Elementi di Economia I - 9. Concorrenza imperfetta e monopolio

Fallimenti di mercato, concorrenza imperfetta e potere di mercato
Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Elementi di Economia I
9. Concorrenza imperfetta e monopolio
Giuseppe Vittucci Marzetti1
Corso di laurea in Sociologia
Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale
Università degli Studi di Milano-Bicocca
A.A. 2016-17
1 Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale, Università degli Studi di Milano-Bicocca, Via
Bicocca degli Arcimboldi 8, 20126, Milano, E-mail: [email protected]
Giuseppe Vittucci Marzetti
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Fallimenti di mercato, concorrenza imperfetta e potere di mercato
Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Layout
1
Fallimenti di mercato, concorrenza imperfetta e potere di mercato
Fallimenti di mercato
Mercati non concorrenziali e potere di mercato
Potere di mercato e indice di Lerner
2
Monopolio
Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
3
Costi e struttura di mercato
Economie di scala e scala minima efficiente
Struttura dei costi e concentrazione di mercato
Mercati contendibili
Esternalità di rete e concentrazione del mercato
4
Monopolio e politica economica
Normativa antitrust
Monopoli pubblici
Regolamentazione pubblica dei monopoli privati
Appalto in esclusiva
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Fallimenti di mercato
Mercati non concorrenziali e potere di mercato
Potere di mercato e indice di Lerner
Fallimenti di mercato
Equilibrio di mercato Pareto-efficiente sotto determinate condizioni:
ipotesi comportamentali di consumatori e imprese;
concorrenza perfetta;
1
2
3
4
omogeneità dei beni offerti;
numerosità degli agenti;
assenza di barriere all’entrata;
informazione perfetta.
In assenza di una o più tra queste condizioni il mercato può fallire.
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Fallimenti di mercato
Mercati non concorrenziali e potere di mercato
Potere di mercato e indice di Lerner
Esternalità e beni pubblici (rinvio)
Violazione dell’ipotesi comportamentale di agenti (consumatori ed
imprese) “atomistici”:
la scelta di A (consumatore o impresa) influisce su B (consumatore o
impresa) e tale influenza non passa attraverso il meccanismo dei
prezzi ⇒ esternalità;
il beneficio che A deriva dal consumo di un bene non diminuisce
quello che può trarre B dallo stesso bene (non rivalità) e A, B ed
altri non possono essere esclusi dal consumo (non escludibilità)
⇒ beni pubblici.
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Fallimenti di mercato
Mercati non concorrenziali e potere di mercato
Potere di mercato e indice di Lerner
Forme di mercato non concorrenziali
Si distinguono in genere tre strutture di mercato non concorrenziali:
Monopolio: mercato in cui opera una singola impresa che produce
un bene che non ha sostituiti.
Oligopolio: mercato in cui opera un numero limitato di imprese che
interagiscono tra loro in modo strategico.
Concorrenza monopolistica: mercato composto da un numero
elevato di imprese che producono beni differenziati (sostituti
imperfetti).
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Monopolio
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Fallimenti di mercato
Mercati non concorrenziali e potere di mercato
Potere di mercato e indice di Lerner
Classificazione delle forme di mercato
Concorrenza
perfetta
Concorrenza
monopolistica
Oligopolio
Monopolio
Numero
imprese
Alto
Alto
Basso
Unica impresa
Grado di
concentrazione
Basso
Basso
Alto
Massimo
Barriere
all’entrata
Assenti
Assenti
Presenti
Forti
Differenziazione
di prodotto
Sostituibilità
perfetta
Sostituibilità
imperfetta
Sostituibilità
imperfetta
Prodotto
unico
Informazione
Perfetta
Perfetta
Imperfetta
Imperfetta
Interazione
strategica
Assente
Assente
Presente
Assente
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Fallimenti di mercato
Mercati non concorrenziali e potere di mercato
Potere di mercato e indice di Lerner
Potere di mercato e indice di Lerner
Indice di Lerner (Lerner Index, LI): misura del potere di mercato
LI =
p − MC
p
p: prezzo del bene;
MC : costo marginale sostenuto dall’impresa per produrre il bene.
Indice di Lerner uguale a zero in concorrenza perfetta.
