IMPIANTI PER BASSI CONSUMI TEST DI TENUTA ALL’ARIA: come verificare i punti deboli dell’involucro Dall’energia quasi zero all’impatto quasi zero Come risolvere i ponti termici lineari Sistema modulare per edifici passivi ISSN 2239-9445 Una CasaClima Oro nature in muratura massiccia Trimestrale - anno II - n° 02 gennaio 2012 Registrazione Trib. Gorizia n. 03/2011 del 29.7.2011 Poste italiane S.p.A. Spedizione in a.p. D.L. 353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n. 46) art. 1, comma 1 NE/UD Euro 15,00 Involucro in bambù per una casa passiva 02 06 prospettive focus on DA EDIFICI A ENERGIA QUASI ZERO A EDIFICI A IMPATTO QUASI ZERO: IL LIFE CYCLE ASSESSMENT | 06 46 | MISURAZIONE DELLA TENUTA ALL’ARIA. L’IMPERMEABILITÀ DELL’INVOLUCRO Gaia Bollini SPOT PROGETTI 12 Ruben Erlacher | 10 argomenti CASACLIMA_INTERVISTA A NORBERT LANTSCHNER | 12 involucro 54 | L’INVOLUCRO OPACO. LA RISOLUZIONE DEI PONTI TERMICI LINEARI Maria Elisabetta Ripamonti 62 | 16 46 progetti LA PRIMA CASACLIMA ORONATURE IN MURATURA MASSICCIA | 16 54 PRODOTTI_PONTI TERMICI 70 impianti 70 | GLI IMPIANTI NEGLI EDIFICI A BASSO CONSUMO ENERGETICO casa unifamiliare a Montescudo (RN) Carmela Palmieri 78 | SISTEMI_SISTEMI INTEGRATI ABITAZIONE E AGRITURISMO TRA LE VIGNE DELL’ALTO ADIGE | 26 maso con agriturismo a Caldaro (BZ) casa unifamiliare a Castellterçol (Spagna) UNA CASA PASSIVA SOSTENIBILE | 40 84 approfondimenti VERSATILITÀ E SOSTENIBILITÀ PER RIDURRE I CONSUMI | 34 84 | DETTAGLI DI CANTIERE: NATURRESIDENCE DAHOAM casa unifamiliare a Bessancourt (Francia) azero - rivista trimestrale - anno 2 - n. 02, gennaio 2012 Registrazione Tribunale Gorizia n. 03/2011 del 29.7.2011 Numero di iscrizione al ROC: 8147 ISSN 2239-9445 direttore: responsabile Ferdinando Gottard redazione: Lara Bassi, Lara Gariup stampa: Grafiche Manzanesi, Manzano (UD) Stampato interamente su carta riciclata ottenuta da fibre selezionate prezzo di copertina 15,00 euro - abbonamento 4 numeri - Italia: 50,00 euro, Estero: 100,00 euro. Gli abbonamenti possono iniziare, salvo diversa indicazione, dal primo numero raggiungibile in qualsiasi periodo dell’anno distribuzione in libreria: Joo Distribuzione, Via F. Argelati 35 – Milano editore: EdicomEdizioni, Monfalcone (GO) È vietata la riproduzione, anche parziale, di articoli, disegni e foto se non espressamente autorizzata dall’editore redazione e amministrazione: via 1° Maggio 117, 34074 Monfalcone (GO) tel. 0481.484488, fax 0481.485721 copertina: maso Pernstich, progetto: arch. Michael Tribus, foto: Renè Riller innovAzione 88 | LEAF HOUSE. ABITARE RISPARMIANDO ENERGIA 88 innovAzione_Abitare risparmiando energia bricato è stata isolata con sistema a cappotto utilizzando 18 cm di EPS; il solaio contro terra con 4 cm di poliuretano (garantisce una resistenza di 2,45 m2K/W); le finestre hanno doppio vetro isolante (6-14-4) con camere riempite di gas argon e con coefficiente di guadagno solare dei vetri pari a 0,6; i telai dei serramenti sono realizzati con triplo pannello di legno, schiuma termica e alluminio: il valore Uw medio è di 1,2 W/m2K. LEAF HOUSE Abitare risparmiando energia Da un’idea del Gruppo Loccioni in collaborazione con Enel nasce Leaf Community, la prima comunità italiana sostenibile ed ecologicamente integrata. Abitazioni a energia netta zero (Leaf House), edifici ecosostenibili che ottimizzano l’uso razionale dell’energia (Leaf Working), macchine elettriche (Leaf Mobility), una scuola che è alimentata dall’energia prodotta dal tetto solare frutto di una riqualificazione (Leaf Education), una sede per la ricerca e l’innovazione (nodo di una rete internazionale per l’integrazione tecnologica) e una microcentrale idroelettrica (Leaf Water): tutto questo è