COSTI E CONCORRENZA NEI MERCATI DEI BENI-INFORMAZIONE • I beni-informazione sono caratterizzati da elevati costi fissi di produzione (sunk costs) e ridotti costi variabili di riproduzione. • Ne derivano grandi opportunità per le politiche di marketing. • La concorrenza fra venditori di informazione generica spinge il prezzo al livello dei contenuti costi marginali di produzione (es.: guide telefoniche digitali su CD). • Le strutture di mercato nel caso di beni-informazione sono fondamentalmente due: 1. molteplici imprese che offrono beni differenziati; 2. impresa dominante con leadership di costo. • Nel primo caso, le imprese mirano a creare valore per il proprio prodotto differenziandolo da quelli concorrenti e proponendolo ai consumatori in versioni differenti. • Nel secondo caso, le imprese tendono a praticare politiche di prezzo aggressive per conseguire economie di scala espandendo le vendite anche attraverso la vendita reiterata dello stesso prodotto (es.: programmi TV). • Le imprese che dominano un mercato contendibile possono difendere la propria posizione tramite politiche di prezzo volte a scoraggiare l’ingresso di new comers. LA PERSONALIZZAZIONE DI UN BENE-INFORMAZIONE (1) • La personalizzazione del prodotto consente al produttore di un bene-informazione di massimizzare il suo valore per i consumatori (es.: motori di ricerca in internet ed offerta di spazi pubblicitari). LA PERSONALIZZAZIONE DI UN BENE-INFORMAZIONE (2) • Le tecnologie per il tracciamento dei percorsi di navigazione in internet (cookie, web beacon, etc.) consentono l’impiego di strategie di micromarketing in grado di personalizzare notevolmente l’offerta di informazioni (es.: Behavioural Targeting di Yahoo!) LA PERSONALIZZAZIONE DEL PREZZO DI UN BENE-INFORMAZIONE Le politiche di discriminazione del prezzo consentono al produttore di “catturare” il surplus dei consumatori e di espandere così il profitto. (es.: software per la gestione della contabilità domestica Quicken di Intuit). Le strategie di discriminazione del prezzo possono basarsi su: 1) prezzi personalizzati; 2) prezzi di gruppo; 3) versioning (diverse versioni con differenti prezzi). I PREZZI PERSONALIZZATI • La pratica dei prezzi personalizzati mira a far emergere la disponibilità a pagare di ogni consumatore (es.: trasporto aereo). • Internet consente alle imprese di adeguare più efficacemente la loro offerta alla domanda di mercato attraverso modifiche dei prezzi (es.: offerte last minute). I PREZZI DI GRUPPO • La strategia basata sui prezzi di gruppo è volta ad offrire prezzi differenti a gruppi diversi di consumatori, che si distinguono per la sensibilità rispetto al prezzo (es.: vendita di libri nel mercato internazionale; tariffe flat vs tariffe orarie per le connessioni ad internet; sconti agli studenti). • Le politiche commerciali basate su prezzi scontati per gli studenti non si giustificano soltanto alla luce della considerazione della loro limitata disponibilità a pagare, ma anche in relazione ai fenomeni di lock-in (es.: versioni education dei software; Wall Street Journal e programma “Newspaper in Education”). • In questo ambito, si collocano le strategie commerciali basate sui “prezzi condivisi”: vendita diretta del bene ai consumatori con elevata disponibilità a pagare e vendita a gruppi di consumatori con bassa disponibilità a pagare che “condividono” l’uso del bene e il suo costo d’acquisto (es.: licenze d’uso dei software, single user vs multi-user; videonoleggio; riviste accademiche). • Tra le prime forme di “prezzi condivisi”, si ricorda il fenomeno delle “biblioteche circolanti” in Inghilterra nel 18° secolo.