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Monopolio
Monopolio: unica impresa protetta da barriere all’entrata.
Tipologie:
Monopolio delle risorse: controllo esclusivo di una risorsa naturale
(es. stabilimenti acque termali);
Monopolio legale: diritto esclusivo a vendere riconosciuto all’impresa
dallo Stato, per motivi di “pubblica utilità”
(es. brevetti, public utilities in concessione esclusiva);
Monopolio naturale: vantaggio derivante a un’impresa da forti
economie di scala ed elevata dimensione minima efficiente
(es. settore degli aeromobili).
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Equilibrio in concorrenza perfetta
In concorrenza perfetta l’impresa è price-taker, prende cioè il prezzo
come dato;
Dato il prezzo, l’impresa fissa la quantità che massimizza i profitti:
h
i
h
i
max R(q) − C (q) = max p q − C (q)
q
q
Condizione del primo ordine:
R ′ (qc ) − C ′ (qc ) = pc − C ′ (qc ) = 0
⇒ pc = C ′ (qc )
ovvero produrre la quantità qc in corrispondenza della quale il prezzo
è uguale al costo marginale.
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Monopolio
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Monopolio e politica economica
Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Equilibrio in monopolio
Nel monopolio l’impresa può imporre un prezzo di mercato
(price-maker );
La curva di domanda del monopolista coincide con la curva di
domanda di mercato: p(Q), ovvero p funzione di Q;
Dato il prezzo, l’impresa fissa la quantità che massimizza i profitti:
h
i
h
i
max R(Q) − C (Q) = max p(Q) Q − C (Q)
Q
Q
Condizione del primo ordine:
R ′ (Qm ) − C ′ (Qm ) = pm + Qm p ′ (Qm ) − C ′ (Qm ) = 0
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Variazione del ricavo totale del monopolista e ricavo
marginale
Aumento della quantità prodotta (Q) assorbibile dal mercato solo
diminuendo il prezzo (pm );
Un aumento di Q ha due effetti sui ricavi totali:
dR(Q) = d p(Q) Q =
p dQ
+
Q dp
| {z }
| {z }
effetto quantità (+)
effetto prezzo (−)
Ricavo marginale:
R ′ (Q) =
dp
dR(Q)
<p
=p+Q
dQ
dQ
|{z}
<0
In equilibrio:
R ′ (Qm )
| {z }
=
Ricavo marginale
C ′ (Qm )
| {z }
Costo marginale
′
pm > C (Qm )
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Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Equilibrio del monopolista
p
C ′ (Q)
pm
Π
C (Q)
Q
pc
R ′ (Q)
Qm
p(Q)
Qc
Q
pm > pc = C ′ (Q)
Qm < Qc
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Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Equilibrio del monopolista con domanda lineare
Funzione di domanda inversa lineare:
p = a−bQ
con a e b parametri positivi;
Il monopolista ha costi unitari costanti (c) e sceglie la quantità da
produrre (Q) per massimizzare i profitti:
π(Q) = R(Q)−C (Q) = p(Q) Q−c Q = (a−b Q) Q−c Q = aQ−b Q 2 −cQ
Condizioni del primo ordine:
dπ(Q)
dR(Q) dC (Q)
=
−
= (a − 2bQ) − c = 0
dQ
dQ
dQ
Equilibrio:
Qm =
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a−c
2b
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pm =
a+c
2
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Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Potere di mercato ed elasticità della domanda
In monopolio, l’indice di Lerner (LI) è pari all’inverso dell’elasticità
della domanda:
Elasticità della domanda:
ǫ=−
dQ dp
p dQ
/
=−
Q p
Q dp
Condizione di massimizzazione dei profitti:
R ′ (Q) − C ′ (Q) = p + Q
LI =
dp
− C ′ (Q) = 0
dQ
p − C ′ (Q)
Q dp
1
1
=−
= p dQ =
p
p dQ
ǫ
− Q dp
Maggiore l’elasticità della domanda, minore il potere di mercato:
limǫ→∞ LI = 0;
Poiché quando la domanda è anelastica (ǫ < 1) i ricavi totali
aumentano all’aumentare del prezzo, il monopolista in equilibrio
sceglie sempre di produrre una quantità in corrispondenza della
quale la domanda è elastica (ǫ > 1), e quindi LI < 1.