Leaf Community, un progetto che, a tutti gli effetti, è un laboratorio in scala 1:1 visitabile e che vuol diventare un modello esportabile nel territorio. Leaf Community si trova ad Angeli di Rosora (AN), nelle Marche. Nello specifico, in queste pagine ci occuperemo della Leaf House. Leaf House È un edificio a energia netta zero sostenuto interamente da fonti rinnovabili in cui economicità, semplicità ed efficienza creano una casa eco-friendly; i sei appartamenti di cui consta la Leaf House sono abitati dai ragazzi che lavorano nel Gruppo Loccioni e che ogni giorno testano l’edificio, affidandosi a sistemi salvaambiente che uniscono soluzioni innovative per la produzione e l’uso efficiente dell’energia. Il progetto, infatti, non può essere considerato come un insieme o una vetrina di prodotti, ma come un complesso di tecnologie, già presenti sul mercato, che sono state integrate in un edificio per essere perfettamente funzionante attraverso una gestione efficace del processo di progettazione. E non è un procedimento banale: ottenere un edificio realmente a zero emissioni di CO2 implica l’utilizzo di soluzioni avanzate per la produzione, il monitoraggio e per l’ottimizzazione delle fonti di energia, rinnovabili e non, al fine di conseguire un fabbisogno energetico e un comfort adeguato a ogni 88 _02 singolo utente. Inoltre, riprendere i concetti su cui si basavano le costruzioni rurali, che non disponevano di fonti di energia costanti e abbondanti, non è ritornare al passato, bensì è il primo passo per poter risparmiare e ridurre le emissioni di CO2. Da questi princìpi si sviluppa la Leaf House, dalla casa colonica della tradizione mezzadrile marchigiana, un microcosmo autosufficiente e sostenibile che sfruttava ogni risorsa disponibile e in cui nulla veniva sprecato. Leaf House è un laboratorio permanente sull’energia pulita, un luogo che sensibilizza ed educa a un futuro sostenibile, dove l’idea di energia rinnovabile si fonde con criteri di bioarchitettura per ridurre al minimo il consumo di energia. Le scelte progettuali sono state supportate da simulazioni energetiche, effettuate con un apposito software e realizzate fin dalle prime fasi progettuali: ciò ha permesso di ottimizzare lo spessore dell’isolamento, le dimensioni delle superfici trasparenti, la posizione degli schermi solari e l’inclinazione del tetto. Analizziamo qui di seguito in dettaglio le scelte effettuate nella Leaf House. Progettare risparmiando energia Isolare La coibentazione è la misura più semplice ed efficace da applicare in un edificio per risparmiare energia: la struttura del fab- Riscaldare e raffrescare La generazione del caldo e del freddo è affidata a una pompa di calore geotermica, dotata di tre sonde verticali di 100 metri ciascuna, con coefficiente di prestazione (COP) di 4,6. Dai primi dati del monitoraggio si è riscontrato che per la maggior parte del periodo estivo non è necessario l’uso della pompa in quanto l’acqua si raffredda solamente attraversando le sonde sotterranee. Energia rinnovabile Il Gruppo Loccioni si occupa dello sviluppo di sistemi automatici di misura e controllo, finalizzati al miglioramento della qualità, dell’efficienza e della sostenibilità di prodotti, processi ed edifici. L’impegno è misurare per migliorare, aiutando chi fa prodotti o offre servizi a farlo nel migliore dei modi, risparmiando tempo, denaro e nel rispetto dell’ambiente. I clienti e partner sono i leader mondiali nei loro mercati (automotive, elettrodomestico, ambiente, medicale) con istallazioni in oltre 40 paesi del mondo. 