P.C. AFXENTIOU ANTI-GOVERNMENT SENTIMENTS AND THEIR POLICY IMPLICATIONS RIASSUNTO Critica di alcuni orientamenti governativi e delle loro implicazioni politiche Le prese di posizione a favore di una minore ampiezza del settore pubblico determinano una riduzione delle politiche fiscali e conseguentemente una carenza di disponibilità che deve essere colmata attraverso misure di politica monetaria. In una economia in sviluppo, la crescente domanda di moneta, se non viene soddisfatta attraverso disavanzi del bilancio statale, deve essere soddisfatta mediante politiche monetarie espansioniste che, nel contesto di una analisi di portafoglio, si risolvono in trasferimenti di ricchezza monetaria ai detentori di titoli di Stato. Tali trasferimenti sono considerati arbitrari e potenzialmente capaci di aggravare le esistenti diseguaglianze di ricchezza e di reddito e dovrebbero, quindi, essere considerati inammissibili sia moralmente che socialmente. Questi trasferimenti continuano anche dopo la vendita di tutti i titoli da parte delle autorità monetarie le cui politiche, quindi, si trasformano in vere e proprie misure fiscali non controllabili da parte del pubblico, e contrarie, di conseguenza, ai principi della democrazia. M. S. ANDREWS UNEQUAL EXCHANGE AND THE INTERNATIONAL LAW OF VALUE: AN EMPIRICAL NOTE RIASSUNTO Scambio ineguale e legge internazionale del valore: una nota empirica In questa nota vengono analizzati alcuni dati empirici concernenti le strutture dei prezzi relativi al fine di individuarne i punti in comune. La teoria dello scambio ineguale elaborata da Emmanuel implica l’esistenza di una sola serie di prezzi internazionali ed i dati r1~ortati nel presente studio sottolineano 1’ importanza del suo modello di guadagni e di perdite nel commercio internazionale. I dati mostrano 1’esistenza di un alto grado di somiglianza tra i prezzi dei paesi capitalisti ed in particolare tra i paesi membri della CEE. Il grado di somiglianza nella struttura dei prezzi è notevolmente più basso nel caso dei paesi centrali rispetto a quelli periferici, e si perviene quindi alla conclusione che l’approccio ottimale all’analisi dei trasferimenti dei surplus dalla periferia deve tenere conto delle cause delle differenze internazionali dei prezzi. R. C. BABAN THE GATT AND FREE-TRADE AGREEMENTS BETWEEN MARKET AND CENTRALLY-PLANNED ECONOMIES RIASSUNTO Il GATT e gli accordi di libero scambio tra i paesi ad economia di mercato ed i paesi ad economia pianificata I cinque accordi di libero scambio stretti tra Finlandia e Bulgaria, Cecoslovacchia, Repubblica Democratica Tedesca, Ungheria e Polonia rappresentano il primo caso di accordi di questo tipo conclusi tra economie di mercato ed economie pianificate. E’ stata posta in discussione la compatibilità di questi accordi con 1’art. XXIV del GATT e questo perché dal momento che le tariffe e le altre disposizioni in materia doganale non costituiscono le principali determinanti delle decisioni commerciali nelle economie pianificate, ne risulta che le concessioni relative ad una area di libero scambio derivanti da tali disposizioni, non sono significative. Si stima che tale controversia non possa essere risolta sulla base di considerazioni aprioristiche, e che quindi una risposta in merito alla efficacia di tali accordi nella liberalizzazione degli scambi debba cercarsi proprio negli effetti sugli scambi stessi. M. BALDASSARRI GOVERNMENT DEFICIT, INFLATION AND GROWTH IN A TWO-COUNTRY MODEL OF INTERNATIONAL TRADE: WHO BEARS THE BURDEN? RIASSUNTO Government Deficit, Inflation and Growth in a Two-Country Model of International Trade Who Bears the Burden In questo saggio vengono esaminati i limiti e le possibilità che possono essere offerte, supposta l’esistenza di una economia aperta, da un processo di investimento produttivo effettuato direttamente dalla pubblica amministrazione. Nella prima sezione si rielabora un modello tradizionale includendo l’ambito del mercato dei capitali. Vengono successivamente esaminate le condizioni di crescita economica in regime di economia aperta e gli effetti prodotti nei vari sistemi economici considerati dalle modifiche della struttura della spesa pubblica. L’A. analizza i risultati dei dibattiti riguardanti le relazioni tra deficit pubblico, inflazione, bilancia dei pagamenti e crescita economica ed i correlativi problemi di compatibilità delle decisioni dei vari operatori economici. Egli sottolinea la necessità di valutare attentamente le dimensioni quantitative e le determinanti qualitative dei deficit pubblici