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Monopolio
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Monopolio e politica economica
Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Perdita secca nel monopolio
Rispetto alla concorrenza perfetta, in monopolio:
quantità prodotta minore: Qm < Qc ;
prezzo di equilibrio maggiore: pm > pc .
Perdita secca: ABC .
p
MC
A
pm
B
pc
C
MR
Qm
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D
Qc
Q
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Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Discriminazione di prezzo
Per appropriarsi in tutto o in parte della rendita del consumatore, il
monopolista può attuare pratiche di discriminazione di prezzo,
ovvero “vendere lo stesso articolo, prodotto sotto un unico controllo,
a prezzi diversi ad acquirenti diversi” (Robinson, 1969, p. 179);
L’analisi economica classica distingue tre tipi di discriminazione:
1
2
3
Discriminazione di prezzo di primo grado: il fornitore vende ogni
unità di prodotto al prezzo più alto che gli acquirenti sono disposti a
pagare per quell’unità;
Discriminazione di prezzo di secondo grado: il fornitore suddivide la
produzione in diverse partite e vende ogni partita al prezzo più alto
che gli acquirenti sono disposti a pagare per quella partita;
Discriminazione di prezzo di terzo grado: il fornitore suddivide i
clienti in gruppi diversi e fissa un prezzo che massimizza il profitto
delle vendite ad ogni gruppo (Pigou, 1963, cap. XVII)
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
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Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Discriminazione di prezzo di primo grado
Nella discriminazione di prezzo di primo grado, (o prezzi
personalizzati), ogni unità del bene viene venduta ad un prezzo pari
alla disponibilità a pagare massima sul mercato per quell’unità;
Condizioni: i) Informazione del monopolista sulla DAP dei
consumatori per le diverse unità; ii) Impossibilità di arbitraggio.
Tutto il surplus viene appropriato dal monopolista;
La perdita secca sparisce.
p
p
MC
MC
pm
pc
pc
MR
Qm
MR
D
Qc
Q
(a) Prezzo unico
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Elementi di Economia I
D
Qm = Qc
Q
(b) Monopolista perfettamente
discriminante
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Discriminazione di prezzo di secondo grado
Quando l’impresa non conosce la DAP delle diverse classi di
consumatori, i consumatori con una DAP alta godono di una rendita
informativa dovuta all’esistenza di consumatori con una DAP bassa;
Per estrarre parte della rendita informativa, l’impresa può ricorrere a
meccanismi di screening attraverso la predisposizione di diversi
pacchetti di prezzi e quantità (block pricing ):
tanti quante sono le tipologie di consumatori;
congegnati in modo tale che i consumatori si autoselezionino, ovvero
ogni tipo abbia incentivi a scegliere il contratto congegnato per lui.
Lo screening si risolve in un problema di massimizzazione sotto
vincoli di:
partecipazione (participation (o individual rationality ) constraints);
compatibilità degli incentivi (incentive compatibility constraints).
Tale strategia è denominata discriminazione di prezzo di secondo
grado, o menu pricing ;
Es. Buoni spesa collegati a raccolta punti.
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Costi e struttura di mercato
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Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Discriminazione di prezzo di terzo grado
Nella discriminazione di prezzo di terzo grado (segmentazione del
mercato, o group pricing, o prezzi lineari), il monopolista riesce a
segmentare il mercato in due o più parti caratterizzate da curve di
domanda differenti;
Per aumentare gli extra-profitti il monopolista fissa un prezzo
maggiore (minore) nei mercati caratterizzati da domanda meno (più)
elastica, in cui il suo potere di mercato è maggiore (minore);
Condizioni necessarie:
Possibilità di individuare la domanda associata ai diversi gruppi;
Impossibilità di arbitraggio tra i diversi gruppi, ovvero rivendita del
bene o servizio dal gruppo a cui è applicato il prezzo minore a quello
cui è applicato il prezzo maggiore.
Es. sconti di prezzo per anziani o ingressi gratuiti per i bambini al
cinema.