19,8 kWp di potenza elettrica sono prodotti dai moduli fotovoltaici installati sulla falda a sud della Leaf House per una superficie totale di 150 m2 che, oltre a fornire le utenze, vanno a integrare la richiesta di energia della pompa di calore in fase di riscaldamento dell’acqua. Grazie alla perfetta integrazione in copertura, l’impianto ha avuto accesso alle più alte tariffe incentivanti del Conto Energia. Dal Sole non solo elettricità ma anche calore: 7 collettori solari termici, per una superficie coperta di 15 m2, anch’essi integrati nell’edificio, riscaldano l’acqua calda sanitaria e la quota d’acqua per l’integrazione al riscaldamento, coadiuvando o sostituendo la pompa di calore a seconda delle stagioni. L’acqua prodotta viene stoccata in un grande accumulo inerziale che garantisce comfort in qualsiasi momento della giornata. Luce Risparmio globale significa anche sfruttare la luce naturale: nella parte dell’edificio rivolta a nord, meno illuminata, sono stati installati alcuni tubi solari che consentono di dare luce agli spazi più bui. Un sistema di domotica modula inoltre l’illuminazione artificiale in funzione della quantità di luce naturale disponibile. Tutti gli apparecchi illuminanti utilizzano sorgenti luminose ad alta efficienza energetica, ottiche di elevato rendimento e componenti elettroniche che connettono gli impianti con i sistemi di controllo e gestione degli impianti elettrici. L’uso, infine, di apparecchi a bassa emissione di calore (lampade fluorescenti e led) consente un ulteriore risparmio dei consumi energetici, non solo in termini di elettricità, ma anche di raffrescamento degli ambienti. Il consumo totale di energia elettrica nella Leaf House è equivalente a circa 25.000 kWh/anno, corrispondenti a circa 1.150 kg di CO2 annui, richiesta completamente coperta dai pannelli fotovoltaici integrati in copertura. Aria Il ricambio d’aria negli ambienti avviene mediante un’unità di trattamento d’aria (UTA), provvista di batterie per lo scambio termico, ed è comandato automaticamente da diversi sensori che misurano le temperature, la presenza di anidride carbonica e l’umidità, attivando di conseguenza la circolazione dell’aria e migliorando la funzione di solito svolta dall’apertura delle finestre. Se queste vengono aperte, il sistema di controllo consente all’impianto di fermarsi e quindi di risparmiare energia. Anche lo scambiatore di calore permette la conservazione dell’energia, recuperando il calore dall’aria viziata espulsa. Prima di essere immessa negli appartamenti, l’aria esterna è precondizionata, riscaldata in inverno e raffrescata in estate, da un canale interrato e dallo scambiatore. Acqua Ripercorrendo l’esempio delle case di campagna marchigiane, il recupero dell’acqua piovana si rivela di fondamentale importanza nella Leaf House: raccolta in una vasca interrata, essa viene riutilizzata per gli usi sanitari e per l’irrigazione del giarinnovAzione 89 Quadro energetico di ripartizione dei consumi per settore (dati nazionali). Tecnologie integrate Automazione, controllo e information technology LA DISTRIBUZIONE TERMICA È dal pavimento che si diffonde il calore (o la frescura) alle abitazioni con una serie di vantaggi in termini di comfort, tra cui la piacevolezza della superficie radiante rispetto a delimitati punti di scambio termico, minor circolazione delle polveri, minore umidità delle strutture. Il pavimento radiante fornisce vantaggi dal punto di vista energetico: si può raggiungere lo stesso risultato di un normale radiatore a una temperatura inferiore, facendo circolare l’acqua a 28 °C anziché a 60 °C (come fa il normale termosifone). dino, riducendo del 70% i consumi totali di acqua; non solo: grazie a un pretrattamento, l’acqua viene adoperata anche nelle cucine dotate di un rubinetto a tre vie (calda, fredda, potabile recuperata). È indispensabile sottolineare che