento della sistolica F.C. gittata Arti superiori ++++ ++ Arti inferiori ++++ +++ portata +++ ++++ P.A. +++ ++ Distribuzione della GC a riposo e durante lavoro strenuo ELEMENTI di REGOLAZIONE DISTRETTUALE - vasomotilità - curva di dissociazione dell’emoglobina -ipossia -temperatura -CO2 -Ph -Adenosina-ADP -K+ -NO 1) > flusso 2) > area capillare 3) scambi VARIABILI DETERMINANTI il CONDIZIONAMENTO FISICO (aerobico) •continuità dell’esercizio •durata delle sedute •intensità dell’esercizio •frequenza e progressione dell’allenamento • Endurance training • Interval training (recuperi brevi rispetto all’esercizio) VARIABILI DETERMINANTI il CONDIZIONAMENTO FISICO (aerobico) •continuità dell’esercizio •durata delle sedute •intensità dell’esercizio •frequenza e progressione dell’allenamento Minimo 30’ (attivazione di tutti i sistemi metabolici aerobici) VARIABILI DETERMINANTI il CONDIZIONAMENTO FISICO (aerobico) •continuità dell’esercizio •durata delle sedute •intensità dell’esercizio •frequenza e progressione dell’allenamento Mantenimento dell’attività in regime aerobico: 60-85% di: • VO2 max • FC max (teorica o verificata) • Carico fisico (in Watt) • Fatica percepita (Borg) VARIABILI DETERMINANTI il CONDIZIONAMENTO FISICO •continuità dell’esercizio •durata delle sedute •intensità dell’esercizio •frequenza e progressione dell’allenamento Sedute settimanali (ottimale: 6 - minimo: 3) con carichi progressivi (supercompensazione) Effetti fisiologici del training fisico sull’apparato cardiovascolare (…alcuni…) INCREMENTA: • Il flusso muscolare e l’estrazione di O2 • La gittata sistolica • Il rilascio dell’ NO • La capacità aerobica RIDUCE: • Il VO2 miocardico • La FC e la PA a riposo e durante sforzo • La produzione muscolare di acido lattico • La trigliceridemia • La soglia ischemica • L’aggregabilità piastrinica • La capacità lavorativa • La produzione di catecolamine • Il microcircolo • Il colesterolo HDL Adattamenti cardiaci all’allenamento: la FC Riduzione del tono ortosimpatico Aumento del tono parasimpatico + componente genetica Risultante: bradicardia RIDUZIONE della FC a RIPOSO: - inizia dopo 10-15 gg - precoce anche nel sedentario - talora marcata nell’atleta ben allenato (<40 bpm) RIDUZIONE della FC da SFORZO (“beta-bloccante naturale") - “bradicardia relativa” da sforzo (vs. sedentario) - Proporzionale all’ ↑ di gittata sistolica • Bradicardia "fisiologica": - Assenza di pause sinusali > 3,5” - Scomparsa della bradicardia durante test da sforzo e dopo disallenamento - Assenza di sintomi di tipo sincopale. • Ritardi della conduzione atrioventricolare: - Mediati da ipervagotonia MASSIMO CONSUMO di O2 ml/kg/min 18 16 P<.005 P<.005 14 12 10 Middle-Aged Middle-Aged Elderly PRE PRE POST Elderly POST PROGETTO UN TUFFO NELLA SALUTE Cristiano NOVELLI Andrea D’ALEO Stefania CANU Viviana FARAOLFI Orietta FERRETTI Stefano DOMENICUCCI ASL 3 - Genovese Nuotatori Rivarolesi RISULTATI PRE Peso POST 73.8 73.2 Circonferenza vita 96 95.7 PA sistolica 137 135 PA diastolica 81 73.5 FC 76.1 72.9 EFFETTI dell’ESERCIZIO FISICO AEROBICO sui MUSCOLI SCHELETRICI Aumento delle fibre ossidative tipo I Aumento della densità degli enzimi mitocondriali Effetti dell’allenamento aerobico sulla GS Aumento della gittata sistolica dovuto a : - cavità cardiache grandi (ipertrofia eccentrica) = > riempimento diastolico (aumentato rilasciamento del miocardio) - maggiore durata della diastole conseguente alla riduzione della frequenza - aumento da massa plasmatica (riduzione ematocrito) - modificazioni contrattilità (?) Meccanismi generali della cardiomegalia • Stimolo meccanico: stiramento e aumento di tensione • Stimolo