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Equilibrio in monopolio
Monopolio ed efficienza
Discriminazione di prezzo
Monopolio e discriminazione intertemporale di prezzo
Nel caso di beni durevoli il monopolista può essere il concorrente di
sé stesso:
Nei periodi successivi al lancio di un prodotto il monopolista ha
incentivo a diminuire il prezzo per inondare il mercato;
I consumatori anticipano tale comportamento e, anche coloro che
avrebbero comprato subito, preferiscono rimandare l’acquisto per
comprare al prezzo più basso.
Esempio: edizioni rilegate e tascabili dei libri.
Congettura di Coase: il produttore di un bene durevole infinito perde
tutto il suo potere di mercato quando il tempo intercorrente tra gli
aggiustamenti di prezzo tende a zero (caso limite).
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Economie di scala e scala minima efficiente
Struttura dei costi e concentrazione di mercato
Mercati contendibili
Esternalità di rete e concentrazione del mercato
Andamento dei costi e scala minima efficiente
C ′ (q)
CM(q)
q∗
q
CM(q) = C (q)/q: costo medio;
C ′ (q) = dC (q)/dq: costo marginale;
q ∗ : scala minima efficiente, ovvero più basso livello di produzione al
quale le economie di scala si esauriscono.
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Economie di scala e scala minima efficiente
Struttura dei costi e concentrazione di mercato
Mercati contendibili
Esternalità di rete e concentrazione del mercato
Economie/diseconomie di scala, dimensione ottima
dell’impresa e struttura di mercato
Dimensione ottima dell’impresa individuata dalla scala minima
efficiente, determinata dall’interazione di economie e diseconomie:
Integrazione delle diverse funzioni in un’unica struttura decisionale
giustificata sulla base della presenza di economie di scala e di gamma;
Fattori organizzativi fissi alla base del prevalere di diseconomie di
scala oltre una certa soglia.
In generale, maggiore l’entità delle economie di scala, maggiore
l’output a cui il costo medio è minimizzato, minore il numero di
imprese che possono operare in modo efficiente sul mercato.
La critica transazionale alle spiegazioni tecnologiche (es. Coase,
1937; Williamson, 1975) è comunque da tenere presente: con costi
di transazione nulli sarebbe sempre possibile ottenere un
coordinamento tra soggetti economici indipendenti con qualunque
tecnologia e relativa struttura dei costi.
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Economie di scala e scala minima efficiente
Struttura dei costi e concentrazione di mercato
Mercati contendibili
Esternalità di rete e concentrazione del mercato
Dimensioni del mercato e concentrazione
Un aumento delle dimensioni del mercato dovrebbe aumentare il numero
di imprese operanti nel mercato (e quindi ridurre la concentrazione)
quando (Sutton, 1991; 2001):
le economie di scala si esauriscono (le diseconomie di scala
prevalgono sulle economie di scala);
i costi irrecuperabili crescono in modo meno che proporzionale
rispetto all’aumento del mercato.
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Economie di scala e scala minima efficiente
Struttura dei costi e concentrazione di mercato
Mercati contendibili
Esternalità di rete e concentrazione del mercato
Mercati contendibili
Potere di mercato, con conseguente inefficienza, non
necessariamente collegato al grado di concorrenza attuale nel
mercato, ma alla minaccia di entrata;
Nella teoria dei mercati contendibili (Baumol, 1982; Baumol, Panzar
& Willig, 1982), in assenza di:
barriere all’entrata (entry barrier ). Es. barriere legali o informative;
barriere all’uscita (exit barrier ). Es. esistenza di costi irrecuperabili;
il mercato è contendibile (contestable market).
Nei mercati contendibili l’assenza di barriere all’entrata e all’uscita
assoggetta gli incumbent ad una competizione “colpisci e fuggi” (hit
and run) da parte delle altre imprese, che riduce (al limite annulla)
gli extra-profitti, indipendentemente dal numero degli incumbent.
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Economie di scala e scala minima efficiente
Struttura dei costi e concentrazione di mercato
Mercati contendibili
Esternalità di rete e concentrazione del mercato
Esternalità di rete e concentrazione del mercato
Con esternalità di rete (o economie di scala dal lato della domanda)
la disponibilità a pagare di un consumatore per un prodotto cambia
al cambiare del numero di altri consumatori che lo utilizzano (Katz
& Shapiro 1985; Liebowitz & Margolis, 1994). Es.
tecnologie di comunicazione (es. fax, telefono, software VOIP,
Instant Messaging, siti di social network, ecc..);
beni il cui valore dipende da servizi o prodotti complementari soggetti
ad economie di scala (es. CD, DVD, console per videogiochi, ecc..).