questo processo di riutilizzo dell’acqua non è legato al solo risparmio della fonte primaria, ma deve essere considerato come un’operazione dal risvolto più ampio in termini ambientali. L’energia del futuro Idrogeno Enel ha installato un sistema di produzione, di stoccaggio e di riutilizzo di idrogeno che potrà essere usato per la generazione di energia elettrica. Nei momenti di massima produzione, l’energia generata dai moduli fotovoltaici, verrà impiegata per soddisfare i bisogni della Leaf House e per alimentare un elettrolizzatore in grado di scindere la molecola dell’acqua in idrogeno e ossigeno. L’idrogeno verrà poi accumulato in un’ap- 90 _02 parecchiatura che utilizza idruri metallici e, mediante una pila a combustibile, sarà riconvertito in elettricità quando non sarà più possibile produrre energia dal sole. Questa metodologia di produzione e di accumulo di idrogeno è attualmente la frontiera dello stoccaggio energetico ed è tuttora al centro di studi, sperimentazioni e dimostrazioni soprattutto per le applicazioni che essa può trovare nell’ambito dei trasporti terrestri e marini al fine di ottimizzare la gestioni delle fonti rinnovabili nelle aree non connesse alla rete elettrica. A breve il Gruppo Loccioni testerà un nuovo sistema di accumulo ad alta efficienza con batterie agli ioni di litio. Domotica e automazione nella gestione dell’apparato energetico formano il cuore tecnologico della Leaf House, dotata di oltre 1.200 sensori di rilevazione e di osservazione per i diversi sistemi, al cui interno si integrano anche gli impianti di allarme e di monitoraggio, anti-intrusione e il controllo dell’abitazione da remoto. Ogni unità immobiliare è dotata di apparecchiature elettroniche a basso consumo energetico e di un’interfaccia che mediante display visualizza simultaneamente i dati di consumo reali o quelli registrati in passato. Un collegamento wireless a banda larga permette alla Leaf House di essere costantemente in comunicazione con la Leaf Community e con il resto del mondo. Ogni appartamento gestisce la rete wi-fi in modo personale, flessibile e indipendente dalle altre utenze. Il controllo centralizzato delle utenze telefoniche, la cui gestione è gratuita, consente al personale di telelavorare in modo efficace, mentre l’architettura di switching separa le reti di ogni appartamento in maniera sicura e performante, costituendo allo stesso tempo la struttura portante per la Building Automation. I dati provenienti dal monitoraggio sono stati utilizzati dalla IEA (International Energy Agency) al fine di determinare i parametri che possano definire un edificio NZEB e di stabilire nuovi strumenti da applicare a livello internazionale (Task 40 – Subtask B e C), come vedremo nel dettaglio in seguito. Il bilancio annuale della sostenibilità La Leaf Community è stata inaugurata nel 2008 e a partire dal 2009 è iniziato il monitoraggio anche della Leaf House. Qui di seguito riportiamo i dati ottenuti dal controllo sistematico della Leaf House in un anno, dal 1° gennaio 2010 al 31 dicembre 2010, rapportandoli con i corrispettivi valori di una nuova abitazione costruita secondo il D.Lgs. 311/2006 ed effettuando anche una comparazione economica. Innanzi tutto elenchiamo quali sono stati i consumi della Leaf Il sistema d’accumulo diventerà uno degli strumenti per gestire in maniera intelligente i flussi energetici, ottimizzando l’autoconsumo di energia prodotta da fonti rinnovabili e migliorando l’interazione tra gli edifici e la rete elettrica. La Leaf Community si appresta in questo modo a diventare una Smart City, esempio della città del futuro in cui edifici, veicoli e persone scambiano dati ed energia per minimizzare l’impatto sull’ambiente. innovAzione 