in relazione agli effetti generali clic possono produrre. In particolare l’A. considera il contributo che gli investimenti della pubblica amministrazione possono dare al processo di accumulazione e alla crescita della capacità produttiva dell’intero sistema economico internazionale, e gli effetti di compressione che su tale sistema possono aversi in conseguenza di eccessivi stimoli al consumo pubblico e privato ammessi in qualche paese. Ciò può dimostrarsi, a volte, non del tutto corretto. Così come per le imprese e le famiglie, anche per i governi, sostiene l’A. dovrebbe valere l’impegno a valutare in modo diverso il processo di indebitamento effettuato al fine di investire in attività produttive rispetto a quello determinato prevalentemente da spese di consumo. A.R. BLAIR ECONOMIC EXPANSION, RESOURCE ALLOCATION AND INTERNATIONAL TRADE THEORY: SOME EMPIRICAL OBSERVATIONS RIASSUNTO Espansione economica, collocazione delle risorse e teoria del commercio internazionale: alcune osservazioni empiriche Finalità del presente studio è di dare risposta ad alcuni quesiti sorti nel contesto del modello standard di statica comparata di crescita commerciale (elaborato da Johnson ed altri) concernenti il concetto di crescita « orientata » ed il ruolo del meccanismo dei prezzi come allocatore delle risorse nei paesi in via di sviluppo. Vengono elaborate, per una serie di prodotti agricoli sia dei paesi in via di sviluppo che dei paesi sviluppati, stime relative all’elasticità dei prezzi di offerta » ed alla « elasticità della quantità prodotta offerta». I risultati cui si perviene dimostrano che la nozione di crescita « orientata » ha basi empiriche. L’esistenza di un numero di relativamente basse, ma significative, elasticità di prezzo di offerta indica, comunque, che il meccanismo dei prezzi è in grado di favorire l’allocazione delle risorse in relazione alle variazioni relative di prezzi, in molti paesi in via di sviluppo: una capacità evidenziata da Nurske nel suo commento critico ai modelli di sviluppo commerciale. M. CARANZA - A. TESTI ALCUNE CONSIDERAZIONI SULL’ANDAMENTO DELLA PROPENSIONE MEDIA AL CONSUMO IN ITALIA NEL PERIODO 1961-1977 ABSTRACT Analysis of the average propensity to consume in Italy over the period 1961-1977 The purpose of this paper is to find a consumption function able to account for both cyclical and long term characteristics of the average propensity to consume in Italy over the period 1961-1977. From table 1 and 2, the average propensity to consume appears to move, in the short run, in the opposite direction to the cyclical movement of the rate of growth of income; in the long run it appears to be almost constant over the period 1961-70 and to decrease over the period 1970.77. We concluded that the variables « wealth-income ratio » and « lagged income » are the most suitable to explain the observed cyclical behaviour of the average propensity to consume in Italy over the period considered: therefore, the life-cycle function provides the best explanation of this phenomenon. Moreover, the life-cycle function is the only one, among the functions considered, which can explain the long run behaviour of the average propensity to consume as well: this function, in fact, is the only able to account for changes in consumers’ plans induced by inflation through the « wealth effect ». R. J. CEBULA MORE ON ANALYZING THE PHILLIPS CURVE FOR THE UNITED STATES, 1950-1975 RIASSUNTO Ancora sull’analisi della curva di Phillips per gli Stati Uniti: 1.950-1975 Lo studio prende in considerazione il problema relativo alla esistenza di una relazione simultanea tra il tasso di variazione dei salari monetari ed il tasso di variazione dei livello dei prezzi negli Stati Uniti. La ricerca, sia analitica che empirica, dimostra I’esistenza di tale feedback ed evidenzia il fatto che il non tenere in debita considerazione questo rapporto conduce necessariamente alla adozione di politiche economiche inappropriate. J. B. DONGES THE SPANISH INDUSTRY IN FACE OF ITS INTEGRATION INTO THE EUROPEAN COMMUNITY RIASSUNTO L industria spagnola e la sua integrazione nella Comunità Economica Europea Ilpresente studio considera la posizione dell’industria manifatturiera spagnola nell’ambito mondiale ed analizza le prospettive commerciali e di crescita in seguito all’entrata della Spagna nel Mercato Comune. Si afferma che la struttura industriale spagnola, abbastanza diversificata, assicura una base favorevole alla effettiva integrazione nella Comunità Economica Europea. Ciò nonostante l’integrazione