La presenza di effetti di rete può:
dare luogo ad equilibri multipli, path-dependence e fenomeni di
lock-in (Arthur, 1989);
ridurre la concorrenza e aumentare la concentrazione di mercato
(winner-take-all).
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Economie di scala e scala minima efficiente
Struttura dei costi e concentrazione di mercato
Mercati contendibili
Esternalità di rete e concentrazione del mercato
Economie di apprendimento dal lato della domanda e
potere di mercato
Economie di apprendimento dal lato della domanda (come
l’esperienza nell’utilizzo di un determinato word processor. Es.
Microsoft Word) tendono a creare path-dependence e fenomeni di
lock-in. Es. tastiera QWERTY (David, 1985).
L’esistenza di costi di switching rilevanti può creare isteresi e
fenomeni di lock-in, in cui il surplus dei consumatori viene
appropriato dall’impresa (casa produttrice del particolare word
processor che siamo abituati ad utilizzare. Es. Microsoft).
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Normativa antitrust
Monopoli pubblici
Regolamentazione pubblica dei monopoli privati
Appalto in esclusiva
Politica economica, concentrazione di mercato ed efficienza
Le norme possono creare barriere legali all’entrata che limitano la
concorrenza e aumentano la concentrazione e il potere di mercato.
Es. licenze per tassisti e farmacisti, numero chiuso per notai;
Alcune politiche tendono invece a limitare la concentrazione di
mercato o le inefficienze collegate ai mercati non concorrenziali:
Normativa antitrust;
Proprietà pubblica dei monopoli (es. enti pubblici o società a
proprietà pubblica nel caso delle public utilities);
Regolamentazione pubblica dei monopoli privati
(es. regolamentazione delle tariffe);
Appalto in esclusiva (exclusive contracting ) dei monopoli naturali
(es. appalto per la raccolta dei rifiuti in una determinata zona).
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Normativa antitrust
Monopoli pubblici
Regolamentazione pubblica dei monopoli privati
Appalto in esclusiva
Normativa antitrust
Stati Uniti:
Fonti principali:
Sherman Act (1890): divieto di monopolizzazione (§2) e cartelli (§1);
Clayton Act (1914): divieto di pratiche anticoncorrenziali (§3, §7).
L’Antitrust è una divisione del Dipartimento di Giustizia.
Unione Europea:
Fonti:
Trattato CECA (1951);
Trattato di Roma (1957) (Artt. 81 e ss.);
Regolamenti 4064/1989, 139/2004, 330/2010.
Norme:
Divieto di cartelli e accordi anticoncorrenziali (art. 81 Trattato CE);
Divieto di abuso di posizione dominante (art. 82 Trattato CE): la
norma non sanziona l’esistenza di un monopolio in quanto tale, ma
impone particolari restrizioni (divieto di discriminazioni di prezzo,
accordi in esclusiva);
Regolamento sulle concentrazioni (fusioni e acquisizioni) (Reg.
139/2004): fusioni che coinvolgono imprese rilevanti nel mercato
europeo sottoposte ad autorizzazione preventiva della Commissione
Europea, che valuta la riduzione della concorrenza considerando
anche i possibili guadagni per i consumatori.
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Normativa antitrust
Monopoli pubblici
Regolamentazione pubblica dei monopoli privati
Appalto in esclusiva
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato
Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM) istituita
come autorità amministrativa indipendente dalla L. 287/1990.
In materia antitrust, l’Autorità ha i seguenti compiti:
vigilanza contro abusi di posizione dominante;
vigilanza di intese e/o cartelli potenzialmente lesivi della concorrenza;
controllo di fusioni e acquisizioni in grado di creare o rafforzare
posizioni dominanti dannose per la concorrenza.
L’Autorità:
procede ad istruttorie ed indagini conoscitive, servendosi, se occorre,
della Guardia di Finanza;
commina sanzioni sino al 10% del fatturato dell’impresa (impugnabili
di fronte al TAR);
relaziona annualmente al Presidente del Consiglio ed esprime parere
sulle norme che regolano il mercato.