91 Enel ha installato un sistema di produzione, stoccaggio e riutilizzo di idrogeno per la generazione elettrica. L’energia generata dai pannelli solari fotovoltaici, nei momenti di massima insolazione viene utilizzata, oltre che per soddisfare i bisogni energetici della Leaf House, anche per alimentare un elettrolizzatore in grado di scindere la molecola dell’acqua in idrogeno e ossigeno. L’idrogeno così prodotto viene accumulato in un sistema che utilizza idruri metallici e riconvertito, grazie a una pila a combustibile, in elettricità disponibile nelle ore in cui non c’è produzione di energia dal sole. Questa tecnologia è, allo stato attuale, la frontiera dello stoccaggio energetico ed è al centro di intensi studi e dimostrazioni. House nel 2010. I pannelli solari termici hanno coperto circa il 63% del fabbisogno termico per l’acqua calda sanitaria per un totale di 4.227 kWht a fronte di un consumo totale di 6.638 kWht (grafico a pagina 91 in basso a sinistra); è stato registrato un consumo di 26 kWh/m2 anno per il riscaldamento e di 14 kWh/m2 anno per il raffrescamento (grafico a lato). Il consumo idrico totale è stato di 730.600 litri di cui 515.400 litri soddisfatti dalle acque recuperate (452.200 litri per l’irrigazione proveniente dal recupero dell’acqua piovana e 63.200 litri per usi sanitari provenienti dal recupero delle acque) come rappresentato nel grafico a pagina 93 in basso; inoltre, utilizzando l’acqua piovana e l’acqua di vena si è risparmiato il 70% sui consumi idrici totali. Tutto ciò ha comportato una riduzione di emissioni di CO2 per un totale di 34.080 kg, ripartiti tra 20.860 kg evitati grazie all’efficienza energetica dell’edificio e 13.220 kg grazie alla produzione di energia elettrica dal tetto fotovoltaico. Se si effettua un rapporto economico tra i consumi di un’abitazione media italiana di nuova costruzione delle stesse dimensioni della Leaf House (riscaldamento 48.000 kWht; acqua calda sanitaria 22.080 kWht; elettricità 20.000 kWh; acqua 234.000 litri; raffrescamento 7.200 kWh) con i costi affrontati, otterremo Utenze Consumi Euro Riscaldamento Acqua Calda Sanitaria Elettricità Acqua Raffrescamento 48.000 kWht 22.080 kWht 20.000 kWh 234.000 litri 7.200 kWh 4.480 2.060 3.360 1.143 1.210 Totale utenze abitazione tradizionale (delle stesse dimensioni della Leaf House) Utenze Consumi Euro Elettricità Acqua 25.000 kWhe* 215.200 litri 5.428 372 Totale utenze Leaf House Produzione energia da FV 92 12.254 Euro _02 24.664 kWhe 5.801 Euro Totale produzione 14.800 Euro un totale di 12.254 Euro. Nella Leaf House gran parte dei consumi sono sostenuti dalle tecnologie impiegate per il risparmio energetico e dalle fonti energetiche rinnovabili: basti pensare che a fronte di un uso di 25.000 kWhe (5.801 Euro in cui è calcolato anche il costo per i 215.200 litri di acqua utilizzata), 24.664 kWhe sono coperti dall’impianto fotovoltaico che permette, in base al conto energia, di guadagnare 14.800 Euro. Il grafico a pagina 94 rapporta i costi di un’abitazione media e quelli della Leaf House; mentre nella casa media si hanno solo spese, nella Leaf House si ha un guadagno di ben 21.253 Euro all’anno dovuto agli incentivi del Conto Energia e al risparmio nella gestione del riscaldamento e raffrescamento della casa. Se, infine, si tiene conto anche del trend dei consumi (pag. 95) con un incremento costante annuo dell’energia pari al 2-3%, vediamo che dopo l’ottavo anno c’è un pareggio dei costi a fronte di un investimento iniziale maggiore per la Leaf House. Ma, mentre nella Leaf House i costi di gestione continueranno a diminuire fino a vent’anni, per poi risalire debolmente, nell’abitazione media italiana i costi per le bollette continuano ad