comporterà una serie di necessarie modificazioni strutturali dell’industria spagnola. P.L. GILIBERT REAL CASH BALANCES IN HYPERINFLATION: CAGAN’S MODEL REVISITED RIASSUNTO Le scorte monetarie reali in periodi d’iperinflazione: il modello di Cagan rivisitato Il modello monetario di P. Cagna, in cui le aspettative d’inflazione si formano secondo un processo adattivo, porta necessariamente alla conclusione che in periodi d’ iperinflazione i saldi monetari reali detenuti dall’economia subiscono una contrazione monotona. Viceversa, l’osservazione empirica suggerisce un comportamento delle scorte monetarie reali diverso: più precisamente, esse aumentano nei primi stadi del processo iperinflazionistico allorché il pubblico prevede un riassorbimento del medesimo, ma prendono velocemente a decrescere mano a mano che 1’iperinflazione assume caratteristiche di permanenza. Scopo del presente lavoro è quello di dimostrare come nell’ambito del modello di Cagna basato su aspettative di inflazione puramente adattive sia possibile, anche se non certo, ottenere tale comportamento delle scorte monetarie reali quando si introduca il reddito reale tra le variabili esplicative della domanda di moneta e si ipotizzi un aggiustamento non istantaneo tra scorte monetarie effettive e desiderate. In tale contesto, e dati i valori dei parametri strutturali, un comportamento conforme all’esperienza della quantità reale di moneta detenuta dal pubblico è tanto più probabile quanto più elevata è l’accelerazione del tasso di crescita dell’offerta di moneta. Poiché proprio ciò contraddistingue i periodi di iperinflazione, la capacità esplicativa del modello di Cagan così modificato è in buona misura ripristinata. J. W. JADLOW A NOTE ON THE IMPORTANCE OF DISAGGREGATE DATA RIASSUNTO Una nota sull’importanza della disaggregazione dei dati Nonostante sia generalmente riconosciuta l’importanza, ai fini di una corretta analisi economica, della disaggregazione dei dati, la difficoltà di reperimento di dati disaggregati fa si che la maggior parte degli studi sul commercio internazionale siano condotti ad un grado piuttosto alto di aggregazione. Il presente studio analizza empiricamente la attendibilità delle stime ottenute con dati aggregati e quindi ripartite nei vari sotto-settori. Facendo riferimento al caso concreto della liberalizzazione degli scambi dei prodotti chimici, l’analisi dimostra che i lavori in cui vengono utilizzati dati aggregati forniscono risultati distorti e che quindi spesso è necessario sforzarsi di ottenere dati disaggregati per ottenere risultati significativi. B. JOSSA INFLAZIONE E CAMBI FLESSIBILI ABSTRACT NOT AVAIABLE R. KOLINSKI MONETARISM OR KEYNESIANISM: A MATTER OF FAITH? RIASSUNTO Monetarismo o Keynesianesimo: una questione di fede? Breve analisi delle teorie monetarista e keynesiana, basata sull’esame dell’equazione dello scambio e sulla teoria della domanda aggregata. Si afferma che la controversia tra monetaristi e keynesiani verte principalmente su questioni empiriche non passibili di verifica. Nessuna delle parti è quindi in grado di provare la validità assoluta della propria teoria e la non validità (Iella teoria sostenuta dalla controparte. N. V. LAM EXPORT INSTABILITY, GROWTH AND PRIMARY COMMODITY CONCENTRATION. A METHODOLOGICAL INTERPRETATION RIASSUNTO Instabilità delle esportazioni, crescita e concentrazione nei beni primari. Una interpretazione metodologica.. Il tasso e la direzione dei mutamenti negli introiti provenienti dagli scambi di merci e nella concentrazione della produzione di beni primari non sono stati adeguatamente studiati dagli economisti che hanno analizzato le cause e gli effetti dell’ instabilità dello esportazioni. L’esame delle interdipendenze tra fluttuazioni delle esportazioni, crescita e concentrazione della produzione di beni primari, giunge a due risaltati particolarmente significativi. Primo: le variazioni temporanee nelle esportazioni caratterizzano i paesi con elevati tassi produttivi. Secondo: la natura e la estensione della concentrazione produttiva non sono correlate alle fluttuazioni a breve termine degli introiti derivanti dagli scambi come di norma si afferma. La specializzazione di beni primari non riguardante i prodotti petroliferi tende ad essere associata ad una crescita più lenta delle esportazioni. Nei paesi dell’area del Pacifico Occidentale aventi il maggior volume di scambi si è rilevata sia una rapida diversificazione delle esportazioni di materie prime sia una crescente concentrazione geografica delle esportazioni