All’Autorità sono affidati anche compiti di:
tutela del consumatore (pubblicità ingannevole, pratiche commerciali
scorrette, clausole vessatorie);
applicazione della legge sul conflitto di interessi dei titolari delle
cariche di Governo.
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Normativa antitrust
Monopoli pubblici
Regolamentazione pubblica dei monopoli privati
Appalto in esclusiva
Monopoli pubblici
Subentro dello Stato nella posizione di monopolista: enti pubblici o
società partecipate che forniscono il bene o servizio in condizioni di
monopolio (es. servizi postali, rete ferroviaria, ecc.);
Equità vs. efficienza statica e dinamica:
lo Stato è per definizione interessato al bene pubblico, ma può
“fallire” (public failure):
inefficienze collegate a complessità burocratiche, gestioni clientelari,
ecc.. (inefficienza X );
no incentivi ad innovare (inefficienza dinamica).
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Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Normativa antitrust
Monopoli pubblici
Regolamentazione pubblica dei monopoli privati
Appalto in esclusiva
Regolamentazione dei prezzi
Marginal cost regulation: lo Stato impone al monopolista di
praticare un prezzo “vicino” a quello di concorrenza perfetta;
In generale, la regolamentazione diminuisce la perdita secca (Fig. a);
In un caso particolare, la aumenta: il monopolio naturale (Fig. b).
p
p
MC
pm
pm
AC
pc
AC
pc
MR
qm
MC
MR
D
qc
q
(a) Regolamentazione del monopolio
Giuseppe Vittucci Marzetti
Elementi di Economia I
qm
D
qc
q
(b) Monopolio naturale
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Fallimenti di mercato, concorrenza imperfetta e potere di mercato
Monopolio
Costi e struttura di mercato
Monopolio e politica economica
Normativa antitrust
Monopoli pubblici
Regolamentazione pubblica dei monopoli privati
Appalto in esclusiva
Modelli alternativi di regolamentazione dei prezzi
Le autorità pubbliche possono fissare il prezzo sulla base di diverse regole
Regolamentazione cost plus: prezzo tale da coprire i costi
includendo un mark-up che assicuri un rendimento normale sul
capitale investito;
Difficoltà di determinazione dei costi recuperabili;
Incentivo ad aumentare i costi recuperabili;
No incentivo a introdurre innovazioni che riducano i costi.
Rate of return regulation: prezzo tale da permettere al monopolista
di ottenere un dato tasso di rendimento atteso sul capitale investito;
No incentivo ad eliminare le inefficienze se tale riduzione comporta
rendimenti eccedenti il tasso assicurato;
Incentivo al sovra-investimento per aumentare gli utili.
Price-cap regulation (CPI-X, o RPI-X ): prezzo varia in proporzione
del tasso di inflazione atteso meno i risparmi derivanti dagli aumenti
di efficienza attesi nel servizio medesimo, calcolati sulla base delle
performance di altre imprese del settore.
Rischio di taglio dei costi a discapito della qualità del servizio offerto.
Giuseppe Vittucci Marzetti
Elementi di Economia I
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Regolamentazione pubblica dei monopoli privati
Appalto in esclusiva
Appalto in esclusiva
Appalto in esclusiva (exclusive contracting ) dei monopoli naturali:
Lo Stato specifica in modo dettagliato il tipo di servizio richiesto (es.
raccolta rifiuti, protezione antincendio, trasporto pubblico, ecc..);
L’appalto viene aggiudicato dall’impresa che presenta l’offerta più
conveniente rispettando le specifiche del servizio.
Vantaggi:
incentivo alla riduzione dei costi analogo a quello dell’impresa
concorrenziale;
Svantaggi:
In caso di servizio complesso, specifiche contrattuali non
sufficientemente dettagliate o equivalenti a regolamentazione diretta
del servizio;
L’incompletezza contrattuale può portare al sotto-investimento in
attività specifiche;
Problemi di tutela degli investimenti specifici da effettuare o
effettuati dalle imprese perdenti o dall’impresa vincitrice in caso di
mancato rinnovo;
Problemi di corruzione o mala gestione nello svolgimento della gara
di appalto.
Giuseppe Vittucci Marzetti
Elementi di Economia I
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