aumentare costantemente. di progetto (Angeli di Rosora, Ancona), al fine di poter ricavare un modello dell’edificio con il Software Trnsys. Il modello è stato in seguito calibrato, utilizzando i dati sperimentali, riportati dai contatori di calore e dai sensori, installati e acquisiti con il Leaf Meter, il sistema di monitoraggio e di automazione sviluppato dal Gruppo Loccioni (vedi box a pag. 94). I dati tecnici rilevati hanno riguardato tutti i componenti dell’involucro opaco interno ed esterno e i serramenti; analisi dettagliate sono state eseguite anche sull’impianto termico. Sono stati presi in considerazione in modo puntuale i consumi di energia elettrica degli appartamenti su base oraria, consumi poi confrontati con la produzione di energia elettrica prodotta dal fotovoltaico nelle medesime fasce orarie. Riferendosi al modello creato con il Software Trnsys, si sono riscontrate alcune carenze del software dovute soprattutto alla complessità di alcune scelte impiantistiche effettuate nella Leaf House e molto difficili da riportare nell’ambiente Trnsys. Tuttavia semplificando il modello in due sottosistemi, sistema termico e sistema fotovoltaico, è stato possibile procedere con l’analisi. TASK 40, Programma SHC Fonti: Elettricità: Autorità energia elettrica e gas; Termico: Abitazione costruita nel 2008 secondo DLGS 311/06; ACS: Norma UNI TS 11300 Parte 2; H2O: CIS; Raffrescamento: Limite DPR 59/09 entrato in vigore il 25 Giugno 2009 all’articolo B comma 3. *Temperatura media rilevata all’interno degli appartamenti di 22 °C durante il periodo invernale. Non sono stati considerati i consumi elettrici associabili alla natura di laboratorio della Leaf House. Nel 2008 l’International Energy Agency (IEA) nell’ambito del programma SHC (Solar Heating and Cooling) ha avviato un progetto di collaborazione della durata di 5 anni, Task 40, dedicato ai Net Zero Energy Building (NZEB), edifici che presentano un bilancio tra energia primaria prodotta e consumata tendente a zero. Da alcuni anni, dunque, esperti di questo tema, di 18 differenti nazioni, si confrontano per stabilire una definizione universalmente riconosciuta di tali edifici e per fissare le linee guida relative agli strumenti di progettazione e alle soluzioni tecnologiche più adatte alle differenti condizioni climatiche. La Leaf House è stata scelta, assieme ad altri cinque casi studio, per testare alcuni tra i software di simulazione termo fisica degli edifici più diffusi al mondo, per controllarne l’efficacia e l’affidabilità nella simulazione dinamica dei NZEB. All’interno della Task 40, il Dipartimento di Energetica dell’Università di Palermo collabora con il Gruppo Loccioni mettendo a confronto le rispettive competenze. Nell’ambito del progetto, in prima istanza è stata effettuata un’analisi approfondita dell’involucro e degli impianti della Leaf House, preceduta dalla raccolta dei dati climatici relativi al sito innovAzione 93 Leaf Meter Il Leaf Meter, nato nell’ambito dell’esperienza Leaf House, è un misuratore di sostenibilità sviluppato dal Gruppo Loccioni che consente di monitorare e visualizzare in tempo reale i dati relativi alle performance energetiche e all’impatto ambientale di edifici e di processi, mediante il controllo delle misure relative ai flussi energetici, agli interventi di efficientamento energetico e di produzione da fonti rinnovabili, trasformando i dati raccolti in valori. Caratteristica distintiva del Leaf Meter è la versatilità e la flessibilità d’uso; è infatti applicabile a diverse soluzioni di monitoraggio e di building automation. Leaf Meter diventa una piattaforma intelligente per misurare il comfort e l’impronta ecologica degli edifici. Con il display di cui è dotato si