neuroendocrino: catecolamine Altri adattamenti del cuore all’esercizio > flusso coronarico > capillarizzazione < resistenze > mitocondri ed enzimi • Aumento del calibro delle coronarie elemento differenziale dell'ipertrofia fisiologica • Aumento del tempo diastolico • Negli atleti visualizzabili (e misurabili) almeno i tratti iniziali di C. Dx e TC ( incremento > 100% ! ) • ↓ sensibilità agli stimoli vasocostrittori Adattamenti vascolari sistemici Incremento della riserva vascolare ↑ distretto vascolare muscolare (capillarizzazione-angiogenesi) calibro grossi vasi conseguenza: ↓ PA ; non aumentata pressione di perfusione ASPETTI MORFOLOGICI - premessa • Adattamenti fisiologici peculiari di atleti di elevato livello agonistico • In atleti di basso livello o non agonisti anatomia cardiovascolare sostanzialmente sovrapponibile ai soggetti sedentari. Fattori che inducono le modificazioni morfofunzionali ("cuore d'atleta“) (1) Allenamento: carichi ed anzianità sportiva (il più importante) Fattori che inducono le modificazioni morfofunzionali ("cuore d'atleta“) (2) • Sesso: Femmina < Maschio - minor incremento PA e GS - assetto ormonale (…più semplice DD con patologia...) Fattori che inducono le modificazioni morfofunzionali ("cuore d'atleta“) (3) • Età: pre < post adolescenziale - carichi lavorativi - assetto ormonale Fattori che inducono le modificazioni morfofunzionali ("cuore d'atleta“) (4) • Genotipo: fattori ereditari • Almeno il 10% dei maschi: SIV > 12 mm (Pelliccia – Maron) • 10 settimane di training sufficienti per incrementare la massa V.Sn. del 18% (Montgomery) CARATTERISTICHE del c.d. “CUORE d’ATLETA” • La dilatazione del V.Sn. può raggiungere i 70 mm - DTD (limite fisiologico dell'ingrandimento) • Spessore delle pareti normale o aumentato • Conservata funzione contrattile CARATTERISTICHE del c.d. “CUORE d’ATLETA” • Spessore di parete ventricolare generalmente < 15 mm (98% Maron - Pelliccia) - limite dell'ipertrofia fisiologica – • Distribuzione dell'ipertrofia RELATIVAMENTE simmetrica e omogenea CARATTERISTICHE del c.d. “CUORE d’ATLETA” • Trabecolature fibrose o fibro-muscolari tese tra le pareti del V.Sn. (“false corde”) • FE nella norma funzione diastolica nettamente aumentata e migliorata (riempimento ventricolare completo in protodiastole) ...DD con IVS patologica CARATTERISTICHE del c.d. “CUORE d’ATLETA” • Aumentate dimensioni anche di - atrio sinistro - sezioni destre (AD; VVCC; VD: parete e cavità) CARATTERISTICHE del c.d. “CUORE d’ATLETA” - valvole • 90% di incidenza di rigurgito ad almeno una valvola (20% a tre valvole) • Correlazione con anzianità sportiva e dimensioni delle camere cardiache CARATTERISTICHE del c.d. “CUORE d’ATLETA” - valvole • Aspetti ecografici: - non alterazione strutturale valvolare - non turbolenza o "aliasing" al Doppler - area di rigurgito limitata alla zona mediana sottovalvolare (segnale Doppler <1-2 cm) DETRAINING (destino dei parametri acquisiti con l’allenamento prolungato) Sia le modificazioni cardiache (inclusa ipertrofia), che microcircolatorie tendono a regredire in modo completo - rapido per le funzionali (bradicardia) - rapido per le ultrastrutturali (↓50% dei mitocondri in 1 settimana) - più lento per le strutturali (ipertrofia) • Quanto più è datato l’adattamento, tanto più “persistente” nel tempo • In caso di dilatazione / IVS estreme: parziale permanenza della caratteristica EFFETTI a LUNGO TERMINE degli ADATTAMENTI C.C. (…”prognosi”…) • Stato di salute di ex atleti uguale o migliore dei coetanei sedentari • Stato di salute correlato con: durata della pratica sportiva; epoca della cessazione …..adattamenti benefici sul cuore….? ?