in particolare con gli USA ed il Giappone (le fonti maggiori della crescente domanda). R. PAMPALONI VIOLI CONCORRENZA MONOPOLISTICA ED ECCESSO DI CAPACITÀ PRODUTTIVA: UN RIESAME DELLA CONTROVERSIA CHAMBERLIN-HARROD ABSTRACT NOT AVAIABLE A. QAYUM - M. ATTARAN IMPACT OF SECTORAL GROWTH RATE ON THE GROWTH RATE OF THE GNP RIASSUNTO L’influenza del tasso di crescita settoriale sul tasso di crescita del PIL Il presente studio si riferisce ad un semplice modello econometrico relativo al rapporto intercorrente tra il tasso di crescita dci principali settori economici ed il tasso di incremento del PIL di 61 paesi in via di sviluppo. Il modello dimostra che non sempre è giustificata l’importanza generalmente attribuita allo sviluppo del settore manifatturiero rispetto a quello agricolo. Nei paesi in via di sviluppo, infatti, spesso pare essere più rilevante il tasso di crescita del settore commerciale ed edilizio, di quanto non sia quello del settore manifatturiero. Il tasso di crescita del PIL non dipende direttamente né dalla crescita del settore dell’energia elettrica né pare essere connesso al tasso di crescita della burocrazia e delle spese per la difesa. P. G. REINHARDT DOES STABILITY ANALYSIS IMPLICITLY PRECLUDE DEPARTURES FROM EQUILIBRIUM? ABSTRACT NOT AVAIABLE D. M. SHAPIRO DOMESTIC DETERMINANTS OF U.S. DIRECT FOREIGN INVESTMENT OUTFLOWS RIASSUNTO Le determinanti interne dei flussi degli investimenti esteri diretti statunitensi Il presente studio analizza i flussi degli investimenti all’estero considerati quale parte del processo di accumulazione interna. Il modello proposto, sottoposto a verifica con riferimento a serie statistiche storiche, dimostra che il flusso dagli investimenti diretti all’estero effettuati dagli Stati Uniti aumenta (diminuisce) in relazione alla espansione (contrazione) dell’economia americana. Le variabili statunitensi interne incidono sensibilmente sulle variazioni del flusso degli investimenti all’estero. I dati esaminati mostrano che la espansione o la contrazione interna influiscono sulla bilancia dei pagamenti attraverso sia il « capital account » sia il « current account », agendo nella medesima direzione. Viene provato che i flussi degli investimenti all’estero sono parte del processo attraverso cui la recessione viene esportata dall’interno ai paesi esteri. L. SUAREZ-VILLA COMPARATIVE ADVANTAGES IN THE LOCATION AND SUBSTITUTION OF CRUDE OIL FOR COAL INPUTS IN PETROCHEMICAL PRODUCTION: A CASE STUDY OF THE SOUTHEASTERN UNITED STATES ABSTRACT NOT AVAIABLE M. TRONZANO ANALISI DI DUE MODELLI MONETARISTI DEL TASSO DI CAMBIO. UN’APPLICAZIONE AL CASO LIRA/DOLLARO ABSTRACT NOT AVAIABLE J. S. UPPAL AGRARIAN STRUCTURE AND LAND REFORMS IN INDIA RIASSUNTO Struttura agraria e riforma fondiaria in India Le riforme agrarie, comprendono misure riguardanti oltre alla distribuzione della proprietà terriera, anche variazioni nei sistemi di conduzione delle imprese agricole e riorganizzazione della produzione. Lo studio prende in esame i problemi che si sono dovuti fronteggiare in fase di attuazione della riforma in India e le politiche adottate durante i primi venticinque anni di pianificazione economica. Si analizzano, inoltre, le ripercussioni che la riforma agraria ha avuto sugli investimenti, sulla produttività e sulla redistribuzione del reddito. Si afferma che i provvedimenti adottati non hanno sortito gli effetti sperati (non hanno cioè provocato sostanziali mutamenti nella struttura agraria del paese) e si mettono in evidenza i motivi di tale fallimento. N.D. URI - J. W. MIXON THE EFFECT OF EXPORTS AND IMPORTS ON THE STABILITY OF EMPLOYMENT IN MANUFACTURING INDUSTRIES IN THE UNITED STATES RIASSUNTO L’effetto di esportazioni e importazioni sulla stabilità dell’occupazione nell’industria manifatturiera statunitense Il presente studio si propone di esaminare i mutamenti nella distribuzione delle variazioni dell’occupazione aggregata tra le industrie manifatturiere. Nell’ambito del quadro elaborato si valutano gli effetti delle esportazioni e delle importazioni sulla distribuzione dei mutamenti dell’occupazione tra varie industrie manifatturiere. I risultati mostrano che variazioni nelle importazioni e nelle esportazioni esercitano influenze determinanti sulla struttura dell’occupazione. Le esportazioni hanno determinato incrementi nel tasso di occupazione atteso ed una diminuzione delle possibilità di mutamenti ciclici dell’occupazione in industrie notevolmente dipendenti dalle esportazioni, mentre effetti opposti si sono avuti per le importazioni.