possono visualizzare una serie di informazioni, elaborate e presentate anche sotto forma di grafici e tabelle, che permettono al fruitore di conoscere e valutare il proprio comportamento energetico, ed eventualmente modificarlo, per conseguire la maggiore efficienza possibile nella gestione dell’energia. Nella simulazione del sistema termico si è tenuto conto di ogni componente, delle loro connessioni e dell’interfaccia casa-impianto, descrivendo gli scambi termici (fluido termo-vettore dei pannelli radianti riscaldato/raffreddato tramite geotermia, free cooling, solare termico, pompa di calore), i sistemi di trattamento dell’aria e di controllo, a seconda dei periodi dell’anno e tenendo conto delle specifiche tecniche del fabbricato. Analogo procedimento è stato adottato per la simulazione del sistema fotovoltaico. È stato necessario calibrare il modello sulla base dei risultati ottenuti: i valori registrati in situ e quelli prodotti dal software sono risultati coerenti. Si è rilevato che nel primo anno l’energia elettrica consumata è stata superiore a quanto prodotto dall’impianto fotovoltaico. Per compensare consumi e costi della Leaf House sono state fatte delle ipotesi per una nuova progettazione del sistema dinamico edificio-impianto, come ad esempio un miglioramento dell’efficienza dei moduli fotovoltaici, quindi la loro sostituzione con moduli più efficienti oggi disponibili sul mercato: questa operazione porterebbe a coprire l’intero fabbisogno elettrico del fabbricato. Oltre a ciò, se si sostituisse anche la pompa di calore (sempre con un modello più efficiente) e si eliminasse lo scambiatore di calore connesso alla pompa di calore geotermica (c’è una connessione diretta tra il fluido termo-vettore e la tubazione principale), si otterrebbe una soluzione ancora più efficace. 94 _02 Trend consumi: abitazione media italiana. Sopra a sinistra: Leaf Farm, il centro di controllo e monitoraggio dei dati energetici del Gruppo Loccioni. Sopra a destra: particolare interno della Leaf Farm che monitora i consumi della Leaf Community. Rapporto economico: abitazione media italiana. I dati raccolti nei primi tre anni di vita della Leaf House sono stati messi a disposizione dei componenti della Task 40 così da poter integrare le ricerche sui parametri di benessere indoor, sull’interazione tra l’edificio e la rete e sull’integrazione tra l’edificio e le tecnologie rinnovabili. È stato intrapreso anche uno studio sull’embodied energy della Leaf House: è stata calcolata l’energia incorporata nell’edificio riferendosi all’intero ciclo di vita con lo scopo di valutare l’impatto energetico dell’intera vita utile e dimostrare i vantaggi energetici complessivi della realizzazione di edifici a energia quasi zero. In conclusione, Leaf House propone un nuovo modo di intendere la casa: il concetto di casa, infatti, deve essere paragonato a un microcosmo dove l’essere umano interagisce in modo diversificato e a seconda delle proprie esigenze. La casa del futuro deve dunque diventare il motore per lo sviluppo di nuove tecnologie verdi che aiutino l’essere umano a entrare in relazione con l’ambiente circostante; la possibilità di monitorare il rendimento di un edificio gestito da un utente è di fondamen- tale importanza poiché è possibile migliorare la gestione dei parametri di comfort quotidianamente adattandoli alle esigenze personali. Economicamente parlando, la casa del futuro deve creare nuove opportunità lavorative, più occupazione e un modo differente nell’investimento del denaro (verso tecnologie verdi) e portare a innovare la legislazione e gli standard così da gestire adeguatamente uno stile di vita sociale e culturale sostenibile a tutti gli effetti. innovAzione 95